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COMMENTO MENSILE
Giugno 2018
Ambrosetti Asset Management SIM S.p.A.
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All’interno del comparto obbligazionario le divergenze sono state ancora più
marcate. Da un lato abbiamo infatti il decennale americano che, dopo aver raggiunto
velocemente al rialzo la soglia del 3%, ha giustamente incontrato le prime
significative resistenze ad un ulteriore ed immediata crescita ed è tornato ad offrire
dei ritorni di performance positivi per gli investitori in obbligazioni Usa. Sul fronte
euro invece è stata la volatilità a farla da padrone. La crisi “Italia” ha generato dei
flussi di vendita di carattere straordinario sui Btp (-6%nel mese) che hanno
completamente invertito le crescite di inizio anno mentre la contrapposta ricerca di
sicurezza ha fatto volare al rialzo i prezzi delle obbligazioni tedesche con i tassi 10Y
e 2Y soprattutto tornati non tanto lontano dai minimi storici. Non di poco conto
nemmeno le oscillazioni valutarie. L’Euro, come atteso, ha definitivamente arrestato
la sua fase di apprezzamento e maggio ci consegna le prime significative flessioni (-
3%) nei confronti sia di Dollaro che Yen che Franco svizzero. Saldo positivo per il
petrolio (+3%) che, tuttavia, fatica a confermare i livelli testati e necessiterà di una
fase di assestamento nelle prossime settimane prima di poter riproporre una
dinamica di rialzo sufficientemente solida da portare le quotazioni verso nuovi
massimi per l’anno in corso.
La soluzione delle recenti problematiche commercial-politico-economiche riteniamo
non sarà immediata ma le prospettive restano costruttive per la conclusione
dell’anno ed in termini di dinamica i mercati azionari hanno identificato dei livelli di
sostegno fondamentali proprio nei primi mesi di quest’anno che ora si candidano
come solida base di tenuta del quadro strategico.
Lo scenario prospettico per il mese di giugno resta focalizzato su un atteggiamento
prudenziale. I tempi per ricreare una condizione di crescita solida non sono brevi e
bisognerà accettare nelle prossime settimane ancora una dinamica altalenante.
Eventuali debolezze ulteriori tuttavia rappresentano più un’opportunità di
investimento che il reale rischio dell’inizio di una crisi sistemica quindi allungando
l’orizzonte temporale di misurazione dei ritorni le condizioni di fondo sono positive.
Per il MESE DI GIUGNO si evidenzia un profilo di investimento azionario bilanciato
rispetto alla componente obbligazionaria.
AZIONI
PESOESPOSIZIONE
OBBLIGAZIONI
VALUTE
A livello di allocazione gli interventi sono focalizzati sul mantenimento di una ampia
diversificazione sul lato obbligazionario con incrementi relativi a favore delle
tematiche corporate. Per i temi azionari si confermano gli investimenti in area Euro
con un riequilibrio fra America e Giappone. Nessuna modifica a livello settoriale
dove permane il posizionamento sulle Utilities, su Consumi Non Ciclici ed
Healthcare. Si riduce in generale l’esposizione valutaria in attesa di un
riallineamento dell’Euro nei confronti di Dollaro e Yen.
Gentile Cliente,
stiamo facendo un viaggio nel tempo!
In poche settimane infatti siamo riusciti a tornare indietro di qualche anno,
a quando il rischio paese dettava in Europa le linee guida da tenere sui
mercati finanziari, riemergeva preponderante una condizione di incertezza
e le scelte di investimento dei più erano guidate dal concetto,
probabilmente effimero, di “fly to quality”. L’attualità finanziaria sta vivendo
sicuramente del caso “Italia” che ha sorpreso gli operatori dipingendo oggi
uno scenario completamente differente da quello di qualche mese fa
quando gli ottimi risultati in termini di performance e sovraperformance
nulla lasciavano presagire.
A differenza tuttavia di situazioni già vissute, oggi la crisi appare confinata
all’area Euro; i riflessi, infatti, a livello globale non si sono visti ed in una
visione più allargata i temi centrali restano focalizzati sulle attese di
sviluppo economico globale seppure in un contesto più complicato rispetto
a qualche trimestre fa. Gli Stati Uniti attraversano una fase più matura di
ciclo economico, da metà 2017 si registra un aumento dell’inflazione,
trainato dall'incremento dei prezzi delle materie prime e dei salari ed ora lo
snodo è legato al significativo aumento dei tassi di interesse (10Y Usa al
3%) che, se da un lato ha portato problemi sulle performance
obbligazionarie, dall’altro sembra essere stato assorbito con un
sostanziale controllo da parte invece del mercato azionario. Certamente
l’incognita maggiore resta legata ai rapporti commerciali fra le diverse
aree. Le potenziali ramificazioni dell’introduzione dei dazi e il relativo
impatto sull’economia globale non sono ancora affatto chiari e riteniamo
che, in questo frangente, la volatilità non accennerà a ridursi sebbene le
controversie commerciali che agiteranno i mercati non dovrebbero
modificare il contesto globale di miglioramento della crescita in atto.
Maggio consegna risultanti decisamente altalenanti: l’azionario globale
cresce di misura (+0.31% lindice Msci World) con Stati Uniti in ripresa
(+2.16%), Giappone debole (-1.68%), Area Euro in crisi (-3.67%), con la
periferia in crollo (Italia -9.15% , Spagna -5.16%) e mercati Emergenti in
seria difficoltà (-3.75%) appesantiti dal Sud America (Brasile -10.8% e
Messico -7.6%). Anche sul lato settoriale sono proseguite le divergenze
con il comparto Technology in forte crescita (+6%) mentre
Telecomunications (-5%) e Finanziari (-3.95%) faticano a dare indicazioni
di stabile miglioramento.
DOCUMENTORISERVATOADINVESTITORIPROFESSIONALI
Vietatalacopiaeladivulgazionenonautorizzata
BUONA PERFORMANCE!