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COMMENTO MENSILE
Dicembre 2017
Ambrosetti Asset Management SIM S.p.A.
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Sul lato Bond, l’ampia discesa dei rendimenti offerta dai decennali Euro nel mese di
Ottobre, anche a seguito dell’effetto prolungamento del Quantitative Easing da parte
BCE, è continuata, almeno parzialmente, nel mese di novembre consegnando
contrazioni marcate dei differenziali di rendimento verso la Germania, soprattutto da
parte di Italia e Portogallo, mentre è risultata pressoché nulla per il decennale
spagnolo che subisce le incertezze politiche della questione catalana.
Differente lo scenario Oltreoceano, dove l’andamento del rendimento sul Treasury
risulta in lieve rialzo nell’ultimo mese complice un rafforzamento delle attese per una
politica monetaria maggiormente restrittiva a seguito della nomina del nuovo
presidente della Fed a partire dal 2018. In generale si evidenziano i primi fenomeni di
flatening della curva, con i tassi a breve in salita marcata, tendenza che dovrebbe
proseguire anche nella prima parte 2018.
Sul lato materie prime prosegue la crescita del petrolio (+3.02% Brent nel mese)
aiutato da un divario tra domanda e produzione pressoché azzerato, grazie ad una
domanda in forte crescita sebbene si stia registrando un significativo ritorno alla
produzione degli impianti di Shale Oil. Il rafforzamento delle quotazioni del greggio
sta permettendo inoltre una ripresa di generazione di flussi di cassa positivi per le
imprese americane. A partire dal mese di settembre la dinamica positiva della valuta
Euro ha subito un significativo arresto con un recupero di forza, soprattutto, della
valuta americana favorito anche dalle rinnovate tensioni sul sistema bancario
europeo e da qualche incertezza politica in Spagna oltre all’avvicinarsi dello snodo
elettorale in Italia. Sugli equilibri futuri comunque continuerà a pesare maggiormente
la divergenza tra le politiche monetarie delle Banche Centrali con l’Euro ad oggi
ancora molto sostenuto.
Nonostante qualche recente incertezza, che potrebbe trascinarsi anche nel mese di
dicembre, rimane positivo il clima sui mercati azionari con attese di prosecuzione
della crescita seppur in un contesto di potenziale aumento della volatilità, ad oggi
ancora su livelli storicamente bassi. Più prudente l’atteggiamento verso le
obbligazioni con una riduzione sugli strumenti meno liquidi.
Per il MESE DI DICEMBRE si conferma una significativa esposizione azionaria a
livello complessivo.
L’allocazione resta concentrata sui mercati sviluppati con un alleggerimento
tattico delle posizioni sugli azionari emergenti. A livello settoriale rimaniamo
focalizzati su Finanziari, Energy e Consumi Ciclici. Ancora prudenziale
l’investimento sugli strumenti obbligazionari mentre viene prorogata
l’esposizione valutaria extra euro.
Gentile Collega,
novembre importa qualche presa di beneficio in più sui mercati azionari,
da parte di operatori di breve termine ed in particolar modo nella fase
iniziale, soprattutto sui mercati dell’area Euro riproponendo comunque un
recupero interessante proprio a conclusione del mese. Il saldo
complessivo è positivo a livello globale (+1.40% Msci world) con una
crescita marcata offerta soprattutto dai mercati emergenti ed in particolare
da quelli dell’area asiatica (HongKong +3.30%). Interessante anche la
crescita degli Stati Uniti (+2.81%) capaci di nuovi massimi storici sia per
l’indice S&P500 che per il Nasdaq. Positivo il Giappone che assesta la
crescita annua attorno al +18% mentre sono le borse dell’area Euro a
soffrire maggiormente (-2.83%) con discese generalizzate su tutte le
principali piazze finanziarie. Sul lato settoriale sovraperformano tutte le
tematiche legate ai consumi mentre recuperano forza sia le
Telecomunicazioni che i titoli del comparto Energy.
In questa fase i mercati azionari stanno riflettendo in maniera puntuale la
situazione economica con una dinamica rialzista strettamente connessa ai
miglioramenti in atto a livello di ciclo reale. Negli ultimi mesi infatti la
dinamica macroeconomica statunitense sta mostrando segnali di
stabilizzazione dopo il rapido rafforzamento dei trimestri precedenti. Nel
complesso, l’economia americana mostra condizioni positive che
confermano l’accelerazione economica in atto e la capacità di sostenere il
percorso di potenziale rialzo dei tassi in una fase di ormai chiara maturità
a livello di ciclo economico. L’attenzione quindi si sposta in particolare sul
mercato del lavoro, oggi il vero driver, insieme all’inflazione, delle future
mosse di politica monetaria da parte della Fed.
Sul lato Euro la congiuntura economica si conferma su livelli sostenuti con
attese favorevoli in merito alla crescita per i trimestri a venire. A sostegno
del mercato giova la rapida accelerazione della fiducia dei consumatori
che si mantiene a ridosso dei massimi dal 2000 in attesa che il livello dei
consumi privati acceleri la sua fase di miglioramento e, soprattutto, vada a
ridursi ulteriormente il tasso di disoccupazione a livello di Eurozona dove
le divergenze e la disomogeneità fra i vari paesi, su questo dato,
continuano a rappresentare il tassello di maggior fragilità. In questo
contesto si sta muovendo la Bce che, con il prolungamento del
Quantitative Easing, seppure con un minor ritmo di acquisti, cerca di
mantenere i livelli di sviluppo economico raggiunto e, soprattutto, cerca di
stimolare l’inflazione, ad oggi ben al di sotto dei livelli desiderati.
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