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COMMENTO MENSILE
Aprile 2016
Ambrosetti Asset Management SIM S.p.A.
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Sul fronte obbligazionario Marzo conclude positivamente un trimestre già ben
iniziato, offrendo tassi in generale discesa su tutte le scadenze sia in Usa che in
area Euro. Proprio qui gli interventi di allentamento monetario messi in campo
della BCE hanno giocato un ruolo chiave. L’intero comparto obbligazionario nel
suo complesso ne sta beneficiando, ma in prospettiva saranno i corporate
bond, in particolare non bancari ed Investment grade, a fruire del maggior
sostegno in acquisto con tutte le obbligazioni a “spread” potenzialmente favorite
dall’effetto contagio.
I risultati trimestrali sono dunque positivi, bene i governativi (+3.44% Usa e
+3.89% Germania), i temi Corporate (+2.43% Euro) con High Yield (+4.32%) ed
Emergenti (+7.68%) allineati in termini di crescita.
Sul lato valute il saldo dei primi tre mesi è facilmente rappresentabile
guardando l’andamento del Dollar Index. Il suo deprezzamento (-4.10%)
riassume bene le attuali forze in campo. Le economie più in difficoltà (Euro e
Giappone) stanno sicuramente faticando anche nella lotta per avere la valuta
più debole e dunque più favorevole ad una ripresa dell’export, leva alternativa
di primaria importanza a fronte di una domanda interna ancora debole.
Euro/Dollaro chiude a +4.77% apprezzandosi sensibilmente (+7.54%) anche
verso la Sterlina. Il mese di Aprile si apre con una conferma sostanziale delle
attese positive sui mercati azionari. Il recupero recente delle Borse non viene
misurato come un rimbalzo tecnico, ma assume i contorni favorevoli ad una
stabilizzazione concreta delle quotazioni dopo un inizio difficile.
Per il MESE DI APRILE privilegiamo il mercato azionario con una esposizione
maggiore rispetto al trimestre uscente.
ESPOSIZIONE PESO
AZIONI
OBBLIGAZIONI
VALUTE
A livello di allocazione si evidenzia una maggiore esposizione relativa per il
mercato azionario americano che affianca l’area Euro come macro area
privilegiata. Migliora l’impostazione dei mercati emergenti all’interno dei quali
vengono privilegiati Messico, Indonesia e Sud Africa. A livello di selezione
settoriale si confermano le posizioni su Consumi Non Ciclici oltre a
Telecommunication ed Utilities. Sulla componente obbligazionaria non si
segnalano variazioni di rilievo con la conferma dell’esposizione sulle tematiche
a spread. Bilanciata l’esposizione valutaria extra euro.
Gentile Collega,
il mese di Marzo interrompe l’avvio d’anno negativo degli indici
azionari, rinsaldando il vigoroso recupero dai livelli minimi registrati in
Febbraio e ristabilendo un clima più costruttivo e di maggior stabilità
sui mercati per l’imminente fase primaverile.
Il quadro macroeconomico non subisce variazioni di fatto mantenendo
in equilibrio le indicazioni divergenti che giungono dalle diverse aree.
Da un lato ci sono infatti i positivi segnali dell’economia americana, il
recupero del Petrolio e delle materie prime, oltre ad un maggiore
interventismo delle autorità cinesi, dall’altro le fragilità delle aree
emergenti e le palesi difficoltà evidenziate dall’economia reale di
Giappone ed area Euro nel rispondere agli stimoli di una politica
monetaria espansiva. Nel mezzo gli attriti legati al reciproco obiettivo
di svalutazione del cambio, denominatore comune di tutti gli interventi
delle rispettive Banche Centrali e vero ago della bilancia degli attuali
fragili equilibri.
In termini di risultati il primo trimestre dell’anno parla dunque
soprattutto di selettività, certamente fra le principali aree ma ancora di
più analizzando i singoli mercati. Ecco che le performance passano
dai leggeri progressi dell’azionario Usa (S&P500 +0.77%) ad un
risultato molto negativo per il Giappone (Topix -12.9%) affiancato
dall’area Euro (-8.04% Eurostoxx50), all’interno della quale spicca il
forte divario ad esempio fra il -0.39% dell’Olanda ed il contemporaneo
-15.4% dell’Italia. Chiudono il quadro le borse emergenti, in generale
positive, tra le quali brillano la Turchia (+16.1%) ed il Brasile
(+15.4%), supportato anche da una valuta in rafforzamento ed oggi
vero simbolo di quanto spesso i dati economici negativi e le situazioni
congiunturali e politiche difficili ben poco si rispecchino nelle
dinamiche di performance dei rispettivi mercati.
Sul ritorno di positività degli indici azionari ha certamente giocato un
ruolo chiave il recupero del prezzo del Petrolio, riflesso soprattutto nei
risultati dei settori ad esso connessi. Anche a livello merceologico
dunque la selettività è stata significativa. Due soli, infatti, i settori
molto positivi (Utilities e Telecommunication) mentre in netta
sofferenza sono risultati nel trimestre in particolare i comparti
Financial ed Healthcare (rispettivamente -7%).
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Vietatalacopiaeladivulgazionenonautorizzata
BUONA PERFORMANCE !