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COMMENTO MENSILE
Gennaio 2017
Gentile Collega,
la positività dei mercati azionari in questa conclusione di anno
introduce un clima nuovo rispetto alle dinamiche altalenanti viste
in buona parte nel 2016. L’attualità finanziaria è dominata
dall’arrivo di un nuovo paradigma, con l’era del “Quantitative
Easing” quasi alle spalle e la fase di discesa incondizionata dei
rendimenti dei titoli di Stato ormai terminata. La prospettiva di un
nuovo scenario macroeconomico di crescita più forte, inflazione
più alta e politica monetaria meno espansiva sta alimentando le
aspettative dei principali operatori finanziari che rispondono in
modo entusiastico alla possibilità di cambiamento. Questa nuova
ricetta alimenta la fiducia, sia di imprese che consumatori, e
sembra proprio piacere ai mercati, con risultati in generale
positivi come non si vedeva da molti trimestri. I mercati europei
chiudono in sostanziale parità l’anno recuperando nell’ultimo
trimestre le perdite registrate nei primi nove mesi. In Dicembre in
particolare fa molto bene l’Eurostoxx50 guidato da Italia (+13.6%)
e Germania (+7.90%). Oltreoceano invece il mercato statunitense
si è rivelato ancora una volta solido nel suo trend rialzista,
andando nuovamente ad aggiornare i massimi storici dei
principali indici (S&P 500 +1.82% nel mese). Si è fermata dunque
la sovraperformance relativa del mercato azionario americano e,
in prospettiva, l’aumento della divergenza di politica monetaria
tra USA ed Europa, più restrittiva l’una ed ancora espansiva l’altra,
ESPOSIZIONE PESO
Buona Performance!
Ambrosetti Asset Management SIM S.p.A.
Via Conciliazione 1, 22100 Como
+39 031338391
comunicazioni@ambrosettiam.com
www.ambrosettiam.com
dovrebbe alimentare questa nuova tendenza anche nei mesi a venire. Sul lato mercati emergenti alle ottime performance annuali,
soprattutto per Brasile e Russia, fanno da contraltare le difficoltà degli ultimi mesi (-4.56% nel trimestre) sui quali pesano le
percezioni negative circa l’impatto netto della nuova politica economica USA con attese molto sfavorevoli per il nuovo atteggiamento
protezionista, solo parzialmente compensate dai limitati vantaggi dello stimolo fiscale. Rimane alta la selettività all’interno dei
mercati dove i titoli legati alle Telecomunicazioni, gli Energetici ed i temi Finanziari hanno offerto i maggiori progressi mentre sui
comparti più “difensivi” avremo bisogno di tempi di sviluppo più allungati per osservare i potenziali benefici dell’effetto atteso di
crescita economica. Anche gli investimenti obbligazionari hanno concluso il 2016 in modo sostanzialmente positivo ma smentendo in
chiusura di anno le aspettative iniziali molto favorevoli. Non è stato dunque un anno facile, le difficoltà sui bond si sono concretizzate
negli ultimi mesi ed i mercati stanno ora affrontando una fase incerta e negativa molto impegnativa che caratterizzerà anche i primi
mesi del 2017. Il mutato atteggiamento di politica monetaria in Usa ha spinto il rendimento dei Treasuries al rialzo in maniera
marcata (da Ottobre +80 bps sul decennale) con un effetto propagazione che ha trascinato con sé gli altri mercati, sia sviluppati che
emergenti, il cui debito in valuta forte rimane molto vulnerabile all’andamento dei tassi USA mentre il suo spread non sembra essersi
allargato a sufficienza da risultare ad oggi attraente. In questo contesto di nervosismo, come conseguenza, le valute sono diventate la
principale valvola di sfogo delle tensioni commerciali. Il nascente trend economico sostiene ancora il Dollaro che, contro Euro,
complice la politica monetaria della BCE, sembra ormai puntare sempre più decisamente verso la parità. Chiusura d’anno inoltre
favorevole alla continuazione del recupero da parte del Petrolio (+11.13% nel mese), mentre l’Oro soffre ancora (-1.79%).
Va in archivio un anno in cui numerosi eventi politici e macroeconomici hanno fortemente influenzato l’andamento dei mercati
andando ad alimentare un circolo di volatilità sfociato soprattutto sugli indici dell’Eurozona. Il 2017 parte con temi per certi versi
poco differenti da quelli visti nell’anno appena conclusosi ma con una prospettiva, anche in termini di sentiment, ad oggi più positiva.
I cambiamenti in atto candidano le azioni ad essere l’asset class più promettente da affiancare agli strumenti obbligazionari il cui
rischio intrinseco aumenta sensibilmente in uno scenario di sviluppo economico, alta inflazione e rialzo dei tassi.
Per il MESE DI GENNAIO viene mantenuta più contenuta l’esposizione
azionaria complessiva confermando un sostanziale equilibrio fra
componente azionaria e quella obbligazionaria.
A livello di allocazione si segnalano importanti variazioni sul fronte della
selezione settoriale con il completo rinnovamento degli asset e la scelta a
favore di Finanziari, Energy, Industrial e Consumi Non-Ciclici. A livello
geografico vengono azzerati gli investimenti sui mercati emergenti mentre
si mantengono in equilibrio i rapporti tra le aree principali, Euro, Usa e
Giappone. Sulla componente obbligazionaria incrementiamo le posizioni
sui temi High Yield aumentando nel complesso l’esposizione valutaria
extra euro.
Documento riservato ad investitori professionali – Vietata la copia e la divulgazione non autorizzata

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  • 1. COMMENTO MENSILE Gennaio 2017 Gentile Collega, la positività dei mercati azionari in questa conclusione di anno introduce un clima nuovo rispetto alle dinamiche altalenanti viste in buona parte nel 2016. L’attualità finanziaria è dominata dall’arrivo di un nuovo paradigma, con l’era del “Quantitative Easing” quasi alle spalle e la fase di discesa incondizionata dei rendimenti dei titoli di Stato ormai terminata. La prospettiva di un nuovo scenario macroeconomico di crescita più forte, inflazione più alta e politica monetaria meno espansiva sta alimentando le aspettative dei principali operatori finanziari che rispondono in modo entusiastico alla possibilità di cambiamento. Questa nuova ricetta alimenta la fiducia, sia di imprese che consumatori, e sembra proprio piacere ai mercati, con risultati in generale positivi come non si vedeva da molti trimestri. I mercati europei chiudono in sostanziale parità l’anno recuperando nell’ultimo trimestre le perdite registrate nei primi nove mesi. In Dicembre in particolare fa molto bene l’Eurostoxx50 guidato da Italia (+13.6%) e Germania (+7.90%). Oltreoceano invece il mercato statunitense si è rivelato ancora una volta solido nel suo trend rialzista, andando nuovamente ad aggiornare i massimi storici dei principali indici (S&P 500 +1.82% nel mese). Si è fermata dunque la sovraperformance relativa del mercato azionario americano e, in prospettiva, l’aumento della divergenza di politica monetaria tra USA ed Europa, più restrittiva l’una ed ancora espansiva l’altra, ESPOSIZIONE PESO Buona Performance! Ambrosetti Asset Management SIM S.p.A. Via Conciliazione 1, 22100 Como +39 031338391 comunicazioni@ambrosettiam.com www.ambrosettiam.com dovrebbe alimentare questa nuova tendenza anche nei mesi a venire. Sul lato mercati emergenti alle ottime performance annuali, soprattutto per Brasile e Russia, fanno da contraltare le difficoltà degli ultimi mesi (-4.56% nel trimestre) sui quali pesano le percezioni negative circa l’impatto netto della nuova politica economica USA con attese molto sfavorevoli per il nuovo atteggiamento protezionista, solo parzialmente compensate dai limitati vantaggi dello stimolo fiscale. Rimane alta la selettività all’interno dei mercati dove i titoli legati alle Telecomunicazioni, gli Energetici ed i temi Finanziari hanno offerto i maggiori progressi mentre sui comparti più “difensivi” avremo bisogno di tempi di sviluppo più allungati per osservare i potenziali benefici dell’effetto atteso di crescita economica. Anche gli investimenti obbligazionari hanno concluso il 2016 in modo sostanzialmente positivo ma smentendo in chiusura di anno le aspettative iniziali molto favorevoli. Non è stato dunque un anno facile, le difficoltà sui bond si sono concretizzate negli ultimi mesi ed i mercati stanno ora affrontando una fase incerta e negativa molto impegnativa che caratterizzerà anche i primi mesi del 2017. Il mutato atteggiamento di politica monetaria in Usa ha spinto il rendimento dei Treasuries al rialzo in maniera marcata (da Ottobre +80 bps sul decennale) con un effetto propagazione che ha trascinato con sé gli altri mercati, sia sviluppati che emergenti, il cui debito in valuta forte rimane molto vulnerabile all’andamento dei tassi USA mentre il suo spread non sembra essersi allargato a sufficienza da risultare ad oggi attraente. In questo contesto di nervosismo, come conseguenza, le valute sono diventate la principale valvola di sfogo delle tensioni commerciali. Il nascente trend economico sostiene ancora il Dollaro che, contro Euro, complice la politica monetaria della BCE, sembra ormai puntare sempre più decisamente verso la parità. Chiusura d’anno inoltre favorevole alla continuazione del recupero da parte del Petrolio (+11.13% nel mese), mentre l’Oro soffre ancora (-1.79%). Va in archivio un anno in cui numerosi eventi politici e macroeconomici hanno fortemente influenzato l’andamento dei mercati andando ad alimentare un circolo di volatilità sfociato soprattutto sugli indici dell’Eurozona. Il 2017 parte con temi per certi versi poco differenti da quelli visti nell’anno appena conclusosi ma con una prospettiva, anche in termini di sentiment, ad oggi più positiva. I cambiamenti in atto candidano le azioni ad essere l’asset class più promettente da affiancare agli strumenti obbligazionari il cui rischio intrinseco aumenta sensibilmente in uno scenario di sviluppo economico, alta inflazione e rialzo dei tassi. Per il MESE DI GENNAIO viene mantenuta più contenuta l’esposizione azionaria complessiva confermando un sostanziale equilibrio fra componente azionaria e quella obbligazionaria. A livello di allocazione si segnalano importanti variazioni sul fronte della selezione settoriale con il completo rinnovamento degli asset e la scelta a favore di Finanziari, Energy, Industrial e Consumi Non-Ciclici. A livello geografico vengono azzerati gli investimenti sui mercati emergenti mentre si mantengono in equilibrio i rapporti tra le aree principali, Euro, Usa e Giappone. Sulla componente obbligazionaria incrementiamo le posizioni sui temi High Yield aumentando nel complesso l’esposizione valutaria extra euro. Documento riservato ad investitori professionali – Vietata la copia e la divulgazione non autorizzata