Le dieci leve del successo comunicativo del Movimento5Stelle
- Posizionamento politico
- Ragionamento estensivo sulla “casta”
- Frame-cappello (destruens) basato sulle debolezze degli avversari
- Sotto-frame (costruens) per coprire un vasto elettorato
- Il meglio dagli opposti: par condicio e disintermediazione
- Il capitano copre la squadra: Grillo come Mourinho
- Primi per investimento sul web
- Logica televisiva di palinsesto
- Logica redazionale di comitato
- Blog polifonico
Antonio Decaro - Amministrative Bari 2014 - storia della campagna elettoraleDino Amenduni
Sei mesi di scelte, decisioni strategiche, idee creative, video, sfottò, stroncature, sondaggi, aneddoti. Tre campagne in una (Primarie, Amministrative, ballottaggio). In questa presentazione c'è tutto (o quasi). È la storia della campagna elettorale di Antonio Decaro, il nuovo sindaco di Bari.
La campagna di Antonio Decaro, sindaco di Bari, è diventata una piccola case history, se non altro per l’incredibile risultato finale. Giovanni Sasso a #LaProf19 ha provato a raccontarla come una serie tv. Guardando le sinossi dei singoli episodi, da dietro le quinte, per cercare di capire, alla fine, se esista una storia più grande che li tiene tutti insieme.
Architettura delle campagne elettorali - otto idee per non impazzireDino Amenduni
1 - Nessuna campagna elettorale dovrebbe iniziare senza dati.
2 - Non si inizia dalle caratteristiche del candidato con cui si lavora, ma dall’analisi degli avversari e delle regole: chi sono, quanti sono, qual è la legge elettorale.
3 - Costruisci l’architettura di una campagna elettorale: lo staff, i ruoli, le funzioni, le spie di allarme.
4 - Esiste solo un 5% di decisioni strategiche per cui è davvero importante tenere il punto a tutti i costi.
Per tutte le altre: attacca il ciuccio dove vuole il padrone (regola del 95%).
5 - Molto spesso le campagne si vincono per errori degli avversari, non per meriti propri.
6 - In campagna elettorale non esistono orari, non esistono i weekend, non esistono i giorni festivi.
7 - È sempre meglio lavorare insieme a un’altra agenzia
di comunicazione del luogo in cui ci sono le elezioni.
8 - Quantità e qualità della consulenza politica sono molto spesso incompatibili.
(presentata l'8 novembre 2014 all'ottavo summit di Architecta - www.architecta.it)
Proforma - corso universitario di comunicazione politica allo IED: tutte le s...Proforma
Tutti i moduli delle lezioni che Proforma ha tenuto allo IED, all'interno del corso universitario in comunicazione politica.
1. Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria del guru.
2. Governare la complessità nella patria degli analfabeti funzionali.
3. Bari, elezioni comunali 2014: la case-history
4. Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le lezioni (Faccioni sui manifesti, etica aziendale, marketing virale, gestione delle comunità online: una selezione delle questioni
più frequenti raccolte in questi anni)
5. Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali (Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano)
6. Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media (e cosa possiamo imparare da queste storie)
Antonio Decaro - Amministrative Bari 2014 - storia della campagna elettoraleDino Amenduni
Sei mesi di scelte, decisioni strategiche, idee creative, video, sfottò, stroncature, sondaggi, aneddoti. Tre campagne in una (Primarie, Amministrative, ballottaggio). In questa presentazione c'è tutto (o quasi). È la storia della campagna elettorale di Antonio Decaro, il nuovo sindaco di Bari.
La campagna di Antonio Decaro, sindaco di Bari, è diventata una piccola case history, se non altro per l’incredibile risultato finale. Giovanni Sasso a #LaProf19 ha provato a raccontarla come una serie tv. Guardando le sinossi dei singoli episodi, da dietro le quinte, per cercare di capire, alla fine, se esista una storia più grande che li tiene tutti insieme.
Architettura delle campagne elettorali - otto idee per non impazzireDino Amenduni
1 - Nessuna campagna elettorale dovrebbe iniziare senza dati.
2 - Non si inizia dalle caratteristiche del candidato con cui si lavora, ma dall’analisi degli avversari e delle regole: chi sono, quanti sono, qual è la legge elettorale.
3 - Costruisci l’architettura di una campagna elettorale: lo staff, i ruoli, le funzioni, le spie di allarme.
4 - Esiste solo un 5% di decisioni strategiche per cui è davvero importante tenere il punto a tutti i costi.
Per tutte le altre: attacca il ciuccio dove vuole il padrone (regola del 95%).
5 - Molto spesso le campagne si vincono per errori degli avversari, non per meriti propri.
6 - In campagna elettorale non esistono orari, non esistono i weekend, non esistono i giorni festivi.
7 - È sempre meglio lavorare insieme a un’altra agenzia
di comunicazione del luogo in cui ci sono le elezioni.
8 - Quantità e qualità della consulenza politica sono molto spesso incompatibili.
(presentata l'8 novembre 2014 all'ottavo summit di Architecta - www.architecta.it)
Proforma - corso universitario di comunicazione politica allo IED: tutte le s...Proforma
Tutti i moduli delle lezioni che Proforma ha tenuto allo IED, all'interno del corso universitario in comunicazione politica.
1. Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria del guru.
2. Governare la complessità nella patria degli analfabeti funzionali.
3. Bari, elezioni comunali 2014: la case-history
4. Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le lezioni (Faccioni sui manifesti, etica aziendale, marketing virale, gestione delle comunità online: una selezione delle questioni
più frequenti raccolte in questi anni)
5. Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali (Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano)
6. Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media (e cosa possiamo imparare da queste storie)
Cinque post politici di successo sui social mediaProforma
Cinque case history di successo e qualche appunto su cosa possiamo imparare da queste storie per la comunicazione politica online.
1. Hillary Clinton e un commento a un post di una pagina Facebook (luglio 2015)
2. Graziano Delrio versus Giorgia Meloni sulle corsie preferenziali a Roma (agosto 2015)
3. Matteo Salvini a Strasburgo dopo il referendum in Grecia (video da due minuti - luglio 2015)
4. Matteo Renzi (subito) dopo la finale Pennetta-Vinci agli US Open (settembre 2015)
5. Barack Obama e il tweet più popolare della storia della comunicazione politica (novembre 2012)
Dieci cose utili da sapere per condurre una campagna elettorale in ItaliaProforma
Le slide di Dino Amenduni durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Sommario:
1. Chi “sposta i voti”?
2. Quali sono gli strumenti di comunicazione più rilevanti?
3. Quali sono i canali di comunicazione più utilizzati per reperire informazioni?
4. Quali sono le tecniche di contatto più e caci con gli elettori?
5. Qual è il momento chiave di una campagna elettorale?
6. Come si scrive un buon post sui social media?
7. Quando si deve usare Facebook, quando Twitter e quando altro?
8. Come si determina lo “spin” dopo un confronto pubblico/televisivo?
9. Quali competenze tecniche sono maggiormente utili
in un comitato elettorale?
10. Quali sono le caratteristiche del volontario “ideale”?
Crisi di fiducia, centralità dei media tradizionali, il ruolo dei social media:una professione in radicale cambiamento. Modulo di comunicazione politica all'interno del Corso in social media e digital marketing di Eurogiovani.
http://socialmediamarketing.eurogiovani.it/
Milano sempre + Milano - la campagna elettorale di Beppe Sala (Amministrative...Proforma
• La prima mossa, forse decisiva
• Le tre linee strategiche della campagna
• La primavera: il momento più importante, lontano dai riflettori
• Milano sempre piùMilano: la campagna creativa
• Le scelte di advertising online
• I risultati
• Cosa abbiamo imparato da questa campagna elettorale
Nel settembre 2015, Matteo Salvini si dice disponibile ad ospitare un profugo a casa sua.
Questo episodio ha molte più implicazioni di quelle subito apparenti, non solo dal punto di vista della comunicazione politica.
Da qui, alcune annotazioni e una domanda: nell'Italia della ipersemplificazione di ogni messaggio e di un analfabeta funzionale su due, è ancora possibile comunicare qualcosa di razionale?
Slide presentate alla Festa nazionale della comunicazione del PD il 26 settembre 2015
Scrivere (per) la politica - dieci idee per un buon discorso politico Dino Amenduni
1. Semplicità, non banalità
2. Definizione della tua identità
3. Coerenza tra forme e contenuti
4. A prova di fact-checking
5. La verità è strategica
6. Empatia, non ruffianeria
7. Pathos e concretezza
8. Parlare della vita delle persone
9. Politica-pop, un tema delicato
10. Evitare l'autoreferenzialità.
Le ipotesi di riforma nazionale e le leggi regionali approvate per il sostegno dell'attività dei caregiver familiari. Il lavoro è inserito (cap. 7) all'interno del volume "L'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia" a cura di NNA, Maggioli Editore, 2021.
La presentazione di Pietro di Martino (Diparticimento di Matematica dell'Università di PIsa) in occasione del Festival della scienza di Genova sulle tematiche legate al problem-solving.
Come il web può cambiare la (comunicazione) politicaDino Amenduni
L’impatto di internet sull’informazione,
le campagne elettorali, la democrazia in Italia
(slideshow presentato a Roma, 23 settembre 2011
Democratica – Scuola di Politica
Parlare chiaro, comunicare il cambiamento)
Cinque post politici di successo sui social mediaProforma
Cinque case history di successo e qualche appunto su cosa possiamo imparare da queste storie per la comunicazione politica online.
1. Hillary Clinton e un commento a un post di una pagina Facebook (luglio 2015)
2. Graziano Delrio versus Giorgia Meloni sulle corsie preferenziali a Roma (agosto 2015)
3. Matteo Salvini a Strasburgo dopo il referendum in Grecia (video da due minuti - luglio 2015)
4. Matteo Renzi (subito) dopo la finale Pennetta-Vinci agli US Open (settembre 2015)
5. Barack Obama e il tweet più popolare della storia della comunicazione politica (novembre 2012)
Dieci cose utili da sapere per condurre una campagna elettorale in ItaliaProforma
Le slide di Dino Amenduni durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Sommario:
1. Chi “sposta i voti”?
2. Quali sono gli strumenti di comunicazione più rilevanti?
3. Quali sono i canali di comunicazione più utilizzati per reperire informazioni?
4. Quali sono le tecniche di contatto più e caci con gli elettori?
5. Qual è il momento chiave di una campagna elettorale?
6. Come si scrive un buon post sui social media?
7. Quando si deve usare Facebook, quando Twitter e quando altro?
8. Come si determina lo “spin” dopo un confronto pubblico/televisivo?
9. Quali competenze tecniche sono maggiormente utili
in un comitato elettorale?
10. Quali sono le caratteristiche del volontario “ideale”?
Crisi di fiducia, centralità dei media tradizionali, il ruolo dei social media:una professione in radicale cambiamento. Modulo di comunicazione politica all'interno del Corso in social media e digital marketing di Eurogiovani.
http://socialmediamarketing.eurogiovani.it/
Milano sempre + Milano - la campagna elettorale di Beppe Sala (Amministrative...Proforma
• La prima mossa, forse decisiva
• Le tre linee strategiche della campagna
• La primavera: il momento più importante, lontano dai riflettori
• Milano sempre piùMilano: la campagna creativa
• Le scelte di advertising online
• I risultati
• Cosa abbiamo imparato da questa campagna elettorale
Nel settembre 2015, Matteo Salvini si dice disponibile ad ospitare un profugo a casa sua.
Questo episodio ha molte più implicazioni di quelle subito apparenti, non solo dal punto di vista della comunicazione politica.
Da qui, alcune annotazioni e una domanda: nell'Italia della ipersemplificazione di ogni messaggio e di un analfabeta funzionale su due, è ancora possibile comunicare qualcosa di razionale?
Slide presentate alla Festa nazionale della comunicazione del PD il 26 settembre 2015
Scrivere (per) la politica - dieci idee per un buon discorso politico Dino Amenduni
1. Semplicità, non banalità
2. Definizione della tua identità
3. Coerenza tra forme e contenuti
4. A prova di fact-checking
5. La verità è strategica
6. Empatia, non ruffianeria
7. Pathos e concretezza
8. Parlare della vita delle persone
9. Politica-pop, un tema delicato
10. Evitare l'autoreferenzialità.
Le ipotesi di riforma nazionale e le leggi regionali approvate per il sostegno dell'attività dei caregiver familiari. Il lavoro è inserito (cap. 7) all'interno del volume "L'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia" a cura di NNA, Maggioli Editore, 2021.
La presentazione di Pietro di Martino (Diparticimento di Matematica dell'Università di PIsa) in occasione del Festival della scienza di Genova sulle tematiche legate al problem-solving.
Come il web può cambiare la (comunicazione) politicaDino Amenduni
L’impatto di internet sull’informazione,
le campagne elettorali, la democrazia in Italia
(slideshow presentato a Roma, 23 settembre 2011
Democratica – Scuola di Politica
Parlare chiaro, comunicare il cambiamento)
Come cambia la comunicazione politica con la diffusione sempre più maggiore di internet? Come le nuove tecnologie possono aiutarci a costruire consenso politico?
La presentazione affronta il tema in modo pratico: contiene infatti 5 strumenti per costruire una relazione con i tuoi elettori.
La comunicazione politica online - Le figure del testoGianluca Giansante
La presentazione contiene tutte le foto contenute nel testo "La comunicazione politica online. Come usare il web per costruire consenso e stimolare la partecipazione".
Nel volume cartaceo le dimensioni e la stampa in bianco e nero impongono dei limiti alla visualizzazione delle immagini.
Qui puoi vedere a colori e dimensioni maggiori tutte le fotografie e i video citati nel testo e altre immagini che non hanno trovato spazio nel volume per ragioni di spazio.
Comunicazione politica efficace: tre elementi per aumentare l'efficacia dei t...Gianluca Giansante
Spesso si pensa che per essere convincenti sia sufficiente "dire le cose come stanno".
Ma chiunque abbia provato a convincere una persona che aveva un'opinione diversa dalla sua si sarà accorto che per quanti fatti, ragioni, dati, statistiche gli presentasse, quella persona rimaneva della sua opinione.
Questo accade perché i meccanismi di funzionamento della mente umana sono un po' diversi dalla rappresentazione che il modello del razionalismo illuminista ci ha proposto.
In questa presentazione troverai alcuni strumenti che puoi usare per aumentare l'efficacia dei tuoi discorsi e che puoi usare non solo in ambito politico, ma anche nel contesto aziendale o a casa, con il tuo partner o i tuoi figli.
Cinque tecniche di marketing politico viste attraverso la campagna Presidenz...Gianluca Giansante
L'obiettivo di questa presentazione è osservare la campagna presidenziale colombiana e vedere come sono state utilizzate alcune tecniche di marketing politico e se sono state efficaci.
Presentata per la prima volta alla XXIII Semana de la Comunicación di Bogotà, organizzata dalla Fundación Universitaria los Libertadores.
La mia presentazione al Seminario di formazione politica "le parole e le cose dei democratici" (Pisa, 5 marzo).
Spesso si pensa che per essere persuasivi sia sufficiente "dire le cose come stanno", raccontare alle persone i fatti.
Chiunque abbia provato a convincere un'altra persona di opinione diversa sa che le le argomentazioni logico-razionali spesso non sono sufficienti.
E' utile quindi utilizzare tecniche strumenti che permettanno di rendere i propri discorsi comprensibli, adatti ad essere ricordati e a persuadere chi ci ascolta.
Il concetto di Agenda in Hyperpolitics, dizionario interattivo di scienza politica di Mauro Calise e Theodore J. Lowi. Lezioni per il corso di Scienza Politica alla Sapienza (prof. Marco Cilento).
Le cinque ragioni del successo strategico di Bergoglio:
Empatia
Avvicinamento (fisico) con il popolo
Registro linguistico moderno
Coscienza delle reti sociali di riferimento
Coerenza (percepita) tra parole e fatti
In questo slideshow, cinque esempi di buone pratiche di comunicazione di Papa Francesco, e il ruolo dei social media nel potenziare o nel favorire alcune di queste scelte strategiche.
Italia 2.0 - L'inarrestabile corsa verso un nuovo PaeseDino Amenduni
Politica, comunicazione, opinione pubblica:
l’inarrestabile corsa verso un nuovo Paese (slideshow presentato al Collegio di Milano, 30 maggio, corso di cultura e innovazione digitale)
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri PaesiDino Amenduni
La presentazione con cui ho partecipato al dibattito con Michael Slaby (Chief Innovation and Integration Office, Obama 2008&2012) a Bari, il 25 settembre, per provare a spiegare perché Italia e Stati Uniti non sono paragonabili, a mio avviso, dal punto di vista elettorale.
Semantica dei nuovi media: il wikivocabolario (quinta versione)Dino Amenduni
Quaranta parole-chiave (aggiornabilissime) per chi lavora online e sui social media: strategie, tattiche, buone pratiche, strumenti, opportunità e limiti.
Campagne elettorali - i professionisti sono indispensabili?Dino Amenduni
Cinque ragioni per affidarsi ai tecnici della comunicazione politica. Slideshow presentato il 17 dicembre 2011 a San Giorgio a Cremano (Na) per Comizi di Classe, scuola di formazione politica del Pd Napoli
Dal self-branding all’Open Gov - nuovi paradigmi per la comunicazione politic...Dino Amenduni
Fiducia nelle istituzioni politiche: molto bassa +
Popolarità sui social media dei politici italiani: alta
=
La comunicazione politica online attuale non raggiunge i suoi obiettivi qualitativi. Serve un nuovo paradigma.
La comunicazione sui social media della Fiera del Levante 2013 - la nostra ca...Dino Amenduni
Le scelte strategiche, di gestione del budget, di creatività su Facebook, di staff, di gestione delle crisi di comunicazione e i risultati ottenuti: i frutti del lavoro di Proforma sui social media per l'edizione 2013 della Fiera del Levante (www.facebook.com/fieradellevante)
Pianificare la comunicazione: zero fuffa, sette passi metodologiciPiero Zilio
Il piano di comunicazione è come il sesso: in molti ne parlano, ma in pochi lo fanno bene.
Ecco la mia metodologia, senza fuffa, dritto al punto: 7 passi da seguire per impostare correttamente la tua comunicazione.
Social Media Manager, il dipendente anomalo della Pubblica AmministrazionePiero Zilio
Il FormezPA mi ha chiesto di intervenire al convegno "Comunicare bene, Comunicare web" che si e' tenuto a Cagliari il 10 dicembre 2014. Ho pensato di farlo in maniera "anomala", utilizzando esclusivamente slide fotografiche senza alcuna parola, perché i social media manager comunicano in maniera differente, su strumenti alternativi e con orari, luoghi e inquadramento particolari ;)
Chi scarica le slide trova nei commenti le note del relatore per dare un senso alla componente fotografica (ecco come fare: Se hai scaricato le slide e non riesci a visualizzare il testo, ecco come fare: http://bit.ly/1wH2wOK ). A tutti gli altri invece... buona visione!
Comunicare la politica - ottava edizioneDino Amenduni
Raccolta di presentazioni per le mie docenze del primo semestre del 2014.
I moduli nel dettaglio:
- Cinque cose da sapere se vuoi fare politica in Italia nel 2014;
- Web 2.0: modelli teorici di riferimento;
- Campagne elettorali: dieci cose che ho imparato (fino a ora);
- Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze;
- L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani;
- Dove sono i voti degli italiani?
- Cinque buone idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni;
- Scrivere (per) la politica;
- Un'esercitazione
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italiaDino Amenduni
Avere “millecinquecento lettori” non basta più: i pensieri di Enzo Forcella applicati alla campagna elettorale permanente.
Cosa fare?
1. Spostare il centro del proprio lavoro dalla sola ricerca della notizia alla verifica dell’attendibilità delle informazioni offerte dai politici
2. Decidere: o si fa il tifo, o si fanno analisi
3. Ricordarsi che il lettore è il lettore e non (solo) il politico
4. Stare un po’ più su Facebook e un po’ meno su Twitter
(e stare un po’ di più online in generale)
5. (se possibile) ridurre i momenti di aggregazione informale con i politici, e anche con i comunicatori politici
(Slide presentate a Cortina Tra Le Righe, 13 luglio 2015)
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartireDino Amenduni
1. Non trattare gli iscritti ai partiti come un gruppo di idioti
2. Accettare la complessità: si è in campagna elettorale tutti i giorni, volenti o nolenti
3. Iniziare (finalmente!) a considerare Internet come il luogo del dialogo e non del monologo
4. Aggiornare il significato delle parole sinistra e destra
5. Rinunciare all’alibi preferito di chi non vuole iniziare mai: “su Internet ci vanno solo i giovani”
(slideshow presentato agli Stati Generali della Comunicazione Politica, LUISS - Roma, 29 maggio 2013)
In occasione di 'Web e democrazia' (http://mondo2ilfuturochevogliamo.it/scuole/roma/liceo-classico-t-tasso), 6 aprile 2013.
Fonte: ilnichilista.com
Autore: Fabio Chiusi
Democrazia senza fiducia, comunicazione extramediale, il ruolo di Internet: le nuove dinamiche di socializzazione elettorale.
Reggio Emilia
PolitiCamp – W la libertà
6 Luglio 2013
Silence is sexy - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'...Proforma
Nell'era dei social media, dei post pubblicati ogni ora, dei talk show ogni giorno, dei sondaggi ogni settimana, della campagna elettorale permanente, è possibile tornare a immaginare il silenzio come strumento di comunicazione, il vuoto come elemento di costruzione del senso, l'assenza come metodo di costruzione del consenso?
(la mia lezione a #Laprof18)
Vi racconto perchè ho votato FARE-FiD alla Camera e M5S al Sento.
Me lo chiedono in tanti.
A tutti rispondo con queste poche righe, mano alla coscienza.
Non è stato un voto facile.
Che viva l'Italia! nicola
Nichi Vendola: la sfida italiana della comunicazione politica sul webDino Amenduni
Dalla Presidenza della Regione Puglia
alla corsa per diventare Premier:
il ruolo dei social media
Parigi, 16 novembre 2011
Du web en politique: que nous reserve 2012?
RSLN – Microsoft France
Come sopravvivere al nuovo algoritmo di FacebookDino Amenduni
Quali conseguenze ci sono per i produttori di contenuti? Il ruolo della reputazione, del chi-cosa-come, il peso dei video e delle community nella generazione di interesse.
(slide presentate allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione, 14 giugno 2018)
Perché i politici si prendono a pesci in faccia (e continueranno a farlo)Dino Amenduni
I politici continueranno a prendersi a pesci in faccia fin quando:
1. uno dei due interlocutori sarà debole dal punto di vista pre-politico
2. i politici potranno usare fallacie logiche senza essere redarguiti prima di tutto dal loro elettorato
3. Entrare nel merito non risulterà sufficientemente conveniente.
(slide presentate durante Parole Ostili Trieste, 7 giugno 2018)
Il difficile (ma necessario) incontro tra elettori ed eletti sui social mediaDino Amenduni
1. Vale la pena dedicare tempo a parlare di politica sui social media, o a scrivere commenti sulla bacheca/profilo di un politico se sei un cittadino?
2. Vale la pena dedicare tempo a rispondere ai commenti dei cittadini sui social media se sei un politico?
Ho provato a rispondere a queste due domande nei dieci minuti di intervento durante Inspiring PR 2017 - www.inspiringpr.it
Avversari, non nemici: come affrontare una campagna elettorale senza trasform...Dino Amenduni
1. Ridurre al massimo l’uso delle categorie pre-politiche dell’odio e dell’amore (soprattutto se usate dai leader, parlando di loro stessi).
2. Ridurre al massimo l’uso dei numeri falsi, usati pur di vincere a tutti i costi.
3. Evitare di comunicare la politica limitandosi a elogiare la propria parte e a contestare la parte avversaria: il riconoscimento del buono che arriva dall’altra parte è più credibile e distende gli animi.
4. Riconoscere la sconfitta, quando arriva. Senza alibi
(slide presentate a Parole Ostili, Trieste, 18 febbraio 2017)
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica onlineDino Amenduni
In queste slide ho provato a rispondere a un po' di quesiti che in questi anni hanno spesso rimbalzato tra docenze e social media:
1. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale
e vuole fare il primo passo su Facebook:
meglio usare un profilo o aprire una pagina pubblica?
2. Chi deve gestire gli account social dei politici
in campagna elettorale (il candidato, i comunicatori, entrambi)?
3. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
4. È utile utilizzare i social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
5. Esiste un profilo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettoraliDino Amenduni
Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano (slide realizzate a giugno 2015)
Michele Emiliano - Puglia 2015/2020: il programma del sindaco di Puglia e del...Dino Amenduni
Tutte le proposte del programma di Michele Emiliano candidato presidente della Regione Puglia su:
- rifiuti
- sanità
- legge elettorale e parità di genere
- borse di studio e formazione
- reddito di dignità
- "meno cemento, più Puglia"
- ricerca e innovazione
- ILVA
- riqualificazione urbana
Come si promuove, difende o compromette la propria reputazione onlineDino Amenduni
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propria reputazione online. Cinque WIN, cinque FAIL e cinque riflessioni per districarsi sui social media
Il futuro è la parola "Dati", non è la parola “creatività".
Il futuro è la parola "Condividere", non è la parola “nascondere".
Il futuro è la parola "DisruptIon", non è la parola “chiedere il permesso".
Slide presentate durante l'evento TedX Lecce, 25 ottobre 2014, Teatro Politeama Greco.
Art: Miki De Benedictis
Why do italian politicians make little use of statistics?Dino Amenduni
Lack of database culture, anti-politics, obsolete legislation:
the love story that never was
by Dino Amenduni
Personal Democracy Forum Italia
Data-driven campaigns in Europe: what went wrong after Obama? Rome, 29 September 2014
Perché la politica italiana usa poco i dati? Dino Amenduni
Assenza della cultura del database, antipolitica, legislazione antiquata: storia di un amore mai nato.
Intervento al Personal Democracy Forum Italia
Workshop: Data-driven campaigns in Europe: what went wrong after Obama?
Roma, 29 settembre 2014
5 motivi per cui potresti aver visto almeno un post di Gianni Morandi nell’es...Dino Amenduni
1. Il racconto è autentico: è la pagina di Gianni Morandi, non è una pagina su Gianni Morandi.
2. Contenuti (multimediali) pubblicati ogni giorno, tutti i giorni: la serialità rende la pagina sempre invitante.
3. Sta “sul pezzo”: tiene conto delle discussioni d’attualità.
4. La gestione della pagina, pur essendo di un personaggio pubblico, non dimentica né omette la componente privata della propria vita.
5. Il vero vantaggio competitivo (perché lo fanno in pochissimi): risponde ai commenti!
Come scrivere un brief di comunicazione e come declinarlo sui social mediaDino Amenduni
Analisi di scenario, SWOT analysis, quadrato semiotico, obiettivi e declinazioni: traccia per un’esercitazione (di 6-8 ore).
(presentata a Mantova il 24 luglio 2014 all'interno del laboratorio di progettazione "Imprese per i beni comuni")
Il miglior social media manager in Italia (stagione 2013-2014) è Daniele Scia...Dino Amenduni
La storia di un calciatore del Bari e della sua squadra, passata in 90 giorni dal fallimento della società al quasi-miracolo sportivo. Nel frattempo, su Facebook, la storia è stata raccontata da un osservatore privilegiato: Daniele Sciaudone, centrocampista del Bari.
In questa presentazione, una piccola grande lezione di comunicazione interna, aziendale, istituzionale, ma soprattutto per chi, di lavoro, gestisce spazi sui social media.
Cinque regole per costruire la domanda di cambiamentoDino Amenduni
1. Integrità-credibilità-accountability
(a partire dai risultati)
2. Comunicazione permanente
3. Ascoltare e non pensare di avere sempre ragione
4. Stare nell’agenda e parlare dei problemi reali delle persone
5. Non misurare tutto in termini economici
Dieci regole-base per gestire la presenza sui social mediaDino Amenduni
1. Tu sei un utente come tutti gli altri (anche quando non è vero)
2. Dai notizie in anteprima
3. Vuoi (proprio) moderare i commenti? Spiegalo subito
4. Se non rispondi tu, lo faranno gli altri
5. Cerca la multimedialità
6. Meglio non comunicare che comunicare male
7. Ricicla i contenuti dagli altri mezzi di comunicazione
8. Non aprire troppi canali social se non sai come gestirli
9. Rispetta l’algoritmo
10. Una volta che hai iniziato, non puoi fermarti (senza danni)
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioniDino Amenduni
Cinque cose da fare subito dopo aver vinto le elezioni:
1. Evitare un cambio drastico delle abitudini di comunicazione
2. Ampliare e diversificare la propria presenza sui social
per evitare l’effetto-parafulmine
3. Continuare a fornire contenuti inediti e aggiornati ai sostenitori
4. Creare (e comunicare) format stabili di comunicazione
5. Organizzare la mobilitazione: le super-issues
Cinque cose da sapere se vuoi fare politica nel 2014Dino Amenduni
1. Fiducia nelle istituzioni:
partiti e Parlamento (restano) ai minimi storici 2. Equità fiscale: meglio meno tasse che più servizi 3. Presidenzialismo: l’opinione pubblica italiana è pronta 4. Autoritarismo: per tre italiani su dieci è una possibilità percorribile
5. Una riserva di determinazione:
aumentano gli indici di partecipazione politica e sociale
L'analisi dei dati DEMOS, tratti dalla ricerca "I Cittadini e lo Stato 2013"
Cinque cose da sapere se vuoi fare politica nel 2014
Sveglia!1!!1 - Dieci lezioni di comunicazione politica da parte di Beppe Grillo, il Movimento5Stelle e i suoi elettori
1. Sveglia!1!!1
Gianni Florido e la
Dieci lezioni di comunicazione politica da parte di
Beppe Grillo, il Movimento5Stelle e i suoi elettori
Provincia di Taranto
Strategia di comunicazione
Dino Amenduni, Proforma
2. Chi parla?
Mi chiamo Dino Amenduni
(dino.amenduni@proformaweb.it -
http://about.me/dinoamenduni)
Sono il responsabile dei nuovi media e consulente
per la comunicazione politica a Proforma (Bari)
Sono collaboratore e blogger per
Finegil-Gruppo Espresso e formatore (su social media
marketing e comunicazione politica)
Tutte le mie presentazioni (download libero) sono su
www.slideshare.net/doonie
3. Le dieci leve del successo
comunicativo del
Movimento5Stelle
- Posizionamento politico
- Ragionamento estensivo sulla “casta”
- Frame-cappello (destruens) basato sulle debolezze
degli avversari
- Sotto-frame (costruens) per coprire un vasto
elettorato
- Il meglio dagli opposti: par condicio e
disintermediazione
- Il capitano copre la squadra: Grillo come Mourinho
- Primi per investimento sul web
- Logica televisiva di palinsesto
- Logica redazionale di comitato
- Blog polifonico
4. 1. Kasta versus gente
Il bipolarismo della Seconda
Repubblica è morto,
viva il bipolarismo
5. 1. Posizionamento politico
Il successo del Movimento5Stelle è quasi totalmente di
tipo politico
Il grande merito di Grillo e Casaleggio è stato sfruttare
la nascita del governo tecnico per semplificare il quadro
politico e dividerlo in due macro-aree:
a.Da un lato, i partiti che hanno formato il Governo
Monti e tutti i loro successivi alleati alle elezioni (da SEL
alla Lega)
b.Dall’altro, il Movimento5Stelle (che ha assorbito tutte
le altre forze politiche esterne all’arco parlamentare,
togliendo spazio a Rivoluzione Civile)
6. 1. Posizionamento politico
Il Governo Monti ha dato sostanza a un concetto fino a quel
momento forte ma scarsamente ancorato alla dinamica
politica italiana, prevalentemente bipolare nella Seconda
Repubblica: Grillo ha potuto sostenere “gli altri sono tutti
uguali” in forza di un accordo politico effettivamente in
vigore tra PD, Terzo Polo e PDL
I 5Stelle disarticolano il bipolarismo della Seconda
Repubblica (fungendo da contenitore del malcontento
verso i due poli, ma non posizionandosi al centro) e in
realtà promuove un altro, ipersemplificato, modello:
partiti tradizionali vs. Movimento
7. 2. La casta non è solo
quella politica
Dal nuovo bipolarismo politico
al nuovo bipolarismo sociale
8. 2. Ragionamento estensivo
sulla casta
Chiunque (soprattutto tra i media) ha ritenuto che il
Movimento5Stelle fosse solo protesta contro la classe
politica (“antipolitica”) ha commesso un fatale errore di
sottovalutazione della forza della proposta sociale
complessiva
Il Movimento5Stelle contesta il sistema istituzionale
italiano nel suo complesso: è contro gli sprechi nella
politica, ma è anche contro l’eccesso di vicinanza dei
media alla politica, la mancanza di trasparenza nelle
Pubbliche Amministrazioni, contro la vicinanza eccessiva
e non limpida tra potere politico ed economico
9. 2. Ragionamento estensivo
sulla casta
Anche in questo caso, il ragionamento è ipersemplificato e divide il
mondo in due aree: chi “ha a che fare” con i soldi pubblici e chi non li
usa (il frame di comunicazione vincente è: “coi soldi nostri”). Le caste
secondo Grillo:
- I partiti -> abolizione del finanziamento pubblico
- Il sistema dei media -> abolizione del finanziamento pubblico, riforma
della RAI
- I giornalisti italiani -> niente interviste, i media italiani sono considerati
collusi con la politica versus i media stranieri considerati indipendenti
- Lo Stato in tutte le sue forme (la PA che spreca, i dipendenti pubblici
“fannulloni”, il Presidente della Repubblica che firma leggi poco
democratiche, la giustizia)
- Il sistema finanziario/le banche, in quanto finanziatori/grandi
manovratori del sistema capitalistico italiano
10. 2. Ragionamento estensivo
sulla casta
Grillo fa ricorso ad alcune narrazioni di facile comprensione, che tra l’altro
danno forza a un ulteriore sotto-frame sull’asse giusto vs ingiusto: il grande
potere pubblico oggi è cattivo, il piccolo impegno privato oggi è buono
Alcuni esempi (il “privato” ostacolato dal “pubblico”):
- Gli imprenditori suicidi
- Le famiglie che non hanno accesso al credito
- Grillo e i suoi processi in corso (“venti più di Berlusconi”)
- La riforma delle pensioni senza riforma dei costi della politica
versus (il potere pubblico che, nonostante tutto, non si autoriforma)
- Il grande evasore (casta finanziaria) che non va in carcere;
- il politico (casta politica) con mutui a condizione di favore;
- il mafioso che non va in carcere per la lentezza della giustizia (casta
giudiziaria)
12. 3. Siete morti
Il principale messaggio di Grillo, il principale motivo del suo successo è,
ancora una volta, un riflesso di tipo politico
Accanto alla denuncia del problema (“i politici sono tutti uguali”), il
Movimento5Stelle si offre anche come, unica, credibile, soluzione:
(“siamo diversi da loro, li mandiamo tutti a casa”)
Questo frame acquista forza straordinaria negli ultimi 18 mesi per tre
ragioni:
a.Formazione del Governo Monti
b.Rifiuto di ogni forma di alleanza politica, a tutti i livelli (e risultati,
come a Parma, che certificano la possibilità di vincere autonomamente)
c.Incapacità o addirittura impossibilità di autoriforma della politica
“tradizionale”, anche durante la crisi economica e delle istituzioni
13. 3. Siete morti
Questo messaggio rende il Movimento5Stelle appetibile a elettorati
molto diversi tra loro:
- Gli scontenti della sinistra riformista;
- Gli orfani della “rivoluzione liberale” di Berlusconi;
- I movimenti anti-Euro e anti-Equitalia
L’unico possibile punto di contatto tra questi mondi è, appunto, la
richiesta di totale cambiamento della classe politica italiana. La
sfiducia nella capacità della politica di autoriformarsi (soluzione
interna-costruttiva) rende così appetibile il tentativo di provare la
riforma dall’esterno (soluzione esterna-distruttiva)
Qualsiasi alleanza politica (e non meramente programmatica) tra
Movimento5Stelle e forze politiche ridurrebbe moltissimo
l’efficacia di questo frame di comunicazione
14. 4. Sì al reddito di
cittadinanza, no al
diritto di cittadinanza
Unire due radicalità
inconciliabili sotto il mega-
cappello del “tutti a casa”
15. 4. Unire radicalità inconciliabili
Il principale appeal del Movimento5Stelle è certamente nella
promessa di cambiamento radicale. Ma questa promessa, da sola,
non avrebbe avuto radici se non fosse stata ancorata a punti
programmatici di facile comprensione
Allo stesso tempo Grillo non poteva posizionarsi su schemi classici
(sinistra vs destra), perché così non avrebbe attratto segmenti di
elettorato che invece ha conquistato con un approccio
classicamente post-ideologico
Il programma del Movimento5Stelle prende così le posizioni più
radicali dei programmi di sinistra e di destra e li tiene insieme in
un unico racconto (“tutti a casa”) con cui nascondere le
contraddizioni programmatiche
(questo, a mio avviso, è il vero capolavoro politico del Movimento)
16. 4. Unire radicalità inconciliabili
Il Movimento5Stelle ha fatto votare questi punti programmatici a un
elettorato culturalmente di sinistra:
- No allo ius soli (chi nasce in Italia è italiano)
- Forte ridimensionamento del ruolo dei sindacati
Ha, invece, fatto votare questi punti programmatici a un elettorato
culturalmente di destra:
- Reddito di cittadinanza di 1000€ al mese;
- Abolizione dei contratti precari di lavoro
Ha inoltre, inserito elementi che uniscono un elettorato non
classicamente politicizzato:
- Referendum popolare per l’uscita dell’Italia dall’Euro
- Forte “riforma” di Equitalia
17. 5. Il meglio dagli
opposti
Far parlare di sé per legge (la
par condicio), parlare solo
alle proprie condizioni
(disintermediazione)
18. 5. Il meglio dagli opposti
I media sono obbligati a parlare del Movimento5Stelle per legge
(par condicio durante le elezioni), ma anche per ragioni di
opportunità (le uscite di Grillo generano via via interesse,
pubblico, traffico crescente, fino al risultato elettorale e alle sue
conseguenze)
Il Movimento sfrutta questo obbligo di legge e le necessità
commerciali dei media, ma alle proprie condizioni:
A.Prima delle elezioni: la tv riprende i comizi di Grillo, i post del
blog, i rifiuti ai giornalisti durante le elezioni
B.Dopo le elezioni: Grillo comunica solo attraverso i suoi canali
personali e solo quando decide lui: non fa conferenze stampa, non
si fa vedere in giro, detta le condizioni ai politici via social media
19. 5. Il meglio dagli opposti
È il Movimento5Stelle che detta l’agenda ai media e non il
contrario, sebbene il Movimento sia “contro i media”
(tradizionali)
Alcuni esempi:
- Grillo fa l’analisi del voto sulla sua web-tv invece che con
conferenze stampa, comunicati, apparizioni televisive -> i
media sono comunque costretti a riprenderlo
- Il Movimento5Stelle risponde a Bersani su un accordo post-voto
attraverso Twitter (il contenuto conta più della forma, ma
Grillo può controllare sia il contenuto che la forma della sua
comunicazione)
È impossibile non comunicare (il Movimento5Stelle)
20. 6. Grillo come
Mourinho
Lui fa da scudo con l’opinione
pubblica, la squadra continua a
giocare senza pressioni
21. 6. Grillo come Mourinho
Le capacità comunicative di Beppe Grillo sono utilizzate per
raggiungere due fondamentali obiettivi:
a.Fungere da cassa di risonanza nazionale sui media tradizionali
(Grillo come testimonial)
b.Attirare l’intera attenzione mediatica sul leader, permettendo
ai cittadini/candidati del Movimento di lavorare senza pressioni sul
territorio (Grillo come allenatore)
L’utilizzo di un linguaggio non politico, che pesca da altri registri
(comico, televisivo, vicino al mondo della formazione psicologia,
per certi versi predicatorio) crea un effetto-troll: qualsiasi frase di
Grillo esca dagli schemi classici della liturgia politica diventa una
notizia, genera dibattito e aumenta la popolarità del
Movimento5Stelle
22. 6. Grillo come Mourinho
Grillo, personaggio politico atipico, socializza i pregi del suo profilo (e li
trasferisce al Movimento5Stelle) e privatizza i difetti suoi e del Movimento,
che proprio a causa della sua posizione comunicativamente dominante sono
attribuiti più a lui che ai meccanismi di funzionamento del Movimento
Pregi di Grillo socializzati col Movimento (sono tutti come Grillo):
- È l’unico leader politico che non percepisce uno stipendio pubblico (e che
non lo percepirà);
- Era l’unico leader presente nel dibattito nazionale per le politiche che a cui non
possono essere addebitate corresponsabilità reali o presunte per l’attuale
situazione politica italiana
Difetti del Movimento assorbiti da Grillo (è colpa di Grillo e non del
Movimento):
- Poca democrazia interna a livello nazionale;
- Poco spazio per pareri discordanti dalla linea a livello mediatico;
- Difficoltà nell’attuazione di alcuni punti programmatici
23. 6. Grillo come Mourinho
Gli effetti negativi di alcune uscite e di alcune scelte di Grillo sono state
ampiamente compensate dagli scandali che in questi mesi hanno
riguardato la classe politica
La sequenza mediatica classica che avvantaggia il Movimento5Stelle
è questa (esempio: questioni Lusi-Belsito-Fiorito-Penati):
1. Scandalo x (riguardante la parte politica B)
2. La parte politica A attacca la parte politica B, con replica
3. Grillo, quando l’attacco è coerente col posizionamento del Movimento5Stelle
(esempio: sprechi di denaro pubblico), attacca a sua volta cercando un parallelo
tra lo scandalo x e scandali analoghi del passato che riguardino la parte politica
non coinvolta
4. Scandalo y (riguardante la parte politica A)
5. La parte politica B attacca la parte politica A, con replica
6. Grillo attacca (come nel punto 3)
7. Gli elettori delle parti A e B percepiscono che “i politici sono tutti uguali”
(mentre Grillo comunica due volte la sua diversità)
24. 7. Il web come
elemento strategico
Senza soldi pubblici, ma primi
per investimento su Internet
25. 7. Primi per investimento sul web
Non si conoscono stime complete e ufficiali dell’investimento annuale
di Beppe Grillo (via Casaleggio) sul Movimento5Stelle e la percentuale
totale della copertura economica autofinanziata sul totale (“Piazza
San Giovanni ci è costata un euro”), ma il Movimento5Stelle è la forza
politica più efficace sul web e che investe di più sullo strumento, sia a
livello economico che di risorse umane e competenze:
Alcuni macro-dati:
- 1.2 milioni di “mi piace” su FB (il triplo di Berlusconi, il quadruplo
di Renzi, dieci volte Bersani – prodotti non meno di dieci contenuti al
giorno, mutuati dal sito)
- Il sito/blog politico più visitato d’Italia (da anni)
- dirette streaming di tutti i comizi di Grillo in campagna elettorale;
- “La cosa”, un web-channel utilizzato anche come aggregatore dei
contenuti e delle dichiarazioni pubbliche durante eventi in diretta
27. 8. Logica televisiva di palinsesto
La propagazione virale dei contenuti web del Movimento5Stelle
permette ai propri sostenitori di condividere quei contenuti, a
partire da pochi, e chiari luoghi proprietari (il sito, gli spazi sui
social media, il web-channel, i video). Gli utenti così tengono
“acceso” il Movimento5Stelle 24 ore su 24, a costo zero
Accanto a questo classico effetto di Rete, Beppe Grillo ha puntato
molto su una campagna elettorale coperta integralmente in ogni
suo evento con:
- diretta video dal palco;
- diretta fotografica;
- commenti prima e dopo l’evento
Un comizio di Grillo era disponibile quasi sempre in diretta in
prima serata
28. 8. Logica televisiva di palinsesto
In questo modo il Movimento5Stelle ha garantito la fruibilità di un qualsiasi
comizio-evento (piuttosto simile per struttura interna, con lievi aggiornamenti
sulla base dell’attualità politica) a un pubblico molto più vasto rispetto ai
partecipanti dei suoi eventi fisici e svincolato dalla “diretta” dell’evento (un
video di Youtube può essere visto anche a settimane di distanza)
Questo ha ulteriormente favorito un effetto passaparola, trasformando ogni
apparizione di Grillo in un evento mediatico (nessun altro lo ha fatto)
L’effetto moltiplicatore positivo di questa strategia è stato garantito da altri
due elementi più politici:
a. è stato realizzato con soldi non pubblici (dunque la comunicazione non è
percepita come spreco)
b. Essendo tutto apparentemente gratuito, appare tutto frutto di entusiasmo
e volontariato (ma c’è molto, molto di più dietro una macchina così perfetta)
29. 9. Dal comitato
elettorale alla
redazione giornalistica
Al centro la comunicazione, in
periferia la politica
30. 9. Logica redazionale di comitato
Il Movimento5Stelle non ha avuto un comitato elettorale “centrale”, una
sede, evidenti strutture organizzative al centro dell’immagine del partito,
una “war room”
Grillo ha assorbito la quasi totalità della comunicazione del Movimento. I
candidati in Parlamento hanno avuto pochissima visibilità nazionale e lo
stesso Casaleggio è apparso in sole due occasioni pubbliche (a Treviso e in
Piazza San Giovanni)
Dal punto di vista comunicativo, il Movimento5Stelle ha ragionato più in
chiave giornalistica che politica. Grillo è stato direttore di testata prima
ancora che capo politico. Gli spazi proprietari del Movimento5Stelle sono
stati aggiornati seguendo una ferrea coerenza con la linea editoriale (il
frame del “tutti a casa” e i sotto-frame programmatici)
I “corpi intermedi”, pur essendo veri e vivi nei territori, hanno avuto un
ruolo quasi nullo nella costruzione della narrazione grillina
31. 9. Logica redazionale di comitato
I tre luoghi della comunicazione del Movimento5Stelle sono:
a.Il sito, gestito come un giornale online sia per frequenza di pubblicazione
dei contenuti, che per multimedialità, che per ipertestualità (non solo
contenuti inediti prodotti da Grillo ma anche da aggregatori di notizie come
TzeTze, di proprietà del gruppo Casaleggio). Da qui Grillo “detta la linea” su
base nazionale, anche attraverso i social media
a.Il camper, luogo simbolico della vicinanza di Grillo col territorio (il profilo
“politico”) ma anche elemento centrale del rapporto contradditorio coi
media (è facile ricordare le numerose immagini di Grillo circondato dai
giornalisti mentre rientra sul camper, utilizzato anche per rinforzare il frame
del Movimento come forza “anti-caste”)
b.La televisione (e i media generalisti), cassa di risonanza (gratuita e solo
apparentemente non richiesta) degli altri due punti
32. 10. Blog polifonico
Una comunicazione molto
classica, top-down, con alcune
qualificate eccezioni
33. 10. Blog polifonico
Il mito della democrazia diretta del Movimento5Stelle è
certamente messo fortemente in discussione su scala nazionale.
Grillo non interagisce con i suoi utenti sui social media e anche
le interazioni sul sito appaiono poco significative dal punto di vista
mediatico
Allo stesso tempo, il sito di Grillo (impostato più come un super-
blog che come un portale di partito) presenta moltissimi contenuti
che provengono da altre fonti (giornalisti, cittadini, lettere scritte
alla redazione, sedi territoriali del Movimento)
Il sito di Grillo, tra le altre cose, contiene numerosi inserti
commerciali, tra inserzioni pubblicitarie, libri, dvd e altri
contributi. Il sito di Grillo non parla solo di politica e non fa solo
politica, ma è un progetto editoriale più complesso
34. 10. Blog polifonico
Questa decisione strategica raggiunge tre obiettivi:
a.La comunicazione risulta meno autoreferenziale: almeno sul sito,
Grillo appare un primus inter pares e dunque offre un’apertura
democratica agli utenti
b.Grillo parla attraverso “gli altri”: ospita posizioni gradite, ma
socializza le responsabilità di ciò che dice con il mittente di quel
messaggio
c.Allo stesso tempo, a differenza di siti di partiti in cui bisogna
ospitare posizioni di diversi candidati (a volte anche in
contrapposizione tra loro), la linea editoriale complessiva risulta
del tutto omogenea. Resta il sito di Grillo, con una comunicazione
tendenzialmente verticale, ma con alcune qualificate eccezioni
35. Un grande abbraccio
Fate girare!11!
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