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STRUMENTI
STRATEGIE
E METODI DI STUDIO
FACILITANTI
Chiuduno 10 Aprile
Ins. Denise Rossi
OBIETTIVI:
AUTONOMIA E INTEGRAZIONE
 STRUMENTI
COMPENSATIVI:
 Processi; non solo per
compensare una
disabilità, ma per
ABILITARE competenze
“più deboli”
 Strategie, vie alternative,
strumenti, mezzi,
metodologie di lavoro
 AUTONOMIA
 STRUMENTI DISPENSATIVI
 Dispensare: distribuire,
elargire, ma soprattutto
inteso come “rendere
esente qualcuno dal fare
qualcosa cui di regola
sarebbe tenuto”, esimere,
esonerare
 In realtà l’origine del
termine: DISTRIBUIRE
PESANDO BENE (per es. il
DISPENSARIO)
 Ecco allora l’importanza
del dare a ciascuno ciò
di cui necessita.
 INTEGRAZIONE
PREMESSA
Nuove sfide:
1 lavorare per sviluppare COMPETENZE,
maggiore connessione tra SCUOLA e
REALTA’
2 non è solo un “lifting” lessicale o una
revisione ma UN CAMBIAMENTO nel
pensare l’apprendimento e soprattutto
l’INSEGNAMENTO
MOMENTO FORMATIVO
Tre fasi interconnesse
APPRENDIMENTO
INSEGNAMENTO
VALUTAZIONE
Centreremo maggiormente
l’attenzione alla fase
“INSEGNAMENTO” da cui di
conseguenza verranno stimolati i
diversi modi di APPRENDERE
QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO:
IMPARARE
DENTRO LA SCUOLA:
 Prestazioni individuali
 Richiesta di un pensiero privo di
supporti
 Coltivazione del pensiero
simbolico
 Capacità e conoscenze
GENERALI
 RIFLESSIONEPERSONALE
FUORI DALLA SCUOLA (Vita):
 Lavoro (mentale) condiviso
socialmente
 Ci si avvale spesso di
strumenti cognitivi o artefatti
 Alle prese con oggetti e
situazioni
 Competenze specifiche,
legate alle situazioni
 ESPERIENZA
IL LAVORO DEL DOCENTE
Stimolare lo sviluppo della
METACOGNIZIONE
Proporre un apprendimento AGITO
Facilitare la strutturazione dei
concetti
Attivare metodologie cooperative
Conoscere vari metodi (attrezzi) di
insegnamento per poterli utilizzare a
seconda degli obiettivi da
raggiungere
QUALE IDEA DI
INSEGNAMENTO
 SIGNIFICATIVO: cioè che sappia integrare e
sviluppare le nuove conoscenze nel pregresso del
soggetto
 ATTIVO: coinvolgimento dell’allievo
 SITUATO: agganciato a compiti e contesti
significativi del mondo reale
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condivisione
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 MULTIMEDIALE inteso come combinazione e
integrazione di differenti modalità di
rappresentazione della realtà
 METACOGNITIVO affinchè promuova
l’autoconsapevolezza
METODI DIDATTICI
Classificazione proposta da Goguelin (1987)
 METODI AFFERMATIVI Il formatore è detentore della ‘verità’,
chiede all’allievo di eseguire, di imitare; l’allievo è ‘carta
assorbente’, le sue prestazioni vanno rafforzate al termine
della prestazione;
 METODI INTERROGATIVI Il formatore ricorre alla ‘maieutica’,
sviluppa un dialogo profondo; le domande seguono un
ordine che si sviluppa in una seri di tappe; l’allievo è guidato
dal ragionamento;
 METODI ATTIVI L’allievo apprende solo attraverso la propria
attività, scopre in maniera autonoma, è posto di fronte al
problema visto nella sua interezza e complessità; il formatore
fornisce consulenza, aiuto durante il processo di
apprendimento;
 METODI PERMISSIVI Il formatore non interviene direttamente,
ma mette a disposizione materiali (cassette, cd… )
METODI DIDATTICI
Repertorio proposto da Alessandrini
 METODO DIRETTIVO O FUNZIONALE
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 METODO SKINNERIANO
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 TEAM TEACHING
 MASTERY LEARNING
ALTRI ESEMPI
 DIDATTICA PER PROGETTI
 ROLE PLAYING
 APPRENDISTATO COGNITIVO
UN ESEMPIO:
la lezione frontale
Può essere condotta generalmente secondo due modalità:
 SPIEGANDO
SOLAMENTE
Si attiva: il canale uditivo,
la capacità attentiva,
la capacità di
prendere appunti
Comporta : buon
processamento del
linguaggio, adeguata
discriminazione dei
suoni, del lessico e
dell’aspetto semantico
 SPIEGANDO CON
SUPPORTI
 Si attivano: gli stessi
canali legati alla
percezione della
spiegazione, ma anche
il canale visivo
 Quali supporti? Poster,
cartelloni, lavagna,
immagini, computer e
proiettore, lim,…
QUALI SFIDE PER L’INSEGNAMENTO? Da
Castoldi
CONSIDERARE I SAPERI COME RISORSE DA MOBILITARE
LAVORARE PER SITUAZIONI-PROBLEMA
NEGOZIARE PROGETTI FORMATIVI CON I PROPRI ALLIEVI
ADOTTARE UNA PIANIFICAZIONE FLESSIBILE
ANDARE VERSO UNA MINORE CHIUSURA DISCIPLINARE
PRINCIPI METODOLOGICI
 AIUTARE L’ALLIEVO AD ATTRIBUIRE SENSO
ALL’APPRENDIMENTO
 PROMUOVERE MOTIVAZIONI INTRINSECHE, DI
APPRENDIMENTO E PRODUZIONE
 RICHIAMARE I CONTESTI DI VITA REALE IN CUI UTILIZZARE I
PROPRI SAPERI
 AIUTARE GLI ALLIEVI A MOBILITARE I PROPRI SAPERI DI
FRONTE A PROBLEMI
 METTERE ALLA PROVA L’ALLIEVO DI FRONTE A SITUAZIONI
INEDITE
PROPORRE MATERIALI CHE FAVORISCANO IL TRANSFERT
 SOSTENERE L’ALLIEVO SUL PIANO COGNITIVO ED EMOTIVO
 RITRARSI GRADUALMENTE PER SVILUPPARE L’AUTONOMIA
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APPRENDIMENTO COOPERATIVO: INSEGNANTE
 REGISTA
 Elabora e struttura la proposta didattica
 ALLENATORE
 Monitora e guida il processo
 ANIMATORE
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 MOTIVATORE
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POTENZIALITA’:
 1 FINALIZZAZIONE DEI SAPERI ACQUISITI AL
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ORGANIZZAZIONE PERSONALE
 􀂄 Organizzare il proprio zainetto
 􀂄 Tenere in ordine il banco
 􀂄 Tenere in ordine il materiale scolastico
 􀂄 Tenere in ordine il quaderno
 􀂄 Organizzare la settimana
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 􀂄 Usare correttamente il diario
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 􀂄 Pianificare il materiale necessario
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• Insegnare la tecnica della
sottolineatura
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• Usare materiale audiovisivo e vari
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• Richiedere tempi di attenzione
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STUDIARE
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 L’obiettivo di questo libro è quello di
fornire alcune conoscenze sul metodo di
studio.
Un buon metodo di studio è utile perchè
può insegnare a risparmiare tempo e a
evitare sforzi inutili e improduttivi.
Un metodo efficace è indispensabile, se si
tende al successo negli studi e se si
vogliono raggiungere le vette del sapere.
(Mario polito 2010 Editori riuniti)
LE TRE FASI DELLO STUDIO
Organizzazione e
pianificazione in base agli
obiettivi
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ESEMPIO: LO STUDIO DELLA
STORIA
UNA GRANDE DISTINZIONE:
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Infatti utilizzando video, documentari, visite
guidate, lucidi che riproducono fonti storiche ,
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civiltà senza usare affatto il libro di storia.
 QUESTO TIPO DI DIDATTICA APPARE
PARTICOLARMENTE UTILE PER GLI ALUNNI
CON DSA CHE POSSONO STUDIARE SENZA
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PROCESSO DI LETTURA.
COSA
OSSERVARE
PROCESSI DI
ANTICIPAZIONE:
È importante leggere:
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 I sottotitoli
 Le parole-chiave
DEFINIRE DALL’INIZIO COSA SI
DOVRA’ SAPERE AL TERMINE
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ESEMPIO : I QUADRI DI CIVILTA’
 DOVE
 QUANDO
 ATTIVITA’ ECONOMICHE
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 CULTURA (religione, arte, usi e costumi)
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MAPPE: UN AIUTO NELLO STUDIO
PERCHE’?
􀂄 Presentazione delle informazioni in un
ambiente di lavoro visivo non lineare e ridotto
􀂄 Rappresentazione dei concetti con immagini,
colori, forme, parole-chiave, frasi minime
􀂄 Organizzazione dei concetti
indipendentemente dalla rigorosa struttura
grammaticale delle frasi
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 SELEZIONARE gli aspetti, i concetti più
importanti
 ELENCARE gli aspetti principali in ordine di
importanza
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PAROLE CHIAVE
AZIONI PER COSTRUIRE UNA
MAPPA
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mappa seguendo l’ordine di
importanza dai concetti generali a
quelli inclusivi con le FRECCE (=
CREARE LEGAMI)
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SPIEGARE la mappa (esposizione)
RILEGGERE la mappa dopo 2/3
giorni e fare le necessarie modifiche
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 Assistono e favoriscono il processo di
autonomia dello studente nelle fasi operative
quindi nello SCRIVERE, NELLO STUDIO E NELLA
MATEMATICA
 Lettura: SINTESI VOCALE, audiolibri, libri parlati
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Strumenti strategie metodi di studio

  • 1. STRUMENTI STRATEGIE E METODI DI STUDIO FACILITANTI Chiuduno 10 Aprile Ins. Denise Rossi
  • 2. OBIETTIVI: AUTONOMIA E INTEGRAZIONE  STRUMENTI COMPENSATIVI:  Processi; non solo per compensare una disabilità, ma per ABILITARE competenze “più deboli”  Strategie, vie alternative, strumenti, mezzi, metodologie di lavoro  AUTONOMIA  STRUMENTI DISPENSATIVI  Dispensare: distribuire, elargire, ma soprattutto inteso come “rendere esente qualcuno dal fare qualcosa cui di regola sarebbe tenuto”, esimere, esonerare  In realtà l’origine del termine: DISTRIBUIRE PESANDO BENE (per es. il DISPENSARIO)  Ecco allora l’importanza del dare a ciascuno ciò di cui necessita.  INTEGRAZIONE
  • 3. PREMESSA Nuove sfide: 1 lavorare per sviluppare COMPETENZE, maggiore connessione tra SCUOLA e REALTA’ 2 non è solo un “lifting” lessicale o una revisione ma UN CAMBIAMENTO nel pensare l’apprendimento e soprattutto l’INSEGNAMENTO
  • 4. MOMENTO FORMATIVO Tre fasi interconnesse APPRENDIMENTO INSEGNAMENTO VALUTAZIONE Centreremo maggiormente l’attenzione alla fase “INSEGNAMENTO” da cui di conseguenza verranno stimolati i diversi modi di APPRENDERE
  • 5. QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO: IMPARARE DENTRO LA SCUOLA:  Prestazioni individuali  Richiesta di un pensiero privo di supporti  Coltivazione del pensiero simbolico  Capacità e conoscenze GENERALI  RIFLESSIONEPERSONALE FUORI DALLA SCUOLA (Vita):  Lavoro (mentale) condiviso socialmente  Ci si avvale spesso di strumenti cognitivi o artefatti  Alle prese con oggetti e situazioni  Competenze specifiche, legate alle situazioni  ESPERIENZA
  • 6. IL LAVORO DEL DOCENTE Stimolare lo sviluppo della METACOGNIZIONE Proporre un apprendimento AGITO Facilitare la strutturazione dei concetti Attivare metodologie cooperative Conoscere vari metodi (attrezzi) di insegnamento per poterli utilizzare a seconda degli obiettivi da raggiungere
  • 7. QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO  SIGNIFICATIVO: cioè che sappia integrare e sviluppare le nuove conoscenze nel pregresso del soggetto  ATTIVO: coinvolgimento dell’allievo  SITUATO: agganciato a compiti e contesti significativi del mondo reale  COLLABORATIVO: fondato sul dialogo e sulla condivisione  APERTO a nuove prospettive  MULTIMEDIALE inteso come combinazione e integrazione di differenti modalità di rappresentazione della realtà  METACOGNITIVO affinchè promuova l’autoconsapevolezza
  • 8. METODI DIDATTICI Classificazione proposta da Goguelin (1987)  METODI AFFERMATIVI Il formatore è detentore della ‘verità’, chiede all’allievo di eseguire, di imitare; l’allievo è ‘carta assorbente’, le sue prestazioni vanno rafforzate al termine della prestazione;  METODI INTERROGATIVI Il formatore ricorre alla ‘maieutica’, sviluppa un dialogo profondo; le domande seguono un ordine che si sviluppa in una seri di tappe; l’allievo è guidato dal ragionamento;  METODI ATTIVI L’allievo apprende solo attraverso la propria attività, scopre in maniera autonoma, è posto di fronte al problema visto nella sua interezza e complessità; il formatore fornisce consulenza, aiuto durante il processo di apprendimento;  METODI PERMISSIVI Il formatore non interviene direttamente, ma mette a disposizione materiali (cassette, cd… )
  • 9. METODI DIDATTICI Repertorio proposto da Alessandrini  METODO DIRETTIVO O FUNZIONALE  METODO NON DIRETTIVO  METODO SKINNERIANO  METODO DI ANIMAZIONE (GROUPWORK)  TEAM TEACHING  MASTERY LEARNING
  • 10. ALTRI ESEMPI  DIDATTICA PER PROGETTI  ROLE PLAYING  APPRENDISTATO COGNITIVO
  • 11. UN ESEMPIO: la lezione frontale Può essere condotta generalmente secondo due modalità:  SPIEGANDO SOLAMENTE Si attiva: il canale uditivo, la capacità attentiva, la capacità di prendere appunti Comporta : buon processamento del linguaggio, adeguata discriminazione dei suoni, del lessico e dell’aspetto semantico  SPIEGANDO CON SUPPORTI  Si attivano: gli stessi canali legati alla percezione della spiegazione, ma anche il canale visivo  Quali supporti? Poster, cartelloni, lavagna, immagini, computer e proiettore, lim,…
  • 12. QUALI SFIDE PER L’INSEGNAMENTO? Da Castoldi CONSIDERARE I SAPERI COME RISORSE DA MOBILITARE LAVORARE PER SITUAZIONI-PROBLEMA NEGOZIARE PROGETTI FORMATIVI CON I PROPRI ALLIEVI ADOTTARE UNA PIANIFICAZIONE FLESSIBILE ANDARE VERSO UNA MINORE CHIUSURA DISCIPLINARE
  • 13. PRINCIPI METODOLOGICI  AIUTARE L’ALLIEVO AD ATTRIBUIRE SENSO ALL’APPRENDIMENTO  PROMUOVERE MOTIVAZIONI INTRINSECHE, DI APPRENDIMENTO E PRODUZIONE  RICHIAMARE I CONTESTI DI VITA REALE IN CUI UTILIZZARE I PROPRI SAPERI  AIUTARE GLI ALLIEVI A MOBILITARE I PROPRI SAPERI DI FRONTE A PROBLEMI  METTERE ALLA PROVA L’ALLIEVO DI FRONTE A SITUAZIONI INEDITE PROPORRE MATERIALI CHE FAVORISCANO IL TRANSFERT  SOSTENERE L’ALLIEVO SUL PIANO COGNITIVO ED EMOTIVO  RITRARSI GRADUALMENTE PER SVILUPPARE L’AUTONOMIA DELL’ALLIEVO
  • 14. APPRENDIMENTO COOPERATIVO: INSEGNANTE  REGISTA  Elabora e struttura la proposta didattica  ALLENATORE  Monitora e guida il processo  ANIMATORE  Integra le risorse del gruppo  MOTIVATORE  Incoraggia e rinforza positivamente  VALUTATORE  Verifica gli apprendimenti degli allievi
  • 15. POTENZIALITA’:  1 FINALIZZAZIONE DEI SAPERI ACQUISITI AL PROGETTO  2 COMPLESSITA’ DEI COMPITI DI NATURA INTERDISCIPLINARE RISCHI:  ENFASI DELLA LOGICA PRODUTTIVISTICA  SCARSA VALORIZZAZIONE DEI CONTENUTI SCOLASTICI  DIFFICOLTA’ A FINALIZZARE IL LAVORO ALLO SVILUPPI DI SAPERI DISCIPLINARI
  • 16. A PICCOLI PASSI: ORGANIZZAZIONE PERSONALE  􀂄 Organizzare il proprio zainetto  􀂄 Tenere in ordine il banco  􀂄 Tenere in ordine il materiale scolastico  􀂄 Tenere in ordine il quaderno  􀂄 Organizzare la settimana  􀂄 Capire e memorizzare l’orario scolastico  􀂄 Usare correttamente il diario  􀂄 Pianificare i compiti a casa  􀂄 Pianificare il materiale necessario  􀂄 Organizzare il proprio tempo
  • 17. • Insegnare la tecnica della sottolineatura • Presentare e imparare a usare MAPPE • Usare materiale audiovisivo e vari sussidi • Richiedere tempi di attenzione contenuti , ma sempre maggiori
  • 18. • Predisporre SCALETTE DEGLI ARGOMENTI • Programmare le interrogazioni • Semplificare i testi • Ridurre la quantità di esercitazioni per favorire più tempo da dedicare allo studio a casa e a scuola
  • 19. STUDIARE FORMA PARTICOLARE DI APPRENDIMENTO CHE IMPLICA IL LEGGERE ATTENTAMENTE E IN MODO SELETTIVO PER COMPRENDERE E RICAVARE INFORMAZIONI, PER POTERLE USARE QUANDO NECESSARIO
  • 20. METODO DI STUDIO  L’obiettivo di questo libro è quello di fornire alcune conoscenze sul metodo di studio. Un buon metodo di studio è utile perchè può insegnare a risparmiare tempo e a evitare sforzi inutili e improduttivi. Un metodo efficace è indispensabile, se si tende al successo negli studi e se si vogliono raggiungere le vette del sapere. (Mario polito 2010 Editori riuniti)
  • 21. LE TRE FASI DELLO STUDIO Organizzazione e pianificazione in base agli obiettivi Lettura ed elaborazione del testo Memorizzazione e RIEVOCAZIONE
  • 22. ESEMPIO: LO STUDIO DELLA STORIA UNA GRANDE DISTINZIONE: INSEGNAMENTO DELLA STORIA IN QUANTO DISCIPLINA STUDIARE IL TESTO DI STORIA
  • 23. Infatti utilizzando video, documentari, visite guidate, lucidi che riproducono fonti storiche , l’alunno può conoscere molti aspetti di una civiltà senza usare affatto il libro di storia.  QUESTO TIPO DI DIDATTICA APPARE PARTICOLARMENTE UTILE PER GLI ALUNNI CON DSA CHE POSSONO STUDIARE SENZA L’INTERFERENZA COSTITUITA DAL PROCESSO DI LETTURA.
  • 24. COSA OSSERVARE PROCESSI DI ANTICIPAZIONE: È importante leggere:  Le immagini  Le didascalie  Il titolo  I sottotitoli  Le parole-chiave
  • 25. DEFINIRE DALL’INIZIO COSA SI DOVRA’ SAPERE AL TERMINE DELL’ATTIVITA’ ESEMPIO : I QUADRI DI CIVILTA’  DOVE  QUANDO  ATTIVITA’ ECONOMICHE  ORGANIZZAZIONE POLITICA  CULTURA (religione, arte, usi e costumi)  RELAZIONI CON ALTRI POPOLI
  • 26. MAPPE: UN AIUTO NELLO STUDIO PERCHE’? 􀂄 Presentazione delle informazioni in un ambiente di lavoro visivo non lineare e ridotto 􀂄 Rappresentazione dei concetti con immagini, colori, forme, parole-chiave, frasi minime 􀂄 Organizzazione dei concetti indipendentemente dalla rigorosa struttura grammaticale delle frasi
  • 27.  Leggere il testo  SELEZIONARE gli aspetti, i concetti più importanti  ELENCARE gli aspetti principali in ordine di importanza  TRASFORMARE i concetti principali in PAROLE CHIAVE AZIONI PER COSTRUIRE UNA MAPPA
  • 28. ORDINARE le parole chiave in mappa seguendo l’ordine di importanza dai concetti generali a quelli inclusivi con le FRECCE (= CREARE LEGAMI) LEGGERE la mappa SPIEGARE la mappa (esposizione) RILEGGERE la mappa dopo 2/3 giorni e fare le necessarie modifiche
  • 30. I SOFTWARE COMPENSATIVI  Assistono e favoriscono il processo di autonomia dello studente nelle fasi operative quindi nello SCRIVERE, NELLO STUDIO E NELLA MATEMATICA  Lettura: SINTESI VOCALE, audiolibri, libri parlati  Scrittura: RICONOSCITORE VOCALE (es Dragon o Siri)  Studio: SINTESI VOCALI E PROGRAMMI PER MAPPE  Matematica: CALCOLATRICI, FOGLI DI CALCOLO, programmi per espressioni
  • 31. VEDIAMOLI IN DETTAGLIO  CONDIVISIONE DEI SOFTWARE FREEWARE