La comunicazione nella formazione sta evolvendosi verso nuove modalità di interazione. Dalla riflessività, alla partecipazione attiva, alla costruzione biunivoca di percorsi di formazione e capitalizzazione di significati.
Il conflitto è ineliminabile dalle relazioni umane e quindi dalle organizzazioni. Ogni uomo infatti è naturalmente
portato a cercare di raggiungere i propri obiettivi, soddisfare i propri bisogni e affermare la propria individualità.
Proprio per questo, in una corretta gestione delle relazioni in azienda il tema del conflitto va posto in termini efficaci e positivi. I team più produttivi sono quelli dove il conflitto è stato eliminato o sopito? Niente di più sbagliato! Sono quelli in cui il conflitto è stato indirizzato verso esiti generativi.
Che dire poi della relazione con il cliente,con i fornitori, con gli stakeholders dell’azienda in generale?
Oltre ad indirizzare il conflitto in termini produttivi, dovremo anche sapere come gestire quelle situazioni in cui il conflitto può più utilmente essere trasformato in confronto, saper argomentare per essere persuasivi, saper gestire il canale emotivo della comunicazione, saper mediare mantenendo una corretta equidistanza fra le parti.
La presentazione di Maria Chiara Pettenati, Dirigente di ricerca Indire area formazione, alla seconda giornata nazionale per i referenti della formazione Neoassunti 2015/2016 organizzata a Napoli il 10 marzo 2016.
La comunicazione nella formazione sta evolvendosi verso nuove modalità di interazione. Dalla riflessività, alla partecipazione attiva, alla costruzione biunivoca di percorsi di formazione e capitalizzazione di significati.
Il conflitto è ineliminabile dalle relazioni umane e quindi dalle organizzazioni. Ogni uomo infatti è naturalmente
portato a cercare di raggiungere i propri obiettivi, soddisfare i propri bisogni e affermare la propria individualità.
Proprio per questo, in una corretta gestione delle relazioni in azienda il tema del conflitto va posto in termini efficaci e positivi. I team più produttivi sono quelli dove il conflitto è stato eliminato o sopito? Niente di più sbagliato! Sono quelli in cui il conflitto è stato indirizzato verso esiti generativi.
Che dire poi della relazione con il cliente,con i fornitori, con gli stakeholders dell’azienda in generale?
Oltre ad indirizzare il conflitto in termini produttivi, dovremo anche sapere come gestire quelle situazioni in cui il conflitto può più utilmente essere trasformato in confronto, saper argomentare per essere persuasivi, saper gestire il canale emotivo della comunicazione, saper mediare mantenendo una corretta equidistanza fra le parti.
La presentazione di Maria Chiara Pettenati, Dirigente di ricerca Indire area formazione, alla seconda giornata nazionale per i referenti della formazione Neoassunti 2015/2016 organizzata a Napoli il 10 marzo 2016.
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
Le slide dell'intervento di Giuseppina Rita Mangione, primo ricercatore dell'Indire (nucleo sud) per la prima giornata nazionale per referenti della Formazione Neoassunti 2015/2016 organizzata a Roma il 18 Febbraio 2016.
Un manuale per la formazione dei formatori per la sicurezza. Un libro che non parla delle norme sulla formazione, ma dice come gestire in modo efficace la formazione per la sicurezza. Con esercizi commentati e risolti. Altri materiali scaricabili online
Le slide dell'intervento di Giancarlo Cerini, Ispettore MIUR, per la prima giornata nazionale per referenti della Formazione Neoassunti 2015/2016 organizzato a Roma il 18 Febbraio 2016.
Le slide dell'intervento del prof. Giuseppe Rossi dell'Università degli Studi di Macerata per la prima giornata nazionale per referenti della Formazione Neoassunti 2015/2016 organizzata a Roma il 18 Febbraio 2016.
La presentazione di Giuseppe Rossi dell'Università di Macerata alla seconda giornata nazionale per i referenti della formazione Neoassunti 2015/2016 organizzata a Napoli il 10 marzo 2016.
L'intervento di Davide D'Amico, Direzione generale per il personale scolastico - ufficio VI del MIUR, alla seconda giornata formativa per i referenti dei docenti neoassunti 2015/2016 a Milano
Prezentacja przedstawia podstawowe zagadnienia z typografii oraz jej obecności w przestrzeni miejskiej. Spotkania, które odbyły się w m26, wprowadziły uczestników w znajomość podstawowych pojęć dotyczących krojów pisma (konstrukcja, rodzaje, źródła, zastosowanie, funkcjonalność itp). Drugie spotkanie dotyczyło typografii w przestrzeni miejskiej. Przedstawione zostały jej źródła, rola oraz metoda analizy tego zjawiska.
Autor: Michał Ciesielski – absolwent Akademii Sztuk Pięknych w Poznaniu. Zajmuje się projektowaniem graficznym. Projektował identyfikacje oraz oprawy graficzne dla wielu festiwali, wystaw oraz instytucji. Organizator wydarzeń w polu szeroko rozumianej kultury.
‘Teoria della Distruzione del Valore’: teoria elaborata da Massimo Morigi afferente al ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, al ‘Repubblicanesimo’, al ‘Neo-repubblicanesimo’, al ‘Marxismo’ e al ‘Neo-marxismo’. Pur condividendo la critica di Karl Marx all’individualismo metodologico dell’economia classica (in specie la critica ad Adam Smith e David Ricardo, individualismo metodologico che poi sarà in seguito trasmesso anche all’economia neoclassica o marginalismo), la ‘Teoria della Distruzione del Valore’ rovescia la teoria del plusvalore di Karl Marx, affermando che il rapporto sociale che va sotto il nome di ‘capitalismo’ non opera una sottrazione del valore del lavoro erogato dal lavoratore a vantaggio del capitale ma, invece, una distruzione del valore di questo lavoro, distruzione del valore che si evidenzia sul “libero mercato” dove s’incontrano – entrambi formalmente liberi – gli operai (decisori omega-strategici), che apportano su questo mercato un lavoro svalutato (distrutto quindi nel suo valore) originatosi proprio dalla libertà di questo mercato (ossia dalla sua mancanza di regole) e i datori di lavoro capitalisti (decisori alfa-strategici) che così possono avvalersi di questo valore-lavoro effettivamente svalutato (o, meglio, distrutto).
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
Le slide dell'intervento di Giuseppina Rita Mangione, primo ricercatore dell'Indire (nucleo sud) per la prima giornata nazionale per referenti della Formazione Neoassunti 2015/2016 organizzata a Roma il 18 Febbraio 2016.
Un manuale per la formazione dei formatori per la sicurezza. Un libro che non parla delle norme sulla formazione, ma dice come gestire in modo efficace la formazione per la sicurezza. Con esercizi commentati e risolti. Altri materiali scaricabili online
Le slide dell'intervento di Giancarlo Cerini, Ispettore MIUR, per la prima giornata nazionale per referenti della Formazione Neoassunti 2015/2016 organizzato a Roma il 18 Febbraio 2016.
Le slide dell'intervento del prof. Giuseppe Rossi dell'Università degli Studi di Macerata per la prima giornata nazionale per referenti della Formazione Neoassunti 2015/2016 organizzata a Roma il 18 Febbraio 2016.
La presentazione di Giuseppe Rossi dell'Università di Macerata alla seconda giornata nazionale per i referenti della formazione Neoassunti 2015/2016 organizzata a Napoli il 10 marzo 2016.
L'intervento di Davide D'Amico, Direzione generale per il personale scolastico - ufficio VI del MIUR, alla seconda giornata formativa per i referenti dei docenti neoassunti 2015/2016 a Milano
Prezentacja przedstawia podstawowe zagadnienia z typografii oraz jej obecności w przestrzeni miejskiej. Spotkania, które odbyły się w m26, wprowadziły uczestników w znajomość podstawowych pojęć dotyczących krojów pisma (konstrukcja, rodzaje, źródła, zastosowanie, funkcjonalność itp). Drugie spotkanie dotyczyło typografii w przestrzeni miejskiej. Przedstawione zostały jej źródła, rola oraz metoda analizy tego zjawiska.
Autor: Michał Ciesielski – absolwent Akademii Sztuk Pięknych w Poznaniu. Zajmuje się projektowaniem graficznym. Projektował identyfikacje oraz oprawy graficzne dla wielu festiwali, wystaw oraz instytucji. Organizator wydarzeń w polu szeroko rozumianej kultury.
‘Teoria della Distruzione del Valore’: teoria elaborata da Massimo Morigi afferente al ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, al ‘Repubblicanesimo’, al ‘Neo-repubblicanesimo’, al ‘Marxismo’ e al ‘Neo-marxismo’. Pur condividendo la critica di Karl Marx all’individualismo metodologico dell’economia classica (in specie la critica ad Adam Smith e David Ricardo, individualismo metodologico che poi sarà in seguito trasmesso anche all’economia neoclassica o marginalismo), la ‘Teoria della Distruzione del Valore’ rovescia la teoria del plusvalore di Karl Marx, affermando che il rapporto sociale che va sotto il nome di ‘capitalismo’ non opera una sottrazione del valore del lavoro erogato dal lavoratore a vantaggio del capitale ma, invece, una distruzione del valore di questo lavoro, distruzione del valore che si evidenzia sul “libero mercato” dove s’incontrano – entrambi formalmente liberi – gli operai (decisori omega-strategici), che apportano su questo mercato un lavoro svalutato (distrutto quindi nel suo valore) originatosi proprio dalla libertà di questo mercato (ossia dalla sua mancanza di regole) e i datori di lavoro capitalisti (decisori alfa-strategici) che così possono avvalersi di questo valore-lavoro effettivamente svalutato (o, meglio, distrutto).
Repvblicanismvs geopoliticvs fontes origines et via massimo morigi geopoliticaUNIVERSITY OF COIMBRA
Il presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origenes et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (impre
Processi e metodologie dell’insegnamento.
Formare con metodo (prof. Fiorino Tessaro)
Sintesi ed integrazione dei contenuti a cura di:
prof.ssa Crivellaro Annalisa
prof. Spinarelli Mauro
L’insegnamento è una trasmissione continua di nozioni, informazioni, comunicazioni a cui fa
seguito un apprendimento da parte di un altro interlocutore. Un insegnante efficace è un
insegnante che sa comunicare, ma per poter comunicare è necessario saper ascoltare.
L’intento della “valutazione autentica” quello di coinvolgere gli studenti in compiti che richiedono di applicare le conoscenze nelle esperienze del mondo reale.
Imparare a:
- Sviluppare consapevolezza del tipo di docente che si vuole essere e definire un conseguente piano d’azione
- Conoscere i meccanismi e i diversi approcci legati all’apprendimento negli adulti ed essere in grado di motivare
- Essere in grado di generare consapevolezza e azione all’interno di un gruppo
Un’esperienza formativa coinvolgente e significativa, particolarmente adatta a persone con ruoli di responsabilità.
È un ottimo strumento per creare chiarezza e armonia all’interno delle aziende familiari, dove c’è spesso bisogno di scindere fra ambito professionale e personale, valorizzando le diverse caratteristiche di ognuno e unendole per l’obiettivo comune.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
In questo articolo vi presenterò le fasi di formazione e la formazione della propria esperienza professionale. La conseguenza di questo lavoro è diventato un concetto di insegnamento è basato sulla pratica utilizzati e sul raggiungimento di risultati elevati in materia di metodologie di insegnamento delle lingue straniere, nel corso di venti anni di esperienza professionale e attività di ricerca.
The role of Tutor on line in Italian contest Description of the the 5 skills Tutor on line should posses: Technological skills, Emotional skills, Relational skills, Verbal and Coceptual skills, Organisational skills
Riflessione Metacognitiva finale - gruppo docenti CaivanoCorrado Izzo
Compito di realtà: formulare una riflessione sugli esiti del corso di formazione in previsione dell'incontro conclusivo in cui i corsisti dovranno illustrare ai membri dei collegi dei docenti le implicazioni formative e le piste di lavoro su cui focalizzare l'attenzione il prossimo anno scolastico.
2. Analisi di alcuni Item dello studio SVIAT:
Il CdL e la sede di tirocinio hanno favorito il mio
apprendimento? 1.9 (tra abbastanza e molto soddisfatto)
Offerta di incontri per problemi di apprendimento (ultimo
posto per soddisfazione)
3. Finalità del tirocinio:
Sviluppare competenze professionali
il tirocinio facilita processi di elaborazione e integrazione delle
informazioni e la loro trasformazione in competenze
Sviluppare identità e appartenenza professionale
progressivo superamento di immagini idealizzate della
professione.
Fonte: Conferenza permanente dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie
4. I principi pedagogici:
passaggio da un’enfasi storica sull’addestramento ad un
modello di apprendimento dall’esperienza
responsabilizzazione dello studente utilizzando metodi di
apprendimento auto diretto
personalizzazione delle esperienze di tirocinio e flessibilità
del percorso
trasparenza del processo di valutazione, sono informati
quando non raggiungono tali standard prima della valutazione
certificativa
Fonte: Conferenza permanente dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie
5. Tutorship
Cosa fa si che un’esperienza si trasformi in formazione?
Quale influenza ha la funzione esercitata dal tutor clinico?
Qual’è il ruolo della riflessione sull’esperienza nei processi di
formazione ed educazione?
6. ”prima la teoria e poi la pratica”
I saperi formali teorici, integrandosi con i saperi pratici degli esperti, si
trasformano in competenza.
prerequisiti teorici;
simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e
metodologiche in situazione protetta;
esperienza diretta sul campo accompagnata da sessioni di riflessione e
rielaborazione, compiti didattici e mandati di studio guidato.
Processo a spirale che può tornare indietro in ogni momento e con
successioni diverse, adattandosi alle esigenze dello studente e del contesto
di tirocinio.
7. Continua modulazione di
codice paterno e materno:
non cadere in modelli di
apprendimento autoritari,
semplicemente basati sulla
dimostrazione e l’ingiunzione
né in modelli troppo
accoglienti e facilitanti, che da
soli indicono dipendenza.
8. Attraverso la strategia della responsabilizzazione, il tutor
mette il formando nelle condizioni di fare esperienza e di
apprendere dall’errore.
Bassissimo livello di trasmissione delle informazioni e
altissima attenzione alla costituzione di un campo di
esperienza in cui lo studente possa sperimentarsi e sbagliare,
sotto l’occhio attento del tutor, che comunica soprattutto
attraverso gesti, sguardi, silenzi.
VS
9. Il suffisso inglese ship di tutorship sottolinea che quest’ultima è
una relazione.
Il clima e la qualità delle relazioni docente-studente influenzano
positivamente la formazione.
Il docente dovrebbe mettere lo studente nelle condizioni di
ricavare da sè i saperi a partire da un’esperienza concreta.
Fare esperienza e riflettere su di essa per trasformarla in
apprendimento.
Su chi è centrata l'attenzione?
10. Il tirocinio offre non solo la possibilità di imparare a
fare ma anche la possibilità di pensare sul fare e di
migliorare la capacità di problem solving.
Lo studente in tirocinio deve poter affrontare la
variabilità dei casi clinici, deve essere esposto
all’incertezza per poter sviluppare capacità
decisionali, con una progressiva assunzione di
responsabilità.
11. Il tutor deve cercare di indurre gli studenti ad approfondire il loro
livello di comprensione e a estrarre le conoscenze che già possiedono
attraverso l’uso di costanti sondaggi, che possono magari riuscire
irritanti:
“Perché? Che cosa vuol dire? Perché affermi ciò?”
Il tutor aiuta quindi lo studente a connettere le sue diverse
conoscenze
Il tutor contiene ed al contempo elabora le ansie e le paure che
inevitabilmente insorgono nei processi di apprendimento.
12. “il maestro che non spiega”
Spesso non da risposte anche se interrogato oppure finge di non
sapere, per fare in modo che intuizioni e conoscenze emergano
dal suo studente.
Al centro della situazione di apprendimento c’è lo studente, non
il docente.
Lo sguardo non è per niente distratto, osserva e ascolta molto il
suo studente, tenendosi però ad una certa distanza, tant’è vero
che lo studente patisce la sua assenza la prima volta che rimane
da solo.
13. Fattori di interferenza da evitare
Dare per scontati elementi non ancora affrontati.
Fare a meno di una presentazione esaustiva del contesto.
Sottovalutare la distanza che potrebbe esserci tra ciò che
viene compreso dallo studente e le nostre sensazioni a
riguardo.
14. mentor
1. Il sostegno al processo di apprendimento,
2. La diffusione della cultura organizzativa
3. La facilitazione del percorso di iniziazione che consente
all’individuo di riconoscersi e di essere riconosciuto membro
dell’organizzazione
Il mentore è un modello.
Lo studente effettua un rispecchiamento che gli permette di
trovare in lui parti di sé sconosciute.
E' svolto in modo informale da un ”anziano”.
15. coach
Finalizzato allo sviluppo della performance,
soprattutto a livello di abilità tecniche
Durata breve-media
Svolto da un capo o da un professionista esperto
16. counsellor
Il counsellor si relaziona in maniera più orizzontale,
aiutando l’interessato a scoprire da sé i suoi problemi e le
sue opportunità di evoluzione.
Si focalizza su problemi personali legati all’apprendimento e
al ruolo, si concentra su quanto è accaduto nel passato o nel
presente.
E' finalizzato allo sviluppo dell’individuo nella sua globalità.
17. Briefing e debriefing
Il briefing è un’attività riflessiva su un’esperienza che deve
ancora iniziare.
La sua utilità è quella di preparare l’apprendimento e insieme
dare parola al vissuto individuale di chi andrà sul campo,
indirizzando le sue azioni verso una mission condivisa.
Il briefing dovrebbe servire ad esplicitare le paure legate
all’essere finalmente il prima fila, per ipotizzare poi delle
possibili soluzioni e circoscrivere, in questo modo, i rischi.
E’ importante durante il colloquio di briefing creare un clima
accogliente.
18. Il debriefing è una forma di riflessione retrospettiva, con la
finalità di sviluppare l’apprendimento, rivisitando quanto è
accaduto nell’esperienza sul campo, valutando quali saperi
sono stati guadagnati e in che modo.
Il tutor dovrebbe aiutare il formando a ripercorrere
l’esperienza, a integrare le nuove conoscenze, con quelle già
consolidate, a valutare complessivamente l’esperienza fatta
e a ipotizzare nuovi apprendimenti.
Il debriefing affinché possa essere un’attività
autenticamente educativa dovrà essere non saltuaria e a
scadenze programmate.
19. Nel debriefing vengono esplorate 4 aree:
l’esperienza nella sua concretezza
i pensieri agiti nel corso dell’esperienza
le emozioni provate
gli esiti conseguiti e i saperi guadagnati.
20. Diari di bordo
Il diario è uno strumento riflessivo, utile per far emergere la
complessità dell’esperienza sul campo, anche e soprattutto nelle
sue componenti di vissuto.
La lettura a posteriori del diario, magari condivisa con altre
persone, può aiutare chi è informazione a scoprire cosa stava
succedendo nel contesto dell’esperienza, e dentro di sé.
Tenere un diario svela infatti un bagaglio di competenze
professionali implicite e imprescindibili.
Il ruolo del formatore è fondamentale nell’attivazione di una
riflessione, può aiutare il formando a identificare le aree
problematiche che emergono dalla rilettura del diario.
21. Learning contract
Co-progettare col formando, esperienze di apprendimento a
partire dalle possibilità offerte da un determinato contesto.
Individuare assieme a lui le metodologie e le risorse sul
campo più adatte agli apprendimenti che si vogliono
sviluppare.
Il formatore, accompagnerà il formando nella riflessione sul
perché desidera sviluppare certi apprendimenti.
22. Chiariti i bisogni e le aspettative di apprendimento, il
tutor aiuterà lo studente a comprendere se è pronto a
imparare quanto vorrebbe.
Lo fa indagando con lui la distanza tra cosa sa già, e dove
vorrebbe essere/si sente di essere relativamente a
determinate competenze.
23. Questo strumento, però, pone dei limiti:
adatto solo a quegli adulti che hanno già
un’elevata consapevolezza di ciò che vogliono
imparare.
semplifica l’esperienza, riducendola a ciò che
può essere previsto e sistematicamente pianificato.
24. La valutazione
Formativa
- permette di adattare le
attività formative al
progresso ancora da
ottenere
- molto utile per incoraggiare
il discente a chiedere
consiglio
- non deve in alcun modo
essere utilizzata per
effettuare una sanzione o
registrata su documenti
ufficiali
Certificativa
- deve essere utilizzata solo
al termine del programma
formativo per non
sottoporre ad uno stress
continuo lo studente
- nonostante gli sforzi
dimostrati dallo studente
non bisogna certificare
capacità che lo studente
non dimostra di possedere
25. La valutazione, sia essa formativa che certificativa,
permette al docente di valutare a sua volta
l'efficacia delle strategie e del modello di tutorship,
in modo da ridiscutere eventuali passaggi che nella
fase di progettazione sembravano essere funzionali.