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04/11/2014 
1 
INTERVENTI PER LO SVILUPPO DELLA QUALITA’ DELLA 
DIAGNOSI, RIABILITAZIONE E DELLE AZIONI IN AMBITO 
SCOLASTICO E DI SUPPORTO ALLO STUDIO DEI 
SOGGETTI CON DSA 
CONEGLIANO 30 -10-2014 
DSA, stili di apprendimento, DDDSSSAAA,,, ssstttiiillliii dddiii aaapppppprrreeennndddiiimmmeeennntttooo,,, mmmmeeeettttooooddddoooo ddddiiii 
ssssttttuuuuddddiiiioooo,,,, aaaauuuuttttoooonnnnoooommmmiiiiaaaa 
RRRREEEELLLLAAAATTTTOOOORRRREEEE BBBBeeeerrrrttttoooonnnn MMMMaaaarrrriiiiaaaa AAAAnnnnggggeeeellllaaaa 
DISTURBI SPECIFICI 
DELL’APPRENDIMENTO 
• Dislessia 
• Disgrafia 
• Disortografia 
• Discalculia 
DISLESSIA 
è 
• il disturbo specifico di lettura 
• si caratterizza per la difficoltà a effettuare una 
lettura accurata e fluente in termini di velocità 
e correttezza 
• tale difficoltà si ripercuote, nella maggioranza 
dei casi, sulla comprensione del testo. 
DISORTOGRAFIA 
è 
• il disturbo specifico che riguarda la 
componente costruttiva della scrittura 
• è legata quindi ad aspetti linguistici 
• consiste nella difficoltà di scrivere in modo 
corretto
04/11/2014 
2 
DISGRAFIA 
• riguarda la componente esecutiva, motoria, di 
scrittura 
• è la difficoltà a scrivere in modo fluido, veloce 
ed efficace 
DISCALCULIA 
• riguarda il disturbo nel manipolare i numeri 
• nell’eseguire calcoli rapidi a mente 
• nel recuperare i risultati delle tabelline e nei 
diversi compiti aritmetici 
DISLESSIA EVOLUTIVA 
(International Dyslexia Association 2003) 
• DISABILITA’ SPECIFICA DELL’APPRENDIMENTO 
• ORIGINE NEUROBIOLOGICA 
• DERIVA DA UN DEFICIT DELLA COMPONENTE 
FONOLOGICA DEL LINGUAGGIO 
DSA come. Disturbo/Disabilità 
suddisfa i criteri condivisi dalla comunità scientifica per identificare i disturbi, 
con lo scopo: 
• di facilitare la comunicazione scientifica 
• permettere studi sulla frequenza dei disturbi 
• permettere un’organizzazione coerente dei Servizi 
• rendere i risultati della ricerca confrontabili (PARCC, 2011). 
• ha uno scopo etico di protezione sociale: è utile quando viene utilizzato 
per rivendicare un diritto a pari opportunità nell’istruzione 
quella della disabilità è, infatti, una relazione sociale, non una con-dizione 
soggettiva della persona (PARCC, 2011).
04/11/2014 
3 
DSA come: Difficoltà 
Difficoltà che osserviamo come manifestazioni 
del Disturbo. 
I DSA sono solo un aspetto di una persona che 
ha un proprio carattere, punti di forza e punti 
di debolezza, caratteristiche e peculiarità che 
incidono anche sul modo di affrontare e 
gestire la propria vita comprese le difficoltà 
DSA come: Differenza 
Secondo il modello sociale delle differenze individuali, se c’è una 
difficoltà, questa dipende soprattutto dalla cultura in cui 
siamo immersi: se vivessimo in una cultura orale, i DSA non si 
manifesterebbero, poiché non sarebbe richiesta la letto-scrittura 
(Pollak, 2009). 
In base a questo modello, i DSA rientrerebbero nelle differenze 
individuali, tipiche della neurodiversità umana, secondo cui gli 
individui possono pensare o comportarsi, per certi aspetti, 
ognuno in modo differente dagli altri, respingendo quindi 
l’idea che queste differenze siano necessariamente 
disfunzionali e che debbano essere “corrette” (Grant, 2009). 
AABBIILLIITTAA’’ 
E’’ llaa ccaappaacciittàà ddii mmeetttteerree iinn aattttoo uunnaa sseerriiee ddii 
aazziioonnii,, ssppeessssoo iinn sseeqquueennzzaa ttrraa lloorroo,, iinn mmooddoo 
rraappiiddoo eedd eeffffiicciieennttee ppeerr rraaggggiiuunnggeerree uunnoo ssccooppoo 
ccoonn uunn mmiinniimmoo ddiissppeennddiioo ddii rriissoorrssee ((GG.. SStteellllaa)) 
DISABILITA’ 
 Incapacità a stabilizzare una routine di azioni 
 L’allenamento non produce gli effetti attesi 
 Non scatta l’automatismo
04/11/2014 
4 
ABILITA’ 
diversa da 
INTELLIGENZA 
Quali effetti genera la disabilità sul 
processo di apprendimento 
* le condizioni di partenza impediscono 
all’esperienza di depositare una traccia e 
successivamente di rinforzarla 
* il bambino si dimostra particolarmente 
sensibile alle variazioni, anche piccole, per cui 
non riconosce come comparabili situazioni 
anche molto simili 
* l’allenamento non sortisce gli effetti attesi 
casa 
A a a a a 
Leggere è una abilità stabilizzata come 
nuotare andare in bicicletta (è un 
apprendimento procedurale) 
ORIGINE 
NEUROBIOLOGICA 
• Costituzionale – fa parte della dotazione innata – 
tende a persistere nel tempo. 
• Con interventi idonei si riducono gli effetti e si 
ottengono buoni risultati funzionali se il disturbo: 
- viene affrontato precocemente 
- con tecniche adeguate
04/11/2014 
5 
Disturbo fonologico espressivo 
(G.Stella) 
Realizzazioni poco intelleggibili 
Miglioramento della produzione verbale 
Difficoltà di analisi fonologica e 
di programmazione fonologica Diff. Di letto-scrittura 
Difficoltà di accesso lessicale 
4 aa. 
5 aa. 
6 aa. 
8 aa. 
A volte al doposcuola arrivano tramite il diario e non solo 
- studia sul quaderno (difficoltà a prendere appunti, calligrafia non comprensibile) 
- ricopia in modo corretto il testo senza gli errori (disortografia) 
- ricopia in modo leggibile (disgrafia) 
- studia a memoria il dialogo (deficit MBT) 
- esegui 10 espressioni (discalculia) 
- leggi 3 volte la pagina da studiare (dislessia) 
- correggi la verifica (… ma le verifiche come sono strutturate?! Riflessione sulle 
verifiche come strumenti compensativi) 
L’APPRENDIMENTO E’ 
• Esperienza dipendente 
• Ripetere l’esperienza genera apprendimento 
• L’esperienza deve portare al successo 
• Ripetere attraverso l’esperienza genera 
competenza 
• REGOLE 
• CLIMA DI CLASSE 
• METODO 
• TEMPI DI APPRENDIMENTO 
FANNO LA DIFFERENZA 
NELL’APPRENDIMENTO
04/11/2014 
6 
IMPOTENZA APPRESA 
• Più si sperimenta l’insuccesso, e quindi di non 
essere capaci, più si impara che non si è capaci 
di imparare. 
Mariangela Berton - Monica Bertelli 
Ogni persona possiede 
dei pprroopprrii 
SSTTIILLII DDII AAPPPPRREENNDDIIMMEENNTTOO, 
cioè particolari 
MMOODDAALLIITTAA’’ DD’’EELLAABBOORRAAZZIIOONNEE 
dell’informazione che possono essere 
messe in atto nelle varie fasi del 
processo di apprendimento
04/11/2014 
7 
Inoltre … 
• Gli STILI COGNITIVI sono 
LEGATI alla SSCCEELLTTAA concreta delle SSTTRRAATTEEGGIIEE 
CCOOGGNNIITTIIVVEE utilizzate 
per risolvere un compito e NON vanno CONFUSI 
CON le ABILITA’ POSSEDUTE 
• Uno STILE COGNITIVO può essere concepito come 
la PPRREEDDIISSPPOOSSIIZZIIOONNEE 
ad adottare strategie di apprendimento 
e tende a ssttaabbiilliizzzzaarrssii nel tempo 
ma non è necessariamente rigido 
Lo stile cognitivo, applicato alle situazioni di apprendimento, è definito 
SSTTIILLEE DDII AAPPPPRREENNDDIIMMEENNTTOO 
ed evidenzia il modo in cui l’allievo ppeerrcceeppiissccee, oorrggaanniizzzzaa, ffiissssaa e 
rreeccuuppeerraa le informazioni. 
Ognuno di noi ha un proprio modo di apprendere 
in base alla via preferenziale di accesso alle 
informazioni. 
Si definiscono essenzialmente 4 canali sensoriali con cui 
l’informazione può essere percepita 
• Stile vviissiivvoo-vveerrbbaallee 
• Stile vviissiivvoo-nnoonn vveerrbbaallee 
• Stile uuddiittiivvoo 
• Stile cciinneesstteessiiccoo 
È importante conoscere 
Sia i diversi stili cognitivi e di apprendimento degli 
alunni 
Sia i propri stili cognitivi (che influenzano lo stile di 
insegnamento)
04/11/2014 
8
04/11/2014 
9 
Il successo scolastico è ddeetteerrmmiinnaattoo ddaa ppiiùù 
ffaattttoorrii 
Ingredienti personali Stile di apprendimento Buone strategie 
Metodo di studio efficace 
Successo / Senso di autoefficacia 
È necessario comprendere il rapporto che c’è tra 
stili di insegnamento, strategie impiegate e caratteristiche dell’alunno con DSA 
Tratto da Come leggere la DISLESSIA e i DSA, GIUNTI Scuola, 2011. 
PPeerrcchhéé ii rraaggaazzzzii ccoonn DDSSAA 
ffaattiiccaannoo aadd eesssseerree 
? 
AUTONOMIA 
Alcune definizioni… 
• Facoltà di governarsi da sé 
• Indipendenza di giudizio, libertà di pensare, 
d’agire 
• Esprimere la capacità di darsi autonomamente regole 
• Scegliere autonomamente obiettivi, scegliere i materiali, i metodi e le 
attività, l'organizzazione e lo svolgimento dei compiti scelti (Holec 1983) 
• Essere un agente attivo nel processo di apprendimento (Rathbone 1971)
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10 
AUTONOMIA COS’E’ ESSERE AUTONOMI? 
• E’considerato sempre di più il vero obiettivo da 
raggiungere (“studia in autonomia = studia da solo”) 
• Non è saper fare da soli ad ogni costo o necessariamente 
• E’ saper trovare il miglior modo per fare una cosa ( in 
termini di efficienza, fatica, tempi….) 
• Spesso il miglior modo 
non è fare da soli 
• E’ trovare la strategia giusta, 
gli strumenti giusti, gli aiuti giusti, 
le indicazioni giuste 
QUINDI 
Dobbiamo 
• Mettere a disposizione gli strumenti che 
possono sostenere un percorso verso 
l’autonomia 
• Farli conoscere 
• Lavorare sulla consapevolezza 
• Costruire un percorso che permetta al 
bambino/ragazzo di essere libero di pensare, 
di scegliere, di agire 
QUINDI 
• Per raggiungere un obiettivo: 
- Ognuno troverà la propria strategia 
- Ognuno userà gli strumenti che 
ottimizzeranno la sua modalità di apprendere
04/11/2014 
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PATTO CON LA FAMIGLIA 
• Consapevolezza delle abilita’ e delle caratteristiche dei 
propri figli 
• rispetto dei tempi, delle modalita’ di studio dei ragazzi 
• valorizzazione delle strategie usate spontaneamente dai 
ragazzi nello studio 
• supporto nell’utilizzo degli strumenti compensativi 
• “studio” dei libri di scuola nelle loro componenti formali 
• dialogo con la scuola 
PATTO CON LA SCUOLA 
• Consapevolezza reciproca del fatto che sanno fare 
• Conoscere e riconoscere l’importanza degli 
strumenti e delle misure compensative 
• Motivare i ragazzi verso il percorso che porta 
all’autonomia 
• Rispetto dei tempi di ognuno 
e delle strategie di studio 
dei ragazzi 
• Realizzazione del PDP 
STRUMENTI COMPENSATIVI 
Alcune definizioni di Compensare.. 
•Bilanciare 
•Risarcire 
•Determinare una situazione di equilibrio 
Quando parliamo di strumenti e di DSA pensiamo chiaramente 
agli strumenti compensativi che ovviamente: 
• non sono uguali per tutti 
• non è sufficiente proporli, consegnarli perché vengano poi 
consapevolmente utilizzati. 
STRUMENTI COMPENSATIVI 
I ragazzi con DSA possono percepirli, viverli: 
• Come opportunità di scegliere 
• Come integrazione, completamento della loro 
modalità di apprendere 
• Ma anche come un disagio 
• Come qualcosa che li mette nella posizione di “fregare” i 
compagni soprattutto nelle verifiche o interrogazioni 
• Come dimostrazione delle proprie difficoltà
04/11/2014 
12 
STRUMENTI COMPENSATIVI 
Permettono di raggiungere un 
buon grado di Autonomia 
Alta tecnologia 
Permettono di informarsi, 
apprendere e comunicare senza 
necessariamente dipendere da un 
mediatore 
Sintesi vocale 
Audiolibro 
Software - editor di 
testi e sintesi vocale 
STRUMENTI COMPENSATIVI 
Software -Mappe 
concettuali 
Permettono di raggiungere un 
buon grado di Autonomia 
Alta tecnologia 
Permettono di informarsi, 
apprendere e comunicare senza 
necessariamente dipendere da un 
mediatore 
Libro digitale 
MATEMATICA: 
ITALIANO: 
STRUMENTI COMPENSATIVI 
Bassa tecnologia
04/11/2014 
13 
RRIIFFLLEESSSSIIOONNII 
Clima di classe: creare circolarità, puntare sui punti di forza, parlare 
delle difficoltà riconoscendole evitando così che ci siano 
incomprensioni o derisioni; 
Ambiente: strutturato, punti di riferimento precisi nello spazio in 
modo da orientare i ragazzi nelle attività, organizzarlo in modo che 
sia possibile l’attività individuale o di piccolo gruppo 
A volte diamo modalità e comportamenti per “ scontati” 
Un esercizio diventa facile o difficile se……. 
Dobbiamo passare la consapevolezza che “abilità e intelligenza” non 
sono la stessa cosa 
Mariangela Berton - Monica Bertelli
04/11/2014 
14 
Strumenti: Strategie: 
Software con sintesi vocale 
Libri digitali 1. Attivazione conoscenze 
pregresse 
2. Analisi indici testuali 
3. Passaggio Indici testuali-mappa 
multimediale 
4. Priming (per le prove di 
comprensione) 
5. Lettura segmentata 
6. Copia e incolla (per rispondere 
alle domande) 
7. Attivazione magia (per le lingue 
straniere) 
ORGANIZZATORI ANTICIPATI 
Per usare in modo efficace gli organizzatori 
anticipati è necessario seguire 3 principi guida 
(Baxendell, 2003): 
1) CONTINUITA’ (creare routines) 
2) COERENZA (relazioni chiare e concetti limitati) 
3) CREATIVITA’ (vari momenti e per scopi diversi, 
tutoring, gruppi cooperativi) 
Organizzatori anticipati
04/11/2014 
15 
ORGANIZZATORI ANTICIPATI 
fare la scheda di un libro 
1. Analisi Indici testuali in italiano 
TITOLO DEL 
CAPITOLO 
BOX DI 
APPROFONDIMENTO 
TITOLO DEL 
PARAGRAFO 
PAROLE CHIAVE 
sottolineate e 
spiegate nel glossario 
GLOSSARIO 
IMMAGINI 
1. Analisi Indici testuali in inglese
04/11/2014 
16 
4. Priming (lettura delle domande prima del testo) 
AIUTO L’ALUNNO AA OORRGGAANNIIZZZZAARREE IILL 
PPRROOPPRRIIOO SSTTUUDDIIOO 
• Selezionare i contenuti del testo da studiare, individuare pochi concetti chiave in relazione 
fra loro 
• Utilizzare mappe concettuali e associare mediatori visivi sia nella fase di comprensione 
degli argomenti sia per lo studio individuale 
• Far accedere a questi semplici ausili con anticipo e prima dell’esposizione orale delle unità 
didattiche, se possibile fornendo anche registrazioni 
• Sviluppare la comunicazione e l’ascolto 
• Leggere o registrare i testi dei problemi, scindere la soluzione dei problemi dal calcolo, 
fornendo l’opportunità di usare la tavola pitagorica, la calcolatrice ed altri supporti 
• In un testo valutare in modo costruttivo, separando l’errore dal contenuto 
AAIIUUTTOO LL’’AALLUUNNNNOO AA OORRGGAANNIIZZZZAARREE IILL PPRROOPPRRIIOO SSTTUUDDIIOO 
• Aiutare a pianificare i tempi di una prova orale 
(rilettura del testo, degli appunti e/o della mappa, preparare una lista 
di domande e/o schema di interrogazione, simulare l’interrogazione 
rispondendo ai quesiti formulati curando l’esposizione) 
• Attirare l’attenzione durante la lezione in classe 
(utilizzando enfasi, tono della voce gestualità, mimica, uso di 
immagini) 
• Riformulare i concetti con esempi e parole diverse 
• Proporre esemplificazioni
04/11/2014 
17 
AIUTO L’ALUNNO A ORGANIZZARE IILL PPRROOPPRRIIOO SSTTUUDDIIOO 
• Informarsi e formarsi sui DSA 
• Coinvolgere tutti gli insegnanti di classe accordandosi su: 
 verifiche 
 interrogazioni 
 compiti per casa 
 valutazione 
• Passaggio comunicativo di informazioni ai nuovi insegnanti 
Libro digitale 
libro digitale: formato digitalizzato della versione stampata: si presenta dunque come la 
versione cartacea, ma dentro al computer. Tale strumento permette quindi di evitare la 
fase di scannerizzazione e solitamente quella di utilizzo dell’OCR, per passare 
direttamente all’utilizzo del software di gestione della sintesi vocale per la lettura 
attraverso l’ascolto. 
CARATTERISTICHE DELLA 
SINTESI VOCALE 
• GRADEVOLEZZA: la voce risulta gradevole a chi la 
utilizza, somigliante alla voce umana, accettata in tempi 
rapidi 
• EFFICACIA: aiuta a comprendere i testi (per studiare, 
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Dsa (Conegliano 30 10 2014)

  • 1. 04/11/2014 1 INTERVENTI PER LO SVILUPPO DELLA QUALITA’ DELLA DIAGNOSI, RIABILITAZIONE E DELLE AZIONI IN AMBITO SCOLASTICO E DI SUPPORTO ALLO STUDIO DEI SOGGETTI CON DSA CONEGLIANO 30 -10-2014 DSA, stili di apprendimento, DDDSSSAAA,,, ssstttiiillliii dddiii aaapppppprrreeennndddiiimmmeeennntttooo,,, mmmmeeeettttooooddddoooo ddddiiii ssssttttuuuuddddiiiioooo,,,, aaaauuuuttttoooonnnnoooommmmiiiiaaaa RRRREEEELLLLAAAATTTTOOOORRRREEEE BBBBeeeerrrrttttoooonnnn MMMMaaaarrrriiiiaaaa AAAAnnnnggggeeeellllaaaa DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO • Dislessia • Disgrafia • Disortografia • Discalculia DISLESSIA è • il disturbo specifico di lettura • si caratterizza per la difficoltà a effettuare una lettura accurata e fluente in termini di velocità e correttezza • tale difficoltà si ripercuote, nella maggioranza dei casi, sulla comprensione del testo. DISORTOGRAFIA è • il disturbo specifico che riguarda la componente costruttiva della scrittura • è legata quindi ad aspetti linguistici • consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto
  • 2. 04/11/2014 2 DISGRAFIA • riguarda la componente esecutiva, motoria, di scrittura • è la difficoltà a scrivere in modo fluido, veloce ed efficace DISCALCULIA • riguarda il disturbo nel manipolare i numeri • nell’eseguire calcoli rapidi a mente • nel recuperare i risultati delle tabelline e nei diversi compiti aritmetici DISLESSIA EVOLUTIVA (International Dyslexia Association 2003) • DISABILITA’ SPECIFICA DELL’APPRENDIMENTO • ORIGINE NEUROBIOLOGICA • DERIVA DA UN DEFICIT DELLA COMPONENTE FONOLOGICA DEL LINGUAGGIO DSA come. Disturbo/Disabilità suddisfa i criteri condivisi dalla comunità scientifica per identificare i disturbi, con lo scopo: • di facilitare la comunicazione scientifica • permettere studi sulla frequenza dei disturbi • permettere un’organizzazione coerente dei Servizi • rendere i risultati della ricerca confrontabili (PARCC, 2011). • ha uno scopo etico di protezione sociale: è utile quando viene utilizzato per rivendicare un diritto a pari opportunità nell’istruzione quella della disabilità è, infatti, una relazione sociale, non una con-dizione soggettiva della persona (PARCC, 2011).
  • 3. 04/11/2014 3 DSA come: Difficoltà Difficoltà che osserviamo come manifestazioni del Disturbo. I DSA sono solo un aspetto di una persona che ha un proprio carattere, punti di forza e punti di debolezza, caratteristiche e peculiarità che incidono anche sul modo di affrontare e gestire la propria vita comprese le difficoltà DSA come: Differenza Secondo il modello sociale delle differenze individuali, se c’è una difficoltà, questa dipende soprattutto dalla cultura in cui siamo immersi: se vivessimo in una cultura orale, i DSA non si manifesterebbero, poiché non sarebbe richiesta la letto-scrittura (Pollak, 2009). In base a questo modello, i DSA rientrerebbero nelle differenze individuali, tipiche della neurodiversità umana, secondo cui gli individui possono pensare o comportarsi, per certi aspetti, ognuno in modo differente dagli altri, respingendo quindi l’idea che queste differenze siano necessariamente disfunzionali e che debbano essere “corrette” (Grant, 2009). AABBIILLIITTAA’’ E’’ llaa ccaappaacciittàà ddii mmeetttteerree iinn aattttoo uunnaa sseerriiee ddii aazziioonnii,, ssppeessssoo iinn sseeqquueennzzaa ttrraa lloorroo,, iinn mmooddoo rraappiiddoo eedd eeffffiicciieennttee ppeerr rraaggggiiuunnggeerree uunnoo ssccooppoo ccoonn uunn mmiinniimmoo ddiissppeennddiioo ddii rriissoorrssee ((GG.. SStteellllaa)) DISABILITA’ Incapacità a stabilizzare una routine di azioni L’allenamento non produce gli effetti attesi Non scatta l’automatismo
  • 4. 04/11/2014 4 ABILITA’ diversa da INTELLIGENZA Quali effetti genera la disabilità sul processo di apprendimento * le condizioni di partenza impediscono all’esperienza di depositare una traccia e successivamente di rinforzarla * il bambino si dimostra particolarmente sensibile alle variazioni, anche piccole, per cui non riconosce come comparabili situazioni anche molto simili * l’allenamento non sortisce gli effetti attesi casa A a a a a Leggere è una abilità stabilizzata come nuotare andare in bicicletta (è un apprendimento procedurale) ORIGINE NEUROBIOLOGICA • Costituzionale – fa parte della dotazione innata – tende a persistere nel tempo. • Con interventi idonei si riducono gli effetti e si ottengono buoni risultati funzionali se il disturbo: - viene affrontato precocemente - con tecniche adeguate
  • 5. 04/11/2014 5 Disturbo fonologico espressivo (G.Stella) Realizzazioni poco intelleggibili Miglioramento della produzione verbale Difficoltà di analisi fonologica e di programmazione fonologica Diff. Di letto-scrittura Difficoltà di accesso lessicale 4 aa. 5 aa. 6 aa. 8 aa. A volte al doposcuola arrivano tramite il diario e non solo - studia sul quaderno (difficoltà a prendere appunti, calligrafia non comprensibile) - ricopia in modo corretto il testo senza gli errori (disortografia) - ricopia in modo leggibile (disgrafia) - studia a memoria il dialogo (deficit MBT) - esegui 10 espressioni (discalculia) - leggi 3 volte la pagina da studiare (dislessia) - correggi la verifica (… ma le verifiche come sono strutturate?! Riflessione sulle verifiche come strumenti compensativi) L’APPRENDIMENTO E’ • Esperienza dipendente • Ripetere l’esperienza genera apprendimento • L’esperienza deve portare al successo • Ripetere attraverso l’esperienza genera competenza • REGOLE • CLIMA DI CLASSE • METODO • TEMPI DI APPRENDIMENTO FANNO LA DIFFERENZA NELL’APPRENDIMENTO
  • 6. 04/11/2014 6 IMPOTENZA APPRESA • Più si sperimenta l’insuccesso, e quindi di non essere capaci, più si impara che non si è capaci di imparare. Mariangela Berton - Monica Bertelli Ogni persona possiede dei pprroopprrii SSTTIILLII DDII AAPPPPRREENNDDIIMMEENNTTOO, cioè particolari MMOODDAALLIITTAA’’ DD’’EELLAABBOORRAAZZIIOONNEE dell’informazione che possono essere messe in atto nelle varie fasi del processo di apprendimento
  • 7. 04/11/2014 7 Inoltre … • Gli STILI COGNITIVI sono LEGATI alla SSCCEELLTTAA concreta delle SSTTRRAATTEEGGIIEE CCOOGGNNIITTIIVVEE utilizzate per risolvere un compito e NON vanno CONFUSI CON le ABILITA’ POSSEDUTE • Uno STILE COGNITIVO può essere concepito come la PPRREEDDIISSPPOOSSIIZZIIOONNEE ad adottare strategie di apprendimento e tende a ssttaabbiilliizzzzaarrssii nel tempo ma non è necessariamente rigido Lo stile cognitivo, applicato alle situazioni di apprendimento, è definito SSTTIILLEE DDII AAPPPPRREENNDDIIMMEENNTTOO ed evidenzia il modo in cui l’allievo ppeerrcceeppiissccee, oorrggaanniizzzzaa, ffiissssaa e rreeccuuppeerraa le informazioni. Ognuno di noi ha un proprio modo di apprendere in base alla via preferenziale di accesso alle informazioni. Si definiscono essenzialmente 4 canali sensoriali con cui l’informazione può essere percepita • Stile vviissiivvoo-vveerrbbaallee • Stile vviissiivvoo-nnoonn vveerrbbaallee • Stile uuddiittiivvoo • Stile cciinneesstteessiiccoo È importante conoscere Sia i diversi stili cognitivi e di apprendimento degli alunni Sia i propri stili cognitivi (che influenzano lo stile di insegnamento)
  • 9. 04/11/2014 9 Il successo scolastico è ddeetteerrmmiinnaattoo ddaa ppiiùù ffaattttoorrii Ingredienti personali Stile di apprendimento Buone strategie Metodo di studio efficace Successo / Senso di autoefficacia È necessario comprendere il rapporto che c’è tra stili di insegnamento, strategie impiegate e caratteristiche dell’alunno con DSA Tratto da Come leggere la DISLESSIA e i DSA, GIUNTI Scuola, 2011. PPeerrcchhéé ii rraaggaazzzzii ccoonn DDSSAA ffaattiiccaannoo aadd eesssseerree ? AUTONOMIA Alcune definizioni… • Facoltà di governarsi da sé • Indipendenza di giudizio, libertà di pensare, d’agire • Esprimere la capacità di darsi autonomamente regole • Scegliere autonomamente obiettivi, scegliere i materiali, i metodi e le attività, l'organizzazione e lo svolgimento dei compiti scelti (Holec 1983) • Essere un agente attivo nel processo di apprendimento (Rathbone 1971)
  • 10. 04/11/2014 10 AUTONOMIA COS’E’ ESSERE AUTONOMI? • E’considerato sempre di più il vero obiettivo da raggiungere (“studia in autonomia = studia da solo”) • Non è saper fare da soli ad ogni costo o necessariamente • E’ saper trovare il miglior modo per fare una cosa ( in termini di efficienza, fatica, tempi….) • Spesso il miglior modo non è fare da soli • E’ trovare la strategia giusta, gli strumenti giusti, gli aiuti giusti, le indicazioni giuste QUINDI Dobbiamo • Mettere a disposizione gli strumenti che possono sostenere un percorso verso l’autonomia • Farli conoscere • Lavorare sulla consapevolezza • Costruire un percorso che permetta al bambino/ragazzo di essere libero di pensare, di scegliere, di agire QUINDI • Per raggiungere un obiettivo: - Ognuno troverà la propria strategia - Ognuno userà gli strumenti che ottimizzeranno la sua modalità di apprendere
  • 11. 04/11/2014 11 PATTO CON LA FAMIGLIA • Consapevolezza delle abilita’ e delle caratteristiche dei propri figli • rispetto dei tempi, delle modalita’ di studio dei ragazzi • valorizzazione delle strategie usate spontaneamente dai ragazzi nello studio • supporto nell’utilizzo degli strumenti compensativi • “studio” dei libri di scuola nelle loro componenti formali • dialogo con la scuola PATTO CON LA SCUOLA • Consapevolezza reciproca del fatto che sanno fare • Conoscere e riconoscere l’importanza degli strumenti e delle misure compensative • Motivare i ragazzi verso il percorso che porta all’autonomia • Rispetto dei tempi di ognuno e delle strategie di studio dei ragazzi • Realizzazione del PDP STRUMENTI COMPENSATIVI Alcune definizioni di Compensare.. •Bilanciare •Risarcire •Determinare una situazione di equilibrio Quando parliamo di strumenti e di DSA pensiamo chiaramente agli strumenti compensativi che ovviamente: • non sono uguali per tutti • non è sufficiente proporli, consegnarli perché vengano poi consapevolmente utilizzati. STRUMENTI COMPENSATIVI I ragazzi con DSA possono percepirli, viverli: • Come opportunità di scegliere • Come integrazione, completamento della loro modalità di apprendere • Ma anche come un disagio • Come qualcosa che li mette nella posizione di “fregare” i compagni soprattutto nelle verifiche o interrogazioni • Come dimostrazione delle proprie difficoltà
  • 12. 04/11/2014 12 STRUMENTI COMPENSATIVI Permettono di raggiungere un buon grado di Autonomia Alta tecnologia Permettono di informarsi, apprendere e comunicare senza necessariamente dipendere da un mediatore Sintesi vocale Audiolibro Software - editor di testi e sintesi vocale STRUMENTI COMPENSATIVI Software -Mappe concettuali Permettono di raggiungere un buon grado di Autonomia Alta tecnologia Permettono di informarsi, apprendere e comunicare senza necessariamente dipendere da un mediatore Libro digitale MATEMATICA: ITALIANO: STRUMENTI COMPENSATIVI Bassa tecnologia
  • 13. 04/11/2014 13 RRIIFFLLEESSSSIIOONNII Clima di classe: creare circolarità, puntare sui punti di forza, parlare delle difficoltà riconoscendole evitando così che ci siano incomprensioni o derisioni; Ambiente: strutturato, punti di riferimento precisi nello spazio in modo da orientare i ragazzi nelle attività, organizzarlo in modo che sia possibile l’attività individuale o di piccolo gruppo A volte diamo modalità e comportamenti per “ scontati” Un esercizio diventa facile o difficile se……. Dobbiamo passare la consapevolezza che “abilità e intelligenza” non sono la stessa cosa Mariangela Berton - Monica Bertelli
  • 14. 04/11/2014 14 Strumenti: Strategie: Software con sintesi vocale Libri digitali 1. Attivazione conoscenze pregresse 2. Analisi indici testuali 3. Passaggio Indici testuali-mappa multimediale 4. Priming (per le prove di comprensione) 5. Lettura segmentata 6. Copia e incolla (per rispondere alle domande) 7. Attivazione magia (per le lingue straniere) ORGANIZZATORI ANTICIPATI Per usare in modo efficace gli organizzatori anticipati è necessario seguire 3 principi guida (Baxendell, 2003): 1) CONTINUITA’ (creare routines) 2) COERENZA (relazioni chiare e concetti limitati) 3) CREATIVITA’ (vari momenti e per scopi diversi, tutoring, gruppi cooperativi) Organizzatori anticipati
  • 15. 04/11/2014 15 ORGANIZZATORI ANTICIPATI fare la scheda di un libro 1. Analisi Indici testuali in italiano TITOLO DEL CAPITOLO BOX DI APPROFONDIMENTO TITOLO DEL PARAGRAFO PAROLE CHIAVE sottolineate e spiegate nel glossario GLOSSARIO IMMAGINI 1. Analisi Indici testuali in inglese
  • 16. 04/11/2014 16 4. Priming (lettura delle domande prima del testo) AIUTO L’ALUNNO AA OORRGGAANNIIZZZZAARREE IILL PPRROOPPRRIIOO SSTTUUDDIIOO • Selezionare i contenuti del testo da studiare, individuare pochi concetti chiave in relazione fra loro • Utilizzare mappe concettuali e associare mediatori visivi sia nella fase di comprensione degli argomenti sia per lo studio individuale • Far accedere a questi semplici ausili con anticipo e prima dell’esposizione orale delle unità didattiche, se possibile fornendo anche registrazioni • Sviluppare la comunicazione e l’ascolto • Leggere o registrare i testi dei problemi, scindere la soluzione dei problemi dal calcolo, fornendo l’opportunità di usare la tavola pitagorica, la calcolatrice ed altri supporti • In un testo valutare in modo costruttivo, separando l’errore dal contenuto AAIIUUTTOO LL’’AALLUUNNNNOO AA OORRGGAANNIIZZZZAARREE IILL PPRROOPPRRIIOO SSTTUUDDIIOO • Aiutare a pianificare i tempi di una prova orale (rilettura del testo, degli appunti e/o della mappa, preparare una lista di domande e/o schema di interrogazione, simulare l’interrogazione rispondendo ai quesiti formulati curando l’esposizione) • Attirare l’attenzione durante la lezione in classe (utilizzando enfasi, tono della voce gestualità, mimica, uso di immagini) • Riformulare i concetti con esempi e parole diverse • Proporre esemplificazioni
  • 17. 04/11/2014 17 AIUTO L’ALUNNO A ORGANIZZARE IILL PPRROOPPRRIIOO SSTTUUDDIIOO • Informarsi e formarsi sui DSA • Coinvolgere tutti gli insegnanti di classe accordandosi su: verifiche interrogazioni compiti per casa valutazione • Passaggio comunicativo di informazioni ai nuovi insegnanti Libro digitale libro digitale: formato digitalizzato della versione stampata: si presenta dunque come la versione cartacea, ma dentro al computer. Tale strumento permette quindi di evitare la fase di scannerizzazione e solitamente quella di utilizzo dell’OCR, per passare direttamente all’utilizzo del software di gestione della sintesi vocale per la lettura attraverso l’ascolto. CARATTERISTICHE DELLA SINTESI VOCALE • GRADEVOLEZZA: la voce risulta gradevole a chi la utilizza, somigliante alla voce umana, accettata in tempi rapidi • EFFICACIA: aiuta a comprendere i testi (per studiare, per rileggere, per individuare gli errori),rispetta la punteggiatura,legge le pause, consente di regolare la velocità di lettura mantenendo l’intellegibilità delle parole