XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
5 dispensa didatticadsa
1. QUINTO MODULO:
STRATEGIE DIDATTICHE PER DSA
BARI, 19 Giugno2017
LAURA RICCHIUTI
(psicologa, psicoterapeuta)
Gruppo di Lavoro: dott.ssa Katia Pinto, dott.ssa Laura
Ricchiuti, dott. Mauro Di Pierro, dott. Antonio Laricchia
2.
3. Documento di certificazione diagnostica
redatto da esperti clinici (strutture
pubbliche o privati) con indicazione del
codice diagnostico secondo ICD-10, profilo
funzionale con punti di forza e debolezza e
suggerimenti per il progetto
riabilitativo/didattico/educativo.
Ha durata per tutto il ciclo scolastico, si
consiglia rinnovo quando si ravvisa un
cambiamento del profilo o aggiornamento
delle misure dispensative e degli strumenti
compensativi
4. La famiglia la consegna alla scuola
Si attiva il Piano didattico Personalizzato
secondo la normativa
LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 “Nuove norme in materia
di disturbi specifici di apprendimento in ambito
scolastico”
DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011 in allegato
Linee guida per il diritto allo studio degli alunno e degli
studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento
Direttiva MIUR del 27 Dicembre 2012: Strumenti
d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica
5. Sono interventi specialistici mirati al miglioramento
della velocità e della correttezza della lettura.
I Protocolli di trattamento comprendono attività per
◦ le abilita meta-fonologiche (es.segmentazione e fusione
fonemica)
◦ l’associazione tra grafemi e fonemi
◦ esercizi per lo sviluppo del lessico e
◦ la lettura di parole isolate o inserite nel contesto, in letture
ripetute con facilitazioni.
Le esercitazioni durano almeno 30 minuti,
2/3 sedute a settimana per almeno 3 mesi per un
totale di almeno 15-20 incontri supervisionati o
diretti da esperti
Prevedono il coinvolgimento genitori per alternare
trattamento specialistico con il lavoro a casa
6.
7. Una didattica individualizzata considera:
• stili di apprendimento,
• e stili cognitivi adottati.
CONOSCERE GLI ASPETTI DI FORZA E
DI DEBOLEZZA DELL’ALUNNO, COME
ELEMEMTO CENTRALE
DELL’APPRENDIMENTO
CALIBRARE LO STILE DI
INSEGNAMENTO CON GLI STILI
DEGLI ALUNNI
8. Accoglienza
Fiducia
Valorizzazione delle loro abilità, interessi e
passioni in ambiente scolastico ed extra-
scolastico
Creare un clima di classe positivo
10. VISIVO-
VERBALE
Preferenza per la
lettura e per la
scrittura:
l’apprendimento
avviene tramite la
lettura
Prendere appunti in classe e rileggerli a casa
Appuntare per iscritto le istruzioni relative ai compiti e
alle lezioni
Riassumere la lettura con sintesi scritta
Fare un elenco di quello che si vuole / si deve ricordare
Disporre di “istruzioni” o di “spiegazioni” scritte
Commentare con testo scritto i grafici e i diagrammi
Strategie.
L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …
Canale e stile di
apprendimento
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
11. Usare disegni, schemi, mappe, parole chiave,
immagini e grafici per ricordare
Usare colori diversi per evidenziare le parole
chiave nel testo
Sfruttare gli indici testuali
Creare immagini mentali di quanto viene
ascoltato e/o letto.
VISIVO – NON
VERBALE
Sono preferite le
immagini, le
fotografie, i
disegni, i simboli,
le mappe, i
grafici, i
diagrammi
(visual learning)
Strategie.
L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …
Canale e stile di
apprendimento
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
12. Prestare attenzione durante le spiegazioni delle lezioni in
classe
Richiedere spiegazioni orali ai docenti
Sfruttare le conoscenze pregesse
Registrare le lezioni a scuola
Usare la sintesi vocale per la lettura
Usare gli audiolibri per leggere testi di narrativa
Lavorare in coppia con un compagno
UDITIVO
Privilegia l’ascolto.
Punto di forza
durante le “lezioni”
o durante le
“discussioni”
(quando si parla), come
pure all’interno di
un gruppo di
lavoro insieme ai
compagni
Strategie.
L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …
Canale e stile di
apprendimento
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
13. Effettuare tutte le prove realizzabili nelle materie in cui è
ciò che è contenuto di studio può essere trasformato in
attività pratica
Suddividere i momenti di studio rispetto a quelli di pausa
Alternare tempi in cui dover stare seduti con tempi in cui
è possibile stare in piedi (o muoversi)
Creare mappe, grafici, schemi e diagrammi dei contenuti
studiati.
CINESTETICO
Predilige
attività
concrete. Ama
fare esperienza
diretta di un
problema, per
comprendere
ciò di cui si
parla
Strategie.
L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …
Canale e stile di
apprendimento
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
14. GLOBALE-
ANALITICO
1. Quadro di insieme
2. Singoli particolari
SISTEMATICO-
INTUITIVO
1. Una variabile per volta
(procede
sistematicamente,
analizzando le diverse
variabili)
2. Ipotesi (procede
attraverso ipotesi alla
ricerca di confermarla)
VERBALE-VISUALE
1. Riassunto, associazioni verbali
2. Caratteristiche visuo-spaziali. Immagini mentali, schemi,
rappresentazioni grafiche
IMPULSIVO-RIFLESSIVO
1. Risponde rapidamente (contiene note positive,
ricordare che alcune attività sono “veloci”)
2. È più lento, accurato
DIPENDENTE DAL CAMPO-INDIPENDENTE DAL CAMPO
1. Rimanda a una percezione fortemente influenzata da
come è organizzato il contesto
2. Poco scarsamente influenzato dal contesto
CONVERGENTE-DIVERGENTE
1. PROCEDE secondo logica, sulla base delle informazioni possedute
2. Procede autonomamente e creativamente, con possibilità di generare nuove risposte
15. Incontrano maggiori difficoltà con il canale visivo-
verbale
PROCESSANO MOLTO BENE LE
INFORMAZIONI CON IL CANALE VISIVO-
NON VERBALE
POSSONO AVERE BUONE CAPACITÀ UDITIVE
(l’ascolto va allenato con audiolibri, sintesi vocale,
potenziamento di strategie di lettura)
CANALE CINESTETICO: : può essere utile
allenare gli alunni a prendere appunti grafici,
sfruttando gli indici testuali, abituandoli a spiegare i
contenuti attraverso esempi ed esercitaizoni pratiche
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
16. Privilegiano stili di apprendimento NON
VERBALI, UDITIVI, CINESTETICI
Solitamente si avvalgono di uno stile cognitivo
globale, per cui hanno una visione di insieme, ma
faticano a cogliere informazioni in sequenza (hanno
invece una buona visione di insieme)
Pensiero visivo piuttosto che verbale
Prediligono lo stile VISUALE piuttosto che verbale
Gli alunni con DSA hanno un PENSIERO
DIVERGENTE Più SVILUPPATO (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
17. Per promuovere apprendimenti efficaci, l’insegnante
a) deve conoscere i propri stili cognitivi e le preferenze, in
quanto condizionano le sue modalità di “insegnamento”;
b) deve aiutare gli allievi ad esplorare i diversi stili di
apprendimento e cognitivi (per una costruzione condivisa
della conoscenza) (Stella, Grandi, 2011)
18. Per questo gli insegnanti devono …
Laura Barbirato- Evelina
Chiocca BES 2013
diversificare le proposte operative
didattiche, sperimentando strategie
diverse
allenare i diversi canali di accesso (modalità di
apprendimento) dei loro allievi, utilizzando
mappe concettuali (ovvero, sfruttando l’accesso
tramite il canale visivo),
esercitare gli allievi ad una esposizione
orale dei contenuti con il supporto visivo
delle mappe (anche durante le
interrogazioni) (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
19. Per questo gli insegnanti devono …
Laura Barbirato- Evelina
Chiocca BES 2013
insegnare agli allievi ad avvalersi di più
modalità per ciascun compito richiesto
(prendere appunti, studiare un testo, fare
una scaletta, ecc.)
proporre più modalità per raccogliere
informazioni (visivi, uditivi, fotografici,
ecc.)
suggerire l’uso di colori diversi oppure
di tratti grafici diversi per la
categorizzazione dei contenuti del testo
scritto. (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
20. Cosa fare
Stile di insegnamento VERBALE
Strategie per l’allievo: può sfruttare le spiegazioni
attraverso il canale uditivo (evitare di fare riferimenti al
testo scritto)
Stile di insegnamento VISUALE
Strategie per l’allievo: può ricorrere a tutti gli elementi
iconici, sfruttando il canale visivo
Stile di insegnamento GLOBALE
Strategie per l’allievo: questo stile consente all’allievo di
attivare le conoscenze pregresse
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
21. Cosa fare
Stile di insegnamento ANALITICO
Strategie per l’allievo: beneficiare dell’uso delle
mappe
Stile di insegnamento SISTEMATICO
Strategie per l’allievo: lo aiuta a distinguere le
distinte tappe (utilizzarlo quando gli argomenti sono
“complessi”)
Stile di insegnamento INTUITIVO
Strategie per l’allievo: può sviluppare le inferenze
sugli argomenti
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
22.
23. La normativa vincola
e orienta la professionalità docente
Il principio metodologico della personalizzazione (v.
Legge 53/2003, Moratti) si evolve con il Decreto
Legislativo 59/2004, è ribadito nella Legge 170/2010, ed
è esplicitato nelle Linee Guida e nel DM applicativo:
D.M. 5669/11 … comma 1 dell’art. 4 :
«Le Istituzioni scolastiche, tenendo conto delle indicazioni
contenute nelle allegate Linee Guida, provvedono ad
attuare i necessari interventi pedagogico-didattici per il
successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA,
attivando percorsi di didattica individualizzata e
personalizzata e ricorrendo a strumenti compensativi e
misure dispensative».
Laura Barbirato- Evelina
Chiocca BES 2013
24. D.M. 5669/11 … comma 2 dell’art. 4:
«I percorsi didattici individualizzati e personalizzati
articolano gli obiettivi, compresi comunque all’interno delle
indicazioni curricolari nazionali per il primo e per il secondo
ciclo, sulla base del livello e delle modalità di
apprendimento dell’alunno e dello studente, adottando
proposte di insegnamento che tengano conto delle abilità
possedute e potenzino anche le funzioni non coinvolte nel
disturbo».
Laura Barbirato- Evelina
Chiocca BES 2013
25. 25
IL DOCENTE INCLUSIVO: QUALI COMPETENZE
- creare un clima di classe inclusivo (accettazione e
rispetto delle diversità)
- adattare stile di insegnamento, strategie,
materiali, tempi, tecnologie
- sviluppare un approccio cooperativo
- favorire un metodo di studio personale
- sviluppare una didattica metacognitiva
- trovare punti di contatto tra la programmazione di
classe e quella personalizzata/ individualizzata
- modificare strategie … durante il percorso di
insegnamento/apprendimento
- favorire la creazione di reti relazionali (famiglia,
enti specialistici…)
26. 26
Tipologie didattica
DIDATTICA
INDIVIDUALIZZATA
DIDATTICA
PERSONALIZZATA
DIDATTICA
INTEGRATA
• Obiettivi comuni
o simili
• Obiettivi,
contenuti e attività
come fine
dell’insegnamento
• Semplificazione
percorso
apprendimento
• Obiettivi simili o
differenti
• Obiettivi,
contenuti, attività
diversi e fine
dell’insegnamento
• Riduzione e
differenziazione
apprendimento
• Obiettivi
comuni, simili e
differenti
• Obiettivi,
contenuti come
mezzo e non fine
• Attenzione al
processo di
integrazione
27. Secondo le Linee Guida Ministeriali gli
strumenti compensativi “sono strumenti
didattici e tecnologici che sostituiscono o
facilitano le prestazioni richiesta nell'abilità
deficitaria e che sollevano l'alunno o lo
studente con DSA da una prestazione resa
difficoltosa dal disturbo, senza peraltro
facilitargli il compito dal punto di vista
cognitivo.” Linee Guida MIUR 2011 p. 7
28. la sintesi vocale
il registratore
il programmi di videoscrittura con correttore
ortografico
la calcolatrice
altri strumenti non tecnologici quali tabelle
formulari mappe concettuali
Possono usarli nelle prove di verifica e
durante gli esami
29.
30. L’uso di MAPPE CONCETTUALI favorisce:
• l’analisi del contenuto
• l’evidenziazione di parole chiave
• l’associazione con immagini
• la comprensione di causa ed effetti
• i nodi che collegano logicamente le informazioni
• la capacità di studio e memorizzazione
• la capacità di esposizione
• il lavoro cooperativo
Esistono software a pagamento e sw free: Cmap Tools,
MindManager, Supermappe
Nelle situazioni di maggior difficoltà nella lettura è possibile far
ricorso a lettori vocali (anch’essi a pagamento o free)
LE MAPPE PER LO STUDIO
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44. Riduzione della quantità, non della qualità, degli esercizi della
verifica scritta
• E' consigliabile evitare test a risposta multipla, gli alunni DSA si
perdono nella lettura e comprensione dei quesiti e delle risposte.
Sono consigliati, invece, test con V/F e test a risposta aperta purché
le domande non prevedano risposte di tipo mnemonico
E' consigliabile sottolineare o ingrandire la parola/e chiave, in modo
che l'alunno si possa orientare più velocemente nella risposta
Sarebbe opportuno evidenziare quale parte della verifica garantisce
il superamento (sufficienza) della prova e quale parte, invece,
consente di alzare il voto
Consentire il supporto alle verifiche orali/scritte di mappe
concettuali, schemi o altri strumenti come tavole pitagoriche,
calcolatrice, schedari, tabelle...
Prevedere prove orali che compensino quelle scritte in L2
Organizzare interrogazioni programmate
45. E opportuno ricordare che qualsiasi
strumento compensativo o dispensativo
previsto nel PDP, può essere utilizzato
dall'alunno DSA in sede di verifica (es:
lettura da parte dell'ins.te, o sintesi vocale, per
il dislessico; scrittura al PC per
il disortografico...). Inoltre, si ricorda di fornire
tempi più lunghi (la Legge 170
indica il 30% del tempo in più)
46. Carattere consigliato: Calibri
Interlinea: doppio
Dimensione carattere: 14
Spazio ampio per scrivere (tenendo conto di
una possibile disgrafia)
Allineamento a sinistra
47. Utilizzare frasi brevi e semplici, coordinate più
che subordinate
Esplicitare sempre soggetto e oggetto evitando i
pronomi
Usare verbi in modo finito, all'indicativo, in forma
attiva
Evitare doppie congiunzioni e doppie negazioni
Distinguere informazioni principali e secondarie
Non sovraccaricare il testo di troppe informazioni
o date
Evidenziare i passaggi necessari alla
comprensione
48. 1. Tener conto del progresso maturato
dall'alunno/a rispetto ai precedenti
apprendimenti;
2. dello sforzo profuso
3. della gran quantità di concentrazione
necessaria per portare a compimento la
verifica assegnata
4. dell'apprendimento dei contenuti delle
prove orali/scritte tralasciando gli
aspetti legati al disturbo specifico
49. “L’area dello svantaggio scolastico è molto
più ampia di quella riferibile
esplicitamente alla presenza di deficit.
In ogni classe ci sono alunni che
presentano una richiesta di speciale
attenzione per una varietà di ragioni:
svantaggio sociale e culturale, disturbi
specifici di apprendimento e/o disturbi
evolutivi specifici, difficoltà derivanti
dalla non conoscenza della cultura e
della lingua italiana perché appartenenti
a culture diverse”
Editor's Notes
Negli allievi con DAS, infatti, il disturbo condiziona inconsapevolmente la preferenza dello stile di apprendimento, “costringendoli a passare ad altri stili, che diventano quelli favoriti”
Modalità di elaborazione della persona adotta in modo prevalente , che permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi
Bisogna accompagnare gli alunni nella acquisizione di tale uso