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QUINTO MODULO:
STRATEGIE DIDATTICHE PER DSA
BARI, 19 Giugno2017
LAURA RICCHIUTI
(psicologa, psicoterapeuta)
Gruppo di Lavoro: dott.ssa Katia Pinto, dott.ssa Laura
Ricchiuti, dott. Mauro Di Pierro, dott. Antonio Laricchia
 Documento di certificazione diagnostica
redatto da esperti clinici (strutture
pubbliche o privati) con indicazione del
codice diagnostico secondo ICD-10, profilo
funzionale con punti di forza e debolezza e
suggerimenti per il progetto
riabilitativo/didattico/educativo.
 Ha durata per tutto il ciclo scolastico, si
consiglia rinnovo quando si ravvisa un
cambiamento del profilo o aggiornamento
delle misure dispensative e degli strumenti
compensativi
 La famiglia la consegna alla scuola
 Si attiva il Piano didattico Personalizzato
secondo la normativa
 LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 “Nuove norme in materia
di disturbi specifici di apprendimento in ambito
scolastico”
 DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011 in allegato
Linee guida per il diritto allo studio degli alunno e degli
studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento
 Direttiva MIUR del 27 Dicembre 2012: Strumenti
d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica
Sono interventi specialistici mirati al miglioramento
della velocità e della correttezza della lettura.
I Protocolli di trattamento comprendono attività per
◦ le abilita meta-fonologiche (es.segmentazione e fusione
fonemica)
◦ l’associazione tra grafemi e fonemi
◦ esercizi per lo sviluppo del lessico e
◦ la lettura di parole isolate o inserite nel contesto, in letture
ripetute con facilitazioni.
 Le esercitazioni durano almeno 30 minuti,
2/3 sedute a settimana per almeno 3 mesi per un
totale di almeno 15-20 incontri supervisionati o
diretti da esperti
Prevedono il coinvolgimento genitori per alternare
trattamento specialistico con il lavoro a casa
Una didattica individualizzata considera:
• stili di apprendimento,
• e stili cognitivi adottati.
CONOSCERE GLI ASPETTI DI FORZA E
DI DEBOLEZZA DELL’ALUNNO, COME
ELEMEMTO CENTRALE
DELL’APPRENDIMENTO
CALIBRARE LO STILE DI
INSEGNAMENTO CON GLI STILI
DEGLI ALUNNI
 Accoglienza
 Fiducia
 Valorizzazione delle loro abilità, interessi e
passioni in ambiente scolastico ed extra-
scolastico
 Creare un clima di classe positivo
Stile di
apprendimento
È l’approccio
all’apprendimento
preferito di una persona,
il suo modo tipico e
stabile di percepire,
elaborare,
immagazzinare e
recuperare le
informazioni
(Mariani, 2000)
VISIVO-
VERBALE
Preferenza per la
lettura e per la
scrittura:
l’apprendimento
avviene tramite la
lettura
 Prendere appunti in classe e rileggerli a casa
 Appuntare per iscritto le istruzioni relative ai compiti e
alle lezioni
 Riassumere la lettura con sintesi scritta
 Fare un elenco di quello che si vuole / si deve ricordare
 Disporre di “istruzioni” o di “spiegazioni” scritte
 Commentare con testo scritto i grafici e i diagrammi
Strategie.
L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …
Canale e stile di
apprendimento
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
 Usare disegni, schemi, mappe, parole chiave,
immagini e grafici per ricordare
 Usare colori diversi per evidenziare le parole
chiave nel testo
 Sfruttare gli indici testuali
 Creare immagini mentali di quanto viene
ascoltato e/o letto.
VISIVO – NON
VERBALE
Sono preferite le
immagini, le
fotografie, i
disegni, i simboli,
le mappe, i
grafici, i
diagrammi
(visual learning)
Strategie.
L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …
Canale e stile di
apprendimento
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
 Prestare attenzione durante le spiegazioni delle lezioni in
classe
 Richiedere spiegazioni orali ai docenti
 Sfruttare le conoscenze pregesse
 Registrare le lezioni a scuola
 Usare la sintesi vocale per la lettura
 Usare gli audiolibri per leggere testi di narrativa
 Lavorare in coppia con un compagno
UDITIVO
Privilegia l’ascolto.
Punto di forza
durante le “lezioni”
o durante le
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(quando si parla), come
pure all’interno di
un gruppo di
lavoro insieme ai
compagni
Strategie.
L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …
Canale e stile di
apprendimento
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
 Effettuare tutte le prove realizzabili nelle materie in cui è
ciò che è contenuto di studio può essere trasformato in
attività pratica
 Suddividere i momenti di studio rispetto a quelli di pausa
 Alternare tempi in cui dover stare seduti con tempi in cui
è possibile stare in piedi (o muoversi)
 Creare mappe, grafici, schemi e diagrammi dei contenuti
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CINESTETICO
Predilige
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concrete. Ama
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L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …
Canale e stile di
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(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
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 POSSONO AVERE BUONE CAPACITÀ UDITIVE
(l’ascolto va allenato con audiolibri, sintesi vocale,
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 CANALE CINESTETICO: : può essere utile
allenare gli alunni a prendere appunti grafici,
sfruttando gli indici testuali, abituandoli a spiegare i
contenuti attraverso esempi ed esercitaizoni pratiche
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
 Privilegiano stili di apprendimento NON
VERBALI, UDITIVI, CINESTETICI
 Solitamente si avvalgono di uno stile cognitivo
globale, per cui hanno una visione di insieme, ma
faticano a cogliere informazioni in sequenza (hanno
invece una buona visione di insieme)
  Pensiero visivo piuttosto che verbale
 Prediligono lo stile VISUALE piuttosto che verbale
 Gli alunni con DSA hanno un PENSIERO
DIVERGENTE Più SVILUPPATO (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
Per promuovere apprendimenti efficaci, l’insegnante
a) deve conoscere i propri stili cognitivi e le preferenze, in
quanto condizionano le sue modalità di “insegnamento”;
b) deve aiutare gli allievi ad esplorare i diversi stili di
apprendimento e cognitivi (per una costruzione condivisa
della conoscenza) (Stella, Grandi, 2011)
Per questo gli insegnanti devono …
Laura Barbirato- Evelina
Chiocca BES 2013
 diversificare le proposte operative
didattiche, sperimentando strategie
diverse
 allenare i diversi canali di accesso (modalità di
apprendimento) dei loro allievi, utilizzando
mappe concettuali (ovvero, sfruttando l’accesso
tramite il canale visivo),
 esercitare gli allievi ad una esposizione
orale dei contenuti con il supporto visivo
delle mappe (anche durante le
interrogazioni) (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
Per questo gli insegnanti devono …
Laura Barbirato- Evelina
Chiocca BES 2013
 insegnare agli allievi ad avvalersi di più
modalità per ciascun compito richiesto
(prendere appunti, studiare un testo, fare
una scaletta, ecc.)
 proporre più modalità per raccogliere
informazioni (visivi, uditivi, fotografici,
ecc.)
 suggerire l’uso di colori diversi oppure
di tratti grafici diversi per la
categorizzazione dei contenuti del testo
scritto. (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
Cosa fare
Stile di insegnamento VERBALE
 Strategie per l’allievo: può sfruttare le spiegazioni
attraverso il canale uditivo (evitare di fare riferimenti al
testo scritto)
Stile di insegnamento VISUALE
 Strategie per l’allievo: può ricorrere a tutti gli elementi
iconici, sfruttando il canale visivo
Stile di insegnamento GLOBALE
 Strategie per l’allievo: questo stile consente all’allievo di
attivare le conoscenze pregresse
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
Cosa fare
Stile di insegnamento ANALITICO
 Strategie per l’allievo: beneficiare dell’uso delle
mappe
Stile di insegnamento SISTEMATICO
 Strategie per l’allievo: lo aiuta a distinguere le
distinte tappe (utilizzarlo quando gli argomenti sono
“complessi”)
Stile di insegnamento INTUITIVO
 Strategie per l’allievo: può sviluppare le inferenze
sugli argomenti
(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
La normativa vincola
e orienta la professionalità docente
 Il principio metodologico della personalizzazione (v.
Legge 53/2003, Moratti) si evolve con il Decreto
Legislativo 59/2004, è ribadito nella Legge 170/2010, ed
è esplicitato nelle Linee Guida e nel DM applicativo:
 D.M. 5669/11 … comma 1 dell’art. 4 :
«Le Istituzioni scolastiche, tenendo conto delle indicazioni
contenute nelle allegate Linee Guida, provvedono ad
attuare i necessari interventi pedagogico-didattici per il
successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA,
attivando percorsi di didattica individualizzata e
personalizzata e ricorrendo a strumenti compensativi e
misure dispensative».
Laura Barbirato- Evelina
Chiocca BES 2013
D.M. 5669/11 … comma 2 dell’art. 4:
 «I percorsi didattici individualizzati e personalizzati
articolano gli obiettivi, compresi comunque all’interno delle
indicazioni curricolari nazionali per il primo e per il secondo
ciclo, sulla base del livello e delle modalità di
apprendimento dell’alunno e dello studente, adottando
proposte di insegnamento che tengano conto delle abilità
possedute e potenzino anche le funzioni non coinvolte nel
disturbo».
Laura Barbirato- Evelina
Chiocca BES 2013
25
IL DOCENTE INCLUSIVO: QUALI COMPETENZE
- creare un clima di classe inclusivo (accettazione e
rispetto delle diversità)
- adattare stile di insegnamento, strategie,
materiali, tempi, tecnologie
- sviluppare un approccio cooperativo
- favorire un metodo di studio personale
- sviluppare una didattica metacognitiva
- trovare punti di contatto tra la programmazione di
classe e quella personalizzata/ individualizzata
- modificare strategie … durante il percorso di
insegnamento/apprendimento
- favorire la creazione di reti relazionali (famiglia,
enti specialistici…)
26
Tipologie didattica
DIDATTICA
INDIVIDUALIZZATA
DIDATTICA
PERSONALIZZATA
DIDATTICA
INTEGRATA
• Obiettivi comuni
o simili
• Obiettivi,
contenuti e attività
come fine
dell’insegnamento
• Semplificazione
percorso
apprendimento
• Obiettivi simili o
differenti
• Obiettivi,
contenuti, attività
diversi e fine
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• Riduzione e
differenziazione
apprendimento
• Obiettivi
comuni, simili e
differenti
• Obiettivi,
contenuti come
mezzo e non fine
• Attenzione al
processo di
integrazione
 Secondo le Linee Guida Ministeriali gli
strumenti compensativi “sono strumenti
didattici e tecnologici che sostituiscono o
facilitano le prestazioni richiesta nell'abilità
deficitaria e che sollevano l'alunno o lo
studente con DSA da una prestazione resa
difficoltosa dal disturbo, senza peraltro
facilitargli il compito dal punto di vista
cognitivo.” Linee Guida MIUR 2011 p. 7
 la sintesi vocale
 il registratore
 il programmi di videoscrittura con correttore
ortografico
 la calcolatrice
 altri strumenti non tecnologici quali tabelle
formulari mappe concettuali
 Possono usarli nelle prove di verifica e
durante gli esami
L’uso di MAPPE CONCETTUALI favorisce:
• l’analisi del contenuto
• l’evidenziazione di parole chiave
• l’associazione con immagini
• la comprensione di causa ed effetti
• i nodi che collegano logicamente le informazioni
• la capacità di studio e memorizzazione
• la capacità di esposizione
• il lavoro cooperativo
Esistono software a pagamento e sw free: Cmap Tools,
MindManager, Supermappe
Nelle situazioni di maggior difficoltà nella lettura è possibile far
ricorso a lettori vocali (anch’essi a pagamento o free)
LE MAPPE PER LO STUDIO
30
 Riduzione della quantità, non della qualità, degli esercizi della
verifica scritta
 • E' consigliabile evitare test a risposta multipla, gli alunni DSA si
perdono nella lettura e comprensione dei quesiti e delle risposte.
Sono consigliati, invece, test con V/F e test a risposta aperta purché
le domande non prevedano risposte di tipo mnemonico
 E' consigliabile sottolineare o ingrandire la parola/e chiave, in modo
che l'alunno si possa orientare più velocemente nella risposta
 Sarebbe opportuno evidenziare quale parte della verifica garantisce
il superamento (sufficienza) della prova e quale parte, invece,
consente di alzare il voto
 Consentire il supporto alle verifiche orali/scritte di mappe
concettuali, schemi o altri strumenti come tavole pitagoriche,
calcolatrice, schedari, tabelle...
 Prevedere prove orali che compensino quelle scritte in L2
 Organizzare interrogazioni programmate
 E opportuno ricordare che qualsiasi
strumento compensativo o dispensativo
previsto nel PDP, può essere utilizzato
dall'alunno DSA in sede di verifica (es:
lettura da parte dell'ins.te, o sintesi vocale, per
il dislessico; scrittura al PC per
il disortografico...). Inoltre, si ricorda di fornire
tempi più lunghi (la Legge 170
 indica il 30% del tempo in più)
 Carattere consigliato: Calibri
 Interlinea: doppio
 Dimensione carattere: 14
 Spazio ampio per scrivere (tenendo conto di
una possibile disgrafia)
 Allineamento a sinistra
 Utilizzare frasi brevi e semplici, coordinate più
che subordinate
 Esplicitare sempre soggetto e oggetto evitando i
pronomi
 Usare verbi in modo finito, all'indicativo, in forma
attiva
 Evitare doppie congiunzioni e doppie negazioni
 Distinguere informazioni principali e secondarie
 Non sovraccaricare il testo di troppe informazioni
o date
 Evidenziare i passaggi necessari alla
comprensione
 1. Tener conto del progresso maturato
dall'alunno/a rispetto ai precedenti
apprendimenti;
 2. dello sforzo profuso
 3. della gran quantità di concentrazione
necessaria per portare a compimento la
verifica assegnata
 4. dell'apprendimento dei contenuti delle
prove orali/scritte tralasciando gli
 aspetti legati al disturbo specifico
“L’area dello svantaggio scolastico è molto
più ampia di quella riferibile
esplicitamente alla presenza di deficit.
In ogni classe ci sono alunni che
presentano una richiesta di speciale
attenzione per una varietà di ragioni:
svantaggio sociale e culturale, disturbi
specifici di apprendimento e/o disturbi
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  • 1. QUINTO MODULO: STRATEGIE DIDATTICHE PER DSA BARI, 19 Giugno2017 LAURA RICCHIUTI (psicologa, psicoterapeuta) Gruppo di Lavoro: dott.ssa Katia Pinto, dott.ssa Laura Ricchiuti, dott. Mauro Di Pierro, dott. Antonio Laricchia
  • 2.
  • 3.  Documento di certificazione diagnostica redatto da esperti clinici (strutture pubbliche o privati) con indicazione del codice diagnostico secondo ICD-10, profilo funzionale con punti di forza e debolezza e suggerimenti per il progetto riabilitativo/didattico/educativo.  Ha durata per tutto il ciclo scolastico, si consiglia rinnovo quando si ravvisa un cambiamento del profilo o aggiornamento delle misure dispensative e degli strumenti compensativi
  • 4.  La famiglia la consegna alla scuola  Si attiva il Piano didattico Personalizzato secondo la normativa  LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”  DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011 in allegato Linee guida per il diritto allo studio degli alunno e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento  Direttiva MIUR del 27 Dicembre 2012: Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica
  • 5. Sono interventi specialistici mirati al miglioramento della velocità e della correttezza della lettura. I Protocolli di trattamento comprendono attività per ◦ le abilita meta-fonologiche (es.segmentazione e fusione fonemica) ◦ l’associazione tra grafemi e fonemi ◦ esercizi per lo sviluppo del lessico e ◦ la lettura di parole isolate o inserite nel contesto, in letture ripetute con facilitazioni.  Le esercitazioni durano almeno 30 minuti, 2/3 sedute a settimana per almeno 3 mesi per un totale di almeno 15-20 incontri supervisionati o diretti da esperti Prevedono il coinvolgimento genitori per alternare trattamento specialistico con il lavoro a casa
  • 6.
  • 7. Una didattica individualizzata considera: • stili di apprendimento, • e stili cognitivi adottati. CONOSCERE GLI ASPETTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELL’ALUNNO, COME ELEMEMTO CENTRALE DELL’APPRENDIMENTO CALIBRARE LO STILE DI INSEGNAMENTO CON GLI STILI DEGLI ALUNNI
  • 8.  Accoglienza  Fiducia  Valorizzazione delle loro abilità, interessi e passioni in ambiente scolastico ed extra- scolastico  Creare un clima di classe positivo
  • 9. Stile di apprendimento È l’approccio all’apprendimento preferito di una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni (Mariani, 2000)
  • 10. VISIVO- VERBALE Preferenza per la lettura e per la scrittura: l’apprendimento avviene tramite la lettura  Prendere appunti in classe e rileggerli a casa  Appuntare per iscritto le istruzioni relative ai compiti e alle lezioni  Riassumere la lettura con sintesi scritta  Fare un elenco di quello che si vuole / si deve ricordare  Disporre di “istruzioni” o di “spiegazioni” scritte  Commentare con testo scritto i grafici e i diagrammi Strategie. L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a … Canale e stile di apprendimento (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
  • 11.  Usare disegni, schemi, mappe, parole chiave, immagini e grafici per ricordare  Usare colori diversi per evidenziare le parole chiave nel testo  Sfruttare gli indici testuali  Creare immagini mentali di quanto viene ascoltato e/o letto. VISIVO – NON VERBALE Sono preferite le immagini, le fotografie, i disegni, i simboli, le mappe, i grafici, i diagrammi (visual learning) Strategie. L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a … Canale e stile di apprendimento (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
  • 12.  Prestare attenzione durante le spiegazioni delle lezioni in classe  Richiedere spiegazioni orali ai docenti  Sfruttare le conoscenze pregesse  Registrare le lezioni a scuola  Usare la sintesi vocale per la lettura  Usare gli audiolibri per leggere testi di narrativa  Lavorare in coppia con un compagno UDITIVO Privilegia l’ascolto. Punto di forza durante le “lezioni” o durante le “discussioni” (quando si parla), come pure all’interno di un gruppo di lavoro insieme ai compagni Strategie. L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a … Canale e stile di apprendimento (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
  • 13.  Effettuare tutte le prove realizzabili nelle materie in cui è ciò che è contenuto di studio può essere trasformato in attività pratica  Suddividere i momenti di studio rispetto a quelli di pausa  Alternare tempi in cui dover stare seduti con tempi in cui è possibile stare in piedi (o muoversi)  Creare mappe, grafici, schemi e diagrammi dei contenuti studiati. CINESTETICO Predilige attività concrete. Ama fare esperienza diretta di un problema, per comprendere ciò di cui si parla Strategie. L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a … Canale e stile di apprendimento (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
  • 14. GLOBALE- ANALITICO 1. Quadro di insieme 2. Singoli particolari SISTEMATICO- INTUITIVO 1. Una variabile per volta (procede sistematicamente, analizzando le diverse variabili) 2. Ipotesi (procede attraverso ipotesi alla ricerca di confermarla) VERBALE-VISUALE 1. Riassunto, associazioni verbali 2. Caratteristiche visuo-spaziali. Immagini mentali, schemi, rappresentazioni grafiche IMPULSIVO-RIFLESSIVO 1. Risponde rapidamente (contiene note positive, ricordare che alcune attività sono “veloci”) 2. È più lento, accurato DIPENDENTE DAL CAMPO-INDIPENDENTE DAL CAMPO 1. Rimanda a una percezione fortemente influenzata da come è organizzato il contesto 2. Poco scarsamente influenzato dal contesto CONVERGENTE-DIVERGENTE 1. PROCEDE secondo logica, sulla base delle informazioni possedute 2. Procede autonomamente e creativamente, con possibilità di generare nuove risposte
  • 15.  Incontrano maggiori difficoltà con il canale visivo- verbale  PROCESSANO MOLTO BENE LE INFORMAZIONI CON IL CANALE VISIVO- NON VERBALE  POSSONO AVERE BUONE CAPACITÀ UDITIVE (l’ascolto va allenato con audiolibri, sintesi vocale, potenziamento di strategie di lettura)  CANALE CINESTETICO: : può essere utile allenare gli alunni a prendere appunti grafici, sfruttando gli indici testuali, abituandoli a spiegare i contenuti attraverso esempi ed esercitaizoni pratiche (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
  • 16.  Privilegiano stili di apprendimento NON VERBALI, UDITIVI, CINESTETICI  Solitamente si avvalgono di uno stile cognitivo globale, per cui hanno una visione di insieme, ma faticano a cogliere informazioni in sequenza (hanno invece una buona visione di insieme)   Pensiero visivo piuttosto che verbale  Prediligono lo stile VISUALE piuttosto che verbale  Gli alunni con DSA hanno un PENSIERO DIVERGENTE Più SVILUPPATO (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
  • 17. Per promuovere apprendimenti efficaci, l’insegnante a) deve conoscere i propri stili cognitivi e le preferenze, in quanto condizionano le sue modalità di “insegnamento”; b) deve aiutare gli allievi ad esplorare i diversi stili di apprendimento e cognitivi (per una costruzione condivisa della conoscenza) (Stella, Grandi, 2011)
  • 18. Per questo gli insegnanti devono … Laura Barbirato- Evelina Chiocca BES 2013  diversificare le proposte operative didattiche, sperimentando strategie diverse  allenare i diversi canali di accesso (modalità di apprendimento) dei loro allievi, utilizzando mappe concettuali (ovvero, sfruttando l’accesso tramite il canale visivo),  esercitare gli allievi ad una esposizione orale dei contenuti con il supporto visivo delle mappe (anche durante le interrogazioni) (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
  • 19. Per questo gli insegnanti devono … Laura Barbirato- Evelina Chiocca BES 2013  insegnare agli allievi ad avvalersi di più modalità per ciascun compito richiesto (prendere appunti, studiare un testo, fare una scaletta, ecc.)  proporre più modalità per raccogliere informazioni (visivi, uditivi, fotografici, ecc.)  suggerire l’uso di colori diversi oppure di tratti grafici diversi per la categorizzazione dei contenuti del testo scritto. (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
  • 20. Cosa fare Stile di insegnamento VERBALE  Strategie per l’allievo: può sfruttare le spiegazioni attraverso il canale uditivo (evitare di fare riferimenti al testo scritto) Stile di insegnamento VISUALE  Strategie per l’allievo: può ricorrere a tutti gli elementi iconici, sfruttando il canale visivo Stile di insegnamento GLOBALE  Strategie per l’allievo: questo stile consente all’allievo di attivare le conoscenze pregresse (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
  • 21. Cosa fare Stile di insegnamento ANALITICO  Strategie per l’allievo: beneficiare dell’uso delle mappe Stile di insegnamento SISTEMATICO  Strategie per l’allievo: lo aiuta a distinguere le distinte tappe (utilizzarlo quando gli argomenti sono “complessi”) Stile di insegnamento INTUITIVO  Strategie per l’allievo: può sviluppare le inferenze sugli argomenti (cfr. Stella G., Grandi L., 2012)
  • 22.
  • 23. La normativa vincola e orienta la professionalità docente  Il principio metodologico della personalizzazione (v. Legge 53/2003, Moratti) si evolve con il Decreto Legislativo 59/2004, è ribadito nella Legge 170/2010, ed è esplicitato nelle Linee Guida e nel DM applicativo:  D.M. 5669/11 … comma 1 dell’art. 4 : «Le Istituzioni scolastiche, tenendo conto delle indicazioni contenute nelle allegate Linee Guida, provvedono ad attuare i necessari interventi pedagogico-didattici per il successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, attivando percorsi di didattica individualizzata e personalizzata e ricorrendo a strumenti compensativi e misure dispensative». Laura Barbirato- Evelina Chiocca BES 2013
  • 24. D.M. 5669/11 … comma 2 dell’art. 4:  «I percorsi didattici individualizzati e personalizzati articolano gli obiettivi, compresi comunque all’interno delle indicazioni curricolari nazionali per il primo e per il secondo ciclo, sulla base del livello e delle modalità di apprendimento dell’alunno e dello studente, adottando proposte di insegnamento che tengano conto delle abilità possedute e potenzino anche le funzioni non coinvolte nel disturbo». Laura Barbirato- Evelina Chiocca BES 2013
  • 25. 25 IL DOCENTE INCLUSIVO: QUALI COMPETENZE - creare un clima di classe inclusivo (accettazione e rispetto delle diversità) - adattare stile di insegnamento, strategie, materiali, tempi, tecnologie - sviluppare un approccio cooperativo - favorire un metodo di studio personale - sviluppare una didattica metacognitiva - trovare punti di contatto tra la programmazione di classe e quella personalizzata/ individualizzata - modificare strategie … durante il percorso di insegnamento/apprendimento - favorire la creazione di reti relazionali (famiglia, enti specialistici…)
  • 26. 26 Tipologie didattica DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA DIDATTICA PERSONALIZZATA DIDATTICA INTEGRATA • Obiettivi comuni o simili • Obiettivi, contenuti e attività come fine dell’insegnamento • Semplificazione percorso apprendimento • Obiettivi simili o differenti • Obiettivi, contenuti, attività diversi e fine dell’insegnamento • Riduzione e differenziazione apprendimento • Obiettivi comuni, simili e differenti • Obiettivi, contenuti come mezzo e non fine • Attenzione al processo di integrazione
  • 27.  Secondo le Linee Guida Ministeriali gli strumenti compensativi “sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano le prestazioni richiesta nell'abilità deficitaria e che sollevano l'alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo.” Linee Guida MIUR 2011 p. 7
  • 28.  la sintesi vocale  il registratore  il programmi di videoscrittura con correttore ortografico  la calcolatrice  altri strumenti non tecnologici quali tabelle formulari mappe concettuali  Possono usarli nelle prove di verifica e durante gli esami
  • 29.
  • 30. L’uso di MAPPE CONCETTUALI favorisce: • l’analisi del contenuto • l’evidenziazione di parole chiave • l’associazione con immagini • la comprensione di causa ed effetti • i nodi che collegano logicamente le informazioni • la capacità di studio e memorizzazione • la capacità di esposizione • il lavoro cooperativo Esistono software a pagamento e sw free: Cmap Tools, MindManager, Supermappe Nelle situazioni di maggior difficoltà nella lettura è possibile far ricorso a lettori vocali (anch’essi a pagamento o free) LE MAPPE PER LO STUDIO 30
  • 31.
  • 32.
  • 33.
  • 34.
  • 35.
  • 36.
  • 37.
  • 38.
  • 39.
  • 40.
  • 41.
  • 42.
  • 43.
  • 44.  Riduzione della quantità, non della qualità, degli esercizi della verifica scritta  • E' consigliabile evitare test a risposta multipla, gli alunni DSA si perdono nella lettura e comprensione dei quesiti e delle risposte. Sono consigliati, invece, test con V/F e test a risposta aperta purché le domande non prevedano risposte di tipo mnemonico  E' consigliabile sottolineare o ingrandire la parola/e chiave, in modo che l'alunno si possa orientare più velocemente nella risposta  Sarebbe opportuno evidenziare quale parte della verifica garantisce il superamento (sufficienza) della prova e quale parte, invece, consente di alzare il voto  Consentire il supporto alle verifiche orali/scritte di mappe concettuali, schemi o altri strumenti come tavole pitagoriche, calcolatrice, schedari, tabelle...  Prevedere prove orali che compensino quelle scritte in L2  Organizzare interrogazioni programmate
  • 45.  E opportuno ricordare che qualsiasi strumento compensativo o dispensativo previsto nel PDP, può essere utilizzato dall'alunno DSA in sede di verifica (es: lettura da parte dell'ins.te, o sintesi vocale, per il dislessico; scrittura al PC per il disortografico...). Inoltre, si ricorda di fornire tempi più lunghi (la Legge 170  indica il 30% del tempo in più)
  • 46.  Carattere consigliato: Calibri  Interlinea: doppio  Dimensione carattere: 14  Spazio ampio per scrivere (tenendo conto di una possibile disgrafia)  Allineamento a sinistra
  • 47.  Utilizzare frasi brevi e semplici, coordinate più che subordinate  Esplicitare sempre soggetto e oggetto evitando i pronomi  Usare verbi in modo finito, all'indicativo, in forma attiva  Evitare doppie congiunzioni e doppie negazioni  Distinguere informazioni principali e secondarie  Non sovraccaricare il testo di troppe informazioni o date  Evidenziare i passaggi necessari alla comprensione
  • 48.  1. Tener conto del progresso maturato dall'alunno/a rispetto ai precedenti apprendimenti;  2. dello sforzo profuso  3. della gran quantità di concentrazione necessaria per portare a compimento la verifica assegnata  4. dell'apprendimento dei contenuti delle prove orali/scritte tralasciando gli  aspetti legati al disturbo specifico
  • 49. “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”

Editor's Notes

  1. Negli allievi con DAS, infatti, il disturbo condiziona inconsapevolmente la preferenza dello stile di apprendimento, “costringendoli a passare ad altri stili, che diventano quelli favoriti”
  2. Modalità di elaborazione della persona adotta in modo prevalente , che permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi
  3. Bisogna accompagnare gli alunni nella acquisizione di tale uso