2. Anna Maria Mozzoni
(1837-1920)
Si è battuta per tutta la vita per
la concessione del voto alle
donne.
Scrisse La donna e i suoi
rapporti sociali, cinque anni
prima del libro di Stuart Mill
La servitù delle donne,
considerato la bibbia del
femminismo.
Alla fine della Prima Guerra
mondiale vedrà abolita
l'autorizzazione maritale contro
la quale si era tanto battuta;
non vedrà nel 1945 realizzarsi il
suo sogno :il voto a tutte le
donne.
«Non accettate protezioni,
esigete giustizia»
3. «Povere ribelli siamo noi, che amiamo i nostri nemici»
ANNA KULISCIOFF
(1853-1925)
Prima anarchica, poi
socialista.
Scoprì l'origine
batterica della febbre
puerperale aprendo la
strada alla scoperta che
avrebbe salvato milioni
di donne dalla morte
dopo il parto . Si batté
per i diritti del voto per
le donne e nel 1891
ebbe la sua prima
vittoria : il Parlamento
italiano approvò la
tutela
del lavoro minorile e
femminile
4. “Ubbidisci al comando della tua coscienza, rispetta sopra
tutto la tua dignità, madre: sii forte, resisti lontana, nella
vita, lavorando, lottando.”
(1876-1960)
Fu una delle prime romanziere
femministe in Italia.
In Una donna denunciò la
condizione di sottomissione in
cui le donne vivevano.
Organizzò delle sezioni
politiche,
partecipò a
manifestazioni
per il diritto al voto e
per la lotta
alla prostituzione.
SIBILLA ALERAMO
5. LAURA LOMBARDO
RADICE
(1913 –2003)
Insegnante, partigiana,
politica e pacifista.
Giovanissima si iscrisse
clandestinamente al Partito
comunista e prese parte alla
Resistenza romana.
Scrisse il noto opuscolo Le
donne italiane hanno diritto
al voto.
Volontaria nel carcere di
Rebibbia, fondò
l'associazione di assistenza
ai detenuti “Ora d'aria”.
"Questo bilancio di come ho vissuto da comunista e da
donna... dovrebbe includere troppe cose – piccole e
grandi – che sono, alla fine, soltanto una vita, un pezzo
di vita. Vita che non vorrei raccontare come un
esempio, ma neppure buttar via come un percorso
sbagliato, alla luce di una coscienza femminile – e
politica – oggi più matura e diversa"
6. SUFFRAGETTE
In Italia la lotta per l' emancipazione della donna si accese in ritardo rispetto al resto dell' Europa, anche perché la
rivoluzione industriale vi giunse solo alla fine del XIX secolo; ma quando anche l'industria italiana dovette contare su un'alta
percentuale di manodopera femminile, la "questione donna" cominciò ad essere determinante. Nel 1910 le rappresentanti
delle associazioni femminili italiane parteciparono al Primo Congresso Internazionale Femminile di Copenaghen, durante il
quale l'8 Marzo fu dichiarato Giornata Nazionale della Donna. Le nostre suffragette,tuttavia,dovettero attendere ancora dei
decenni prima di ottenere il diritto al voto.
7. LE DONNE AL VOTO!
In Italia la legge elettorale del 1895 allarga il diritto di voto a tutti i cittadini in grado di leggere e scrivere, ma vieta
espressamente la partecipazione femminile.
Nel 1912, il Parlamento italiano approva una nuova legge elettorale che istituì il suffragio universale maschile.
Nel 1925 arriva in Senato una legge che concede il voto alle donne con la limitazione di poter esercitare tale diritto
nelle sole consultazioni amministrative.
Nel febbraio del '45 il secondo governo Bonomi vota all’unanimità il diritto di voto alle donne .
Il 2 giugno del 1946 le donne fanno il loro ingresso ufficiale nella vita politica italiana.
8. “La rivoluzione più grande è,
in un paese, quella che
cambia le donne e il loro
sistema di vita. Non si può
fare la rivoluzione senza le
donne. Forse le donne sono
fisicamente più deboli ma
moralmente hanno una
forza cento volte più
grande”
Oriana Fallaci, Il sesso inutile -
Viaggio intorno alla donna (1961)
9. CIF E UDI
Dopo una prima fase in cui le due associazioni lavorano
congiuntamente, le posizioni del CIF (Centro italiano femminile) e
dell’UDI (Unione donne italiane) si allontanano progressivamente .
Il CIF, che si connoterà come aggregazione di ispirazione
cristiana, nasce a Roma nell’ottobre del 1944 per offrire un
contributo femminile al processo di ricostruzione dell’Italia sui
valori della democrazia.
Nel settembre 1944 a Napoli vengono poste le basi dell'UDI.
Si costituisce ufficialmente il 1º ottobre 1945: la più grande
organizzazione per l'emancipazione femminile italiana impegnata
nella campagna per il diritto al voto delle donne.
10. LE MADRI
COSTITUENTI
Il 2 giugno 1946 i cittadini
italiani di entrambi i sessi,
maggiori di 21 anni,
votarono per il referendum
istituzionale che avrebbe
stabilito se l’Italia sarebbe
stata monarchica o
repubblicana e per eleggere i
componenti dell’Assemblea
Costituente. Furono elette 21
donne su 556 membri: nove
comuniste, nove
democristiane, due
socialiste, una tra i candidati
dell’Uomo Qualunque.
Rappresentavano tutta la
penisola. Donne laureate e
lavoratrici: erano quasi tutte
giovani.
11. Madre costituente,
è stata una politica
italiana, prima donna a
ricoprire la carica di
Presidente della Camera
dei deputati, nonché
prima donna nella storia
d'Italia a ricoprire una
delle cinque più alte
cariche dello Stato.
“Non è giusto e mi dà un senso di angoscia per il nostro futuro vedere che chi
difende i propri diritti viene pubblicamente sbeffeggiato.”
NILDE IOTTI
12. TINA ANSELMI
E’ stata tre volte sottosegretaria al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, una
volta ministra del Lavoro, due volte ministra della Sanità. Si deve a lei la legge sulle “pari
opportunità” ed è stata tra gli autori della riforma che introdusse il Servizio Sanitario
Nazionale.
“LA LIBERTA’ DI OGGI E’ UNA CONQUISTA”
“Noi ragazze che avevamo partecipato alla Resistenza, una volta raggiunta la
pace, dopo aver contribuito rischiando la vita ad accelerare la fine della guerra,
avremmo potuto non renderci conto di quale conquista fosse il diritto di voto
alle donne? Peccato che molte di noi non avessero ancora l’età per votare”.
13. Laura Boldrini è una giornalista, funzionaria e politica italiana, dal 16 marzo 2013
presidente della Camera dei deputati nella XVII Legislatura. Dal 1998 al 2012 ha
ricoperto l'incarico di portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i
rifugiati.
“Il pregiudizio non ha colore, come non lo ha il più squallido maschilismo, tanto più
insopportabili quando provengono da forze politiche che delle questioni di genere e della lotta al
razzismo fanno una loro bandiera. La politica non potrà ritrovare ruolo e credibilità finché non
saprà recuperare sobrietà e liberare il suo linguaggio da questi eccessi, sempre più intollerabili.“
LAURA BOLDRINI
14. Le leggi sui diritti delle donne dopo il voto
1946: le donne partecipano al voto per la prima volta, in occasione del Referendum istituzionale che ha permesso agli italiani di
scegliere tra monarchia e repubblica.
1963: l’accesso alle professioni pubbliche - si concede alle donne di accedere alla Magistratura, mentre Corpo di Polizia e Forze
Armate aprono le porte rispettivamente nel 1981 e 1999.
1963: il divieto di licenziamento a causa di matrimonio – I datori di lavoro non possono licenziare le donne in conseguenza del
loro matrimonio e della maternità.
1970 :il divorzio – alle coppie sposate è consentito divorziare, ma il tempo medio della pratica è di 5 anni, poi ridotto a tre dal 1987.
1975: riforma del diritto di famiglia – Dal 1975, la donna non è più sottomessa al marito, il patrimonio di famiglia è condiviso
secondo la comunione dei beni.
1978: l’aborto – La legge 194 del 1978 sancisce il fatto che l’aborto non è più un reato. L'interruzione volontaria di gravidanza può
essere praticata per motivi personali, di salute o per circostanze particolari di concepimento (come lo stupro).
1981: l’illegalità del delitto d’onore e del matrimonio riparatore – Nel 1981 viene abrogata l’attenuante per chi commette omicidio
ai danni di una donna adultera o di un amante.
2010: le pari opportunità – Nel 2010 vengono introdotte alcune sanzioni contro le molestie sessuali sul lavoro e la disparità di
trattamento di uomini e donne sul luogo di lavoro.
2011: le quote rosa - La legge Golfo–Mosca del 2011 stabilisce per la prima volta che i consigli di amministrazione delle aziende
quotate in Borsa debbano avere almeno un quinto di componenti di sesso femminile.
2013: la lotta alla violenza sulle donne - L’escalation di violenza ai danni delle donne porta nel 2009 alla creazione del reato di
stalking e, nel 2013, al conseguente arresto obbligatorio in caso di maltrattamenti e di stalking.
15. A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del
paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.
Alda Merini