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Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2017) II edizione N. 33 Luglio/Agosto 2017
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Britalyca News Londra
Britalyca News Londra
FREE
Dall’ Italia e dall’ Estero A cura di Giorgio Brignola
MIGRANTI Eed altro….
PAGINA 3
IL PARLAMENTO CHE
NON C’E’ !!!
Con l’ introduzione della
questione di fiducia nei
regolameti cameral, nel corso
di quasi tre decenni (1989) si
e’ venuto a creare un conflitto
istitituzionale tra il l’ organo
legislativo e l’ Esecutivo. In 28
anni, milioni di emendamenti ,
max-emendamenti dell’
Esecutivo e continui abusi di
questioni di fiducia, hanno
fatto in modo che la figura del
Presidente del Consiglio,
dirigente, amministratore e
cordinatore dellla politica
generale (del Governo) e
responsabile dei suoi ministri,
e’ venuta meno ed e’
subentrata quella del Premier;
uomo solo al comando. (per
modo di dire)
Ancora oggi, non si discute
piu’ di coalizioni e di
programmi legistativi di
governo, ma di chi deve
essere il Premier, con delle
pseudo-primarie.
Il Parlamento e' l' unico
organo di garanzia,
rappresentativo e sovrano
( autocit.) e a questi dovrebbe
spettare il compito di dare
(Ciascuna Camera accorda o
revoca la fiducia mediante
mozione motivata e votata per
appello nominale.) o togliere
(La mozione di sfiducia deve
essere firmata da almeno un
decimo dei componenti della
Camera e non può essere
messa in discussione prima di
tre giorni dalla sua
presentazio) la fiducia
legislativa (cg)
ENZO APICELLA
Si chiama voto a suffragio
universale e diretto, perche’ e’
basato sul rapporto personale
tra il mandatario e il mantante;
il mandato non e’ una delega
(cg)
LA VOCE ALTERNATIVA
COMPIE 12 ANNI
IO, ME STESSO E ME
...ricordiamo...che…
Non sono un giornalista, ma un piccolo
operatore dell’ informazione libera e gratuita.
Se tutti avessero abbracciato il concetto, oggi
avemmo piu’ cittadini imformati e meno
stupidi indottrinati.. (Carminuccio )
L' Homo Sapient, e' ancora
lontano anni luce per capire
che al mondo non esistono
razze, ma solo etnie e cul-
ture diverse, con le stesse
esigenze esistenziali [cg]
CHIUNQUE CREDE NELLE RAZZE, E’ RAZZISTA
LA REALDEMOCRAZIA E’
QUELLA DELL’ ALTERNANZA
Spesso ci riempiamo la bocca di Democrazia Rappre-
sentativa, di qulla Partecipativa e occasionalmente
anche di quella Diretta, ma ai di quella Alternativa. Mi
spiego! Il Capo dello Stato e’ eletto da un Parlamento
sovrano perche’ scelto dai cittadini. E’ compito del
Capo dello Stato designare il primo ministro, che a sua
volta forma il Consiglio dei Ministri. In base all’ articolo
94, il governo per attivare la egislatura deve ottenere la
fiducia delle due camera. Nel corso dei decenni ci sono
stati oltre 100 governi ma dello stesso colore politico. Il
concetto di una Democrazia Alternativa, e’ molto sem-
plice, una volta che si e’ format un governo e perde la
maggioranza, non solo va al Colle, ma perde anche il
mandato popolare e il Capo dello Stato incarica l’ op-
posizione o le opposizioni diformareun governo alterna-
tive. E’ fattibile? E’ possible? In base all’ articolo 92 e’ il
Capo dello Stato che:” Nomina il Presidente del Consiglio
dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.” Da non di-
menticare che spetta al Capo dello Stato lo scioglimento delle
camera. Dopo tutto la maggioranza che ha vinto le elezioni,
ha perso la sua maggioranza in Parlamento e quindi la
maggioranza e’ passata alle opposizioni. Piu’ che fattibile
dovrebbe essere auspicabile, non solo per una Democrazia
dell’ Alternanza, ma anche per una legislature che durera; per
5 anni. [cg]
CLTURA & SOCIETA’ a cura di Nino Bellinvia
Il Movimento per la Divulgazione Culturale di Barcellona
Pozzo di Gotto ha dedicato una serata d’onore all’ospite gior-
nalista Nino Bellinvia Pagine 4/5
Le possiamo chiamare anche
democrazie, ma gli oppressori
sono sempre gli stessi
(da:Autaforismo2)
CRONACA a cura di Doriana Goracci
Pagina 6
Migrazioni,
Vorrei tanto
restare:
piccolo
passato
prossimo,
presente e
futuro
A cura di Carmine Gonnella
Pagina 2
Supplemento—Calabritto & Dintorni …..pagina 8
COMUNICATO Goffredo Palmerini ..Pagina 7
Il ddl Concorrenza è legge – Una vittoria per l’Associazione Ital-
iana Familiari e Vittime della Strada e per la Carta di Bologna
L’ INUTILITA’ DEI CO.MI.TES , SENZA UNA
RADICALE MODIFICA
Comunicato a pagina 7
Pagina 2 Luglio/Agosto 2017Britalyca News Londra
La governabilita' in una democrazia compiuta, non scaturisce dal meccanismo elettorale o dalla misura
dei premi di maggioranza, ma da programmi legislativi coesi e sottoscritti da tutte le forze politiche
dei governi
….RIPETIAMO…
QUANDO SI MODIFICA
UN MECCANISMO
ELETTORALE IN
COSTITUZIONE, E’
SEMPRE
INCOSTITUZIONALE,
ANZITUTTO SE
VOTATO CON LEGGE
ORDINARIA
Badate bene che il meccan-
ismo elettorale dei padre
costituenti, con voto a suf-
fragio uninersale diretto,
libero ed eguale, non con-
templa liste bloccate, candi-
dature multiple o premi di
maggioranza, altrimenti non
sarebbe piu’ un voto eguale
DEMOCRAZIA NON E'
SOLO IL VOTO
"Di tutte le democrazie avan-
zate al Mondo, l’ Italia e’ la
meno evoluta, perche’ nel
corso dei decenni e’ venuta
meno la partecipazione diretta
dei cittadini, alla vita sociale e
politica del Paese"
OGGI INVECE …
LA REPUBBLICA
DEMOCRATICA ITALIANA
NON E’ FONDATA SOLO
SUL LAVORO, MA ANCHE E
SOPRATUTTO SULL’
EGUALITARISMO
I fatti…
Tutti i cittadini hanno pari dig-
nità sociale e sono eguali da-
vanti alla legge, senza distinzi-
one di sesso, di razza, di lingua,
di religione, di opinioni poli-
tiche, di condizioni personali e
sociali. La Repubblica riconosce
a tutti i cittadini il diritto al la-
voro e promuove le condizioni
che rendano effettivo questo
diritto. Il tutto e’ materializ-
zabile solo se il legislatore e’ in
grado di: “rimuovere gli ostacoli
di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà
e la uguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo
della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavora-
tori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.”
I POLITICI AMANO
RIEMPIRSI LA BOCCA
DI COSTITUZIONE,
SOLO QUANDO SI
TRATTA DI DOVERI
La Carta dei diritti e doveri la
conosciamo tutti e per quell che
riguarda le migrazioni la nostra
Costituzione non fa nessuna differ-
enza tra il migrante che chiede asilo
per motivi “conflittuali” o di
“insufficienze” economiche e so-
ciali:” Lo straniero, al quale sia
impedito nel suo paese l'effettivo
esercizio delle libertà democratiche
garantite dalla Costituzione italiana,
ha diritto d'asilo nel territorio della
Repubblica, secondo le condizioni
stabilite dalla legge.”
Scrivevo alcuni anni fa:”Le leggi
spesso vengono fatte per limitare le
liberta’ dei cittadini e non per rego-
larne un loro diritto” ( vedi per
esempio le leggi elettorali dal 94 in
poi)
Poi, definire lo straniero richiedente
asilo un’ invasore, potrebbe veri-
ficarsi controproducente, l’ accog-
lienza dello straniero, per il costitu-
ente repubblicano e’ un diritto fon-
damentale, ecco perche’ lo mette
tra 12 principi fondamentali dei
dettami costituzionali.
In Italia, a parte il ritorno al
pentapartitismo pre-
elettorale, cammuffato da
polismo poco trasparente
(per non usare il termine
cozzaglia o ammucchiate)
non c'e' niente di nuovo
sotto il sole...
IL LIBERO MANDATO E’
BASATO PIU’ SU DI UNA
PESEUO-IMMUNITA’
SPESSO ABUSATA, CHE
SULL’ AUTONOMIA
ISTITUZIONALE
In nessuna democrazia al
mondo verrebbe mai permesso
(1) ad un Senatore della repub-
blica di sostenere pubblica-
mente, di aver cambiato
casacca politica per ottenere il
vitalizio (vedi Antonio Razzi) (2)
ad un quarto del parlamento di
cambiare casacca politica du-
rante il mandato.
Anche se il libero mandato e’
basato sulla moralita’ dei politici,
occorrono ovviamente delle
regole, altrimenti si passa dal
mandato imperiale a quello per-
sonale e quindi all’ ingovern-
abilita’, di ogni democrazia che
si dica. L’ unica alternativa
(come abbiamo sempre ribadito)
e’ quella di introdurre il “reato” di
lesa sovranita'. se un politico
senza motivazioni morali cambia
casacca. Dovra’ essere compito
del Parlamento con una mozi-
one di sfiducia personale a farlo.
(vedi art. Cost. 94) In caso di
sfiducia, dovra’ llasciare il posto,
perche non piu’ rappresentatvo
UN MIGRANTE CHE SCAPPA DALLE
GUERRE O DALLA POVERTA SI PUO’
SALVARE SOLO CON L’ ACCOGLIENZA
Adesso anche Matteo Renzi sostiene che I migranti che
arrivano in Italia andrebbero aiutati a casa loro. MA-
GARI!! Pero’ sin adesso ancora nesssuno ha detto
come ! La storia ci insegna che:” Un migrante che scappa
dalle guerre o dalla fame, si puo’ salvare solo con l’ ac-
coglienza” O abbiamo gia’ dimenticato I tanti esodi storici
a partire da quello degli ebrei in Egitto ? Oggi e’ possible
aiutarli a casa loro, solo se si fermassero le guerre, di-
ciamo da parte dell ONU e con ulteriori aiuti economici
da parte dei paesi piu’ industrializzati del Mondo. Pero’
una cosa e’ certa, e’ da ipocriti sostenere (in campagna
elettorale) che questi andrebbero aiutati a casa loro,
quando ci sono ancora conflitti sociali ed economici nei
propri paesi…
IN DEMOCRAZIA MAI SOSTITUIRSI AL POPOLO
Perche’ dall’ Unita’ d’ Italia la
nostra (giovane) Repubblica democ-
ratica e’ quella che anche con tutte
le anomalie e’ stata la piu’ stabile e
come sappiamo, in “Democrazia
mai sostituirsi al Popolo. E’ da piu’
di un ventennio che il legislaore di
turno sta cercando di revisionare
senza alcun esito positivo la forma
repubblicana, ovverossia la Costi-
tuzione, ci provo’ Berlusconi nel
2005 con la Devolution e il Pre-
mierato forte, poi l’ anno scorso e’
toccata a Matteo Renzi, con l’ uni-
cameralismo imperfetto e l’ Italicum
( non entriamo nei dettagli …)
Adesso e’ il turno dei grillini, hanno
cercato in tutti I modi per cambiare
la politica vecchio stampo, anche
qui con esisti per dir poco fallimen-
tari. Volevano aprire il Parlamento
come si apre una scatola di sardine,
invece sono stati a loro volta
vivisezionati dal Popolo. Tutti sap-
piamo la loro ignoranza non solo per
quell che riguarda la politica in gen-
erale, ma sopratutto la conoscenza
accurate dei dettami costituzionali.”
La Politica e’ una scienza naturale e
sociale e se non si hanno delle solide
fondanenta, si produce falsi legisla-
tori “
IL LEGISLATORE NE HA UNA MENO DEL COSTITUENTE
Un paio di anni fa scrivevo:” I premi di maggioranza, funzi-
onano solo nelle dittature, con sistema unicamer-
ale” (da:Autaforismo 2015)
Detto cio’, sappiamo che la legge Acerbo (quella fascista per
chi non lo sapesse) funziono’ (1) perche’ il meccanismo era
unicamerale (2) perche’ l asticella del quorum era bassa , al
25%.(3) perche’ si voto sotto “eettatura” fascista. (e come
sappiamo Matteotti fu ammazzato perche’ contrario alla
legge) Anche in commissione I popolari (I futuri democristi-
ani per chi non lo sapesse) proposoro di innalzare il quorum
al 40% , guarda caso conincidono esattamente con l’ Itali-
cum e la riforma del bicameralismo paritario di Matteo
Renzi. La stessa legge (Scelba) modificata, nel senso che il
premio di maggioranza era salito al 50+1 % ma dava una
maggioranza del 65% (per questa ragione fu definite Legge
Truffa) La legge fu volute da De Gaspere (guarda caso un
altro “popolare) Non tutti sanno pero’ che la Legge Scelba
passo, perche’ la Consulta non c’era, venne istituita solo nel
55/56. L’ Italicum lo sappiamo e’ figlio di un’ altro popolare.
Possiamo dire che il legislatore non e’ figlio del costituente!
In campagna elettorale occorre intro-
durre un contrattino tra il mandatario
e il mandante, con una piccola
clausula alla fine:" In caso il manda-
tario non e' in grado di realizzare cio'
che ha promesso in campagna eletto-
rale per mancanza di risorse, li mette
di tasca sua"
E poi vediamo quanti altri buffoni
scenderanno in politica....
Pagina 3 Luglio / Agosto2017Britalyca News Londra
Le migrazioni servono per l' evoluzione della specie, fermarle
significa fare un passo indietro [cg]
IUS SOLI: IL BRACCIO DI
FERRO
Non è una novità che l’Italia sia
stata investita, da qualche tempo,
da un flusso migratorio
disordinato e, non di rado,
drammatico. E’ la nostra stessa
posizione nel bacino del
Mediterraneo a favorire il flusso di
genti disperate dall’Africa; ma
non solo.
Le cronache, giornalmente, citano
gli sbarchi della speranza in una
Terra che stenta a dare dignità di
vita anche ai suoi cittadini. Ma,
tant’è, che la politica, tanto per
non stonare, avrebbe individuato
un artificio “legale” per
trasformare il profugo in cittadino
d’Italia. Sino a oggi, il diritto di
cittadinanza è regolato dalla
Legge 1992/91 (cittadinanza per
diritto di sangue): Insomma,
anche se non è il caso
d’addentrarci nella burocrazia
della normativa, la cittadinanza si
acquisisce se, almeno, uno dei
due genitori è italiano.
De resto, può diventare, su
domanda, cittadino italiano chi, al
compatimento della maggiore età,
ha sempre mantenuto la
residenza nella Penisola. Ora c’è
bagarre sul disegno di legge che
prevedrebbe il diritto di
cittadinanza per il solo fatto
d’essere presenti, legalmente, nel
nostro Paese. L’iniziativa è
supportata dal PD, ma intralciata
dalle forze d’opposizione. Però le
condizioni per potersi avvalere del
“ I U S S O L I ” n o n s o n o
automatiche. Per i genitori
dell’aspirante alla nostra
cittadinanza sono previste
specifiche condizioni di residenza
legale.
Ovviamente, se il diritto c’è, sarà
perfezionato solo al compimento
della maggiore età dell’ospite.
Queste, in sintesi, le condizioni
già note, che hanno portato
scompiglio in Parlamento. Il
r i c a t t o d e l l a ” F i d u c i a ”
all’‘Esecutivo sembra scongiurato;
ma il disordine normativo in
materia non è sfuggito neppure al
cittadino comune.
Dopo il periodo “feriale”, nel
quale politicamente non capita in
sostanza nulla, vedremo se
quest’autunno il quadro della
normativa “Ius Soli” avrà messo
d ’ a c c o r d o , o m e n o , l a
maggioranza del nostro frastrato
potere legislativo.
AMMINISTRAZIONE A
TERMINE
Quando avevamo avanzato
congetture sulle strategie
dell’Esecutivo Gentiloni, atte a
correggere il nostro “Deficit”,
abbiamo esternato alcune
perplessità, senza, però,
sottacere qualche segnale di
buona volontà politica. Dopo le
ultime mosse di questo Governo
terminale, ci siamo convinti che lo
Stato avrebbe dovuto limitare il
suo “autofinanziamento”;
favorendo, invece, la ripresa della
produttività pubblica e privata.
Riconosciamo che il progetto è,
in definitiva, identico a quello del
suo predecessore. Dati i
precedenti “sviluppi”, che sono
stati tutt’altro che conformi, non
disconosciamo, comunque, la
buona volontà; ma i nodi da
sciogliere rimangono quelli di
sempre. Il fatto d’aver focalizzato
una “scaletta” di priorità non può
essere considerato un parametro
di garanzia. Al punto in cui siamo,
non basta promettere una
governabilità “formale” per
ripristinare gli investimenti
produttivi. Sempre nell’attesa del
varo di una nuova legge
elettorale.
C’è, infatti, da esseri concreti e
guardare la realtà italiana in tutta
la sua complessità. Il libro dei
conti pubblici è in “rosso” e ci
chiediamo, con gran coerenza,
quale ripresa ci potrà mai essere
senza le necessarie garanzie di
“Copertura”. Ci domandiamo se i
problemi della previdenza sociale,
della sanità e del lavoro potranno
trovare una loro sistemazione,
pur se temporanea, nei progetti
dell’Esecutivo. Solo se questa è la
posizione”vera”, riteniamo di
poter proseguire le nostre
considerazioni.
A ben osservare, non è tanto
l’eventuale crisi di Governo che ci
preoccupa. Semmai, potrebbe
essere motivo di sofferenza la
“stasi” alla quale ci hanno
abituato già da mesi. Questa
Legislatura, in ogni caso si
consideri, è sull’orlo di una
recessione d’identità che
riteniamo incipiente. I mesi futuri
potrebbero chiarire l’evolversi del
quadro socio/politico nazionale.
Spiccano, tuttavia, chiari segnali
di un Esecutivo al capolinea.
EUROPEI NELL’ESSERE
Dal 1979 esiste un Parlamento
Europeo, eletto suffragio
universale, che rappresenta oltre
mezzo miliardo di cittadini
distribuiti nei Paesi che hanno
aderito all’Unione. C’è anche una
Corte di Giustizia Europea, una
Banca Centrale Europea (BCE), e
una moneta unica. Insomma,
l’UE, pur col Brexit Britannico,
tenderà a espandersi ancora
verso l’est. L’Italia è stata uno dei
primi Paesi a credere in una
Federazione Comunitaria. Da
Roma sono nate quelle premesse
che hanno portato il Vecchio
Continente all’attuale realtà.
Eppure, il Bel Paese è sempre in
crisi economica; anche se non
d’identità. Questo non ci sembra,
però, il luogo per focalizzare delle
responsabilità politiche che, in
ogni caso, ci sono. Il nostro vuole
essere solo un intervento
informativo.
L’Italia ha da affrontare problemi
interni che l’Unione non potrà
fare suoi. Certo è che, oltre i
confini politici degli Stati, ci sono
anche delle nostre mete interne
da conquistare. Ma essere
europei è importante. Sotto ogni
profilo. Del resto, più di tre milioni
di cittadini italiani vivono in altri
Paesi UE e la loro integrazione si
è realizzata in termini ormai più
che fisiologici. Quindi, italiani sì,
ma anche cittadini d’Europa.
La nostra Comunità nel Vecchio
Continente è, sicuramente, più
numerosa di quella in essere nelle
Americhe. Mostrarsi europei,
quindi, significa anche
condividere una realtà ben più
articolata di quella vissuta nel
territorio nazionale. Mentre
riteniamo che in questo nuovo
Millennio la società europea sarà
ampiamente multi etnica,
potrebbe essere anche realizzata
una Costituzione Europea. Quindi,
anche mutare perfino i rapporti
politici tra gli Stati UE. La nostra è
più che un’ipotesi.
Pure se ci vorrà ancora tempo per
superare alcuni comportamenti
tipicamente “nazionali”, non verrà
meno l’impegno per andare oltre.
Superati i compromessi, la realtà
che ci attende incoraggerà anche
il rilancio del nostro sviluppo.
Perché essere “parte” di un
“tutto” resta una garanzia che
non è sfuggita a chi si sente
europeo nell’essere.
L’INTESA
Oggi, l’informazione è il
problema minore. Ci ha pensato
la tecnologia a eliminare le
distanze e le incomprensioni
linguistiche. Ma tanti problemi
interpretativi restano. Sono
passati quasi diciassette anni dal
secolo scorso. In questo
periodo, è cambiata la realtà
italiana, europea e mondiale.
Però, parecchi problemi correlati
all’italianità oltre frontiera ci
sono ancora. Magari meno
evidenti; ma pur sempre reali.
Mentre la politica del Bel Paese
s’è evoluta in modo anomalo
rispetto ad altre realtà europee,
ci chiediamo: l’Italia è ancora
riscattabile? In altri termini, il
Paese è in grado di sopperire
alle mancanze che interessano i
Connazionali nel mondo?
L’interrogativo ha tutto il diritto
d’essere esaminato. Chi vive
oltre frontiera, anche se di terza
o quarta Generazione, ha in
Patria problemi assai simili a
quelli dei predecessori.
Perché se, in passato, si
emigrava per necessità, ora la
finalità e rimasta la stessa.
Prima è stata la volta della forza
lavoro manuale; ora è quella dei
tecnici, dei diplomati, che in
Italia non hanno trovato
opportunità per sviluppare le
loro competenze. Anche col
nuovo Millennio, non sono finite
le perplessità per un’Italia più
europea di quanto in realtà sia.
Tramite questo periodico,
intendiamo promuovere un
progetto per una sorta
d’”incontro”virtuale con chi è
“rimasto” e chi è “andato”.
Preponiamo, di conseguenza,
una comunicazione che
consenta alle Generazioni di
confrontarsi con uno spirito che
superi i limiti dei luoghi, delle
consuetudini e dell’età. Per
quanto ci compete, restiamo a
disposizione per avere, da chi ha
la pazienza di seguirci, eventuali
proposte. E’ un impegno che
intendiamo rispettare.
I MIGRANTI
.
Abbiamo preso come anno
“zero”, per una verifica dei
nostri flussi migranti, il 1900.
L’Emigrazione della seconda metà
del 1800 non ci avrebbe
consentito paragoni e riscontri con
quell’iniziata agli albori del secolo
scorso.
Ciò premesso, la prima
Generazione di nostri Migranti ha
terminato la sua fase
d’inserimento nei Paesi ospiti nel
1930. Erano, quelli, gli anni tra i
due conflitti mondiali ed il Vecchio
Continente aveva aperto le sue
frontiere ai lavori che i locali non
intendevano più esercitare. La
Seconda Generazione è terminata
nel 1970. In tempi assai meno
amari dei precedenti. L’intolleranza
non era del tutto debellata, ma la
nostra Comunità già aveva iniziato
quel percorso d’integrazione che si
sarebbe completato con l
‘affermarsi della nostra Terza
Generazione. Inquadrata col 1990.
Nata all’estero, sempre meno
psicologicamente italiana e molto
bene assimilata con la società
ospite.
Questa fitta umanità andrà a
terminare il suo ciclo di
monitoraggio nel 2020. Fuori
d’Europa, il processo
d’integrazione è stato anche più
rapido. Per l‘America meridionale è
normale scrivere già di Quarta
Generazione. In pratica di
cittadini, con passaporto
nazionale, che non parlano
neppure la nostra lingua ed hanno
più interessi nel Paese che li ospita
che nella lontana Italia.
I futuri cicli generazionali
andranno a perdere le tradizioni,
la cultura, le usanze della Penisola
e l’italianità saranno più un senso
di nostalgia del passato, che
orgoglio d’origine. Ne prendiamo
atto; non potendo fare altrimenti.
L’Italia dei Migranti nel Vecchio
Continente ha terminato la sua
impresa memorabile. Ora siamo
cittadini europei.
. Manca, però, ancora un giusto
peso politico, in pratica di
rappresentatività, per gli eletti nel
Parlamento italiano dall’estero.
Probabilmente, prima del
completarsi di questo ciclo
generazione, il diritto di voto sarà
esteso anche per candidati
residenti nel Bel Paese. Se ciò si
dovesse verificare, ovviamente
con la nuova legge elettorale, il
concetto d’equità, a lungo cercato,
sarebbe compiuto.
In ogni caso, la storia della nostra
Emigrazione resterà un segno, dei
tempi passati, che ha lasciato,
comunque, una traccia indelebile
dell’iniziativa italiana nel mondo.
Dall’ Italia e dall’ Estero
A cura di Giorgio Brignola
Pagina 4 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Luglio/Agosto 2017Britalyca News Londra
E’ tornato ancora una volta in va-
canza nella sua città natale l’illustre”
barcelpozzogottese” prof. Nino
(all’anagrafe Antonino) Bellinvia, un
intellettuale che, pur vivendo lontano
dalla Sicilia, non ha mai dimenticato
la sua Barcellona Pozzo di Gotto.
Partito dalla terra natia nel 1961 per
motivi di lavoro, dopo una collabora-
zione per il quotidiano “L’Ora” di
Palermo, ha insegnato italiano nelle
scuole di lingua tedesca di Merano,
trasferendosi poi a Riva del Garda,
qui l’allora assessore alle attività cul-
turali Albertini, gli ha conferito la
targa ricordo in argento “Città di
Riva del Garda”. Ormai da parecchi
anni vive in Puglia, a Massafra. La
passione per il giornalismo, l’ha por-
tato a scrivere particolarmente di mu-
sica e spettacolo su quotidiani (anche
stranieri), settimanali, mensili, in-
tervistando anche grandi artisti, (i
Pooh, Cocciante, Antonello Venditti,
Milva, Adamo, Rita Pavone, Teddy
Reno, Tony Santagata, Raoul
Casadei, Peter Ciani, Gervasio e tanti
altri). In Puglia ha scritto per
“Dialogo”, “Puglia” e “Il Corriere
del Giorno”. Ora è direttore emerito
del settimanale “La Voce di Massa-
fra” e dell’emittente Multi Radio.
Scrive inoltre su quotidiani online e,
fra l’altro, cura due pagine di
“Cultura & Società” sul periodico
londinese “Britalyca News Londra”.
Come critico discografico ha curato
per diversi anni una pagina sul men-
sile internazionale “Musica e Dis-
chi, ha curato anche una pagina sul
settimanale “Radiocorriere TV”. Ha
anche scritto su “Grand Hotel”,
“Strumenti e Musica”, “Domenica
Quiz”, “Portobello Sud”, “Flash”,
“Nord e Sud”, “Primi Piani”, “Il
Gazzettino di Benevento” e, in Ger-
mania, su “Incontri” e “Il mulino
letterario”.
Come editore e direttore ha curato,
dal 1975 al 2009, la pubblicazione
di musica e spettacolo “I magnifici
delle 7 note” che l’ha portato anche
più volte, come giornalista ospite, al
Festival della Canzone in Belgio. Ha
anche scritto numerosi testi di can-
zoni. Parecchie quelle stampate e
incise in Italia, Canada, Brasile,
Argentina, Australia, Finlandia,
U.S.A., Germania, Belgio, Spagna,
Giappone, Ungheria. Nino Bellinvia
non è appassionato soltanto di mu-
sica e spettacolo, ma anche di filate-
lia e da 30 anni è presidente del Cir-
colo Filatelico “A. Rospo” di Mas-
safra, Circolo filatelico riconosciuto
come uno dei più attivi del Centro
Sud (è stato l’unico in
Italia ad aver dedicato un
annullo ai “Campionati
Mondiali di Calcio 2006).
Nino Bellinvia è stato
anche incaricato da Poste
Italiane di scrivere il testo
per il Bollettino Illustra-
tivo dell’Emissione del
Francobollo Celebrativo della Gior-
nata della Filatelia per l’anno 2007 e
per quello del 2010. Più volte è stato
premiato in varie manifestazioni,
ricevendo fra l’altro la medaglia della
Presidenza della Repubblica, Premio
“Catacchio” e il “Premio alla Carri-
era” dalla direzione del Festival In-
ternazionale della Fisarmonica di
Massafra e dall’organizzazione del
Festival “Verdinote”. Ovviamente
anche la sua città natale l’ha insignito
di vari riconoscimenti, lo scorso anno
gli è stata consegnata dal sindaco
Roberto Materia, assieme all’asses-
sore alla Cultura Ilenia Torre e
all’assessore ai Grandi Eventi
Gianluca Sidoti, una targa in cui si
legge fra l’altro: “Illustre Barcelpoz-
zogottese che in oltre 50 anni di at-
tività ha elevato in Italia e all’estero,
il nome della nostra città”. L’Accade-
mia Musicale Artistico Culturale
“Nino Pino Balotta”, con il presi-
dente Felice Mancuso, ha consegnato
all’amico d’infanzia Bellinvia la targa
“uno dei pionieri siciliani, cultore di
canzoni, poesie e giornalismo”.
Giorni addietro, esattamente
domenica 9 Luglio 2017, il
“Movimento per la Divulgazione Cul-
turale” presieduto dall’ artista
Giuseppe Messina, che da 21 anni
organizza “I Giorni della Divulgazi-
one della Cultura”, un salotto letter-
ario, ma anche una estemporanea di
pittura, ha dedicato una "Serata
d'Onore" all’importante ospite. Erano
presenti all’evento oltre all’assessore
alla Cultura Ilenia Torre, gli ex Presi-
dente e vice presidente della Pro Loco
“ A. Manganaro” Andrea Italiano e
Giuseppe Giunta, la presidente della
“FilicusArte” di Milazzo Caterina
Il Movimento per la Divulgazione Culturale di Barcellona Pozzo di
Gotto ha dedicato una serata d’onore all’ospite giornalista
Nino Bellinvia
Nei due giorni della manifestazione salotto letterario, mostra di pittura e concerti di chitarra
Barresi e i rappresentanti di varie
altre associazioni culturali. Un
gruppo di poeti, fra cui Vittorio
Basile , Andrea Italiano, Graziella
Lo Vano, Giulia Maria Sidoti e
Maria Morganti hanno omaggiato
l’illustre ospite declamando le loro
composizioni a cui s’è aggiunto
L’attore-regista Nico Zancle che,
dopo un breve intervento, ha letto
una poesia di Thomas Eliot. Eccezi-
onalmente, il fine dicitore Nino Tra-
pani e la poetessa Giulia Sidoti
hanno letto ciascuno un monologo di
Giuseppe Messina, tratto dal ro-
manzo “Pagine superstiti e drammi
di casta” ed il “Monologo di An-
tonietta Portulano” tratto dall’atto
unico “5 gennaio 1984 -Testamento
teatrale” dedicato allo scrittore-
giornalista Pippo Fava. Lo stesso
prof. Bellinvia, dopo aver espresso il
suo apprezzamento per la serata a
lui dedicata che ha voluto condi-
videre con tutti gli artisti presenti,
ha letto una sua toccante poesia
scritta nel 1961, l’anno in cui ha
dovuto lasciare la sua città, i suoi
affetti, e “Amaro” è proprio il titolo
della poesia …………..
Pagina 6 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Luglio/Agosto 2017Britalyca News Londra
nnella quale in pochi versi, con
grande maestria è riuscito ad es-
primere
on soltanto l’amarezza provata
nell’allontanarsi dalla sua terra, ma
è riuscito a fare un quadro della
triste realtà dell’ isola. Nel corso
della manifestazione sono stati insig-
niti di targa al merito, oltre il Prof.
Nino Bellinvia, il regista attore Gian-
piero Cicciò, ma anche il Mister San-
tino Bellinvia, delegato Nazionale
Allenatori Professionisti di Calcio,
tecnico della squadra di calcio “Città
di Messina” che, stravolgendo ogni
pronostico della vigilia dei play-off,
l’ha portata dalla Promozione in Ec-
d'onore dedicata a Nino Bellinvia;
foto n. 2: Giuseppe Bellinvia e Nino
Bellinvia; foto n. 3: Maria Torre e
Giuseppe Messina premiano l’allena-
tore di calcio Santino Bellinvia; foto
n. 4: gli artisti Alessandro Mon-
teleone, Juliano Parisi, Fortunata
Cafiero Doddis, Daniele Ruta e
Angelo Forganni.
cellenza. L’intervento musicale dei
giovani chitarristi Angelo Forganni e
Daniele Ruta ha concluso la bella
serata. Maria Torre
Foto n. 1: Alcuni artisti nella serata
Nei giorni scorsi il “Movimento
per la Divulgazione Culturale”
di Barcellona Pozzo di Gotto,
ha ricordato, a un mese dalla
scomparsa, il suo socio prof.
Pippo Labisi, spentosi all’età di
88 anni a Barcellona Pozzo di
Gotto. Notissimo storico, geo-
linguista, poeta, commedio-
grafo, membro di società inter-
nazionali di dialettologia e
geolinguistica, autore di nu-
merosi libri, trattati di linguis-
tica e il “Dizionario del dialetto
Gallo-Italico”. Il professor La-
bili era nato a Catania, cresci-
uto a Novara di Sicilia e resi-
dente, ormai da decenni, a
Barcellona Pozzo di Gotto,
dove ha fondato il “Centro
Studi Magistrali e Sociali” e il
“Circolo Artistico Culturale
Giovanni Meli”.
La manifestazione in suo ri-
cordo, condotta da Giuseppe
Messina, presidente del
“Movimento per la Divulgazi-
one Culturale” e noto artista
(pittore, scultore, scrittore, po-
eta, musicista, produttore, reg-
ista…) si è svolta all’insegna
della sua poesia, molto ap-
prezzata dagli amici inter-
venuti, tra cui il cantautore
italo australiano Peter Ciani, in
questo periodo in Italia con la
moglie, e soprattutto dalla ni-
pote, la dottoressa Lucrezia
Labisi arrivata con il marito,
l’ing. Luigi Rapisarda, da Cata-
nia, dove risiede.
Hanno recitato sue opere po-
etiche, in lingua e in dialetto,
oltre allo stesso conduttore
della serata, i poeti Francesco
Cardile, sua ultima raccolta
poetica “Luci e om-
bre” (presidente dell’Associazi-
one Culturale “Messina Oggi”
e dell’“Accademia delle Arti”);
Maria Morganiti Provitera (sua
ultima raccolta di opere in
dialetto siciliano “’U risvigghiu
du carrumattu”); Giulia Maria
Sidoti (sua ultima silloge po-
etica “Il vento e l’anima”) ed
inoltre la professoressa Maria
Torre (Vice Presidente del
“Movimento per la Divulgazi-
one Culturale”), il prof. Nino
Trapani di “Radio Blu”, l’attore-
regista Salvatore Cilona,
Salvatore Bartolotta di Novara
di Sicilia (presidente regionale
de “I borghi più belli d’Italia).
Nel collage: Pippo Labisi;
Peter Ciani con la moglie e
Giuseppe Messina.
Il “Movimento per la Divulgazione Culturale”
ha ricordato il grande studioso Pippo Labisi
Pagina 6 Luglio/Agosto 2017Britalyca News Londra
Migrazioni, Vorrei tanto restare: piccolo passato prossimo,
presente e futuro
Vedevo sabato scorso una trasmissione in televi-
sione in cui alcune giovani nostre ragazze ital-
iane si sono recate tra la popolazione malgascia,
in Madagascar, un mercato poverissimo e ricco
di sorrisi dei bambini e delle donne, alcune
pronte a rispondere anche in francese.
Cerco meglio di identificarlo: "Il Madagascar è
uno stato insulare situato nell'oceano Indiano, al
largo della costa orientale dell'Africa, di fronte
al Mozambico. L'isola principale, anch'essa
chiamata Madagascar, è la quarta più grande
isola del mondo. Ospita il 5% delle specie ani-
mali e vegetali del mondo, l'80% delle quali
sono endemiche del Madagascar. Fra gli esempi
più noti di questa eccezionale biodiversità ci
sono l'ordine dei lemuri, le oltre 250 specie di
rane, le numerose specie di camaleonti e i tipici
baobab... .
Ecoturismo e agricoltura, e maggiori investi-
menti nel campo dell'istruzione, della sanità, e le
imprese private, sono gli elementi chiave dell'e-
conomia malagascia. Sotto il governo Ravalo-
manana, questi investimenti hanno prodotto una
sostanziale crescita economica, ma i benefici
non sono stati equamente distribuiti tra la popo-
lazione, producendo tensioni in merito al cres-
cente costo della vita e declino del tenore di vita
tra i poveri e alcuni segmenti della classe media.
Nel 2005 il paese ha annunciato di aver scoperto
giacimenti di petrolio, risorsa questa che pot-
rebbe avere un ruolo importante nella crescita
economica dell'isola africana; comunque al
2017 il paese è ancora economicamente tra i più
poveri e la qualità della vita rimane bassa per la
maggior parte della popolazione malgascia." Nel
Madagascar vivono circa 25 milioni di abitanti,
la densità è di 43 ab./km² (2016), poco meno
della metà che abita in Italia.
Credo che siano davvero troppo poveri per
poter pensare di attraversare terre e mari e
andarsene da casa loro e penso e spero che
possano rimanere dove sono, e allora come
aiutarli, loro che hanno acqua e foreste ma
in tante loro parti l'acqua è un bene indispen-
sabile e carissimo?
E così riporto anche in questo post,
un articolo del 2015, ripreso nel 2016 e di cui
oggi non si sa niente di certe voci d' Africa che
sembrano essersi spente a settembre del 2015.
Erano circa 200 donne Maasai, addestrate
all'installazione del pannello solare,
che hanno utilizzato asini per spingere le loro
"merci solari" da casa a casa , dando alle
famiglie il loro primo accesso a un potere
pulito e affidabile: "Per noi, l'impatto della
tecnologia solare è senza pari", di-
chiarò Jackline Naiputa, responsabile del
gruppo Osopuko-Edonyinap, uno dei cinque
gruppi di donne. E' un'azienda ferma sul sito
come le foto bellissime e che in parte riporto, al
2015: Green Energy Africa
Solo due anni fa (4 ad oggi n.d.r.), gli abitanti
del villaggio di Magadi, in Kenya, dovevano
illuminare con i fuochi la notte o bruciare chero-
sene, in modo che i loro figli potessero leggere e
studiare, quando non avevano il compito di
custodire il bestiame del villaggio da leopardi e
iene. Magadi è così lontana dalla rete elettrica
del paese che le persone devono camminare
quasi 10 miglia per caricare i loro telefoni in
una stazione aperta solo un giorno alla setti-
mana. Quelle 200 donne hanno installato
unità a energia solare in più di 2.000 case. E
ora cosa è stato di loro, di questo bellissimo
progetto ed iniziativa? Aveva dichiaratoEd-
win Kinyatti, CEO di Green Energy Africa, a
CCTV Africa . "Anche nei giorni piovosi, si
ottiene un po' di sole. Il Kenya è benedetto per
essere sull'equatore".
E siccome l'energia solare è più economica che
acquistare il cherosene e molto più facile che
raccogliere legname dalla foresta, Lorna
Salau, una delle donne che vendevano
pannelli solari riferì: "Alcuni vengono a casa
mia per caricare i loro telefoni. Prima andavo
al bosco per cercare legna da ardere ma ora
non più. Inoltre, i bambini usano l'elettricità
per leggere durante la notte". Il programma per
le e con le donne Masai, che tradizionalmente
hanno pochi diritti nella loro cultura, preve-
deva dunque un percorso verso la libertà
economica: "Abbiamo davvero beneficiato del
programma solare. Non posso nemmeno dire
tutti i modi in cui ne abbiamo beneficiato.
Siamo più felici. Come donne, abbiamo speri-
mentato profitti e il nostro standard di vita è
migliorato. Gli animali feroci che stavano
mangiando il nostro bestiame si sono fermati.
Una volta che accendiamo le nostre fattorie,
gli animali sono spaventati" diceva Jackline
Naiputa, a capo di uno dei gruppi femminili.
E forse pensate che tanti nostri giovani e
addirittura non più giovani hanno così vo-
glia di emigrare e fare a meno della loro
famiglia, casa, paese, cultura, tradizioni?
Cosa facciamo realmente qui da noi e fuori
da noi per l'emancipazione dei popoli, com-
preso quello italiano?
Recentemente su Lifegate è stato pubblicato
il nuovo record per l’energia solare in In-
dia. Son bastati 6 mesi e nel primo semestre
del 2017, sono stati installati 4,8 GW di ener-
gia solare. In tutto il 2016 sono stati 4,3 GW.
Il fotovoltaico sempre più conveniente, mette
in crisi il carbone.
Negli stessi giorni, stessa rivista, anche un
altro articolo: "Israele priva un villaggio
palestinese del suo impianto fotovoltaico, 30
famiglie al buio. Israele ha confiscato un
impianto fotovoltaico donato al villaggio di
Jubbet Adh Dhib, in Cisgiordania, dai Paesi
Bassi nell’ambito di un programma di aiuti
alla popolazione palestinese. Il progetto era
costato mezzo milione di euro e il suo epilogo
ha suscitato le proteste del governo olandese
che ha presentato una denuncia formale al
governo israeliano. L’impianto per la produzi-
one dell’elettricità, ora smantellato, era costi-
tuito da un sistema ibrido di diesel e solare
che, completato un anno fa, dava energia ai
150 abitanti di Jubbet al-Dhib, un villaggio
sulle montagne a circa 6,5 chilometri a sud est
di Betlemme.L’impianto fotovoltaico è stato
confiscato, secondo fonti israeliane, perché
non aveva i permessi e le autorizzazioni neces-
sarie. Alcuni osservatori sottolineano che i
permessi di costruzione di nuove case e infra-
strutture palestinesi sono quasi impossibili da
ottenere. Questo fa sì che, spesso, le agenzie
umanitarie non richiedano nemmeno i via
libera necessari affidandosi alla buona vo-
lontà di Israele."
Recentemente ho scritto e ripor-
tato Rompiamo il silenzio sull' Africa:
l'appello di padre Alex Zanotelli. L'ho
riproposto dopo qualche giorno con una foto
su Facebook che ha avuto migliaia di condi-
visioni, che invita a fermare la rapina della
terra, non bisogna aiutarli a casa loro ma
levarsi da casa loro, con l'elenco delle mul-
tinazionali *benefattrici*.
una grandissima sciocchezza, ma la dico
perché il problema mi interessa e la do-
manda me la sono posta più volte. Ma
tutte queste persone che se ne vanno, spe-
cie i giovani, e se ne vedono tanti, non pos-
sono proprio fare qualcosa nel loro Paese,
per cambiare la situazione?"
Questa è la mia umilissima risposta, spero
non tardiva; al momento faccio quello che
posso anche se spero tanto che possano
molto di più i giovani, che rimangono e lot-
tano per la vita a casa loro, per la dignità e la
libertà individuale e delle loro famiglie, Italia
compresa.
Con l'occasione ripropongo un video girato
a Capranica, dove ancora risiedo, nel 2008
era il ritorno a casa: "Il video fu fatto per la
promozione DEL RITORNO A
CASA Capranica 18 e 19 Ottobre 2008 Lib-
era espressione di arte, artigianato e testimo-
nianze Tavola rotonda nella Sala Comunale
Nardini di Capranica con festa all'aperto nel
centro storico, condividendo il 'cibo' che
ognuno vorrà portare 'Vivere nel luogo in cui
si vive sapendo che è la nostra casa, significa
essere del luogo'. Questo è il pensiero dell'e-
cologia profonda e corrisponde al sentire di
chi non coglie alcuna differenza fra sé ed il
luogo, di chi ritiene di esser figlio della terra!
Oggi ripeto convintamente: unirci, condi-
videre e darci una mano, serve a conoscerci,
a non avere paura e ad essere più forti. Stop
land rabbing.
Autore
Doriana Goracci
Sono una blogger in copy left da
molti anni e mi piace impegnare
parte del mio tempo nel giornal-
ismo partecipativo, usando il ces-
tino-come mezzo- per raccogliere
quelle piccole e preziose cro-
nache di vita, spesso sotto trac-
cia.
Britalyca News Londra
Dalla raccolta “ Autaforismo”
Di Carmine Gonnella
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005
da una idea innovatrice di Carmine Gonnella
(G.B) . Siamo picccoli operatori dell’ infor-
mazione libera. Analizziamo e approfondiamo
le tematiche politiche e culturali scientemente
con metodo imparziale. Siamo online e il for-
mato cartaceo ha una tiratura limitata. Per una
copia solo per la lettura, contattare l’ editore.
Il nostro motto:
L’ INFORMAZIONE COME MEZZO DI
APPROFONDIMENTO E NON
INDOTTRINAMENO,
Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia)
Alle politiche in Italia e all’ Estero , il Comm.
Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa’
Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo
Palmerini (Italia) all distribuizione e diffusione,
Mario Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia)
e Luigi Palumbo
Edito e pubblicato da Britalyca News
Londra, Sede: 32 Fletcher Close ,
Bromley , BR2 9JD. Kent
NU CERCHIO MMIENZ’E STELLE
Nu cerchio mmiez'e stelle,
è 'a luna ca nc'arrepassa e
mentre s'illumina
s' annasconne adderet'a
na nuvola 'e passaggio
ca pazzea 'a lass' e piglia
cu 'a luce ca va e vvene e
pur'essa s' arrecrea!
"Luna tu ca faje vedè sulo
una faccia da toja...
mmè pari na cosa fredda
quanno t'affacci ncopp'a
stu cielo...
e allora pecchè tutt'e
nnammurate
s' appicciano d'ammore
quanno arriva 'a sera?
Pagina 7 VARIE VARIE Luglio /Agosto 2017
L’Angolino della Poesia
Marynzia Panico Borrelli
Il ddl Concorrenza è legge – Una vittoria per l’Associazione Italiana Familiari e
Vittime della Strada e per la Carta di Bologna
La lunga storia dell’AIFVS per garantire alle vittime della strada un equo risarcimento
Non è stato facile contrastare il connubio tra
i poteri forti a danno dei più deboli: le
vittime. Era necessario smontare le
pregiudizievoli considerazioni dei politici
che per sostenere l’interesse di profitto
privato delle assicurazioni
contrabbandavano come interesse sociale
l’abbassamento dei risarcimenti alle vittime,
ritenendolo necessario per diminuire le
tariffe assicurative. Ci siamo impegnati a
chiarire che la valutazione delle tariffe,
rappresentando un introito, va correlata agli
utili assicurativi, che essendo alti possono
già permettere l’abbassamento delle tariffe,
ritenuto di interesse sociale; i risarcimenti,
invece, hanno a che fare con il danno alla
persona, che è irreversibile, ed il loro
abbassamento non provocherebbe la
diminuzione del danno. Pertanto il
risarcimento del danno alla persona non si
tocca, e per esso abbiamo continuato a
chiedere l’osservanza dei parametri delle
Tabelle del Tribunale di Milano. Una
richiesta che ha trovato sostegno con la
creazione di un vasto movimento, centrato
sulla Carta di Bologna dell’11 gennaio
2014, un documento contenente le richieste
dei danneggiati per la tutela dei loro diritti.
È stata una lunga battaglia, fatta di
convegni, rapporti con i politici,
partecipazione alle audizioni, diffusione di
comunicati alla stampa ed ai politici anche
tramite tutte le sedi dell’AIFVS, ed
addirittura pubblicazione a pagamento di
una lettera su La Repubblica il 12 settembre
2012! Una battaglia iniziata dall’AIFVS
ancor prima, poiché il 3 agosto del 2011 il
Governo aveva varato uno schema di tabelle
COMUNICATI
Per sopravvivere in politica, bisogna ade-
guarsi ai dettami partitocratici
Siamo passati dal Dio interventista degli
ebrei, a quello cristiano che delega le sorti
dell’umanita’ al figlio, per finire al Dio indif-
firente degl’ islamici, se si continua cosi’,
troveremo un Dio fai da te in ogni super-
mercato
Le migrazioni servono per l' evoluzione
della specie, fermarle significa fare un
passo indietro
Le possiamo chiamare anche democrazie,
ma gli oppressori sono sempre gli stessi
I fatti si fanno con I pensieri
Dopo averne scritti qualche migliaia, mi
accorgo che gli aforismi sono solo confu-
sioni mentali
Ogni volta che la nostra mente dimentica
troppo in fretta i conflitti sociali, spesso
ritornano, come il fascismo per esempio
L’ INUTILITA’ DEI CO.MI.TES , SENZA UNA RADICALE MODIFICA
(Comitati degli Italiani all’ Estero) Riceviamo e Pubblichiamo dalla Federazione esteri del Partito COMUNISTA
La Federazione esteri del Partito Comunista
denuncia le modalità di lavoro dei COMITES i
quali, anziché svolgere la propria funzione di
tramite tra gli expat italiani e il gruppo
consolare, pensano solo a fare cassa
organizzando feste commerciali e, di fatto,
abbandonando al loro destino i propri
connazionali, spesso alle prese con lungaggini
burocratiche dovute ai tempi di attesa dei
consolati.
Le proposte del Partito Comunista
(assunzione e stabilizzazione del personale in
ambasciate e consolati; rifiuto delle
esternalizzazioni dei servizi di ambasciate e
consolati; abolizione del canone Tv per gli
italiani residenti all'estero; riduzione della
tempistica per il rilascio dei documenti e per le
cause di divorzio; maggiore supporto dei
COMITES nei confronti degli expat, ruolo
finora ricoperto dalle associazioni, spesso
clientelari) non vengono nemmeno prese in
considerazione e, negli ultimi due incontri a
Londra e a Manchester, i nostri iscritti ed il
nostro coordinatore del Partito Comunista in
Gran Bretagna sono stati più volte aggrediti
verbalmente, senza che il moderatore
intervenisse per riportare la discussione su
toni più appropriati.
La Federazione esteri del Partito Comunista,
si appella ai consoli e agli ambasciatori
italiani, affinché si adoperino per una reale e
rapida risoluzione del problema, atta a
garantire una maggiore professionalità ed
obiettività da parte di chi organizza incontri
con le comunità d’italiani all’estero, siano
essi amministratori di ComItes o patronati.
Di Massimo Mauro
Comites con sistemi elettivi trasparenti sotto
il controllo preventivo del dipartimento es-
tero e con la possibilità, una volta alleggeriti
dall'elefantismo dei CGIE, di poter incari-
care, con nomine ufficiali, delegati governa-
tivi che organizzino le operazioni di voto con
funzioni ispettive e di controllo. Questi nuovi
organismi faranno da strutture locali per le
esigenze degli Italiani ivi residenti.
(3) I compiti dei Comites debbono restare
ben distinti da quello dei Consolati. I Presi-
denti dei Comites vanno eletti direttamente e
non scelti dai Consiglieri. Il compito del
Presidente, sarà quello di coordinatore senza
diritto di voto, mentre il potere decisionale
resterebbe ai Consiglieri a maggioranza rela-
tiva con voto segreto.
(4) Per evitare ulteriori sprechi occorre
spostare le sedi e le segreterie nei Consolati.
Le riunioni da tenersi negli stessi o negli
Istituti di Cultura con dibattiti ed interrogazi-
oni da parte dei partecipanti.. In altre parole,
coinvolgere ed invogliare di più’ i cittadini e
in primis i giovani.
I Presidenti dei Comites avranno il compito
di presentare agli eletti all’estero nelle rispet-
tive Circoscrizioni, un’appropriata relazione
di proposte e interrogazioni, scaturita dalle
riunioni. Almeno fino a termine di legisla-
tura.
che dimezzava i
risarcimenti alle
vittime della strada
rispetto alle Tabelle
di Milano,
riconosciute dalla
giurisprudenza quale
parametro di
riferimento
nazionale. A nome
delle vittime della
strada abbiamo fatto
sentire il nostro dissenso, ed il Parlamento ha
rimediato a fine ottobre con la votazione a
larghissima maggioranza della Mozione
Pisicchio, impegnando il Governo “a ritirare
lo schema di decreto e a definire come valido
criterio di riferimento i valori previsti nelle
Tabelle del Tribunale di Milano”.
La decisione della Camera non era per niente
scontata, tant’è che nel 2012, nei successivi
incontri con il sottosegretario al Ministero
dello Sviluppo economico, prof. De Vincenti,
riscontravamo sempre l’orientamento a
sostenere gli interessi delle Assicurazioni e
non le ragioni delle Vittime. Ed anche il
Ministro alla Salute Balduzzi ha tentato di
approvare uno schema di decreto contrario ai
diritti delle vittime, tentativo contrastato negli
incontri con il Capo di Gabinetto, il
consigliere Guido Carpani, e nell’ulteriore
incontro del 16 aprile 2013, a cui partecipò
una delegazione dell’Ania, ci siamo opposti
ad un accordo al ribasso in danno delle
vittime, bloccando l’approvazione del
decreto.
Nell’audizione del 14 novembre 2013 presso
la VI Commissione Finanze della Camera,
tenuto conto di fuorvianti comparazioni,
abbiamo dimostrato come il risarcimento del
danno alla persona in Italia si collochi in una
posizione mediana. Nelle successive
audizioni, del 12 giugno 2015 presso la
Commissione Finanze della Camera riunita
con la X^ Commissione delle Attività
Produttive, dell’11 novembre 2015 con la
Commissione X^ Industria del Senato sono
state ancora chiarite e documentate le
ambiguità del sistema assicurativo, frutto
della creazione della “Carta di Bologna”,
ufficializzata come documento base del
movimento per un mercato assicurativo
concorrenziale e in grado di garantire al
danneggiato la possibilità di scegliere il proprio
medico, il proprio riparatore e di ottenere un
giusto ed equo risarcimento. Il movimento ha
riscontrato l’attenzione dei politici, sostenendo la
possibilità di proposte di legge elaborate dal
basso, che tengano conto dei diritti dei
danneggiati e non degli interessi dei poteri forti.
Da parte nostra il riferimento era sia al tema
delle pene con misure che ne assicurino
l’espiazione, e sia al tema del risarcimento, con
l’indicazione delle Tabelle di Milano.
I risultati ottenuti con il ddl concorrenza il 2
agosto 2017 rappresentano per l’AIFVS una
vittoria, poiché scongiurano l’abbassamento dei
risarcimenti per le vittime della strada ed
annullano le richieste riduttive dell’Ania,
stabilendo per legge che “la tabella unica
nazionale è redatta, tenuto conto dei criteri di
valutazione del danno non patrimoniale ritenuti
congrui dalla consolidata giurisprudenza di
legittimità”. Un’affermazione che rimanda alla
Tabella del Tribunale di Milano, i cui valori
monetari sono ritenuti congrui dalla Suprema
Corte di Cassazione. Il riconoscimento dei diritti
delle vittime da parte dei decisori, ottenuto con
faticoso impegno, gratifica l’AIFVS degli sforzi
compiuti e sollecita tutti noi a continuare perché
gli ulteriori sviluppi siano sempre a garanzia dei
diritti delle vittime.
A tal fine dobbiamo vigilare perché il Ministero
dello Sviluppo economico rispetti rigorosamente
il dettato normativo senza farsi influenzare dalle
numerose pressioni dei potenti gruppi
assicurativi che, ora come allora, possono
continuare nella loro azione, anche alla luce della
lettura di recenti comunicati stampa.
Auspichiamo, inoltre, che la medicina legale
indipendente e non soggetta alle pressioni delle
mandanti contribuisca all’elaborazione di tabelle
medico legali aggiornate, che non ubbidiscano a
freddi meccanicismi ma tengano conto delle reali
sofferenze delle Vittime della Strada.
Comunicato di Goffredo Palmerini
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente AIFVS
COGLIAMO L’ OCCASIONE PER….
La nostra richiesta di un provvedimento
legislativo presentato al Parlamento italiano
da Carmine Gonnella , abbinato poi al
disegno di leegge Tofani , durante il governo
Monti...
(1) Abolizione del Consiglio Generale degli
Italiani all'Estero (CGIE), organismo ormai
del tutto pletorico, estremamente costoso e
inefficiente. Con questo si intende esercitare
un severo controllo sulla correttezza, sull'ef-
ficienza e sulla trasparenza delle nostre rap-
presentanze all'estero (Ambasciate, Conso-
lati, Uffici Commerciali, Istituti di Cultura,
Camere di Commercio, ecc). La lotta agli
sprechi e ai soprusi andrà a beneficio di tutti
gli italiani.
(2) Una riorganizzazione dei vecchi
COMUNICATI
Pagina 8 Luglio/Agosto 2017Britalyca News Londra
Calabritto & Dintorni
Calabritto & Dintorni
Inta stu Munnu ci so cristiani cca’ attraversani ra suli la fraina e lati cca’ spettini ca coccurunu l’ aiuta, quisti so quiri ca nnuvoli cambia’ (da: Autforismo)
Una mano amica,
a Calabritto l’iniziativa dedicata al
mondo delle Onlus
Conto alla rovescia per la quinta edizione del Premio nazionale “Una mano
amica” di Calabritto, dedicato al mondo del volontariato e delle Onlus L’ap-
puntamento è fissato per il giorno 1 agosto 2017, a partire dalle 20:30 in
piazza Matteotti. L’evento è organizzato come sempre dall’associazione
“Anpas Aurora” di Calabritto e da “Lu Bannaiuolu”, il periodico del paese Al
centro della manifestazione, in questa edizione, la lotta alla pedopor-
nografia con l’intervento di Don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associ-
azione “Meter”, la principale associazione in Italia impegnata nella lotta alla
pedopornografia online Riconoscimenti a livello regionale anche per il
Corpo di Muturo Soccorso dell’Ordine di Malta e per l’associazione dei
Donatori Volontari della Polizia di Stato.Nella sezione dedicata al compi-
anto “Fiorenzo Della Sala”, come volontario dell’anno sarà premiato Car-
mine Lizza, responsabile nazionale Protezione Civile Anpas, La serata,
condotta dal giornalista Gelsomino Del Guercio, si concluderà con una
cena offerta dall’associazione Aurora e balli folk. Nelle precedenti edizioni
sono stati premiati come ospiti principali: 2013 Don Antonio Mazzi Fonda-
tore Exodus; 2014 Loris De Filippi Presidente nazionale Medici Senza
Frontiere; 2015 Don Maurizio Patriciello Parroco anti-camorra; 2016 Mari-
lena Laforgia Presidente nazionale Agesci.
Fonte: Irpinianews.it
A Vera
Mocella il
premio
poetico
“Carpe Diem”
In un’atmosfera irreale e sospesa nel tempo, nel
borgo medioevale di Quaglietta e Calabritto,
all’ombra di un castello dai contorni fiabeschi, si
è svolta la premiazione del quarto concorso na-
zionale di poesia promosso dall’associazione
don Giuseppe Corbi, dal titolo “Carpe diem”.
Un tema suggestivo, a cui hanno dovuto atten-
ersi i tanti poeti e scrittori che hanno partecipato
al concorso.
Laddove “carpe diem”, tradotto spesso come
“cogli l’attimo”, non è da intendersi nel senso più
scontato del termine, ma soprattutto nel suo
significato più intenso e più profondo. Le letture
poetiche sono state intervallate da momenti mu-
sicali che hanno contribuito a creare un’atmos-
fera rarefatta, magica.
Giandonato Giordano, tra gli organizzatori e le
anime del premio, ha ricordato come, questa
espressione, coniata da Orazio, abbia avuto un
lungo ed intenso iter letterario, e non sia da in-
tendersi solo in senso prettamente edonistico,
ma anche come espressione che rimanda all’in-
tensità e alla bellezza del momento fugace, nella
fragilità dell’esistere terreno.
“Sono tanti i rimandi letterari a questo tema.
Come non ricordare anche Lorenzo il Magnifico
– ha affermato – con “quanta è bella giovinezza
che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia, del
doman non vi è certezza”, ma anche Catullo e
tutti gli altri scrittori che, dall’antichità ad oggi, si
sono lasciati affascinare da questo tema, basti
pensare a Borges e a tanti altri. Anche arti come
il cinema hanno rivisitato questa suggestione,
come “L’attimo fuggente”, ormai diventato un film
cult che ha suggellato la bellezza del carpe
diem”.
Ad aggiudicarsi il primo posto, la poetessa Vera
Mocella con la composizione “La porta”. Le
prime venti poesie selezionate saranno raccolte
in un volume e pubblicate. La poesia vincitrice,
come le altre delle precedenti edizioni, sarà scol-
pita in una targa affissa nel borgo, tra le mura
antiche e la chiesetta a forma di croce greca,
uno dei pochi esempi presenti sul nostro territo-
rio.
Numerosi gli altri interventi che hanno ribadito
l’importanza di un premio come quello promosso
dall’associazione culturale Corbi, per il nostro
territorio, oltre a soffermarsi sulle declinazioni
letterarie del tema scelto. Presente anche il reg-
ista Nino Russo, che ha ribadito la necessità del
pensare in un mondo dove tutto ha ritmi frenetici
e stranianti e dove si è ormai persa la bellezza
della scrittura per rifugiarsi in mondi artificiali. La
cerimonia è stata anche l’occasione per far
conoscere, ai tanti turisti che scelgono la nostra
terra, un altro piccolo angolo di paradiso della
nostra Irpinia.
Fonte: Irpinianews.it
l l progetto politico
Noi con Salvini si
presenta a Calabritto
con il giovane
Giuseppe D’Alessio
nominato
coordinatore locale
da Marco Pugliese.
D’Alessio appena ventenne è
stato da sempre un attivista poli-
tico, nonché studioso e ammira-
tore di Giorgio Almirante definen-
dosi addirittura uno degli ultimi
figli dell’immenso Giorgio.
Nella sua breve, ma decisa nota,
D’Alessio dichiara le sue idee
molto chiaramente : “Oggi la poli-
tica è cambiata rispetto a prima ,
c’è meno passione e l’attacca-
mento al territorio da parte dei
nostri rappresentanti politici è
zero. Sono sempre stato convinto
dei miei forti ideali liberali di
centro/destra che si ispiravano a
Giorgio Almirante ed oggi vedo in
Matteo Salvini l’unico leader poli-
tico che porta avanti quei valori ”.
Difesa del territorio , lotta all’im-
migrazione clandestina, lotta alla
disoccupazione giovanile, flat tax,
federalismo fiscale ed altre te-
matiche di Noi con Salvini, ap-
passionano me e tanti altri che la
pensano come me. Nel mio
paese Calabritto tanti giovani
scappano in cerca di lavoro al
Nord all’estero.
Io voglio rimanere qui, ed insieme
al gruppo di amici che mi sta sos-
tenendo vogliamo creare i pre-
supposti politici per radicare una
futura classe dirigente, che val-
orizzi le nostre risorse per creare
ricchezza e benessere al nostro
territorio… ma con una cultura
diversa.
Credo infine che Matteo Salvini,
in quanto Premier, sia l’uomo
giusto per riportare l’Italia dove
merita di stare, e per questo rin-
grazio il coordinamento provin-
ciale Noi con Salvini per la fiducia
che mi ha dato e che ricambierò
ai miei conterranei.”
Ovviamente la fonte e’…
Irpinianews
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  • 1. Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2017) II edizione N. 33 Luglio/Agosto 2017 Siamo anche su https://issuu.com/carminegonnella e https://www.facebook.com/carmine.gonnella e su altri motori di ricerca [Formato cartaceo limitato] Britalyca News Londra Britalyca News Londra FREE Dall’ Italia e dall’ Estero A cura di Giorgio Brignola MIGRANTI Eed altro…. PAGINA 3 IL PARLAMENTO CHE NON C’E’ !!! Con l’ introduzione della questione di fiducia nei regolameti cameral, nel corso di quasi tre decenni (1989) si e’ venuto a creare un conflitto istitituzionale tra il l’ organo legislativo e l’ Esecutivo. In 28 anni, milioni di emendamenti , max-emendamenti dell’ Esecutivo e continui abusi di questioni di fiducia, hanno fatto in modo che la figura del Presidente del Consiglio, dirigente, amministratore e cordinatore dellla politica generale (del Governo) e responsabile dei suoi ministri, e’ venuta meno ed e’ subentrata quella del Premier; uomo solo al comando. (per modo di dire) Ancora oggi, non si discute piu’ di coalizioni e di programmi legistativi di governo, ma di chi deve essere il Premier, con delle pseudo-primarie. Il Parlamento e' l' unico organo di garanzia, rappresentativo e sovrano ( autocit.) e a questi dovrebbe spettare il compito di dare (Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.) o togliere (La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazio) la fiducia legislativa (cg) ENZO APICELLA Si chiama voto a suffragio universale e diretto, perche’ e’ basato sul rapporto personale tra il mandatario e il mantante; il mandato non e’ una delega (cg) LA VOCE ALTERNATIVA COMPIE 12 ANNI IO, ME STESSO E ME ...ricordiamo...che… Non sono un giornalista, ma un piccolo operatore dell’ informazione libera e gratuita. Se tutti avessero abbracciato il concetto, oggi avemmo piu’ cittadini imformati e meno stupidi indottrinati.. (Carminuccio ) L' Homo Sapient, e' ancora lontano anni luce per capire che al mondo non esistono razze, ma solo etnie e cul- ture diverse, con le stesse esigenze esistenziali [cg] CHIUNQUE CREDE NELLE RAZZE, E’ RAZZISTA LA REALDEMOCRAZIA E’ QUELLA DELL’ ALTERNANZA Spesso ci riempiamo la bocca di Democrazia Rappre- sentativa, di qulla Partecipativa e occasionalmente anche di quella Diretta, ma ai di quella Alternativa. Mi spiego! Il Capo dello Stato e’ eletto da un Parlamento sovrano perche’ scelto dai cittadini. E’ compito del Capo dello Stato designare il primo ministro, che a sua volta forma il Consiglio dei Ministri. In base all’ articolo 94, il governo per attivare la egislatura deve ottenere la fiducia delle due camera. Nel corso dei decenni ci sono stati oltre 100 governi ma dello stesso colore politico. Il concetto di una Democrazia Alternativa, e’ molto sem- plice, una volta che si e’ format un governo e perde la maggioranza, non solo va al Colle, ma perde anche il mandato popolare e il Capo dello Stato incarica l’ op- posizione o le opposizioni diformareun governo alterna- tive. E’ fattibile? E’ possible? In base all’ articolo 92 e’ il Capo dello Stato che:” Nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.” Da non di- menticare che spetta al Capo dello Stato lo scioglimento delle camera. Dopo tutto la maggioranza che ha vinto le elezioni, ha perso la sua maggioranza in Parlamento e quindi la maggioranza e’ passata alle opposizioni. Piu’ che fattibile dovrebbe essere auspicabile, non solo per una Democrazia dell’ Alternanza, ma anche per una legislature che durera; per 5 anni. [cg] CLTURA & SOCIETA’ a cura di Nino Bellinvia Il Movimento per la Divulgazione Culturale di Barcellona Pozzo di Gotto ha dedicato una serata d’onore all’ospite gior- nalista Nino Bellinvia Pagine 4/5 Le possiamo chiamare anche democrazie, ma gli oppressori sono sempre gli stessi (da:Autaforismo2) CRONACA a cura di Doriana Goracci Pagina 6 Migrazioni, Vorrei tanto restare: piccolo passato prossimo, presente e futuro A cura di Carmine Gonnella Pagina 2 Supplemento—Calabritto & Dintorni …..pagina 8 COMUNICATO Goffredo Palmerini ..Pagina 7 Il ddl Concorrenza è legge – Una vittoria per l’Associazione Ital- iana Familiari e Vittime della Strada e per la Carta di Bologna L’ INUTILITA’ DEI CO.MI.TES , SENZA UNA RADICALE MODIFICA Comunicato a pagina 7
  • 2. Pagina 2 Luglio/Agosto 2017Britalyca News Londra La governabilita' in una democrazia compiuta, non scaturisce dal meccanismo elettorale o dalla misura dei premi di maggioranza, ma da programmi legislativi coesi e sottoscritti da tutte le forze politiche dei governi ….RIPETIAMO… QUANDO SI MODIFICA UN MECCANISMO ELETTORALE IN COSTITUZIONE, E’ SEMPRE INCOSTITUZIONALE, ANZITUTTO SE VOTATO CON LEGGE ORDINARIA Badate bene che il meccan- ismo elettorale dei padre costituenti, con voto a suf- fragio uninersale diretto, libero ed eguale, non con- templa liste bloccate, candi- dature multiple o premi di maggioranza, altrimenti non sarebbe piu’ un voto eguale DEMOCRAZIA NON E' SOLO IL VOTO "Di tutte le democrazie avan- zate al Mondo, l’ Italia e’ la meno evoluta, perche’ nel corso dei decenni e’ venuta meno la partecipazione diretta dei cittadini, alla vita sociale e politica del Paese" OGGI INVECE … LA REPUBBLICA DEMOCRATICA ITALIANA NON E’ FONDATA SOLO SUL LAVORO, MA ANCHE E SOPRATUTTO SULL’ EGUALITARISMO I fatti… Tutti i cittadini hanno pari dig- nità sociale e sono eguali da- vanti alla legge, senza distinzi- one di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni poli- tiche, di condizioni personali e sociali. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al la- voro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Il tutto e’ materializ- zabile solo se il legislatore e’ in grado di: “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavora- tori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” I POLITICI AMANO RIEMPIRSI LA BOCCA DI COSTITUZIONE, SOLO QUANDO SI TRATTA DI DOVERI La Carta dei diritti e doveri la conosciamo tutti e per quell che riguarda le migrazioni la nostra Costituzione non fa nessuna differ- enza tra il migrante che chiede asilo per motivi “conflittuali” o di “insufficienze” economiche e so- ciali:” Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.” Scrivevo alcuni anni fa:”Le leggi spesso vengono fatte per limitare le liberta’ dei cittadini e non per rego- larne un loro diritto” ( vedi per esempio le leggi elettorali dal 94 in poi) Poi, definire lo straniero richiedente asilo un’ invasore, potrebbe veri- ficarsi controproducente, l’ accog- lienza dello straniero, per il costitu- ente repubblicano e’ un diritto fon- damentale, ecco perche’ lo mette tra 12 principi fondamentali dei dettami costituzionali. In Italia, a parte il ritorno al pentapartitismo pre- elettorale, cammuffato da polismo poco trasparente (per non usare il termine cozzaglia o ammucchiate) non c'e' niente di nuovo sotto il sole... IL LIBERO MANDATO E’ BASATO PIU’ SU DI UNA PESEUO-IMMUNITA’ SPESSO ABUSATA, CHE SULL’ AUTONOMIA ISTITUZIONALE In nessuna democrazia al mondo verrebbe mai permesso (1) ad un Senatore della repub- blica di sostenere pubblica- mente, di aver cambiato casacca politica per ottenere il vitalizio (vedi Antonio Razzi) (2) ad un quarto del parlamento di cambiare casacca politica du- rante il mandato. Anche se il libero mandato e’ basato sulla moralita’ dei politici, occorrono ovviamente delle regole, altrimenti si passa dal mandato imperiale a quello per- sonale e quindi all’ ingovern- abilita’, di ogni democrazia che si dica. L’ unica alternativa (come abbiamo sempre ribadito) e’ quella di introdurre il “reato” di lesa sovranita'. se un politico senza motivazioni morali cambia casacca. Dovra’ essere compito del Parlamento con una mozi- one di sfiducia personale a farlo. (vedi art. Cost. 94) In caso di sfiducia, dovra’ llasciare il posto, perche non piu’ rappresentatvo UN MIGRANTE CHE SCAPPA DALLE GUERRE O DALLA POVERTA SI PUO’ SALVARE SOLO CON L’ ACCOGLIENZA Adesso anche Matteo Renzi sostiene che I migranti che arrivano in Italia andrebbero aiutati a casa loro. MA- GARI!! Pero’ sin adesso ancora nesssuno ha detto come ! La storia ci insegna che:” Un migrante che scappa dalle guerre o dalla fame, si puo’ salvare solo con l’ ac- coglienza” O abbiamo gia’ dimenticato I tanti esodi storici a partire da quello degli ebrei in Egitto ? Oggi e’ possible aiutarli a casa loro, solo se si fermassero le guerre, di- ciamo da parte dell ONU e con ulteriori aiuti economici da parte dei paesi piu’ industrializzati del Mondo. Pero’ una cosa e’ certa, e’ da ipocriti sostenere (in campagna elettorale) che questi andrebbero aiutati a casa loro, quando ci sono ancora conflitti sociali ed economici nei propri paesi… IN DEMOCRAZIA MAI SOSTITUIRSI AL POPOLO Perche’ dall’ Unita’ d’ Italia la nostra (giovane) Repubblica democ- ratica e’ quella che anche con tutte le anomalie e’ stata la piu’ stabile e come sappiamo, in “Democrazia mai sostituirsi al Popolo. E’ da piu’ di un ventennio che il legislaore di turno sta cercando di revisionare senza alcun esito positivo la forma repubblicana, ovverossia la Costi- tuzione, ci provo’ Berlusconi nel 2005 con la Devolution e il Pre- mierato forte, poi l’ anno scorso e’ toccata a Matteo Renzi, con l’ uni- cameralismo imperfetto e l’ Italicum ( non entriamo nei dettagli …) Adesso e’ il turno dei grillini, hanno cercato in tutti I modi per cambiare la politica vecchio stampo, anche qui con esisti per dir poco fallimen- tari. Volevano aprire il Parlamento come si apre una scatola di sardine, invece sono stati a loro volta vivisezionati dal Popolo. Tutti sap- piamo la loro ignoranza non solo per quell che riguarda la politica in gen- erale, ma sopratutto la conoscenza accurate dei dettami costituzionali.” La Politica e’ una scienza naturale e sociale e se non si hanno delle solide fondanenta, si produce falsi legisla- tori “ IL LEGISLATORE NE HA UNA MENO DEL COSTITUENTE Un paio di anni fa scrivevo:” I premi di maggioranza, funzi- onano solo nelle dittature, con sistema unicamer- ale” (da:Autaforismo 2015) Detto cio’, sappiamo che la legge Acerbo (quella fascista per chi non lo sapesse) funziono’ (1) perche’ il meccanismo era unicamerale (2) perche’ l asticella del quorum era bassa , al 25%.(3) perche’ si voto sotto “eettatura” fascista. (e come sappiamo Matteotti fu ammazzato perche’ contrario alla legge) Anche in commissione I popolari (I futuri democristi- ani per chi non lo sapesse) proposoro di innalzare il quorum al 40% , guarda caso conincidono esattamente con l’ Itali- cum e la riforma del bicameralismo paritario di Matteo Renzi. La stessa legge (Scelba) modificata, nel senso che il premio di maggioranza era salito al 50+1 % ma dava una maggioranza del 65% (per questa ragione fu definite Legge Truffa) La legge fu volute da De Gaspere (guarda caso un altro “popolare) Non tutti sanno pero’ che la Legge Scelba passo, perche’ la Consulta non c’era, venne istituita solo nel 55/56. L’ Italicum lo sappiamo e’ figlio di un’ altro popolare. Possiamo dire che il legislatore non e’ figlio del costituente! In campagna elettorale occorre intro- durre un contrattino tra il mandatario e il mandante, con una piccola clausula alla fine:" In caso il manda- tario non e' in grado di realizzare cio' che ha promesso in campagna eletto- rale per mancanza di risorse, li mette di tasca sua" E poi vediamo quanti altri buffoni scenderanno in politica....
  • 3. Pagina 3 Luglio / Agosto2017Britalyca News Londra Le migrazioni servono per l' evoluzione della specie, fermarle significa fare un passo indietro [cg] IUS SOLI: IL BRACCIO DI FERRO Non è una novità che l’Italia sia stata investita, da qualche tempo, da un flusso migratorio disordinato e, non di rado, drammatico. E’ la nostra stessa posizione nel bacino del Mediterraneo a favorire il flusso di genti disperate dall’Africa; ma non solo. Le cronache, giornalmente, citano gli sbarchi della speranza in una Terra che stenta a dare dignità di vita anche ai suoi cittadini. Ma, tant’è, che la politica, tanto per non stonare, avrebbe individuato un artificio “legale” per trasformare il profugo in cittadino d’Italia. Sino a oggi, il diritto di cittadinanza è regolato dalla Legge 1992/91 (cittadinanza per diritto di sangue): Insomma, anche se non è il caso d’addentrarci nella burocrazia della normativa, la cittadinanza si acquisisce se, almeno, uno dei due genitori è italiano. De resto, può diventare, su domanda, cittadino italiano chi, al compatimento della maggiore età, ha sempre mantenuto la residenza nella Penisola. Ora c’è bagarre sul disegno di legge che prevedrebbe il diritto di cittadinanza per il solo fatto d’essere presenti, legalmente, nel nostro Paese. L’iniziativa è supportata dal PD, ma intralciata dalle forze d’opposizione. Però le condizioni per potersi avvalere del “ I U S S O L I ” n o n s o n o automatiche. Per i genitori dell’aspirante alla nostra cittadinanza sono previste specifiche condizioni di residenza legale. Ovviamente, se il diritto c’è, sarà perfezionato solo al compimento della maggiore età dell’ospite. Queste, in sintesi, le condizioni già note, che hanno portato scompiglio in Parlamento. Il r i c a t t o d e l l a ” F i d u c i a ” all’‘Esecutivo sembra scongiurato; ma il disordine normativo in materia non è sfuggito neppure al cittadino comune. Dopo il periodo “feriale”, nel quale politicamente non capita in sostanza nulla, vedremo se quest’autunno il quadro della normativa “Ius Soli” avrà messo d ’ a c c o r d o , o m e n o , l a maggioranza del nostro frastrato potere legislativo. AMMINISTRAZIONE A TERMINE Quando avevamo avanzato congetture sulle strategie dell’Esecutivo Gentiloni, atte a correggere il nostro “Deficit”, abbiamo esternato alcune perplessità, senza, però, sottacere qualche segnale di buona volontà politica. Dopo le ultime mosse di questo Governo terminale, ci siamo convinti che lo Stato avrebbe dovuto limitare il suo “autofinanziamento”; favorendo, invece, la ripresa della produttività pubblica e privata. Riconosciamo che il progetto è, in definitiva, identico a quello del suo predecessore. Dati i precedenti “sviluppi”, che sono stati tutt’altro che conformi, non disconosciamo, comunque, la buona volontà; ma i nodi da sciogliere rimangono quelli di sempre. Il fatto d’aver focalizzato una “scaletta” di priorità non può essere considerato un parametro di garanzia. Al punto in cui siamo, non basta promettere una governabilità “formale” per ripristinare gli investimenti produttivi. Sempre nell’attesa del varo di una nuova legge elettorale. C’è, infatti, da esseri concreti e guardare la realtà italiana in tutta la sua complessità. Il libro dei conti pubblici è in “rosso” e ci chiediamo, con gran coerenza, quale ripresa ci potrà mai essere senza le necessarie garanzie di “Copertura”. Ci domandiamo se i problemi della previdenza sociale, della sanità e del lavoro potranno trovare una loro sistemazione, pur se temporanea, nei progetti dell’Esecutivo. Solo se questa è la posizione”vera”, riteniamo di poter proseguire le nostre considerazioni. A ben osservare, non è tanto l’eventuale crisi di Governo che ci preoccupa. Semmai, potrebbe essere motivo di sofferenza la “stasi” alla quale ci hanno abituato già da mesi. Questa Legislatura, in ogni caso si consideri, è sull’orlo di una recessione d’identità che riteniamo incipiente. I mesi futuri potrebbero chiarire l’evolversi del quadro socio/politico nazionale. Spiccano, tuttavia, chiari segnali di un Esecutivo al capolinea. EUROPEI NELL’ESSERE Dal 1979 esiste un Parlamento Europeo, eletto suffragio universale, che rappresenta oltre mezzo miliardo di cittadini distribuiti nei Paesi che hanno aderito all’Unione. C’è anche una Corte di Giustizia Europea, una Banca Centrale Europea (BCE), e una moneta unica. Insomma, l’UE, pur col Brexit Britannico, tenderà a espandersi ancora verso l’est. L’Italia è stata uno dei primi Paesi a credere in una Federazione Comunitaria. Da Roma sono nate quelle premesse che hanno portato il Vecchio Continente all’attuale realtà. Eppure, il Bel Paese è sempre in crisi economica; anche se non d’identità. Questo non ci sembra, però, il luogo per focalizzare delle responsabilità politiche che, in ogni caso, ci sono. Il nostro vuole essere solo un intervento informativo. L’Italia ha da affrontare problemi interni che l’Unione non potrà fare suoi. Certo è che, oltre i confini politici degli Stati, ci sono anche delle nostre mete interne da conquistare. Ma essere europei è importante. Sotto ogni profilo. Del resto, più di tre milioni di cittadini italiani vivono in altri Paesi UE e la loro integrazione si è realizzata in termini ormai più che fisiologici. Quindi, italiani sì, ma anche cittadini d’Europa. La nostra Comunità nel Vecchio Continente è, sicuramente, più numerosa di quella in essere nelle Americhe. Mostrarsi europei, quindi, significa anche condividere una realtà ben più articolata di quella vissuta nel territorio nazionale. Mentre riteniamo che in questo nuovo Millennio la società europea sarà ampiamente multi etnica, potrebbe essere anche realizzata una Costituzione Europea. Quindi, anche mutare perfino i rapporti politici tra gli Stati UE. La nostra è più che un’ipotesi. Pure se ci vorrà ancora tempo per superare alcuni comportamenti tipicamente “nazionali”, non verrà meno l’impegno per andare oltre. Superati i compromessi, la realtà che ci attende incoraggerà anche il rilancio del nostro sviluppo. Perché essere “parte” di un “tutto” resta una garanzia che non è sfuggita a chi si sente europeo nell’essere. L’INTESA Oggi, l’informazione è il problema minore. Ci ha pensato la tecnologia a eliminare le distanze e le incomprensioni linguistiche. Ma tanti problemi interpretativi restano. Sono passati quasi diciassette anni dal secolo scorso. In questo periodo, è cambiata la realtà italiana, europea e mondiale. Però, parecchi problemi correlati all’italianità oltre frontiera ci sono ancora. Magari meno evidenti; ma pur sempre reali. Mentre la politica del Bel Paese s’è evoluta in modo anomalo rispetto ad altre realtà europee, ci chiediamo: l’Italia è ancora riscattabile? In altri termini, il Paese è in grado di sopperire alle mancanze che interessano i Connazionali nel mondo? L’interrogativo ha tutto il diritto d’essere esaminato. Chi vive oltre frontiera, anche se di terza o quarta Generazione, ha in Patria problemi assai simili a quelli dei predecessori. Perché se, in passato, si emigrava per necessità, ora la finalità e rimasta la stessa. Prima è stata la volta della forza lavoro manuale; ora è quella dei tecnici, dei diplomati, che in Italia non hanno trovato opportunità per sviluppare le loro competenze. Anche col nuovo Millennio, non sono finite le perplessità per un’Italia più europea di quanto in realtà sia. Tramite questo periodico, intendiamo promuovere un progetto per una sorta d’”incontro”virtuale con chi è “rimasto” e chi è “andato”. Preponiamo, di conseguenza, una comunicazione che consenta alle Generazioni di confrontarsi con uno spirito che superi i limiti dei luoghi, delle consuetudini e dell’età. Per quanto ci compete, restiamo a disposizione per avere, da chi ha la pazienza di seguirci, eventuali proposte. E’ un impegno che intendiamo rispettare. I MIGRANTI . Abbiamo preso come anno “zero”, per una verifica dei nostri flussi migranti, il 1900. L’Emigrazione della seconda metà del 1800 non ci avrebbe consentito paragoni e riscontri con quell’iniziata agli albori del secolo scorso. Ciò premesso, la prima Generazione di nostri Migranti ha terminato la sua fase d’inserimento nei Paesi ospiti nel 1930. Erano, quelli, gli anni tra i due conflitti mondiali ed il Vecchio Continente aveva aperto le sue frontiere ai lavori che i locali non intendevano più esercitare. La Seconda Generazione è terminata nel 1970. In tempi assai meno amari dei precedenti. L’intolleranza non era del tutto debellata, ma la nostra Comunità già aveva iniziato quel percorso d’integrazione che si sarebbe completato con l ‘affermarsi della nostra Terza Generazione. Inquadrata col 1990. Nata all’estero, sempre meno psicologicamente italiana e molto bene assimilata con la società ospite. Questa fitta umanità andrà a terminare il suo ciclo di monitoraggio nel 2020. Fuori d’Europa, il processo d’integrazione è stato anche più rapido. Per l‘America meridionale è normale scrivere già di Quarta Generazione. In pratica di cittadini, con passaporto nazionale, che non parlano neppure la nostra lingua ed hanno più interessi nel Paese che li ospita che nella lontana Italia. I futuri cicli generazionali andranno a perdere le tradizioni, la cultura, le usanze della Penisola e l’italianità saranno più un senso di nostalgia del passato, che orgoglio d’origine. Ne prendiamo atto; non potendo fare altrimenti. L’Italia dei Migranti nel Vecchio Continente ha terminato la sua impresa memorabile. Ora siamo cittadini europei. . Manca, però, ancora un giusto peso politico, in pratica di rappresentatività, per gli eletti nel Parlamento italiano dall’estero. Probabilmente, prima del completarsi di questo ciclo generazione, il diritto di voto sarà esteso anche per candidati residenti nel Bel Paese. Se ciò si dovesse verificare, ovviamente con la nuova legge elettorale, il concetto d’equità, a lungo cercato, sarebbe compiuto. In ogni caso, la storia della nostra Emigrazione resterà un segno, dei tempi passati, che ha lasciato, comunque, una traccia indelebile dell’iniziativa italiana nel mondo. Dall’ Italia e dall’ Estero A cura di Giorgio Brignola
  • 4. Pagina 4 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Luglio/Agosto 2017Britalyca News Londra E’ tornato ancora una volta in va- canza nella sua città natale l’illustre” barcelpozzogottese” prof. Nino (all’anagrafe Antonino) Bellinvia, un intellettuale che, pur vivendo lontano dalla Sicilia, non ha mai dimenticato la sua Barcellona Pozzo di Gotto. Partito dalla terra natia nel 1961 per motivi di lavoro, dopo una collabora- zione per il quotidiano “L’Ora” di Palermo, ha insegnato italiano nelle scuole di lingua tedesca di Merano, trasferendosi poi a Riva del Garda, qui l’allora assessore alle attività cul- turali Albertini, gli ha conferito la targa ricordo in argento “Città di Riva del Garda”. Ormai da parecchi anni vive in Puglia, a Massafra. La passione per il giornalismo, l’ha por- tato a scrivere particolarmente di mu- sica e spettacolo su quotidiani (anche stranieri), settimanali, mensili, in- tervistando anche grandi artisti, (i Pooh, Cocciante, Antonello Venditti, Milva, Adamo, Rita Pavone, Teddy Reno, Tony Santagata, Raoul Casadei, Peter Ciani, Gervasio e tanti altri). In Puglia ha scritto per “Dialogo”, “Puglia” e “Il Corriere del Giorno”. Ora è direttore emerito del settimanale “La Voce di Massa- fra” e dell’emittente Multi Radio. Scrive inoltre su quotidiani online e, fra l’altro, cura due pagine di “Cultura & Società” sul periodico londinese “Britalyca News Londra”. Come critico discografico ha curato per diversi anni una pagina sul men- sile internazionale “Musica e Dis- chi, ha curato anche una pagina sul settimanale “Radiocorriere TV”. Ha anche scritto su “Grand Hotel”, “Strumenti e Musica”, “Domenica Quiz”, “Portobello Sud”, “Flash”, “Nord e Sud”, “Primi Piani”, “Il Gazzettino di Benevento” e, in Ger- mania, su “Incontri” e “Il mulino letterario”. Come editore e direttore ha curato, dal 1975 al 2009, la pubblicazione di musica e spettacolo “I magnifici delle 7 note” che l’ha portato anche più volte, come giornalista ospite, al Festival della Canzone in Belgio. Ha anche scritto numerosi testi di can- zoni. Parecchie quelle stampate e incise in Italia, Canada, Brasile, Argentina, Australia, Finlandia, U.S.A., Germania, Belgio, Spagna, Giappone, Ungheria. Nino Bellinvia non è appassionato soltanto di mu- sica e spettacolo, ma anche di filate- lia e da 30 anni è presidente del Cir- colo Filatelico “A. Rospo” di Mas- safra, Circolo filatelico riconosciuto come uno dei più attivi del Centro Sud (è stato l’unico in Italia ad aver dedicato un annullo ai “Campionati Mondiali di Calcio 2006). Nino Bellinvia è stato anche incaricato da Poste Italiane di scrivere il testo per il Bollettino Illustra- tivo dell’Emissione del Francobollo Celebrativo della Gior- nata della Filatelia per l’anno 2007 e per quello del 2010. Più volte è stato premiato in varie manifestazioni, ricevendo fra l’altro la medaglia della Presidenza della Repubblica, Premio “Catacchio” e il “Premio alla Carri- era” dalla direzione del Festival In- ternazionale della Fisarmonica di Massafra e dall’organizzazione del Festival “Verdinote”. Ovviamente anche la sua città natale l’ha insignito di vari riconoscimenti, lo scorso anno gli è stata consegnata dal sindaco Roberto Materia, assieme all’asses- sore alla Cultura Ilenia Torre e all’assessore ai Grandi Eventi Gianluca Sidoti, una targa in cui si legge fra l’altro: “Illustre Barcelpoz- zogottese che in oltre 50 anni di at- tività ha elevato in Italia e all’estero, il nome della nostra città”. L’Accade- mia Musicale Artistico Culturale “Nino Pino Balotta”, con il presi- dente Felice Mancuso, ha consegnato all’amico d’infanzia Bellinvia la targa “uno dei pionieri siciliani, cultore di canzoni, poesie e giornalismo”. Giorni addietro, esattamente domenica 9 Luglio 2017, il “Movimento per la Divulgazione Cul- turale” presieduto dall’ artista Giuseppe Messina, che da 21 anni organizza “I Giorni della Divulgazi- one della Cultura”, un salotto letter- ario, ma anche una estemporanea di pittura, ha dedicato una "Serata d'Onore" all’importante ospite. Erano presenti all’evento oltre all’assessore alla Cultura Ilenia Torre, gli ex Presi- dente e vice presidente della Pro Loco “ A. Manganaro” Andrea Italiano e Giuseppe Giunta, la presidente della “FilicusArte” di Milazzo Caterina Il Movimento per la Divulgazione Culturale di Barcellona Pozzo di Gotto ha dedicato una serata d’onore all’ospite giornalista Nino Bellinvia Nei due giorni della manifestazione salotto letterario, mostra di pittura e concerti di chitarra Barresi e i rappresentanti di varie altre associazioni culturali. Un gruppo di poeti, fra cui Vittorio Basile , Andrea Italiano, Graziella Lo Vano, Giulia Maria Sidoti e Maria Morganti hanno omaggiato l’illustre ospite declamando le loro composizioni a cui s’è aggiunto L’attore-regista Nico Zancle che, dopo un breve intervento, ha letto una poesia di Thomas Eliot. Eccezi- onalmente, il fine dicitore Nino Tra- pani e la poetessa Giulia Sidoti hanno letto ciascuno un monologo di Giuseppe Messina, tratto dal ro- manzo “Pagine superstiti e drammi di casta” ed il “Monologo di An- tonietta Portulano” tratto dall’atto unico “5 gennaio 1984 -Testamento teatrale” dedicato allo scrittore- giornalista Pippo Fava. Lo stesso prof. Bellinvia, dopo aver espresso il suo apprezzamento per la serata a lui dedicata che ha voluto condi- videre con tutti gli artisti presenti, ha letto una sua toccante poesia scritta nel 1961, l’anno in cui ha dovuto lasciare la sua città, i suoi affetti, e “Amaro” è proprio il titolo della poesia …………..
  • 5. Pagina 6 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Luglio/Agosto 2017Britalyca News Londra nnella quale in pochi versi, con grande maestria è riuscito ad es- primere on soltanto l’amarezza provata nell’allontanarsi dalla sua terra, ma è riuscito a fare un quadro della triste realtà dell’ isola. Nel corso della manifestazione sono stati insig- niti di targa al merito, oltre il Prof. Nino Bellinvia, il regista attore Gian- piero Cicciò, ma anche il Mister San- tino Bellinvia, delegato Nazionale Allenatori Professionisti di Calcio, tecnico della squadra di calcio “Città di Messina” che, stravolgendo ogni pronostico della vigilia dei play-off, l’ha portata dalla Promozione in Ec- d'onore dedicata a Nino Bellinvia; foto n. 2: Giuseppe Bellinvia e Nino Bellinvia; foto n. 3: Maria Torre e Giuseppe Messina premiano l’allena- tore di calcio Santino Bellinvia; foto n. 4: gli artisti Alessandro Mon- teleone, Juliano Parisi, Fortunata Cafiero Doddis, Daniele Ruta e Angelo Forganni. cellenza. L’intervento musicale dei giovani chitarristi Angelo Forganni e Daniele Ruta ha concluso la bella serata. Maria Torre Foto n. 1: Alcuni artisti nella serata Nei giorni scorsi il “Movimento per la Divulgazione Culturale” di Barcellona Pozzo di Gotto, ha ricordato, a un mese dalla scomparsa, il suo socio prof. Pippo Labisi, spentosi all’età di 88 anni a Barcellona Pozzo di Gotto. Notissimo storico, geo- linguista, poeta, commedio- grafo, membro di società inter- nazionali di dialettologia e geolinguistica, autore di nu- merosi libri, trattati di linguis- tica e il “Dizionario del dialetto Gallo-Italico”. Il professor La- bili era nato a Catania, cresci- uto a Novara di Sicilia e resi- dente, ormai da decenni, a Barcellona Pozzo di Gotto, dove ha fondato il “Centro Studi Magistrali e Sociali” e il “Circolo Artistico Culturale Giovanni Meli”. La manifestazione in suo ri- cordo, condotta da Giuseppe Messina, presidente del “Movimento per la Divulgazi- one Culturale” e noto artista (pittore, scultore, scrittore, po- eta, musicista, produttore, reg- ista…) si è svolta all’insegna della sua poesia, molto ap- prezzata dagli amici inter- venuti, tra cui il cantautore italo australiano Peter Ciani, in questo periodo in Italia con la moglie, e soprattutto dalla ni- pote, la dottoressa Lucrezia Labisi arrivata con il marito, l’ing. Luigi Rapisarda, da Cata- nia, dove risiede. Hanno recitato sue opere po- etiche, in lingua e in dialetto, oltre allo stesso conduttore della serata, i poeti Francesco Cardile, sua ultima raccolta poetica “Luci e om- bre” (presidente dell’Associazi- one Culturale “Messina Oggi” e dell’“Accademia delle Arti”); Maria Morganiti Provitera (sua ultima raccolta di opere in dialetto siciliano “’U risvigghiu du carrumattu”); Giulia Maria Sidoti (sua ultima silloge po- etica “Il vento e l’anima”) ed inoltre la professoressa Maria Torre (Vice Presidente del “Movimento per la Divulgazi- one Culturale”), il prof. Nino Trapani di “Radio Blu”, l’attore- regista Salvatore Cilona, Salvatore Bartolotta di Novara di Sicilia (presidente regionale de “I borghi più belli d’Italia). Nel collage: Pippo Labisi; Peter Ciani con la moglie e Giuseppe Messina. Il “Movimento per la Divulgazione Culturale” ha ricordato il grande studioso Pippo Labisi
  • 6. Pagina 6 Luglio/Agosto 2017Britalyca News Londra Migrazioni, Vorrei tanto restare: piccolo passato prossimo, presente e futuro Vedevo sabato scorso una trasmissione in televi- sione in cui alcune giovani nostre ragazze ital- iane si sono recate tra la popolazione malgascia, in Madagascar, un mercato poverissimo e ricco di sorrisi dei bambini e delle donne, alcune pronte a rispondere anche in francese. Cerco meglio di identificarlo: "Il Madagascar è uno stato insulare situato nell'oceano Indiano, al largo della costa orientale dell'Africa, di fronte al Mozambico. L'isola principale, anch'essa chiamata Madagascar, è la quarta più grande isola del mondo. Ospita il 5% delle specie ani- mali e vegetali del mondo, l'80% delle quali sono endemiche del Madagascar. Fra gli esempi più noti di questa eccezionale biodiversità ci sono l'ordine dei lemuri, le oltre 250 specie di rane, le numerose specie di camaleonti e i tipici baobab... . Ecoturismo e agricoltura, e maggiori investi- menti nel campo dell'istruzione, della sanità, e le imprese private, sono gli elementi chiave dell'e- conomia malagascia. Sotto il governo Ravalo- manana, questi investimenti hanno prodotto una sostanziale crescita economica, ma i benefici non sono stati equamente distribuiti tra la popo- lazione, producendo tensioni in merito al cres- cente costo della vita e declino del tenore di vita tra i poveri e alcuni segmenti della classe media. Nel 2005 il paese ha annunciato di aver scoperto giacimenti di petrolio, risorsa questa che pot- rebbe avere un ruolo importante nella crescita economica dell'isola africana; comunque al 2017 il paese è ancora economicamente tra i più poveri e la qualità della vita rimane bassa per la maggior parte della popolazione malgascia." Nel Madagascar vivono circa 25 milioni di abitanti, la densità è di 43 ab./km² (2016), poco meno della metà che abita in Italia. Credo che siano davvero troppo poveri per poter pensare di attraversare terre e mari e andarsene da casa loro e penso e spero che possano rimanere dove sono, e allora come aiutarli, loro che hanno acqua e foreste ma in tante loro parti l'acqua è un bene indispen- sabile e carissimo? E così riporto anche in questo post, un articolo del 2015, ripreso nel 2016 e di cui oggi non si sa niente di certe voci d' Africa che sembrano essersi spente a settembre del 2015. Erano circa 200 donne Maasai, addestrate all'installazione del pannello solare, che hanno utilizzato asini per spingere le loro "merci solari" da casa a casa , dando alle famiglie il loro primo accesso a un potere pulito e affidabile: "Per noi, l'impatto della tecnologia solare è senza pari", di- chiarò Jackline Naiputa, responsabile del gruppo Osopuko-Edonyinap, uno dei cinque gruppi di donne. E' un'azienda ferma sul sito come le foto bellissime e che in parte riporto, al 2015: Green Energy Africa Solo due anni fa (4 ad oggi n.d.r.), gli abitanti del villaggio di Magadi, in Kenya, dovevano illuminare con i fuochi la notte o bruciare chero- sene, in modo che i loro figli potessero leggere e studiare, quando non avevano il compito di custodire il bestiame del villaggio da leopardi e iene. Magadi è così lontana dalla rete elettrica del paese che le persone devono camminare quasi 10 miglia per caricare i loro telefoni in una stazione aperta solo un giorno alla setti- mana. Quelle 200 donne hanno installato unità a energia solare in più di 2.000 case. E ora cosa è stato di loro, di questo bellissimo progetto ed iniziativa? Aveva dichiaratoEd- win Kinyatti, CEO di Green Energy Africa, a CCTV Africa . "Anche nei giorni piovosi, si ottiene un po' di sole. Il Kenya è benedetto per essere sull'equatore". E siccome l'energia solare è più economica che acquistare il cherosene e molto più facile che raccogliere legname dalla foresta, Lorna Salau, una delle donne che vendevano pannelli solari riferì: "Alcuni vengono a casa mia per caricare i loro telefoni. Prima andavo al bosco per cercare legna da ardere ma ora non più. Inoltre, i bambini usano l'elettricità per leggere durante la notte". Il programma per le e con le donne Masai, che tradizionalmente hanno pochi diritti nella loro cultura, preve- deva dunque un percorso verso la libertà economica: "Abbiamo davvero beneficiato del programma solare. Non posso nemmeno dire tutti i modi in cui ne abbiamo beneficiato. Siamo più felici. Come donne, abbiamo speri- mentato profitti e il nostro standard di vita è migliorato. Gli animali feroci che stavano mangiando il nostro bestiame si sono fermati. Una volta che accendiamo le nostre fattorie, gli animali sono spaventati" diceva Jackline Naiputa, a capo di uno dei gruppi femminili. E forse pensate che tanti nostri giovani e addirittura non più giovani hanno così vo- glia di emigrare e fare a meno della loro famiglia, casa, paese, cultura, tradizioni? Cosa facciamo realmente qui da noi e fuori da noi per l'emancipazione dei popoli, com- preso quello italiano? Recentemente su Lifegate è stato pubblicato il nuovo record per l’energia solare in In- dia. Son bastati 6 mesi e nel primo semestre del 2017, sono stati installati 4,8 GW di ener- gia solare. In tutto il 2016 sono stati 4,3 GW. Il fotovoltaico sempre più conveniente, mette in crisi il carbone. Negli stessi giorni, stessa rivista, anche un altro articolo: "Israele priva un villaggio palestinese del suo impianto fotovoltaico, 30 famiglie al buio. Israele ha confiscato un impianto fotovoltaico donato al villaggio di Jubbet Adh Dhib, in Cisgiordania, dai Paesi Bassi nell’ambito di un programma di aiuti alla popolazione palestinese. Il progetto era costato mezzo milione di euro e il suo epilogo ha suscitato le proteste del governo olandese che ha presentato una denuncia formale al governo israeliano. L’impianto per la produzi- one dell’elettricità, ora smantellato, era costi- tuito da un sistema ibrido di diesel e solare che, completato un anno fa, dava energia ai 150 abitanti di Jubbet al-Dhib, un villaggio sulle montagne a circa 6,5 chilometri a sud est di Betlemme.L’impianto fotovoltaico è stato confiscato, secondo fonti israeliane, perché non aveva i permessi e le autorizzazioni neces- sarie. Alcuni osservatori sottolineano che i permessi di costruzione di nuove case e infra- strutture palestinesi sono quasi impossibili da ottenere. Questo fa sì che, spesso, le agenzie umanitarie non richiedano nemmeno i via libera necessari affidandosi alla buona vo- lontà di Israele." Recentemente ho scritto e ripor- tato Rompiamo il silenzio sull' Africa: l'appello di padre Alex Zanotelli. L'ho riproposto dopo qualche giorno con una foto su Facebook che ha avuto migliaia di condi- visioni, che invita a fermare la rapina della terra, non bisogna aiutarli a casa loro ma levarsi da casa loro, con l'elenco delle mul- tinazionali *benefattrici*. una grandissima sciocchezza, ma la dico perché il problema mi interessa e la do- manda me la sono posta più volte. Ma tutte queste persone che se ne vanno, spe- cie i giovani, e se ne vedono tanti, non pos- sono proprio fare qualcosa nel loro Paese, per cambiare la situazione?" Questa è la mia umilissima risposta, spero non tardiva; al momento faccio quello che posso anche se spero tanto che possano molto di più i giovani, che rimangono e lot- tano per la vita a casa loro, per la dignità e la libertà individuale e delle loro famiglie, Italia compresa. Con l'occasione ripropongo un video girato a Capranica, dove ancora risiedo, nel 2008 era il ritorno a casa: "Il video fu fatto per la promozione DEL RITORNO A CASA Capranica 18 e 19 Ottobre 2008 Lib- era espressione di arte, artigianato e testimo- nianze Tavola rotonda nella Sala Comunale Nardini di Capranica con festa all'aperto nel centro storico, condividendo il 'cibo' che ognuno vorrà portare 'Vivere nel luogo in cui si vive sapendo che è la nostra casa, significa essere del luogo'. Questo è il pensiero dell'e- cologia profonda e corrisponde al sentire di chi non coglie alcuna differenza fra sé ed il luogo, di chi ritiene di esser figlio della terra! Oggi ripeto convintamente: unirci, condi- videre e darci una mano, serve a conoscerci, a non avere paura e ad essere più forti. Stop land rabbing. Autore Doriana Goracci Sono una blogger in copy left da molti anni e mi piace impegnare parte del mio tempo nel giornal- ismo partecipativo, usando il ces- tino-come mezzo- per raccogliere quelle piccole e preziose cro- nache di vita, spesso sotto trac- cia.
  • 7. Britalyca News Londra Dalla raccolta “ Autaforismo” Di Carmine Gonnella CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea innovatrice di Carmine Gonnella (G.B) . Siamo picccoli operatori dell’ infor- mazione libera. Analizziamo e approfondiamo le tematiche politiche e culturali scientemente con metodo imparziale. Siamo online e il for- mato cartaceo ha una tiratura limitata. Per una copia solo per la lettura, contattare l’ editore. Il nostro motto: L’ INFORMAZIONE COME MEZZO DI APPROFONDIMENTO E NON INDOTTRINAMENO, Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all’ Estero , il Comm. Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa’ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) all distribuizione e diffusione, Mario Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) e Luigi Palumbo Edito e pubblicato da Britalyca News Londra, Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent NU CERCHIO MMIENZ’E STELLE Nu cerchio mmiez'e stelle, è 'a luna ca nc'arrepassa e mentre s'illumina s' annasconne adderet'a na nuvola 'e passaggio ca pazzea 'a lass' e piglia cu 'a luce ca va e vvene e pur'essa s' arrecrea! "Luna tu ca faje vedè sulo una faccia da toja... mmè pari na cosa fredda quanno t'affacci ncopp'a stu cielo... e allora pecchè tutt'e nnammurate s' appicciano d'ammore quanno arriva 'a sera? Pagina 7 VARIE VARIE Luglio /Agosto 2017 L’Angolino della Poesia Marynzia Panico Borrelli Il ddl Concorrenza è legge – Una vittoria per l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada e per la Carta di Bologna La lunga storia dell’AIFVS per garantire alle vittime della strada un equo risarcimento Non è stato facile contrastare il connubio tra i poteri forti a danno dei più deboli: le vittime. Era necessario smontare le pregiudizievoli considerazioni dei politici che per sostenere l’interesse di profitto privato delle assicurazioni contrabbandavano come interesse sociale l’abbassamento dei risarcimenti alle vittime, ritenendolo necessario per diminuire le tariffe assicurative. Ci siamo impegnati a chiarire che la valutazione delle tariffe, rappresentando un introito, va correlata agli utili assicurativi, che essendo alti possono già permettere l’abbassamento delle tariffe, ritenuto di interesse sociale; i risarcimenti, invece, hanno a che fare con il danno alla persona, che è irreversibile, ed il loro abbassamento non provocherebbe la diminuzione del danno. Pertanto il risarcimento del danno alla persona non si tocca, e per esso abbiamo continuato a chiedere l’osservanza dei parametri delle Tabelle del Tribunale di Milano. Una richiesta che ha trovato sostegno con la creazione di un vasto movimento, centrato sulla Carta di Bologna dell’11 gennaio 2014, un documento contenente le richieste dei danneggiati per la tutela dei loro diritti. È stata una lunga battaglia, fatta di convegni, rapporti con i politici, partecipazione alle audizioni, diffusione di comunicati alla stampa ed ai politici anche tramite tutte le sedi dell’AIFVS, ed addirittura pubblicazione a pagamento di una lettera su La Repubblica il 12 settembre 2012! Una battaglia iniziata dall’AIFVS ancor prima, poiché il 3 agosto del 2011 il Governo aveva varato uno schema di tabelle COMUNICATI Per sopravvivere in politica, bisogna ade- guarsi ai dettami partitocratici Siamo passati dal Dio interventista degli ebrei, a quello cristiano che delega le sorti dell’umanita’ al figlio, per finire al Dio indif- firente degl’ islamici, se si continua cosi’, troveremo un Dio fai da te in ogni super- mercato Le migrazioni servono per l' evoluzione della specie, fermarle significa fare un passo indietro Le possiamo chiamare anche democrazie, ma gli oppressori sono sempre gli stessi I fatti si fanno con I pensieri Dopo averne scritti qualche migliaia, mi accorgo che gli aforismi sono solo confu- sioni mentali Ogni volta che la nostra mente dimentica troppo in fretta i conflitti sociali, spesso ritornano, come il fascismo per esempio L’ INUTILITA’ DEI CO.MI.TES , SENZA UNA RADICALE MODIFICA (Comitati degli Italiani all’ Estero) Riceviamo e Pubblichiamo dalla Federazione esteri del Partito COMUNISTA La Federazione esteri del Partito Comunista denuncia le modalità di lavoro dei COMITES i quali, anziché svolgere la propria funzione di tramite tra gli expat italiani e il gruppo consolare, pensano solo a fare cassa organizzando feste commerciali e, di fatto, abbandonando al loro destino i propri connazionali, spesso alle prese con lungaggini burocratiche dovute ai tempi di attesa dei consolati. Le proposte del Partito Comunista (assunzione e stabilizzazione del personale in ambasciate e consolati; rifiuto delle esternalizzazioni dei servizi di ambasciate e consolati; abolizione del canone Tv per gli italiani residenti all'estero; riduzione della tempistica per il rilascio dei documenti e per le cause di divorzio; maggiore supporto dei COMITES nei confronti degli expat, ruolo finora ricoperto dalle associazioni, spesso clientelari) non vengono nemmeno prese in considerazione e, negli ultimi due incontri a Londra e a Manchester, i nostri iscritti ed il nostro coordinatore del Partito Comunista in Gran Bretagna sono stati più volte aggrediti verbalmente, senza che il moderatore intervenisse per riportare la discussione su toni più appropriati. La Federazione esteri del Partito Comunista, si appella ai consoli e agli ambasciatori italiani, affinché si adoperino per una reale e rapida risoluzione del problema, atta a garantire una maggiore professionalità ed obiettività da parte di chi organizza incontri con le comunità d’italiani all’estero, siano essi amministratori di ComItes o patronati. Di Massimo Mauro Comites con sistemi elettivi trasparenti sotto il controllo preventivo del dipartimento es- tero e con la possibilità, una volta alleggeriti dall'elefantismo dei CGIE, di poter incari- care, con nomine ufficiali, delegati governa- tivi che organizzino le operazioni di voto con funzioni ispettive e di controllo. Questi nuovi organismi faranno da strutture locali per le esigenze degli Italiani ivi residenti. (3) I compiti dei Comites debbono restare ben distinti da quello dei Consolati. I Presi- denti dei Comites vanno eletti direttamente e non scelti dai Consiglieri. Il compito del Presidente, sarà quello di coordinatore senza diritto di voto, mentre il potere decisionale resterebbe ai Consiglieri a maggioranza rela- tiva con voto segreto. (4) Per evitare ulteriori sprechi occorre spostare le sedi e le segreterie nei Consolati. Le riunioni da tenersi negli stessi o negli Istituti di Cultura con dibattiti ed interrogazi- oni da parte dei partecipanti.. In altre parole, coinvolgere ed invogliare di più’ i cittadini e in primis i giovani. I Presidenti dei Comites avranno il compito di presentare agli eletti all’estero nelle rispet- tive Circoscrizioni, un’appropriata relazione di proposte e interrogazioni, scaturita dalle riunioni. Almeno fino a termine di legisla- tura. che dimezzava i risarcimenti alle vittime della strada rispetto alle Tabelle di Milano, riconosciute dalla giurisprudenza quale parametro di riferimento nazionale. A nome delle vittime della strada abbiamo fatto sentire il nostro dissenso, ed il Parlamento ha rimediato a fine ottobre con la votazione a larghissima maggioranza della Mozione Pisicchio, impegnando il Governo “a ritirare lo schema di decreto e a definire come valido criterio di riferimento i valori previsti nelle Tabelle del Tribunale di Milano”. La decisione della Camera non era per niente scontata, tant’è che nel 2012, nei successivi incontri con il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico, prof. De Vincenti, riscontravamo sempre l’orientamento a sostenere gli interessi delle Assicurazioni e non le ragioni delle Vittime. Ed anche il Ministro alla Salute Balduzzi ha tentato di approvare uno schema di decreto contrario ai diritti delle vittime, tentativo contrastato negli incontri con il Capo di Gabinetto, il consigliere Guido Carpani, e nell’ulteriore incontro del 16 aprile 2013, a cui partecipò una delegazione dell’Ania, ci siamo opposti ad un accordo al ribasso in danno delle vittime, bloccando l’approvazione del decreto. Nell’audizione del 14 novembre 2013 presso la VI Commissione Finanze della Camera, tenuto conto di fuorvianti comparazioni, abbiamo dimostrato come il risarcimento del danno alla persona in Italia si collochi in una posizione mediana. Nelle successive audizioni, del 12 giugno 2015 presso la Commissione Finanze della Camera riunita con la X^ Commissione delle Attività Produttive, dell’11 novembre 2015 con la Commissione X^ Industria del Senato sono state ancora chiarite e documentate le ambiguità del sistema assicurativo, frutto della creazione della “Carta di Bologna”, ufficializzata come documento base del movimento per un mercato assicurativo concorrenziale e in grado di garantire al danneggiato la possibilità di scegliere il proprio medico, il proprio riparatore e di ottenere un giusto ed equo risarcimento. Il movimento ha riscontrato l’attenzione dei politici, sostenendo la possibilità di proposte di legge elaborate dal basso, che tengano conto dei diritti dei danneggiati e non degli interessi dei poteri forti. Da parte nostra il riferimento era sia al tema delle pene con misure che ne assicurino l’espiazione, e sia al tema del risarcimento, con l’indicazione delle Tabelle di Milano. I risultati ottenuti con il ddl concorrenza il 2 agosto 2017 rappresentano per l’AIFVS una vittoria, poiché scongiurano l’abbassamento dei risarcimenti per le vittime della strada ed annullano le richieste riduttive dell’Ania, stabilendo per legge che “la tabella unica nazionale è redatta, tenuto conto dei criteri di valutazione del danno non patrimoniale ritenuti congrui dalla consolidata giurisprudenza di legittimità”. Un’affermazione che rimanda alla Tabella del Tribunale di Milano, i cui valori monetari sono ritenuti congrui dalla Suprema Corte di Cassazione. Il riconoscimento dei diritti delle vittime da parte dei decisori, ottenuto con faticoso impegno, gratifica l’AIFVS degli sforzi compiuti e sollecita tutti noi a continuare perché gli ulteriori sviluppi siano sempre a garanzia dei diritti delle vittime. A tal fine dobbiamo vigilare perché il Ministero dello Sviluppo economico rispetti rigorosamente il dettato normativo senza farsi influenzare dalle numerose pressioni dei potenti gruppi assicurativi che, ora come allora, possono continuare nella loro azione, anche alla luce della lettura di recenti comunicati stampa. Auspichiamo, inoltre, che la medicina legale indipendente e non soggetta alle pressioni delle mandanti contribuisca all’elaborazione di tabelle medico legali aggiornate, che non ubbidiscano a freddi meccanicismi ma tengano conto delle reali sofferenze delle Vittime della Strada. Comunicato di Goffredo Palmerini Giuseppa Cassaniti Mastrojeni Presidente AIFVS COGLIAMO L’ OCCASIONE PER…. La nostra richiesta di un provvedimento legislativo presentato al Parlamento italiano da Carmine Gonnella , abbinato poi al disegno di leegge Tofani , durante il governo Monti... (1) Abolizione del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE), organismo ormai del tutto pletorico, estremamente costoso e inefficiente. Con questo si intende esercitare un severo controllo sulla correttezza, sull'ef- ficienza e sulla trasparenza delle nostre rap- presentanze all'estero (Ambasciate, Conso- lati, Uffici Commerciali, Istituti di Cultura, Camere di Commercio, ecc). La lotta agli sprechi e ai soprusi andrà a beneficio di tutti gli italiani. (2) Una riorganizzazione dei vecchi COMUNICATI
  • 8. Pagina 8 Luglio/Agosto 2017Britalyca News Londra Calabritto & Dintorni Calabritto & Dintorni Inta stu Munnu ci so cristiani cca’ attraversani ra suli la fraina e lati cca’ spettini ca coccurunu l’ aiuta, quisti so quiri ca nnuvoli cambia’ (da: Autforismo) Una mano amica, a Calabritto l’iniziativa dedicata al mondo delle Onlus Conto alla rovescia per la quinta edizione del Premio nazionale “Una mano amica” di Calabritto, dedicato al mondo del volontariato e delle Onlus L’ap- puntamento è fissato per il giorno 1 agosto 2017, a partire dalle 20:30 in piazza Matteotti. L’evento è organizzato come sempre dall’associazione “Anpas Aurora” di Calabritto e da “Lu Bannaiuolu”, il periodico del paese Al centro della manifestazione, in questa edizione, la lotta alla pedopor- nografia con l’intervento di Don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associ- azione “Meter”, la principale associazione in Italia impegnata nella lotta alla pedopornografia online Riconoscimenti a livello regionale anche per il Corpo di Muturo Soccorso dell’Ordine di Malta e per l’associazione dei Donatori Volontari della Polizia di Stato.Nella sezione dedicata al compi- anto “Fiorenzo Della Sala”, come volontario dell’anno sarà premiato Car- mine Lizza, responsabile nazionale Protezione Civile Anpas, La serata, condotta dal giornalista Gelsomino Del Guercio, si concluderà con una cena offerta dall’associazione Aurora e balli folk. Nelle precedenti edizioni sono stati premiati come ospiti principali: 2013 Don Antonio Mazzi Fonda- tore Exodus; 2014 Loris De Filippi Presidente nazionale Medici Senza Frontiere; 2015 Don Maurizio Patriciello Parroco anti-camorra; 2016 Mari- lena Laforgia Presidente nazionale Agesci. Fonte: Irpinianews.it A Vera Mocella il premio poetico “Carpe Diem” In un’atmosfera irreale e sospesa nel tempo, nel borgo medioevale di Quaglietta e Calabritto, all’ombra di un castello dai contorni fiabeschi, si è svolta la premiazione del quarto concorso na- zionale di poesia promosso dall’associazione don Giuseppe Corbi, dal titolo “Carpe diem”. Un tema suggestivo, a cui hanno dovuto atten- ersi i tanti poeti e scrittori che hanno partecipato al concorso. Laddove “carpe diem”, tradotto spesso come “cogli l’attimo”, non è da intendersi nel senso più scontato del termine, ma soprattutto nel suo significato più intenso e più profondo. Le letture poetiche sono state intervallate da momenti mu- sicali che hanno contribuito a creare un’atmos- fera rarefatta, magica. Giandonato Giordano, tra gli organizzatori e le anime del premio, ha ricordato come, questa espressione, coniata da Orazio, abbia avuto un lungo ed intenso iter letterario, e non sia da in- tendersi solo in senso prettamente edonistico, ma anche come espressione che rimanda all’in- tensità e alla bellezza del momento fugace, nella fragilità dell’esistere terreno. “Sono tanti i rimandi letterari a questo tema. Come non ricordare anche Lorenzo il Magnifico – ha affermato – con “quanta è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia, del doman non vi è certezza”, ma anche Catullo e tutti gli altri scrittori che, dall’antichità ad oggi, si sono lasciati affascinare da questo tema, basti pensare a Borges e a tanti altri. Anche arti come il cinema hanno rivisitato questa suggestione, come “L’attimo fuggente”, ormai diventato un film cult che ha suggellato la bellezza del carpe diem”. Ad aggiudicarsi il primo posto, la poetessa Vera Mocella con la composizione “La porta”. Le prime venti poesie selezionate saranno raccolte in un volume e pubblicate. La poesia vincitrice, come le altre delle precedenti edizioni, sarà scol- pita in una targa affissa nel borgo, tra le mura antiche e la chiesetta a forma di croce greca, uno dei pochi esempi presenti sul nostro territo- rio. Numerosi gli altri interventi che hanno ribadito l’importanza di un premio come quello promosso dall’associazione culturale Corbi, per il nostro territorio, oltre a soffermarsi sulle declinazioni letterarie del tema scelto. Presente anche il reg- ista Nino Russo, che ha ribadito la necessità del pensare in un mondo dove tutto ha ritmi frenetici e stranianti e dove si è ormai persa la bellezza della scrittura per rifugiarsi in mondi artificiali. La cerimonia è stata anche l’occasione per far conoscere, ai tanti turisti che scelgono la nostra terra, un altro piccolo angolo di paradiso della nostra Irpinia. Fonte: Irpinianews.it l l progetto politico Noi con Salvini si presenta a Calabritto con il giovane Giuseppe D’Alessio nominato coordinatore locale da Marco Pugliese. D’Alessio appena ventenne è stato da sempre un attivista poli- tico, nonché studioso e ammira- tore di Giorgio Almirante definen- dosi addirittura uno degli ultimi figli dell’immenso Giorgio. Nella sua breve, ma decisa nota, D’Alessio dichiara le sue idee molto chiaramente : “Oggi la poli- tica è cambiata rispetto a prima , c’è meno passione e l’attacca- mento al territorio da parte dei nostri rappresentanti politici è zero. Sono sempre stato convinto dei miei forti ideali liberali di centro/destra che si ispiravano a Giorgio Almirante ed oggi vedo in Matteo Salvini l’unico leader poli- tico che porta avanti quei valori ”. Difesa del territorio , lotta all’im- migrazione clandestina, lotta alla disoccupazione giovanile, flat tax, federalismo fiscale ed altre te- matiche di Noi con Salvini, ap- passionano me e tanti altri che la pensano come me. Nel mio paese Calabritto tanti giovani scappano in cerca di lavoro al Nord all’estero. Io voglio rimanere qui, ed insieme al gruppo di amici che mi sta sos- tenendo vogliamo creare i pre- supposti politici per radicare una futura classe dirigente, che val- orizzi le nostre risorse per creare ricchezza e benessere al nostro territorio… ma con una cultura diversa. Credo infine che Matteo Salvini, in quanto Premier, sia l’uomo giusto per riportare l’Italia dove merita di stare, e per questo rin- grazio il coordinamento provin- ciale Noi con Salvini per la fiducia che mi ha dato e che ricambierò ai miei conterranei.” Ovviamente la fonte e’… Irpinianews UN PADANO A CALABRITTO