2. LA GENS
• La gens (gentes al plurale) era un gruppo di persone italiche o
etrusche formato da tutte le familiae che condividevano lo stesso
nome e rivendicavano la discendenza da un antenato comune.
3. NOMEN
• La caratteristica distintiva di una gens era il nomen gentilicio, o nome
gentile, da gens. Ogni membro di una gens, sia per nascita che per
adozione, portava questo nome. Tutti i nomi erano basati su altri nomi,
come nomi personali, occupazioni, caratteristiche fisiche o comportamenti
o posizioni. Di conseguenza, la maggior parte di essi terminava con la
terminazione aggettivale -ius (-ia al femminile). Il nome che termina in -
aius, -eius, -eus e -aeus è tipica delle famiglie latine. Spesso le gentes
falische avevano nomi che terminavano in -ios, mentre i sanniti e altre
popolazioni di lingua osca dell'Italia meridionale avevano un nomen che
terminava in -iis. Il nominativo umbro termina tipicamente in -as, -anas, -
enas, o -inas, mentre i nomi che terminavano in -arna, -erna, -ena, -enna, -
ina o -inna sono caratteristiche delle famiglie etrusche.
4. • La Gens Romana è una famiglia allargata che in genere si divise poi in
vari rami. Il nome di una gens diventava femminile. Esempio: Marco
Valerio Corvo era un membro della gens Valeria. Valerio era il suo
nome. Il nome di suo figlio sarebbe stato Valerio e Valeria di sua figlia.
I membri maschi della sua gens furono chiamati Valerii e le donne
Valeriae. Se un membro della gens fosse adottato in un'altra famiglia,
assumerebbe il nome di quella gens, seguito dal cognomen
Valerianus. Nei nomi delle gentes la lettera "K" era rara, e al suo posto
si usava in genere la "C". Nessuna gens romana cominciò con "X", e le
lettere "Y" e "Z" comparvero solo nei nomi presi in prestito dal greco.
La lettera "W" non esisteva.
5. L’ORGANIZZAZIONE
• Secondo alcune fonti le gentes rappresenterebbero la prima e
originale forma di aggregazione umana che, modificatasi nel tempo,
avrebbe generato l’identificazione di stato, organizzatosi in una prima
struttura sociale.
• Un elemento importante era il prestigio di appartenere a una
determinata gens come strumento per acquistare alte posizioni
sociali, infatti il compito di redigere l’albero genealogico era affidato a
letterati e poeti. In età regia e nell’alto periodo repubblicano le gentes
erano composte interamente da patrizi detti gentiles. L’ingresso dei
plebei fu possibile in seguito all’emanazione della Iex Canuleia del 445
a.C., che sospendeva il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei,
assegnando lo ius connubii alle famiglie plebee
6. • Le gentes patrizie erano divise in due categorie: gentes maiores
e gentes minores. Le maiores erano le famiglie principali di
Roma, le più antiche, discendenti dai primi padri o senatori
nominati da Romolo detti patres maiorum gentium. Queste
gentes furono circa 100 tra cui la gens Aemilia, la gens Claudia,
la gens Cornelia e la gens Valeria.
Le minores rappresentavano le gentes meno antiche,
discendenti dalle famiglie plebee che Tarquinio Prisco aveva
favorito per motivi politici.
7. • Elisabetta Abbadessa
• Marzia Fontanot
• Giorgio Privitera
• Akeeles Munbod
Classe II P a.s.2018/19