3. “Le lapidi sono importanti, i monumenti sono importanti, ma il più
grande monumento, il maggiore, il più straordinario che si è
costruito in Italia alla libertà, alla giustizia, alla resistenza,
all’antifascismo, al pacifismo, è la nostra Costituzione”
Teresa Mattei
4. Nel 1946, dopo anni di lotta, finalmente le donne ottennero il diritto di voto per stabilire se l’Italia dovesse
rimanere una monarchia o diventare una Repubblica.
All’Assemblea costituente furono elette 21 donne e 535 uomini.
Anche se poche, seppero fare la differenza contribuendo ad affermare la parità di diritti tra uomo e donna.
Anche se diverse per età, provenienza e idee politiche, seppero lavorare insieme per il bene comune.
5. Teresa Mattei
Firenze 1921-2013 Partito Comunista Italiano (PCI)
Partecipò alla resistenza con il nome “Chicchi”, e nel
1946, a 25 anni, è la più giovane di tutta l’Assemblea
costituente.
Grazie a lei nel 1945 si ha l’idea di celebrare l’8 marzo
con la mimosa.
“Voi siete il nostro futuro, cercate di
assomigliarci ma di essere meglio di
noi. Cercate di fare quello che noi non
siamo riusciti a fare, un’Italia
fondata, veramente, sulla giustizia e
sulla libertà”
6. Angela Guidi Cingolani
Roma 1896-1991, Partito popolare italiano
(PPI)
Angela è la prima donna d’Italia ad aver
preso parola a Montecitorio durante la
consulta nazionale.
“Colleghi, nel vostro applauso ravviso un
saluto per la donna che per la prima volta
parla in quest’aula. Non un applauso dunque
per la mia persona ma per me quale
rappresentante delle donne italiane che
ora, per la prima volta, partecipano alla vita
politica del paese”.
7. Adele Bei
A causa della sua attività nel partito comunista
venne arrestata e condannata a diciotto anni di
reclusione perché giudicata “socialmente
pericolosissima”. Scontò otto anni di carcere e il
confino sull’isola di Ventotene fino alla caduta del
fascismo.
Adele fu la prima donna ad essere eletta
nell’assemblea costituente nelle liste del PCI.
Si battè per lavoro, emigrazione, previdenza sociale
e l’ottenimento di maggiori diritti per le lavoratrici.
Pesaro 1904-1974, Partito Comunista Italiano (PCI)
8. Maria Maddalena Rossi
Codevilla 1906 - 1995 PCI
Fu l’unica donna della costituente laureata in materie
scientifiche.
Nella Costituente si batté in modo particolare per il
superamento della legge prefascista che vietava l'accesso
delle donne ai gradi più elevati della Magistratura. Il
dibattito innescato dalla sua proposta quindici anni dopo fu
portato con successo in Corte costituzionale. Nel frattempo
è fra le principali esponenti dell'Unione Donne Italiane, di
cui diventerà presidente nazionale dal 1947 al 1956.
Tra il 1957 ed il 1967 fu la vicepresidente della Federazione
Democratica Internazionale Femminile.
9. Angelina Merlin
Pozzonovo 1887-1979, Partito socialista italiano (PSI)
Insegnante e appassionata di politica, in seguito al rifiuto del
giuramento fascista, viene licenziata e arrestata. Ma senza mollare,
continua la sua lotta antifascista e per La Resistenza con i gruppi
di difesa della donna.
Nell’Assemblea costituente lei si batte in particolare per l’Articolo
3, ovvero l’articolo che afferma la parità «senza distinzione di
sesso.»
Viene ricordata come colei che ha abolito lo sfruttamento legale
della prostituzione e anche per essere stata l’unica senatrice donna
nel 1953.
10. Maria Agamben Federici
L’Aquila 1899 - 1984 Democrazia Cristiana (DC)
E’ stata fondatrice e prima
presidente del Centro italiano
femminile (CIF):
un’organizzazione cattolica che
promuove la cultura
democratica, la solidarietà e la
partecipazione attiva nella
società tra le donne.
Maria sostenne la tutela delle
lavoratrici madri e il diritto delle
donne a diventare magistrate,
cosa che avverrà nel 1963.
Fu una delle cinque donne elette
che entrò a far parte nella
commissione dei 75.
11. Rita Montagnana
Torino 1895-1979, Partito Comunista Italiano (PCI)
Di famiglia ebrea, iniziò a lavorare come sarta a 14 anni e fu una
delle fondatrici del PCI a Torino, oltre che moglie di Palmiro
Togliatti, segretario del partito.
Nel 1944, si attivò per fondare l’Unione donne italiane e viaggiò
per tutta l’Italia per sensibilizzare le donne alla partecipazione
politica.
All’assemblea costituente venne eletta con il maggior numero di
voti e nel 1948 venne rieletta al Senato.
“le donne si presentano oggi davanti al Paese sotto un
aspetto nuovo, non più come mute spettatrici degli
avvenimenti, ma come collaboratrici sicure, intelligenti,
preziose”
12. Nadia Gallico Spano
TUNISIA 1916-2006, Partito comunista
Partecipò alla Resistenza prima in
Tunisia e dopo il 1943 in Italia. Dal
1944 diresse la rivista antifascista Noi
donne, punto di riferimento per il
femminismo. Partecipò ai lavori
dell’Assemblea costituente con grande
impegno “per tenere fede al mandato
ricevuto dalle donne”
“Soltanto riconoscendo alle donne la
parità dei diritti si può costruire un’Italia
veramente democratica”
13. Vittoria Titomanlio
Barletta 1899 - 1988, DC
Dirigente nazionale dell’Azione cattolica fino al 1931
quando le sedi cattoliche vengono chiuse.
Attiva per l’ACLI (associazioni cristiane lavoratori
italiani). Eletta dall’Assemblea Costituente per la DC,
dove si occupa di questioni legate specialmente all’ambito
lavorativo.
“ Spetta a tutti noi partecipare attivamente alla
gestione della cosa pubblica per rendere effettiva
e piena questa sovranità popolare “
14. Nilde Iotti
Reggio Emilia 1920-1999, Partito Comunista Italiano (PCI)
Durante la Resistenza, é partigiana e
responsabile dei Gruppi di difesa della donna.
Nella commissione dei 75 rivendica l’uguaglianza
dei diritti e doveri di marito e moglie e il
riconoscimento dell’importanza sociale della
maternità.
Nel 1979 è la prima donna a diventare
Presidente della Camera. Promuove battaglie che
porteranno alla riforma del Diritto di famiglia
(1975), alla legge sul divorzio (1970) e alla legge
che regola l’aborto (1978).
15. Angela Gotelli
Albareto 1905-1996 Democrazia Cristiana (DC)
Viene eletta nella Commissione dei 75,
nella quale si occupa dei diritti e dei
doveri dei cittadini e delle cittadine.
Siede in Parlamento dal 1948 al 1963,
ricoprendo incarichi importanti.
Aderisce al Comitato italiano di difesa
morale e sociale della donna grazie al
quale furono sottratte dalla
prostituzione decine di migliaia di
donne.
16. Maria Nicotra
Catania 1913-2007, Democrazia Cristiana
Come deputata si è dedicata all’assistenza dei più
deboli, alle condizioni di vita nelle carceri, alla tutela
delle lavoratrici.
Nel 1953 assunse un ruolo di responsabilità nel
Movimento femminile della DC e diventa la prima
donna presidente di una squadra di calcio, Il Siracusa.
Ottiene la medaglia d’oro al valore civile per il suo
impegno come infermiera volontaria nella Seconda
Guerra Mondiale.
17. Teresa Noce
Torino, 1900-1980 Partito Comunista Italiano (PCI)
Appena fu fondato il Partito Comunista d’Italia
aderì con l’intenzione di contrastare le ingiustizie,
cosa che continuò a fare contrastando il regime
fascista e partecipando anche alla guerra civile
spagnola con il nome di battaglia “Estella”. Nel
1943 venne arrestata e deportata nei campi di
concentramento.
Eletta deputata nelle prime due legislature, le sue
proposte sono volte soprattutto a tutelare le
lavoratrici madri e a ottenere la parità di
retribuzione per le donne e per gli uomini.
A partire dal 1958 si dedicò all’attività sindacale e
alla scrittura.
18. Maria de Unterrichter
Ossana 1902-1975, Democrazia Cristiana (DC)
Diventò dirigente della DC e venne eletta in
Parlamento per tre legislature.
Fu la prima donna a fare da ambasciatrice politica
in Brasile, cosa mai successa dato che in quel
periodo le donne erano escluse dalla carriera
diplomatica.
Per tutta la sua vita ebbe molto a cuore i diritti
universali e la pace, la libertà di pensiero e il
rispetto delle diversità per vivere in pace e garantire
la democrazia.
19. Ottavia Penna
Caltagirone 1907-1986 Fronte dell’uomo qualunque (FUQ)
Donna di nobili origini, pur essendo sostenitrice
della monarchia, si battè per la parità dei diritti tra
uomini e donne.
Durante la Seconda Guerra Mondiale dava di
nascosto il cibo ai bisognosi, si candida nel partito
del fronte dell’uomo alle elezioni dell’assemblea,
venne eletta come unica donna dell’assemblea
appartenente allo schieramento di destra.
Entrò nella commissione dei 75 ma dopo sei
giorni decise di dare le dimissioni e di
abbandonare la politica e il partito.
20. Elettra Pollastrini
Rieti 1908-1990, Partito comunista (PC)
Nel 1932 aderisce alla Lega Internazionale delle
donne per la pace e la libertà. Combatté durante la
guerra civile in Spagna e collaborò alla rivista
clandestina Noi Donne. Venne arrestata durante la
Seconda guerra mondiale e deportata in Germania
nel carcere di massima sicurezza di Aichach.
In parlamento denuncerà gli abusi di potere delle
forze di polizia e le tracce del regime fascista
ancora presenti nelle istituzioni italiane.
“Quando si votò per il ripudio della
guerra, noi tutte ventuno, ci tenemmo per
mano. Eravamo tutte per la pace.”
21. Laura Bianchini
Castenedolo 1903-1993, Democrazia Cristiana (DC)
Durante gli anni della formazione partecipa all’attività
dei circoli cattolici di Milano. In questo contesto sviluppa
convinzioni antifasciste e democratiche. In un articolo
del 1943 Laura incinta gli insegnanti di non aderire alla
nuova repubblica di Salò.
Dal 1944 diventa una partigiana cattolica ed aiuta
perseguitati ed ebrei a fuggire in Svizzera. Venne eletta
nelle liste DC, dove fu una delle anime più progressiste,
attenta alle questioni della formazione e della scuola.
Nel 1948 entrò a far parte della Commissione
parlamentare sulla miseria in Italia e sui mezzi per
combatterla.
22. Bianca Bianchi
Firenze 1914-2000 Partito Socialista Italiano (PSI)
Si laurea come professoressa di filosofia e si
dedica all’insegnamento dal quale viene
allontanata perché parla di cultura ebraica,
un argomento vietato nei programmi
fascisti.
Partecipa alla Resistenza come staffetta e
nella sua attività parlamentare si battè per le
pensioni adeguate e per la scuola pubblica.
23. Filomena Delli Castelli
Pescara, 1916-2010, Democrazia Cristiana
Partecipò alla Resistenza come crocerossina e si dedicò all’assistenza
ai profughi. Nel 1946 si impegnò per convincere le donne
dell’importanza della loro partecipazione al voto.
Una volta eletta, Filomena collaborò con altre college comuniste
affinché ci fosse una parità fra donne e uomini in tutti i settori, nella
famiglia e nel mondo del lavoro.
Dal 1951 fino al 1955 diventa sindaca di Montesilvano e nel 1958
venne nominata dirigente della Rai.
24. Elisabetta Conci
Trento 1895-1965, Democrazia Cristiana
Partecipò attivamente all’Azione Cattolica,
impegnandosi nel mondo dell’educazione e
fondando centri di studio e di assistenza per
infanzia e studenti.
All’interno dell’Assemblea partecipò ai lavori del
“Comitato dei 18” che si occupa di quella parte
della Costituzione dedicata alle regioni a statuto
speciale.
25. Angiola Minella
Torino 1920-1988, Partito Comunista
Nel 1945, dopo un’esperienza come crocerossina e una
collaborazione alla rivista clandestina Noi donne entrò nel
PCI e venne eletta all’Assemblea costituente.
Nel dopoguerra organizzò i “Treni della felicità”: una
catena di solidarietà per bambini del Sud Italia ospitati
presso le famiglie del Centro Nord.
“Riscrivo la data di oggi perchè non la potrò più
dimenticare: 2 giugno 1946. Finalmente ci sono riconosciuti
pari diritti e dignità, ma questi hanno bisogno di norme,
non ancora scritte. Di questo voglio occuparmi, di questa
nuova lotta porterò bandiera”
26. RINGRAZIAMENTI
Ringraziamo SNOQ Osimo per averci donato
questo libro che ci ha permesso di scoprire
queste donne coraggiose e di ripercorrere
assieme a loro un pezzo della nostra storia.
Ancora tanta strada c’è da fare per ottenere
una reale parità tra uomini e donne ma,
seguendo il loro esempio, possiamo credere e
impegnarci per la democrazia e i diritti umani.
Le ragazze e i ragazzi della classe III D del
Borgo