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La Grande Guerra
La Prima guerra mondiale
1914-1918
1. Verso la guerra
Un’immagine della “domenica di
sangue”, Pietroburgo, 22 gennaio1905
La situazione europea tra 1890 e 1914,
caratteri generali
 Tra 1890 e 1914 l’Europa visse molte tensioni sia relative ai
rapporti tra gli stati, sia dentro gli stati stessi
 Queste tensioni determinarono una serie di dinamiche
contraddittorie:
 1. accentuato riarmo
 2. sviluppo delle correnti d’opinione pacifiste
 3. nazionalismi esasperati
 4. utopie internazionaliste
 5. progresso scientifico e tecnologico
 6. critiche alla cultura e alla mentalità positivista, che
era stato il sostegno ideologico e culturale del progresso in
atto
Gli stati/1. La Francia
 La Francia era una nazione nella quale le istituzioni
repubblicane erano ancora parzialmente precarie
 Gli avversari della III repubblica erano forze politiche
e correnti d’opinione che ritenevano lo stato
democratico non sufficientemente capace di
rappresentare e difendere le loro esigenze e le loro idee
 nazionalisti, fautori di una politica di potenza coloniale e
antitedesca
 clericali, avversari dello stato laico
 nostalgici della monarchia
 antisemiti
L’affaire Dreyfus
 Queste forze antirepubblicane fecero fronte comune in
una vicenda dalle forti componenti antisemite, poi
ricordata come “affaire Dreyfus”
 L’ufficiale dell’esercito Alfred Dreyfus fu
arrestato e condannato nel 1894 ai lavori forzati
perché ritenuto colpevole dal tribunale militare
di avere venduto documenti segreti
all’ambasciata tedesca
 La sentenza scatenò una campagna antisemita da
parte della stampa destrorsa, ma si basava su indizi falsi
o privi di riscontri
 Quando negli anni successivi emersero le vere prove
che scagionavano Dreyfus, gli altri gradi militari
rifiutarono di rifare il processo e artefarono i
documenti per coprire i veri responsabili del fattaccio
 Lo scrittore Emile Zola prese decisamente
posizione a favore di Dreyfus pubblicando nel 1899
una lettera aperta al Presidente della Repubblica
francese intitolata J’accuse, in cui rivelò i maneggi dello
Stato maggiore francese per nascondere la verità.
 Anch’egli fu processato e condannato per offese
all’esercito
La conclusione dell’affaire Dreyfus
 Lo scontro politico diventò estremamente
teso
 Socialisti,radicali e una parte dei
repubblicani moderati si schierarono
per il riconoscimento dell’innocenza
 Le forze destrorse, clericali,
monarchici e nazionalisti chiedevano
con forza la conferma della
condanna
 Il processo fu rifatto nel 1899 e la
sentenza di condanna fu confermata
 Solo nel 1906,dopo la grazia del
Presidente della Repubblica, Dreyfus
fu riabilitato
Dreyfus rappresentato
come un serpente
traditore dalla stampa
antisemita
L’evoluzione politica della Francia
 L’esito dell’affaire Dreyfus fu sul medio periodo
favorevole ai repubblicani
 Le elezioni del 1899 furono vinte dalla sinistra e
fu formato un governo che comprendeva anche il
socialista Milleranda
 Negli anni successivi furono sciolte associazioni di
estrema destra e gli altri gradi dell’esercito
furono sostituiti
 Il clero subì grossi effetti negativi: scioglimento di
congregazioni religiose, denuncia del concordato
napoleonico del 1803 e conseguente rottura dei
rapporti diplomatici tra Francia eVaticano,
separazione completa tra Stato e Chiesa
 Tuttavia negli anni 1903-10 i governi francesi di
Clemenceau e Briand dovettero fronteggiare una
grossa conflittualità sociale che portò alla rottura
dell’alleanza tra radicali e socialisti
 I moderati tornarono al potere nel periodo
1912-1914, guidati dal Raymond Poincare, che
divenne Presidente della Repubblica
Il radicale
Clemenceau
Raymond Poicare
detto “la guerre”
2/La Gran Bretagna, governata da
conservatori e liberali
 La reginaVittoria morì nel 1901, e gli
successe il figlio EdoardoVII
 Tra la fine dell’800 e il primo decennio del
‘900 il governo inglese fu guidato da una
coalizione tra conservatori e liberali
“unionisti”
 La strategia politica di questa coalizione
governativa fu indirizzata all’imperialismo
(guerra anglo-boera) e un certo
riformismo sociale, che però non ledeva i
privilegi dei più ricchi: leggi sugli infortuni da
lavoro, finanziamenti statali per le scuole,
collocamento meno difficile dei disoccupati
EdoardoVII con
il suo cane Peter
Il governo dei liberali (dal 1906)
 Nel 1906 i liberali, che si erano opposti al progetto
portato avanti dal loro ministro Chamberlain di introdurre
una tariffa protezionistica estesa a tutto l’impero,
vinsero largamente le elezioni, in cui per la prima volta
furono eletti anche trenta deputati del Labour Party,che
rappresentava la sinistra espressione dei lavoratori
 Il governo liberale ebbe un carattere fortemente
riformista: otto ore di lavoro per i minatori, uffici di
collocamento,previdenza pensionistica a carico
dello stato
 Esso aprì un forte conflitto con la Camera dei Lords
perché queste riforme dovevano essere finanziate
attraverso una tassazione progressiva, che avrebbe fatto
pagare di più ai detentori di grandi patrimoni
 Gli aristocratici,che ne sarebbero stati fortemente
colpiti, si opposero con durezza, sulla base della prassi
per cui la Camera dei Lords poteva respingere le leggi
votate dalla Camera dei Comuni
Joseph Chamberlain,
ministro per le
colonie, propose la
tariffa imperiale per
introdurre in
Inghilterra il
protezionismo
doganale, ma senza
successo
Il governo liberale vince contro
la House of Lords
 In genere i Lords non si opponevano alle leggi
finanziarie, perché che se non fossero state
approvate avrebbero bloccato l’apparato
statale
 Nel 1909 lo scontro culminò quando la Camera dei
Lords decise di respingere il bilancio presentato dal
governo
 Il conflitto costituzionale tra House of
Commons e House of Lords terminò dopo due
anni, nel 1911, quando il nuovo re GiorgioV
fece pressioni sui Lords affinché rinunciassero
ai loro privilegi e approvassero la legge fiscale
 I problemi per i governi inglesi continuarono però su
altri fronti politici: gli scioperi operai, il
movimento delle “suffragette” (che si battevano
per ottenere il voto femminile alle elezioni) e il
nazionalismo irlandese
Re GiorgioV
Il movimento delle “suffragette”
3/La Germania dopo Bismarck
 In Germania si aprì una nuova era politica
quando Otto von Bismarck si dimise da
cancelliere nel 1890, a causa del successo
inaspettato alle elezioni dell’odiato Partito
socialdemocratico (Spd),contro cui aveva fatto
approvare delle restrittive leggi speciali
 Il potere venne detenuto con forza dal
kaiser Guglielmo II, mentre i successori di
Bismarck governarono come il grande cancelliere:
i veri referenti dell’operato governativo
erano la corte e l’esercito, più che il
parlamento
 Socialmente, ma anche politicamente, i gruppi
dominanti erano i grandi proprietari terrieri,
gli alti gradi dell’esercito e i grandi
industriali (Krupp, Siemens)
 L’industria, in particolare, era dominata dai
cartelli e dai gruppi maggiori, e rivaleggiava
per produzione e fatturato con gli Usa
Il kaiser Guglielmo II
Mutare gli equilibri mondiali
 Il grande assillo della Germania stava nella relativamente scarsa
disponibilità di materie prime, che non erano sufficienti alle
necessità della grande industria
 Questa situazione e il fervente nazionalismo germanico,
accentuato da un senso di superiorità verso le potenze rivali,
spinse i tedeschi a voler modificare gli equilibri geopolitici
mondiali, per ottenere anche una diversa distribuzione delle
risorse
 Tutti i gruppi politici sostenevano la necessità che la
Germania assumesse una posizione di contrapposizione nei
confronti delle altre potenze mondiali
 L’unico partito che si opponesse a questa politica era la
Spd, che conquistò la maggioranza relativa al Bundestag nel 1913 e
contava un milione di iscritti (1914), oltre a controllare sindacati,
cooperative e gruppi ricreativi
 Tuttavia, anch’essa a partire dal 1907, dopo insuccesso
elettorale, moderò il suo antimilitarismo e anticolonialismo
4/L’impero austro – ungarico e
le tensioni nazionalistiche
 L’impero austro – ungarico doveva fronteggiare diverse
tensioni nazionalistiche al suo interno
 I movimenti nazionali erano divisi tra loro da forti
rivalità etniche, ma accomunati dall’ostilità verso il
centralismo imperiale
 Tale ostilità dal piano delle rivendicazioni autonomistiche
sfociò in lotte per l’indipendenza
 La strutturazione dell’impero in due macrozone,una
governata dall’ Austria, l’altra dall’ Ungheria, sotto l’autorità
dell’impero, era sentita come insopportabile soprattutto
dai popoli slavi, serbi e croati, detti “slavi del sud”
 Gli “slavi del sud” erano governati dall’Ungheria, il cui
governo era relativamente più duro di quello austriaco, e
erano attratti dal regno di Serbia
L’impero austro-ungarico
L’insofferenza degli “slavi del sud”
 La situazione complessiva era molto difficile, in quanto il
governo centrale faceva limitate concessioni ora
all’una, ora all’altra etnia, ma questa strategia suscitava
scontento da parte dei non “privilegiati”
 Serbi e croati di orientamento nazionalista volevano
assolutamente fondare uno Stato slavo indipendente
ricorrendo a ogni mezzo, anche quello terroristico se
necessario
 Questa volontà era sostenuta dal regno di Serbia, ma
dietro le quinte anche la Russia, principale alleato del regno
serbo, vedeva con favore la creazione di un nuovo stato
balcanico
 Questa situazione contraddittoria preparò la strada allo
scoppio della I guerra mondiale, che ebbe inizio proprio da un
atto terroristico serbo
5/La Russia, potenza arretrata
 La Russia era probabilmente la più arretrata
delle potenze europee sia sul piano politico,
sia sotto l’aspetto economico
 Politicamente era un’autocrazia, basata sul
potere pressoché assoluto degli zar Romanov.
Aveva rinunciato a modernizzare le sue
istituzioni in senso europeo: parlamento
inesistente , giustizia e istruzione controllate
strettamente dal potere centrale, russificazione
forzata delle minoranze (particolarmente presi di
mira gli ebrei, spesso vittime dei pogrom, massacri
di comunità ebraiche specie nelle zone rurali)
 Dal punto di vista economico, l’agricoltura era
ancora il primo settore del paese e era in
gran parte a livello di sussistena
 All’inizio del ‘900 analfabetismo e mortalità
infantile erano in Russia a livelli altissimi
Lo zar Nicola II,
che governò dal 1894
alla Rivoluzione
d’ottobre del 1917
Tentativi di industrializzazione dall’alto
 Nell’ultimo decennio dell’800 la Russia cercò di
industrializzarsi attraverso due strade
 I. l’intervento dello stato,sia diretto (investimenti), sia con
una politica protezionistica
 II. l’apporto di investimenti stranieri, che potevano
essere attirati da una politica che garantiva bassi salari agli
operai, sottoposti a una costante repressione e azzeramento
dei diritti del lavoro
 Il settore secondario rimaneva comunque largamente
minoritario rispetto all’agricoltura, che occupava più di due
terzi della popolazione
 L’industria russa era caratterizzata da fabbriche molto
grandi (oltre mille operai) e concentrate solo in alcune
zone: San Pietroburgo, Mosca, Urali (miniere), Baku (petrolio)
Bolscevichi e menscevichi
 La tensione sociale era comunque ben
presente, sia nelle campagne, dove si verificavano
diverse agitazioni,sia nelle città, in cui aveva un certo
seguito il Partito socialdemocratico fondato nel
1898 in esilio (il partito era fuorilegge in Russia)
 Esso si divise ben presto tra due gruppi (Bruxelles,
1903)
 A. il gruppo bolscevico (cioè “maggioritario”) era
legato alle idee di Lenin, che proponeva un partito
di lotta, formato da persone scelte e guidato da
“rivoluzionari di professione”, con un’autorità
rigida e assoluta sui militanti. Il partito avrebbe
guidato la lotta fino all’abbattimento dello zar e
avrebbe poi instaurato la repubblica socialista
 B. il gruppo menscevico (vale a dire “minoritario”)
riteneva che l’instaurazione del socialismo
avrebbe dovuto essere graduale, soprattutto in un
paese arretrato come la Russia. L’avvento del
socialismo sarebbe arrivato solo dopo un
consolidamento del potere della borghesia,
senza precoci fughe in avanti di tipo rivoluzionario.
Esponenti principali di questa corrente furono
Plechanov e Martov
La domenica di sangue
 Il regime zarista infiltrò la polizia in ogni ambito
della società russa, giungendo a creare movimenti
operai che sottraessero gli operai all’influenza dei
socialisti
 Il controllo sociale del regime andò in crisi in
conseguenza della disfatta russa nella guerra
contro il Giappone (1904-1905)
 L’episodio scatenante della crisi politica fu la
domenica di sangue, il 22 gennaio 1905, quando
una manifestazione di migliaia di persone
organizzata per rivolgere allo zar suppliche e
richieste dirigendosi al Palazzo d’inverno, sede
della corte a Pietroburgo, si trasformò in un
massacro
 Bolscevichi e menscevichi avevano infiltrato loro
agitatori nella manifestazione, guidata dal pope Gapon
(che era forse al servizio della polizia politica russa)
 Quando la manifestazione assunse il carattere di sfida al
governo, la corte decise di far sparare sulla folla:
morirono un centinaio di persone
Il pope Gapon
La “domenica di sangue”
La rivoluzione del 1905
 Fino all’estate del 1905, le autorità russe rimasero
completamente in balia degli eventi, strette tra la guerra e
l’improvviso sviluppo organizzato del malcontento popolare
 Su iniziativa dei menscevichi furono formati i soviet (“consigli”), formati da
rappresentanti dei lavoratori eletti nelle fabbriche, che si assunsero il
compito di gestire la situazione politica e sociale secondo il modello della
Comune di Parigi
 Le rivolte cittadine si estesero anche nelle immense campagne
russe, ma il punto debole della “rivoluzione” fu soprattutto che
tra le iniziative urbane e quelle rurali non si creò nessun
coordinamento
 Lo zar riprese progressivamente il controllo della situazione in
autunno, promettendo formalmente riforme politiche e istituzionali, ma
anche sostenendo segretamente le Centurie nere, gruppi paramilitari di
estrema destra che agivano contro rivoluzionari e ebrei
 Al termine della guerra contro il Giappone, quando le truppe
impegnate su quel fronte tornarono in patria, Nicola II e il suo
governo, usando l’esercito, fecero arrestare i membri del soviet di
Pietroburgo e repressero con violenza le rivolte nella capitale e a
Mosca, il centro industriale più importante
Lo zar riprende il controllo del paese
 Lo zar nominò primo ministro il conte Stolypin,
(1906) considerato un conservare affidabile
 La duma, il parlamento, promesso dallo zar fu eletto
nell’aprile 1906, con una maggioranza di
proprietari terrieri.
 Esso era però un ostacolo troppo pesante per la
mentalità autocratica dello zar, che lo sciolse quasi
subito a causa dei contrasti continui con il governo
 Una nuova duma, subito esautorata, fu eletta nel 1907
 Una terza assemblea fu eletta nello stesso anno con
un sistema in base al quale il voto di un
proprietario terriero contava cinquecento
volte quello di un operaio
 In tal modo, Nicola II poteva controllare un
parlamento totalmente asservito a lui e al governo
Il conte Stolypin
2. I nuovi equilibri europei
alla vigilia della I guerra mondiale
LaTriplice Intesa: Francia (sin.),
Russia (al centro), Gran Bretagna (dx)
LaTriplice Alleanza: Italia (a sinistra),
Germania (al centro),
Austria - Ungheria (dx)
Le scelte errate della Germania
dopo Bismarck
 Gli equilibri politici continentali si modificarono sensibilmente dopo
il ritiro di Bismarck dalla politica
 Il kaiser Guglielmo II impostò una politica estera
decisamente più aggressiva rispetto all’azione
equilibratrice del “cancelliere di ferro”, il cui principale
obiettivo, riuscito, era sempre stato l’isolamento della
Francia
 Contemporaneamente sia l’impero austro-ungarico, sia quello
russo non erano più coinvolgibili nel sistema di alleanze
germanico a causa degli interessi conflittuali di entrambi nell’area
balcanica: Croazia, Serbia, Bosnia
 Guglielmo II preferì rafforzare l’alleanza con l’Austria,
mentre i rapporti tra Germania e Russia si raffreddarono
 I tedeschi ritenevano che in ogni caso la Russia non avrebbe cercato
un’alleanza con la Francia, a causa del suo regime repubblicano
Russia e Francia si alleano (1894)
 Questa previsione si rivelò errata, perché entrambi gli stati, Russia
e Francia, per evitare un isolamento pericoloso sul piano
diplomatico, cominciarono un processo di avvicinamento
che le portò a allearsi
 Nel 1894 le due potenze stabilirono un’alleanza militare,
rafforzata dai prestiti che la Francia concesse alla Russia per aiutare
il suo processo di industrializzazione
 La Germania sbagliò anche un’altra mossa diplomatica: la
costruzione di una flotta da guerra imponente e capace di
rivaleggiare con quella inglese nel Mare del Nord deteriorò
i rapporti anche con la Gran Bretagna
 I tedeschi contavano sul fatto che la loro flotta avrebbe provocato
un senso di rispetto nei britannici, che invece vollero assolutamente
mantenere la propria superiorità
 I britannici tra 1907 e 1914 si impegnarono in un
armamento senza precedenti della loro flotta
La nascita della Triplice Intesa
 I rapporti tra Francia e Gran Bretagna,dopo
l’incidente di Fachoda, migliorarono decisamente
tanto che nel 1904 essi raggiunsero un accordo, non
militare, chiamato “Intesa cordiale”
 A loro volta Russia e Gran Bretagna si accordarono per
limitare le reciproche sfere di influenza in Asia, nel
1907
 In sostanza, tra 1894 e 1907 si era andato formando un
rapporto trilaterale tra Francia, Russia e Gran
Bretagna, poi indicato come Triplice Intesa, che si
contrapponeva allaTriplice Alleanza di Germania, Impero
Austro-ungarico e Italia
 La Triplice Intesa era meno omogenea nei regimi,
(autocrazia russa, repubblica francese, monarchia liberale
britannica) ma contava su una quantità di risorse e uomini
maggiore dellaTriplica Alleanza
Il complesso tedesco di accerchiamento
 «In Germania questa situazione – che
pure era dovuta in massima parte agli
errori della classe dirigente tedesca –
determinò una sorta di complesso di
accerchiamento. E ciò fu causa a sua
volta
 di una maggiore aggressività in politica
estera
 di una più accentuata spinta al riarmo
 di una pericolosa inclinazione verso la
“guerra preventiva”» (Sabbatucci –
Vidotto)
 “Il passaggio della Germania da una
politica di espansione interna a una
di espansione esterna” (Liddell Hart)
Vignetta satirica che
raffigura il kaiser tedesco
Guglielmo II
in procinto di divorare il
mondo
La rivoluzione dei “giovani turchi”
 L’area europea più turbolenta era la penisola balcanica, nella
quale la situazione era resa ingovernabile dalla dissoluzione
dell’impero ottomano, ormai debolissimo
 Il gruppo chiamato “giovani turchi”, composto da
intellettuali e giovani ufficiali dell’esercito che volevano
riformare l’impero, voleva trasformarlo in una monarchia
costituzionale
 Nel 1908 si verificò un colpo di stato militare con il
quale un gruppo di ufficiali costrinse il sultano Abdul Hamid a
concedere la costituzione e poi a lasciare il trono
 Il nuovo impero fu organizzato in una struttura
centralizzata, che spinse i territori in esso contenuti a
rafforzare le iniziative indipendentiste
L’Austria si annette Bosnia e Erzegovina
 L’Austria ne approfittò per annettersi Bosnia e
Erzegovina, e tale annessione fu appoggiata dalla
Germania, che operò diplomaticamente per sostenere
l’impero austro – ungarico
 Tuttavia, questa annessione scatenò l’ostilità della Serbia,
che voleva inglobare nel suo regno gli slavi del sud, e della
Russia, protettrice degli slavi
 L’iniziativa austriaca ebbe così questi effetti:
 1. rafforzamento del nazionalismo degli slavi del sud
 2. indebolimento dellaTriplica alleanza, visto che l’Italia
non ottenne nulla dal mutamento degli equilibri balcanici,
mentre il trattato dellaTriplice prevedeva compensi per questa
eventualità
I guerra balcanica, sconfitta della Turchia
 La conquista italiana della Libia mostrò con
evidenza la debolezza della Turchia
 Questa debolezza spinse gli stati balcanici
 Serbia
 Montenegro
 Grecia
 Bulgaria
 a riunirsi in una coalizione antiturca
sostenuta dalla Russia
 L’impero ottomano perse questo conflitto,
svoltosi in pochi mesi nel 1912 e tutti i
territori che le rimanevano in Europa
 Austria e Italia, al momento dei trattati di pace,
imposero la creazione di uno stato posto nella
costa meridionale dell’Adriatico, il principato di
Albania, che doveva impedire lo sbocco della
Serbia verso il mare
In questa immagine
satirica, la Russia,sotto
forma di orso vuole
distruggere i Balcani
II guerra balcanica: disfatta bulgara
 L’anno successivo la Bulgaria, insoddisfatta della
spartizione territoriale decisa alla fine della guerra,
attaccò Serbia e Grecia
 Questo attacco determinò una seconda guerra
balcanica:
 Serbia – Grecia – Romania –Turchia si allearono
contro la Bulgaria
 Quest’ultima fu sconfitta e dovette cedere territori
sia alla Romania, sia alla Turchia
I Balcani prima e dopo le guerre del 1912-13
Scenari successivi
alle guerre balcaniche: la guerra si avvicina
 Esito delle guerre balcaniche
 I. difficoltà estreme per Germania e Austria, visto che
l’impero ottomano, loro principale puntello nei Balcani, era
stato tagliato fuori da questa area
 II. rafforzamento territoriale della Serbia, che mantenne
il suo progetto panslavo: unificazione dei popoli slavi del Sud
e era acerrima nemica dell’Austria, perché si opponeva ai suoi
piani e le aveva impedito lo sbocco al mare
 III. Volontà sempre più forte nell’impero asburgico di
liquidare la Serbia con i rischi del caso
 a. Austria vs. Serbia equivaleva a una guerra Austria vs.
Russia
 b.Austria contro Russia equivaleva a un coinvolgimento di
Germania (alleata storica dell’Austria) e Francia (alleata
militare della Russia)
3. Il domino che porta
alla I Guerra mondiale
L’arresto di Gavrilo Princip dopo
l’uccisione di Francesco Ferdinando a Sarajevo, 28 giugno 1914
L’attentato di Sarajevo, 28 giugno 1914
 I membri di una società irredentista dei
serbi di Bosnia, Mlada Bosna, pianificarono
l’uccisione di dell’arciduca Asburgo
Francesco Ferdinando, erede al trono
imperiale, che visitava Sarajevo con la moglie
Sonia il 28 giugno 1914
 La mattina una bomba lanciata contro l’auto
dell’arciduca ferisce la moglie di striscio e
esplode contro l’auto di scorta. L’attentatore
venne subito fermato.
 Un’ora dopo l’arciduca, dopo aver fatto visita
ai feriti dell’attentato e avere ripreso il suo
corteo viene ferito a morte e ucciso
insieme alla moglie dai colpi di pistola di
Gavrilo Princip, a sua volta subito arrestato
 Questo evento determinò un domino di azioni e
reazioni che portarono alla I Guerra (Mlada
Bosna aveva legami con i servizi segreti serbi)
L’arciduca
Franz Ferdinand
Gavrilo Prinzip
Prinzip spara all’arciduca
Austria e Serbia in guerra
 La situazione europea precipitò in poco più di un mese
 L’Austria spedì alla Serbia un ultimatum
chiedendole di fare chiarezza su mandanti e responsabili
della morte di Francesco Ferdinando(23 luglio)
 La Serbia respinse in parte l’ultimatum, rifiutando
che funzionari austriaci partecipassero alle indagini
sull’attentato. La Russia sostenne la Serbia
 L’Austria non si ritenne soddisfatta della risposta serba
e dichiarò guerra al paese balcanico (28 luglio)
 La Russia fece mobilitare le sue forze armate,cioè avviò le
operazioni che dovevano portare alla guerra
Germania in guerra con Russia e Francia
 La mobilitazione russa fu letta dai tedeschi come atto di
ostilità, perché i russi la estesero su tutto il loro fronte
occidentale al fine di evitare un attacco della Germania
 La Germania inviò il 31 luglio un ultimatum alla Russia
chiedendole di rinunciare alla mobilitazione
 La Russia non rispose e il 1 agosto la Germania dichiarò
guerra alla Russia
 La Francia decise allora la mobilitazione delle sue
truppe, in quanto era alleata militare della Russia
 La Germania le mandò un ultimatum chiedendole di
smobilitare, e non ottenendo risposta, dichiarò guerra
anche alla Francia
Le responsabilità tedesche nel conflitto
 La Germania ebbe la responsabilità di
accelerare le operazioni che portarono alla
guerra
 1. per il suo appoggio totale e
incondizionato all’Impero asburgico nel
conflitto anti-serbo
 II. per il complesso di accerchiamento
che pervadeva la classe politica, kaiser in
primis; l’esercito; la maggioranza
dell’opinione pubblica tedesca: la Germania si
sentiva discriminata ingiustamente nelle sue
ambizioni internazionali
 III. perché la sua strategia militare era
basata sull’idea della guerra-lampo:
rapida, con effetto-sorpresa e privando
l’avversario di qualsiasi iniziativa
4. L’esordio della guerra
(estate-autunno1914)
Fotogramma dal film
“All’ovest niente di nuovo” di Lewis Milestone, 1930
La strategia di von Schlieffen
 La strategia tedesca era stata elaborata dal
conte von Schlieffen, capo di maggiore, e
prevedeva che la guerra potesse essere
combattuta sui due fronti, orientale e
occidentale, visto che Russia (oriente) e
Francia (occidente) erano alleate
 In primo luogo la Germania avrebbe
attaccato in massa e rapidamente la
Francia, per sconfiggerla in poche settimane
 Dopo la vittoria contro i francesi, le truppe
tedesche sarebbero state rivolte
contro la Russia, perché il suo esercito era
più massiccio, ma più lento di quello francese
Il conte Alfred von Schlieffen
Un esercito nazionale
 «Solo i tedeschi compresero che con una gerarchia di
comando formata da capi altamente addestrati è
possibile costruire rapidamente la macchina bellica
chiamando alle armi le reclute all’ultimo momento
 Ma se la macchina bellica si costruiva con l’addestramento,
essa acquistava solidità attraverso i fattori psicologici
 Per generazioni i capi della Germania avevano inculcato nel
popolo la patriottica convinzione della grandezza del
destino del paese
 Il popolo tedesco era intimamente legato al suo
esercito e ne era orgoglioso nonostante la severità della
disciplina, sconosciuta negli altri paesi.» (Liddell Hart)
Obice e mitragliatrice
 «Dal punto di vista tattico i tedeschi
partirono con due importanti vantaggi
materiali
 Soltanto loro avevano giustamente
valutato le potenziali risorse dell’obice
pesante, e si erano quindi assicurati
un’adeguata quantità di queste armi
 I tedeschi avevano studiato la
mitragliatrice più di altre nazioni e
furono quindi in grado di sfruttare
prima degli altri l’intrinseca capacità
della mitragliatrice di dominare il
campo di battaglia» (Liddell-Hart)
Obice pesante sul fronte italiano
La mitragliatrice
La Gran Bretagna entra in guerra
 I tedeschi attaccarono subito il Belgio
per aprirsi la strada verso il cuore della
Francia, Parigi
 Il Belgio era una nazione la cui neutralità
era garantita da un trattato firmato tempo
prima anche dalla Germania
 L’opinione pubblica britannica fu molto
scossa da questo attacco e spinse il suo
governo a reagire militarmente
 Il 5 agosto la Gran Bretagna dichiarò
guerra contro la Germania
 La decisione britannica colse di
sorpresa i tedeschi, che si erano
concentrati solo sulla strategia militare, e non
avevano considerato la forza di pressione
dell’opinione pubblica inglese sulle decisioni
politiche
Soldati tedeschi in Belgio
La guerra di movimento tedesca
 I tedeschi attuarono una guerra di
movimento, come avevano fatto nel1870
contro la Francia: rapido spostamento di
grandi masse di soldati per poche
battaglie campali
 Tra la seconda metà di agosto e l’inizio di
settembre 1914 l’esercito della Germania
sfondò a Nord Est della Francia, le cui
truppe furono costrette a ritirarsi
precipitosamente
 I tedeschi si fermarono sul fiume Marna,
non lontano da Parigi, e questo spinse il
governo francese a allontanarsi dalla capitale
insieme a 500.000 persone
 Sul fronte orientale, intanto, le truppe
tedesche fermarono un primo attacco
russo verso la Prussia orientale
Il generale Hindenburg
comandante
delle truppe tedesche
sul fronte orientale
Stallo sul fronte occidentale
 I tedeschi, anche per supportare gli austriaci, trasferirono
circa centomila uomini sul fronte orientale
 Il 6 settembre i francesi passarono al contrattacco
e dopo circa una settimana di combattimenti furiosi,
l’esercito tedesco fu costretto a arretrare su una
linea tra i fiumi Aisne e Somme
 La situazione bellica sul fronte occidentale si attestò su
uno stallo, negativo per i tedeschi che non erano riusciti
a portare a compimento il progetto di una guerra lampo
 La linea del fronte occidentale era lunga circa 700 km
e andava dal Mare del Nord alla Svizzera
Il fronte occidentale
Il fronte orientale
Dalla guerra di movimento
alla guerra di logoramento
 La guerra di movimento progettata dagli strateghi tedeschi
si trasformò necessariamente in una guerra di
logoramento, un modo di combattere imprevisto e
nuovo per entrambi gli schieramenti
 I due eserciti, tedesco e francese, si affrontarono in
una serie di attacchi, che provocarono migliaia di
morti, intervallati da lunghe pause.
 Da novembre 1915 a marzo 1918 questi attacchi
non determinarono avanzamenti decisivi da parte
dei contendenti, e la linea di guerra tedesca “linea
Sigfrido”, si mosse solo di pochi chilometri
 La superiorità iniziale degli eserciti dell’Alleanza fu
sostanzialmente annullata da questa situazione
Il conflitto diventa mondiale
 Il conflitto si estese in pochi mesi a buona parte del globo
 Esistevano, infatti, stati di media importanza che temevano si
venisse a creare un assetto mondiale nuovo e a loro
sfavorevole
 Altri stati videro nella guerra l’occasione di per realizzare i loro
obiettivi di espansione o consolidamento territoriale
 I paesi più importanti entrati in guerra dopo l’inizio del conflitto tra
Germania,Austria, Francia, Russia e Gran Bretagna furono
 1. il Giappone, che dichiarò guerra alla Germania per acquisire i
territori tedeschi in Estremo Oriente (agosto 1914)
 2. laTurchia, alleata segretamente con Germania e Austria
(novembre 1914)
 3. gli Stati Uniti che si allearono con l’Intesa e entrarono in
guerra nella primavera del 1917 e con loro alcune repubbliche del
Sudamerica e la Cina
 Infine l’Italia che cominciò a combattere nel maggio 1915
Il mondo in guerra,
1914 - 1918
5. L’Italia entra in guerra
L’Italia corteggiata dalle potenze,
Austria e Germania (sn),, Francia, GB e Russia (dx)
La neutralità dell’Italia
 Quando iniziarono le ostilità belliche, l’Italia
dichiarò la propria neutralità, per quanto
fosse legata dalla Triplice Alleanza in un patto
con Austria-Ungheria e Germania
 Motivò questa scelta, per bocca del Presidente
del consiglio Salandra, con il carattere
difensivo dellaTriplice Alleanza, in quanto
l’Austria non era stata attaccata e non aveva
consultato l’Italia prima della dichiarazione di
guerra alla Serbia (questi due fatti sollevavano
l’Italia dall’obbligo di intervento)
 In realtà, si stavano muovendo sia a livello di
trattative politiche, sia all’interno dell’opinione
pubblica, correnti di opinione decisamente
favorevoli alla partecipazione al conflitto
 Tale partecipazione non doveva però
avvenire al fianco di Austria e Germania,
secondo l’opinione prevalente
Il presidente del consiglio
Antonio Salandra
Il ministro degli esteri
Sidney Sonnino
Il Trattato di Londra
26 aprile 1915
 Dopo il fallimento del progetto tedesco di guerra-lampo, Salandra e
il ministro degli esteri Sidney Sonnino, con il sostegno del re,
aprirono colloqui segreti con Francia, Gran Bretagna e
Russia, per intervenire al loro fianco
 e contemporaneamente mantennero aperti i canali
diplomatici con Austria e Germania, al fine di ottenere
concessioni territoriali in cambio del mantenimento della
neutralità
 Il 26 aprile 1915 Salandra e Sonnino, mettendone a conoscenza
solo il re che approvò, firmarono ilTrattato di Londra con la
Triplice Intesa
 In base a esso l’Italia sarebbe entrata in guerra entro un mese e per
il sostegno all’Intesa, in caso di vittoria, avrebbe avuto:
 Trentino
 SudTirolo, fino al Brennero (considerato confine naturale)
 Venezia-Giulia
 la penisola istriana (esclusa la città di Fiume)
 una parte della Dalmazia, comprese alcune isole adriatiche
Salandra-Sonnino e Vittorio Emanuele III:
le ragioni dell’intervento
 IlTrattato di Londra ledeva pesantemente lo Statuto
albertino, in quanto il governo italiano si impegnava a
attuare una politica per la quale non aveva il sostegno
della maggioranza parlamentare
 Il governo Salandra – Sonnino riteneva che se l’Italia non
avesse partecipato alla guerra che avrebbe deciso i destini
dell’Europa, il suo ruolo internazionale sarebbe
stato gravemente compromesso così come il
prestigio della corona sabauda si sarebbe indebolito
(da qui il sostegno diVittorio Emanuele III alla guerra)
 Con la guerra, inoltre, le tensioni sociali si sarebbero
indebolite e il governo avrebbe avuto maggiore
solidità
Interventisti e neutralisti
 L’opinione pubblica italiana si divise in quei mesi di
neutralità ufficiale tra interventisti e neutralisti
 L’interventismo si divideva a sua volta in due correnti,
una di sinistra e una di destra
 L’interventismo di sinistra riteneva giusta una guerra
contro l’Austria
 a. per completare il processo risorgimentale con
l’annessione delle “terre irredente”
 b. per aiutare l’instaurarsi della democrazia nelle
nazioni oppresse dai due imperi conservatori:Austria-
Ungheria e Germania, che dovevano essere sconfitti
Interventisti di sinistra
Gli interventisti di sinistra erano:
 repubblicani
 radicali
 socialisti riformisti di Bissolati
 irredentisti, tra cui emerse la
figura di Cesare Battisti
 i sindacalisti rivoluzionari:
Alceste de Ambris e Filippo
Corridoni, i quali interpretavano la
guerra come “guerra
rivoluzionaria”: un evento in
grado di modificare gli equilibri
internazionali e di conseguenza
anche gli equilibri sociali dentro i
singoli stati, a favore delle masse
operaie
Cesare Battisti
Leonida Bissolati
Alceste de Ambris
Filippo Corridoni
Interventismo di destra
 L’interventismo di destra era composto soprattutto
dai nazionalisti di Corradini, Rocco e Federzoni, che
volevano l’intervento in guerra dell’Italia a qualunque costo
 Essi ritenevano che attraverso la guerra l’Italia avrebbe
realizzato la sua vocazione “naturale” di grande
nazione imperialista
 In principio erano favorevoli all’intervento italiano con
l’Alleanza, per poi cambiare idea e sostenere una guerra
combattuta con l’Intesa contro l’Austria, vecchia nemica
dell’Italia
 Si creò così uno schieramento politico composito, in cui
nazionalisti, irredentisti, sindacalisti rivoluzionari e
repubblicani si unirono per promuovere l’entrata in guerra
mobilitando l’opinione pubblica che a essi faceva riferimento
Mussolini e D’Annunzio
 Protagonisti di primo piano della
mobilitazione interventista furono due
uomini
 Benito Mussolini: direttore del quotidiano
socialista Avanti e neutralista fino all’estate
del 1914, a partire dal novembre del
medesimo anno sostenne le ragioni
dell’intervento a fianco dell’Intesa e fondò il
quotidiano Popolo d’Italia, affermando che
astenersi dalla guerra significava staccarsi
dalla storia e dalla vita, lavorare per la
reazione e non per la Rivoluzione Sociale
 Gabriele D’Annunzio, tornato nel 1915 in
Italia dalla Francia, il più noto poeta e
intellettuale italiano mise la sua notevole
capacità di parola al servizio della
propaganda interventista e si scagliò con
violenta dialettica contro i neutralisti e
soprattutto, fra essi, contro GiolittiGabriele D’Annunzio
L’opinione pubblica interventista
 Gli interventisti potevano contare sul sostegno dei
settori più giovani e dinamici della società, quelli
che più contribuivano a formare l’opinione pubblica
 Erano in maggioranza interventisti gli studenti, gli
insegnanti, gli impiegati, i professionisti, ovvero la
piccola e media borghesia colta, più sensibile ai valori
patriottici
 Tra gli interventisti troviamo l’elite intellettuale italiana:
Giovanni Gentile, Luigi Einaudi, Luigi Albertini con
il Corriere della sera
 Tra gli intellettuali italiani neutralisti il più illustre fu il
grande filosofo Benedetto Croce
Neutralisti:
Giolitti, Benedetto XV, socialisti
 Giolitti era neutralista perché riteneva che
l’Italia fosse impreparata per una guerra lunga
e logorante, e che avrebbe potuto sfruttare la
neutralità per ottenere i territori irredenti da
Austria e Germania
 Il papa Benedetto XV e il mondo
cattolico erano contrari alla guerra, anche
perché l’Italia alleata con la Francia
(repubblicana e anticlericale) avrebbe
combattuto contro l’Austria-Ungheria
(cattolica)
 Psi e Cgl erano avversari della guerra, sia
per convinzioni ideologiche (“guerra
imperialista”), sia perché interpretavano
l’opinione delle classi popolari, contadini e
operai, che temevano la guerra e le sue
conseguenze
Giolitti nel 1915
Papa Benedetto XV
L’Italia decide l’intervento
 Il Parlamento, orientato da Giolitti, aveva
votato per la continuazione delle
trattative con l’Austria (Giolitti non sapeva
del trattato di Londra)
 Salandra si dimise
 Il re respinse le sue dimissioni, mostrando
così di condividere l’azione politica del governo
Salandra-Sonnino
 Ebbero un peso importante per far cambiare
idea al Parlamento le manifestazioni
interventiste partecipate e minacciose: si
parlò di “radiose giornate di maggio”
 Il 20 maggio la Camera “dovette” votare a
favore della concessione dei pieni poteri al
governo, con il solo voto contrario del Psi
.
 Un voto contrario avrebbe aperto un conflitto
con il governo e soprattutto con il re
 Il 23 maggio l’Italia dichiarò guerra
all’Austria
Carlo Carrà,
“Manifestazione
interventista”, 1914
L’intervento
De Ambris (sn),
Corridoni (al centro) e
Mussolini (dx)
fotografati durante un
raduno
interventista
I socialisti furono spiazzati e
isolati dall’accumularsi degli
eventi e cercarono
di cavarsela con la parola
d’ordine,
“né aderire, né sabotare”
6. La guerra, fase 1:
1915 -1916
cartolina di propaganda italiana,1916primaguerramondiale.myblog.it
Un guerra moderna combattuta
con idee strategiche tradizionali
 «Le nazioni entrarono nel conflitto con le concezioni e i
sistemi tradizionali del XVIII secolo, appena
modificati dagli avvenimenti del XIX
 Dal punto di vista politico, vedevano la guerra come una
lotta tra coalizioni avversarie basate sul tradizionale
sistema delle alleanze diplomatiche
 Dal punto di vista militare, come una specie di gara tra
eserciti di mestiere, che sostanzialmente era
combattuta dai soldati, mentre la massa della popolazione
stava a guardare, come dalle tribune di un anfiteatro, le
imprese dei suoi campioni.» (Liddell-Hart)
Le prime offensive italiane sull’Isonzo
 Le truppe austro-ungariche erano
inferiori per numero sul fronte
meridionale e si attestarono lungo il corso
del fiume Isonzo e sulle alture del Carso
 Tra giugno e dicembre del 1915
contro di esse, l’esercito italiano, guidato
dal generale Luigi Cadorna, condusse
quattro offensive, note come “battaglie
dell’Isonzo”
 Nessuna di esse ottenne successo
 Gli italiani persero 250.000 soldati, tra cui
buona parte degli ufficiali inferiori
 La linea del fronte in sei mesi non si
era sostanzialmente mossa
Il generale
Luigi Cadorna,
capo di stato
maggiore
dell’esercito
italiano
La Strafexpedition, 1916
 A giugno del 1916 l’esercito dell’Austria-Ungheria
attaccò il fronte italiano nell’operazione
Strafexpedition (“spedizione punitiva”) penetrando
dal Trentino verso la pianura veneta per dividere in
due lo schieramento avversario
 Gli italiani, sorpresi, fermarono l’attacco
sull’altopiano di Asiago e poi contrattaccarono
 Questo attacco austriaco, che non determinò gravi
perdite, causò comunque una forte delusione
nell’opinione pubblica italiana e ebbe come
risultato politico le dimissioni di Salandra
 Si formò allora un ministero di “unità nazionale” (tutti
gli schieramenti politici, eccetto il Psi, appoggiavano il
governo) presieduto da Paolo Boselli
 Nella seconda parte dell’anno si combattè di
nuovo sull’Isonzo, altre cinque offensive, con un
solo successo italiano, la presa di Gorizia in agosto
Cesare Battisti,
catturato durante la
Strafexpedition,
condannato a morte per
tradimento
Paolo Boselli
La Strafexpedition austriaca del 1916
www.lagrandeguerra.net
Le battaglie dell’ Isonzo
www.lagrandeguerra.net
Le conferenze socialiste di
Zimmerwald, 1915, e Kienthal, 1916
 Sia nel 1915, che nel 1916, in due località svizzere, Zimmerwald e
Kienthal, si svolsero due conferenze tenute dal movimento
internazionale socialista per chiedere la fine del conflitto e la pace
incondizionata
 A esse parteciparono socialisti dei paesi neutrali, quelli che avevano
votato contro la guerra nei parlamenti (come il Psi in Italia) e
rappresentanti del pacifismo
 Durante il conflitto, l’avversità alla guerra si rafforzò, viste le condizioni
in cui si svolgeva, ma il movimento socialista si divise in due correnti
 1. la sinistra riformista era pacifista, e chiedeva il ritorno, dopo
la pace, alla democrazia prebellica
 II. i socialisti rivoluzionari sostennero che la guerra fosse
un’opportunità politica da sfruttare per accelerare la caduta
dei regimi capitalistici, contando sul malcontento popolare e
delle sofferenze che essa provocava soprattutto nel
proletariato
 In prima fila su queste posizioni fu il russo Lenin, che sul tema scrisse
l’opuscolo L’imperialismo fase suprema del capitalismo
Operazione Gericht:
i tedeschi attaccano i francesi a Verdun, 1916
 I tedeschi attaccarono la piazzaforte francese diVerdun nel
febbraio 1916 nell’operazione Gericht (giudizio) guidata dal generale
Falkenhayn
 «Verdun era il fulcro della difesa francese, poichè univa il
settore settentrionale con quello meridionale del fronte.
Inoltre, davanti aVerdun i tedeschi avrebbero facilmente nascosto i
pezzi d'artiglieria, le riserve di munizioni e le truppe destinate
all'attacco nelle vaste distese boschive. Infine, perVerdun, la strada
proveniente da Bar-le-Duc costituiva l'unica via di comunicazione
con le retrovie e poteva essere sottoposta incessantemente ad un
bombardamento concentrato. »(www.arsbellica.it)
 Il loro scopo era di indebolire l’esercito francese in uomini e armi
 La strategia tedesca portò a una fase di combattimenti su
Verdun durata quattro mesi, ma senza che gli attaccanti
ottenessero i risultati attesi, visto che le perdite francesi furono
non molto inferiori a quelle tedesche
Operazione Gericht
contro Verdun, 1916
www.asrbellica.it
L’attacco inglese sulla Somme
 Gli inglesi a partire da
giugno 1916 andarono in
aiuto ai loro alleati
attaccando i tedeschi sul
fiume Somme
 Questa offensiva congiunta
anglo-francese portò a una
nuova fase della guerra
di logoramento durata
sei mesi
La tragedia di Verdun
 Verdun è tuttora la battaglia più
lunga della storia militare, durò
dieci mesi
 Detiene il non invidiabile primato di
campo di battaglia con la
maggior densità di morti per
metro quadro.
 Nel periodo febbraio-giugno 1916, i
francesi contarono circa 315.000 tra
morti, dispersi e feriti gravi. Per i
tedeschi le perdite ammontarono a
281.000
 Altre centinaia di migliaia di uomini
morirono nell’attacco sulla Somme
La guerra marina e sottomarina
 La guerra marina coinvolse inglesi e tedeschi
 I tedeschi volevano sia indebolire la flotta
nemica, sia impedire i rifornimenti che la
Gran Bretagna riceveva dalle sue colonie,
e attuarono una sorta di moderna guerra
corsara
 Gli inglesi attuarono un rigido blocco
navale nel Mare del Nord, in funzione
antitedesca, in modo da bloccare i rifornimenti
fatti alla Germania anche dai paesi neutrali
 I tedeschi utilizzarono anche i sottomarini
per bloccare le navi mercantili dirette in
Inghilterra
 Per forzare il blocco, nel maggio 1916 i
tedeschi attaccarono la marina inglese al largo
della penisola dello Jutland, una battaglia durata
quattro giorni tra fine maggio e inizio giugno
 La flotta tedesca ebbe la meglio, ma questa
vittoria non interruppe il blocco navale
Un sottomarino tedesco
Polonia, Serbia, Dardanelli
le vittorie dell’Alleanza
 La Germania ebbe migliori esiti in
Polonia, dove le truppe russe furono costrette
dagli attacchi tedeschi a lasciare buona parte
del territorio,occupato dai tedeschi
 L’Austria attaccò la Serbia, la invase e le
impedì di continuare il conflitto
 Un corpo di spedizione franco-inglese (gran
parte erano neozelandesi e australiani) tentò lo
sbarco nella penisola di Gallipoli, presso lo
stretto dei Dardanelli per impedire ai turchi,
sostenitori dell’Alleanza, di essere riforniti e di
muoversi (1915)
 La zona era collinare e quindi inadatta al modo
di combattere previsto da inglesi e francesi.
 Dopo mesi di scontri molto cruenti, la
spedizione anglofrancese fu costretta a ritirarsi
senza avere ottenuto nulla (1916)
Il fallito attacco
a Gallipoli
Il genocidio degli armeni/1
 Gli armeni sono una nazione dotata di una propria lingua, di una propria
confessione religiosa cristiana (nata nel 491), di proprie tradizioni e di una
propria cultura
 Come altre nazioni oppresse gli armeni erano stanziati in un territorio di cui
rappresentavano la maggioranza della popolazione e avevano una forte tradizione
di indipendentismo politico
 Avevano in comune con gli ebrei il fatto di avere subito una diaspora duratura e di
essersi inseriti nelle economie di molti paesi stranieri come commercianti,
attività dalla quale trassero ricchezze consistenti
 Nella seconda metà dell’800 le rivolte degli armeni contro gli ottomani
furono represse sanguinosamente
Il genocidio degli armeni/2
 Nel 1895 si verificarono pogrom (massacri etnici) di armeni a
opera soprattutto di curdi, rivali storici degli armeni, ma in seguito
anche da parte turca
 La situazione precipitò per gli armeni durante la I guerra
mondiale, perché l’area in cui erano stanziati era oggetto di
lotte fra turchi e russi, che volevano annettersela
 I turchi dopo avere vinto contro i russi la battaglia di
Sakiramisch (1915), temendo altre avanzate dei nemici e
che gli armeni li avrebbero fiancheggiati, decisero lo
sterminio della popolazione armena
 Con il pretesto di controllare una rivolta, i turchi circondarono la
città di Van, e determinarono l’effettiva insurrezione della
popolazione, mentre giungevano anche truppe russe
 L’Armenia non occupata dall’esercito russo fu sottoposta dai turchi
alla deportazione dei maschi adulti, costretti a arruolarsi e poi
fucilati; seguirono rastrellamenti nei villaggi; infine i superstiti
furono costretti a affrontare una marcia della morte verso il
deserto di Der-El-Zor, durante la quale molti morirono
Il genocidio degli armeni/3
Armeni deportati e lasciati morire di
fame durante la marcia
“Trofei di guerra” turchi
Scheletri armeni trovati nel deserto di Der-El-Zor
7. La guerra,fase 2:
1917 - 1918
Manifesto inglese
per invitare all’arruolamento
Manifesto italiano per
ridurre i consumi dei generi
di prima necessità
Lo zio Sam, simbolo nazionale,
in questo noto manifesto invita
i suoi concittadini all’arruolamento
Gli Usa e la guerra:
i vincolanti rapporti economici
 L’economia americana e quelle dell’Intesa si erano
legate strettamente
 Tra 1914 e 1917 le imprese americane quadruplicarono le
proprie esportazioni verso Francia e Gran Bretagna,
soprattutto di armi (merci per 2 miliardi di dollari)
 Le banche statunitensi concessero prestiti ingenti ai
governi francese e inglese, invertendo il trend che per
l’intero ‘800 aveva visto gli Usa essere in costante bisogno dei
prestiti europei per la loro economia
 Si avvicinava, in queste condizioni l’entrata in guerra degli Usa,
che, oltre ai motivi ideali, avevano anche motivi concreti di
sorveglianza dei loro investimenti, per cominciare il conflitto
Gli Stati Uniti entrano in guerra
 I tedeschi ripresero la guerra sottomarina all’inizio
del 1917
 Molte di queste navi erano americane, e ciò servì a
accelerare la volontà degli Stati Uniti di partecipare alla guerra
 Il presidente americano W.Wilson intensificò la sua opera di
convincimento dell’opinione pubblica americana, scettica
sull’entrata in guerra, affermando che vi erano due motivi per
il conflitto:
 I. la barbarie dell’esercito tedesco
 II. la difesa della democrazia parlamentare, che aveva
in Francia e Gran Bretagna i migliori esemplari
europei

 Gli Usa rompono i rapporti diplomatici con la
Germania nel febbraio 1917, e due mesi dopo entrano
in guerra al fianco delle forze dell’Intesa e contro
Germania e alleati
 Contò molto la considerazione americana sulla necessità di
difendere gli interessi statunitensi in Europa
il presidente
americano
Woodrow
WIlson
Gli Usa e l’imposizione della guerra
 Gli Stati Uniti furono costretti a imporre
la coscrizione obbligatoria, per lo
scarso numero di arruolamenti volontari
 Furono chiamati al fronte 1.800.000
uomini
 Essi dovettero essere addestrati, così
come dovettero essere approntati i
convogli marittimi protetti, secondo la
necessità, per trasferire in Europa gli
uomini
 Solo nella primavera del 1918 le
truppe americane giunsero sui
campi di battaglia europei
Manifesto di
propaganda americano
La Russia verso il caos politico
 L’intervento in guerra degli Usa servì a compensare la Triplice Intesa
per la defezione della Russia, nella quale si disgregò l’esercito
 Nel marzo1917 si verificò un durissimo sciopero generale
organizzato dagli operai della capitale Pietrogrado, sciopero che
diventò un’insurrezione politica antizarista.
 I soldati disobbedirono all’ordine di sparare sui
manifestanti e solidarizzarono con loro
 Questo determinò l’abdicazione di Nicola II, che poi fu
arrestato insieme alla sua famiglia
 Sul fronte di guerra molti reparti si rifiutarono di continuare a
obbedire ai loro comandanti e elessero dei soviet
 Molti soldati contadini abbandonarono il fronte e
tornarono a casa per partecipare alla spartizione delle terre dei
grandi proprietari, che sembrava imminente
 Il governo provvisorio russo decise di continuare la guerra,
ma dopo un ultimo tentativo di offensiva, fallito a luglio,
esso non poté più contribuire alla guerra
La Rivoluzione d’ottobre
e la pace di Brest-Litovsk
 Tra il 6 e il 7 novembre 1917 (fine di
ottobre secondo il calendario russo) il
governo provvisorio presieduto da
Aleksandr Kerenskij e formato da tutte le
forze politiche di sinistra venne liquidato
da un’insurrezione guidata da Lenin, che
era rientrato in Russia sei mesi prima grazie alla
complicità dei tedeschi (che speravano di
indebolire con la sua idee rivoluzionarie i nemici
russi)
 Lenin assunse la guida di un governo
rivoluzionario, la cui decisione immediata fu di
terminare la guerra con la Germania firmando
una pace “senza annessioni e senza indennità”
con i tedeschi
 La pace fu raggiunta ufficialmente a Brest-
Litovsk e comportò per la Russia la
perdita del 25% dei suoi territori europei
(3 marzo 1918)
Aleksandr Kerenskij
Firma della pace tra
Russia
e Germania a Brest-
Litovsk
I sei mesi terribili dell’intesa,
marzo – settembre 1917
 L’Intesa era comunque in gravi difficoltà
 Gli attacchi sottomarini della Germania si fecero
sempre più intensi e l’aiuto militare americano era ancora
lontano,tanto che in Francia e Gran Bretagna i mesi tra
marzo e settembre 1917 si cominciò a pensare
seriamente alla possibilità di una sconfitta
 I fatti russi ebbero ripercussioni sia nei singoli paesi,
in cui i socialisti ripresero l’iniziativa politica, sia al fronte,
dove si verificarono rivolte di soldati, che rifiutavano di
combattere (nell’esercito francese, a maggio ‘17 si
rivoltarono in quarantamila)
Le difficoltà dell’impero austro-ungarico
 L’impero austro-ungarico era a sua volta in
difficoltà gravi
 La guerra, che gli austro-ungarici conducevano in
mezzo a una palese precarietà di mezzi e uomini,
aveva ridato fiato alle rivendicazioni
nazionalistiche degli slavi
 Serbi, croati e sloveni si accordarono per
costituire uno stato degli slavi del sud (futura
Jugoslavia)
 L’imperatore Carlo I era un fervente
cattolico molto influenzato dall’azione
politica del papa Benedetto XV, che aveva
cercato di convincere i governi a rinunciare
all’”inutile strage,” e di accordarsi per una pace
senza annessioni.
 Egli cercò di giungere a un accordo di pace
con l’Intesa, per evitare la disgregazione
dell’impero, ma senza risultati, anche a causa di
una fuga di notizie (“affare Sisto”), che svelò gli
abboccamenti tentati da Carlo con il presidente
della repubblica Francese Clemenceau
L’imperatore austriaco
Carlo I (al centro)
L’Italia nel 1917
 La situazione complessiva dell’Italia era difficile quanto quella
delle altre nazioni
 Sul piano militare, le iniziative di sfondamento del
fronte nemico tentate nella primavera-estate da
Cadorna sull’Isonzo non avevano sortito grossi effetti
 Si verificarono anche episodi di protesta e
insubordinazione tra le truppe
 Inoltre l’esercito austro-ungarico era stato rinforzato da
reparti tedeschi trasferiti dal fronte russo, con l’obiettivo
di sfondare lo schieramento avversario
 Sul piano interno, il malcontento della gente per l’aumento
dei prezzi e la carenza di generi alimentari era evidente,
e portò a una insurrezione aTorino, verso fine agosto, a cui
parteciparono donne e operai
La rotta di Caporetto (ottobre 1917)
 In questo quadro si inserì l’episodio militare ricordato
come “rotta di Caporetto”
 Nei pressi di questo paese (ora in Slovenia), un’armata
austriaca sostenuta dalle truppe tedesche il 24
ottobre 1917 sfondò le linee italiane sull’alto Isonzo
 L’attacco fu condotto dagli austro-tedeschi con la strategia
dell’infiltrazione, cioè la penetrazione rapida nel
territorio nemico per mettere in difficoltà lo schieramento
avversario sfruttando l’effetto sorpresa.
 Gli austro-tedeschi in 15 giorni avanzarono fino al Piave, e
catturarono 300.000 prigionieri, requisendo 3.000
cannoni,e inoltre armi, munizioni, vettovaglie.
 Buona parte delle truppe italiane, per evitare
l’accerchiamento,si ritirò dalle posizioni che occupava
da due anni
 Lo sbandamento di alcuni reparti fu totale, quasi
mezzo milione di soldati arretrarono
disordinatamente verso ilVeneto e si mescolarono
ai profughi civili, così che il caos si fece totale.
Truppe italiane in ritirata dopo
la rotta di Caporetto
La città di Caporetto dopo la
disastrosa ritirata italiana
La rotta di Caporetto
L’esercito italiano, ridotto di quasi il 50%, si attestò sul fiume Piave,
abbandonando agli austro-tedeschi 10.000 Kmq di territorio
I soldati italiani riuscirono comunque a resistere all’urto degli austro-
tedeschi e impedirono così un’ulteriore avanzata verso la Pianura Padana
Le responsabilità di Cadorna
 La rotta fu provocata dalla cattiva gestione
strategica da parte dei comandi militari, che
erano stati sorpresi dall’attacco sull’alto
Isonzo, e inoltre dall’efficacia dell’azione nemica
che aveva reso la situazione irrecuperabile
 A rendere più grave la sconfitta contribuirono lo
stato di stanchezza, demoralizzazione e
scoramento diffuso nell’esercito italiano
(peraltro non diversamente di quanto avveniva in
quei mesi in tutti gli eserciti)
 Il generale Cadorna fu rimosso dal comando,
ma non si assunse responsabilità per la sconfitta,
affermando che la colpa era dei soldati che si
erano arresi senza combattere
 Al suo posto fu nominato come comandante
supremo delle truppe italiane il generale
Armando Diaz
Il generale
Armando Diaz
Una diversa gestione delle truppe
 Diaz attuò un’azione di avvicinamento
ai soldati, attraverso provvedimenti che
alleviassero le condizioni di vita dei
combattenti: licenze e vitto furono
aumentate
 Inoltre venne fatta un’azione di sostegno
propagandistico verso le truppe,
realizzata dal cosiddetto Servizio P
(“Propaganda”) che fu supportato anche
dalla collaborazione di famosi scrittori e
intellettuali
 La guerra fu presentata ai soldati come
portatrice di vantaggi tangibili se l’Italia
avesse vinto
 La propaganda insistette anche sull’aspetto
ideale del conflitto, come lotta per costruire
un ordine interno e internazionale più giusto.
Copertine di giornali
di trincea
Nuovo governo Orlando
 Conseguenza positiva della sconfitta fu che la
linea del fronte si ridusse e questo rendeva
meno logorante la prosecuzione della guerra
per i soldati
 Inoltre, psicologicamente, la guerra si trasformò
da offensiva a difensiva contro un nemico
presente nel territorio nazionale, e questo
contribuì a aumentare il senso di unità
patriottica sia nell’esercito, che nel paese
 La conseguenza politica immediata fu la crisi del
governo Boselli e la formazione di un nuovo
esecutivo di coalizione nazionale, sotto la
presidenza di Vittorio Emanuele Orlando
 A questo governo anche l’ala riformista del
Psi diede il suo cauto appoggio per contribuire
allo sforzo di resistenza
Vittorio Emanuele
Orlando
I 14 punti di Wilson
 Il presidente americano W.Wilson presentò all’inizio del 1918
un programma per il raggiungimento della pace, articolato in
quattordici punti tra cui
 a. abolire la diplomazia segreta
 b. ridurre gli armamenti
 c. ripristinare la libertà di navigazione
 d. abbassare le barriere doganali
 Inoltre prospettava, in questa proposta, un diverso assetto
territoriale per l’Europa: Belgio, Serbia e Romania
reintegrate, evacuazione tedesca dalla Russia occupata,Alsazia-
Lorena restituite alla Francia, sostanziale libertà per i popoli
soggetti agli imperi austro-ungarico e ottomano, confini italiani
rettificati secondo le nazionalità
 Infine, propugnava istituzione di una Società delle Nazioni
per garantire il reciproco rispetto dei principi di convivenza tra i
popoli
Freddezza dei governi,
sostegno dell’opinione pubblica
 I quattordici punti di Wilson non incontrarono il
favore dei suoi alleati europei, che volevano
raggiungere i risultati per cui erano entrati in guerra
e non erano disposti a transazioni
 Tuttavia, questo programma era una proposta
rivoluzionaria rispetto al modo con il quale era stata
gestita la diplomazia prima della guerra
 I quattordici punti ottennero il sostegno della
maggioranza dell’opinione pubblica
internazionale, che vide in essi la prospettiva
di una pace duratura
 A quel punto i membri dell’Intesa
affermarono di accettare le idee di Wilson, sia
perché i soldi americani erano una necessità, sia
per avere una prospettiva ideale alternativa da
contrapporre al verbo rivoluzionario dei
bolscevichi russi
I 14 punti di
Wilson in un
resoconto
stenografico
(fonte: Library of
Congress)
L’ultimo assalto tedesco alla Francia
 L’Alleanza tentò di sferrare gli attacchi decisivi
tra la primavera e l’estate del 1918
 I tedeschi, guidati dal generale Hindenburg che
era diventato il vero leader anche politico del
paese assistito dalle strategie del generale
Ludendorff, dopo essersi liberati del pericolo
russo, decisero di puntare tutto sullo
sfondamento del fronte francese
 A fine marzo penetrarono profondamente
in Francia e quindi proseguirono l’attacco
nei due mesi successivi, giungendo sulla
Marna e tenendo sotto il tiro dei cannoni
Parigi
 La Francia però resistette appoggiandosi sul
proprio esercito e su quello inglese, guidati
unitamente dal generale transalpino Foch, e con
il supporto attivo delle truppe e delle armi
statunitensi
Lo stratega militare
tedesco Ludendorff
Dopo la guerra
diventerà un
convinto
nazista
La battaglia di Amiens, inizio della fine per la
Germania
 In piena estate, a fine luglio, si verificò il
contrattacco dell’Intesa che portò alla grande
vittoria nella battaglia di Amiens (8-11 agosto
1918)
 I tedeschi subirono così la prima sconfitta
sul fronte occidentale e presero a arretrare,
per il logoramento fisico e mentale che
ormai pervadeva i soldati della Germania
 I comandanti capirono da molteplici segni che
ormai la guerra era avviata verso la sua
conclusione
 A quel punto dovevano passare la mano ai
politici, dopo che per quattro anni avevano in
pratica guidato il paese
 Si formò un governo di coalizione democratica, a
cui parteciparono socialisti e cattolici
 L’obiettivo del governo era di cercare una pace
che permettesse al paese di ottenere condizioni
non punitive di uscita dal conflitto
Immagini dalla battaglia di Amiens
La vittoria italiana a Vittorio Veneto
(24 ottobre – 2 novembre 1918)
 L’impero austro-ungarico doveva fronteggiare la
disgregazione dei suoi territori, che portò alla
dichiarazione di indipendenza di Cecoslovacchia
e Slavi del sud
 A loro volta molti soldati delle nazionalità
coinvolte nelle iniziative indipendentistiche
abbandonarono il fronte
 Questo fatto condizionò la conduzione della
parte finale della guerra sul campo di battaglia
 L’esercito italiano il 24 ottobre attaccò
l’esercito austro-ungarico sul fronte del
Piave e dopo 9 giorni, il 2 novembre 1918
ottenne una vittoria decisiva aVittorio
Veneto
 Cechi e ungheresi abbandonarono il fronte dopo
questa sconfitta e gli austriaci si dovettero
arrendere
Luigi Marzocchi, Prigionieri
austriaci catturati a Fagarè;
Fagarè della Battaglia – San
Biagio di Callalta (TV),1918
La battaglia di Vittorio Veneto
L’armistizio del 4 novembre 1918
Reparti in bicicletta presenti alla
battaglia
diVittorioVeneto
Il 3 novembre aVilla Giusti, vicino a Padova Austria e Italia
firmarono l’armistizio che diventò operativo il 4 novembre
Questa data è considerata la fine ufficiale della I guerra
mondiale per l’Italia e anche quella della vittoria italiana
L’armistizio diVilla Giusti
Armistizio di Rethondes
(11 novembre 1918)
 La situazione precipitò anche in Germania,
dove a Kiel, nei primi giorni di novembre i
marinai della flotta tedesca si
ammutinarono e costituirono dei consigli
simili ai soviet insieme agli operai
 Il moto si espanse nelle città più grandi come
Berlino e Monaco, appoggiato dalla Spd
 Il Kaiser Guglielmo II fuggì in Olanda, e
lo imitò anche l’imperatore Asburgo
Carlo I
 Il giorno 11 novembre 1918 i
rappresentanti del governo provvisorio
tedesco presieduto dal socialdemocratico
Ebert dovettero firmare con l’Intesa
l’armistizio a Rethondes, piccolo paese
francese,su un vagone ferroviario
I contraenti del trattato
di Rethondes dopo aver
firmato l’armistizio
Le condizioni di Rethondes
 Le condizioni di resa imposte dall’intesa ai tedeschi furono
molto dure
 1. consegnare l’armamento pesante e la flotta
 ritirare le truppe al di là del Reno
 annullare i trattati di pace con Russia e Romania (favorevoli ai
tedeschi)
 restituire unilateralmente i prigionieri
Bilancio di vincitori e sconfitti
 ««La Germania perdeva la guerra per fame e per
stanchezza, per esaurimento delle forze morali e
materiali, ma senza essere stata schiacciata sul piano
militare e senza che un solo lembo del suo territorio fosse
stato invaso da eserciti stranieri
 Gli Stati dell’Intesa, vincitori grazie all’apporto, tardivo ma
decisivo, di una potenza extraeuropea, uscivano dal conflitto
scossi e provati per l’immane sforzo sostenuto»
(Sabbatucci-Vidotto)
 L’Europa subì un profondo ridimensionamento a
livello internazionale
I numeri finali del conflitto
Al termine del conflitto
 i morti erano 8 milioni e
mezzo
 feriti e mutilati 20 milioni
 la generazione dei ventenni, i nati
tra 1890 e 1900,era stata
decimata
Dal libro “Guerra alla guerra”, di
Ernst Friederich, 1924
8. Pace (?) di Versailles,
1919-1920
I rappresentanti delle quattro maggiori potenze vincitrici alla conferenza di
Versailles, gennaio 1919: (da sinistra) Orlando, Lloyd George, Clemenceau,
Wilson
La conferenza di Versailles
 A Versailles, presso Parigi, si svolse la conferenza
diplomatica che doveva ridefinire gli equilibri internazionali
alla fine della I Guerra mondiale
 Iniziò il 19 gennaio 1919 e si concluse più di diciotto mesi
dopo
 Erano presenti ventisette paesi, ma le decisioni
fondamentali vennero prese da quattro fra essi
 I paesi vincitori: Francia, Gran Bretagna, Usa e Italia
avrebbero dovuto scegliere tra due possibilità:
 A. una pace democratica
 B. una pace punitiva verso le nazioni considerate
responsabili del conflitto (Germania, soprattutto)
Obiettivi e variabili di Versailles
 Gli obiettivi che i presenti si proponevano:
 1. ridefinire la carta politica dell’Europa
 II. costruire un nuovo equilibrio continentale
 Le variabili che potevano influire su questi scopi
 a. i principi di libertà e democrazia affermati da
Wilson nei suoi quattordici punti
 b. la pressione dell’opinione pubblica nei diversi paesi,
in cui il nazionalismo era ancora ben vivo
Pace o diktat ?
 La Germania subì il trattato di pace,firmato il 28 giugno 1919,
che le venne imposto con la minaccia di un’occupazione
militare e di un blocco economico: i tedeschi lo definirono
Diktat
dal punto di vista territoriale
la Germania dovette:
 1. restituire Alsazia e Lorena alla Francia
 2. cedere alla Polonia, che era stata ricostituita come stato
dopo circa 150 anni, alcuni suoi territori orientali, abitati
anche da tedeschi: in tal modo la Polonia aveva uno sbocco al
mar Baltico e accedeva al porto di Danzica (città fino allora
tedesca), proclamata “città libera”
 3. cedere le sue colonie a Francia, Gran Bretagna e
Giappone
Le imposizioni alla Germania
 Dal punto di vista economico
 la Germania,
 essendo ritenuta ufficialmente la responsabile della guerra, dovette
rifondere ai paesi nemici i danni determinati dal conflitto: i
danni furono calcolati in misura tale da impedire al paese di
ricostruire la sua potenza economica in tempi brevi
 Dal punto di vista delle imposizioni militari
 la Germania
 1.dovette abolire la leva obbligatoria
 II. dovette ridurre il suo esercito a 100.000 uomini armati
alla leggera
 III. smilitarizzare la valle del Reno, che truppe inglesi, francesi e
belghe avrebbero presidiato per quindici anni
 Queste misure furono pensate e volute, soprattutto dalla
Francia per fare in modo che la Germania non recuperasse
il suo ruolo di potenza europea
La dissoluzione dell’impero asburgico
 I territori compresi nell’impero degli Asburgo furono
risistemati territorialmente in base al principio di
nazionalità
 L’Austria diventò una repubblica, che andò a occupare
il territorio che in cui si estende all’incirca tuttora
 L’indipendenza austriaca sarebbe stata tutelata
dalla Società delle Nazioni: un modo per evitare che
avvenisse l’unione possibile tra le due nazioni di lingua
tedesca: Germania e Austria
 L’Ungheria a sua volta divenne una repubblica, ma
privata dei territori slavi che governava sotto gli Asburgo
 Nacquero otto nuovi stati
Nuovi Stati
 La Polonia rinacque sulla base di territori che appartenevano in
precedenza agli imperi di Russia e Germania
 Nacque la repubblica di Cecoslovacchia, stato federale in cui
erano compresi anche i Sudeti (territorio di tre milioni di abitanti
di lingua e cultura tedesca)
 Serbia, Montenegro, Croazia, Slovenia e Bosnia-Erzegovina
si unirono per costituire il regno di Jugoslavia
 La Romania fu ingrandita
 La Bulgaria fu ridimensionata
 L’impero ottomano scomparve.Al suo posto sorse la Turchia,
che mantenne solo la penisola di Anatolia
 Fu costituito ufficialmente lo Stato Libero d’Irlanda, anche se gli
inglesi mantennero la regione a maggioranza protestante dell’Ulster
 Sorsero quattro nuove repubbliche sul mar Baltico nei
territori perduti dalla Russia, Estonia, Lettonia e Lituania e
Finlandia, che insieme alla Polonia e alla Romania dovevano
circondare la Russia stessa
La Società delle Nazioni
 La Società delle Nazioni ipotizzata da Wilson nei quattordici
punti fu effettivamente formata con l’obiettivo di
mantenere il nuovo equilibrio che nasceva dalla creazione di
nuovi stati e dallo smembramento di quattro imperi (austro-
ungarico,tedesco,russo e ottomano)
 Lo statuto della Società delle Nazioni prevedeva
a. la rinuncia alla guerra come strumento per risolvere i
conflitti
b. il ricorso all’arbitrato tra Stati
c. sanzioni economiche contro gli stati aggressori
 Elementi di debolezza della Società delle Nazioni furono
1. il fatto che la Russia e i paesi sconfitti fossero esclusi
da essa: essa perdeva rappresentatività e di conseguenza
incisività
 2. la decisione degli Stati Uniti di rimanere fuori da
essa, per evitare di essere coinvolti nei difficili e pericolosi
equilibri postbellici
L’Europa uscita da Versailles
1914
1919
L’Italia e la questione di Fiume
 L’Italia ottenne solo in parte quanto aveva pattuito con il Trattato di
Londra di quattro anni prima
 Le terre irredente, Trentino, Alto Adige (chiamato dagli abitanti di
lingua tedesca SudTirol) , Friuli e Venezia-Giulia furono annesse
al regno d’Italia
 La Dalmazia, invece, essendo in prevalenza abitata da slavi, e in
base al principio di nazionalità che guidò la risistemazione di
Versailles, fu assegnata al nuovo regno di Jugoslavia, compresa
la città di Fiume, a maggioranza italiana.
 Il presidente del Consiglio Orlando e Sonnino, ministro degli
Esteri, chiesero allora di lasciare anche Fiume all’Italia in
unione a quanto pattuito a Londra
 Il presidente americano Wilson si oppose e gli altri membri
dell’Intesa concordarono con lui
 La difficoltà di Orlando e Nitti nel recuperare Fiume e la Dalmazia
determinò le dimissioni di Orlando (giugno 1919)
L’Italia dopo la conferenza di Versailles
Alto Adige
Trentino
9. Una guerra di nuovo tipo
Giochi ispirati alla I guerra
mondiale prodotti in Germania
durante il conflitto
(da E.Friedrich,“Guerra alla guerra”,
1924)
La trincea: “il” luogo della guerra
 La vita dei soldati si svolse per buona parte del tempo in
trincea
 La forma più semplice di fortificazione difensiva, un
fossato scavato nel terreno per permettere a chi
combatteva di evitare il fuoco nemico
 Le trincee erano scavate in linee collegate tra loro da
camminamenti
 Durante il conflitto divennero quasi inespugnabili: sempre
più ampie, riparate, circondate da filo spinato e mitragliatrici
 La vita di trincea era logorante per i soldati: logorìo fisico
(poca igiene, freddo o caldo e umidità opprimenti secondo la
stagione) e mentale (attesa snervante del combattimento,
paura, apatìa, nevrosi)
 Essi uscivano dalla trincea solo per gli assalti o le spedizioni,
spesso notturne
Come e perché si combatteva
 Durezza e crudeltà del conflitto esaurirono negli anni di guerra gli
entusiasmi di molti, che a esso avevano attribuito grandi significati:
patriottismo, coraggio, democrazia, libertà
 I reparti di elite, come le sturmtruppen in Germania e gli arditi in
Italia, formati da volontari convinti e determinati, mantennero l’idea
della guerra come manifestazione di eroismo, affermazione di
patriottismo e ricerca di gloria. Per questo erano i reparti che si
spingevano all’attacco per prini
 Buona parte dei soldati semplici, spesso contadini, non
comprendevano le cause del conflitto e vedeva nella guerra
una fatalità naturale da cui uscire indenni
 Si combatteva per senso di solidarietà con i propri compagni, o
con i superiori diretti (i sergenti spesso erano in prima linea con i
propri uomini), ma anche perché l’apparato militare puniva
duramente le insubordinazioni
 Numerosi furono i casi di diserzione, renitenza alla leva,
autolesionismo (cioè ferite autoinflitte per ottenere
l’allontanamento dal fronte)
La prima linea del fronte
Gruppo di arditi dopo un’azione sul basso Piave
Sturmtruppen in uniforme
Guerra tecnologica/1
l’uso dei gas
 La prima guerra mondiale fu una guerra “tecnologica”, perché in
essa alcune fra le principali innovazioni e invenzioni scientifiche
furono applicate sui campi di battaglia e durante i combattimenti
 Le armi chimiche furono sperimentate ampiamente, in particolare
i gas, urticanti,paralizzanti, asfissianti
 I gas erano considerati un’arma totale capace di
distruggere tutte le forme di vita entro l’area di utilizzo
 I primi a usarli furono i tedeschi, quando in Polonia usarono
proiettili pieni di gas asfissiante, e poi a Ypres in Belgio lanciarono
abbondante gas di cloro per fare breccia nello schieramento
avversario
 In realtà si trovarono piuttosto rapidamente le contromosse
all’arma chimica, come le maschere antigas, anche se intossicati e
morti per gas furono numerose
 Senza contare che un alito di vento contrario poteva spingere le
nuvole tossiche contro chi le aveva emanate
L’uso dei gas
Soldato ustionato dal gas chiamato
“iprite”, in quanto usato per la prima
volta aYpres, nel 1915 dai tedeschi
Soldati inglesi con maschere
antigas
Scoppio della prima mina
a gas inglese, fronte belga,
1914
Guerra tecnologica/2:
il motore a scoppio e il carro armato
 Altro mezzo tecnologico usato ampiamente fu il motore
a scoppio
 Esso permise di rivoluzionare il trasporto delle
truppe, contribuendo alla fase di movimento, e fu alla base
dell’introduzione di un’innovazione destinata a diventare
anni dopo decisiva: il carro armato
 Esso nacque combinando la tecnologia dei mezzi
cingolati usati nelle fattorie americane con
l’armamento leggero impiegato sulle autoblindo,
autocarri coperti di piastre in acciaio e muniti di
mitragliatrici, ma il suo uso, cominciato nel 1916, divenne
massiccio solo a fine guerra (battaglia di Amiens)
Il motore a scoppio e il carro armato
Carro armato inglese, 1916
Carro armato Renault FT 17,
il primo con torretta rotante
Guerra tecnologica/3:
l’arma aerea
 L’arma aerea, cioè gli aeroplani furono l’innovazione più
recente (il primo aereo dei fratelli Wright volò per la prima vota
nel 1903) impiegata nel conflitto
 Gli aerei prodotti durante la prima guerra mondiale furono circa
20.000 e erano considerati utili, ma non ancora totalmente
affidabili
 Il loro uso fu inizialmente limitato alle ricognizioni, per seguire
gli spostamenti delle truppe nemiche, e alle ricognizioni
fotografiche, per individuare gli obiettivi e disegnare le carte
topografiche utili alle strategie di guerra
 Anche gli aerei, come i carri armati, furono impiegati con
maggiore ampiezza nella parte finale del conflitto, per
guidare il tiro delle artiglierie e per mitragliare le retrovie nemiche
 I tedeschi usarono anche dirigibili per bombardare città francesi
e inglesi
L’arma aerea
Manfred von Richtofen
“il Barone Rosso”, famoso aviatore tedesco della I guerra mondiale, volava sul triplano Fokker
L’aviatore romagnolo Francesco Baracca
fu il più noto pilota italiano della I guerra mondiale
Fabbrica per la produzione di aerei
in provincia diVarese
La guerra sottomarina
Il primo sottomarino fu inventato da un inglese, Holland, nel 1902
I tedeschi cominciarono a produrli nel 1905, e alla vigilia della prima guerra
mondiale sperimentarono i propri “U-boot”, cioè navi sottomarine, di cui
possedevano trenta esemplari. Essi si immergevano solo in fase di
avvicinamento al nemico o per sfuggire ai cacciatorpedinieri avversari
Essi erano usati per impedire i rifornimenti ai nemici
Un grave errore fu commesso dai tedeschi quando affondarono il transatlantico
inglese “Lusitania”, in servizio tra New York e Liverpool. Su di esso morirono
anche 128 passeggeri americani, e questo fatto suscitò le dure proteste del
governo statunitense
U-boot tedesco
Il Lusitania affondato
La guerra ai civili
 Il conflitto investì anche le popolazioni civili coinvolte in
modo vario modo nella guerra
 Molti furono i profughi, la cui condizione fu determinata o dal
fatto di abitare molto vicini ai fronti di guerra, essendo
costretti a lasciare case e terre; o dall’invasione delle aree in
cui abitavano
 Vi era chi viveva lontano dalla propria terra d’origine,
che come nemico veniva sottoposto a confische di beni o
addirittura all’internamento
 Inoltre alcune minoranze etniche, come gli armeni,
furono sottoposte in diverse circostanze a segregazione da
parte di paesi che le sospettavano di collaborare con i nemici
per ottenere il riconoscimento dei diritti rivendicati da tempo
Guerra e industria:
produzioni e disciplina di guerra
 I settori industriali più coinvolti nel conflitto ebbero un
notevole incremento di produzioni e ricavi durante la
guerra
 In primo luogo crebbero le industrie siderurgiche,
chimiche e meccaniche
 Esse ebbero lo Stato come principale cliente delle loro
produzioni e per questo furono sottoposte a un sostanziale
controllo pubblico
 Lo Stato distribuiva le materie prime e decideva cosa
produrre, in quali quantità e qualità
 Gli operai delle fabbriche impegnate nelle produzioni
belliche furono sottoposti alla disciplina militare:
abbandonare il proprio posto di lavoro era equivalente a una
diserzione
Guerra e politica:
rafforzamento dei governi e degli Stati maggiori
 In guerra i governi si rafforzarono, mentre i
parlamenti persero importanza, anche perché le loro
decisioni avvenivano secondo tempi e modi troppo lunghi
e complessi rispetto a quanto richiesto dalle necessità
belliche
 I militari influivano pesantemente sulle decisioni
politiche, in quanto i comandi avevano sostanzialmente
un potere autonomo per quanto riguardava la conduzione
delle operazioni belliche
 Spesso questo potere si trasformava in vero e proprio
autoritarismo: censura e sorveglianza, fino al
carcere, riservati ai cittadini sospettati per il loro
pacifismo o socialismo, erano la norma
Il fronte interno:
propaganda e ruolo delle donne
 Il fronte interno pesava quasi allo stesso modo di quello sui campi di
battaglia
 I cittadini dovevano essere mobilitati perché contribuissero
anch’essi all’obiettivo della vittoria con le loro idee, i loro
atteggiamenti e le loro attività
 La propaganda divenne un settore di intervento curato
attentamente dagli stati: furono stampati e distribuiti migliaia di
manifesti; furono incoraggiate o organizzate manifestazioni di
solidarietà ai soldati; vennero sostenuti i comitati di solidarietà per
rafforzare la resistenza interna
 Le donne furono spesso protagoniste di queste
mobilitazioni e dello sforzo bellico: il loro impiego nelle
fabbriche era essenziale per sostenere la produzione in
mancanza degli uomini impegnati al fronte
 Ma anche, quando la guerra si protrasse, e mostrò a tutti il suo
aspetto peggiore tra morte, mutilazioni, razionamenti di cibi e
prodotti, spesso le donne furono in prima fila per chiedere la
fine del conflitto
La propaganda durante la Grande Guerra
Manifesto inglese
che incoraggiava le
donne a lavorare
nelle fabbriche di
munizioni
Manifesto
americano che
sollecitava a un
minore consumo di
pane per sostenere
lo sforzo bellico
Cartolina antibellica italiana
Manifesto
americano
Bibliografia
 Ernst Friedrich, Guerra alla guerra, Milano, Mondadori
 Basil H. Liddell Hart, La prima guerra mondiale, Milano, Bur
 Giuseppe Galasso, Storia d’Europa, Roma-Bari, Laterza
 Giovanni Sabbatucci-VittorioVidotto, Il mondo
contemporaneo. Dal 1848 a oggi, Roma-Bari, Laterza

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  • 1. La Grande Guerra La Prima guerra mondiale 1914-1918
  • 2. 1. Verso la guerra Un’immagine della “domenica di sangue”, Pietroburgo, 22 gennaio1905
  • 3. La situazione europea tra 1890 e 1914, caratteri generali  Tra 1890 e 1914 l’Europa visse molte tensioni sia relative ai rapporti tra gli stati, sia dentro gli stati stessi  Queste tensioni determinarono una serie di dinamiche contraddittorie:  1. accentuato riarmo  2. sviluppo delle correnti d’opinione pacifiste  3. nazionalismi esasperati  4. utopie internazionaliste  5. progresso scientifico e tecnologico  6. critiche alla cultura e alla mentalità positivista, che era stato il sostegno ideologico e culturale del progresso in atto
  • 4. Gli stati/1. La Francia  La Francia era una nazione nella quale le istituzioni repubblicane erano ancora parzialmente precarie  Gli avversari della III repubblica erano forze politiche e correnti d’opinione che ritenevano lo stato democratico non sufficientemente capace di rappresentare e difendere le loro esigenze e le loro idee  nazionalisti, fautori di una politica di potenza coloniale e antitedesca  clericali, avversari dello stato laico  nostalgici della monarchia  antisemiti
  • 5. L’affaire Dreyfus  Queste forze antirepubblicane fecero fronte comune in una vicenda dalle forti componenti antisemite, poi ricordata come “affaire Dreyfus”  L’ufficiale dell’esercito Alfred Dreyfus fu arrestato e condannato nel 1894 ai lavori forzati perché ritenuto colpevole dal tribunale militare di avere venduto documenti segreti all’ambasciata tedesca  La sentenza scatenò una campagna antisemita da parte della stampa destrorsa, ma si basava su indizi falsi o privi di riscontri  Quando negli anni successivi emersero le vere prove che scagionavano Dreyfus, gli altri gradi militari rifiutarono di rifare il processo e artefarono i documenti per coprire i veri responsabili del fattaccio  Lo scrittore Emile Zola prese decisamente posizione a favore di Dreyfus pubblicando nel 1899 una lettera aperta al Presidente della Repubblica francese intitolata J’accuse, in cui rivelò i maneggi dello Stato maggiore francese per nascondere la verità.  Anch’egli fu processato e condannato per offese all’esercito
  • 6. La conclusione dell’affaire Dreyfus  Lo scontro politico diventò estremamente teso  Socialisti,radicali e una parte dei repubblicani moderati si schierarono per il riconoscimento dell’innocenza  Le forze destrorse, clericali, monarchici e nazionalisti chiedevano con forza la conferma della condanna  Il processo fu rifatto nel 1899 e la sentenza di condanna fu confermata  Solo nel 1906,dopo la grazia del Presidente della Repubblica, Dreyfus fu riabilitato Dreyfus rappresentato come un serpente traditore dalla stampa antisemita
  • 7. L’evoluzione politica della Francia  L’esito dell’affaire Dreyfus fu sul medio periodo favorevole ai repubblicani  Le elezioni del 1899 furono vinte dalla sinistra e fu formato un governo che comprendeva anche il socialista Milleranda  Negli anni successivi furono sciolte associazioni di estrema destra e gli altri gradi dell’esercito furono sostituiti  Il clero subì grossi effetti negativi: scioglimento di congregazioni religiose, denuncia del concordato napoleonico del 1803 e conseguente rottura dei rapporti diplomatici tra Francia eVaticano, separazione completa tra Stato e Chiesa  Tuttavia negli anni 1903-10 i governi francesi di Clemenceau e Briand dovettero fronteggiare una grossa conflittualità sociale che portò alla rottura dell’alleanza tra radicali e socialisti  I moderati tornarono al potere nel periodo 1912-1914, guidati dal Raymond Poincare, che divenne Presidente della Repubblica Il radicale Clemenceau Raymond Poicare detto “la guerre”
  • 8. 2/La Gran Bretagna, governata da conservatori e liberali  La reginaVittoria morì nel 1901, e gli successe il figlio EdoardoVII  Tra la fine dell’800 e il primo decennio del ‘900 il governo inglese fu guidato da una coalizione tra conservatori e liberali “unionisti”  La strategia politica di questa coalizione governativa fu indirizzata all’imperialismo (guerra anglo-boera) e un certo riformismo sociale, che però non ledeva i privilegi dei più ricchi: leggi sugli infortuni da lavoro, finanziamenti statali per le scuole, collocamento meno difficile dei disoccupati EdoardoVII con il suo cane Peter
  • 9. Il governo dei liberali (dal 1906)  Nel 1906 i liberali, che si erano opposti al progetto portato avanti dal loro ministro Chamberlain di introdurre una tariffa protezionistica estesa a tutto l’impero, vinsero largamente le elezioni, in cui per la prima volta furono eletti anche trenta deputati del Labour Party,che rappresentava la sinistra espressione dei lavoratori  Il governo liberale ebbe un carattere fortemente riformista: otto ore di lavoro per i minatori, uffici di collocamento,previdenza pensionistica a carico dello stato  Esso aprì un forte conflitto con la Camera dei Lords perché queste riforme dovevano essere finanziate attraverso una tassazione progressiva, che avrebbe fatto pagare di più ai detentori di grandi patrimoni  Gli aristocratici,che ne sarebbero stati fortemente colpiti, si opposero con durezza, sulla base della prassi per cui la Camera dei Lords poteva respingere le leggi votate dalla Camera dei Comuni Joseph Chamberlain, ministro per le colonie, propose la tariffa imperiale per introdurre in Inghilterra il protezionismo doganale, ma senza successo
  • 10. Il governo liberale vince contro la House of Lords  In genere i Lords non si opponevano alle leggi finanziarie, perché che se non fossero state approvate avrebbero bloccato l’apparato statale  Nel 1909 lo scontro culminò quando la Camera dei Lords decise di respingere il bilancio presentato dal governo  Il conflitto costituzionale tra House of Commons e House of Lords terminò dopo due anni, nel 1911, quando il nuovo re GiorgioV fece pressioni sui Lords affinché rinunciassero ai loro privilegi e approvassero la legge fiscale  I problemi per i governi inglesi continuarono però su altri fronti politici: gli scioperi operai, il movimento delle “suffragette” (che si battevano per ottenere il voto femminile alle elezioni) e il nazionalismo irlandese Re GiorgioV Il movimento delle “suffragette”
  • 11. 3/La Germania dopo Bismarck  In Germania si aprì una nuova era politica quando Otto von Bismarck si dimise da cancelliere nel 1890, a causa del successo inaspettato alle elezioni dell’odiato Partito socialdemocratico (Spd),contro cui aveva fatto approvare delle restrittive leggi speciali  Il potere venne detenuto con forza dal kaiser Guglielmo II, mentre i successori di Bismarck governarono come il grande cancelliere: i veri referenti dell’operato governativo erano la corte e l’esercito, più che il parlamento  Socialmente, ma anche politicamente, i gruppi dominanti erano i grandi proprietari terrieri, gli alti gradi dell’esercito e i grandi industriali (Krupp, Siemens)  L’industria, in particolare, era dominata dai cartelli e dai gruppi maggiori, e rivaleggiava per produzione e fatturato con gli Usa Il kaiser Guglielmo II
  • 12. Mutare gli equilibri mondiali  Il grande assillo della Germania stava nella relativamente scarsa disponibilità di materie prime, che non erano sufficienti alle necessità della grande industria  Questa situazione e il fervente nazionalismo germanico, accentuato da un senso di superiorità verso le potenze rivali, spinse i tedeschi a voler modificare gli equilibri geopolitici mondiali, per ottenere anche una diversa distribuzione delle risorse  Tutti i gruppi politici sostenevano la necessità che la Germania assumesse una posizione di contrapposizione nei confronti delle altre potenze mondiali  L’unico partito che si opponesse a questa politica era la Spd, che conquistò la maggioranza relativa al Bundestag nel 1913 e contava un milione di iscritti (1914), oltre a controllare sindacati, cooperative e gruppi ricreativi  Tuttavia, anch’essa a partire dal 1907, dopo insuccesso elettorale, moderò il suo antimilitarismo e anticolonialismo
  • 13. 4/L’impero austro – ungarico e le tensioni nazionalistiche  L’impero austro – ungarico doveva fronteggiare diverse tensioni nazionalistiche al suo interno  I movimenti nazionali erano divisi tra loro da forti rivalità etniche, ma accomunati dall’ostilità verso il centralismo imperiale  Tale ostilità dal piano delle rivendicazioni autonomistiche sfociò in lotte per l’indipendenza  La strutturazione dell’impero in due macrozone,una governata dall’ Austria, l’altra dall’ Ungheria, sotto l’autorità dell’impero, era sentita come insopportabile soprattutto dai popoli slavi, serbi e croati, detti “slavi del sud”  Gli “slavi del sud” erano governati dall’Ungheria, il cui governo era relativamente più duro di quello austriaco, e erano attratti dal regno di Serbia
  • 15. L’insofferenza degli “slavi del sud”  La situazione complessiva era molto difficile, in quanto il governo centrale faceva limitate concessioni ora all’una, ora all’altra etnia, ma questa strategia suscitava scontento da parte dei non “privilegiati”  Serbi e croati di orientamento nazionalista volevano assolutamente fondare uno Stato slavo indipendente ricorrendo a ogni mezzo, anche quello terroristico se necessario  Questa volontà era sostenuta dal regno di Serbia, ma dietro le quinte anche la Russia, principale alleato del regno serbo, vedeva con favore la creazione di un nuovo stato balcanico  Questa situazione contraddittoria preparò la strada allo scoppio della I guerra mondiale, che ebbe inizio proprio da un atto terroristico serbo
  • 16. 5/La Russia, potenza arretrata  La Russia era probabilmente la più arretrata delle potenze europee sia sul piano politico, sia sotto l’aspetto economico  Politicamente era un’autocrazia, basata sul potere pressoché assoluto degli zar Romanov. Aveva rinunciato a modernizzare le sue istituzioni in senso europeo: parlamento inesistente , giustizia e istruzione controllate strettamente dal potere centrale, russificazione forzata delle minoranze (particolarmente presi di mira gli ebrei, spesso vittime dei pogrom, massacri di comunità ebraiche specie nelle zone rurali)  Dal punto di vista economico, l’agricoltura era ancora il primo settore del paese e era in gran parte a livello di sussistena  All’inizio del ‘900 analfabetismo e mortalità infantile erano in Russia a livelli altissimi Lo zar Nicola II, che governò dal 1894 alla Rivoluzione d’ottobre del 1917
  • 17. Tentativi di industrializzazione dall’alto  Nell’ultimo decennio dell’800 la Russia cercò di industrializzarsi attraverso due strade  I. l’intervento dello stato,sia diretto (investimenti), sia con una politica protezionistica  II. l’apporto di investimenti stranieri, che potevano essere attirati da una politica che garantiva bassi salari agli operai, sottoposti a una costante repressione e azzeramento dei diritti del lavoro  Il settore secondario rimaneva comunque largamente minoritario rispetto all’agricoltura, che occupava più di due terzi della popolazione  L’industria russa era caratterizzata da fabbriche molto grandi (oltre mille operai) e concentrate solo in alcune zone: San Pietroburgo, Mosca, Urali (miniere), Baku (petrolio)
  • 18. Bolscevichi e menscevichi  La tensione sociale era comunque ben presente, sia nelle campagne, dove si verificavano diverse agitazioni,sia nelle città, in cui aveva un certo seguito il Partito socialdemocratico fondato nel 1898 in esilio (il partito era fuorilegge in Russia)  Esso si divise ben presto tra due gruppi (Bruxelles, 1903)  A. il gruppo bolscevico (cioè “maggioritario”) era legato alle idee di Lenin, che proponeva un partito di lotta, formato da persone scelte e guidato da “rivoluzionari di professione”, con un’autorità rigida e assoluta sui militanti. Il partito avrebbe guidato la lotta fino all’abbattimento dello zar e avrebbe poi instaurato la repubblica socialista  B. il gruppo menscevico (vale a dire “minoritario”) riteneva che l’instaurazione del socialismo avrebbe dovuto essere graduale, soprattutto in un paese arretrato come la Russia. L’avvento del socialismo sarebbe arrivato solo dopo un consolidamento del potere della borghesia, senza precoci fughe in avanti di tipo rivoluzionario. Esponenti principali di questa corrente furono Plechanov e Martov
  • 19. La domenica di sangue  Il regime zarista infiltrò la polizia in ogni ambito della società russa, giungendo a creare movimenti operai che sottraessero gli operai all’influenza dei socialisti  Il controllo sociale del regime andò in crisi in conseguenza della disfatta russa nella guerra contro il Giappone (1904-1905)  L’episodio scatenante della crisi politica fu la domenica di sangue, il 22 gennaio 1905, quando una manifestazione di migliaia di persone organizzata per rivolgere allo zar suppliche e richieste dirigendosi al Palazzo d’inverno, sede della corte a Pietroburgo, si trasformò in un massacro  Bolscevichi e menscevichi avevano infiltrato loro agitatori nella manifestazione, guidata dal pope Gapon (che era forse al servizio della polizia politica russa)  Quando la manifestazione assunse il carattere di sfida al governo, la corte decise di far sparare sulla folla: morirono un centinaio di persone Il pope Gapon La “domenica di sangue”
  • 20. La rivoluzione del 1905  Fino all’estate del 1905, le autorità russe rimasero completamente in balia degli eventi, strette tra la guerra e l’improvviso sviluppo organizzato del malcontento popolare  Su iniziativa dei menscevichi furono formati i soviet (“consigli”), formati da rappresentanti dei lavoratori eletti nelle fabbriche, che si assunsero il compito di gestire la situazione politica e sociale secondo il modello della Comune di Parigi  Le rivolte cittadine si estesero anche nelle immense campagne russe, ma il punto debole della “rivoluzione” fu soprattutto che tra le iniziative urbane e quelle rurali non si creò nessun coordinamento  Lo zar riprese progressivamente il controllo della situazione in autunno, promettendo formalmente riforme politiche e istituzionali, ma anche sostenendo segretamente le Centurie nere, gruppi paramilitari di estrema destra che agivano contro rivoluzionari e ebrei  Al termine della guerra contro il Giappone, quando le truppe impegnate su quel fronte tornarono in patria, Nicola II e il suo governo, usando l’esercito, fecero arrestare i membri del soviet di Pietroburgo e repressero con violenza le rivolte nella capitale e a Mosca, il centro industriale più importante
  • 21. Lo zar riprende il controllo del paese  Lo zar nominò primo ministro il conte Stolypin, (1906) considerato un conservare affidabile  La duma, il parlamento, promesso dallo zar fu eletto nell’aprile 1906, con una maggioranza di proprietari terrieri.  Esso era però un ostacolo troppo pesante per la mentalità autocratica dello zar, che lo sciolse quasi subito a causa dei contrasti continui con il governo  Una nuova duma, subito esautorata, fu eletta nel 1907  Una terza assemblea fu eletta nello stesso anno con un sistema in base al quale il voto di un proprietario terriero contava cinquecento volte quello di un operaio  In tal modo, Nicola II poteva controllare un parlamento totalmente asservito a lui e al governo Il conte Stolypin
  • 22. 2. I nuovi equilibri europei alla vigilia della I guerra mondiale LaTriplice Intesa: Francia (sin.), Russia (al centro), Gran Bretagna (dx) LaTriplice Alleanza: Italia (a sinistra), Germania (al centro), Austria - Ungheria (dx)
  • 23. Le scelte errate della Germania dopo Bismarck  Gli equilibri politici continentali si modificarono sensibilmente dopo il ritiro di Bismarck dalla politica  Il kaiser Guglielmo II impostò una politica estera decisamente più aggressiva rispetto all’azione equilibratrice del “cancelliere di ferro”, il cui principale obiettivo, riuscito, era sempre stato l’isolamento della Francia  Contemporaneamente sia l’impero austro-ungarico, sia quello russo non erano più coinvolgibili nel sistema di alleanze germanico a causa degli interessi conflittuali di entrambi nell’area balcanica: Croazia, Serbia, Bosnia  Guglielmo II preferì rafforzare l’alleanza con l’Austria, mentre i rapporti tra Germania e Russia si raffreddarono  I tedeschi ritenevano che in ogni caso la Russia non avrebbe cercato un’alleanza con la Francia, a causa del suo regime repubblicano
  • 24. Russia e Francia si alleano (1894)  Questa previsione si rivelò errata, perché entrambi gli stati, Russia e Francia, per evitare un isolamento pericoloso sul piano diplomatico, cominciarono un processo di avvicinamento che le portò a allearsi  Nel 1894 le due potenze stabilirono un’alleanza militare, rafforzata dai prestiti che la Francia concesse alla Russia per aiutare il suo processo di industrializzazione  La Germania sbagliò anche un’altra mossa diplomatica: la costruzione di una flotta da guerra imponente e capace di rivaleggiare con quella inglese nel Mare del Nord deteriorò i rapporti anche con la Gran Bretagna  I tedeschi contavano sul fatto che la loro flotta avrebbe provocato un senso di rispetto nei britannici, che invece vollero assolutamente mantenere la propria superiorità  I britannici tra 1907 e 1914 si impegnarono in un armamento senza precedenti della loro flotta
  • 25. La nascita della Triplice Intesa  I rapporti tra Francia e Gran Bretagna,dopo l’incidente di Fachoda, migliorarono decisamente tanto che nel 1904 essi raggiunsero un accordo, non militare, chiamato “Intesa cordiale”  A loro volta Russia e Gran Bretagna si accordarono per limitare le reciproche sfere di influenza in Asia, nel 1907  In sostanza, tra 1894 e 1907 si era andato formando un rapporto trilaterale tra Francia, Russia e Gran Bretagna, poi indicato come Triplice Intesa, che si contrapponeva allaTriplice Alleanza di Germania, Impero Austro-ungarico e Italia  La Triplice Intesa era meno omogenea nei regimi, (autocrazia russa, repubblica francese, monarchia liberale britannica) ma contava su una quantità di risorse e uomini maggiore dellaTriplica Alleanza
  • 26. Il complesso tedesco di accerchiamento  «In Germania questa situazione – che pure era dovuta in massima parte agli errori della classe dirigente tedesca – determinò una sorta di complesso di accerchiamento. E ciò fu causa a sua volta  di una maggiore aggressività in politica estera  di una più accentuata spinta al riarmo  di una pericolosa inclinazione verso la “guerra preventiva”» (Sabbatucci – Vidotto)  “Il passaggio della Germania da una politica di espansione interna a una di espansione esterna” (Liddell Hart) Vignetta satirica che raffigura il kaiser tedesco Guglielmo II in procinto di divorare il mondo
  • 27. La rivoluzione dei “giovani turchi”  L’area europea più turbolenta era la penisola balcanica, nella quale la situazione era resa ingovernabile dalla dissoluzione dell’impero ottomano, ormai debolissimo  Il gruppo chiamato “giovani turchi”, composto da intellettuali e giovani ufficiali dell’esercito che volevano riformare l’impero, voleva trasformarlo in una monarchia costituzionale  Nel 1908 si verificò un colpo di stato militare con il quale un gruppo di ufficiali costrinse il sultano Abdul Hamid a concedere la costituzione e poi a lasciare il trono  Il nuovo impero fu organizzato in una struttura centralizzata, che spinse i territori in esso contenuti a rafforzare le iniziative indipendentiste
  • 28. L’Austria si annette Bosnia e Erzegovina  L’Austria ne approfittò per annettersi Bosnia e Erzegovina, e tale annessione fu appoggiata dalla Germania, che operò diplomaticamente per sostenere l’impero austro – ungarico  Tuttavia, questa annessione scatenò l’ostilità della Serbia, che voleva inglobare nel suo regno gli slavi del sud, e della Russia, protettrice degli slavi  L’iniziativa austriaca ebbe così questi effetti:  1. rafforzamento del nazionalismo degli slavi del sud  2. indebolimento dellaTriplica alleanza, visto che l’Italia non ottenne nulla dal mutamento degli equilibri balcanici, mentre il trattato dellaTriplice prevedeva compensi per questa eventualità
  • 29. I guerra balcanica, sconfitta della Turchia  La conquista italiana della Libia mostrò con evidenza la debolezza della Turchia  Questa debolezza spinse gli stati balcanici  Serbia  Montenegro  Grecia  Bulgaria  a riunirsi in una coalizione antiturca sostenuta dalla Russia  L’impero ottomano perse questo conflitto, svoltosi in pochi mesi nel 1912 e tutti i territori che le rimanevano in Europa  Austria e Italia, al momento dei trattati di pace, imposero la creazione di uno stato posto nella costa meridionale dell’Adriatico, il principato di Albania, che doveva impedire lo sbocco della Serbia verso il mare In questa immagine satirica, la Russia,sotto forma di orso vuole distruggere i Balcani
  • 30. II guerra balcanica: disfatta bulgara  L’anno successivo la Bulgaria, insoddisfatta della spartizione territoriale decisa alla fine della guerra, attaccò Serbia e Grecia  Questo attacco determinò una seconda guerra balcanica:  Serbia – Grecia – Romania –Turchia si allearono contro la Bulgaria  Quest’ultima fu sconfitta e dovette cedere territori sia alla Romania, sia alla Turchia
  • 31. I Balcani prima e dopo le guerre del 1912-13
  • 32. Scenari successivi alle guerre balcaniche: la guerra si avvicina  Esito delle guerre balcaniche  I. difficoltà estreme per Germania e Austria, visto che l’impero ottomano, loro principale puntello nei Balcani, era stato tagliato fuori da questa area  II. rafforzamento territoriale della Serbia, che mantenne il suo progetto panslavo: unificazione dei popoli slavi del Sud e era acerrima nemica dell’Austria, perché si opponeva ai suoi piani e le aveva impedito lo sbocco al mare  III. Volontà sempre più forte nell’impero asburgico di liquidare la Serbia con i rischi del caso  a. Austria vs. Serbia equivaleva a una guerra Austria vs. Russia  b.Austria contro Russia equivaleva a un coinvolgimento di Germania (alleata storica dell’Austria) e Francia (alleata militare della Russia)
  • 33. 3. Il domino che porta alla I Guerra mondiale L’arresto di Gavrilo Princip dopo l’uccisione di Francesco Ferdinando a Sarajevo, 28 giugno 1914
  • 34. L’attentato di Sarajevo, 28 giugno 1914  I membri di una società irredentista dei serbi di Bosnia, Mlada Bosna, pianificarono l’uccisione di dell’arciduca Asburgo Francesco Ferdinando, erede al trono imperiale, che visitava Sarajevo con la moglie Sonia il 28 giugno 1914  La mattina una bomba lanciata contro l’auto dell’arciduca ferisce la moglie di striscio e esplode contro l’auto di scorta. L’attentatore venne subito fermato.  Un’ora dopo l’arciduca, dopo aver fatto visita ai feriti dell’attentato e avere ripreso il suo corteo viene ferito a morte e ucciso insieme alla moglie dai colpi di pistola di Gavrilo Princip, a sua volta subito arrestato  Questo evento determinò un domino di azioni e reazioni che portarono alla I Guerra (Mlada Bosna aveva legami con i servizi segreti serbi) L’arciduca Franz Ferdinand Gavrilo Prinzip Prinzip spara all’arciduca
  • 35. Austria e Serbia in guerra  La situazione europea precipitò in poco più di un mese  L’Austria spedì alla Serbia un ultimatum chiedendole di fare chiarezza su mandanti e responsabili della morte di Francesco Ferdinando(23 luglio)  La Serbia respinse in parte l’ultimatum, rifiutando che funzionari austriaci partecipassero alle indagini sull’attentato. La Russia sostenne la Serbia  L’Austria non si ritenne soddisfatta della risposta serba e dichiarò guerra al paese balcanico (28 luglio)  La Russia fece mobilitare le sue forze armate,cioè avviò le operazioni che dovevano portare alla guerra
  • 36. Germania in guerra con Russia e Francia  La mobilitazione russa fu letta dai tedeschi come atto di ostilità, perché i russi la estesero su tutto il loro fronte occidentale al fine di evitare un attacco della Germania  La Germania inviò il 31 luglio un ultimatum alla Russia chiedendole di rinunciare alla mobilitazione  La Russia non rispose e il 1 agosto la Germania dichiarò guerra alla Russia  La Francia decise allora la mobilitazione delle sue truppe, in quanto era alleata militare della Russia  La Germania le mandò un ultimatum chiedendole di smobilitare, e non ottenendo risposta, dichiarò guerra anche alla Francia
  • 37. Le responsabilità tedesche nel conflitto  La Germania ebbe la responsabilità di accelerare le operazioni che portarono alla guerra  1. per il suo appoggio totale e incondizionato all’Impero asburgico nel conflitto anti-serbo  II. per il complesso di accerchiamento che pervadeva la classe politica, kaiser in primis; l’esercito; la maggioranza dell’opinione pubblica tedesca: la Germania si sentiva discriminata ingiustamente nelle sue ambizioni internazionali  III. perché la sua strategia militare era basata sull’idea della guerra-lampo: rapida, con effetto-sorpresa e privando l’avversario di qualsiasi iniziativa
  • 38. 4. L’esordio della guerra (estate-autunno1914) Fotogramma dal film “All’ovest niente di nuovo” di Lewis Milestone, 1930
  • 39. La strategia di von Schlieffen  La strategia tedesca era stata elaborata dal conte von Schlieffen, capo di maggiore, e prevedeva che la guerra potesse essere combattuta sui due fronti, orientale e occidentale, visto che Russia (oriente) e Francia (occidente) erano alleate  In primo luogo la Germania avrebbe attaccato in massa e rapidamente la Francia, per sconfiggerla in poche settimane  Dopo la vittoria contro i francesi, le truppe tedesche sarebbero state rivolte contro la Russia, perché il suo esercito era più massiccio, ma più lento di quello francese Il conte Alfred von Schlieffen
  • 40. Un esercito nazionale  «Solo i tedeschi compresero che con una gerarchia di comando formata da capi altamente addestrati è possibile costruire rapidamente la macchina bellica chiamando alle armi le reclute all’ultimo momento  Ma se la macchina bellica si costruiva con l’addestramento, essa acquistava solidità attraverso i fattori psicologici  Per generazioni i capi della Germania avevano inculcato nel popolo la patriottica convinzione della grandezza del destino del paese  Il popolo tedesco era intimamente legato al suo esercito e ne era orgoglioso nonostante la severità della disciplina, sconosciuta negli altri paesi.» (Liddell Hart)
  • 41. Obice e mitragliatrice  «Dal punto di vista tattico i tedeschi partirono con due importanti vantaggi materiali  Soltanto loro avevano giustamente valutato le potenziali risorse dell’obice pesante, e si erano quindi assicurati un’adeguata quantità di queste armi  I tedeschi avevano studiato la mitragliatrice più di altre nazioni e furono quindi in grado di sfruttare prima degli altri l’intrinseca capacità della mitragliatrice di dominare il campo di battaglia» (Liddell-Hart) Obice pesante sul fronte italiano La mitragliatrice
  • 42. La Gran Bretagna entra in guerra  I tedeschi attaccarono subito il Belgio per aprirsi la strada verso il cuore della Francia, Parigi  Il Belgio era una nazione la cui neutralità era garantita da un trattato firmato tempo prima anche dalla Germania  L’opinione pubblica britannica fu molto scossa da questo attacco e spinse il suo governo a reagire militarmente  Il 5 agosto la Gran Bretagna dichiarò guerra contro la Germania  La decisione britannica colse di sorpresa i tedeschi, che si erano concentrati solo sulla strategia militare, e non avevano considerato la forza di pressione dell’opinione pubblica inglese sulle decisioni politiche Soldati tedeschi in Belgio
  • 43. La guerra di movimento tedesca  I tedeschi attuarono una guerra di movimento, come avevano fatto nel1870 contro la Francia: rapido spostamento di grandi masse di soldati per poche battaglie campali  Tra la seconda metà di agosto e l’inizio di settembre 1914 l’esercito della Germania sfondò a Nord Est della Francia, le cui truppe furono costrette a ritirarsi precipitosamente  I tedeschi si fermarono sul fiume Marna, non lontano da Parigi, e questo spinse il governo francese a allontanarsi dalla capitale insieme a 500.000 persone  Sul fronte orientale, intanto, le truppe tedesche fermarono un primo attacco russo verso la Prussia orientale Il generale Hindenburg comandante delle truppe tedesche sul fronte orientale
  • 44. Stallo sul fronte occidentale  I tedeschi, anche per supportare gli austriaci, trasferirono circa centomila uomini sul fronte orientale  Il 6 settembre i francesi passarono al contrattacco e dopo circa una settimana di combattimenti furiosi, l’esercito tedesco fu costretto a arretrare su una linea tra i fiumi Aisne e Somme  La situazione bellica sul fronte occidentale si attestò su uno stallo, negativo per i tedeschi che non erano riusciti a portare a compimento il progetto di una guerra lampo  La linea del fronte occidentale era lunga circa 700 km e andava dal Mare del Nord alla Svizzera
  • 47. Dalla guerra di movimento alla guerra di logoramento  La guerra di movimento progettata dagli strateghi tedeschi si trasformò necessariamente in una guerra di logoramento, un modo di combattere imprevisto e nuovo per entrambi gli schieramenti  I due eserciti, tedesco e francese, si affrontarono in una serie di attacchi, che provocarono migliaia di morti, intervallati da lunghe pause.  Da novembre 1915 a marzo 1918 questi attacchi non determinarono avanzamenti decisivi da parte dei contendenti, e la linea di guerra tedesca “linea Sigfrido”, si mosse solo di pochi chilometri  La superiorità iniziale degli eserciti dell’Alleanza fu sostanzialmente annullata da questa situazione
  • 48. Il conflitto diventa mondiale  Il conflitto si estese in pochi mesi a buona parte del globo  Esistevano, infatti, stati di media importanza che temevano si venisse a creare un assetto mondiale nuovo e a loro sfavorevole  Altri stati videro nella guerra l’occasione di per realizzare i loro obiettivi di espansione o consolidamento territoriale  I paesi più importanti entrati in guerra dopo l’inizio del conflitto tra Germania,Austria, Francia, Russia e Gran Bretagna furono  1. il Giappone, che dichiarò guerra alla Germania per acquisire i territori tedeschi in Estremo Oriente (agosto 1914)  2. laTurchia, alleata segretamente con Germania e Austria (novembre 1914)  3. gli Stati Uniti che si allearono con l’Intesa e entrarono in guerra nella primavera del 1917 e con loro alcune repubbliche del Sudamerica e la Cina  Infine l’Italia che cominciò a combattere nel maggio 1915
  • 49. Il mondo in guerra, 1914 - 1918
  • 50. 5. L’Italia entra in guerra L’Italia corteggiata dalle potenze, Austria e Germania (sn),, Francia, GB e Russia (dx)
  • 51. La neutralità dell’Italia  Quando iniziarono le ostilità belliche, l’Italia dichiarò la propria neutralità, per quanto fosse legata dalla Triplice Alleanza in un patto con Austria-Ungheria e Germania  Motivò questa scelta, per bocca del Presidente del consiglio Salandra, con il carattere difensivo dellaTriplice Alleanza, in quanto l’Austria non era stata attaccata e non aveva consultato l’Italia prima della dichiarazione di guerra alla Serbia (questi due fatti sollevavano l’Italia dall’obbligo di intervento)  In realtà, si stavano muovendo sia a livello di trattative politiche, sia all’interno dell’opinione pubblica, correnti di opinione decisamente favorevoli alla partecipazione al conflitto  Tale partecipazione non doveva però avvenire al fianco di Austria e Germania, secondo l’opinione prevalente Il presidente del consiglio Antonio Salandra Il ministro degli esteri Sidney Sonnino
  • 52. Il Trattato di Londra 26 aprile 1915  Dopo il fallimento del progetto tedesco di guerra-lampo, Salandra e il ministro degli esteri Sidney Sonnino, con il sostegno del re, aprirono colloqui segreti con Francia, Gran Bretagna e Russia, per intervenire al loro fianco  e contemporaneamente mantennero aperti i canali diplomatici con Austria e Germania, al fine di ottenere concessioni territoriali in cambio del mantenimento della neutralità  Il 26 aprile 1915 Salandra e Sonnino, mettendone a conoscenza solo il re che approvò, firmarono ilTrattato di Londra con la Triplice Intesa  In base a esso l’Italia sarebbe entrata in guerra entro un mese e per il sostegno all’Intesa, in caso di vittoria, avrebbe avuto:  Trentino  SudTirolo, fino al Brennero (considerato confine naturale)  Venezia-Giulia  la penisola istriana (esclusa la città di Fiume)  una parte della Dalmazia, comprese alcune isole adriatiche
  • 53. Salandra-Sonnino e Vittorio Emanuele III: le ragioni dell’intervento  IlTrattato di Londra ledeva pesantemente lo Statuto albertino, in quanto il governo italiano si impegnava a attuare una politica per la quale non aveva il sostegno della maggioranza parlamentare  Il governo Salandra – Sonnino riteneva che se l’Italia non avesse partecipato alla guerra che avrebbe deciso i destini dell’Europa, il suo ruolo internazionale sarebbe stato gravemente compromesso così come il prestigio della corona sabauda si sarebbe indebolito (da qui il sostegno diVittorio Emanuele III alla guerra)  Con la guerra, inoltre, le tensioni sociali si sarebbero indebolite e il governo avrebbe avuto maggiore solidità
  • 54. Interventisti e neutralisti  L’opinione pubblica italiana si divise in quei mesi di neutralità ufficiale tra interventisti e neutralisti  L’interventismo si divideva a sua volta in due correnti, una di sinistra e una di destra  L’interventismo di sinistra riteneva giusta una guerra contro l’Austria  a. per completare il processo risorgimentale con l’annessione delle “terre irredente”  b. per aiutare l’instaurarsi della democrazia nelle nazioni oppresse dai due imperi conservatori:Austria- Ungheria e Germania, che dovevano essere sconfitti
  • 55. Interventisti di sinistra Gli interventisti di sinistra erano:  repubblicani  radicali  socialisti riformisti di Bissolati  irredentisti, tra cui emerse la figura di Cesare Battisti  i sindacalisti rivoluzionari: Alceste de Ambris e Filippo Corridoni, i quali interpretavano la guerra come “guerra rivoluzionaria”: un evento in grado di modificare gli equilibri internazionali e di conseguenza anche gli equilibri sociali dentro i singoli stati, a favore delle masse operaie Cesare Battisti Leonida Bissolati Alceste de Ambris Filippo Corridoni
  • 56. Interventismo di destra  L’interventismo di destra era composto soprattutto dai nazionalisti di Corradini, Rocco e Federzoni, che volevano l’intervento in guerra dell’Italia a qualunque costo  Essi ritenevano che attraverso la guerra l’Italia avrebbe realizzato la sua vocazione “naturale” di grande nazione imperialista  In principio erano favorevoli all’intervento italiano con l’Alleanza, per poi cambiare idea e sostenere una guerra combattuta con l’Intesa contro l’Austria, vecchia nemica dell’Italia  Si creò così uno schieramento politico composito, in cui nazionalisti, irredentisti, sindacalisti rivoluzionari e repubblicani si unirono per promuovere l’entrata in guerra mobilitando l’opinione pubblica che a essi faceva riferimento
  • 57. Mussolini e D’Annunzio  Protagonisti di primo piano della mobilitazione interventista furono due uomini  Benito Mussolini: direttore del quotidiano socialista Avanti e neutralista fino all’estate del 1914, a partire dal novembre del medesimo anno sostenne le ragioni dell’intervento a fianco dell’Intesa e fondò il quotidiano Popolo d’Italia, affermando che astenersi dalla guerra significava staccarsi dalla storia e dalla vita, lavorare per la reazione e non per la Rivoluzione Sociale  Gabriele D’Annunzio, tornato nel 1915 in Italia dalla Francia, il più noto poeta e intellettuale italiano mise la sua notevole capacità di parola al servizio della propaganda interventista e si scagliò con violenta dialettica contro i neutralisti e soprattutto, fra essi, contro GiolittiGabriele D’Annunzio
  • 58. L’opinione pubblica interventista  Gli interventisti potevano contare sul sostegno dei settori più giovani e dinamici della società, quelli che più contribuivano a formare l’opinione pubblica  Erano in maggioranza interventisti gli studenti, gli insegnanti, gli impiegati, i professionisti, ovvero la piccola e media borghesia colta, più sensibile ai valori patriottici  Tra gli interventisti troviamo l’elite intellettuale italiana: Giovanni Gentile, Luigi Einaudi, Luigi Albertini con il Corriere della sera  Tra gli intellettuali italiani neutralisti il più illustre fu il grande filosofo Benedetto Croce
  • 59. Neutralisti: Giolitti, Benedetto XV, socialisti  Giolitti era neutralista perché riteneva che l’Italia fosse impreparata per una guerra lunga e logorante, e che avrebbe potuto sfruttare la neutralità per ottenere i territori irredenti da Austria e Germania  Il papa Benedetto XV e il mondo cattolico erano contrari alla guerra, anche perché l’Italia alleata con la Francia (repubblicana e anticlericale) avrebbe combattuto contro l’Austria-Ungheria (cattolica)  Psi e Cgl erano avversari della guerra, sia per convinzioni ideologiche (“guerra imperialista”), sia perché interpretavano l’opinione delle classi popolari, contadini e operai, che temevano la guerra e le sue conseguenze Giolitti nel 1915 Papa Benedetto XV
  • 60. L’Italia decide l’intervento  Il Parlamento, orientato da Giolitti, aveva votato per la continuazione delle trattative con l’Austria (Giolitti non sapeva del trattato di Londra)  Salandra si dimise  Il re respinse le sue dimissioni, mostrando così di condividere l’azione politica del governo Salandra-Sonnino  Ebbero un peso importante per far cambiare idea al Parlamento le manifestazioni interventiste partecipate e minacciose: si parlò di “radiose giornate di maggio”  Il 20 maggio la Camera “dovette” votare a favore della concessione dei pieni poteri al governo, con il solo voto contrario del Psi .  Un voto contrario avrebbe aperto un conflitto con il governo e soprattutto con il re  Il 23 maggio l’Italia dichiarò guerra all’Austria Carlo Carrà, “Manifestazione interventista”, 1914
  • 61. L’intervento De Ambris (sn), Corridoni (al centro) e Mussolini (dx) fotografati durante un raduno interventista I socialisti furono spiazzati e isolati dall’accumularsi degli eventi e cercarono di cavarsela con la parola d’ordine, “né aderire, né sabotare”
  • 62. 6. La guerra, fase 1: 1915 -1916 cartolina di propaganda italiana,1916primaguerramondiale.myblog.it
  • 63. Un guerra moderna combattuta con idee strategiche tradizionali  «Le nazioni entrarono nel conflitto con le concezioni e i sistemi tradizionali del XVIII secolo, appena modificati dagli avvenimenti del XIX  Dal punto di vista politico, vedevano la guerra come una lotta tra coalizioni avversarie basate sul tradizionale sistema delle alleanze diplomatiche  Dal punto di vista militare, come una specie di gara tra eserciti di mestiere, che sostanzialmente era combattuta dai soldati, mentre la massa della popolazione stava a guardare, come dalle tribune di un anfiteatro, le imprese dei suoi campioni.» (Liddell-Hart)
  • 64. Le prime offensive italiane sull’Isonzo  Le truppe austro-ungariche erano inferiori per numero sul fronte meridionale e si attestarono lungo il corso del fiume Isonzo e sulle alture del Carso  Tra giugno e dicembre del 1915 contro di esse, l’esercito italiano, guidato dal generale Luigi Cadorna, condusse quattro offensive, note come “battaglie dell’Isonzo”  Nessuna di esse ottenne successo  Gli italiani persero 250.000 soldati, tra cui buona parte degli ufficiali inferiori  La linea del fronte in sei mesi non si era sostanzialmente mossa Il generale Luigi Cadorna, capo di stato maggiore dell’esercito italiano
  • 65. La Strafexpedition, 1916  A giugno del 1916 l’esercito dell’Austria-Ungheria attaccò il fronte italiano nell’operazione Strafexpedition (“spedizione punitiva”) penetrando dal Trentino verso la pianura veneta per dividere in due lo schieramento avversario  Gli italiani, sorpresi, fermarono l’attacco sull’altopiano di Asiago e poi contrattaccarono  Questo attacco austriaco, che non determinò gravi perdite, causò comunque una forte delusione nell’opinione pubblica italiana e ebbe come risultato politico le dimissioni di Salandra  Si formò allora un ministero di “unità nazionale” (tutti gli schieramenti politici, eccetto il Psi, appoggiavano il governo) presieduto da Paolo Boselli  Nella seconda parte dell’anno si combattè di nuovo sull’Isonzo, altre cinque offensive, con un solo successo italiano, la presa di Gorizia in agosto Cesare Battisti, catturato durante la Strafexpedition, condannato a morte per tradimento Paolo Boselli
  • 66. La Strafexpedition austriaca del 1916 www.lagrandeguerra.net
  • 67. Le battaglie dell’ Isonzo www.lagrandeguerra.net
  • 68. Le conferenze socialiste di Zimmerwald, 1915, e Kienthal, 1916  Sia nel 1915, che nel 1916, in due località svizzere, Zimmerwald e Kienthal, si svolsero due conferenze tenute dal movimento internazionale socialista per chiedere la fine del conflitto e la pace incondizionata  A esse parteciparono socialisti dei paesi neutrali, quelli che avevano votato contro la guerra nei parlamenti (come il Psi in Italia) e rappresentanti del pacifismo  Durante il conflitto, l’avversità alla guerra si rafforzò, viste le condizioni in cui si svolgeva, ma il movimento socialista si divise in due correnti  1. la sinistra riformista era pacifista, e chiedeva il ritorno, dopo la pace, alla democrazia prebellica  II. i socialisti rivoluzionari sostennero che la guerra fosse un’opportunità politica da sfruttare per accelerare la caduta dei regimi capitalistici, contando sul malcontento popolare e delle sofferenze che essa provocava soprattutto nel proletariato  In prima fila su queste posizioni fu il russo Lenin, che sul tema scrisse l’opuscolo L’imperialismo fase suprema del capitalismo
  • 69. Operazione Gericht: i tedeschi attaccano i francesi a Verdun, 1916  I tedeschi attaccarono la piazzaforte francese diVerdun nel febbraio 1916 nell’operazione Gericht (giudizio) guidata dal generale Falkenhayn  «Verdun era il fulcro della difesa francese, poichè univa il settore settentrionale con quello meridionale del fronte. Inoltre, davanti aVerdun i tedeschi avrebbero facilmente nascosto i pezzi d'artiglieria, le riserve di munizioni e le truppe destinate all'attacco nelle vaste distese boschive. Infine, perVerdun, la strada proveniente da Bar-le-Duc costituiva l'unica via di comunicazione con le retrovie e poteva essere sottoposta incessantemente ad un bombardamento concentrato. »(www.arsbellica.it)  Il loro scopo era di indebolire l’esercito francese in uomini e armi  La strategia tedesca portò a una fase di combattimenti su Verdun durata quattro mesi, ma senza che gli attaccanti ottenessero i risultati attesi, visto che le perdite francesi furono non molto inferiori a quelle tedesche
  • 70. Operazione Gericht contro Verdun, 1916 www.asrbellica.it
  • 71. L’attacco inglese sulla Somme  Gli inglesi a partire da giugno 1916 andarono in aiuto ai loro alleati attaccando i tedeschi sul fiume Somme  Questa offensiva congiunta anglo-francese portò a una nuova fase della guerra di logoramento durata sei mesi
  • 72. La tragedia di Verdun  Verdun è tuttora la battaglia più lunga della storia militare, durò dieci mesi  Detiene il non invidiabile primato di campo di battaglia con la maggior densità di morti per metro quadro.  Nel periodo febbraio-giugno 1916, i francesi contarono circa 315.000 tra morti, dispersi e feriti gravi. Per i tedeschi le perdite ammontarono a 281.000  Altre centinaia di migliaia di uomini morirono nell’attacco sulla Somme
  • 73. La guerra marina e sottomarina  La guerra marina coinvolse inglesi e tedeschi  I tedeschi volevano sia indebolire la flotta nemica, sia impedire i rifornimenti che la Gran Bretagna riceveva dalle sue colonie, e attuarono una sorta di moderna guerra corsara  Gli inglesi attuarono un rigido blocco navale nel Mare del Nord, in funzione antitedesca, in modo da bloccare i rifornimenti fatti alla Germania anche dai paesi neutrali  I tedeschi utilizzarono anche i sottomarini per bloccare le navi mercantili dirette in Inghilterra  Per forzare il blocco, nel maggio 1916 i tedeschi attaccarono la marina inglese al largo della penisola dello Jutland, una battaglia durata quattro giorni tra fine maggio e inizio giugno  La flotta tedesca ebbe la meglio, ma questa vittoria non interruppe il blocco navale Un sottomarino tedesco
  • 74. Polonia, Serbia, Dardanelli le vittorie dell’Alleanza  La Germania ebbe migliori esiti in Polonia, dove le truppe russe furono costrette dagli attacchi tedeschi a lasciare buona parte del territorio,occupato dai tedeschi  L’Austria attaccò la Serbia, la invase e le impedì di continuare il conflitto  Un corpo di spedizione franco-inglese (gran parte erano neozelandesi e australiani) tentò lo sbarco nella penisola di Gallipoli, presso lo stretto dei Dardanelli per impedire ai turchi, sostenitori dell’Alleanza, di essere riforniti e di muoversi (1915)  La zona era collinare e quindi inadatta al modo di combattere previsto da inglesi e francesi.  Dopo mesi di scontri molto cruenti, la spedizione anglofrancese fu costretta a ritirarsi senza avere ottenuto nulla (1916) Il fallito attacco a Gallipoli
  • 75. Il genocidio degli armeni/1  Gli armeni sono una nazione dotata di una propria lingua, di una propria confessione religiosa cristiana (nata nel 491), di proprie tradizioni e di una propria cultura  Come altre nazioni oppresse gli armeni erano stanziati in un territorio di cui rappresentavano la maggioranza della popolazione e avevano una forte tradizione di indipendentismo politico  Avevano in comune con gli ebrei il fatto di avere subito una diaspora duratura e di essersi inseriti nelle economie di molti paesi stranieri come commercianti, attività dalla quale trassero ricchezze consistenti  Nella seconda metà dell’800 le rivolte degli armeni contro gli ottomani furono represse sanguinosamente
  • 76. Il genocidio degli armeni/2  Nel 1895 si verificarono pogrom (massacri etnici) di armeni a opera soprattutto di curdi, rivali storici degli armeni, ma in seguito anche da parte turca  La situazione precipitò per gli armeni durante la I guerra mondiale, perché l’area in cui erano stanziati era oggetto di lotte fra turchi e russi, che volevano annettersela  I turchi dopo avere vinto contro i russi la battaglia di Sakiramisch (1915), temendo altre avanzate dei nemici e che gli armeni li avrebbero fiancheggiati, decisero lo sterminio della popolazione armena  Con il pretesto di controllare una rivolta, i turchi circondarono la città di Van, e determinarono l’effettiva insurrezione della popolazione, mentre giungevano anche truppe russe  L’Armenia non occupata dall’esercito russo fu sottoposta dai turchi alla deportazione dei maschi adulti, costretti a arruolarsi e poi fucilati; seguirono rastrellamenti nei villaggi; infine i superstiti furono costretti a affrontare una marcia della morte verso il deserto di Der-El-Zor, durante la quale molti morirono
  • 77. Il genocidio degli armeni/3 Armeni deportati e lasciati morire di fame durante la marcia “Trofei di guerra” turchi Scheletri armeni trovati nel deserto di Der-El-Zor
  • 78. 7. La guerra,fase 2: 1917 - 1918 Manifesto inglese per invitare all’arruolamento Manifesto italiano per ridurre i consumi dei generi di prima necessità Lo zio Sam, simbolo nazionale, in questo noto manifesto invita i suoi concittadini all’arruolamento
  • 79. Gli Usa e la guerra: i vincolanti rapporti economici  L’economia americana e quelle dell’Intesa si erano legate strettamente  Tra 1914 e 1917 le imprese americane quadruplicarono le proprie esportazioni verso Francia e Gran Bretagna, soprattutto di armi (merci per 2 miliardi di dollari)  Le banche statunitensi concessero prestiti ingenti ai governi francese e inglese, invertendo il trend che per l’intero ‘800 aveva visto gli Usa essere in costante bisogno dei prestiti europei per la loro economia  Si avvicinava, in queste condizioni l’entrata in guerra degli Usa, che, oltre ai motivi ideali, avevano anche motivi concreti di sorveglianza dei loro investimenti, per cominciare il conflitto
  • 80. Gli Stati Uniti entrano in guerra  I tedeschi ripresero la guerra sottomarina all’inizio del 1917  Molte di queste navi erano americane, e ciò servì a accelerare la volontà degli Stati Uniti di partecipare alla guerra  Il presidente americano W.Wilson intensificò la sua opera di convincimento dell’opinione pubblica americana, scettica sull’entrata in guerra, affermando che vi erano due motivi per il conflitto:  I. la barbarie dell’esercito tedesco  II. la difesa della democrazia parlamentare, che aveva in Francia e Gran Bretagna i migliori esemplari europei   Gli Usa rompono i rapporti diplomatici con la Germania nel febbraio 1917, e due mesi dopo entrano in guerra al fianco delle forze dell’Intesa e contro Germania e alleati  Contò molto la considerazione americana sulla necessità di difendere gli interessi statunitensi in Europa il presidente americano Woodrow WIlson
  • 81. Gli Usa e l’imposizione della guerra  Gli Stati Uniti furono costretti a imporre la coscrizione obbligatoria, per lo scarso numero di arruolamenti volontari  Furono chiamati al fronte 1.800.000 uomini  Essi dovettero essere addestrati, così come dovettero essere approntati i convogli marittimi protetti, secondo la necessità, per trasferire in Europa gli uomini  Solo nella primavera del 1918 le truppe americane giunsero sui campi di battaglia europei Manifesto di propaganda americano
  • 82. La Russia verso il caos politico  L’intervento in guerra degli Usa servì a compensare la Triplice Intesa per la defezione della Russia, nella quale si disgregò l’esercito  Nel marzo1917 si verificò un durissimo sciopero generale organizzato dagli operai della capitale Pietrogrado, sciopero che diventò un’insurrezione politica antizarista.  I soldati disobbedirono all’ordine di sparare sui manifestanti e solidarizzarono con loro  Questo determinò l’abdicazione di Nicola II, che poi fu arrestato insieme alla sua famiglia  Sul fronte di guerra molti reparti si rifiutarono di continuare a obbedire ai loro comandanti e elessero dei soviet  Molti soldati contadini abbandonarono il fronte e tornarono a casa per partecipare alla spartizione delle terre dei grandi proprietari, che sembrava imminente  Il governo provvisorio russo decise di continuare la guerra, ma dopo un ultimo tentativo di offensiva, fallito a luglio, esso non poté più contribuire alla guerra
  • 83. La Rivoluzione d’ottobre e la pace di Brest-Litovsk  Tra il 6 e il 7 novembre 1917 (fine di ottobre secondo il calendario russo) il governo provvisorio presieduto da Aleksandr Kerenskij e formato da tutte le forze politiche di sinistra venne liquidato da un’insurrezione guidata da Lenin, che era rientrato in Russia sei mesi prima grazie alla complicità dei tedeschi (che speravano di indebolire con la sua idee rivoluzionarie i nemici russi)  Lenin assunse la guida di un governo rivoluzionario, la cui decisione immediata fu di terminare la guerra con la Germania firmando una pace “senza annessioni e senza indennità” con i tedeschi  La pace fu raggiunta ufficialmente a Brest- Litovsk e comportò per la Russia la perdita del 25% dei suoi territori europei (3 marzo 1918) Aleksandr Kerenskij Firma della pace tra Russia e Germania a Brest- Litovsk
  • 84. I sei mesi terribili dell’intesa, marzo – settembre 1917  L’Intesa era comunque in gravi difficoltà  Gli attacchi sottomarini della Germania si fecero sempre più intensi e l’aiuto militare americano era ancora lontano,tanto che in Francia e Gran Bretagna i mesi tra marzo e settembre 1917 si cominciò a pensare seriamente alla possibilità di una sconfitta  I fatti russi ebbero ripercussioni sia nei singoli paesi, in cui i socialisti ripresero l’iniziativa politica, sia al fronte, dove si verificarono rivolte di soldati, che rifiutavano di combattere (nell’esercito francese, a maggio ‘17 si rivoltarono in quarantamila)
  • 85. Le difficoltà dell’impero austro-ungarico  L’impero austro-ungarico era a sua volta in difficoltà gravi  La guerra, che gli austro-ungarici conducevano in mezzo a una palese precarietà di mezzi e uomini, aveva ridato fiato alle rivendicazioni nazionalistiche degli slavi  Serbi, croati e sloveni si accordarono per costituire uno stato degli slavi del sud (futura Jugoslavia)  L’imperatore Carlo I era un fervente cattolico molto influenzato dall’azione politica del papa Benedetto XV, che aveva cercato di convincere i governi a rinunciare all’”inutile strage,” e di accordarsi per una pace senza annessioni.  Egli cercò di giungere a un accordo di pace con l’Intesa, per evitare la disgregazione dell’impero, ma senza risultati, anche a causa di una fuga di notizie (“affare Sisto”), che svelò gli abboccamenti tentati da Carlo con il presidente della repubblica Francese Clemenceau L’imperatore austriaco Carlo I (al centro)
  • 86. L’Italia nel 1917  La situazione complessiva dell’Italia era difficile quanto quella delle altre nazioni  Sul piano militare, le iniziative di sfondamento del fronte nemico tentate nella primavera-estate da Cadorna sull’Isonzo non avevano sortito grossi effetti  Si verificarono anche episodi di protesta e insubordinazione tra le truppe  Inoltre l’esercito austro-ungarico era stato rinforzato da reparti tedeschi trasferiti dal fronte russo, con l’obiettivo di sfondare lo schieramento avversario  Sul piano interno, il malcontento della gente per l’aumento dei prezzi e la carenza di generi alimentari era evidente, e portò a una insurrezione aTorino, verso fine agosto, a cui parteciparono donne e operai
  • 87. La rotta di Caporetto (ottobre 1917)  In questo quadro si inserì l’episodio militare ricordato come “rotta di Caporetto”  Nei pressi di questo paese (ora in Slovenia), un’armata austriaca sostenuta dalle truppe tedesche il 24 ottobre 1917 sfondò le linee italiane sull’alto Isonzo  L’attacco fu condotto dagli austro-tedeschi con la strategia dell’infiltrazione, cioè la penetrazione rapida nel territorio nemico per mettere in difficoltà lo schieramento avversario sfruttando l’effetto sorpresa.  Gli austro-tedeschi in 15 giorni avanzarono fino al Piave, e catturarono 300.000 prigionieri, requisendo 3.000 cannoni,e inoltre armi, munizioni, vettovaglie.  Buona parte delle truppe italiane, per evitare l’accerchiamento,si ritirò dalle posizioni che occupava da due anni  Lo sbandamento di alcuni reparti fu totale, quasi mezzo milione di soldati arretrarono disordinatamente verso ilVeneto e si mescolarono ai profughi civili, così che il caos si fece totale. Truppe italiane in ritirata dopo la rotta di Caporetto La città di Caporetto dopo la disastrosa ritirata italiana
  • 88. La rotta di Caporetto L’esercito italiano, ridotto di quasi il 50%, si attestò sul fiume Piave, abbandonando agli austro-tedeschi 10.000 Kmq di territorio I soldati italiani riuscirono comunque a resistere all’urto degli austro- tedeschi e impedirono così un’ulteriore avanzata verso la Pianura Padana
  • 89. Le responsabilità di Cadorna  La rotta fu provocata dalla cattiva gestione strategica da parte dei comandi militari, che erano stati sorpresi dall’attacco sull’alto Isonzo, e inoltre dall’efficacia dell’azione nemica che aveva reso la situazione irrecuperabile  A rendere più grave la sconfitta contribuirono lo stato di stanchezza, demoralizzazione e scoramento diffuso nell’esercito italiano (peraltro non diversamente di quanto avveniva in quei mesi in tutti gli eserciti)  Il generale Cadorna fu rimosso dal comando, ma non si assunse responsabilità per la sconfitta, affermando che la colpa era dei soldati che si erano arresi senza combattere  Al suo posto fu nominato come comandante supremo delle truppe italiane il generale Armando Diaz Il generale Armando Diaz
  • 90. Una diversa gestione delle truppe  Diaz attuò un’azione di avvicinamento ai soldati, attraverso provvedimenti che alleviassero le condizioni di vita dei combattenti: licenze e vitto furono aumentate  Inoltre venne fatta un’azione di sostegno propagandistico verso le truppe, realizzata dal cosiddetto Servizio P (“Propaganda”) che fu supportato anche dalla collaborazione di famosi scrittori e intellettuali  La guerra fu presentata ai soldati come portatrice di vantaggi tangibili se l’Italia avesse vinto  La propaganda insistette anche sull’aspetto ideale del conflitto, come lotta per costruire un ordine interno e internazionale più giusto. Copertine di giornali di trincea
  • 91. Nuovo governo Orlando  Conseguenza positiva della sconfitta fu che la linea del fronte si ridusse e questo rendeva meno logorante la prosecuzione della guerra per i soldati  Inoltre, psicologicamente, la guerra si trasformò da offensiva a difensiva contro un nemico presente nel territorio nazionale, e questo contribuì a aumentare il senso di unità patriottica sia nell’esercito, che nel paese  La conseguenza politica immediata fu la crisi del governo Boselli e la formazione di un nuovo esecutivo di coalizione nazionale, sotto la presidenza di Vittorio Emanuele Orlando  A questo governo anche l’ala riformista del Psi diede il suo cauto appoggio per contribuire allo sforzo di resistenza Vittorio Emanuele Orlando
  • 92. I 14 punti di Wilson  Il presidente americano W.Wilson presentò all’inizio del 1918 un programma per il raggiungimento della pace, articolato in quattordici punti tra cui  a. abolire la diplomazia segreta  b. ridurre gli armamenti  c. ripristinare la libertà di navigazione  d. abbassare le barriere doganali  Inoltre prospettava, in questa proposta, un diverso assetto territoriale per l’Europa: Belgio, Serbia e Romania reintegrate, evacuazione tedesca dalla Russia occupata,Alsazia- Lorena restituite alla Francia, sostanziale libertà per i popoli soggetti agli imperi austro-ungarico e ottomano, confini italiani rettificati secondo le nazionalità  Infine, propugnava istituzione di una Società delle Nazioni per garantire il reciproco rispetto dei principi di convivenza tra i popoli
  • 93. Freddezza dei governi, sostegno dell’opinione pubblica  I quattordici punti di Wilson non incontrarono il favore dei suoi alleati europei, che volevano raggiungere i risultati per cui erano entrati in guerra e non erano disposti a transazioni  Tuttavia, questo programma era una proposta rivoluzionaria rispetto al modo con il quale era stata gestita la diplomazia prima della guerra  I quattordici punti ottennero il sostegno della maggioranza dell’opinione pubblica internazionale, che vide in essi la prospettiva di una pace duratura  A quel punto i membri dell’Intesa affermarono di accettare le idee di Wilson, sia perché i soldi americani erano una necessità, sia per avere una prospettiva ideale alternativa da contrapporre al verbo rivoluzionario dei bolscevichi russi I 14 punti di Wilson in un resoconto stenografico (fonte: Library of Congress)
  • 94. L’ultimo assalto tedesco alla Francia  L’Alleanza tentò di sferrare gli attacchi decisivi tra la primavera e l’estate del 1918  I tedeschi, guidati dal generale Hindenburg che era diventato il vero leader anche politico del paese assistito dalle strategie del generale Ludendorff, dopo essersi liberati del pericolo russo, decisero di puntare tutto sullo sfondamento del fronte francese  A fine marzo penetrarono profondamente in Francia e quindi proseguirono l’attacco nei due mesi successivi, giungendo sulla Marna e tenendo sotto il tiro dei cannoni Parigi  La Francia però resistette appoggiandosi sul proprio esercito e su quello inglese, guidati unitamente dal generale transalpino Foch, e con il supporto attivo delle truppe e delle armi statunitensi Lo stratega militare tedesco Ludendorff Dopo la guerra diventerà un convinto nazista
  • 95. La battaglia di Amiens, inizio della fine per la Germania  In piena estate, a fine luglio, si verificò il contrattacco dell’Intesa che portò alla grande vittoria nella battaglia di Amiens (8-11 agosto 1918)  I tedeschi subirono così la prima sconfitta sul fronte occidentale e presero a arretrare, per il logoramento fisico e mentale che ormai pervadeva i soldati della Germania  I comandanti capirono da molteplici segni che ormai la guerra era avviata verso la sua conclusione  A quel punto dovevano passare la mano ai politici, dopo che per quattro anni avevano in pratica guidato il paese  Si formò un governo di coalizione democratica, a cui parteciparono socialisti e cattolici  L’obiettivo del governo era di cercare una pace che permettesse al paese di ottenere condizioni non punitive di uscita dal conflitto Immagini dalla battaglia di Amiens
  • 96. La vittoria italiana a Vittorio Veneto (24 ottobre – 2 novembre 1918)  L’impero austro-ungarico doveva fronteggiare la disgregazione dei suoi territori, che portò alla dichiarazione di indipendenza di Cecoslovacchia e Slavi del sud  A loro volta molti soldati delle nazionalità coinvolte nelle iniziative indipendentistiche abbandonarono il fronte  Questo fatto condizionò la conduzione della parte finale della guerra sul campo di battaglia  L’esercito italiano il 24 ottobre attaccò l’esercito austro-ungarico sul fronte del Piave e dopo 9 giorni, il 2 novembre 1918 ottenne una vittoria decisiva aVittorio Veneto  Cechi e ungheresi abbandonarono il fronte dopo questa sconfitta e gli austriaci si dovettero arrendere Luigi Marzocchi, Prigionieri austriaci catturati a Fagarè; Fagarè della Battaglia – San Biagio di Callalta (TV),1918
  • 97. La battaglia di Vittorio Veneto
  • 98. L’armistizio del 4 novembre 1918 Reparti in bicicletta presenti alla battaglia diVittorioVeneto Il 3 novembre aVilla Giusti, vicino a Padova Austria e Italia firmarono l’armistizio che diventò operativo il 4 novembre Questa data è considerata la fine ufficiale della I guerra mondiale per l’Italia e anche quella della vittoria italiana L’armistizio diVilla Giusti
  • 99. Armistizio di Rethondes (11 novembre 1918)  La situazione precipitò anche in Germania, dove a Kiel, nei primi giorni di novembre i marinai della flotta tedesca si ammutinarono e costituirono dei consigli simili ai soviet insieme agli operai  Il moto si espanse nelle città più grandi come Berlino e Monaco, appoggiato dalla Spd  Il Kaiser Guglielmo II fuggì in Olanda, e lo imitò anche l’imperatore Asburgo Carlo I  Il giorno 11 novembre 1918 i rappresentanti del governo provvisorio tedesco presieduto dal socialdemocratico Ebert dovettero firmare con l’Intesa l’armistizio a Rethondes, piccolo paese francese,su un vagone ferroviario I contraenti del trattato di Rethondes dopo aver firmato l’armistizio
  • 100. Le condizioni di Rethondes  Le condizioni di resa imposte dall’intesa ai tedeschi furono molto dure  1. consegnare l’armamento pesante e la flotta  ritirare le truppe al di là del Reno  annullare i trattati di pace con Russia e Romania (favorevoli ai tedeschi)  restituire unilateralmente i prigionieri
  • 101. Bilancio di vincitori e sconfitti  ««La Germania perdeva la guerra per fame e per stanchezza, per esaurimento delle forze morali e materiali, ma senza essere stata schiacciata sul piano militare e senza che un solo lembo del suo territorio fosse stato invaso da eserciti stranieri  Gli Stati dell’Intesa, vincitori grazie all’apporto, tardivo ma decisivo, di una potenza extraeuropea, uscivano dal conflitto scossi e provati per l’immane sforzo sostenuto» (Sabbatucci-Vidotto)  L’Europa subì un profondo ridimensionamento a livello internazionale
  • 102. I numeri finali del conflitto Al termine del conflitto  i morti erano 8 milioni e mezzo  feriti e mutilati 20 milioni  la generazione dei ventenni, i nati tra 1890 e 1900,era stata decimata Dal libro “Guerra alla guerra”, di Ernst Friederich, 1924
  • 103. 8. Pace (?) di Versailles, 1919-1920 I rappresentanti delle quattro maggiori potenze vincitrici alla conferenza di Versailles, gennaio 1919: (da sinistra) Orlando, Lloyd George, Clemenceau, Wilson
  • 104. La conferenza di Versailles  A Versailles, presso Parigi, si svolse la conferenza diplomatica che doveva ridefinire gli equilibri internazionali alla fine della I Guerra mondiale  Iniziò il 19 gennaio 1919 e si concluse più di diciotto mesi dopo  Erano presenti ventisette paesi, ma le decisioni fondamentali vennero prese da quattro fra essi  I paesi vincitori: Francia, Gran Bretagna, Usa e Italia avrebbero dovuto scegliere tra due possibilità:  A. una pace democratica  B. una pace punitiva verso le nazioni considerate responsabili del conflitto (Germania, soprattutto)
  • 105. Obiettivi e variabili di Versailles  Gli obiettivi che i presenti si proponevano:  1. ridefinire la carta politica dell’Europa  II. costruire un nuovo equilibrio continentale  Le variabili che potevano influire su questi scopi  a. i principi di libertà e democrazia affermati da Wilson nei suoi quattordici punti  b. la pressione dell’opinione pubblica nei diversi paesi, in cui il nazionalismo era ancora ben vivo
  • 106. Pace o diktat ?  La Germania subì il trattato di pace,firmato il 28 giugno 1919, che le venne imposto con la minaccia di un’occupazione militare e di un blocco economico: i tedeschi lo definirono Diktat dal punto di vista territoriale la Germania dovette:  1. restituire Alsazia e Lorena alla Francia  2. cedere alla Polonia, che era stata ricostituita come stato dopo circa 150 anni, alcuni suoi territori orientali, abitati anche da tedeschi: in tal modo la Polonia aveva uno sbocco al mar Baltico e accedeva al porto di Danzica (città fino allora tedesca), proclamata “città libera”  3. cedere le sue colonie a Francia, Gran Bretagna e Giappone
  • 107. Le imposizioni alla Germania  Dal punto di vista economico  la Germania,  essendo ritenuta ufficialmente la responsabile della guerra, dovette rifondere ai paesi nemici i danni determinati dal conflitto: i danni furono calcolati in misura tale da impedire al paese di ricostruire la sua potenza economica in tempi brevi  Dal punto di vista delle imposizioni militari  la Germania  1.dovette abolire la leva obbligatoria  II. dovette ridurre il suo esercito a 100.000 uomini armati alla leggera  III. smilitarizzare la valle del Reno, che truppe inglesi, francesi e belghe avrebbero presidiato per quindici anni  Queste misure furono pensate e volute, soprattutto dalla Francia per fare in modo che la Germania non recuperasse il suo ruolo di potenza europea
  • 108. La dissoluzione dell’impero asburgico  I territori compresi nell’impero degli Asburgo furono risistemati territorialmente in base al principio di nazionalità  L’Austria diventò una repubblica, che andò a occupare il territorio che in cui si estende all’incirca tuttora  L’indipendenza austriaca sarebbe stata tutelata dalla Società delle Nazioni: un modo per evitare che avvenisse l’unione possibile tra le due nazioni di lingua tedesca: Germania e Austria  L’Ungheria a sua volta divenne una repubblica, ma privata dei territori slavi che governava sotto gli Asburgo  Nacquero otto nuovi stati
  • 109. Nuovi Stati  La Polonia rinacque sulla base di territori che appartenevano in precedenza agli imperi di Russia e Germania  Nacque la repubblica di Cecoslovacchia, stato federale in cui erano compresi anche i Sudeti (territorio di tre milioni di abitanti di lingua e cultura tedesca)  Serbia, Montenegro, Croazia, Slovenia e Bosnia-Erzegovina si unirono per costituire il regno di Jugoslavia  La Romania fu ingrandita  La Bulgaria fu ridimensionata  L’impero ottomano scomparve.Al suo posto sorse la Turchia, che mantenne solo la penisola di Anatolia  Fu costituito ufficialmente lo Stato Libero d’Irlanda, anche se gli inglesi mantennero la regione a maggioranza protestante dell’Ulster  Sorsero quattro nuove repubbliche sul mar Baltico nei territori perduti dalla Russia, Estonia, Lettonia e Lituania e Finlandia, che insieme alla Polonia e alla Romania dovevano circondare la Russia stessa
  • 110. La Società delle Nazioni  La Società delle Nazioni ipotizzata da Wilson nei quattordici punti fu effettivamente formata con l’obiettivo di mantenere il nuovo equilibrio che nasceva dalla creazione di nuovi stati e dallo smembramento di quattro imperi (austro- ungarico,tedesco,russo e ottomano)  Lo statuto della Società delle Nazioni prevedeva a. la rinuncia alla guerra come strumento per risolvere i conflitti b. il ricorso all’arbitrato tra Stati c. sanzioni economiche contro gli stati aggressori  Elementi di debolezza della Società delle Nazioni furono 1. il fatto che la Russia e i paesi sconfitti fossero esclusi da essa: essa perdeva rappresentatività e di conseguenza incisività  2. la decisione degli Stati Uniti di rimanere fuori da essa, per evitare di essere coinvolti nei difficili e pericolosi equilibri postbellici
  • 111. L’Europa uscita da Versailles 1914 1919
  • 112. L’Italia e la questione di Fiume  L’Italia ottenne solo in parte quanto aveva pattuito con il Trattato di Londra di quattro anni prima  Le terre irredente, Trentino, Alto Adige (chiamato dagli abitanti di lingua tedesca SudTirol) , Friuli e Venezia-Giulia furono annesse al regno d’Italia  La Dalmazia, invece, essendo in prevalenza abitata da slavi, e in base al principio di nazionalità che guidò la risistemazione di Versailles, fu assegnata al nuovo regno di Jugoslavia, compresa la città di Fiume, a maggioranza italiana.  Il presidente del Consiglio Orlando e Sonnino, ministro degli Esteri, chiesero allora di lasciare anche Fiume all’Italia in unione a quanto pattuito a Londra  Il presidente americano Wilson si oppose e gli altri membri dell’Intesa concordarono con lui  La difficoltà di Orlando e Nitti nel recuperare Fiume e la Dalmazia determinò le dimissioni di Orlando (giugno 1919)
  • 113. L’Italia dopo la conferenza di Versailles Alto Adige Trentino
  • 114. 9. Una guerra di nuovo tipo Giochi ispirati alla I guerra mondiale prodotti in Germania durante il conflitto (da E.Friedrich,“Guerra alla guerra”, 1924)
  • 115. La trincea: “il” luogo della guerra  La vita dei soldati si svolse per buona parte del tempo in trincea  La forma più semplice di fortificazione difensiva, un fossato scavato nel terreno per permettere a chi combatteva di evitare il fuoco nemico  Le trincee erano scavate in linee collegate tra loro da camminamenti  Durante il conflitto divennero quasi inespugnabili: sempre più ampie, riparate, circondate da filo spinato e mitragliatrici  La vita di trincea era logorante per i soldati: logorìo fisico (poca igiene, freddo o caldo e umidità opprimenti secondo la stagione) e mentale (attesa snervante del combattimento, paura, apatìa, nevrosi)  Essi uscivano dalla trincea solo per gli assalti o le spedizioni, spesso notturne
  • 116.
  • 117. Come e perché si combatteva  Durezza e crudeltà del conflitto esaurirono negli anni di guerra gli entusiasmi di molti, che a esso avevano attribuito grandi significati: patriottismo, coraggio, democrazia, libertà  I reparti di elite, come le sturmtruppen in Germania e gli arditi in Italia, formati da volontari convinti e determinati, mantennero l’idea della guerra come manifestazione di eroismo, affermazione di patriottismo e ricerca di gloria. Per questo erano i reparti che si spingevano all’attacco per prini  Buona parte dei soldati semplici, spesso contadini, non comprendevano le cause del conflitto e vedeva nella guerra una fatalità naturale da cui uscire indenni  Si combatteva per senso di solidarietà con i propri compagni, o con i superiori diretti (i sergenti spesso erano in prima linea con i propri uomini), ma anche perché l’apparato militare puniva duramente le insubordinazioni  Numerosi furono i casi di diserzione, renitenza alla leva, autolesionismo (cioè ferite autoinflitte per ottenere l’allontanamento dal fronte)
  • 118. La prima linea del fronte Gruppo di arditi dopo un’azione sul basso Piave Sturmtruppen in uniforme
  • 119. Guerra tecnologica/1 l’uso dei gas  La prima guerra mondiale fu una guerra “tecnologica”, perché in essa alcune fra le principali innovazioni e invenzioni scientifiche furono applicate sui campi di battaglia e durante i combattimenti  Le armi chimiche furono sperimentate ampiamente, in particolare i gas, urticanti,paralizzanti, asfissianti  I gas erano considerati un’arma totale capace di distruggere tutte le forme di vita entro l’area di utilizzo  I primi a usarli furono i tedeschi, quando in Polonia usarono proiettili pieni di gas asfissiante, e poi a Ypres in Belgio lanciarono abbondante gas di cloro per fare breccia nello schieramento avversario  In realtà si trovarono piuttosto rapidamente le contromosse all’arma chimica, come le maschere antigas, anche se intossicati e morti per gas furono numerose  Senza contare che un alito di vento contrario poteva spingere le nuvole tossiche contro chi le aveva emanate
  • 120. L’uso dei gas Soldato ustionato dal gas chiamato “iprite”, in quanto usato per la prima volta aYpres, nel 1915 dai tedeschi Soldati inglesi con maschere antigas Scoppio della prima mina a gas inglese, fronte belga, 1914
  • 121. Guerra tecnologica/2: il motore a scoppio e il carro armato  Altro mezzo tecnologico usato ampiamente fu il motore a scoppio  Esso permise di rivoluzionare il trasporto delle truppe, contribuendo alla fase di movimento, e fu alla base dell’introduzione di un’innovazione destinata a diventare anni dopo decisiva: il carro armato  Esso nacque combinando la tecnologia dei mezzi cingolati usati nelle fattorie americane con l’armamento leggero impiegato sulle autoblindo, autocarri coperti di piastre in acciaio e muniti di mitragliatrici, ma il suo uso, cominciato nel 1916, divenne massiccio solo a fine guerra (battaglia di Amiens)
  • 122. Il motore a scoppio e il carro armato Carro armato inglese, 1916 Carro armato Renault FT 17, il primo con torretta rotante
  • 123. Guerra tecnologica/3: l’arma aerea  L’arma aerea, cioè gli aeroplani furono l’innovazione più recente (il primo aereo dei fratelli Wright volò per la prima vota nel 1903) impiegata nel conflitto  Gli aerei prodotti durante la prima guerra mondiale furono circa 20.000 e erano considerati utili, ma non ancora totalmente affidabili  Il loro uso fu inizialmente limitato alle ricognizioni, per seguire gli spostamenti delle truppe nemiche, e alle ricognizioni fotografiche, per individuare gli obiettivi e disegnare le carte topografiche utili alle strategie di guerra  Anche gli aerei, come i carri armati, furono impiegati con maggiore ampiezza nella parte finale del conflitto, per guidare il tiro delle artiglierie e per mitragliare le retrovie nemiche  I tedeschi usarono anche dirigibili per bombardare città francesi e inglesi
  • 124. L’arma aerea Manfred von Richtofen “il Barone Rosso”, famoso aviatore tedesco della I guerra mondiale, volava sul triplano Fokker L’aviatore romagnolo Francesco Baracca fu il più noto pilota italiano della I guerra mondiale Fabbrica per la produzione di aerei in provincia diVarese
  • 125. La guerra sottomarina Il primo sottomarino fu inventato da un inglese, Holland, nel 1902 I tedeschi cominciarono a produrli nel 1905, e alla vigilia della prima guerra mondiale sperimentarono i propri “U-boot”, cioè navi sottomarine, di cui possedevano trenta esemplari. Essi si immergevano solo in fase di avvicinamento al nemico o per sfuggire ai cacciatorpedinieri avversari Essi erano usati per impedire i rifornimenti ai nemici Un grave errore fu commesso dai tedeschi quando affondarono il transatlantico inglese “Lusitania”, in servizio tra New York e Liverpool. Su di esso morirono anche 128 passeggeri americani, e questo fatto suscitò le dure proteste del governo statunitense U-boot tedesco Il Lusitania affondato
  • 126. La guerra ai civili  Il conflitto investì anche le popolazioni civili coinvolte in modo vario modo nella guerra  Molti furono i profughi, la cui condizione fu determinata o dal fatto di abitare molto vicini ai fronti di guerra, essendo costretti a lasciare case e terre; o dall’invasione delle aree in cui abitavano  Vi era chi viveva lontano dalla propria terra d’origine, che come nemico veniva sottoposto a confische di beni o addirittura all’internamento  Inoltre alcune minoranze etniche, come gli armeni, furono sottoposte in diverse circostanze a segregazione da parte di paesi che le sospettavano di collaborare con i nemici per ottenere il riconoscimento dei diritti rivendicati da tempo
  • 127. Guerra e industria: produzioni e disciplina di guerra  I settori industriali più coinvolti nel conflitto ebbero un notevole incremento di produzioni e ricavi durante la guerra  In primo luogo crebbero le industrie siderurgiche, chimiche e meccaniche  Esse ebbero lo Stato come principale cliente delle loro produzioni e per questo furono sottoposte a un sostanziale controllo pubblico  Lo Stato distribuiva le materie prime e decideva cosa produrre, in quali quantità e qualità  Gli operai delle fabbriche impegnate nelle produzioni belliche furono sottoposti alla disciplina militare: abbandonare il proprio posto di lavoro era equivalente a una diserzione
  • 128. Guerra e politica: rafforzamento dei governi e degli Stati maggiori  In guerra i governi si rafforzarono, mentre i parlamenti persero importanza, anche perché le loro decisioni avvenivano secondo tempi e modi troppo lunghi e complessi rispetto a quanto richiesto dalle necessità belliche  I militari influivano pesantemente sulle decisioni politiche, in quanto i comandi avevano sostanzialmente un potere autonomo per quanto riguardava la conduzione delle operazioni belliche  Spesso questo potere si trasformava in vero e proprio autoritarismo: censura e sorveglianza, fino al carcere, riservati ai cittadini sospettati per il loro pacifismo o socialismo, erano la norma
  • 129. Il fronte interno: propaganda e ruolo delle donne  Il fronte interno pesava quasi allo stesso modo di quello sui campi di battaglia  I cittadini dovevano essere mobilitati perché contribuissero anch’essi all’obiettivo della vittoria con le loro idee, i loro atteggiamenti e le loro attività  La propaganda divenne un settore di intervento curato attentamente dagli stati: furono stampati e distribuiti migliaia di manifesti; furono incoraggiate o organizzate manifestazioni di solidarietà ai soldati; vennero sostenuti i comitati di solidarietà per rafforzare la resistenza interna  Le donne furono spesso protagoniste di queste mobilitazioni e dello sforzo bellico: il loro impiego nelle fabbriche era essenziale per sostenere la produzione in mancanza degli uomini impegnati al fronte  Ma anche, quando la guerra si protrasse, e mostrò a tutti il suo aspetto peggiore tra morte, mutilazioni, razionamenti di cibi e prodotti, spesso le donne furono in prima fila per chiedere la fine del conflitto
  • 130. La propaganda durante la Grande Guerra Manifesto inglese che incoraggiava le donne a lavorare nelle fabbriche di munizioni Manifesto americano che sollecitava a un minore consumo di pane per sostenere lo sforzo bellico Cartolina antibellica italiana Manifesto americano
  • 131. Bibliografia  Ernst Friedrich, Guerra alla guerra, Milano, Mondadori  Basil H. Liddell Hart, La prima guerra mondiale, Milano, Bur  Giuseppe Galasso, Storia d’Europa, Roma-Bari, Laterza  Giovanni Sabbatucci-VittorioVidotto, Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi, Roma-Bari, Laterza