1. IO E L'ALTRO: l'individuo, i
suoi diritti e l'ambiente in
cui opera
EDUCAZIONE CIVICA Giansante Lucrezia 3°E
2. I diritti di un cittadino
Ad ogni individuo vengono riconosciuti i diritti dichiarati
anche nella Costituzione Italiana.
Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell'uomo.
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e
sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali.
Art. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il
diritto al lavoro.
3. TUTELA: dell'ambiente
La Proposta di legge costituzionale approvata l’8
febbraio 2022 dal Parlamento inserisce la tutela
dell’ambiente,
della biodiversità e degli ecosistemi fra i principi
fondamentali della Costituzione della Repubblica
italiana.
Art. 9 (modificato)
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e
la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico
della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e
gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future
generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e
le forme di tutela degli animali.
4. TUTELA: del
patrimonio nazionale
La Costituzione Italiana pone la tutela del
patrimonio storico ed artistico fra i propri
principi fondamentali (Art. 9). L’Italia
detiene il primato mondiale nell’aver
inserito nella sua Carta Costituzionale il
rispetto e la tutela del paesaggio. Nella
tradizione giuridica italiana, infatti,
paesaggio ed opera artistica hanno
sempre viaggiato insieme, poiché si è
ritenuto importante tutelare e
salvaguardare il paesaggio tanto quanto
un’opera d’arte frutto dell’ingegno
dell’uomo, in grado di suscitare
altrettante emozioni.
5. LIBERTA' DI STAMPA ED ESPRESSIONE
Nella storia moderna, una comprensione comune del principio di
libertà di stampa è stata formulata dalle Nazioni Unite nel 1948.
È sancito dall'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti
umani, insieme al diritto alla libertà di espressione:
"Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione
incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e
quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee
attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere."
Quando diciamo che un paese ha una stampa libera, intendiamo
che le sue agenzie di stampa e altre pubblicazioni, anche i singoli
cittadini, hanno il diritto di diffondere informazioni senza
interferenze o paura di rappresaglie da parte dello Stato o di
altre entità o individui potenti.
Oggi la maggior parte delle democrazie hanno una certa
protezione per la libertà di stampa, sia dalla costituzione che da
leggi individuali. In Europa, la libertà di stampa è protetta
dall'articolo 10 della Convenzione europea dei diritti umani e
dall'articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE.
6. MAGNA CHARTA
LIBERTATUM
La Magna Charta Libertatum è una carta concessa
ai baroni inglesi il 15 giugno 1215 dal re
d'Inghilterra Giovanni Senzaterra; è considerata il
fondamento delle libertà costituzionali inglesi.
Con l'aggiunta nel 1628 della Petizione dei diritti
e, nel 1689, del Bill of Rights, essa sancì la
superiorità del Parlamento sulla corona. Pur
modificabile e addirittura eliminabile in ogni
momento a seguito di un semplice atto
parlamentare, la Magna Charta mantiene da oltre
sette secoli il carattere di legge fondamentale del
diritto inglese.
7. BRIGATE ROSSE
Le Brigate Rosse sono state un'organizzazione terroristica italiana
di estrema sinistra costituitasi nel 1970 per propagandare e
sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo.
Le prime azioni risalgono al 1970. Dopo una fase di cosiddetta
"propaganda armata" con attentati dimostrativi all'interno delle
fabbriche e sequestri di dirigenti industriali e magistrati, dal 1974
al 1976 vennero arrestati o uccisi i principali brigatisti del gruppo
iniziale.
Momenti culminanti dell'attività del gruppo furono l'agguato di via
Fani e il sequestro Moro nella primavera 1978; con il rapimento e
l'uccisione di Aldo Moro le Brigate Rosse sembrarono in grado di
influire in modo decisivo sull'equilibrio politico italiano e di poter
sovvertire l'ordine democratico della Repubblica.
L'organizzazione entrò in crisi nei primi anni Ottanta e venne
progressivamente distrutta grazie alla crescente capacità di
contrasto da parte delle forze dell'ordine.
Le Brigate Rosse sono ricomparse nel 1999, per nuovi attentati fino
al 2003. In un comunicato emesso in quello stesso
anno, l'organizzazione veniva considerata ancora attiva con nuovi
componenti.
8. IL CASO DI FRANCA VIOLA
Franca Viola è la prima donna italiana ad aver rifiutato il matrimonio riparatore, divenne
simbolo della crescita civile dell'Italia nel secondo dopoguerra e dell'emancipazione delle
donne italiane.
Franca Viola all'età di quindici anni, con il consenso dei genitori si fidanzò con Filippo
Melodia, nipote del mafioso Vincenzo Rimi. In quel periodo Melodia venne arrestato e ciò
indusse il padre di Franca a rompere il fidanzamento; successivamente la famiglia Viola fu
soggetta ad una serie di violente minacce e intimidazioni, ma non cambiò la sua decisione.
Infine, il 26 dicembre 1965, Franca Viola venne rapita da Melodia; Franca fu violentata,
malmenata e lasciata a digiuno, quindi tenuta segregata per otto giorni. il giorno di
Capodanno, il padre della ragazza fu contattato dai parenti di Melodia per la "paciata". Il
padre e la madre di Franca, d'accordo con la polizia, finsero di accettare le nozze riparatrici,
ma il giorno successivo, la polizia intervenne all'alba facendo irruzione nell'abitazione,
liberando Franca ed arrestando Melodia e i suoi complici.
9. IL CASO DI FRANCA VIOLA
Secondo la morale del tempo, una ragazza uscita da una simile vicenda
avrebbe dovuto necessariamente sposare il suo stupratore, salvando il
suo onore e quello familiare. In caso contrario, sarebbe potuta
rimanere zitella e additata come "donna svergognata". All'epoca, la
legislazione italiana, in particolare l'articolo 544 del codice penale,
recitava: "Per i delitti preveduti dal capo primo e dall'articolo 530, il
matrimonio, che l'autore del reato contragga con la persona offesa,
estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato
medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l'esecuzione e gli
effetti penali".
10. LA DONNA NEL
RIMASCIMENTO
Gli ideali dell'Umanesimo confluirono nel Rinascimento, un periodo
storico in cui le donne, specialmente quelle di classe medio-alta,
notarono un netto miglioramento delle loro condizioni di vita. Coloro che
potevano avere accesso a un'istruzione, ma non erano abbastanza
importanti da essere utilizzate come "pezzi di valore" nel gioco della
diplomazia matrimoniale, riuscivano ad accedere a impieghi al servizio
delle classi superiori.
A partire dal XV secolo in Italia s'iniziò a investire anche nell'educazione
delle figlie femmine, la formazione artistica era di certo quella favorita e
ritenuta più adatta.
Ma a prescindere dalla classe sociale o dall'istruzione, c'era un
problema: la dote, ovvero il denaro e i beni che la loro famiglia doveva
apportare per le nozze della figlia.
Era molto raro che una donna senza dote riuscisse a sposarsi, perché era
difficile trovare un lavoro con il quale guadagnare abbastanza da
mantenersi. Di conseguenza le donne passavano a dipendere
economicamente dal marito.
Le famiglie che non potevano permettersi la dote, spesso sceglievano di
mandare le figlie in convento, poiché l'istituzione forniva loro cibo e un
tetto. L'alternativa era che le figlie iniziassero a lavorare in tenera età per
procurarsi la propria dote.
11. LA DONNA NEL
RIMASCIMENTO
Durante tutto il Rinascimento, le donne lottarono per farsi strada
da sole in una società che le trattava, nella migliore delle
ipotesi, con paterna condiscendenza.
L'Umanesimo non riuscì a distruggere secoli di pregiudizi contro le
donne: poche potevano vivere una vita indipendente o addirittura
esercitare un certo grado di autorità nella propria casa. E anche
quando lo facevano, molte persone le vedevano come strane
donne che non si comportavano come avrebbero dovuto.