2. La testimonianza più importante sull’istituto arcaico
della clientela è costituita da un brano di Dionisio di
Alicarnasso, in cui viene descritta la costituzione di
Romolo.
3. I clienti romani ricevettero un trattamento diverso e
migliore di quello dei clienti di altri popoli.
A Roma esistettero dunque categorie di residenti
paragonabili ai meteci o ai perieci delle città greche.
4. I clienti dovevano scegliersi un “ PATRONUS “ Che li
assistesse in giudizio e che fungesse per loro quasi da
padre.
5. Quella del cliens era una particolare occupazione che
contribuiva alla formazione del reddito, e non era
collegata a una particolare classe sociale, ma occorreva
però essere uomini liberi e non schiavi.
6. Nell’ antica Roma si chiamavano dunque clientes le
persone subordinate a un patrono.
In cambio di protezione, assistenza giudiziaria e
distribuzioni di cibo e denaro (sportula), i clientes
procuravano al patrono voti alle elezioni, procuravano
informazioni, facevano viaggi o particolari
commissioni per lui e si arruolavano per lui ma
nonostante ciò i clientes conducevano una vita
difficile.
8. Un caso di clientelismo attuale è la corruzione.
Corruzione, voto di scambio e clientelismo sono
fenomeni piuttosto diffusi in Italia. Per rendersene
conto basta leggere le notizie di cronaca o le statistiche
giudiziarie. Come evidenziato dall'inchiesta Mafia
Capitale, questi fenomeni di devianza diventano
sempre più devastanti essendo sfruttati dalla
criminalità organizzata per insinuarsi nella rete di
relazioni politiche ed economiche della classe
dirigente.
9. voto di scambio e corruzione sono anche figli di
una cultura della legalità carente o addirittura
assente, considerato che in alcune zone del paese si è
diffusa una sottocultura della illegalità e dell'impunità,
mentre lo Stato ha quasi abdicato ad alcune sue
funzioni. L'assenza di una consolidata cultura della
legalità favorisce la corruzione e altri fenomeni di
devianza costituendo un terreno fertile per
la criminalità organizzata.
10. Nei primi anni '90, il movimento popolare che
chiedeva di fermare la corruzione dilagante, una
maggiore trasparenza delle istituzioni e più giustizia
sociale si manifestò anche con episodi al limite del
linciaggio, come il lancio delle monetine su Craxi
11. Questo movimento, sull'onda dell'emotività suscitata dalle
inchieste di tangentopoli, produsse anche dei risultati
tangibili come l'approvazione in Parlamento, nel mese di
Ottobre 1993, della riforma dell'immunità
parlamentare prevista dall'art. 68 della Costituzione - che
nella nuova formulazione concedeva ai magistrati la
possibilità di indagare un parlamentare senza prima dover
chiedere l'autorizzazione alla Camera di competenza – e la
schiacciante vittoria dei Si nei referendum del 1991 e del
1993 per l'abrogazione delle preferenze della legge
elettorale e del finanziamento pubblico ai partiti
12. Per inciso, il sistema delle preferenze e le leggi sul
finanziamento pubblico ai partiti erano allora
considerati dall'opinione pubblica i principali
responsabili del voto di scambio e della mancanza di
trasparenza della politica.
13. LAVORO SVOLTO DA :
BUREMI DANIELE
D’ANTONI DAVIDE
LABISI ANDREA
PIRRONE FRANCESCO
classe II P a.s.2018/19