Convegno “Violenza di Genere. Informarsi Riflettere Agire”.
Quando il disperato bisogno di reciprocità diventa la conditio sine qua non che alimenta il desiderio e orienta il comportamento la persona tende a fare di tutto pur di superare l’ostacolo alla reciprocità e quando la corrispondenza manca, il rifiuto che ne deriva può far emergere vissuti frustranti di tipo fallimentare tali da innescare meccanismi di riconquista di tipo aggressivo e la limerenza può assumere le connotazioni dello stalking e della violenza di genere.
Il passaggio dal bisogno di accudimento e dal bisogno di potere ad una relazione patologica a volte purtroppo è breve. IN queste diapositive spiego il legame tra dipendenza affettiva, narcisismo patologico e manipolazione emotiva
CORSI #IOMISENTO per la prevenzione del maltrattamento psicologico INNOVABILITA
L’associazione Psicologia Urbana e Creativa, in collaborazione con l’Assessorato alle politiche
e culture di genere del Comune di Ravenna, si occupa di attività di prevenzione primaria
della violenza di genere, proponendo peculiari percorsi psico-educativi rivolti alla
popolazione .
La violenza di genere è un fenomeno sociale e culturale che spesso passa sotto al livello
di coscienza, occorre riconoscere i comportamenti prevaricanti che vengono utilizzati nel quotidiano.
A Ravenna l'Associaizone Psicologia Urbana e Creativa organizza i corsi IOMISENTO
Il passaggio dal bisogno di accudimento e dal bisogno di potere ad una relazione patologica a volte purtroppo è breve. IN queste diapositive spiego il legame tra dipendenza affettiva, narcisismo patologico e manipolazione emotiva
CORSI #IOMISENTO per la prevenzione del maltrattamento psicologico INNOVABILITA
L’associazione Psicologia Urbana e Creativa, in collaborazione con l’Assessorato alle politiche
e culture di genere del Comune di Ravenna, si occupa di attività di prevenzione primaria
della violenza di genere, proponendo peculiari percorsi psico-educativi rivolti alla
popolazione .
La violenza di genere è un fenomeno sociale e culturale che spesso passa sotto al livello
di coscienza, occorre riconoscere i comportamenti prevaricanti che vengono utilizzati nel quotidiano.
A Ravenna l'Associaizone Psicologia Urbana e Creativa organizza i corsi IOMISENTO
FORME DI AIUTO A UN MICROSISTEMA A RISCHIO. Approccio psicologico di gruppo per canalizzare l’aggressività e non agirla.
- Aggressività
- Arteterapia in Gruppo
- Gruppoterapia
- Psicodramma
- Complessità del Disturbo Borderline di Personalità
Slide del webinar sulla Dipendenza Affettiva (tutti i webinar qui: http://www.psicologialavoro.it/eventi/categoria/webinar-per-psicologi/). Presso gli studi e i servizi professionali di psicoterapia si stanno moltiplicando le richieste di pazienti con dipendenza affettiva, dove a creare disagio e dipendenza è lo stesso legame d'amore (tra partner, genitori-figli ecc.) che arriva quindi ad assumere aspetti d'amore "malato".
Nasce dunque l'esigenza di affrontare tale problematica sempre più diffusa ma al tempo stesso estremamente delicata.
L’amore, in tutte le sue diverse manifestazioni di attaccamento, è una importante capacità, un naturale e profondo bisogno di ogni essere umano, che rappresenta un’importante ingrediente di un sano sviluppo psicofisico nella vita adulta.
�
Dr. Castriotta "I disturbi di personalità: una rilettura attraverso il pensie...Antonio Castriotta
slides inerenti le lezioni svolte in qualità di cultore della materia insegnamento "psicologia della personalità" a.a 2014/2015 presso il dipartimento di psicologia dell'università degli studi di bari "Aldo Moro" ordinario prof.ssa maria sinatra
FORME DI AIUTO A UN MICROSISTEMA A RISCHIO. Approccio psicologico di gruppo per canalizzare l’aggressività e non agirla.
- Aggressività
- Arteterapia in Gruppo
- Gruppoterapia
- Psicodramma
- Complessità del Disturbo Borderline di Personalità
Slide del webinar sulla Dipendenza Affettiva (tutti i webinar qui: http://www.psicologialavoro.it/eventi/categoria/webinar-per-psicologi/). Presso gli studi e i servizi professionali di psicoterapia si stanno moltiplicando le richieste di pazienti con dipendenza affettiva, dove a creare disagio e dipendenza è lo stesso legame d'amore (tra partner, genitori-figli ecc.) che arriva quindi ad assumere aspetti d'amore "malato".
Nasce dunque l'esigenza di affrontare tale problematica sempre più diffusa ma al tempo stesso estremamente delicata.
L’amore, in tutte le sue diverse manifestazioni di attaccamento, è una importante capacità, un naturale e profondo bisogno di ogni essere umano, che rappresenta un’importante ingrediente di un sano sviluppo psicofisico nella vita adulta.
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Dr. Castriotta "I disturbi di personalità: una rilettura attraverso il pensie...Antonio Castriotta
slides inerenti le lezioni svolte in qualità di cultore della materia insegnamento "psicologia della personalità" a.a 2014/2015 presso il dipartimento di psicologia dell'università degli studi di bari "Aldo Moro" ordinario prof.ssa maria sinatra
Mario De Maglie è coordinatore del Centro d'Ascolto Uomini Maltrattanti di Firenze. In questa presentazione illustra i punti centrali del suo approccio al problema ella rabbia e della violenza
I colori del cuore sono delle slide presentate a un corso di formazione della FISM di Mestre sullo sviluppo delle emozioni.
Queste slide sono la prima parte di questo corso e sono state realizzate dalla dott.ssa Maria Silvia Guglielmin (3485411367 Treviso)
Incastri violenti: quando la coppia implode. Violenza da partner intimiAnna Carderi
Quando la minaccia di una rottura affettiva si verifica a danno di un soggetto con predisposizioni problematiche, il sentimento di rabbia risulterebbe insostituibile provocando reazioni di difesa di tipo scissionale, aggressivo, rabbioso e invidioso e può degenerare in comportamenti persecutori o violenti
meccanismi di difesa e altre distorsioni del giudizio.pdfnadine benedetti
FALSI RICORDI, MISURE DI SICUREZZA E MECCANISMI DI AUTODIFESA INCONSCI,
DISTORSIONI PERCETTIVE O DI GIUDIZIO E ATTRIBUZIONE
Conoscere bene ciò che distorce di solito il nostro giudizio e le protezioni che per noi sono più distintive è il primo
passo per poterci liberare sia di questi automatismi che dei sintomi nevrotici e imparare a scegliere davvero; conoscere
le riflessioni e le azioni che si sono dimostrate più utili per la maggioranza di coloro che hanno deciso di intraprendere
questo percorso (le tecniche definite oggi cognitivo-comportamentali) e quindi leggere i libri sottolineati nella prima
parte di questo documento, è il naturale passo successivo. Conosco persone divenute abbastanza obiettive e abili nella
risoluzione di problemi e incombenze dopo aver subìto per molti anni alcuni dei più deleteri di questi processi mentali
coatti.
Credo che, oltre a conoscere di ognuna delle reazioni elencate gli esempi più rappresentativi nelle nostre azioni passate
e nel presente, ci permetta di liberarcene anche riflettere su ciò che Jung scrisse su cos'è in generale una nevrosi e su
quali ne siano più spesso l'origine e la soluzione, perché i sintomi nevrotici sono esagerazioni dolorose molto difficili da
gestire di reazioni inconsce comuni a tutti (un progetto è meglio concepito e realizzato quando si ha una visione
d'insieme: ecco perché può aiutarci leggere i commenti in corsivo della prima metà di questo documento dedicati
soprattutto a Jung e al suo concetto generale di nevrosi come difesa della personalità spesso nata nell'infanzia a causa
delle decisioni più negative dei genitori, una reazione involontaria deleteria e duratura). Tenete presente che molti libri
sulla meditazione e alcuni saggi sul buddismo indicano come meta ideale di ogni individuo proprio l'emancipazione
della coscienza dall'automatizzazione e anch'essi citano esempi di chi l'ha gradualmente raggiunta. Purtroppo però
ancora oggi molti psichiatri sfruttano soprattutto la maggiore inconsapevolezza e presenza in alcune persone di tali
meccanismi di distorsione o difesa (oppure la loro ingannevole apparenza) per diagnosticare un disturbo di personalità,
cioè una malattia incredibilmente vaga, ma classificata come cronica pressoché costituzionale e grave e riguardo alla cui
origine e al cui trattamento i manuali di psichiatria e la prassi nota non si pronunciano se non per far internare e
costringere a psicofarmaci estremamente dannosi i disoccupati (anche giovani) e chi non riesce a pagare l'affitto (la
disoccupazione è considerata uno dei principali sintomi di questi disturbi fin dalle prime e classiche loro definizioni,
anche se oggi c'è chi vede persone con patologie mentali gravi e croniche ovunque e anche tra i lavoratori).
Aggressivita’ femminile nella prospettiva professionaleMarianna Bello
Partendo dall’esaminare le aspirazioni di carriera e le convinzioni che le donne hanno delle proprie capacità.
Verrà esaminata quindi, l’influenza che gli STEREOTIPI hanno sulla performance delle donne lavoratrici e la correlazione con il costrutto dell’aggressività.
Sarà mostrata una RICERCA che ha voluto verificare empiricamente:
- la presenza di aggressività nelle donne impegnate in professioni manageriali e nelle donne casalinghe;
-in che modo l’aggressività si distribuisce nelle due categorie professionali;
-indagare l’eventuale relazione tra aggressività e autostima di base;
-esplorare le variabili che più di altre risultano correlate all’aggressività.
Qual’ è la ragione per cui le donne non raggiungono mai, o solo molto raramente i vertici professionali?
La definizione di stress in senso generale, ovvero quello cui ognuno di noi può essere sottoposto nel corso della vita, prevede che esso sia sollecitato da situazioni particolari cui le persone devono adattarsi sia da un punto di vista emotivo che da un punto di vista fisico (un esame scolastico, un cambio di lavoro o di ruolo, un evento inaspettato).
Se parliamo però di stress legato all’appartenenza ad una minoranza, la questione si complica, poiché entriamo nel contesto delle discriminazioni e dei pregiudizi cui sono soggette alcune categorie di persone che per fattori preminentemente socio-culturali, vengono ritenute “diverse”.
Le minoranze sessuali e di genere (LGBTQ+) possono essere soggette al cosiddetto minority stress.
Gli studi evidenziano come lo stress derivante dalla stigmatizzazione influisca negativamente sulla salute che ci mostrano come siano necessarie azioni di prevenzione e di contrasto del Minority Stress….
Se elaborato… può portare ad attivare/potenziare risorse personali atte ad elevare lo stato di salute.
E' un protocollo di primo soccorso ideato per soccorritori occasionali e costituito da manovre e comportamenti finalizzati alla gestione immediata dei sintomi dell'attacco di panico e dell'ansia acuta
Qual è il rapporto tra sessualità e cibo?
Esistono davvero i cibi afrodisiaci? E se si quali sono?
Followme www.annacarderi.it
@ilmiopsicosessuologo.roma
Body accessing cues gesture eye-moviments language patterns modelAnna Carderi
Per individuare il sistema rappresentazionale che la persona usa per entrare in contatto con il mondo e per prendere informazioni dal mondo possiamo utilizzare il modello
Body Accessing-cues Ggesture Eeye-moviments Language patterns.
La violenza sulle donne può essere definita come un abuso di potere e di controllo, che si manifesta attraverso il sopruso fisico, sessuale, psicologico ed economico.
V Congresso Assai 17-18 novembre 2017 RomaAnna Carderi
Numerosi specialisti, principalmente urologi,
andrologi, ginecologi, biologi, psicologi e sessuologi
si confronteranno “a tutto tondo” su importanti
argomenti tra cui l’infertilità, la procreazione
medicalmente assistita, i disturbi sessuali,
ormonali e la chirurgia dei genitali.
Aspetti psicologici della pma. / congresso Sifiog. Carderi AnnaAnna Carderi
L'inizio di un percorso di programmazione medicalmente assistita può essere una fase critica per la coppia. Infatti il trattamento è soprattutto uno stress psicologico piuttosto che fisico. In tutti i casi di infertilità e procreazione assistita ricorrere al supporto psicologico consente di migliorare la gestione dell’evento in modo da favorire l’esito stesso del trattamento medico.
Deficit erettile: il punto di vista della donna. Congresso sezione L.A.M.S. S...Anna Carderi
Troppo spesso nel curare tale problematica ci si focalizza troppo sull’uomo trascurando che la disfunzione erettile inevitabilmente si ripercuote e modifica anche la qualità della vita della sua compagna.
Tale problematica rappresenta per la donna un attacco alla propria identità e può scatenare tutto un corollario emozionale che mina il suo benessere psicosessuale traducendosi in facilità al pianto, insonnia, stile alimentare inadeguato, ansia e depressione, sensi di colpa, calo dell’autostima, frustrazione, rabbia e irritazione.
Wikipedia, siti dedicati alla sessualità, blog, chat, forum sono oggi le fonti dalle quali i giovani attingono informazioni su tutto ciò che riguarda la sessualità e che vanno a costituire i cardini portanti della loro educazione sessuale.
A fronte del muro di silenzio che si frappone tra gli adulti e i ragazzi, il web rappresenta una vera e propria scappatoia alla loro curiosità inerente il sesso.
La presbiopia: un’esperienza simbolico-percettiva di una crisi (naturale) che...Anna Carderi
XX Congresso Interdisciplinare – Presbiopia e Presbiti
Bologna 4 – 5 – 6 febbraio 2017.
Nella presbiopia si intrecciano vissuti, archetipi, idealizzazioni, proiezioni, difficoltà e sofferenze ..
che si configurano in un quadro estremamente complesso in cui si attivano fattori della più diversa natura, negativi e positivi, che richiedono una considerazione multidisciplinare, medica, ottica, psicologica e relazionale.
Il fenomeno è particolarmente variegato.
Si parte dal blando innesto di sfere sottocutanee, il pearling, fino ad arrivare a interventi di rimodellamento dei genitali che possono assumere le forme di vere e proprie mutilazioni volontarie come la subincisione o bisezione del pene o persino alla sua asportazione (nullificazione)
La psicoterapia ha ancora un ruolo o è da archiviare nella cura della disfun...Anna Carderi
Secondo quanto sancito dalla
Seconda Consultazione Internazionale sulle Disfunzioni Sessuali del 2003
la terapia della DE deve mirare a restituire al paziente una vita sessuale soddisfacente, non solo un’erezione rigida.
Stop al bullismo. Come riconoscerlo e affrontarlo.Anna Carderi
Il bullismo è oggi un argomento particolarmente ‘di moda’, con cui si definiscono erroneamente tutti i problemi disciplinari del gruppo classe!
È sempre bullismo o lo stereotipo finisce con l’inglobare situazioni che nulla hanno a che fare con esso?
Com’è possibile capire che cosa fa la differenza?
Ogni condizione che turbi l’equilibrio del sistema individuo-professione-ambiente può essere un potenziale fattore di stress.
Gli stimoli che provocano stress possono essere fisici (shock elettrico, esposizione al freddo, a rumori, a campi magnetici), metabolici (riduzione dei livelli di glicemia),
psicologici (prova d’esame), psicosociali (lutto).
Stressor troppo potenti, frequenti e prolungati possono superare la possibilità di resistenza dell’organismo e di avviare un processo patologico. Ne sono un esempio il Disturbo Acuto da Stress, Disturbo post-traumatico da stress, lo Stress traumatico da incidente critico.
Cibo e sessualità: Il gusto del piacere Anna Carderi
il legame fra sesso e cibo consiste nel fatto che entrambi servono per la socializzazione, la soddisfazione personale, la sopravvivenza propria e della specie.
Cibo e sesso hanno la stessa localizzazione cerebrale, gli stessi circuiti neuroendocrini, gli stessi ormoni che li controllano.
Pertanto se non soddisfiamo l'"appetito dei sensi",
il desiderio si sposterà sull’ "appetito di cibo“!
1. Convegno “Violenza di Genere. Informarsi Riflettere Agire”
Roma, 30 Novembre 2018
Anna Carderi
2. Esiste un desiderio di reciprocità
che alimenta pensieri intrusivi e gesti
inconsueti che ci porta a pensare, dire e fare
cose che esulano dal nostro quotidiano modo
di rapportarci al mondo e ribalta i nostri piani
…
3. Uno stato emotivo e cognitivo nel quale la persona
sente un forte desiderio di attaccamento, al limite
dell’ossessione, verso un'altra persona che
può rivelarsi fonte di
gioia intensa o
disperazione estrema,
a seconda che ci sia o
meno reciprocità e
corrispondenza amorosa.
4. Un desiderio accentratore e totalitario che
nutre, fa sentire vivi come non mai ma che al
tempo stesso toglie il respiro
e atterrisce al sol
pensiero di non
essere corrisposti
o di poter perdere l’altro.
5. Uno stato dove l’altro, oggetto del nostro interesse,
viene fortemente idealizzato come il partner
perfetto e investito
della necessità di
essere contraccambiati
e riconosciuti.
6. Parliamo di quello stadio ossessivo
dell’innamoramento denominato dalla Tennov
limerenza.
9. Quando il disperato bisogno di
reciprocità diventa la conditio
sine qua non che alimenta il
desiderio e orienta il
comportamento la persona
tende a fare di tutto pur di
superare l’ostacolo alla
reciprocità e quando la
corrispondenza manca, il rifiuto
che ne deriva può far emergere
vissuti frustranti di tipo
fallimentare tali da innescare
meccanismi di riconquista di
tipo aggressivo e la limerenza
può assumere le
connotazioni dello stalking e
della violenza di genere.
10. Per sviluppare un incendio occorrono 3
ingredienti essenziali:
• carburante
• ossigeno
• innesco
11. Il carburante è lo storia passata della persona
che si svolge, inconsciamente nella relazione
attuale
L‘ossigeno è la storia passata del partner che si
svolge, inconsciamente nella relazione attuale
La fonte di innesco è la paura di perdere il
partner.
12. Procediamo per passi …
…. Dal nostro primo passo nel
mondo dipende il resto della
nostra storia
16. Nella scelta del partner scattano processi inconsci
selettivi congruenti con i propri stili di
attaccamento.
Fondamentalmente cerchiamo e ci leghiamo a
qualcuno che ci risuoni come
“familiare”.
18. Il bambino chiede aiuto .. ….. la madre lo protegge
Il bambino chiede conforto … la madre lo coccola
Il bambino chiede cibo ……….. la madre lo nutre
19. Dall’interazione con il caregiver e da come viene
da esso trattato che il bambino sviluppa uno dei
4 stili di attaccamento (sicuro, insicuro ansioso
resistente, insicuro evitante, disorientato
disorganizzato) che si riattualizzerà (MOI) nelle
relazioni in età adulta, guidando il
comportamento
socio-relazionale,
ivi compresa la
scelta del partner
e la conseguente
soddisfazione relazionale.
20. La persona tenderà a
cercare un partner
con cui riattualizzare
Il modello di
attaccamento
sviluppato con la madre.
26. La teoria dell’attaccamento ci offre la possibilità
di comprendere sia le dinamiche che fanno
nascere e mantengono una relazione sia le
dinamiche che innescano e perpetuano la
violenza all’interno della relazione di coppia.
28. Ogni membro della coppia porterà il proprio stile
di attaccamento individuale che andrà a formare
quello diadico.
29. Tra tutti i gruppi, le diadi con uno stile di
attaccamento insicuro/insicuro presenta il livello
più alto di violenza sia fisica che relazionale.
In particolare, gli individui con stili di attaccamento
insicuro (evitante e ansioso/ambivalenti sono più
propensi a usare la
violenza relazionale verso
il partner.
(Doumas, Pearson, Elgin & McKinley, 2008)
30. L’associazione di un partner maschile con uno
stile di attaccamento evitante, con un partner
femminile con un attaccamento ansioso, si è
dimostrata essere un forte fattore di rischio
per il manifestarsi di violenza domestica.
(Doumas, Pearson, Elgin & McKinley, 2008)
In questo tipo di relazione la rabbia crescente e
la violenza attuata possono essere viste come
un cortocircuito del sistema di controllo
all’interno della coppia, accompagnato da una
bassa capacità di problem solving e di
comunicazione.
31. •richieste sempre più
insistenti di vicinanza
•Reagisce disattivando
le richieste ricevute
•percepisce le richieste
come eccessive e
ingiustificate e reagisce
svalutando i bisogni
espressi dal suo
compagno.
• Per lenire lo stato di
forte disagio ricerca la
vicinanza del partner,
sua figura di
riferimento, per
riguadagnare un senso
di sicurezza emotiva
(Simpson & Rholes,
1994). Partner
Ansioso/Ambivalente
Partner
Evitante/Distante
Partner
Ansioso/Ambivalente
Partner
Evitante/Distante
Minacci
a
32. Secondo l’interpretazione di alcuni autori lo stile di
attaccamento ansioso sarebbe associato a una dinamica
abusante.
(Velotti, 2013)
Tali soggetti si presentano come costantemente preoccupati di
un rifiuto e dell’abbandono da parte della figura di
riferimento… minaccia, alla quale reagirebbero con la
rabbia e la messa in atto di comportamenti violenti.
A sostegno di questa considerazione, alcuni riscontri empirici
indicano che gli uomini che commettono un abuso hanno
per lo più un attaccamento di tipo ansioso, che si
attiverebbe soprattutto per gelosia e paura dell’abbandono.
(Murphy, Meyer & O’Leary, 1994; Dutton, 2006)
33. Secondo Allison e Bartholomew (2006) sia i
soggetti preoccupati sia quelli evitanti usano
la violenza contro i partner quando questi
ultimi falliscono nel rispondere ai loro tentativi
di regolare il livello di vicinanza fisica ed
emotiva.
34.
35. Normalmente l’essere respinti dalla persona amata o
la fine di un rapporto affettivo provoca angoscia.
Ma quando la rottura affettiva si verifica a danno di
un soggetto con predisposizioni problematiche, il
sentimento di rabbia risulterebbe insostituibile
provocando reazioni di difesa di tipo scissionale,
aggressivo, rabbioso e invidioso (Galeazzi 2001), che
possono degenerare in comportamenti
persecutori o violenti (Purcell et al., 2001).
36. COSA SCATTA NELLE PERSONE QUANDO VEDONO A
RISCHIO IL RAPPORTO CON IL PARTNER?
37. Gli adulti, come i bambini, hanno la tendenza a
cercare e a mantenere la vicinanza e il contatto
con le figure di attaccamento specifiche, per
promuovere la sicurezza fisica e psicologica.
Quando questi bisogni di attaccamento sono
minacciati, gli individui cercano di riconquistare
il livello di intimità e di prossimità desiderato.
Così, una minaccia, reale o immaginata, di
abbandono da parte della figura di riferimento
può essere la causa di un’azione violenta.
(Doumas et al., 2008)
38. La minaccia della perdita
agirebbe da catalizzatore
per un’iperattivazione del
sistema d’attaccamento
(Mikulincer & Shaver, 2011), con la
presenza di alti livelli di
emozioni negative,
inclusa la rabbia.
39. Così, quando le strategie di inseguimento (come le
richieste di attenzione, i tentativi di comunicare,
l’abuso verbale, le espressioni di gelosia)
falliscono, l’iperattaccamento può diventare il
punto di partenza di un oscuro impulso che
induce talvolta a fare del male alla persona
amata, a causa di paradossali sentimenti di
vendetta messi in atto con violenza.
40. La persona, prettamente focalizzata sul pensiero
irrazionale dell’altro e dominata dalla paura di
essere rifiutata o abbandonata, è incapace di
organizzare il proprio comportamento e le
proprie risposte emotive tanto che la mancata
reciprocità o disponibilità da prima sminuita e
giustificata può successivamente sfociare in
eccessi di rabbia.
41. È proprio il timore di restare soli che spinge ogni
individuo a evitare questa circostanza anche
con la violenza.
(Bowlby 1979)
“maggiore è il pericolo della perdita, più intenso
e multiforme è il tipo di reazione/azione
suscitata per impedirla”.
(Bowlby, 1980)
42. La rabbia nata dalla paura
Bowlby (1980) parla di “rabbia nata
dalla paura”, e la descrive come
una reazione istintiva alla
separazione, legata alla
sopravvivenza della persona, che
subentra quando vi è una reale
risposta negativa dell’altro,
oppure l’aspettativa di una
risposta negativa.
Secondo Bowlby (1973; 1979), in
questi casi, il sistema di
attaccamento si attiverebbe, con
effetti simili alla reazione
d’allarme che si verifica negli
animali.
44. La rabbia funzionale entra in
gioco quando la stabilità e la
sopravvivenza di un legame
affettivo sono minacciate: in
questo senso agisce per
proteggere il legame stesso.
Questa tipologia di rabbia
contribuisce a superare gli
eventuali ostacoli al
ricongiungimento con la
figura di attaccamento.
45. Quando la sensazione di perdita o i
segnali di rifiuto del partner sono
sentiti come continui, o come troppo
pericolosi, subentra, invece, la rabbia
della disperazione, una rabbia priva
di funzionalità e diretta contro la
persona che si sente ormai perduta.
La rabbia disfunzionale è dunque una
rabbia “cieca”, venata di forte odio,
che si scatena quando la perdita è
percepita come ineluttabile.
Un sentimento disperato, che non
tiene in alcun conto la sofferenza
causata all’altro e che è così intenso
e persistente, da indebolire, anziché
rafforzare, il legame affettivo.
46. Le persone che vivono un amore patologico,
arrivano ad appellarsi a comportamenti
aggressivi, eccessivi, vendicativi, distruttivi ed
estremi per riportare l’attenzione della
persona amata su di sé.
47.
48. La teoria dell’attaccamento ci consente, almeno in
parte di comprendere le dinamiche che possono
scatenare la violenza all’interno della relazione
di coppia.
Un punto di vista utile per delineare programmi di
prevenzione e di intervento mirati a rendere
primaria la sicurezza.
49. • educazione emotiva nelle scuole
• forum cittadini sulla violenza
• case protette per uomini oltre che per donne
• gruppi di sensibilizzazione
• formazione alle forze dell’ordine
50. L’obiettivo è quello di rendere la persona attore
attivo delle proprie scelte di vita, ivi inclusa
quella di interrompere la violenza,
responsabilizzandola all’autotutela.