Troppo spesso nel curare tale problematica ci si focalizza troppo sull’uomo trascurando che la disfunzione erettile inevitabilmente si ripercuote e modifica anche la qualità della vita della sua compagna.
Tale problematica rappresenta per la donna un attacco alla propria identità e può scatenare tutto un corollario emozionale che mina il suo benessere psicosessuale traducendosi in facilità al pianto, insonnia, stile alimentare inadeguato, ansia e depressione, sensi di colpa, calo dell’autostima, frustrazione, rabbia e irritazione.
Deficit erettile: il punto di vista della donna. Congresso sezione L.A.M.S. S.I.A. Pescara 22, 23 Aprile 2017
1.
2. La disfunzione erettile inevitabilmente modifica
la qualità della vita del paziente e quella
della sua compagna.
3. La DE si traduce e viene
percepito dalla donna
come un attacco alla
propria identità e può
scatenare tutto un
corollario emozionale che
mina il suo benessere
psicosessuale
4. • facilità al pianto
• insonnia
• stile alimentare
inadeguato
•ansia e depressione
•sensi di colpa
•calo dell’autostima
•frustrazione
•rabbia e irritazione.
5. In una meta-analisi del
2001, Grazia Dorey
trovò, in tutta la
letteratura scientifica
internazionale dal 1986,
solo 26 articoli in cui si fa
menzione della partner
nella DE.
Fu solo nel 1999 che venne
pubblicata una scala di
valutazione che ne
teneva conto (EDITS, S.
Althof ).
6.
7. È innegabile tutti noi misuriamo la nostra autostima,
femminilità/mascolinità e
desiderabilità in base a quanto
sessualmente risponde bene il
nostro partner.
Questo atteggiamento
quando si verifica un problema di disfunzione erettile
può innescare ingiustificati sentimenti di
abbandono e di rifiuto.
8. Ecco che la disfunzione, viene
assunta come l’incapacità di
procurare un’erezione valida al
proprio partner e genera nella
donna confusione,
disorientamento, paura del
tradimento, paura di non essere
più seduttiva ed attraente.
9. Paura di essere abbandonata
Frustrazione e stati d'animo
negativi
Rabbia e odio verso il partner
La voglia di evadere e cercare
altrove quello che lui non può
darle
10. Ciò porta la donna ad
evitare i contatti
corporei e i rapporti
sessuali al fine di
salvaguardare la stima
di sé
11. Da qui la diminuzione del desiderio e
del grado di soddisfacimento
sessuale nei confronti del partner.
12. Nelle donne, l’insorgenza di una DE, aumenta la
probabilità di sviluppare dei disturbi sessuali:
- disturbi del desiderio
- disturbi dell’eccitazione
- disturbi dell’orgasmo
- minore piacere nei rapporti sessuali
(Crowe, 2003; Fisher, 2005; Schindel , 2005)
14. …. si arriva ad un progressivo distacco e
disinteresse sia sul piano affettivo, fisico e
sessuale: permane la convivenza ma con
una reciproca sensazione di fallimento.
(N. Lalli; N. Liberti )
15. Tutto ciò innesca una catena di sensi di colpa e
di accuse reciproche che minano il rapporto
e la propria identità.
16.
17.
18. In tutti questi casi in cui
c'è una richiesta di
aiuto sul piano
psicologico o medico,
bisogna muoversi
con molta cautela.
19. Dal primo incontro con la
coppia, compito del
professionista è quello
di creare un’atmosfera
che nutra una relazione
di fiducia.
(Asero et. al.)
20. Quest’atmosfera è basata sull’apertura ed il
reciproco rispetto.
Alle coppie deve essere data l’opportunità di
fare domande in qualsiasi momento.
Soprattutto, deve essere data loro
l’opportunità di esprimere le proprie idee su
diagnosi e terapia.
(Asero et. al.)
21. Qualunque sia il trattamento, soprattutto nel
caso sia stata la donna ad aver richiesto
l’appuntamento, il suo coinvolgimento è
doveroso non solo per rispettare il suo ruolo
e la sua identità all’interno della coppia ma
anche per prevenire l’instaurarsi di
sentimenti di esclusione che possano minare
la terapia.
22. La partner, durante il periodo del
Trattamento, potrebbe sentirsi:
emarginata e "passivizzata" se non
sufficientemente informata e resa
affettivamente partecipe delle cure a cui
il suo partner è sottoposto.
affettivamente "trascurata" perché
l'attenzione del medico e del suo
compagno può essere rivolta più su se
stesso, sul suo corpo e sulle terapie
mediche, e non sulla presenza e i
bisogni di lei.
(Asero et. al.)
23. Quando ciò accade il rischio che la donna boicotti
la terapia è alto.
È importante per il medico riconoscere ed evitare
eventuali boicottamenti al trattamento.
Soprattutto se si opta per la farmacoterapia.
24. L’abbandono del trattamento su decisione della partner è
tutt’altro che raro:
34% nello studio PISTES di Desvaux e Corman del 2004 , e 24
% per Colson, 1995.
37% di interruzione del trattamento per via orale a causa della
decisione della partner per Mac Cullough in uno studio del
2002.
9% i casi di abbandono di un trattamento perfettamente
efficace per la DE perché la partner non si sente soddisfatta.
(Armstrong, 1994)
Colpo, evidenzia come la probabilità di utilizzo del farmaco
prescritto è direttamente proporzionale al coinvolgimento
della partner nella terapia.
25.
26. Vi sono circostanze in cui la comparsa di
una disfunzione erettile nel partner è
accolta come una vera e propria
liberazione.
Si tratta, in questi casi, di donne che non
hanno mai sperimentato un rapporto
sessuale gratificante: sono partner che
possono, perciò, minare alla base il
successo di ogni intervento medico o
psicologico.
Talvolta preferiscono addirittura un partner
che “non funziona” sessualmente,
perché lo considerano più controllabile.
28. Il partner ricorrendo al farmaco per favorire
l’erezione, dimostri di tenere molto al
rapporto di coppia e dia importanza a
una relazione sessuale soddisfacente
per entrambi.
L’uso del farmaco può far sentire la donna
defraudata del proprio ruolo erotico tanto
da vivere la cosa come un attacco alla
propria autostima.
Possono ritenere che l’erezione ottenuta
con l’aiuto di un farmaco non abbia lo
stesso valore rassicurante di quella
spontanea
29. … “Voglio essere io ad eccitare il mio uomo”
… “Se non funziona con me, non deve poter
funzionare con una pillola”
… “La terapia è costosa e come coppia-famiglia
non possiamo permettercela”
… “La sessualità è una cosa naturale: quando è
finita, è finita”.
30. La comparsa di uno stimolatore esterno può
inoltre de-responsabilizare la donna,
inducendola magari a curarsi meno
dell’aspetto fisico, a tralasciare i gesti e la
pratica della seduzione o a curare meno il
legame di coppia, oppure ancora, a
impoverire la relazione anche in altri ambiti.
31. È importante per il medico essere
consapevole di questi
meccanismi, così da
comprendere meglio le reazioni
della coppia e richiedere
l’intervento psicosessuologico
32. Perché è evidente che in questi casi la
disfunzione erettile è un evento che fa
precipitare un equilibrio già precario
dei singoli componenti
della coppia.
(N. Lalli; N. Liberti)
35. è necessario che la coppia, al fine di
affrontare e superare il problema,
consideri l’impotenza
del partner
come una condizione
della coppia.
36. La coppia che arriva in terapia è
una coppia che ha perso ogni
motore erotico o sensuale.
37. rende difficile o distruttiva la comunicazione
all’interno della coppia
riduce o annulla “la complicità” amorevole tra
partner, anche in altri ambiti e rispetto ad altri
obiettivi
il linguaggio del corpo diventa rigido e
distante.
modifica la vita sessuale e relazionale
cambia il rapporto con i propri genitali
38.
39.
40.
41.
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