Il fenomeno è particolarmente variegato.
Si parte dal blando innesto di sfere sottocutanee, il pearling, fino ad arrivare a interventi di rimodellamento dei genitali che possono assumere le forme di vere e proprie mutilazioni volontarie come la subincisione o bisezione del pene o persino alla sua asportazione (nullificazione)
3. Oggi tatuarsi o farsi un
piercing non è più una
moda, sempre che lo
sia mai stato, anzi, il
fenomeno si fa sempre
più variegato e a tratti
tribale se non persino,
oserei dire, ancestrale.
4. È il caso degli impianti
sottocutanei, del
tatuaggio corneale, della
biforcazione della lingua
(tongue splitting), della
limatura dei denti, della
marchiatura (branding) o
dell’asportazione di pezzi
di pelle (scarificazione) e
chi più ne ha più ne
metta.
5. Ma c’è chi si spinge oltre
andando a modificare
chirurgicamente in modo
estremo ciò che costituisce
per eccellenza la nostra
identità, i genitali.
6. Il fenomeno è particolarmente variegato.
Si parte dal blando innesto di sfere sottocutanee, il
pearling, fino ad arrivare a interventi di
rimodellamento dei genitali che possono
assumere le forme di vere e proprie
mutilazioni volontarie come la sub
incisione o bisezione del pene o
persino alla sua asportazione
(nullificazione), rimozione dei
capezzoli.
11. Operazione di Origene
L’ultimo anello di una catena
di manipolazioni dolorose
e amputazioni sempre più
gravi praticate sui propri
genitali è l’autoevirazione
ossessiva (Borneman E., 1988)
12. Modificazione dei genitali femminili
• Riduzione delle grandi
labbra
• Esposizione del clitoride
• Escissione e riduzione
del clitoride
• Bisezione del clitoride o
nullificazione
• Rimozione dei capezzoli
13. Questi interventi che di routine vengono attuati
per risolvere problemi congeniti come
l’ipospadia, stenosi, riduzioni o asportazioni di
tumori, etc., sono invece compiuti al solo
scopo di apportare delle modifiche, e così
rimodellare i propri genitali in modo da farli
combaciare alle proprie aspettative e ai
proprio desideri.
14. Queste pratiche non hanno valenza antropologica
e non possono essere lette come rituali di
passaggio o di tipo ornamentale o di
appropriazione di un ruolo sociale o di
adeguamento alle norme e consuetudini sociali
(Fusaschi, M. 2008)
15. Qual è il movente che spinge queste persone a
sottoporsi a pratiche così dolorose tanto da
correre il rischio di compromettere anche in
modo irreversibile la propria funzione
sessuale?
16. Possono le sole ragioni di
ordine puramente
estetico, atavico o
feticista giustificare il
ricorso a tali pratiche?
17. Forse si, se non fosse che la modificazione
corporea è avvertita come necessaria e
pressante e la procedura chirurgica è casalinga!
Basta una forbice, un burdizzo o un coltello ben
affilato e il gioco è fatto.
18. Per rimodellare i propri genitali in modo da farli
combaciare alle proprie aspettative e ai proprio
desideri apportando le dovute modifiche la
persona tende al “fai da te” avvalendosi di
strumenti casalinghi come forbici o coltelli ben
affilati e quindi è spesso costretta per evitare
eccessivi sanguinamenti e future infezioni ad
intervenire a più riprese.
19.
20. Una vera e propria costruzione di sé tanto che
l’incisione o la mutilazione non è dettata da
un impulso ma è una procedura tanto
agognata quanto pianificata e attuata nel
tempo.
21. La persona sente un bisogno pressante di
intervenire “chirurgicamente” sulla parte non
solo per il sollievo che l’atto del tagliare e il
dolore che ne deriva genera ma anche per
esprimere se stesso “abbellendo” e rendendo
unico il proprio corpo.
22. L’atto del tagliare e il dolore che
ne deriva, non solo genera sollievo,
gratificazione e piacere, come per
gli autolesionisti, ma rimanda alla
persona l’idea di essere un entità
fisica e reale e quindi di essere
vivo e concorre sia al recupero
del senso di unità del sé
sia alla sua espressione
abbellendo e rendendo
unico il proprio corpo.
23. • il bisogno parossistico di
distinguersi dagli altri
• Il masochismo inconscio
• il bisogno morboso di
appartenere a un gruppo
che trasgredisce a ogni
costo
Alla base delle modificazione estreme ci sono
disagi psicologici, come:
24. Moventi
di natura nevrotica, psicotica e sessuopatologica:
• Odio e paura nei confronti della propria sessualità
• Trauma sessuale, l’angoscia di evirazione si traduce
nel suo opposto, l’ossessione di evirazione
• Automasochismo (Borneman E., 1988)
• Ottenere amore e attenzione
• Controllare la propria aggressività
• Ridurre la tensione
• Porre fine a uno stato di depersonalizzazione (Pedrazzi A.)
25. Pratiche rivolte contro la propria genitalità
indicano una paura nevrotica del coito
(cipridofobia, ginecofobia, androfobia)
elemento di base dell’automasochismo
(Borneman E., 1988)
26. Automasochismo
Variante erotica del masochismo dove il soggetto
si infligge dolore per raggiungere il piacere:
• Strangolamento del pene
• Autoevirazione
(Borneman E., 1988)
27. Dietro questi atti tanto ossessivi quanto estremi
di modificare il proprio corpo spesso si
nasconde un controllo ossessivo-compulsivo
dell’aspetto fisico unito ad una distorta
percezione corporea, fino ad arrivare ad una
vera e propria disapprovazione del proprio
corpo (dismorfofobia).
28. Inoltre, la motivazione che spinge
alla modificazione sessuale estrema
come per le automutilazioni può derivare
da una struttura interna di tipo delirante se
non psicotica.
29. Molte fra le persone che praticano queste attività
hanno una bassa autostima, percepiscono
profondi sensi di colpa, depressione,
autodenigrazione, difficoltà a verbalizzare le
proprie emozioni, sovente provengono da
famiglie problematiche o sono legati a partner
abusanti e/o distanti (Pedrazzi A.)
30. Alti sono i rischi post-operatori, di tipo
emorragico, infettivo e psicologico
31. Le principali e più frequenti complicanze mediche
vanno distinte in due categorie:
• a breve termine: morte, emorragie, shock,
lesioni dei corpi cavernosi o della parte interna
della vagina, dell’uretra, della vescica e dello
sfintere anale, infezioni, setticemia, tetano,
contagio da HIV, epatite;
• a medio e lungo termine: cisti e ascessi,
dismenorrea, vaginismo, dispareunia, impotenza,
infezioni croniche, incontinenza urinaria,
neuromi, sterilità, gravi problemi durante la
gravidanza e il parto. (Avenia F. , 2016)
32. - senso di sconfitta,
- inadeguatezza,
- distacco dal proprio corpo
modificato,
- non riconoscimento e
rifiuto del proprio corpo,
- desiderio di tornare come
prima dell’intervento,
soprattutto nei casi di
cicatrici o di una
persistente asimmetria dei
genitali (F. Denti, L. Lombardi, L.
Malgrati; 2016)
L’alterazione delle sensazioni durante i rapporti
sessuali può provocare:
33. Va da sé che quando più la
modificazione è invasiva, quanto
più i rischi sono concreti.
34. È da considerare che chiunque sia pronto ad
affrontare una modifica simile, non si fa
probabilmente problemi a rassegnarsi a una
vita sessuale “differente” da quella che aveva
prima.
35. In realtà la persona si priva
della funzione sessuale
per essere stimolata
sessualmente (Borneman E., 1988)
36. Coloro che scelgono questa
forma estrema di
modificazione dei
genitali, trovano tanto
nella loro realizzazione
quanto nelle
conseguenze un’utilità
diretta verso una
maggiore erotizzazione di
parti del corpo (Fusaschi M., 2008)
37. Una forma di libidinizzazione
della morte.
Un gioco con la morte basato
sullo stimolo erotico che
essa comporta che eccita
sessualmente e provoca,
spesso prima di perdere la
coscienza, l’orgasmo e
l’eiaculazione. (Borneman E., 1988)
38. Un fenomeno in ascesa che
deve essere un monito per
il clinico che durante
l’esame obiettivo si trovi
davanti ad una persona
che al livello genitale
riporta anche piccole
cicatrici e una esortazione
all’invio dello stesso
paziente ad uno
psichiatra.
39. Solo chi saprà emozionarsi sentendosi dire “ti
voglio bene”
non cercherà alternative, spesso dolorose, per
sentire di essere vivo.
www.annacarderi.it
40. bibliografia
Avenia F. Mutilazioni genitali in Trattato di Sessuologia Medica, Masson ed.
2007.
Borneman E., Dizionario dell’erotismo, Burn 1988
Denti F., L. Lombardi, L. Malgrati. Mutilazioni e chirurgia estetica dei genitali
femminili. Un’indagine sui saperi, le conoscenze, gli atteggiamenti verso le
pratiche . http://www.ostetrichemilano.it/tesi/Denti.pdf
Fusaschi M. Corporalmente corretto: note di antropologia. Meltemi editore,
2008.
Pedrazzi A. Enciclopedia della sessualità
http://www.psicologoinrete.com/sesso-psicologo-enciclopedia-011.html
Bodyplay: http://www.bodyplay.com/