Progettare e realizzare un proprio progetto di sviluppo professionale in tempi come questi, segnati dal crescente precariato e liquefazione del mondo del lavoro, richiede specifiche e molteplici competenze.
In questo corso provo a mettere a fuoco le principali:
• La capacità di prendere decisioni, a partire da una consapevolezza su dimensioni quali il piacere, i rinforzi ambientali e la monetizzazione del lavoro
• La gestione del cambiamento
• La messa a fuoco delle dimensioni che orientano il proprio specifico percorso professionale in base a interessi, attitudini ed ambizioni
• La centralità della dimensione sociale implicata nella ricerca e costruzione di un proprio personale percorso professionale, attraverso la messa a fuoco dei principali strumenti per la costruzione di una reputazione online e offline. Accanto al forse troppo enfatizzato strumento del cv, va sottolineato il ruolo che le reti sociali giocano nel consentire di sviluppare percorsi professionali in linea con le proprie esigenze, competenze ed attitudini.
Il corso si dipana entro un’esplorazione accurata di tutte queste dimensioni, secondo una logica di tipo esperienziale, volta a consentire un’operazione di rispecchiamento personale nei temi affrontati ed individuare e mettere a fuoco specifici percorsi, innanzitutto rispetto allo sviluppo delle competenze necessarie a pianificare e dirigere consapevolmente la propria crescita professionale – come parte importante della propria crescita esistenziale – sulla base di un’adeguata contestualizzazione nelle proprie circostanze di vita e di lavoro, pregresse, presenti e future. Il corso prevede quindi continui utilizzi di sussidi audio visivi (spezzoni di film e video), esercitazioni che coinvolgono il partecipante in prima persona ed in maniera creativa, senza l’obiettivo di adeguamento a schemi predefiniti, secondo una logica di fondo che tende ad integrare aspetti cognitivi, affettivi e valoriali, in un’ottica di tipo esplorativa per prove ed errori. L’attenzione quindi si concentra su competenze di tipo sia tecnico che relazionali e comunicative, volte ad integrare il sapere, col saper fare ed il saper essere, in funzione della domanda di realtà e della definizione e verifica continua di obiettivi e strategie per perseguirli.
Sales Empowerment è un metodo per attivare un salto di qualità su misura per i venditori e per ogni persona che opera in area commerciale. Formazione e coaching per una rete di vendita motivata, efficace e potenziata al massimo, nel rispetto della persona e nella valorizzazione delle sue capacità individuali
L’approccio educativo nella ricerca attiva del lavoroluciabaruffaldi
Questa presentazione parla del supporto educativo offerto a persone in ricerca lavorativa, raccontando l'esperienza di alcuni servizi comunali attivati nella provincia di Treviso.
Appuntamento#2 di CoopUPBologna - il percorso di formazione, incubazione e networking promosso Confcooperative Bologna e Kilowatt in collaborazione con Emil Banca e Irecoop Emilia Romagna - sull'idea di impresa: strumenti per creare e rimodellare la proposta di valore, tra business modeling e community
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L’approccio formativo e metodologico.
SALeF lavora “nelle” e “con le” organizzazioni innanzitutto intervenendo nella comunità-organizzazione a partire dagli ingredienti che la compongono, per motivare la squadra e ottenere performance elevate e durature sia del singolo che del team.
La fase creativa come motore per l'innovazione e l'adattamento evolutivo.
Articolo pubblicato su n. 3/2013 della rivista Qualità dell'AICQ - Associazione Italiana Cultura Qualità
Si presenta il progetto di avvio di un intervento di peer education di territorio. L'intervento è al momento nella sua fase centrale di sviluppo (gennaio 2014). E' stato costituito il gruppo di lavoro e coordinamento, e si è nella fase di individuazione dei peer educator. La peculiarità del progetto consiste nel fatto che l'ambito di realizzazione non è limitato ad una scuola, ma esteso ad preciso territorio: quello relativo ai comuni si Gassino, San Mauro Torinese, Rivalba, San Rafaele Cimena.
Seconda parte (estratto) di un ciclo di lezioni su social web e web marketing. Cosa significa una strategia di contenuti e quali sono le domande da farsi?
Il web, non è una "presenza", "segnaposto" aziendale, ma uno strumento per fare business.
Per poter essere efficaci su web non parleremo più solo di sito, portale, ma di ecosistema web. Cioè un insieme di strumenti usati in modo strategico (portale aziendale, social network, blog, ecc.) con obiettivi chiari di business e con una pianificazione dei contenuti e delle attività di engagement e "vendita" definite nei particolari.
"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose" (Albert Einstein - Il mondo come lo vedo io, 1931)
Cosa significa formAzione con la A maiuscola?
Creare per ogni elemento dell’organizzazione e per l’organizzazione nel suo complesso la consapevolezza delle potenzialità proprie e delle risorse disponibili.
Fare uscire allo scoperto i talenti che spesso si nascondono all’interno delle organizzazioni e valorizzarne capacità, competenze e professionalità.
Aiutare i singoli e l’organizzazione nel suo complesso a crescere e a pensare in maniera strategica per il raggiungimento degli obiettivi.
Le organizzazioni stanno spostando sempre di più investimenti e risorse dal training (l’apprendimento che avviene in uno spazio-tempo dedicato e differenziato dall’esperienza di lavoro) al learning (l’apprendimento realizzato on the job in cui l’esperienza di lavoro è allo stesso tempo un momento formativo).
Mida opera in questa prospettiva da tempo e propone in particolare una metodologia innovativa e di grande efficacia, che, nel solco dell'action-learning, integra l'apprendimento individuale e di gruppo con lo sviluppo organizzativo e del business: il Project System Learning.
Paolo Bolpet - Digital Marketing Strategy - Novembre 2014Paolo Bolpet
Si tratta della prima di una serie di 6 lezioni del corso che tengo presso Consortium Service di Pordenone e che hanno lo scopo di fornire una informazione macro sulle più recenti strategie di digital strategy.
Sociocultultural and psychophysiological dimensions of souncscape perceptionmario d'andreta
An exploratory investigation in the shared representations of the acoustic environment in three different locations in Rome.
Which factors influence the perception and social representations of soundscape and make difference between sound and noise?
And what influences orientations to action towards noise?
An integrated interpretative approach to the study of soundscape representations, aimed at defying new strategies of intervention to the development of sonic environment within a wide context of urban requalification.
Una guida all'implementazione di progetti di governance locale partecipata, articolata in cinque capitoli:
- i presupposti
- gli obiettivi
- la metodologia
- gli strumenti e le tecniche
- le fasi del processo
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Articolo pubblicato su n. 3/2013 della rivista Qualità dell'AICQ - Associazione Italiana Cultura Qualità
Si presenta il progetto di avvio di un intervento di peer education di territorio. L'intervento è al momento nella sua fase centrale di sviluppo (gennaio 2014). E' stato costituito il gruppo di lavoro e coordinamento, e si è nella fase di individuazione dei peer educator. La peculiarità del progetto consiste nel fatto che l'ambito di realizzazione non è limitato ad una scuola, ma esteso ad preciso territorio: quello relativo ai comuni si Gassino, San Mauro Torinese, Rivalba, San Rafaele Cimena.
Seconda parte (estratto) di un ciclo di lezioni su social web e web marketing. Cosa significa una strategia di contenuti e quali sono le domande da farsi?
Il web, non è una "presenza", "segnaposto" aziendale, ma uno strumento per fare business.
Per poter essere efficaci su web non parleremo più solo di sito, portale, ma di ecosistema web. Cioè un insieme di strumenti usati in modo strategico (portale aziendale, social network, blog, ecc.) con obiettivi chiari di business e con una pianificazione dei contenuti e delle attività di engagement e "vendita" definite nei particolari.
"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose" (Albert Einstein - Il mondo come lo vedo io, 1931)
Cosa significa formAzione con la A maiuscola?
Creare per ogni elemento dell’organizzazione e per l’organizzazione nel suo complesso la consapevolezza delle potenzialità proprie e delle risorse disponibili.
Fare uscire allo scoperto i talenti che spesso si nascondono all’interno delle organizzazioni e valorizzarne capacità, competenze e professionalità.
Aiutare i singoli e l’organizzazione nel suo complesso a crescere e a pensare in maniera strategica per il raggiungimento degli obiettivi.
Le organizzazioni stanno spostando sempre di più investimenti e risorse dal training (l’apprendimento che avviene in uno spazio-tempo dedicato e differenziato dall’esperienza di lavoro) al learning (l’apprendimento realizzato on the job in cui l’esperienza di lavoro è allo stesso tempo un momento formativo).
Mida opera in questa prospettiva da tempo e propone in particolare una metodologia innovativa e di grande efficacia, che, nel solco dell'action-learning, integra l'apprendimento individuale e di gruppo con lo sviluppo organizzativo e del business: il Project System Learning.
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Si tratta della prima di una serie di 6 lezioni del corso che tengo presso Consortium Service di Pordenone e che hanno lo scopo di fornire una informazione macro sulle più recenti strategie di digital strategy.
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- gli strumenti e le tecniche
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Modello sviluppo organizzativo reti di assistenzamario d'andreta
Presentazione di un modello di intervento per lo sviluppo organizzativo delle reti di assistenza tecnica a livello nazionale.
Il progetto mira a promuovere lo sviluppo organizzativo delle reti di assistenza tecnica (di elettrodomestici, apparecchiature elettroniche, smartphones, autovetture, etc.), a livello nazionale, allo scopo di migliorare la qualità del servizio offerto, incrementando il livello di soddisfazione del cliente, con conseguente attivazione di un circolo virtuoso che a partire dalla fidelizzazione del cliente, punti allo sviluppo dell’immagine aziendale, all’incremento delle vendite e al miglioramento delle performance aziendali, anche attraverso il miglioramento del benessere organizzativo.
La presentazione si articola in una descrizione dei diversi elementi del progetto:
- Una premessa concettuale
- I destinatari
- Analisi dei fabbisogni
- Obiettivi
- Metodologia
- Organizzazione dell’attività
- Fasi del progetto
- Valutazione e resocontazione finale
L'orientamento allo sviluppo della #soddisfazione_del_cliente costituisce un fondamentale strumento e strategia di #sviluppo_organizzativo.
Vediamo perchè e come, esaminando i seguenti aspetti:
Elementi del ciclo virtuoso attivato dall’implementazione di una politica di sviluppo della soddisfazione del cliente; la qualità del servizio secondo il modello SERVQUAL; la soddisfazione del cliente nell’ottica della qualità totale; il ciclo del miglioramento continuo di Deming (PDCA); il modello “Kaizen” del miglioramento continuo; miglioramento continuo e ISO 9001.
Come sviluppare un approccio proattivo rispetto alla definizione di un proprio progetto di sviluppo professionale a partire dalla messa a fuoco delle caratteristiche salienti del proprio percorso formativo e lavorativo, delle proprie competenze e capacità lavorative ed extra lavorative spendibili nel proprio futuro professionale, delle proprie caratteristiche personali, motivazioni, aspirazioni e desideri; definire obiettivi professionali ed evidenziare vincoli e risorse per perseguirli.
Dall’individuazione dell’obiettivo professionale prioritario alla definizione di una strategia per perseguirlo, attraverso la messa a fuoco delle condizioni contestuali entro cui muoversi mediante una campagna di ricerca attiva della costruzione del proprio lavoro fondata sulla valorizzazione e sviluppo della propria dotazione di reti sociali offline e online per la ricerca del lavoro (reti di conoscenze, candidatura spontanee, personal branding, inserzioni, agenzie di lavoro). In ciò acquisisce un valore centrale lo sviluppo delle capacità comunicative e relazionali per la costruzione e lo sviluppo di reti sociali attraverso le quali proporre le proprie competenze ed esperienze, ridimensionando la forse troppa enfasi data alla compilazione del proprio cv ed alle strategie comportamentali in sede di colloquio. Il lavoro infatti si costruisce e/o si ottiene in base all’incrocio con le esigenze del proprio potenziale committente/cliente e non in virtù dell’adempimento alle norme attese rispetto a cv e colloqui di lavoro, anche nei contesti di lavoro più adempitivi e privi di prodotto.
Che cosa sono la cultura ed il clima di un’organizzazione e come influenzano il suo funzionamento?
Il concetto di cultura organizzativa ed i suoi elementi salienti. Come si forma, consolida e sviluppa una cultura organizzativa. Continuità e cambiamento della cultura organizzativa. Tipologie di cultura organizzative e metodi di indagine per la loro comprensione.
Il concetto di clima organizzativo. Caratteristiche ed elementi causali del clima aziendale: tra aspetti strutturali, percettivi e simbolici, condivisi entro le organizzazioni. Metodi di analisi del clima aziendale.
Il passaggio da una visione individualista del funzionamento organizzativo come sommatoria di singoli individui ad una visione sistemico relazionale che pone al centro dell’attenzione le relazioni tra individui e le dinamiche di gruppo che tra essi vengono a svilupparsi nel funzionamento organizzativo.
Psicodinamica della formazione in osteopatia e posturologiamario d'andreta
Un percorso di formazione rivolto ad osteopati e posturologi in formazione.
Obiettivi del corso:
definire un percorso di sviluppo della qualità della formazione a partire dalla conoscenza del cliente e della sua domanda
promuovere lo sviluppo di competenze organizzative in funzione degli obiettivi formativi
Proporre spunti di riflessione sull’identità professionale dell’osteopatapPosturologo, in un’ottica di qualità del servizio orientata alla soddisfazione del cliente
Illustrare il punto di vista della psicologia ad approccio corporeo sul rapporto mente-corpo, quale elemento di integrazione utile alla professione di osteopata/posturologo
Temi del corso:
Il ruolo delle emozioni nella relazione terapeutica tra osteopata/posturologo e paziente
Il ruolo delle competenze organizzative nella gestione del lavoro dell’osteopata e del posturologo
Peculiarità e differenze tra formazione data e formazione costruita
Prodotto e cliente della formazione in osteopatia/posturologia
La domanda di formazione in osteopatia/posturologia e domanda di formazione dei formatori
Motivazione, obiettivi, ruoli e relazione docente/discente
La professione di osteopata/posturologo
Prodotto e cliente del trattamento in osteopatia/posturologia
La domanda del cliente in osteopatia/posturologia
Simbolizzazioni affettive del corpo e del rapporto terapeutico col paziente
Integrazione mente-corpo nella psicologia ad approccio corporeo (Bioenergetica e modello Psicofisiologico integrato)
La logica del miglioramento continuo costituisce uno strumento indispensabile per progettare lo sviluppo delle organizzazioni produttive. Essa opera attraverso un modello costituito da 4 fasi, ciclicamente ripetute, di pianificazione (PLAN), attuazione (DO), verifica (CHECK) e miglioramento (ACT), secondo lo schema proposto dall’esperto di sistemi organizzativi W. E. Deming.
Questo corso parte dalla messa a fuoco dei concetti chiavi per poi passare alla messa a fuoco di una strategia di azione per il miglioramento continuo delle organizzazioni di servizi.
Cosa significa qualità? Quali elementi peculiari caratterizzano i servizi rispetto ai prodotti? E quali sono gli elementi specifici per lo sviluppo della qualità di un servizio?
La pianificazione di un processo di sviluppo della qualità dei servizi ruota intorno alle tre dimensioni del miglioramento continuo, dell’orientamento al cliente e di una gestione sistematica dell’attività in corso.
Come si articola nel dettaglio un ciclo di miglioramento continuo secondo lo schema di Deming?
Il concetto di Kaizen, ossia il miglioramento continuo a piccoli passi che coinvolge attivamente tutto il personale dell’azienda, attraverso un processo di cambiamento di valori, attitudini, comportamenti e culture organizzative.
Il ruolo delle tecniche di problem solving nella pianificazione di un sistema di miglioramento continuo della qualità.
Il ruolo chiave della soddisfazione del cliente e della comprensione delle sue esigenze alla base della sua domanda di servizio. Il rapporto tra qualità attesa e percepita come criterio di verifica della qualità del servizio, per la messa in moto del processo di miglioramento continuo.
Come tutto ciò si traduce nella logica della norma ISO 9001 e nella realizzazione di sistemi di gestione per la qualità secondo questa norma?
Organizzazione per processi e struttura dei sistemi qualità ISO 9001. Strumenti documentali per il monitoraggio e miglioramento della qualità e cultura della qualità e dell’orientamento al cliente nelle aziende di servizi.
La logistica integrata in Italia.
Una ricerca di mercato sui servizi logistici in Italia, con un focus sul mercato laziale.
• Il concetto di logistica
• Evoluzione della logistica dagli anni ’50 ad oggi
• La logistica in outsourcing: fattori di competitività
• Esempi italiani
• Ambiti di attività
• Gli operatori della logistica
• La gestione del magazzino
• La domanda di logistica in Italia
• L’offerta di logistica in Itala
• Focus sul Lazio e la Provincia di Roma
• Scenari futuri del mercato italiano
• La logistica sostenibile
• Il ruolo delle risorse umane
• I leader di mercato in Italia (Ceva Logistics, Saima Avandero)
• I principali player nell’archiviazione e gestione elettronica documenti nella Provincia di Roma (Bucap e New Team Work)
• Case study: CIFA Spa
Come procedere ad un’adeguata progettazione della formazione? Quali elementi tenere in conto e quali fasi seguire.
Tra macro e micro progettazione:
- Obiettivi
- Contenuti
- Risorse
- Destinatari
- Tempi
- Costi
- Materiali
- Logistica
- Metodologie didattiche
Analisi in dettaglio delle diverse fasi della progettazione con un particolare focus sulle metodologie didattiche tradizionali e più innovative (esercitazioni di gruppo, studi di casi, role playing, giochi analogici e business game).
Una breve guida per chi si accinge a progettare, ma anche per chi commissiona attività formative e chi ne usufruisce, allo scopo di valutarne e promuoverne il miglioramento della qualità.
Un viaggio per immagini intorno a totem e tribù passati e presenti per riflettere sul senso che questi concetti/categorie possono avere per aiutarci a capire come trovare nuove forme del legame/patto sociale che consentano la convivenza pacifica a fronte del venir meno del ruolo dello stato/nazione, nell’attuale epoca della globalizzazione
Hypothesis of research for the development of milanmario d'andreta
A project proposal for the study and the development of new model of governance for the city-region Milan, on the basis of the analysis of local power elites and of cultural models which drive the development strategies of Milan.
Il benessere organizzativo è un fattore chiave per lo sviluppo delle organizzazioni. Esso consente di mettere in moto dinamiche di motivazione, di coinvolgimento, miglioramento continuo ed innovazione, che consentono di affrontare in maniera più efficace l'estrema flessibilità e mutalibilità del mondo contemporaneo, consentendo di inquadrare il tema delle risorse umane entro un contesto organizzativo di tipo sistemico ed interfunzionale.
La psiche o mente, può essere intesa come un insieme di funzioni; un
complesso di comportamenti integrati.
Poiché tali funzioni possano esistere, sono necessarie le strutture, e quindi il
rapporto mente-corpo si può intendere come un rapporto tra strutture e funzioni
integrate.
La formazione in osteopatia nell'ottica della qualità totalemario d'andreta
Lo sviluppo della soddisfazione del cliente come strategia di sviluppo della formazione in osteopatia.
Aspetti del ciclo virtuoso attivato dall’implementazione di una politica di sviluppo della soddisfazione del cliente; la qualità del servizio secondo il modello SERVQUAL; la soddisfazione del cliente nell’ottica della qualità totale; il ciclo del miglioramento continuo di Deming (PDCA); il modello “Kaizen” del miglioramento continuo; miglioramento continuo e ISO 9001.
Il contributo della psicologia allo sviluppo organizzativomario d'andreta
Una proposta di lettura integrata delle organizzazioni, strutturale e funzionale, volta a promuovere la risoluzione di problemi, migliorare la qualità del funzionamento organizzativo e dei prodotti/servizi offerti ed il benessere organizzativo, attraverso una metodologia di ricerca-intervento psicosociologica fondata sulla valorizzazione del ruolo delle dimensioni relazionali e culturali dei processi organizzativi e l'utilizzo del piccolo gruppo come strumento per il cambiamento.
La psicologia organizzativa: dalla psicotecnica all’intervento psicosociologico.
Organigramma e struttura organizzativa, ruoli e mansioni, processi, dimensioni socio-relazionali delle organizzazioni, clima e cultura organizzativa, il ruolo delle dinamiche di gruppo e dei processi inconsci nel funzionamento sociale delle organizzazioni. L’intervento per lo sviluppo organizzativo.
2. Presentazione del corso
Programma
► Processi decisionali: piacere, rinforzi ambientali, monetizzazione
del lavoro
► Gestione del cambiamento
► Costruire il proprio lavoro: interessi, attitudini, ambizioni
► Strumenti di self marketing: uso del networking, uso dei social
network (es. Linkedin)
3. Presentazione del corso
Modalità didattica: Esperienziale
► Teoria:
o Presentazione di concetti teorici di riferimento
► Pratica:
o Esercitazioni
o Visione di spezzoni di film e video
o Discussione
4. Punto di partenza
Presupposti per la co-struzione del processo formativo
► Aspettative
► Esigenze
► Motivazioni
► Obiettivi
5. Punto di partenza
Aspettativa: definizione
► Ciò che ci si aspetta da qualcosa o qualcuno
► Previsione, prospettiva
► Auspicio, desiderio, speranza
6. Punto di partenza
Esigenza: definizione
► Ciò che è richiesto o giova al normale svolgimento di
qualche cosa
► Bisogno, desiderio, necessità
► Prestazioni o riguardi a cui si ritiene di aver diritto
7. Punto di partenza
Motivazione: definizione
► Atto del motivare
► Ragioni che giustificano una decisione
► Insieme dei bisogni, desideri o intenzioni che prendono
parte alla determinazione del comportamento e che
conferiscono a questo unità e significato: si distinguono
aspetti primari, quali i bisogni fisiologici o sociali, e
aspetti secondari, quali i fattori di stimolazione esterna o
di progettualità individuale
8. Punto di partenza
Obiettivo: definizione
► Scopo di una determinata operazione
► Bersaglio a cui è diretta un’azione
► Meta che ci si propone di raggiungere
► Fine, proposito
10. I processi decisionali legati al lavoro
Elementi centrali
► La dimensione del piacere
► Il ruolo dei rinforzi ambientali
► La monetizzazione del lavoro
11. I processi decisionali legati al lavoro
La dimensione del piacere: Esercitazione
► Quali bisogni, desideri e aspirazioni si mira a
soddisfare attraverso il proprio lavoro?
13. I processi decisionali legati al lavoro
Il ruolo dei rinforzi ambientali: Esercitazione
► Quali forme di gratificazioni e riconoscimenti
presenti nel proprio ambiente di vita (dal contesto
relazionale diretto e indiretto, al contesto mediatico)
orientano le proprie scelte lavorative verso
determinate mete?
► In che modo e misura le proprie scelte lavorative
sono orientate da spinte interne e/o esterne?
► Cosa mi incoraggia e cosa mi scoraggia?
14. I processi decisionali legati al lavoro
La monetizzazione del lavoro: Esercitazione
► Qual’è il peso attributo alla motivazione/incentivo
economico nella scelta del proprio lavoro?
► Come coniugarlo con le altre motivazioni,
aspettative, desideri, ambizioni, esigenze, necessità?
15. Presentazione del corso
Modalità didattica: Esperienziale
► Teoria:
o Presentazione di concetti teorici di riferimento
► Pratica:
o Esercitazioni
o Visione di spezzoni di film e video
o Discussione
16. La gestione del cambiamento
Il cambiamento: definizione
Il cambiamento è un processo di trasformazione che risulta
dall’interazione tra
► una forza (energia rivolta a raggiungere un obiettivo)
rappresentata da motivazioni personali, pressioni del proprio
contesto ambientale e culturale
► e una resistenza (energie che contrasta il cambiamento)
rappresentata da difese psicologiche individuali e di gruppo,
sfiducia verso le proprie possibilità, sovrastima dei rischi e
delle difficoltà del cambiamento
17. La gestione del cambiamento
Elementi salienti
Il cambiamento richiede di adottare un approccio esplorativo che
comporta:
► Un atteggiamento propositivo (interviene non aspetta)
► Un’assunzione di responsabilità verso se stessi (farsi carico
della propria vita)
► Un’assunzione di decisionalità (non delegare)
► Un’apertura alle possibilità del futuro (fiducia)
► La riscoperta delle dimensioni del piacere, del desiderio e
della creatività
► Esposizione a conflittualità e contraddizioni
► Un’assunzione di rischio
18. La gestione del cambiamento
Elementi salienti
Impone la messa in discussione di:
► Schemi interpretativi conosciuti
► Punti di riferimento consolidati
Quindi è possibile (e normale) provare:
► Ansia
► Timore
► Insicurezza
19. La gestione del cambiamento
Considerazioni
► Credere/sperare nella mancanza di cambiamento
significa negare la realtà
► La realtà è fatta di cambiamento continuo
20. Punto di partenza
Presupposti per la co-struzione del processo formativo
► Aspettative
► Esigenze
► Motivazioni
► Obiettivi
21. La gestione del cambiamento
Dimensione valoriale
Il cambiamento richiede:
► Chiarificazione dei propri valori
► Individuazione delle proprie priorità (cosa conta veramente)
► Ripensamento dei criteri guida delle scelte fatte e da fare
► Confronto con i valori dell’ambiente circostante
22. La gestione del cambiamento
Dimensione relazionale
Il cambiamento richiede:
► Rivisitazione delle proprie relazioni
► Costruzione di nuove relazioni
► Creazione di reti comunicative
23. La gestione del cambiamento
Dimensione cognitiva
Il cambiamento richiede:
► Ricercare nuove possibilità
► Nuove concettualizzazioni
► Rendere compatibili e fertili le differenze
► Portare il meglio da un posto all’altro
24. La gestione del cambiamento
Dimensione volitiva
Il cambiamento richiede:
► Poco spazio tra decisione e realizzazione
► Capacità intellettuali
► Agilità mentale
► Risoluzione dei conflitti negoziando
25. Punto di partenza
Aspettativa: definizione
► Ciò che ci si aspetta da qualcosa o qualcuno
► Previsione, prospettiva
► Auspicio, desiderio, speranza
26. La gestione del cambiamento
Competenze per il cambiamento
COMPETENZE TECNICHE
► Formali/settoriali
► Capacità di applicare regole
► Orientamento al compito
► Efficienze/coinvolgimento
COMPETENZE RELAZIONALI
► Emotive, gestionali
► Capacità di perseguire risultati
► Verificare e valutare
► Orientamento all’obiettivo
► Orientamento al cliente
► Problem solving
27. La gestione del cambiamento
Condizioni per il cambiamento
► Creatività
► Discontinuità
► Disordine
► Transitorietà
► Ambiguità
► Gestione dell’imperfezione
► Relatività del sapere
► Reti, connessioni, lavoro in gruppo
28. La gestione del cambiamento
Elementi per il cambiamento
► Relazioni
► Comportamenti
► Comunicazione
► Modelli culturali («mentalità»)
29. La gestione del cambiamento
Elementi per il cambiamento
Riorganizzare il rapporto tra:
► Pragmaticità, realismo concretezza
► Vision, valori, rischio/astrazione/leggerezza
«unire ciò che è oggettivamente funzionale e ciò che è
soggettivamente significativo»
30. Punto di partenza
Esigenza: definizione
► Ciò che è richiesto o giova al normale svolgimento di
qualche cosa
► Bisogno, desiderio, necessità
► Prestazioni o riguardi a cui si ritiene di aver diritto
31. La gestione del cambiamento
Elementi per il cambiamento
► Ripensi agli aspetti del cambiamento sinora visti
rispetto al suo possibile percorso di cambiamento
32. Costruire il proprio lavoro
interessi: definizione
► Interessi
► Attitudini
► Ambizioni
33. Costruire il proprio lavoro
interesse: definizione
► Partecipazione pratica e attiva a una qualsiasi realtà, fatto,
evento, applicazione, che si concretizza in vario modo come
desiderio di conoscere, di apprendere, come curiosità e
attenzione di fronte a ciò che si vede, si ascolta, si legge, come
impegno nello svolgimento di un’attività
► Oggetti a cui si è più intensamente rivolti, spesso come
desiderio di soddisfacimento di un bisogno naturale
► Capacità che una cosa o una persona ha di suscitare in noi tali
sentimenti, di richiamare e legare la nostra attenzione
34. Costruire il proprio lavoro
Attitudine: definizione
► Disposizione innata o acquisita (fisica, psicofisica o psichica)
che rende possibile o facilita lo svolgimento di particolari
forme di attività (avere attitudine per … )
► Inclinazione, predisposizione, propensione, talento, tendenza,
vocazione
35. Punto di partenza
Motivazione: definizione
► Atto del motivare
► Ragioni che giustificano una decisione
► Insieme dei bisogni, desideri o intenzioni che prendono
parte alla determinazione del comportamento e che
conferiscono a questo unità e significato: si distinguono
aspetti primari, quali i bisogni fisiologici o sociali, e
aspetti secondari, quali i fattori di stimolazione esterna o
di progettualità individuale
36. Costruire il proprio lavoro
Interessi, attitudini, ambizioni: Esercitazione
► Mettere a fuoco i propri interessi personali e
professionali, le proprie attitudini e le proprie
ambizioni professionali (sulla base delle proprie
esperienze lavorative e di vita pregresse/attraverso
una messa a fuoco del proprio curriculum vitae)
37. Gli strumenti del self marketing
L’uso del networking (fare rete): Definizioni
38. Gli strumenti del self marketing
L’uso del networking: Definizioni
► Creazione di un gruppo di conoscenti e persone correlate la
cui attività consiste nello scambio regolare di comunicazioni di
utilità comune.
► Condivisione informale di informazioni e servizi tra individui o
gruppi
► Relazione di reciprocità in cui si dà e si riceve (tempo,
competenze, informazioni, …)
► Attività utile a raccogliere tutte le risorse necessarie per
praticare un’attività
39. Gli strumenti del self marketing
L’uso del networking: Definizioni
► «fare network» significa avviare contatti interpersonali con un
obiettivo specifico (professionale o personale), sviluppando
delle relazioni da cui si generano altri contatti
► Si può «fare rete» sia dal vivo (attraverso i contatto diretto)
che in maniera indiretta (attraverso il telefono ed il web)
► La fiducia è il primo fattore che consente di creare un network
efficace (fiducia basata sia sulla stima professionale che
sull’empatia)
40. Punto di partenza
Obiettivo: definizione
► Scopo di una determinata operazione
► Bersaglio a cui è diretta un’azione
► Meta che ci si propone di raggiungere
► Fine, proposito
41. Gli strumenti del self marketing
L’uso del networking: la mappa dei contatti
► Fare una mappa delle persone che si conoscono e degli
ambienti ad esse collegati, partendo dalla propria vita privata:
famiglia, amici, vicini di casa, vecchi compagni di scuola,
vecchi professori, conoscenti legati a viaggi, associazioni
culturali, etc.
► Esercitarsi a raccontare la propria esperienza, capire cosa si è
in grado di offrire, spiegare i propri obiettivi professionali
► Farsi consigliare e ricevere in modo naturale nuovi contatti
► Rapportare le proprie aspettative a quanto si può offrire e alle
occasioni scelte
42. Gli strumenti del self marketing
L’uso del networking: la mappa degli eventi
► Incontri organizzativi dalle università con le imprese ed il
mondo del lavoro
► Convegni
► Congressi
► Fiere ed appuntamenti di settore
► Eventi promossi da riviste di settore
► Eventi legati al proprio settore di interesse organizzati nel
proprio contesto territoriale di riferimento
► Eventi organizzati da associazioni o altri gruppi informali di cui
si fa parte
► Etc. (in base a specifici ambiti operativi)
43. Gli strumenti del self marketing
L’uso del networking: esercitazione
► La mappa dei contatti personali
► La mappa dei contesti di networking
46. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: Web 2.0 e Social Media
Insieme di tecnologie e pratiche che consentono a chiunque di:
► Creare
► Pubblicare
► Leggere
► Condividere
► Commentare
► Distribuire
► Modificare
INFORMAZIONI E CONTENUTI
enterprise europe network
47. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: il personal branding
► «l’arte di diventare conoscibile, simpatico e affidabile»
John Jantsch, esperto di marketing
48. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: Il personal Branding
49. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: Il personal Branding
50. I processi decisionali legati al lavoro
Elementi centrali
► La dimensione del piacere
► Il ruolo dei rinforzi ambientali
► La monetizzazione del lavoro
51. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: Il personal Branding
52. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: Funzioni del Web 2.0
53. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: Il Piano di comunicazione
1. Con chi dovrei/potrei parlare? Chi è più interessato?
2. Che cosa dovrei dirgli? Che cosa gli interessa sapere?
3. Quando dovrei parlargli? Quando è disponibile ad ascoltarmi?
4. Dove potrei parlargli? Dove è più facilmente raggiungibile?
5. Perché ci devo parlare? Perché dovrebbe ascoltarmi?
6. Come programmo le attività?
7. Come misuro e valuto i risultati?
8. Come sviluppo le relazioni?
Stefano Principato
54. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: il piano di comunicazione
55. I processi decisionali legati al lavoro
La dimensione del piacere: Esercitazione
► Quali bisogni, desideri e aspirazioni si mira a
soddisfare attraverso il proprio lavoro?
56. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: Linkedin
► avere un curriculum online (recruiting online e head hunting)
► avere una lista di contatti sempre aggiornata con cui
condividere le tue esperienze e promuovere il tuo valore
► Creare e gestire dei gruppi o semplicemente parteciparvi
► Costruire reputazione professionale
57. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: Twitter
► Rapido, concentrato e dinamico (mini-blog 140 cc)
► Uno dei canali di informazione più efficaci su internet
► Trovare informazioni di qualità
► Creazione di reputazione creando contenuti di qualità
(tweets)
► Creazione di contatti personali
► Canale di promozione dei propri prodotti, servizi
58. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: Facebook
► La rete sociale più grande al mondo (e in Italia)
► Realtà commerciale per professionisti, aziende, piccole e
medie imprese
► È possibile fare business, promuovere i propri prodotti tramite
le pagine aziendali
► È comunque una rete incentrata sulle relazioni personali e sul
«passatempo»
► È possibile creare o partecipare a gruppi tematici
59. Gli strumenti del self marketing
L’uso dei social network: Google +
► Una rete sociale molto potente soprattutto per quanto
riguarda la SEO
► Può essere utilizzato per creare e sviluppare il proprio Brand
personale (sempre che il proprio pubblico sia presente su G+)
► Si può creare una pagina personale o aziendale per il proprio
business oppure utilizzare il profilo personale
► È possibile creare o partecipare a community tematiche