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12 | SPECIALI | LUNEDÌ 9 FEBBRAIO 2015
L’ANALISI Atene ha finito i soldi e senza un «prestito ponte» rischia di restare senza fondi a fine mese
Greciasull’orlodelprecipizioperforzarel’Europa
LaBCEnonaccettapiùititoliellenicicomegaranziaeS&PdeclassaildebitoaB-
A distanza di due setti-
mane del voto greco e
dal mandato popolare con-
cesso a Syriza ed ai Greci In-
dipendentisti ora al gover-
no, appare sempre più elo-
quente la strategia adottata
dalprimoministroAlexisT-
sipras e dal ministro delle fi-
nanze Yannis Varoufakis
per ottemperare al mandato
ricevuto.
La Grecia ed il suo nuovo
governo di sinistra hanno
avviato una complessa par-
tita con l'UE, per dare segui-
to a quanto promesso in
campagna elettorale, ovve-
ro un cambio radicale ri-
spetto alla gestione del debi-
to ed ai diktat della "troika".
LA SITUAZIONE GRECA
Dopo una recessione che
dura ormai da un lustro e
ben due pacchetti di salva-
taggio concessi dal trio
UE-BCE-FMI, il debito pub-
blico della Grecia si attesta
ancora ad oltre 320 miliardi
di euro, ovvero il 175% del
PIL ellenico e questo anche
dopo il noto "haircut" o ri-
strutturazionedeldebitoav-
venuto nel marzo 2012. No-
nostante gli oltre 240 miliar-
di ricevuti nei due prestiti
del 2010 e 2011, pari circa a
2/3 del debito complessivo,
il paese non ha quindi visto
reali benefici economici es-
sendo il PIL crollato del 25%
e la disoccupazione com-
plessiva giunta ad analoghi
livelli, con punte del 50% in
quella giovanile, mentre il
reddito medio è fortemente
calatoeladeflazionealeggia
ormai da tempo nel paese (a
dicembre2014,prezzialcon-
sumo in calo del 2,6% an-
nuale). Utilizzando le parole
del nuovo ministro delle fi-
nanze greco la situazione è
semplicemente "da vera e
propria crisi umanitaria".
L'EFFETTO TROIKA
Dal 2010, ovvero da quan-
do lo Stato greco sì è mostra-
toinbancarotta,l'Europaha
concesso enormi prestiti al
paese ma in cambio ha ri-
chiesto le ormai famigerate
soluzionidiausteritybasate
essenzialmente sulle priva-
tizzazioni di imprese e ser-
vizi pubblici, la diminuzio-
ne della spesa sociale, la de-
regolamentare del lavoro,
ecc., con il presunto fine di
riportare in ordine il bilan-
cio e rimettere in moto il
paese. E' però davanti agli
occhi di tutti la fallacia di ta-
li ricette, non ultimo è arri-
vato anche il monito di Oba-
ma «non si può continuare a
spremere Paesi che sono nel
pieno di una recessione». U-
na "spremitura" fatta sulla
pelle del popolo ellenico al
finediottenereenormiaiuti
finanziari ma che poi sono
finiti nel sistema finanzia-
rio greco ed europeo per
quasi la loro totalità e non
per le necessità dello Stato.
Osservando il grafico pub-
blicato dal Financial Times,
appareeloquentedovesiano
finiti i soldi e a cosa siano
realmente serviti.
Solo l’11 per cento dei pre-
stitièandatoafinanziaredi-
rettamente le attività del go-
verno mentre la restante
partesonosoldientratiedu-
sciti come in una porta gire-
vole. Soldi che peraltro non
solo hanno permesso a chi
di dovere di togliersi fasti-
diose "castagne" dai propri
bilanci ma anche di passare
il problema ai vari Stati del-
la UE ed in ultima analisi ai
cittadini europei.
I NUOVI CREDITORI
Il debito greco è oggi di-
stribuito in modo sostan-
zialmente differente rispet-
to al 2010, ovvero quando
buona parte del problema e-
rainpanciaallebanche
elleniche ed europee
(Francia e Germania in
primis ed in piccolissi-
ma parte in quelle ita-
liane), in quanto quasi
l'80% è ora in carico ad
istituzioni pubbliche
ed in particolare al fon-
do di stabilità europeo
(EFSF) ed al Meccani-
smo Europeo di Stabili-
tà (ESM) della UE ed a
seguire al Fondo Mone-
tario Internazionale e
poi alla BCE. In ambito
europeoesecondoidati
di Bloomberg, la quota di
spettanza italiana è di circa
40miliardidieuroequestoa
seguito dei prestiti bilatera-
li e delle quote di partecipa-
zionenelfondosalva-statiE-
sm, nella Bce e nell'Fmi, un
qualcosa che potenzialmen-
te può pesare un 2,5% di PIL
in caso di default della Gre-
cia.Unrischiodiinsolvenza
che vede nel 2015 l'anno
chiave per il paese, in quan-
to nei successivi sei e fino al
2022, non vi sono rimborsi e
pagamenti di interessi si-
gnificativi da mettere in se-
ria difficoltà le povere casse
statali greche mentre que-
st'anno ed in particolare tra
febbraio/marzo e luglio/a-
gosto vi sono rimborsi co-
spicui a favore dell'FMI e
della BCE che non possono
essere sostenuti autonoma-
mente dal paese.
SCOMMESA TSIPRAS
Il nuovo governo greco ha
dunque voluto giocare d'an-
ticipo di fronte ai prossimi
problemi di liquidità e di
pressione della BCE affin-
chéilpaesedomandil’esten-
sione temporale del presti-
to, così da poter ottenere
quei margini di manovra di
bilancio necessari ai pro-
grammi di uscita o riduzio-
ne dell'austerità promessi
in campagna elettorale e
non applicabili in caso di
rinnovodelprestitoallecon-
dizionefinquiimpostedalla
Troika. Il tour europeo post
elezioni di Tsipras e Varou-
fakis, fatto per promuovere
un pacchetto di ristruttura-
zione del debito basato sulla
conversione del debito ver-
so il fondo salva-stati Ef-
sf/Esm in titoli di debito in-
dicizzati alla crescita (gro-
wth bond) e la conversione
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li irredimibili, rappresenta
perciò la prima mossa di u-
na strategia volta a trovare
un accordo prima dell'esta-
te,ovveroprimadeimaggio-
ri e più pesanti rimborsi che
la Grecia deve fronteggiare
echeallostessotempolefor-
nisce forse l'ultima vera ar-
ma di negoziato.
MOSSE E CONTROMOSSE
Una prima e decisa rispo-
sta, dopo le pacche sulle
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dai paesi spesso più "deboli"
dell'eurozona è poi arrivata
aparoledaiverticieuropeie
da vari esponenti del gover-
no tedesco e della Bunde-
sbank e successivamente
dalla BCE di Mario Draghi.
Una risposta questa ben più
concreta in quanto la banca
centrale europea ha deciso
di non accettare più i titoli
di stato greci come garanzia
per prestare soldi alle ban-
che elleniche. Il tutto a par-
tire dall'11 febbraio ovvero e
non a caso, proprio nel gior-
no in cui si dovranno mette-
realtavolodelletrattativela
UE e la Grecia.
InognimodolaBCE,inun
gioco di mosse e contromos-
se, ha comunque garantito
una linea di credito tramite
la cosiddetta ELA (Emer-
gency Liquidity Assistan-
ce), ovvero un programma
speciale di finanziamento il
cui rischio sarà però in capo
alla banca centrale greca e
potrà essere rivisto o chiuso
ogni due settimane ed a par-
tire dal 18 febbraio prossi-
mo.Unadecisionechehasu-
bito avuto ripercussioni sui
principali bond bancari del
paese e sulla borsa greca. In
questo gioco si è poi inserita
sul finale di settimana an-
che l'agenzia di rating Stan-
dard & Poor’s attraverso il
declassamento da B a B- ed
outlook negativo del debito
greco.Epernonfaremanca-
re nulla nel grande scac-
chiere della politica e della
finanza globale, oltre ai già
citati interventi di Obama a
favore della Grecia, non so-
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stazioni di appoggio a Tsi-
pras da parte della Russia.
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sta opportunisticamente u-
tilizzando per le prossime
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CONCLUSIONE
Quello che è da poco ini-
ziato appare essere un gioco
che alla fine avrà un vincito-
re ed un perdente e quanto
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uscire dai diktat della Troi-
ka e poter rinegoziare il de-
bito, rimanendo nell'Euro
potrà risultare assai diffici-
le se non impossibile. Infatti
se Tsipras si piegherà alle
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dibilitàdifrontealsuopopo-
lo (aprendo semmai al ri-
schio di una deriva di estre-
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tita dettando le condizioni,
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zione della Merkel. Il gioco
ha quindi una “componente
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re la Germania all'aut-aut.
Non mancheranno quindi
ulteriori colpi di scena, vi-
sto i tanti attori coinvolti e
ciò porterà con sé inevitabi-
li ripercussioni sui mercati
finanziari globali.
(Rubens Ligabue)
RISPARMIO,ICONTIINTASCA L’autore della rubrica
La pagina settimanale del lu-
nedì “Risparmio, i conti in
tasca”, è a cura del nostro
consulente Rubens Ligabue,
professionista certificato Efa -
European Financial Advisor,
associato SIAT - Società I-
taliana Analisi Tecnica, iscritto
all'Albo Unico Nazionale dei
Promotori Finanziari. Per do-
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  • 1. 12 | SPECIALI | LUNEDÌ 9 FEBBRAIO 2015 L’ANALISI Atene ha finito i soldi e senza un «prestito ponte» rischia di restare senza fondi a fine mese Greciasull’orlodelprecipizioperforzarel’Europa LaBCEnonaccettapiùititoliellenicicomegaranziaeS&PdeclassaildebitoaB- A distanza di due setti- mane del voto greco e dal mandato popolare con- cesso a Syriza ed ai Greci In- dipendentisti ora al gover- no, appare sempre più elo- quente la strategia adottata dalprimoministroAlexisT- sipras e dal ministro delle fi- nanze Yannis Varoufakis per ottemperare al mandato ricevuto. La Grecia ed il suo nuovo governo di sinistra hanno avviato una complessa par- tita con l'UE, per dare segui- to a quanto promesso in campagna elettorale, ovve- ro un cambio radicale ri- spetto alla gestione del debi- to ed ai diktat della "troika". LA SITUAZIONE GRECA Dopo una recessione che dura ormai da un lustro e ben due pacchetti di salva- taggio concessi dal trio UE-BCE-FMI, il debito pub- blico della Grecia si attesta ancora ad oltre 320 miliardi di euro, ovvero il 175% del PIL ellenico e questo anche dopo il noto "haircut" o ri- strutturazionedeldebitoav- venuto nel marzo 2012. No- nostante gli oltre 240 miliar- di ricevuti nei due prestiti del 2010 e 2011, pari circa a 2/3 del debito complessivo, il paese non ha quindi visto reali benefici economici es- sendo il PIL crollato del 25% e la disoccupazione com- plessiva giunta ad analoghi livelli, con punte del 50% in quella giovanile, mentre il reddito medio è fortemente calatoeladeflazionealeggia ormai da tempo nel paese (a dicembre2014,prezzialcon- sumo in calo del 2,6% an- nuale). Utilizzando le parole del nuovo ministro delle fi- nanze greco la situazione è semplicemente "da vera e propria crisi umanitaria". L'EFFETTO TROIKA Dal 2010, ovvero da quan- do lo Stato greco sì è mostra- toinbancarotta,l'Europaha concesso enormi prestiti al paese ma in cambio ha ri- chiesto le ormai famigerate soluzionidiausteritybasate essenzialmente sulle priva- tizzazioni di imprese e ser- vizi pubblici, la diminuzio- ne della spesa sociale, la de- regolamentare del lavoro, ecc., con il presunto fine di riportare in ordine il bilan- cio e rimettere in moto il paese. E' però davanti agli occhi di tutti la fallacia di ta- li ricette, non ultimo è arri- vato anche il monito di Oba- ma «non si può continuare a spremere Paesi che sono nel pieno di una recessione». U- na "spremitura" fatta sulla pelle del popolo ellenico al finediottenereenormiaiuti finanziari ma che poi sono finiti nel sistema finanzia- rio greco ed europeo per quasi la loro totalità e non per le necessità dello Stato. Osservando il grafico pub- blicato dal Financial Times, appareeloquentedovesiano finiti i soldi e a cosa siano realmente serviti. Solo l’11 per cento dei pre- stitièandatoafinanziaredi- rettamente le attività del go- verno mentre la restante partesonosoldientratiedu- sciti come in una porta gire- vole. Soldi che peraltro non solo hanno permesso a chi di dovere di togliersi fasti- diose "castagne" dai propri bilanci ma anche di passare il problema ai vari Stati del- la UE ed in ultima analisi ai cittadini europei. I NUOVI CREDITORI Il debito greco è oggi di- stribuito in modo sostan- zialmente differente rispet- to al 2010, ovvero quando buona parte del problema e- rainpanciaallebanche elleniche ed europee (Francia e Germania in primis ed in piccolissi- ma parte in quelle ita- liane), in quanto quasi l'80% è ora in carico ad istituzioni pubbliche ed in particolare al fon- do di stabilità europeo (EFSF) ed al Meccani- smo Europeo di Stabili- tà (ESM) della UE ed a seguire al Fondo Mone- tario Internazionale e poi alla BCE. In ambito europeoesecondoidati di Bloomberg, la quota di spettanza italiana è di circa 40miliardidieuroequestoa seguito dei prestiti bilatera- li e delle quote di partecipa- zionenelfondosalva-statiE- sm, nella Bce e nell'Fmi, un qualcosa che potenzialmen- te può pesare un 2,5% di PIL in caso di default della Gre- cia.Unrischiodiinsolvenza che vede nel 2015 l'anno chiave per il paese, in quan- to nei successivi sei e fino al 2022, non vi sono rimborsi e pagamenti di interessi si- gnificativi da mettere in se- ria difficoltà le povere casse statali greche mentre que- st'anno ed in particolare tra febbraio/marzo e luglio/a- gosto vi sono rimborsi co- spicui a favore dell'FMI e della BCE che non possono essere sostenuti autonoma- mente dal paese. SCOMMESA TSIPRAS Il nuovo governo greco ha dunque voluto giocare d'an- ticipo di fronte ai prossimi problemi di liquidità e di pressione della BCE affin- chéilpaesedomandil’esten- sione temporale del presti- to, così da poter ottenere quei margini di manovra di bilancio necessari ai pro- grammi di uscita o riduzio- ne dell'austerità promessi in campagna elettorale e non applicabili in caso di rinnovodelprestitoallecon- dizionefinquiimpostedalla Troika. Il tour europeo post elezioni di Tsipras e Varou- fakis, fatto per promuovere un pacchetto di ristruttura- zione del debito basato sulla conversione del debito ver- so il fondo salva-stati Ef- sf/Esm in titoli di debito in- dicizzati alla crescita (gro- wth bond) e la conversione di quello verso la Bce in tito- li irredimibili, rappresenta perciò la prima mossa di u- na strategia volta a trovare un accordo prima dell'esta- te,ovveroprimadeimaggio- ri e più pesanti rimborsi che la Grecia deve fronteggiare echeallostessotempolefor- nisce forse l'ultima vera ar- ma di negoziato. MOSSE E CONTROMOSSE Una prima e decisa rispo- sta, dopo le pacche sulle spalle ed i sorrisi ricevuti dai paesi spesso più "deboli" dell'eurozona è poi arrivata aparoledaiverticieuropeie da vari esponenti del gover- no tedesco e della Bunde- sbank e successivamente dalla BCE di Mario Draghi. Una risposta questa ben più concreta in quanto la banca centrale europea ha deciso di non accettare più i titoli di stato greci come garanzia per prestare soldi alle ban- che elleniche. Il tutto a par- tire dall'11 febbraio ovvero e non a caso, proprio nel gior- no in cui si dovranno mette- realtavolodelletrattativela UE e la Grecia. InognimodolaBCE,inun gioco di mosse e contromos- se, ha comunque garantito una linea di credito tramite la cosiddetta ELA (Emer- gency Liquidity Assistan- ce), ovvero un programma speciale di finanziamento il cui rischio sarà però in capo alla banca centrale greca e potrà essere rivisto o chiuso ogni due settimane ed a par- tire dal 18 febbraio prossi- mo.Unadecisionechehasu- bito avuto ripercussioni sui principali bond bancari del paese e sulla borsa greca. In questo gioco si è poi inserita sul finale di settimana an- che l'agenzia di rating Stan- dard & Poor’s attraverso il declassamento da B a B- ed outlook negativo del debito greco.Epernonfaremanca- re nulla nel grande scac- chiere della politica e della finanza globale, oltre ai già citati interventi di Obama a favore della Grecia, non so- nomancateanchelemanife- stazioni di appoggio a Tsi- pras da parte della Russia. Un fatto quest'ultimo che rientra più nell'ambito della geo-finanza ma che Tsipras sta opportunisticamente u- tilizzando per le prossime trattative, semmai come moneta di scambio con la UE per la sua posizione ver- so la crisi Ucraina, oppure come eventuale exit strate- gy sostenuta da Mosca, in caso di fallimento ed uscita dall'Euro. CONCLUSIONE Quello che è da poco ini- ziato appare essere un gioco che alla fine avrà un vincito- re ed un perdente e quanto auspicato da Syriza di poter uscire dai diktat della Troi- ka e poter rinegoziare il de- bito, rimanendo nell'Euro potrà risultare assai diffici- le se non impossibile. Infatti se Tsipras si piegherà alle pressioni tedesche, rischie- ràdiperderequalunquecre- dibilitàdifrontealsuopopo- lo (aprendo semmai al ri- schio di una deriva di estre- ma destra) e se rifiuterà, il suo governo collasserà per mancanza di fondi fra pochi mesi, costringendo così il paese all'opzione estrema e di uscita dall'Euro. Dall'al- traparte,perBruxelleseper la Germania in particolare, se la Grecia vincesse la par- tita dettando le condizioni, si creerebbe un precedente troppo pericoloso, ovvero la possibilità per qualsiasi for- zaanti-austeritypresentein altri paesi di poter seguire l'esempio greco nonché va- cillerebbe l'ortodossa posi- zione della Merkel. Il gioco ha quindi una “componente di rischio” non indifferente in quanto la Grecia ha deci- so di mettersi sull'orlo del precipizio pur di costringe- re la Germania all'aut-aut. Non mancheranno quindi ulteriori colpi di scena, vi- sto i tanti attori coinvolti e ciò porterà con sé inevitabi- li ripercussioni sui mercati finanziari globali. (Rubens Ligabue) RISPARMIO,ICONTIINTASCA L’autore della rubrica La pagina settimanale del lu- nedì “Risparmio, i conti in tasca”, è a cura del nostro consulente Rubens Ligabue, professionista certificato Efa - European Financial Advisor, associato SIAT - Società I- taliana Analisi Tecnica, iscritto all'Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari. Per do- mande e chiarimenti potete scrivere a info@rubensligabue.com