"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
Per ogni legge del governo approvata in fretta come risposta ad una crisi in corso o recente, ci saranno due o più conseguenze involontarie, che avranno effetti negativi pari o superiori al problema che è stato oggetto della risoluzione.
I leader europei sono impegnati nel mantenere sia l\'euro che la zona euro così come sono. Ma per consentirgli di fare questo, tutto deve cambiare, come suggerisce la citazione dal meraviglioso romanzo italiano del 1958, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi Lamedusa. Questo non è un compito facile, in quanto nessuno di loro vuole un cambiamento che abbia un impatto negativo verso se stessi e, come vedremo, non c\'è cambiamento che permetterà che tutto rimanga lo stesso e che non abbia un impatto severo su tutti, come vedremo. Nell\'affrontare la terza parte di una serie che continua, guardiamo alle opzioni che sono effettivamente disponibili tra le scelte del menu, o come qualche gruppo lo chiamava, il menu del dolore. Vi offro alcuni punti di riferimento che dovremmo guardare lungo il percorso, e termino con il dare un mio suggerimento su ciò che l\'Europa dovrebbe fare.
Angela Merkel sta guidando la richiesta di un cambiamento delle regole, una revisione del trattato fondamentale che lega l\'Unione europea. Ma è allo tempo stesso troppo e troppo tardi? Il mercato ci suggerisce che il tempo sta davvero per scadere, e così vedremo le probabili conseguenze.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull\'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste.
Non hai capito niente del Quantitative easing? Ecco come spiegarlo la sera ai...Massimo Brugnone
Con il Quantitative easing la BCE stampa nuova moneta che immette nel mercato. Ma in quale momento del ciclo economico si inserisce e perché è un bene per le tasche degli italiani?
Una breve e semplice spiegazione.
Per ogni legge del governo approvata in fretta come risposta ad una crisi in corso o recente, ci saranno due o più conseguenze involontarie, che avranno effetti negativi pari o superiori al problema che è stato oggetto della risoluzione.
I leader europei sono impegnati nel mantenere sia l\'euro che la zona euro così come sono. Ma per consentirgli di fare questo, tutto deve cambiare, come suggerisce la citazione dal meraviglioso romanzo italiano del 1958, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi Lamedusa. Questo non è un compito facile, in quanto nessuno di loro vuole un cambiamento che abbia un impatto negativo verso se stessi e, come vedremo, non c\'è cambiamento che permetterà che tutto rimanga lo stesso e che non abbia un impatto severo su tutti, come vedremo. Nell\'affrontare la terza parte di una serie che continua, guardiamo alle opzioni che sono effettivamente disponibili tra le scelte del menu, o come qualche gruppo lo chiamava, il menu del dolore. Vi offro alcuni punti di riferimento che dovremmo guardare lungo il percorso, e termino con il dare un mio suggerimento su ciò che l\'Europa dovrebbe fare.
Angela Merkel sta guidando la richiesta di un cambiamento delle regole, una revisione del trattato fondamentale che lega l\'Unione europea. Ma è allo tempo stesso troppo e troppo tardi? Il mercato ci suggerisce che il tempo sta davvero per scadere, e così vedremo le probabili conseguenze.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull\'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste.
Non hai capito niente del Quantitative easing? Ecco come spiegarlo la sera ai...Massimo Brugnone
Con il Quantitative easing la BCE stampa nuova moneta che immette nel mercato. Ma in quale momento del ciclo economico si inserisce e perché è un bene per le tasche degli italiani?
Una breve e semplice spiegazione.
L\'Europa rimane al centro dei mercati, ed è giusto così. Ma il quadro non è così chiaro come si vorrebbe. Diversi analisti tendono a dire che se solo questo problema potesse essere risolto, allora tutto questo avrebbe fine. Purtroppo, non è solo un problema ma sono tre che devono essere risolti, e nessuno di loro è semplice.
La prossima settimana potremo probabilmente vedere il Congresso passare un estensione del taglio "temporaneo" sull\'imposta sui salari, principalmente adottata come stimolo per l\'economia nel gennaio del 2011. Mentre scrivo, questa estensione è prevista solo per due mesi. Lasciamo da parte la politica e guardiamo alle implicazioni economiche della proroga, e poi andremo ad esaminare il deficit negli Stati Uniti. Questo darà luogo ad alcune riflessioni sull\'Europa e su che cosa dovrebbe accadere per un paese se lasciasse l\'euro.
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
Quale strada prenderemo? Se solo potessimo far aumentare le nostre via d\'uscita sui nostri problemi del debito sovrano. Ma la crescita del debito crea ancora più problemi se questi non vengono gestiti, rendendo ancora più difficile l\'affrontarli; ma tenendo il debito e il deficit sotto controllo di conseguenza si monitora anche il dolore che ne consegue.
Siamo ormai da cinque anni in una crisi che proprio non vuole andarsene. Parafrasando Charles Gave di GaveKal che ha scritto un articolo estremamente interessante su questo argomento appena settimana (2) scorsa, i politici continuano a manomettere i tassi di interesse, i tassi di cambio e in generale i prezzi degli asset. Essi continuano a consentire alle banche che gestiscono i depositi di operare come un casinò. Esse emettono nuovo debito per pagare le spese quando stanno già affogando nel debito. E di questo sembra che non ne prendano atto. Albert Einstein una volta ha definito una follia il fare lo stesso esperimento più e più volte, con la speranza di aspettarsi un diverso risultato. QE1. QE2. QE3 ... C\'è altro da dire?
L\'Europa è di nuovo al centro della scena. Alle conferenze e alle riunioni e nelle conversazioni private, è il tema del momento. Questa settimana ho pensato molto all\'Europa e al suo possibile impatto, così, ancora una volta ci addentriamo in quella che è una situazione in continua evoluzione. Questa volta, guardiamo ai possibili impatti sui mercati, e dobbiamo nuovamente riflettere su queste domande, "Stiamo tornando al 2008?" e "Ci sarà nuova Lehman nel nostro futuro?".
L'euro sta attraversando la crisi più profonda dalla sua nascita. L'Europa sta affrontando una crisi economica, finanziaria e del debito. La Grecia è sull'orlo del fallimento. In questa presentazione analizziamo brevemente la crisi del debito e spieghiamo come tale crisi ed un tracollo della Grecia possano portare alla rottura dell'Euro.
La crisi dell'euro: Parte seconda (le politiche di salvataggio)Quattrogatti.info
Gli attori protagonisti della crisi sono: l'Unione Europea, la Banca Centrale Europea, il sistema bancario ed i singoli stati nazionali
Cosa hanno fatto e cosa potrebbero fare questi attori per la crisi dell'Euro?
in questa serie di presentazioni a puntate analizziamo le politiche di questi attori per risolvere la crisi del debito, evitare una crisi finanziaria e far ripartire la crescita economica.
Prima uscita: l'Unione Europea!
Cosa sono e a cosa servirebbero gli Eurobond?
Cos'è il Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria?
Stanno funzionando i piani dell'Unione Europea per salvare l'Euro?
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
L\'Europa rimane al centro dei mercati, ed è giusto così. Ma il quadro non è così chiaro come si vorrebbe. Diversi analisti tendono a dire che se solo questo problema potesse essere risolto, allora tutto questo avrebbe fine. Purtroppo, non è solo un problema ma sono tre che devono essere risolti, e nessuno di loro è semplice.
La prossima settimana potremo probabilmente vedere il Congresso passare un estensione del taglio "temporaneo" sull\'imposta sui salari, principalmente adottata come stimolo per l\'economia nel gennaio del 2011. Mentre scrivo, questa estensione è prevista solo per due mesi. Lasciamo da parte la politica e guardiamo alle implicazioni economiche della proroga, e poi andremo ad esaminare il deficit negli Stati Uniti. Questo darà luogo ad alcune riflessioni sull\'Europa e su che cosa dovrebbe accadere per un paese se lasciasse l\'euro.
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
Quale strada prenderemo? Se solo potessimo far aumentare le nostre via d\'uscita sui nostri problemi del debito sovrano. Ma la crescita del debito crea ancora più problemi se questi non vengono gestiti, rendendo ancora più difficile l\'affrontarli; ma tenendo il debito e il deficit sotto controllo di conseguenza si monitora anche il dolore che ne consegue.
Siamo ormai da cinque anni in una crisi che proprio non vuole andarsene. Parafrasando Charles Gave di GaveKal che ha scritto un articolo estremamente interessante su questo argomento appena settimana (2) scorsa, i politici continuano a manomettere i tassi di interesse, i tassi di cambio e in generale i prezzi degli asset. Essi continuano a consentire alle banche che gestiscono i depositi di operare come un casinò. Esse emettono nuovo debito per pagare le spese quando stanno già affogando nel debito. E di questo sembra che non ne prendano atto. Albert Einstein una volta ha definito una follia il fare lo stesso esperimento più e più volte, con la speranza di aspettarsi un diverso risultato. QE1. QE2. QE3 ... C\'è altro da dire?
L\'Europa è di nuovo al centro della scena. Alle conferenze e alle riunioni e nelle conversazioni private, è il tema del momento. Questa settimana ho pensato molto all\'Europa e al suo possibile impatto, così, ancora una volta ci addentriamo in quella che è una situazione in continua evoluzione. Questa volta, guardiamo ai possibili impatti sui mercati, e dobbiamo nuovamente riflettere su queste domande, "Stiamo tornando al 2008?" e "Ci sarà nuova Lehman nel nostro futuro?".
L'euro sta attraversando la crisi più profonda dalla sua nascita. L'Europa sta affrontando una crisi economica, finanziaria e del debito. La Grecia è sull'orlo del fallimento. In questa presentazione analizziamo brevemente la crisi del debito e spieghiamo come tale crisi ed un tracollo della Grecia possano portare alla rottura dell'Euro.
La crisi dell'euro: Parte seconda (le politiche di salvataggio)Quattrogatti.info
Gli attori protagonisti della crisi sono: l'Unione Europea, la Banca Centrale Europea, il sistema bancario ed i singoli stati nazionali
Cosa hanno fatto e cosa potrebbero fare questi attori per la crisi dell'Euro?
in questa serie di presentazioni a puntate analizziamo le politiche di questi attori per risolvere la crisi del debito, evitare una crisi finanziaria e far ripartire la crescita economica.
Prima uscita: l'Unione Europea!
Cosa sono e a cosa servirebbero gli Eurobond?
Cos'è il Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria?
Stanno funzionando i piani dell'Unione Europea per salvare l'Euro?
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
E\' facile classificare il deficit come qualcosa che c\'è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\'occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\'economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
"Per ogni problema complesso c'è una risposta chiara, semplice e sbagliata".
H. L. Mencken
Forse la domanda che mi viene maggiormente posta è: "Cosa ne pensi dell'oro?" Anche se spesso ho scritto dei brevi commenti sul metallo giallo, non riesco a ricordare l'ultima volta che ho dedicato un intera lettera al tema dell'oro.
Questa settimana ci prendiamo una breve pausa dopo il lungo elenco sulle scelte che si devono affrontare nel mondo sviluppato per dare uno sguardo ad alcuni elementi che stanno attirando la mia attenzione. Ritorneremo sugli Stati Uniti la prossima settimana, in quanto penso che non risolveremo i nostri problemi da qui al prossimo Venerdì, e avremo cose in abbondanza di cui parlare. Così oggi guardiamo al "cambiamento" nella politica della Fed e ai bilanci delle banche centrali; al PIL degli Stati Uniti, al Portogallo, alla BCE, alla politica del LTRO, e sì, e c\'è anche spazio per la Grecia.
1-15/16-31 maggio 2010 - Anno XLV - NN. 79 - 80 – In Europa occorrono organi ...La Piazza d'Italia
La nuova sfida - In Europa occorrono organi decisionali centrali - Il Superministro - I salutisti della politica - Dimissioni Brown, spazio ai tories - Pasticcio Thailandese - Agenzie di rating e speculazione, binomio pericoloso - Serve un New Deal per salvare la Grecia - Crisi del debito sovrano europeo - La Gran Bretagna si è opposta al piano salva-Stati. Ha torto? - Stato dell'Unione Europea - Vita artificiale - 7 secoli per l’Armagnac
Non è possibile leggere qualsiasi seria analisi economica se questa non parla anche di posti di lavoro, di qualunque area si tratti sia questa l\'Europa, gli Stati Uniti o l\'Asia. E neanche questo è abbastanza. I politici offrono "piani" per l\'occupazione, molti dei quali fanno di tutto per illustrare la simpatia che loro hanno per le persone senza lavoro, ma senza offrire alcuna idea reale sulle modalità e sul significato di creazione di posti di lavoro duraturi.
Prima la deflazione, poi l\'inflazione.Horo Capital
Una delle più frequenti domande che mi viene posta durante degli incontri o dopo un intervento è se penso che avremo inflazione o deflazione. La mia risposta è: "Sì." A quel punto mi fermo e devo ammettere che è piuttosto divertente, in quanto la persona che ho di fronte cerca di digerire la risposta. E mentre la mia risposta è irriverente, ma corrisponde anche alla verità in quanto io mi aspetto entrambe le cose.
E Il Momento Di Tirare Fuori Gli ObiciHoro Capital
È ormai comune l\'uso del termine bazooka per far riferimento alle azioni dei governi e delle banche centrali nel tentare di evitare una nuova crisi del credito. E questa settimana abbiamo visto uno sforzo coordinato delle banche centrali nell\'utilizzare i loro bazooka per scongiurare un altro disastro del credito stile 2008. Il mercato ha reagito come se la crisi fosse finita e che ora possiamo guardare avanti al prossimo bull market. Tuttavia, vedremo presto che questo non sarà stato sufficiente. A questo punto è necessario qualcosa di più di un obice (guardate l\'arsenale militare della seconda guerra mondiale).
"Nella sfera economica: un atto, un\'abitudine, un istituzione, una legge non producono un solo effetto ma una serie di effetti. Di questi effetti solo il primo è immediato e si concretizza immediatamente con la causa che l\'ha generato, ed in più si vede. Gli altri effetti emergono solo successivamente, non si vedono, e se siamo fortunati possiamo prevederli.
I banchieri delle banche centrali vanno a gonfie veleHoro Capital
Quando circa due anni fa io e Jonathan Tepper abbiamo scritto Endgame, l'attenzione era molto concentrata sull'Europa, ma nel avevamo anche chiaramente parlato in modo dettagliato di come nel giro di pochi anni il Giappone sarebbe stato la fonte della vera volatilità a livello globale. "Un insetto alla ricerca di un parabrezza" era stato il titolo del capitolo dedicato al Giappone. Quest'anno, nella mia previsione sul 2013 ho scritto che sarà "l'anno del parabrezza." Nelle ultime due settimane ci siamo concentrati sui problemi che affliggono il Giappone e su quanto è importante il Giappone nell'economia mondiale; alla fine anche questa settimana dobbiamo ancora una volta concentrarci sulla Terra del Sol Levante.
Siamo giunti alla fine di un altro vertice Europeo che avrebbe dovuto essere quello destinato alla risoluzione del problema. Se siete confusi da quello che è successo, allora non siete i soli. E\' un qualcosa per cui tra dieci anni dovremo guardarci indietro e dire: "Questo è il momento in cui tutto è cominciato", o sarà visto come un altro incontro come tanti altri? Sosterrò che entrambe le visioni sono la risposta corretta, a seconda del quadro di riferimento.
Che cosa ci può attendere dalla folle politica monetaria che la Fed sta mettendo in atto, dando essenzialmente fondi illimitati alle banche europee? Che cosa stanno vedendo che noi non conosciamo? E\' tutto questo un precursore dell\'ulteriore allentamento monetario della riunione straordinaria del FOMC della prossima settimana, che è stata esteso da Bernanke ad una sessione di due giorni? Possiamo chiamarla "Operation Twist?" O forse "Twist and Shout?"
Nel 2012 giungerà alle sue massime conseguenze la crisi iniziata nel 2007 e che ora estende i suoi riflessi al debito sovrano europeo. Il ruolo delle banche, dei derivati finanziari, degli stati e degli organismo sovranazionali.
Buongiorno a tutti.
A volte le cose appaiono in modo diverso da quello che comunemente sappiamo e abbiamo imparato.
Perchè è da molto tempo che hanno pianificato un sistema di controllo non solo nazionale ma mondiale.
In particolare tutto è concentrato tra i gruppi di potere e il denaro.
Hanno costruito un sistema micidiale in cui l'ignoranza e la distrazione di massa è diventata una prassi quotidiana aiutata dai mass media e dalla narrazione mediatica televisiva che induce a fidarsi delle persone sbagliate.
Le conseguenze le potete vedere nella presentazione.
Ma per fortuna ci sono anche le soluzioni. E sono molte.
Non faccio il filosofo e nemmeno il mago ma ho imparato, a mie spese, ad essere prudente e informato.
Solo la conoscenza genera comportamenti virtuosi che porta ad una maggiore consapevolezza e capacità di scelta.
Errare umanum est ma è perseverare che può essere deleterio.
Organizzo corsi di formazione e assistenza personalizzata a coloro che vogliono imparare ad essere liberi finanziariamente.
O continuare a far parte del gregge.
Ai posteri l'ardua sentenza.
Valerio Rossi
Global advisor
https://www.braveconsulting.net/
Profilo professionale: https://www.linkedin.com/in/valeriorossiadvisor/
Ho scritto qualche tempo fa che la Grecia poteva scegliere tra un Disastro di tipo A: ossia rimanere nell'euro, e un Disastro di tipo B: uscire dall'euro. Sono appena tornato dopo aver trascorso quattro giorni in Grecia, ho incontrato un sacco di persone a tutti i livelli della società ed ora voglio condividere con voi in questa lettera la mia analisi sulle loro scelte e sui risultati che hanno raggiunto. Dirò anche un paio di cose su quali potrebbero essere le implicazioni, dettate da ulteriori sviluppi del tema Grecia sia per il resto dell'Europa che per il mondo sviluppato.
Nelle ultime tre settimane sto continuamente commentando quello che personalmente penso sia una folle strada che i giapponesi hanno intrapreso, e quello che penso possa essere considerato nella storia l'esperimento di politica monetaria più scandaloso, intrigante e disperato da parte di una grande potenza economica. I giapponesi stanno rapidamente arrivando al loro Endgame, ossia raggiungere il limite della loro capacità di prendere in prestito del denaro a tassi di interesse che siano economicamente sostenibili. Se i tassi di interesse sulle obbligazioni giapponesi arrivassero solo anche ad un mero 2,2%, l'80% delle entrate fiscali servirà solo per pagare gli interessi sul loro debito. Con un rapporto debito - PIL pari al 245% si trovano in una situazione profondamente disperata e loro lo sanno. E quando ci si trova in periodi disperati, sono necessarie solo delle misure disperate.
La madre che ha dipinto qualsiasi spazio fosse disponibileHoro Capital
Sono già diversi anni che scrivo che il Giappone è un moscone nella ricerca di un parabrezza. E a gennaio ho scritto che il 2013 sarà l'anno del parabrezza. La recente volatilità dei mercati giapponesi ci lascia completamente esterrefatti, ma questo è effettivamente ciò che ci si dovrebbe aspettare da un paese che è sull'orlo del disastro, sia economico che fiscale. Non voglio sembrare banale in quanto da un punto di vista globale il Giappone non è la Grecia: il Giappone è la terza economia del mondo. Le sue maggiori banche sono alla pari di quelle degli Stati Uniti. E' una potenza mondiale sia nel commercio che nelle transazioni finanziarie. La sua moneta ha lo status di “riserva”. Ha due delle sei più grandi multinazionali al mondo e 71 tra le 500 più importanti imprese, viene superato solo dagli Stati Uniti ed significativamente molto davanti alla Cina che ne ha solo 46. Anche se si prende la restante parte delle grandi aziende asiatiche e le si somma con quelle Cinesi, il totale supera a malapena quelle del Giappone (CNN). In breve, quando il Giappone si imbarca in una strategia fiscale e monetaria molto rischiosa, questa può generare un grave impatto sul resto del mondo. E l’impatto può essere anche doppiamente significativo perché la crescita globale viene in questo momento guidata dall’Asia.
Il Giappone nell’ultimo trimestre è cresciuto ad un ritmo del 3,5% su base annuale, un tasso così elevato non lo si vedeva da lungo tempo. Naturalmente, i funzionari del governo vedono tutto questo come una chiara conferma delle loro nuove politiche e senza dubbio decideranno che in futuro saranno necessarie ancora più azioni di questo tipo.
Come si può arrivare ad una piena occupazione e ad un miglior livello di educazione nazionale rispetto al punto di vista che è stato recentemente dichiarato da David Rosenberg (sia alla conferenza che anche in altri contesti), ossia sul fatto che quanto prima vedremo l'inflazione ed in contemporanea anche l'inizio di un mercato obbligazionario ribassista? Devo dire che questa cosa ha sorpreso molti di noi durante la sua presentazione che si è concentrata sul tema da un mercato obbligazionario rialzista ad uno ribassista. Ma è la ragione per la quale ha deciso di credere in questa cosa che ci ha lasciati ancora di più sorpresi. Io non penso di essere assolutamente in grado di esprimere, in questo breve spazio, le motivazioni che egli ha espresso in modo così impeccabile e molto dettagliatamente durante la sua presentazione ma cercherò di evidenziare alcuni dei punti più salienti.
Questa settimana, il PMI della Cina si è attestato a malapena sopra il 50 ed è chiaramente in calo rispetto all'anno scorso. Nonostante quello che si legge la crescita economica della Cina sta rallentando, il che non è positivo per i metalli e per i prodotti legati alle materie prime (diverse da quelle considerate "soft" come i cereali, il bestiame, ecc.). GaveKal sostiene che la caduta dei prezzi delle materie prime che abbiamo visto negli ultimi tempi, forse è di natura strutturale. Eppure le obbligazioni salgono, l'oro cresce, le azioni salgono. (Chiaramente il mercato non ha ascoltato questa mattina il mio amico Nouriel Roubini, Dr. Doom, infatti dopo il suo intervento nessuno in questa conferenza ora può chiamarmi pessimista. Anche se lui preferisce il termine realistico..) Apparentemente tutto sta levitando.
Ipotizziamo di stare in un mondo perfettoHoro Capital
Come abbiamo visto la scorsa settimana gli economisti non sono nemmeno così particolarmente bravi nel raccontarci quello che è successo durante l'anno che è appena passato e tanto meno nel raccontarci quello che deve ancora arrivare. (E spesso vediamo dei bilanci nazionali che pretendono di fare delle previsioni a dieci o più anni.)
Il concetto di base è piuttosto semplice. Vi è la necessità di prevedere dei ricavi e dei costi. Delle due, le spese sono la cosa più semplice da prevedere. La maggior parte delle spese del governo sono voci di un bilancio. "Si prevede di spendere $5 miliardi di dollari all'anno per la manutenzione di strade e ponti, $1 miliardo di dollari per i parchi nazionali, $925 miliardi dollari per la difesa, ecc." Anche i costi della Social Security sono semplici da prevedere. La sanità invece comporta un sacco di stime, ed infine i costi inerenti alla disoccupazione salgono e scendono in relazione all'economia.
Iniziamo questa settimana con una domanda semplice. L'inflazione è una cosa buona o cattiva? Rispondete rapidamente. Mi dispiace, la vostra risposta è sbagliata. O meglio non possiamo sapere se la vostra risposta è giusta o sbagliata, perché non siamo sicuri che cosa si intende dire con la domanda. Possiamo pensare che sia una cosa buona, ma non possiamo esserne sicuri perché la parola inflazione ha significati diversi, a seconda delle persone che si trovano in luoghi e tempi diversi. Infatti, anche delle stesse persone nello stesso luogo e alla medesima ora non riescono ad accordarsi su una definizione precisa.
Il documento che ha dato vita alla zona euro si trova proprio in questa condizione. Tutti pensano di sapere cosa volesse dire o almeno i tedeschi. La Bundesbank (la banca centrale tedesca) era abbastanza sicura che avrebbe impedito la monetizzazione del debito. C'è scritto proprio così all'articolo 123. Ma l'Unione europea e la BCE (con il loro fedele compagno del FMI) sembrano costantemente però muoversi in un territorio inesplorato. Banche, credito e crisi dei debiti governativi sembra richiedano manovre legali che non sono state esplicitamente specificate. Mentre il resto d'Europa sta a guardare, la BCE man mano che va avanti traccia le linee sulla mappa.
Previsioni per il 2013: insostenibilità e transizioneHoro Capital
Mentre ci stiamo accingendo ad iniziare un nuovo anno, ci stiamo di nuovo inserendo nel rito della previsione per il prossimo anno. Quest'anno voglio guardare un po' più in la rispetto ad un singolo anno, questo al fine di riflettere in modo più approfondito sui cambiamenti che stanno per accadere nel mondo sviluppato. Stiamo andando tutti in contro a dei cambiamenti nel nuovo contesto economico (ed è quello che ci darà il benvenuto). La transizione porterà sia crisi che perdite per coloro che si impantaneranno nel sistema attuale che deve evolversi o crollare, ma anche delle opportunità per coloro che vedono la necessità di un cambiamento e desiderano cogliere dei vantaggi dall'evoluzione in corso.
Picco del petrolio o picco dell'energia. una soluzione ottimaleHoro Capital
Un tema costante di questa lettera è il fatto che gli elementi che la compongono possono sembrare da lontano disgiunti gli uni dagli altri, ma in realtà sono collegati tra di loro con il tema principale. Se si protende da un lato sembra si possa creare una reazione che porti a delle conclusioni improbabili. Oggi esploriamo la connessione tra il disavanzo di bilancio e la politica energetica.
"Una cosa è avere un parere da un punto di vista macro, ma cosa molto diversa è agire come se questo fosse corretto."
Howard Marks, Oaktree Capital Management
Può essere frustrante ed anche un po' futile l'esperienza di essere un economista. I mercati finanziari non sempre si comportano come se ci fosse un collegamento tra i fondamentali economici e i prezzi delle azioni.
Formazione del Capitale e Fiscal CliffHoro Capital
Nell\'attuale contesto economico spesso ci si lamenta in merito alla volatilità e all\'incertezza, ma c\'è una cosa della quale credo che possiamo essere abbastanza certi: le tasse stanno crescendo.
La disoccupazione giovanile negli Stati Uniti è arrivata ad un valore pari al 17,1%. In Europa il problema è ancora più accentuato. Il caso più eclatante è la Grecia dove la disoccupazione giovanile è al 58% mentre in Spagna questa è vicina al 55%. Il Portogallo è al 36% e in Italia è al 35%. In Francia è superiore al 25%. Questo è solo un chiaro sintomo della crisi del credito? In gran parte chiaramente lo è, ma penso che ci sia un qualcosa di più profondo che si sta generando, un significativo cambiamento nella fondamenta del mercato del lavoro.
Ho spesso detto che non considero l\'oro un investimento ma piuttosto un assicurazione. Ma la domanda è un assicurazione contro che cosa? Mentre parlavo a quel pubblico dei loro problemi concreti, mi sono reso conto che l\'oro è l\'assicurazione della banca centrale.
A tutti noi piace pensare a noi stessi come esseri umani del tutto razionali, governati dalla logica e dall\'analisi ma purtroppo non siamo così logici come vorremmo. Per le nostre decisioni adottiamo tutti i tipi di pregiudizi e anche lo stesso modo in cui elaboriamo le informazioni nel nostro cervello umano questo crea una serie di pregiudizi. Siamo tutti intenti a vedere ciò che ci aspettiamo di vedere e quindi non solo non riusciamo a vedere la foresta attraverso gli alberi, ma alla stessa modo riusciamo ad ammirare la foresta senza far caso agli alberi. Siamo tutti troppo spesso intenti a guardare ciò che pensiamo dovremmo vedere (questo è uno dei motivi per cui è così difficile modificare il proprio modo di scrivere!).
Nelle ultime due settimane abbiamo esaminato i problemi attraverso dei modelli. In primo luogo abbiamo toccato quello che ho chiamato la Singolarità economica. In fisica una singolarità è quella in cui i modelli matematici non funzionano più. Ad esempio, i modelli basati sulla fisica della relatività non funzionano più se si arriva troppo vicini ad un buco nero. Se pensiamo al troppo debito come ad una sorta di buco nero, si può capire il perché i modelli economici non funzionano più.
Come si fa a confrontare la crisi finanziaria di un paese con quella di un altro? Il Fondo Monetario Internazionale ha cercato di fare proprio questo, scatenando di conseguenza un dibattito piuttosto acceso negli ambienti economici. E mentre oggi vedremo le loro analisi, il punto chiave è che i modelli economici utilizzati per guidare la politica monetaria e fiscale non stanno funzionando come succedeva invece in passato.
1. SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital
Bang! Il momento è arrivato.
di John Mauldin | 16 giugno 2012 - Anno 3 - Numero 24
In questo numero:
Le spiegazioni della BCE
Come prevenire una corsa agli sportelli
Il lontano End Game
Bang! Il momento è arrivato
Chicago, Toscana, Singapore, Rhode Island, Rock of Ages
"Forse più di ogni altra cosa, l'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza
della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono
essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del "This
time is different". Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare
di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto
lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la
crisi arriva.
"La teoria economica ci dice che è proprio la natura volubile della fiducia, compresa la sua
dipendenza dalle aspettative da parte del pubblico su eventi futuri, che rende così difficile
prevedere i tempi della crisi del debito. Elevati livelli di debito conducono, in molti modelli
economici matematici, a "equilibri multipli" in cui il livello del debito potrebbe essere
sostenuto o potrebbe non esserlo. Gli economisti non hanno idea di quali tipi di eventi
spostino la fiducia e di come si possa valutare concretamente la vulnerabilità della fiducia.
Ciò che si vede, ancora e ancora, nella storia delle crisi finanziarie è che quando ci
si aspetta che un incidente accada, alla fine questo avviene. Quando i paesi sono
profondamente indebitati, si sono sempre cacciati nei guai. Quando il debito alimenta
i prezzi delle attività il tutto sembra troppo bello per essere vero, e probabilmente lo è. Ma
la tempistica esatta può essere molto difficile da prevedere, ed una crisi che può sembrare
imminente a volte può richiedere anni prima di implodere."
– Da This Time Is Different, di Carmen Reinhart e Ken Rogoff
Sappiamo che il denaro sta semplicemente volando fuori dalle banche greche. Alcuni di
esse sono chiaramente insolventi, ma possono ugualmente soddisfare le richieste di ritiro
dei contanti. Da dove proviene il denaro? La risposta è sotto forma di un altro acronimo
Europeo, chiamato ELA. C'è un limite a questa generosità? E i politici stanno diventando
piuttosto ... (irascibili, critici, irritabili, scegliete la parola che vi piace di più) l'un con l'altro.
Questo è ciò che accade quando una crisi impone a dei politici, oramai stanchi, di
affrontare l'ennesima tragedia greca che questa volta forse colpirà ancora più da vicino
casa loro. C'è qualcuno da qualche parte che non si è ancora stancato di sentir parlare
della Grecia? Sono stanco di scrivere su di loro, ma se vogliamo capire lo Sturm und
Drang, la tempesta e lo stress, che incombe in Europa, dobbiamo cominciare da lì.
Perché, a differenza di Las Vegas, quello che succede in Grecia, sicuramente non rimarrà
in Grecia.
Le spiegazioni della BCE
2. Cominciamo con l'andare un po' più a fondo sulla Banca Centrale Europea. Ho avuto una
discussione piuttosto lunga su questo argomento con David Kotok nel corso degli ultimi
giorni, mentre in realtà si spende troppo tempo nello scavare nel dettaglio su ciò che
arcano alla maggior parte di noi. E' fantastico pensare, in momenti come questi di avere
qualcuno che pazientemente ti spieghi l'inspiegabile. Lo ringrazio per le sue accurate
analisi che troverete nelle prossime pagine, ma mi assumo ogni responsabilità per gli
errori.
Sarebbe abbastanza facile scrivere sulla BCE se questo fosse il meccanismo con cui
viene stampato il denaro in Europa, ma questo è vero solo in parte. La BCE è governata
da un consiglio. In realtà, la BCE è più come il FOMC (Federal Open Market Committee)
della Federal Reserve degli Stati Uniti. La BCE si riunisce e stabilisce la politica, e quindi
quella politica viene attuate dalle varie banche centrali dei paesi membri.
Allo stesso modo, mentre è conveniente pensare "che la Fed" stampi denaro e compra e
vende titoli nelle sue attività quotidiane, in realtà è la filiale di New York della Federal
Reserve che fa le operazioni di mercato aperto, per attuare le politiche del FOMC.
Così, quando la BCE decide di autorizzare un trilione di euro da mettere a disposizione
delle banche in Europa, come nel recente LTRO (operazione a lungo termine di
rifinanziamento), sono in realtà le varie banche centrali nazionali che fanno le operazioni
nei loro paesi di appartenenza. Sotto LTRO, la BCE fissa la politica e la natura di ciò che
si qualifica come garanzia del prestito, che tipo di "taglio" è stato impostato per la
garanzia, e così via. La BCE si prende il rischio di eventuali prestiti che essa autorizza, al
posto delle banche centrali nazionali. Nel recente LTRO ricevuto dalle banche, il cui tasso
d'interesse è stato fissato molto basso, potrebbe essere utilizzato per dare liquidità ai
clienti o per comprare titoli di Stato.
La Spagna è stata di gran lunga il paese le cui banche hanno avuto il grande vantaggio di
avere denaro a buon mercato, con l'Italia che è arrivata al secondo posto. Mentre le
banche di altri paesi hanno usato i soldi per fare cose diverse dal comprare debito
pubblico, le banche della Spagna e dell'Italia che hanno preso il prestito al 1% hanno
comprato i loro titoli di Stato, come mostra la tabella qui sotto (per gentile concessione di
Alphaville ).
3. Prima di andare avanti, vorrei farvi notare che ci sono delle richieste nei confronti della
BCE per fare un altro LTRO, in un modo da iniettare maggiore liquidità nel sistema.
Mentre aspettiamo che la BCE trovi davvero il modo per finanziare le banche, l'ultima volta
hanno preso come garanzia “in pratica, i crediti verso clientela”, cosa piuttosto rischiosa.
Mi chiedo quali buone garanzie vengano rilasciate in paesi come la Spagna? Quanto
rischio è disposta ad assumersi la BCE? Quel denaro è chiaro che fluirà; non sono solo
certo del meccanismo. Se fanno un altro tipo di LTRO, per un importo minore. Sono certo
che prima di farlo faranno una valutazione di qual'è la domanda e delle garanzie che ci
sono.
Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
John Mauldin per il mercato Europeo.
Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
mercato Italiano.
Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it
Come prevenire una corsa agli sportelli bancari
Quando la zona euro era in fase di progettazione, i politici avevano deciso che non
volevano creare qualcosa di simile alla FDIC che abbiamo qui negli Stati Uniti. Non
volevano garantire i depositi delle banche nei paesi membri. C'erano una serie di ragioni
per questo. Alcuni paesi hanno settori bancari enormi, e altri paesi non ha voluto garantire
i depositi su cui non avevano alcun controllo. Proprio come la FDIC e le varie agenzie
nazionali regolano le banche statunitensi, la zona euro oltre che a livello di sistema
dovrebbe anche agire a livello di regolamentazione. Le banche tedesche e francesi
sarebbero disposte a rinunciare alla loro relativa indipendenza? La risposta è stata no, in
modo che ogni paese sia responsabile della regolamentazione e garantisca le proprie
4. banche.
Così i tecnocrati hanno poi riflettuto sul problema di come evitare che una banca funzioni a
livello nazionale. La risposta è stata una cosa chiamata Emergency Lending Assistance o
ELA. Fondamentalmente, la BCE autorizza le varie banche centrali nazionali a creare soldi
da mettere a disposizione delle banche che stanno avendo problemi di liquidità, ma con la
consapevolezza che il debito è responsabilità della banca centrale nazionale e del suo
governo. Fino a questo momento, un qualcosa di simile al LTRO non è mai stato scritto
nel piano. Il presidente della Bce Mario Draghi (o qualcuno presso la BCE) in pratica ha
concepito la cosa e ha ottenuto il consenso dal board della BCE.
Mentre la Fed è relativamente trasparente nelle sue azioni e nel bilancio (rispetto ad altre
banche centrali), la BCE è piuttosto reticente sull'ELA. "Non si dice quando sei in una
situazione di emergenza, altrimenti la situazione peggiora. Così davvero non vedo l'utilità
di essere più trasparenti", ha detto in un'intervista al Financial Times di questo mese, Luc
Coene, governatore della banca centrale del Belgio.
A un certo punto la quantità di denaro dell'ELA è stata separata, identificabile in due voci
sul bilancio della BCE, ma ora i numeri sono sepolti nella categoria "altro". Ma poiché la
voce "altro" è salita alle stelle negli ultimi anni, si può intuire la quantità di denaro emessa.
Il Financial Times ha riferito che si trattava di €150 miliardi, ma non vi è ragione per
credere che siano stati prestati oltre €200 miliardi a partire da questa settimana, in quanto
la Grecia e altri paesi sono diventati davvero una cosa seria. (Nota: Il bilancio della BCE è
l'aggregazione dei bilanci delle banche centrali nazionali.)
Sono sicuro che le persone che sognavano la ELA, sarebbero sconvolte da un tale
numero. Ma non sono state capaci di anticipare la crisi del debito che potrebbe causare la
separazione euro. Potete vedere l'aumento della voce "altro" nel grafico qui sotto (per
gentile concessione di Alphaville):
5. Questo è un punto importante da capire. I vari governi nazionali sono autorizzati a creare
prestiti in euro, nei momenti di "emergenza". Così la Grecia (attraverso la sua banca
centrale nazionale) ha la possibilità di stampare euro. Quando la BCE ha negato l'accesso
al denaro attraverso LTRO, le banche greche a causa delle garanzie insufficienti si sono
immediatamente rivolte alla Banca Centrale Greca e hanno ottenuto tutto ciò di cui
avevano bisogno. In teoria stanno pagando un tasso di interesse molto più alto, ma questo
dà loro l'accesso al denaro per consentire ai clienti di ritirare i propri soldi. E mentre è
difficile che ci sia una "corsa" alle banche greche, il ritmo fino ad ora è stato paragonabile
a quello di una corsa al trotto con un ritmo costante. Oltre €600 milioni di euro al giorno
stanno lasciando il sistema greco. Dato che non sono andati via solo circa €150 miliardi,
cioè vale a dire circa il 2% dei depositi ogni settimana. Ne riparleremo più avanti.
Mentre a tarda notte ero alla ricerca di questo, mi sono imbattuto su questo pezzo
piuttosto ben scritto da Thomas Warner. Saltiamo una parte della sua conclusione. Potete
leggere l'intero pezzo su http://seekingalpha.com/article/619341-how-greece-will-drag-
down-europe-and-refuse-to-leave.)
Il lontano End Game
"Alla fine tutta la follia deve finire. La follia dell'ELA greco si concluderà con il denaro che
sarà portato all'estero e a quel punto la garanzia risulterà inutile.
"Lungo la strada, la restante parte dell'Europa sarà sempre più nervosa. I prestiti ELA
sono garantiti dalla banca centrale greca, che è a sua volta è garantita dal governo greco.
E il governo greco non può pagare i propri debiti, senza l'aiuto del resto d'Europa.
6. "L'ammontare dei prestiti ELA cresce, i governi del nord Europa cominceranno
probabilmente ad agitarsi per i limiti dell'uso dell'ELA in Grecia, o lo taglieranno del tutto.
Se il governo greco minaccia di fare default sul suo debito verso l'Europa, allo stesso
tempo la questione del taglio dell'ELA in Grecia verrebbe probabilmente sollevata.
"Ma nei paesi periferici e in Francia, si susseguiranno voci in merito ad un trattamento di
favore. Un voto per tagliare l'ELA alla Grecia sarebbe paragonabile ad un voto per forzare
la chiusura del sistema bancario. Questo sarebbe un messaggio molto spaventoso
lanciato ai depositanti spagnoli, italiani, alle banche irlandesi e portoghesi, e potrebbe
creare a livello europeo una corsa agli sportelli.
"Si richiede un voto pari ai due terzi dei governatori delle banche centrali nazionali per
limitare l'utilizzo ad un paese dell'ELA, per cui la Grecia avrebbe bisogno di solo cinque
alleati per bloccare tale voto.
"La mia ipotesi è che ci saranno dei compromessi, e che alla Grecia potrebbe essere
progressivamente limitato il suo ELA, anche se non potrà mai essere escluso del tutto.
Allo stesso modo l'Europa rischia di sospendere gli aiuti, ma poi negoziare compromessi
dell'ultimo minuto prima che la Grecia arrivi al punto di essere inadempiente sui suoi debiti.
"Alla fine, gli europei si renderanno conto delle perdite del sistema bancario greco che
pesano su di loro, e a poco a poco erogheranno prestito dopo prestito.
"Non c'è alcun modo di forzare la Grecia a pagare per le perdite bancarie che si
monetizzeranno attraverso l'ELA. Il denaro andrà sui conti privati presso le banche per la
maggior parte tedesche. I crediti in sofferenza stanno giacendo presso il bilancio della
banca centrale greca, pronti per essere lasciati cadere in un mucchio, non appena le
banche greche verranno lasciate fuori dal finanziamento della banca centrale.
"In un modo o nell'altro, il resto d'Europa finirà per pagare per la pulizia in corso. L'unico
problema sarà quello, se si pagherà attraverso un altro più grande piano di salvataggio
della Grecia con un rimborso ancora più lontano nel futuro, oppure si estrometterà la
Grecia dall'ELA, costringendo le banche greche a chiudere, per poi dover ricostituire il
capitale della BCE cancellato dalla incapacità della Grecia di risarcire i suoi prestiti
garantiti ottenuti attraverso l'ELA".
Vi sono circa € 240 miliardi di prestiti erogati alle banche greche, che potrebbero aver
trovato posto tramite il denaro dell'ELA, se la banca centrale greca fosse stata indulgente
con la sua definizione di garanzie qualificate e sui tagli. In teoria, sotto l'attuale
autorizzazione della banca centrale greca potrebbero finanziare il ritiro di ogni deposito da
ogni banca in Grecia. E si potrebbe continuare a farlo fino a quando la BCE, non voterà
contro la possibilità di emettere denaro da parte loro. Questo, come Thomas sottolinea
(David concorda) non accadrà, perché una corsa agli sportelli avrebbe inizio lo stesso
giorno in Spagna e in Portogallo! E la settimana successiva in Italia?
E questo è uno dei motivi per cui chi capisce questo sistema, è preoccupato questo fine
settimana. Se i greci dovessero dare la maggioranza al partito di sinistra Syriza, la
quantità di denaro che lascerà la Grecia aumenterà rapidamente, poiché il pericolo di
tornare alla dracma aumenterà. Data la retorica su entrambi i lati, ci potrebbe essere un
drammatico aumento del rischio.
7. Ma la BCE lascerà fuori la Grecia dai fondi ELA? Io credo di no. Non vi è dubbio che il
taglio dell'ELA spingerebbe la Grecia fuori dalla zona euro. Piuttosto, la BCE si aspetta
(giustamente a mio parere) che le autorità politiche agiscano. Questo non è un problema
da affrontare con la politica monetaria. Ha detto Draghi in una recente intervista. Mentre lui
preferirebbe che la Grecia rimanesse nella zona euro, ma questa è una decisione che
devono prendere i politici.
Un pensiero finale sulla Grecia e sulle implicazioni per il resto d'Europa. Il denaro che
lascia le banche greche, è denaro che non viene investito nelle imprese della Grecia. La
liquidità non ha moltiplicatore. È l'opposto della potenza del denaro. E' deflazione.
Una corsa alle banche renderebbe il tutto molto più difficile da recuperare, soprattutto in
un economia che si ridurrebbe al baratto. La Grecia è tragicamente a corto di medicinali e
di forniture mediche. E' pericolosamente vicino a perdere l'accesso ai mercati dell'energia.
Direi che la Grecia è pronta per un colpo di stato militare, ma il personale militare può
andare in sciopero (alcuni di loro lo hanno fatto!) perché in realtà non c'è fiducia nel loro
potere.
La Grecia avrà bisogno di enormi quantità di aiuti, per essere salvata. E sì, la Spagna
assomiglia alla Grecia di tre anni fa, se non con una economia messa peggio e una crisi
bancaria in atto. I politici spagnoli e gli altri dicono le stesse cose sulla Spagna che erano
state dette tre anni fa sulla Grecia. Ed è per questo che c'è il problema Grecia. Se la
Grecia viene tagliata fuori, i mercati si chiederanno: "Chi è il prossimo?"
Il Bang! Il momento arrivato.
Rivediamo questo pezzo da : This time is different:
"Forse più di ogni altra cosa, l'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza
della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono
essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del "This
time is different". Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare
di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto
lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la
crisi arriva.
"La teoria economica ci dice che è proprio la natura volubile della fiducia, compresa la sua
dipendenza dalle aspettative da parte del pubblico su eventi futuri, che rende così difficile
prevedere i tempi della crisi del debito. Elevati livelli di debito conducono, in molti modelli
economici matematici, a "equilibri multipli" in cui il livello del debito potrebbe essere
sostenuto o potrebbe non esserlo. Gli economisti non hanno idea di quali tipi di eventi
spostino la fiducia e di come si possa valutare concretamente la vulnerabilità della fiducia.
Ciò che si vede, ancora e ancora, nella storia delle crisi finanziarie è che quando ci
si aspetta che un incidente accada, alla fine questo avviene. Quando i paesi sono
profondamente indebitati, si sono sempre cacciati nei guai. Quando il debito alimenta
i prezzi delle attività il tutto sembra troppo bello per essere vero, e probabilmente lo è. Ma
la tempistica esatta può essere molto difficile da prevedere, ed una crisi che può sembrare
imminente a volte può richiedere anni prima di implodere."
Penso che il momento sia abbastanza vicino. La Spagna non è in grado di poter prendere
a prestito il denaro necessario ad un tasso sostenibile per poter salvare le sue banche, ed
8. in effetti è stata estromessa dal mercato obbligazionario. La Spagna avrà bisogno non
solo di un piano di salvataggio per le sue banche, ma anche di ristrutturare parte del loro
debito e/o dei possibili default di alcune. Ma questa è solo matematica. E quando la
Spagna avrà bisogno di quei soldi, il mercato a quel punto diventerà molto nervoso nei
confronti dell'Italia. E non dobbiamo dimenticare il Portogallo, che anche lui avrà bisogno
di rifinanziare il debito. Oh, e l'Irlanda.
Questa settimana il cancelliere tedesco Merkel ha detto che le politiche del nuovo
presidente socialista francese, Francois Hollande, potrebbero distruggere la zona euro
portando la crisi del debito governativo anche in Francia.
"Mentre venerdì le tensioni all'interno della zona euro hanno continuato a crescere, il
cancelliere tedesco ha respinto delle 'soluzioni veloci' e si è rifiutata di accettare qualsiasi
discussione sulla messa in comune del debito al fine degli eurobonds, o sul fatto che la
Germania possa garantire i depositi bancari negli altri paesi della zona euro. Le sue
affermazioni sul blocco della vigilanza dell'EU sulle spese nazionali e sul sostegno agli
eurobond hanno dato fastidio al signor Hollande, inoltre lei ha sottolineato che questo
scelte 'mascherano' le divergenze tra la Germania e le 'mediocri' economie della zona
euro, o di quelle in declino come la Francia. Infatti, la signora Merkel ha detto che 'Se si
analizza l'evoluzione dei costi unitari del lavoro tra la Germania e la Francia, le differenze
tra i due paesi sono diventate sempre più significative, e quindi questo è un tema che deve
essere discusso'." (The Telegraph)
Ci sarà un vertice tra poche settimane. Gordon Brown, ex primo ministro della Gran
Bretagna, ha detto che normalmente nei summit si arriva ad un accordo su dei piani
“normali, ma che sono spesso inutili”, ma che "non servono quando l'area euro si sta
finalmente avvicinando al giorno nel quale ci sarà la resa dei conti." Inoltre, ha detto che
ora la crisi rischia di diffondersi, e che di conseguenza anche l'Italia e la Francia
potrebbero aver bisogno di un salvataggio. Questo è piuttosto inusuale per un ex PM.
Se la Francia perde il suo rating AAA, a quel punto la pressione di fare un lifting anche
sulla Germania sarebbe molto pesante. La Merkel si è resa conto di questo e quindi
aumenterà la pressione su Hollande, affinché faccia marcia indietro rispetto alle promesse
elettorali che ha fatto, prima di mettere a rischio che egli possa perdere il rating e l'intero
esperimento della zona euro.
Sembra che la Merkel sia pronta ad accettare una reale unione fiscale e dei controlli di
bilancio centrali, ma perché la Germania accetti saranno necessarie delle linee guida più
rigorose e un trattato molto più dettagliato. Questa settimana in un discorso ai suoi
sostenitori, la Merkel ha detto che è stato un errore non aver fatto un unione fiscale 15
anni fa – questa è una posizione piuttosto nuova da parte sua. Il punto chiave sarà quello
di attuare ulteriori riforme del mercato del lavoro nei paesi più deboli al fine di ridurre così il
divario, in termini di produttività e competitività, tra questi e la Germania. La Merkel in
cambio della tracciabilità di ogni trasferimento di denaro, darà inevitabilmente la garanzia
che la Germania accetterà lo spostamento dell'autorità di controllo fiscale a Bruxelles.
Ma la domanda è in quanto tempo. L'Europa non si muove mai, se non c'è una crisi. Come
lo stesso Jean Monnet ha detto: "La gente accetta il cambiamento solo di fronte ai
problemi, e vede i problemi solo quando si trova di fronte ad una crisi".
E per negoziare i dettagli la Merkel avrà bisogno di un sacco di tempo, ma questo è un
9. qualcosa che i mercati non sono disponibili a darle.
L'Europa è di fronte a due scelte. Lasciare che la zona euro si rompa o incamminarsi
verso una piena unione fiscale, e con dei controlli di bilancio centrali. Quest'ultima opzione
significa in ultima analisi, Eurobond e un'autorità di tassazione centrale. Questo significa
anche che i sindacati nazionali cederanno il controllo ai tecnocrati e ai politici a Bruxelles.
E questo significherà un cambiamento delle leggi sul mercato del lavoro. L'Europa tenderà
ad agitarsi quando avrà a che fare con un controllo centrale e un Parlamento europeo che
farà davvero la differenza?
In questo momento il resto dell'Europa sta guardando alla Grecia che sta implodendo. La
Spagna ha quasi il 25% di disoccupazione. L'Italia ha respinto delle riforme di base del
mercato del lavoro. L'intero continente sembra incapace di ammettere la realtà.
Gli investitori in obbligazioni si aspettano di essere ripagati. Questo è un concetto molto
semplice. E se gli investitori sono preoccupati sul fatto di poter ricevere indietro i loro soldi,
allora chiedono un maggiore tasso di interesse o semplicemente non investono. Ci sono
anche altri posti dove mettere i soldi. Come la Svizzera. A quanto pare, interi segmenti
della cittadinanza europea sembrano pensare che il finanziamento pubblico è un diritto
fondamentale, qualcosa che ci deve essere senza alcun vincolo. "Dammi quello che voglio
in termini di pensione e lavoro. Ed anche l'assistenza sanitaria. Proteggi il mio posto di
lavoro dai cambiamenti e dal mercato. Ed infine tassa qualcun altro, preferibilmente
qualcuno che ha più di me, così posso continuare ad usufruire di tutti questi vantaggi."
C'è un limite a quanto debito il mercato sarà disposto a tollerare. Qual è questo limite,
nessuno in realtà lo sa fino a quando non lo si raggiunge, ma allora è troppo tardi. Oggi il
limite è stato evidentemente raggiunto dalla Spagna. E presto sarà raggiunto in Italia e
anche in Francia, a meno che vengano fatte delle serie riforme. I credit default swap
tedeschi continuano a crescere ogni settimana.
Ma come c'è un limite di disponibilità da parte del mercato obbligazionario nel finanziare il
debito, c'è pure un limite nella pazienza degli elettori e nella disponibilità nel sopportare il
dolore. E la frustrazione continua a crescere, quando il dolore persiste e non si vede mai
la fine della strada che si sta percorrendo. Ma oggi nel cambiare rotta le cose possono
anche peggiorare? La risposta è, ovviamente sì. Mi viene in mente la famosa frase
pronunciata dalla regina Victoria, quando è stata informata sul fatto che le cose dovevano
cambiare.
"Perché miei cari signori, abbiamo bisogno di fare dei cambiamenti? La situazione non è
già abbastanza pessima?"
Ma il cambiamento sta arrivando in Europa. In un modo o nell'altro, un nuovo ordine e un
nuovo equilibrio dovrà essere trovato tra loro. O una unione fiscale o una rottura. Hanno
procrastinato all'invero simile. Si può sentire il Bang! Il momento si sta avvicinando.
Questo è l'Endgame.
Chicago, Toscana, Singapore, Rhode Island e Rock of Ages
Questa settimana sarò a Chicago alla conferenza Morningstar con i miei amici di Altegris.
Poi Venerdì sera parto per l'Italia, con una sosta di un giorno a Madrid. Starò in Toscana in
un piccolo villaggio chiamato Trequanda, dove cercherò di rilassarmi un po' e recuperare il
10. ritardo che ho accumulato sulla mia lettura. Mentre gli amici verranno trovarci e
utilizzeranno assieme a noi la villa, come base per poi esplorare la regione, io passerò la
maggior parte del tempo nella villa e per me questo significa fare vacanza. Neil Howe e
sua figlia, Rob Arnott (di Research Affiliates) e la sua famiglia, il mio medico, Mike Roizen,
e altri ancora arriveranno. Mi avventurerò nell'andare a vedere Il Palio di Siena, la famosa
corsa dei cavalli che viene svolta nella piazza della città. Abbiamo prenotato i biglietti più
di un anno fa, per poter accedere ad alcune finestre che si affacciano sulla piazza. Penso
che sarà una giornata emozionante ed anche la sera.
Tornerò poi a casa per una settimana o giù di lì e poi andrò a Singapore via New York. Poi
tornerò alla fine di quella settimana e poi andrò per una settimana a Newport, Rhode
Island. E quella sarà una settimana interessante.
Ci sono un sacco di persone che mi chiedono come faccio a viaggiare così tanto (e
perché). Sono assolutamente d'accordo che viaggio troppo. Il problema è che guardando
ogni singolo viaggio, questo ha un suo senso. Per esempio, questa estate durante l'ultima
settimana di luglio, parteciperò ad un qualcosa che trovo sia molto eccitante ed un grande
onore per me. Negli ultimi anni ho avuto il privilegio di conoscere Andrew Marshall, prima
in piccoli gruppi e poi privatamente. Mr. Marshall gestisce un qualcosa chiamato Office of
Net Assessment per il Dipartimento della Difesa USA e riferisce al segretario della Difesa.
Egli è stato nominato da Nixon nel 1973, e da allora ogni Segretario della Difesa e
Presidente degli Stati Uniti lo ha sempre riconfermato. Egli ora ha 90 anni, ma non mostra
alcun segno di rallentamento. Egli ricorda apparentemente ogni conversazione. (Sul tema
dell'invecchiamento e sul continuare a lavorare e rimanere costantemente attivi, lui è il mio
eroe ufficiale.) Nel mondo futurista egli è una leggenda. La memoria istituzionale che egli
porta con sé va al di là del valore in se stesso. In sostanza, la ONA sviluppa e coordina le
valutazioni sulla qualità, tendenze e prospettive future delle capacità e potenzialità militari
degli Stati Uniti, in confronto con quelle degli altri paesi o gruppi di paesi, in modo da
individuare le emergenti o future minacce o le opportunità per gli Stati Uniti Stati. Pensate
a come se fosse un think tank di pianificazione interna per il Dipartimento della Difesa.
Ogni tanto riuniscono un piccolo gruppo di pensatori e chiedono loro di presentare
un'analisi sui loro rispettivi campi di competenza, e poi sulla base delle loro analisi
elaborano un documento. Quest'anno sono stato invitato a partecipare e a parlare. Sarò a
Rhode Island per una settimana, il giorno dopo che sarò tornato da Singapore.
La mia sola richiesta è stata quella di poter ascoltare le altre presentazioni e alla sera
poter interagire con gli altri relatori. Mi hanno detto sì. Come potevo non andare? Quanto
sarei idiota se non accettassi questa proposta? Ho l'opportunità di andare in un posto ed
ascoltare esperti provenienti da ambienti molto diversi, scelti da Andy Marshall, che
parlano di tematiche che riguardano il futuro in un modo che non ho ancora nemmeno
considerato (e alcuni non li ho nemmeno mai presi in considerazione). Ci occuperemo
anche dei soliti argomenti su tutti i tipi di tecnologie, la geopolitica, ecc, e al pomeriggio e
alla sera ci si riunisce in piccoli gruppi. Anche se non è chiaro quello che mi sarà
permesso di scrivere quella settimana, prenderò degli appunti.
Così se vi chiedete come il mio programma possa diventare così pieno? Questo è il modo.
Ci sono solo troppe cose interessanti che ho l'opportunità di fare, e io non me la sento di
farmele passare sotto il naso.
È nuovamente molto tardi (o veramente presto, a seconda del vostro punto di vista della
11. giornata). Mi metterò a riposare per un po' prima di andare a farlo in palestra, e poi
proverò a fare un paio di cose personali, così come il rispondere ad alcune e-mail e
scrivere. E domani qui negli Stati Uniti è la festa del papà, un modo come un altro per il
quale tutto il clan si riunirà per un lungo pranzo. E in qualche momento di questo fine
settimana mi metterò a vedere il nuovo film di Rock of of Ages, che è una versione
cinematografica del grande gioco di successo di Broadway che porta lo stesso nome,
prodotto dal mio amico e socio d'affari Barry Habib (che ha una piccola parte nel film). Un
tizio di nome Tom Cruise ha una parte nel film. Il film presenta la musica di Bon Jovi, Guns
N'Roses, Def Leppard, Foreigner, Journey, Poison, Whitesnake, Night Ranger, Twisted
Sister, e REO Speedwagon.
Quindi, con il pensiero di "Welcome to the Jungle," premo il pulsante di invio. Buona
settimana e godetevi la possibilità di uscire con vostro padre e/o con i vostri bambini.
Il vostro analista che vi ha colpito con il suo colpo migliore,
John Mauldin
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