La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Per deliziare i nostri emisferi cerebrali Luigi Zingales rimane sempre tra i migliori chef stellati contemporanei, anche se le deduzioni logiche del suo articolo non promettono nulla di buono per il Bel Paese
Quale strada prenderemo? Se solo potessimo far aumentare le nostre via d\'uscita sui nostri problemi del debito sovrano. Ma la crescita del debito crea ancora più problemi se questi non vengono gestiti, rendendo ancora più difficile l\'affrontarli; ma tenendo il debito e il deficit sotto controllo di conseguenza si monitora anche il dolore che ne consegue.
L\'Europa rimane al centro dei mercati, ed è giusto così. Ma il quadro non è così chiaro come si vorrebbe. Diversi analisti tendono a dire che se solo questo problema potesse essere risolto, allora tutto questo avrebbe fine. Purtroppo, non è solo un problema ma sono tre che devono essere risolti, e nessuno di loro è semplice.
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Per deliziare i nostri emisferi cerebrali Luigi Zingales rimane sempre tra i migliori chef stellati contemporanei, anche se le deduzioni logiche del suo articolo non promettono nulla di buono per il Bel Paese
Quale strada prenderemo? Se solo potessimo far aumentare le nostre via d\'uscita sui nostri problemi del debito sovrano. Ma la crescita del debito crea ancora più problemi se questi non vengono gestiti, rendendo ancora più difficile l\'affrontarli; ma tenendo il debito e il deficit sotto controllo di conseguenza si monitora anche il dolore che ne consegue.
L\'Europa rimane al centro dei mercati, ed è giusto così. Ma il quadro non è così chiaro come si vorrebbe. Diversi analisti tendono a dire che se solo questo problema potesse essere risolto, allora tutto questo avrebbe fine. Purtroppo, non è solo un problema ma sono tre che devono essere risolti, e nessuno di loro è semplice.
Standard & Poor's declassa l'Italia a BBB-. E' l'ultimo appello per un paese in evidente difficoltà economica, come dimostrano i dati reali e nonostante la riduzione dei tassi sui titoli di Stato italiani. Quello a cui stiamo assistendo nell'andamento dei BTP è solo un'enorme scommessa dei mercati finanziari sul tandem italiano "Renzi-Draghi".
La prossima settimana potremo probabilmente vedere il Congresso passare un estensione del taglio "temporaneo" sull\'imposta sui salari, principalmente adottata come stimolo per l\'economia nel gennaio del 2011. Mentre scrivo, questa estensione è prevista solo per due mesi. Lasciamo da parte la politica e guardiamo alle implicazioni economiche della proroga, e poi andremo ad esaminare il deficit negli Stati Uniti. Questo darà luogo ad alcune riflessioni sull\'Europa e su che cosa dovrebbe accadere per un paese se lasciasse l\'euro.
Siamo ormai da cinque anni in una crisi che proprio non vuole andarsene. Parafrasando Charles Gave di GaveKal che ha scritto un articolo estremamente interessante su questo argomento appena settimana (2) scorsa, i politici continuano a manomettere i tassi di interesse, i tassi di cambio e in generale i prezzi degli asset. Essi continuano a consentire alle banche che gestiscono i depositi di operare come un casinò. Esse emettono nuovo debito per pagare le spese quando stanno già affogando nel debito. E di questo sembra che non ne prendano atto. Albert Einstein una volta ha definito una follia il fare lo stesso esperimento più e più volte, con la speranza di aspettarsi un diverso risultato. QE1. QE2. QE3 ... C\'è altro da dire?
Per ogni legge del governo approvata in fretta come risposta ad una crisi in corso o recente, ci saranno due o più conseguenze involontarie, che avranno effetti negativi pari o superiori al problema che è stato oggetto della risoluzione.
Angela Merkel sta guidando la richiesta di un cambiamento delle regole, una revisione del trattato fondamentale che lega l\'Unione europea. Ma è allo tempo stesso troppo e troppo tardi? Il mercato ci suggerisce che il tempo sta davvero per scadere, e così vedremo le probabili conseguenze.
L\'Europa è di nuovo al centro della scena. Alle conferenze e alle riunioni e nelle conversazioni private, è il tema del momento. Questa settimana ho pensato molto all\'Europa e al suo possibile impatto, così, ancora una volta ci addentriamo in quella che è una situazione in continua evoluzione. Questa volta, guardiamo ai possibili impatti sui mercati, e dobbiamo nuovamente riflettere su queste domande, "Stiamo tornando al 2008?" e "Ci sarà nuova Lehman nel nostro futuro?".
Ho scritto qualche tempo fa che la Grecia poteva scegliere tra un Disastro di tipo A: ossia rimanere nell'euro, e un Disastro di tipo B: uscire dall'euro. Sono appena tornato dopo aver trascorso quattro giorni in Grecia, ho incontrato un sacco di persone a tutti i livelli della società ed ora voglio condividere con voi in questa lettera la mia analisi sulle loro scelte e sui risultati che hanno raggiunto. Dirò anche un paio di cose su quali potrebbero essere le implicazioni, dettate da ulteriori sviluppi del tema Grecia sia per il resto dell'Europa che per il mondo sviluppato.
Draghi si dichiara pronto a comprare i titoli di Stato, sostenendo così la speculazione e l'aspettativa di un imminente QE. Una speranza alimentata anche dall'inusuale silenzio dal presidente della Bundesbank, Jens Weidmann.
E\' facile classificare il deficit come qualcosa che c\'è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\'occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\'economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
RICHARD ROMAGNOLI on Magazine Diapason Booking marzo_2013Richard Romagnoli
RICHARD ROMAGNOLI, Teacher e Ambasciatore nel Mondo di Yoga della Risata conduce:
Certificazione Internazionale "LEADER DI YOGA DELLA RISATA"
Sabato 23 e Domenica 24 Marzo 2013 • PalaTurismo Bellaria
L’Hasya Yoga (termine sanscrito, Yoga della Risata)
è un’ idea rivoluzionaria semplice ed efficace, elaborata nel 1995 dal medico indiano il Dr. Madan Kataria. Lo Yoga della Risata combina esercizi che stimolano la Risata Incondizionata con il Pranayama, la respirazione yoga che armonizza corpo e
mente, apportando una maggiore ossigenazione al cervello e rinforzando il sistema immunitario.
Le sessioni di Yoga della Risata sono guidate guidate dai Leader certificati nei Club della risata o nelle scuole, negli ospedali, nelle palestre, nelle aziende.
Oggi lo Yoga della Risata è presente in 70 Paesi del mondo e grazie all’interesse dei media e dei giornali di tutto il mondo si sta facendo apprezzare dalla gente di tutte le età.
Diventare Leader di Yoga della Risata della Laughter Yoga Foundation, ti darà la
fantastica opportunità di vivere in prima persona il Potere e la gioia della Risata Incondizionata. Richard è oggi uno dei maggiori esponenti di questa disciplina che ha approfondito grazie alla vicinanza con il Dr. Kataria che lo ha voluto nominare "Ambasciatore nel Mondo di Yoga della Risata" per il notevole contributo dato per la sua diffusione.
I suoi WorkShock della Risata stanno riscuotendo un grande seguito grazie al passaparola e alla forte empatia che Richard sa creare con i suoi partecipanti.
Per ricevere maggiori informazioni invia subito una email a: joyaevent@gmail.com
Una storia sull'evoluzione dell'esperienza d'uso della parte gestionale delle piattaforme di gestione del contenuto (CMS) presentata come keynote al drupalcamp di verona
Standard & Poor's declassa l'Italia a BBB-. E' l'ultimo appello per un paese in evidente difficoltà economica, come dimostrano i dati reali e nonostante la riduzione dei tassi sui titoli di Stato italiani. Quello a cui stiamo assistendo nell'andamento dei BTP è solo un'enorme scommessa dei mercati finanziari sul tandem italiano "Renzi-Draghi".
La prossima settimana potremo probabilmente vedere il Congresso passare un estensione del taglio "temporaneo" sull\'imposta sui salari, principalmente adottata come stimolo per l\'economia nel gennaio del 2011. Mentre scrivo, questa estensione è prevista solo per due mesi. Lasciamo da parte la politica e guardiamo alle implicazioni economiche della proroga, e poi andremo ad esaminare il deficit negli Stati Uniti. Questo darà luogo ad alcune riflessioni sull\'Europa e su che cosa dovrebbe accadere per un paese se lasciasse l\'euro.
Siamo ormai da cinque anni in una crisi che proprio non vuole andarsene. Parafrasando Charles Gave di GaveKal che ha scritto un articolo estremamente interessante su questo argomento appena settimana (2) scorsa, i politici continuano a manomettere i tassi di interesse, i tassi di cambio e in generale i prezzi degli asset. Essi continuano a consentire alle banche che gestiscono i depositi di operare come un casinò. Esse emettono nuovo debito per pagare le spese quando stanno già affogando nel debito. E di questo sembra che non ne prendano atto. Albert Einstein una volta ha definito una follia il fare lo stesso esperimento più e più volte, con la speranza di aspettarsi un diverso risultato. QE1. QE2. QE3 ... C\'è altro da dire?
Per ogni legge del governo approvata in fretta come risposta ad una crisi in corso o recente, ci saranno due o più conseguenze involontarie, che avranno effetti negativi pari o superiori al problema che è stato oggetto della risoluzione.
Angela Merkel sta guidando la richiesta di un cambiamento delle regole, una revisione del trattato fondamentale che lega l\'Unione europea. Ma è allo tempo stesso troppo e troppo tardi? Il mercato ci suggerisce che il tempo sta davvero per scadere, e così vedremo le probabili conseguenze.
L\'Europa è di nuovo al centro della scena. Alle conferenze e alle riunioni e nelle conversazioni private, è il tema del momento. Questa settimana ho pensato molto all\'Europa e al suo possibile impatto, così, ancora una volta ci addentriamo in quella che è una situazione in continua evoluzione. Questa volta, guardiamo ai possibili impatti sui mercati, e dobbiamo nuovamente riflettere su queste domande, "Stiamo tornando al 2008?" e "Ci sarà nuova Lehman nel nostro futuro?".
Ho scritto qualche tempo fa che la Grecia poteva scegliere tra un Disastro di tipo A: ossia rimanere nell'euro, e un Disastro di tipo B: uscire dall'euro. Sono appena tornato dopo aver trascorso quattro giorni in Grecia, ho incontrato un sacco di persone a tutti i livelli della società ed ora voglio condividere con voi in questa lettera la mia analisi sulle loro scelte e sui risultati che hanno raggiunto. Dirò anche un paio di cose su quali potrebbero essere le implicazioni, dettate da ulteriori sviluppi del tema Grecia sia per il resto dell'Europa che per il mondo sviluppato.
Draghi si dichiara pronto a comprare i titoli di Stato, sostenendo così la speculazione e l'aspettativa di un imminente QE. Una speranza alimentata anche dall'inusuale silenzio dal presidente della Bundesbank, Jens Weidmann.
E\' facile classificare il deficit come qualcosa che c\'è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\'occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\'economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
RICHARD ROMAGNOLI on Magazine Diapason Booking marzo_2013Richard Romagnoli
RICHARD ROMAGNOLI, Teacher e Ambasciatore nel Mondo di Yoga della Risata conduce:
Certificazione Internazionale "LEADER DI YOGA DELLA RISATA"
Sabato 23 e Domenica 24 Marzo 2013 • PalaTurismo Bellaria
L’Hasya Yoga (termine sanscrito, Yoga della Risata)
è un’ idea rivoluzionaria semplice ed efficace, elaborata nel 1995 dal medico indiano il Dr. Madan Kataria. Lo Yoga della Risata combina esercizi che stimolano la Risata Incondizionata con il Pranayama, la respirazione yoga che armonizza corpo e
mente, apportando una maggiore ossigenazione al cervello e rinforzando il sistema immunitario.
Le sessioni di Yoga della Risata sono guidate guidate dai Leader certificati nei Club della risata o nelle scuole, negli ospedali, nelle palestre, nelle aziende.
Oggi lo Yoga della Risata è presente in 70 Paesi del mondo e grazie all’interesse dei media e dei giornali di tutto il mondo si sta facendo apprezzare dalla gente di tutte le età.
Diventare Leader di Yoga della Risata della Laughter Yoga Foundation, ti darà la
fantastica opportunità di vivere in prima persona il Potere e la gioia della Risata Incondizionata. Richard è oggi uno dei maggiori esponenti di questa disciplina che ha approfondito grazie alla vicinanza con il Dr. Kataria che lo ha voluto nominare "Ambasciatore nel Mondo di Yoga della Risata" per il notevole contributo dato per la sua diffusione.
I suoi WorkShock della Risata stanno riscuotendo un grande seguito grazie al passaparola e alla forte empatia che Richard sa creare con i suoi partecipanti.
Per ricevere maggiori informazioni invia subito una email a: joyaevent@gmail.com
Una storia sull'evoluzione dell'esperienza d'uso della parte gestionale delle piattaforme di gestione del contenuto (CMS) presentata come keynote al drupalcamp di verona
Building User Experience - Guest lecture at Tallinn Technical UniversityCathy Wang
I did a guest lecture in Tallinn Technical University, for a class focusing on technical analysis.
The idea was to inspire young and future developers to have the mindset of UX
5 engaging tactics to optimise conversions for your email marketing prograHolistic Email Marketing
We all know how important conversions are - but how many of us actually focus on converting our customers within our emails? Econsultancy found that for every $92 spent acquiring customers, only $1 is spent on conversion rate optimisation and unfortunately the same can be said for email marketing.
In this session, Kath Pay of Plan to Engage shows 5 engaging tactics to implement within your email marketing programme that will help you to successfully drive conversions.
Go Inbound Marketing 2013 - Chad PollittElement Three
Director of Marketing for digitalrelevance, Chad Pollitt, explores the relationship between online content, its channels of distribution and the top of the sales funnel
"We live in a world where the little things really do matter. Each encounter, no matter how brief, is a micro-interaction which makes a deposit or withdrawal from our rational and emotional subconscious. The sum of these interactions and encounters adds up to how we feel about a particular product, brand or service. Little things. Feelings. They influence our everyday behaviors more than we realize."
Online Engagement Training for Project Safe Trade Staff. Covers the basics of Wordpress and Hootsuite.
Part II. Part I is here: http://www.slideshare.net/CommunityBridgeVideo/pst-online-engagement-training-i
Senior 2.0 - Quale UX per un social network della terza età?Cristiano Rastelli
Oggi le persone anziane sono completamente tagliate fuori dai
social-network tradizionali e dai loro “benefici”, sia perché non possiedono
le competenze informatiche richieste per il loro impiego, sia perché queste
piattaforme non sono minimamente pensate e progettate per questo scopo.
Sarebbe pensabile, anche solo immaginabile, un servizio sociale dedicato
specificatamente a persone anziane?
E in quel caso, come sarebbe possibile superare il digital-divide? non tanto
quello tecnologico, quanto quello “esperienziale”? In altre parole: se fossimo nella condizione di dover disegnare la UX per un social-network di questo tipo, che cosa faremmo?
Esperienza utente e fruizione dei contenuti nei quotidiani online in Italia.Cristiano Rastelli
Partendo dall’esperienza acquisita e vissuta in prima persona durante i due anni di lavoro che hanno portato prima alla realizzazione e poi al successivo mantenimento del sito web di un piccolo giornale d’opinione a diffusione nazionale, cercheremo di portare la nostra analisi sul rapporto fra esperienza utente e fruizione dei contenuti anche ai siti web dei principali quotidiani presenti in Italia, per provare a immaginare come i nuovi modelli di business che stanno facendo breccia nel mondo dell’editoria impongano necessariamente un nuovo approccio verso qualità, quantità e fruibilità dei contenuti offerti al lettore/consumatore/cliente, e quindi un nuovo spazio di intervento per chi si occupa di architettura dell’informazione e design dell’esperienza utente.
I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull\'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste.
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
Che cosa ci può attendere dalla folle politica monetaria che la Fed sta mettendo in atto, dando essenzialmente fondi illimitati alle banche europee? Che cosa stanno vedendo che noi non conosciamo? E\' tutto questo un precursore dell\'ulteriore allentamento monetario della riunione straordinaria del FOMC della prossima settimana, che è stata esteso da Bernanke ad una sessione di due giorni? Possiamo chiamarla "Operation Twist?" O forse "Twist and Shout?"
I leader europei sono impegnati nel mantenere sia l\'euro che la zona euro così come sono. Ma per consentirgli di fare questo, tutto deve cambiare, come suggerisce la citazione dal meraviglioso romanzo italiano del 1958, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi Lamedusa. Questo non è un compito facile, in quanto nessuno di loro vuole un cambiamento che abbia un impatto negativo verso se stessi e, come vedremo, non c\'è cambiamento che permetterà che tutto rimanga lo stesso e che non abbia un impatto severo su tutti, come vedremo. Nell\'affrontare la terza parte di una serie che continua, guardiamo alle opzioni che sono effettivamente disponibili tra le scelte del menu, o come qualche gruppo lo chiamava, il menu del dolore. Vi offro alcuni punti di riferimento che dovremmo guardare lungo il percorso, e termino con il dare un mio suggerimento su ciò che l\'Europa dovrebbe fare.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
E\’ facile classificare il deficit come qualcosa che c\’è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\’occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\’economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
Nel 2012 giungerà alle sue massime conseguenze la crisi iniziata nel 2007 e che ora estende i suoi riflessi al debito sovrano europeo. Il ruolo delle banche, dei derivati finanziari, degli stati e degli organismo sovranazionali.
Leconomia ai tempi_del_coronavirus-intervista_a_leconomia_ai_tempi_del_corona...IrinaBouros
Qual è a suo avviso il principale problema economico che ci troveremo di fronte a causa di questa crisi?
Il principale problema economico nel breve termine sarà un calo drammatico nella produzione. Stiamo osservando un calo della produzione economica annuale del 30-40 per cento per molti Paesi industrializzati. Sono dimensioni che non abbiamo mai vissuto prima e non c’è da sorprendersi che le industrie chiudano. Se l’industria non produce, il livello di debito del settore privato aumenterà e il debito del settore pubblico salirà a un livello insostenibile, a meno che non mettiamo in atto una sorta di grande piano di cancellazione del debito, o monetizzazione a livello macro, a livello micro. Mario Draghi parlava di un deleveraging (una riduzione della leva finanziaria, ndr) del settore privato che è estremamente importante. Anche il settore pubblico potrebbe farlo, se però viene supportato dalla Banca Centrale, in modo da poterne uscire con un modo molto diverso di pensare la politica economica rispetto a come abbiamo fatto in passato, con le norme sul deficit al 3%. Tutto questo non è più possibile, non solo per quest’anno, non può continuare a causa di questa crisi e delle precedenti crisi irrisolte. Ho sempre sostenuto che la crisi dell’Eurozona non è mai stata correttamente risolta: abbiamo imposto l’austerità, ma non ha aiutato.
L'euro sta attraversando la crisi più profonda dalla sua nascita. L'Europa sta affrontando una crisi economica, finanziaria e del debito. La Grecia è sull'orlo del fallimento. In questa presentazione analizziamo brevemente la crisi del debito e spieghiamo come tale crisi ed un tracollo della Grecia possano portare alla rottura dell'Euro.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
Come si fa a confrontare la crisi finanziaria di un paese con quella di un altro? Il Fondo Monetario Internazionale ha cercato di fare proprio questo, scatenando di conseguenza un dibattito piuttosto acceso negli ambienti economici. E mentre oggi vedremo le loro analisi, il punto chiave è che i modelli economici utilizzati per guidare la politica monetaria e fiscale non stanno funzionando come succedeva invece in passato.
I leader europei hanno lanciato il progetto dell\'euro nel secolo scorso come un esperimento, per vedere se la speranza politica avrebbe potuto diventare realtà economica. Quello che hanno fatto è stato quello di creare uno dei più disfunzionali sistemi economici che ci sia mai stato nella storia. E le distorsioni inerenti a tale sistema stanno incrementando un disfunzionale ordine sociale. Oggi guardiamo ad alcuni eventi piuttosto recenti ed inquietanti, che esprimono gli effettivi costi di tale esperimento. Che tipo di "terapia" sarà necessaria per curare la famiglia disfunzionale, nella quale si è trasformata l\'Europa?
Nelle ultime tre settimane sto continuamente commentando quello che personalmente penso sia una folle strada che i giapponesi hanno intrapreso, e quello che penso possa essere considerato nella storia l'esperimento di politica monetaria più scandaloso, intrigante e disperato da parte di una grande potenza economica. I giapponesi stanno rapidamente arrivando al loro Endgame, ossia raggiungere il limite della loro capacità di prendere in prestito del denaro a tassi di interesse che siano economicamente sostenibili. Se i tassi di interesse sulle obbligazioni giapponesi arrivassero solo anche ad un mero 2,2%, l'80% delle entrate fiscali servirà solo per pagare gli interessi sul loro debito. Con un rapporto debito - PIL pari al 245% si trovano in una situazione profondamente disperata e loro lo sanno. E quando ci si trova in periodi disperati, sono necessarie solo delle misure disperate.
I banchieri delle banche centrali vanno a gonfie veleHoro Capital
Quando circa due anni fa io e Jonathan Tepper abbiamo scritto Endgame, l'attenzione era molto concentrata sull'Europa, ma nel avevamo anche chiaramente parlato in modo dettagliato di come nel giro di pochi anni il Giappone sarebbe stato la fonte della vera volatilità a livello globale. "Un insetto alla ricerca di un parabrezza" era stato il titolo del capitolo dedicato al Giappone. Quest'anno, nella mia previsione sul 2013 ho scritto che sarà "l'anno del parabrezza." Nelle ultime due settimane ci siamo concentrati sui problemi che affliggono il Giappone e su quanto è importante il Giappone nell'economia mondiale; alla fine anche questa settimana dobbiamo ancora una volta concentrarci sulla Terra del Sol Levante.
La madre che ha dipinto qualsiasi spazio fosse disponibileHoro Capital
Sono già diversi anni che scrivo che il Giappone è un moscone nella ricerca di un parabrezza. E a gennaio ho scritto che il 2013 sarà l'anno del parabrezza. La recente volatilità dei mercati giapponesi ci lascia completamente esterrefatti, ma questo è effettivamente ciò che ci si dovrebbe aspettare da un paese che è sull'orlo del disastro, sia economico che fiscale. Non voglio sembrare banale in quanto da un punto di vista globale il Giappone non è la Grecia: il Giappone è la terza economia del mondo. Le sue maggiori banche sono alla pari di quelle degli Stati Uniti. E' una potenza mondiale sia nel commercio che nelle transazioni finanziarie. La sua moneta ha lo status di “riserva”. Ha due delle sei più grandi multinazionali al mondo e 71 tra le 500 più importanti imprese, viene superato solo dagli Stati Uniti ed significativamente molto davanti alla Cina che ne ha solo 46. Anche se si prende la restante parte delle grandi aziende asiatiche e le si somma con quelle Cinesi, il totale supera a malapena quelle del Giappone (CNN). In breve, quando il Giappone si imbarca in una strategia fiscale e monetaria molto rischiosa, questa può generare un grave impatto sul resto del mondo. E l’impatto può essere anche doppiamente significativo perché la crescita globale viene in questo momento guidata dall’Asia.
Il Giappone nell’ultimo trimestre è cresciuto ad un ritmo del 3,5% su base annuale, un tasso così elevato non lo si vedeva da lungo tempo. Naturalmente, i funzionari del governo vedono tutto questo come una chiara conferma delle loro nuove politiche e senza dubbio decideranno che in futuro saranno necessarie ancora più azioni di questo tipo.
Come si può arrivare ad una piena occupazione e ad un miglior livello di educazione nazionale rispetto al punto di vista che è stato recentemente dichiarato da David Rosenberg (sia alla conferenza che anche in altri contesti), ossia sul fatto che quanto prima vedremo l'inflazione ed in contemporanea anche l'inizio di un mercato obbligazionario ribassista? Devo dire che questa cosa ha sorpreso molti di noi durante la sua presentazione che si è concentrata sul tema da un mercato obbligazionario rialzista ad uno ribassista. Ma è la ragione per la quale ha deciso di credere in questa cosa che ci ha lasciati ancora di più sorpresi. Io non penso di essere assolutamente in grado di esprimere, in questo breve spazio, le motivazioni che egli ha espresso in modo così impeccabile e molto dettagliatamente durante la sua presentazione ma cercherò di evidenziare alcuni dei punti più salienti.
Questa settimana, il PMI della Cina si è attestato a malapena sopra il 50 ed è chiaramente in calo rispetto all'anno scorso. Nonostante quello che si legge la crescita economica della Cina sta rallentando, il che non è positivo per i metalli e per i prodotti legati alle materie prime (diverse da quelle considerate "soft" come i cereali, il bestiame, ecc.). GaveKal sostiene che la caduta dei prezzi delle materie prime che abbiamo visto negli ultimi tempi, forse è di natura strutturale. Eppure le obbligazioni salgono, l'oro cresce, le azioni salgono. (Chiaramente il mercato non ha ascoltato questa mattina il mio amico Nouriel Roubini, Dr. Doom, infatti dopo il suo intervento nessuno in questa conferenza ora può chiamarmi pessimista. Anche se lui preferisce il termine realistico..) Apparentemente tutto sta levitando.
Ipotizziamo di stare in un mondo perfettoHoro Capital
Come abbiamo visto la scorsa settimana gli economisti non sono nemmeno così particolarmente bravi nel raccontarci quello che è successo durante l'anno che è appena passato e tanto meno nel raccontarci quello che deve ancora arrivare. (E spesso vediamo dei bilanci nazionali che pretendono di fare delle previsioni a dieci o più anni.)
Il concetto di base è piuttosto semplice. Vi è la necessità di prevedere dei ricavi e dei costi. Delle due, le spese sono la cosa più semplice da prevedere. La maggior parte delle spese del governo sono voci di un bilancio. "Si prevede di spendere $5 miliardi di dollari all'anno per la manutenzione di strade e ponti, $1 miliardo di dollari per i parchi nazionali, $925 miliardi dollari per la difesa, ecc." Anche i costi della Social Security sono semplici da prevedere. La sanità invece comporta un sacco di stime, ed infine i costi inerenti alla disoccupazione salgono e scendono in relazione all'economia.
Iniziamo questa settimana con una domanda semplice. L'inflazione è una cosa buona o cattiva? Rispondete rapidamente. Mi dispiace, la vostra risposta è sbagliata. O meglio non possiamo sapere se la vostra risposta è giusta o sbagliata, perché non siamo sicuri che cosa si intende dire con la domanda. Possiamo pensare che sia una cosa buona, ma non possiamo esserne sicuri perché la parola inflazione ha significati diversi, a seconda delle persone che si trovano in luoghi e tempi diversi. Infatti, anche delle stesse persone nello stesso luogo e alla medesima ora non riescono ad accordarsi su una definizione precisa.
Il documento che ha dato vita alla zona euro si trova proprio in questa condizione. Tutti pensano di sapere cosa volesse dire o almeno i tedeschi. La Bundesbank (la banca centrale tedesca) era abbastanza sicura che avrebbe impedito la monetizzazione del debito. C'è scritto proprio così all'articolo 123. Ma l'Unione europea e la BCE (con il loro fedele compagno del FMI) sembrano costantemente però muoversi in un territorio inesplorato. Banche, credito e crisi dei debiti governativi sembra richiedano manovre legali che non sono state esplicitamente specificate. Mentre il resto d'Europa sta a guardare, la BCE man mano che va avanti traccia le linee sulla mappa.
Previsioni per il 2013: insostenibilità e transizioneHoro Capital
Mentre ci stiamo accingendo ad iniziare un nuovo anno, ci stiamo di nuovo inserendo nel rito della previsione per il prossimo anno. Quest'anno voglio guardare un po' più in la rispetto ad un singolo anno, questo al fine di riflettere in modo più approfondito sui cambiamenti che stanno per accadere nel mondo sviluppato. Stiamo andando tutti in contro a dei cambiamenti nel nuovo contesto economico (ed è quello che ci darà il benvenuto). La transizione porterà sia crisi che perdite per coloro che si impantaneranno nel sistema attuale che deve evolversi o crollare, ma anche delle opportunità per coloro che vedono la necessità di un cambiamento e desiderano cogliere dei vantaggi dall'evoluzione in corso.
"Per ogni problema complesso c'è una risposta chiara, semplice e sbagliata".
H. L. Mencken
Forse la domanda che mi viene maggiormente posta è: "Cosa ne pensi dell'oro?" Anche se spesso ho scritto dei brevi commenti sul metallo giallo, non riesco a ricordare l'ultima volta che ho dedicato un intera lettera al tema dell'oro.
Picco del petrolio o picco dell'energia. una soluzione ottimaleHoro Capital
Un tema costante di questa lettera è il fatto che gli elementi che la compongono possono sembrare da lontano disgiunti gli uni dagli altri, ma in realtà sono collegati tra di loro con il tema principale. Se si protende da un lato sembra si possa creare una reazione che porti a delle conclusioni improbabili. Oggi esploriamo la connessione tra il disavanzo di bilancio e la politica energetica.
"Una cosa è avere un parere da un punto di vista macro, ma cosa molto diversa è agire come se questo fosse corretto."
Howard Marks, Oaktree Capital Management
Può essere frustrante ed anche un po' futile l'esperienza di essere un economista. I mercati finanziari non sempre si comportano come se ci fosse un collegamento tra i fondamentali economici e i prezzi delle azioni.
Formazione del Capitale e Fiscal CliffHoro Capital
Nell\'attuale contesto economico spesso ci si lamenta in merito alla volatilità e all\'incertezza, ma c\'è una cosa della quale credo che possiamo essere abbastanza certi: le tasse stanno crescendo.
La disoccupazione giovanile negli Stati Uniti è arrivata ad un valore pari al 17,1%. In Europa il problema è ancora più accentuato. Il caso più eclatante è la Grecia dove la disoccupazione giovanile è al 58% mentre in Spagna questa è vicina al 55%. Il Portogallo è al 36% e in Italia è al 35%. In Francia è superiore al 25%. Questo è solo un chiaro sintomo della crisi del credito? In gran parte chiaramente lo è, ma penso che ci sia un qualcosa di più profondo che si sta generando, un significativo cambiamento nella fondamenta del mercato del lavoro.
Ho spesso detto che non considero l\'oro un investimento ma piuttosto un assicurazione. Ma la domanda è un assicurazione contro che cosa? Mentre parlavo a quel pubblico dei loro problemi concreti, mi sono reso conto che l\'oro è l\'assicurazione della banca centrale.
A tutti noi piace pensare a noi stessi come esseri umani del tutto razionali, governati dalla logica e dall\'analisi ma purtroppo non siamo così logici come vorremmo. Per le nostre decisioni adottiamo tutti i tipi di pregiudizi e anche lo stesso modo in cui elaboriamo le informazioni nel nostro cervello umano questo crea una serie di pregiudizi. Siamo tutti intenti a vedere ciò che ci aspettiamo di vedere e quindi non solo non riusciamo a vedere la foresta attraverso gli alberi, ma alla stessa modo riusciamo ad ammirare la foresta senza far caso agli alberi. Siamo tutti troppo spesso intenti a guardare ciò che pensiamo dovremmo vedere (questo è uno dei motivi per cui è così difficile modificare il proprio modo di scrivere!).
1. SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital
Preparandosi per una Crisi del Credito
di John Mauldin | 10 settembre 2011 - Anno 2 - Numero 36
In questo numero:
Le conseguenze dell'austerità
Rottura dell'Euro - Le conseguenze
Welcome to the Hotel California
La lenta marcia verso la recessione negli Stati Uniti
Preparandosi per una crisi del credito
Che cosa si può fare in merito al tempo?
Europa, Huston, New York e South Africa
"Sono sicuro che l'euro ci obbligherà ad introdurre una nuova serie di strumenti di politica
economica. E' politicamente impossibile proporli adesso. Ma un giorno ci sarà una crisi e
dei nuovi strumenti saranno creati. "
- Romano Prodi, presidente della Commissione Europea, dicembre 2001
Prodi e gli altri dirigenti che hanno coniato l'euro sapevano cosa stavano facendo.
Sapevano che una crisi si sarebbe sviluppata, come Milton Friedman e molti altri avevano
previsto. Hanno accettato tutto ciò come prezzo per l'unità Europea. Ma ora il pagamento
sta arrivando a scadenza, ed è molto più grande di quello che probabilmente avevano
pensato.
Questa settimana volgiamo il nostro sguardo prima all'Europa e poi agli Stati Uniti, e ci
interrogheremo sulla possibilità di una ennesima crisi del credito come quella della fine del
2008. Poi ho delineato brevemente i primi passi che si potrebbero prendere in
considerazione ora, piuttosto che aspettare fino alla metà della crisi. E' possibile che
possiamo evitarla ma, lo ammetto, noi (e lo estendiamo anche alla crisi) dipendiamo dai
leader politici dei paesi sviluppati (Stati Uniti, Europa e Giappone), dalle scelte difficili e da
quello che è necessario fare. E in entrambi i casi, ci sono alcune aree di interesse che
chiaramente vogliono evitare. Infine, torno sulle mie previsioni preferite, il tempo, e vi
offrono una finestra sulle prossime stagioni. Possiamo prenderci una pausa? C'è molto di
cui parlare, quindi dovremo iniziare subito.
Le conseguenze dell'austerità
Il mercato sta prezzando con una certezza di quasi il 100% un default greco (OK, in realtà
è il 91%), e i rumors nelle sale di trading parlano di un imminente default della Grecia
questo fine settimana. Bloomberg (e tutti gli altri) hanno riferito che la Germania sta
facendo piani di emergenza per il default. Naturalmente, la Grecia ha emesso tre smentite
oggi. Mi viene in mente quella splendida citazione dalla sitcom britannica degli anni '80, Sì,
Primo Ministro: "Non credere mai a nulla fino a quando non è stata ufficialmente negata."
La Germania sta conteggiando una potenziale perdita del 50% per le loro banche e
assicurazioni. Sean Egan (capo di una molto affidabile società di analisi obbligazionaria:
Egan-Jones) pensa che l'ultimo taglio sarà più vicino al 90%. E tutto questo è solo per la
2. Grecia. Maggiori informazioni sul fattore di contagio le troverete più avanti.
"L'esistenza di un 'Piano B' sottolinea le marcate preoccupazioni della Germania per la
Grecia nell'attenersi agli obbiettivi dei tagli di bilancio minacciando gli sforzi Europei nel
domare il crepitio della crisi del debito dell'euro. I legislatori tedeschi hanno intensificato la
loro critica nei confronti della Grecia questa settimana, minacciando di ritirare gli aiuti fino
a quando non saranno soddisfatti i termini del suo pacchetto di austerità, dopo che una
missione internazionale ad Atene ha sospeso il report sui progressi del paese.
"'La Grecia è "sul filo del rasoio", 'il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha
detto ai legislatori in un incontro a porte chiuse a Berlino il 7 settembre, come ha mostrato
ieri un report del Parlamento. Se il governo non può soddisfare i termini dell'aiuto, 'sta alla
Grecia capire come ottenere il finanziamento senza l'aiuto della zona euro', ha poi detto in
un discorso al parlamento.
"Schaeuble è in viaggio per una riunione dei banchieri centrali e dei ministri delle Finanze
del Gruppo del G7 a Marsiglia, in Francia, oggi si troveranno ad affrontare il tema del
rilancio della crescita in mezzo alle crescenti minacce di crisi del debito in Europa e ad una
ripresa globale in rallentamento." (Bloomberg: vedi http://www.bloomberg.com/news/2011-
09-09/germany-said-to-prepare-plan-to-aid-country-s-banks-should-greece-default.html )
(C'è un over / under sulle scommesse in Europa per il fatto che rimanga Schaeuble come
ministro delle finanze molto più a lungo, dopo questo incontro del fine settimana del G-7,
dato il suo chiaro dissenso con la Merkel. Io penso di scommettere su under. Merkel è
tosta. O forse ha deciso di giocare in maniera scrupolosa. La stampa cerca di non fare
apparire questa situazione. Anche se stanno giocando agli alti livelli una dura partita in
Germania)
Chiunque abbia letto la mia lettera negli ultimi tre anni, non può essere sorpreso dal fatto
che la Grecia farà default. Si tratta di aritmetica della scuola elementare. Il rapporto debito-
PIL della Grecia è attualmente al 140%. Sarà vicino al 180% entro la fine dell'anno
(ammesso che qualcuno dia a loro i soldi). Il deficit è salito del 15%. Semplicemente non
può affrontare la spesa per gli interessi. Il vero mercato (senza sovvenzione dell'Eurozona)
dei tassi di interesse dei titoli greci a breve termine è vicino al 100%, come ho letto sulla
stampa. Il loro debito a lungo termine non può essere rifinanziato senza i salvataggi
dell'Eurozona.
Qualcuno è stato sorpreso dal fatto che i greci hanno annunciato un deficit di bilancio dello
stato di € 15,5 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2011, contro i 12,5 miliardi di euro
nello stesso periodo dello scorso anno? Cos'altro ci si poteva aspettare da una maggiore
austerità? Se si riduce il PIL tanto quanto la Grecia ha cercato di fare, NATURALMENTE
si ottiene meno del PIL e quindi minori entrate fiscali. Non si può fare il 5% l'anno, come
ho sottolineato più e più volte. Queste sono le conseguenze del permettere al debito di
aumentare troppo. E 'l'Endgame.
[Rapido inciso: se (quando) gli Stati Uniti andranno in recessione, hai pensato a cosa
accadrà? Una recessione, naturalmente, significa abbassare il PIL, il che significa
l'aumento della disoccupazione. Tutto questo porterà ad un aumento dei costi a causa
dell'incremento della disoccupazione e degli aiuti governativi, e, naturalmente, minori ricavi
come gettito fiscale. Date le proiezioni e la strada che stiamo attualmente percorrendo,
significa anche un deficit superiore a quello che abbiamo ora. Se Obama mette in atto il
3. suo piano, e se entriamo in una recessione, vedremo il deficit ad un livello record.
Certamente oltre $1,5 trilioni, e a seconda del livello della recessione, si potrebbero
paventare 2000 miliardi dollari. Che cosa ne pensa il Tea Party? I governi hanno meno
controllo di quello che pensano su queste cose. Chiedetelo alla Grecia o a qualsiasi altro
paese con una crisi del debito, cosa prevedono per i loro bilanci]
I Greci erano fuori di oltre il 25%. E gli è stato chiesto di tagliare ulteriormente i propri
deficit del 4% o giù di lì ogni anno per i prossimi 3-4 anni. Il che garantisce una vera e
propria depressione. Significa anche minori ricavi e maggiori deficit, anche a livelli di
budget ridotti, facendoli allontanare dal loro obiettivo, non importa quanto velocemente
essi corrano. Ora sono in una spirale mortale del debito. Non c'è via d'uscita, a breve c'è
semplicemente il salvataggio dell'Europa o niente altro, che non è probabile.
L'Europa sta per affrontare questa crisi greca. Il problema è che questo è l'inizio di una
serie di crisi e non la fine. Di queste non si discute, almeno in pubblico, su come affrontare
il problema sistemico del troppo debito in tutti i paesi periferici.
Senza il sostegno della BCE, i tassi di interesse dell'Italia e della Spagna sarebbero ad un
livello tale che il pagamento non sarebbe più sostenibile. Riesco a vedere un percorso per
l'Italia (non bello, ma un percorso comunque), ma per la Spagna è più difficile, data la
debolezza delle sue banche e il massiccio debito privato. Si tratta di economie importanti.
Come fanno ad uscire da questa crisi senza una crisi del debito come quella del 2008?
Veniamo alle prese con il problema. La Germania apparentemente lo sta facendo questo
fine settimana, con la preparazione del denaro che sta per versare alla Grecia per
sostenere le proprie banche. Questo è un piano molto buono. Ma come i buoni report delle
ricerche (da Stephane Deo, Paul Donovan, e Larry Hathaway nella sede di Londra -
complimenti, ragazzi) di UBS ci mostrano, risolvere il problema sarà molto costoso. I
prossimi paragrafi sono dedicati alla loro introduzione.
Rottura dell'Euro - Le conseguenze
L'Euro potrebbe non continuare ad esistere (almeno come ora)
"Sotto l'attuale struttura e con i membri attuali, l'Euro non funziona. Dovranno cambiare la
struttura, o i membri.
"La Confederazione fiscale, senza disgregazione
"Il nostro scenario di base prevede con una probabilità schiacciante che l'euro si muova
lentamente (e dolorosamente) verso un qualche tipo di integrazione fiscale. Nel caso
peggiore, di rottura, è molto più costoso e vicino ad una probabilità dello zero. I Paesi non
possono essere espulsi, ma gli stati sovrani potrebbero scegliere la secessione. Tuttavia,
la generale discussione dell'opzione di rottura dell'euro ha notevolmente sottovaluto le
conseguenze di una tale mossa.
"Il costo economico (parte 1)
"Il costo per un paese debole che lascia l'Euro è significativo. Le conseguenze includono il
default sovrano, i default aziendali, il collasso del sistema bancario e il crollo del
commercio internazionale. Sono poche le possibilità che può offrire loro una svalutazione
4. assistita. Stimiamo che un paese della zona Euro debole, che lasci l'euro dovrebbe
sostenere un costo tra circa i 9.500 € e gli 11.500 € per persona durante il primo anno. Il
costo poi probabilmente ammonterebbe tra i € 3.000 e i € 4.000 a persona all'anno per gli
anni successivi. Il che equivarrebbe al 40% o al 50% del PIL nel primo anno.
Il costo economico (parte 2)
"Se un paese forte come la Germania decide di lasciare l'euro, le conseguenze
includerebbero dei default aziendali, la ricapitalizzazione del sistema bancario e il crollo
del commercio internazionale. Se la Germania dovesse lasciare, riteniamo che il costo si
aggiri intorno tra i € 6.000 e € 8.000 per ogni tedesco adulto e bambino nel primo anno, e
un range tra i € 3.500 e i € 4.500 per persona all'anno per i successivi. Questo è
l'equivalente tra il 20% e il 25% del PIL nel primo anno. In confronto, il costo dell'intero
salvataggio della Grecia, Irlanda e Portogallo per il default di questi paesi sarebbe di poco
superiore ai € 1.000 per persona, in una sola volta.
"Il costo politico
"Il costo economico è, per molti versi, l'ultima delle preoccupazioni che gli investitori
dovrebbero avere circa un break-up. La frammentazione dell'euro comporterebbe dei costi
politici. L'influenza internazionale europea cesserebbe (così come il concetto di 'Europa'
come sistema politico integrato diverrebbe privo di significato). Vale anche la pena
osservare che quasi nessuna delle moderne unioni monetarie si sono disgregate senza
una qualche forma di governo autoritario o militare, o di guerra civile".
Welcome to the Hotel California
Welcome to the Hotel California
Such a lovely place
Such a lovely face
They livin’ it up at the Hotel California
What a nice surprise, bring your alibis
Last thing I remember, I was running for the door
I had to find the passage back to the place I was before
“Relax,” said the night man, “We are programmed to receive.
You can check out any time you like, but you can never leave!”
- The Eagles, 1977
Si può essere in disaccordo con l'analisi di UBS su diversi punti, ma tutto ciò dimostra che
pasti gratis non ce ne sono. Non è una questione di dolore o non dolore, ma di quanto
dolore e come viene condiviso. E' per rendere tutto più difficile, rompere può costare di più
che rimanere e soffrire, sia per i paesi deboli che per quelli forti. Non ci sono scelte facili, e
risposte semplici. Come nell'Hotel California, puoi entrare ma non si può uscire!
Semplicemente non ci sono fondi per farlo, o per espellere un membro.
I costi per far uscire la Grecia sarebbero orrendi. Ma allora lo sono anche i costi di una
permanenza. Scegliete con saggezza. Citando ancora il report di UBS:
"... L'unico modo per un paese di lasciare l'UEM in modo legale è quello di negoziare una
5. modifica del Trattato che creerebbe una clausola di opt-out. Dopo aver negoziato il diritto
di uscire, lo Stato membro potrebbe allora, e solo allora, esercitare tale nuovo diritto.
Anche se questo sembra superficialmente un processo di uscita praticabile, ci sono infatti
alcuni ostacoli importanti.
"Negoziare una via d'uscita, richiederà un periodo di tempo prolungato. Tenete a mente
che il paese in uscita non sta negoziando con l'area euro, ma con l'intera Unione europea.
Tutte le norme e i trattati che disciplinano l'euro sono trattati dell'Unione Europea (e, anzi,
formano la Costituzione dell'Unione Europea). Molti dei 27 paesi che compongono
l'Unione europea potrebbero fare richiesta di un referendum per la modifica del trattato, e
molti altri potrebbero scegliere di fare un referendum. Mentre la procedura di negoziazione
è lunga, un solo governo o elettore potrebbe porre il veto, e il potenziale secessionista
sperimenterebbe la maggior parte o tutti i problemi che abbiamo messo in evidenza nella
precedente sezione (corse agli sportelli, default sovrano, default aziendali, e ciò che può
essere eufemisticamente chiamato 'disordine')
Lasciando improvvisamente si tradurrebbe in un giorno di chiusura delle banche e di
azioni legali di massa, il che richiederebbe la disponibilità di mettersi di fronte a qualsiasi
tribunale europeo, così come i contratti di ogni genere sarebbero annullati. Il governo
greco avrebbe dovuto "convenientemente" approvare una legge che richiedesse a tutte le
imprese greche di convertire tutti i contratti in euro nella "nuova dracma," dando copertura
alle loro imprese, che semplicemente non riuscirebbero a trovare gli euro per il rimborso.
Ma allora, cosa dire dei business futuri?
Forniture mediche? Cibo? - Gli elementi base? Devi trovare valute forti per quello che non
produci nel paese. La Grecia non ha l'autosufficienza energetica, importa oltre il 70% del
suo fabbisogno energetico. Hanno un massiccio deficit commerciale, chi al di fuori della
Grecia vorrebbe la "nuova dracma?" I servizi bancari? Le parti per le barche e le
attrezzature aziendali? La lista potrebbe continuare all'infinito. Il crollo del commercio
sarebbe drammatico, il trasporto soffrirebbe, e la disoccupazione sarebbe alle stelle.
Se la Germania dovesse lasciare, la sua economia basata sulle esportazioni sarebbe
colpita molto duramente. E' probabile che il "nuovo marco" si apprezzerebbe in termini di
valore, in modo molto simile al franco svizzero, rendendo le esportazioni della Germania
ancora più costose. Per non parlare delle potenziali barriere commerciali e della grave (e
probabilmente lunga) crisi sulla quale molte delle loro esportazioni e dei loro partner
commerciali della zona euro incapperebbero. E le banche tedesche, che hanno prestato
denaro in euro, vedrebbero deprezzate le loro attività e avrebbero bisogno di un massiccio
sostegno del governo. (Proprio come avviene attualmente!)
Può essere evitata la crisi? Sì. Ma ciò non significa che non ci sarà alcun dolore. Siamo in
grado di evitare una debacle del debito negli Stati Uniti, ma in questo modo si dovrebbe
ridurre il debito ogni anno per i prossimi 5-6 anni a dispetto di una crescita lenta e un alta
disoccupazione. Si richiederà un enorme volontà politica e molte persone saranno
disoccupate e molte aziende andranno perse.
Ray Dalio e la sua squadra brillante della Bridgewater hanno fatto una serie di relazioni su
un piano per l'Europa. Fondamentalmente, si tratta di decidere quali istituzioni devono
essere salvate (e a quale costo) lasciando che il resto percorra la propria strada. Se sono
in bancarotta, allora così sia. Utilizzare il capitale dell'Europa per salvare le istituzioni
6. importanti (non gli azionisti o gli obbligazionisti). Saranno in grado di farlo? Forse.
Lo straordinario, perspicace e brillante John Hussman ha scritto di recente in merito ad un
tema simile. E' una lettura obbligata per me. Cito:
"L'economia globale si trova ad un bivio che esige una decisione - quale sarà il nostro
leader da difendere? Una scelta è quella di difendere gli obbligazionisti - gli attuali
possessori delle banche mal gestite, gli inutilizzabili debiti periferici europei, gli istituti di
credito con la loro errata allocazione del capitale. Difendere gli obbligazionisti richiederà
austerità forzata della spesa pubblica delle economie già depresse, che hanno continuato
le distorsioni monetarie, e l'uso di fondi pubblici per ricapitalizzare. Non si farà nulla per
creare posti di lavoro, o per la ripresa economica.
"L'alternativa è quella di difendere il pubblico, concentrandosi sulla riduzione degli oneri
del debito dovuto per la ristrutturazione del debito sovrano dei periferici, riconoscendo che
la maggior parte delle istituzioni finanziarie sono più che sufficientemente capitalizzate
dagli azionisti per assorbire le perdite del debito dei possessori di obbligazioni proprie
senza danneggiare i clienti o le controparti - ma anche riconoscere che le ristrutturazione
del debito spazzeranno via molti attuali titolari di titoli finanziari mal gestiti e richiederà un
trasferimento di proprietà e la ricapitalizzazione. Questa alternativa richiede una politica
fiscale e la disponibilità ad accettare maggiori deficit nel breve termine, con cambiamenti
significativi nella traiettoria di lungo termine della spesa.
"La teoria dei giochi, è un concetto noto come l'equilibrio di Nash' (in seguito al lavoro di
John Nash). La caratteristica fondamentale è che la strategia di ogni giocatore è ottimale,
data la strategia scelta dagli altri giocatori. Ad esempio, 'guido a destra / tu guidi a destra'
è un equilibrio di Nash, e cosi se 'io guido a sinistra / tu guidi a sinistra.' Altre scelte sono
fatali.
"Attualmente, l'economia globale è in un basso livello di equilibrio di Nash in cui i
consumatori sono riluttanti a spendere perché le aziende sono riluttanti ad assumere,
mentre le imprese sono riluttanti ad assumere perché i consumatori sono riluttanti a
spendere. Purtroppo, semplicemente offrendo ai consumatori alcuni sgravi fiscali, o
cercando di incentivare l'assunzione, non cambierebbe questo equilibrio, perché non
affronta il problema di fondo. I consumatori sono riluttanti a spendere perché continuano
ad essere oberati dai loro debiti, con una percentuale significativa dei mutui sott'acqua, la
politica fiscale che si affaccia verso l'austerità, e la politica monetaria, che distorce i
mercati finanziari in modo da incoraggiare ulteriormente la cattiva allocazione del capitale
e al tempo stesso affamando i risparmiatori di redditi da interesse.
"Non possiamo semplicemente passare ad un alto livello di equilibrio (i consumatori
spendono perché i datori di lavoro assumono, i datori di lavoro assumono perché i
consumatori spendono) finché i problemi di bilancio non vengono evidenziati. Questo
richiede una ristrutturazione del debito e un ristrutturazione dei mutui. Mentre ci sono
certamente alcune strategie (come una corretta valutazione delle proprietà immobiliari) in
grado di coordinare la ristrutturazione senza sovvenzioni pubbliche, su larga scala
comunque la ristrutturazione non sarà indolore, e potrà provocare delle turbolenze di
mercato e dei lamenti opportunistici dal settore finanziario su una 'crisi finanziaria globale.'
Ma tenete presente che i mercati azionari globali possono perdere dai $4-8 trilioni di dollari
di valore di mercato nel corso di un normale mercato orso. Il credere che chi detiene
obbligazioni non possa essere autorizzato a sostenere delle perdite è un'assurdità. La
7. ristrutturazione del debito è ancora la migliore opzione per curare un cancro prima che si
diffonda. Altre scelte sono invece fatali."
Potete vedere su (http://hussmanfunds.com/wmc/wmc110905.htm la restante parte di
questo articolo.)
Pensate che le banche centrali del mondo e le principali istituzioni non siano preoccupate?
Si stanno tirando indietro dal debito bancario in Europa, come lo fanno i gestori dei fondi
negli Stati Uniti. (Nota: Vorrei controllare e vedere che cosa detengono i vostri fondi
monetari - quanto debito delle banche Europee e di quali. Mentre hanno indicato che
stanno riducendo la loro esposizione, ci sono ancora circa $1.200 miliardi dollari di
esposizione verso i PIIGS nelle istituzioni della zona euro.)
Guarda il seguente grafico della Fed di St. Louis. E' l'ammontare dei depositi presso la
Fed di conti esteri ufficiali e internazionali, a dei tassi che non sono quasi nulla. E' il valore
più elevato dal 2008. Che cosa loro sanno che noi non sappiamo?
La lenta marcia verso la recessione negli Stati Uniti
Finché non ci sarà una vera crisi in Europa, gli Stati Uniti continueranno il loro percorso di
una crescita più lenta. Gli economisti che basano le loro proiezioni sulla storia passata
prossimamente non la vedranno. Gli analisti che basano le loro stime sugli utili sulle base
delle recenti performance stanno nuovamente sbagliando. Nota: gli analisti, come ho
scritto numerose volte in questa lettera, sono molto, molto incapaci come gruppo nel
predire i futuri utili e io sono incredibilmente stupito di come le persone continuino a
prestargli attenzione, ma apparentemente continuano a farlo. Loro costantemente non
prendono ne i minimi ne i massimi. Questa è l'unica cosa che sono molto bravi a fare.
John Hussman, nella stessa analisi, ci offre il grafico qui sotto indicato, che è una variante
sui temi che ho evidenziato nei numeri precedenti, ma con un suo tocco personale. Si
8. tratta di una combinazione di quattro indici della Fed e di quattro report dell'ISM. Ed è stato
un affidabile previsore di recessioni - uno di quelli che ci suggerisce fortemente quando ci
siamo o ci stiamo entrando.
E le recenti revisioni sui dati economici ci suggeriscono che le aziende avranno sempre
più difficoltà nel fare quegli elevati utili che sono stati stimati. Come Albert Edwards di
Societe Generale ha segnalato nel report di questa settimana:
"... all'inizio del 2011, i trend sulla produttività hanno avuto una forte svolta verso il peggio -
soprattutto rispetto a quanto inizialmente riportato. Una stima iniziale sul fatto che la
produttività del 1° trimestre sarebbe cresciuta del 1,8% si è trasformata riportando un calo
dello 0,6%. Un lieve aumento dello 0,7% nel 1° trimestre del ULC (costo unitario del
lavoro) si è trasformato riportando un impressionante aumento del 4,8%! Oltre a questo
aumento del 4,8%, ULC è salito ulteriormente del 2,2% nel Q2. Ma la notizia peggiore
della scorsa settimana scorsa è stato il rivisto aumento da parte della BLS dell'ULC che è
cresciuto nel Q2 dal 2,2% al 3,3%, trimestre su trimestre. Il costo unitario del lavoro nel
settore non agricolo Statunitense sta ora aumentando del 2% su base annua. Questa è
una pessima notizia per i profitti aziendali. Brutte notizie per i titoli azionari. E perché il
ritmo del ULC è un fattore chiave dell'inflazione (verso l'alto in questo caso), è una cattiva
notizia per una sempre più criticata e divisa Fed".
Preparandosi per una crisi del credito
C'è così tanto che ci si potrebbe spingere in un altra crisi del credito tipo Lehman del 2008.
9. Come ho detto, non è un dato certo, ma la possibilità dovrebbe essere sullo schermo del
vostro radar. Lehman potrebbe essere stata la goccia che fece traboccare il vaso, ma
c'erano un sacco di altri problemi. Prima del 2008, non avevamo mai visto grandi imprese
del mondo finanziario semplicemente scomparire. Mi viene in mente REFCO. Ma senza
alcun lamento da parte dei mercati. Ma Lehman era una delle dozzine di problemi in tutto il
mondo, derivanti dall'ampia crisi dei mutui subprime. Howard Marks di Oaktree scrive sui
problemi che avvengono in contemporanea nei mercati e su cosa succede:
"I mercati di solito fanno un buon lavoro quando devono affrontare i problemi uno alla
volta. Quando ne nasce uno, gli analisti lo analizzano e gli investitori ne traggono le
conclusioni, e con calma adeguano i loro portafogli. Ma quando c'è una confluenza di
eventi negativi, i mercati possono essere sopraffatti e perdere la calma. Cose che
potrebbero essere individualmente tollerabili combinate assieme diventano un
pasticcio incomprensibile, la cui ampiezza e ramificazioni vanno al di là di qualsiasi
analisi. Le crisi di mercato sono caotiche, disordinate, e la molteplicità e
simultaneità di cause contribuiscono nelle svolgere un importante ruolo nel
renderle tali."
Ieri ho fatto un'intervista con i cari amici David Galland e Doug Casey di Casey Research.
Loro sono decisamente molto più ribassisti di quanto lo sia io, così io sarò "l'ottimista"
presente nel loro panel. Ma loro mi hanno costretto ad ammettere che una parte del mio
ottimismo dipende dalla probabilità che i leader politici americani facciano le cose giuste. A
seconda del vostro parere su questo, si può essere più o meno inclini a pensare che ci
possa essere una nuova crisi nel vostro futuro. E mentre mi fa piacere pensare che non mi
sto mostrando come uno che non ha pregiudizi sulla propria realtà, credo che l'Europa
abbia dei problemi peggiori e una situazione ancora più difficile rispetto agli USA. Li una
crisi è molto più probabile, credo.
E qualsiasi ipotesi si desideri fare è tra un 50-50 fino a un 70-30 (scegliete voi il numero),
c'è una ragionevole prospettiva per un'altra crisi del credito. Che cosa dovresti fare?
Primo, ripensare al 2008. Se eravate stati abbastanza liquidi? Se avete avuto abbastanza
liquidità? Se no, allora pensate ad aumentare la liquidità ora. Quando la crisi colpisce, si
deve vendere ciò che si può per ciò che si può ottenere, non ciò che si vuole a prezzi
ragionevoli.
Sto personalmente aumentando la mia liquidità nel mio business. Io di solito investo i miei
soldi nel più breve tempo possibile. Ora, io sto ancora investendo, e anche voi dovreste
ancora mettere i soldi dove pensate abbiano le maggiori potenzialità per fare bene durante
una crisi. Tornate indietro e guardate a che cosa ha funzionato nel 2008 e compratene
ancora di più di quello! I fondi long-only non hanno funzionato. Quelli che erano invece più
flessibili hanno funzionato.
Nella prossima crisi, l'opportunità di acquistare asset a buon mercato crescerà, avendo
qualche soldo da parte questo renderà più facile comperare cose che desiderate avere per
i prossimi 10-20 anni, sia che producano reddito o solo qualcosa che si desidera come
piacere.
Pensate al vostro portafoglio. Nel 2008 ho visto degli investitori liquidare dei fondi solidi, o
vendere asset a prezzi ridicoli, perché era l'unico modo per fare cassa, invece quando è il
10. momento per investire di più, non esitate. Assicurati di essere la "mano forte".
Comprendetemi bene, non sto dicendo di vendere le vostre azioni sulle quali siete
convinti. Ne ho alcune e ne sto comprando di più ancora. Ma nessun fondo indicizzato,
nessuno solo long-only, i fondi senza copertura. Faccio scelte molto particolari quando si
tratta di investimenti long-only, che sto cercando di tenere al di là di un orizzonte di dieci
anni. E questi sono i rischi che (almeno oggi) voglio prendere.
Non voglio possedere qualcosa che assomiglia ad un fondo indicizzato o a dei fondi
comuni long-only. Pensate al 2008. Voglio fondi e manager che abbiano un limite o che
abbiano una copertura, e preferibilmente entrambe.
Non metterei del denaro nelle azioni o obbligazioni di banche, negli Stati Uniti e soprattutto
non in Europa. Ho avuto delle conversazioni private con dei leader repubblicani.
Semplicemente non c'è la volontà di fare un altro piano di salvataggio TARP - come quello
fatto per gli obbligazionisti e azionisti. Io gli credo. Come ha suggerito Hussman, questa
volta gli obbligazionisti perderanno dei soldi. Io non so chi di loro sarà pronto a perderli,
ma ci sono un sacco di altri posti dove mettere i propri asset. Se pensi di avere una certa
speciale comprensione, potrai essere mio ospite, ma vedo soltanto troppi rischi rispetto al
possibile ritorno, soprattutto nelle obbligazioni delle banche di grandi dimensioni che
pagano così poco. Questo non vuol dire che sono tutte ugualmente pessime - non certo le
Regionali con una minore esposizione verso l'Europa. Ma fate il vostro compito.
(Avvertimento: io credo che anche il leader del GOP dovrà fare qualche avvertimento e
consentire al governo di essere " possessore di debito" delle banche troppo grandi per
farle fallire e che gli abbiamo permesso di continuare a vivere sotto il disegno della
pessima legge finanziaria chiamata Dodd -Frank, che deve essere abrogata e sostituita.
Dobbiamo preservare il sistema, ma non gli azionisti e gli obbligazionisti, che questa volta
perderanno)
Pensate al vostro business. I rapporti con le banche non sono più quelli di una volta.
Dedicate del tempo in questo momento prendendovi degli impegni. Ricordatevi del picco
nel 2008 del credito bancario? Sono state le linee di credito in corso ad essere chiuse. Ma
nessuno possiede nuove linee al momento. Cosa si può fare se le vendite diventano
difficili? Che cosa potete fare per aumentare la quota di mercato quando i vostri
concorrenti incominciano a tirarsi indietro? I vincitori nel 2008-09 sono state le aziende che
hanno aumentato la capacità di innovazione e non si sono tirate indietro (secondo un
sondaggio della Boston Consulting Group).
Se fate una giusta pianificazione, la prossima crisi sarà per voi un occasione e non una
crisi personale. E sarete in grado di aiutare meglio chi ne ha più bisogno.
Una nota speciale. Entro un paio di settimane, invierò una e-mail che conterrà un link ad
un vero e proprio tesoro totalmente gratuito di idee di business e di marketing che sarà
possibile utilizzare per mantenere il vostro business all'avanguardia, sia per quelli di lunga
data che per quelli che sono appena agli inizi. E' una di quelle cose che posso fare e che
mi costa molto poco, ma che a volte può significare molto per te. Sono solo felice di
essere in grado di aiutarti un po'.
So, che a volte, dico delle cose piuttosto dure, ma davvero non voglio che tu debba
scavare una buca e entrarci da solo e poi coprirti. Non lo faccio. Mentre siamo forse un po'
11. più cauti, ma anche noi siamo alla ricerca di modi per crescere ed essere più aggressivi
qui nel mio lavoro. Io continuo a ripetere: bisogna cercare le opportunità. Ci sono. Basta
misurare il rischio in modo appropriato.
Che cosa si può fare in merito al tempo?
La risposta è, non molto, ma ci si può preparare. Ho organizzato per i miei lettori la
possibilità per avere la copia più recente della Newsletter Browning, scritta da Evelyn
Gariss Browning, che penso sia uno dei migliori climatologi del mondo. La sua lettera è
mensile ed è per me una lettura obbligata, ed è un vero affare a $250 l'anno. Hai bisogno
di leggerla per alcuni mesi prima di comprenderla pienamente, in quanto la si può trovare
piena di nuovi termini, ma poi il tutto diventerà molto familiare. Ci sono di fatto dei modelli.
E questo inverno ci troveremo purtroppo in una fase dove vedremo realizzarsi quello che
potrebbe essere una ripetizione del tempo dello scorso anno nel sud del mondo, e avere
la pioggia nel momento sbagliato negli Stati Uniti, ossia durante la vendemmia. Potete
leggere l'ultimo numero sul mio sito web,
http://www.johnmauldin.com/images/uploads/specials/browning-0911.pdf. (Sarà
necessario digitare il proprio indirizzo email per averne una copia. Solo in lingua inglese)
Europa, Huston, New York e South Africa
Lascerò casa tra un paio di settimane per un vorticoso viaggio in Europa (Londra, Malta,
Dublino, e Ginevra) e poi di nuovo a casa. Un breve viaggio a Houston per una conferenza
(https://www.webinstinct.com/streettalkadvisors/) e poi in volo a New York per il fine
settimana, dove parlerò al Singularity Summit, che si terrà il 15-16 ottobre. Si tratta di una
conferenza straordinaria, e sono onorato di essere stato invitato a parlare. E' fatta da un
mucchio di scatenati futuristi (come il vostro umile analista) si riuniscono per riflettere su
ciò che il futuro ci riserva. Per due giorni penso che potrò essere ottimista, anche se solo
nel lungo termine! Ray Kurzweil è il faro guida, e ha riunito un cast stellare. Potete
saperne di più su www.singularitysummit.com/. Per chi può partecipare, credo che tornerà
stupito e molto più positivo riguardo al futuro del nostro mondo. E potete vedere i video
delle presentazioni delle precedenti conferenze nel loro sito web - merita una serata o due
o tre, e il prezzo è giusto. Ma se si può partecipare alla conferenza, sarete felici
dell'esperienza e dell'opportunità di incontrare nuovi amici. E poi io volo in South Africa per
due notti, e poi riporterò nuovamente la testa a casa.
E' positivo che Tiffani sia tornata a Dallas sia a casa che in ufficio. E' stata in Europa per la
maggior parte dell'estate, è rimasta con gli amici e ha lavorato da lì. Anche con Skype, ma
non è la stessa cosa. E si è riportata nuovamente indietro la nipote! E uno delle due
gemelle e suo marito si sono trasferiti di nuovo a Dallas, per cui ora 6 dei 7 sono tornati a
casa. L'altro arriverà molto presto, almeno lo spero! Papà ama molto avere vicino i suoi
figli.
E' stata una settimana molto intensa. Posso considerarmi occupato? E problemi con il
computer sono stati la maggiore piaga. Per farne fronte, abbiamo acquistato due nuovi
laptop HP, ed uno sarà la copia dell'altro, non riesco a sopportare che il mio computer non
funzioni. E' troppo a buon mercato per non farlo, è frustrante sia per il tempo perso che per
i costi. Sono stupito di quello che si può avere per $1250 dollari: 8 giga di RAM, un
terabyte di memoria - più potenza di quanto io possa utilizzare – un incredibile schermo da
17 pollici, una fotocamera, un lettore di impronte digitali, e penso che ci sia anche allegata
12. una griglia da qualche parte.
E a proposito di grigliate, ne abbiamo fatto nuovamente una per la Festa del Lavoro. Sono
state qui da noi circa 30 persone, e ho trascorso la maggior parte del giorno a cucinare.
Era il momento del divertimento e dello stare con la famiglia e gli amici. Ho bisogno di più
momenti come quello per ricordarmi i veri valori della vita, e perché quei momenti ci
consentiranno di attraversare tutti questi problemi. Il futuro era in casa mia, e che futuro
sarà!
Questa Domenica Rich Yamarone (di Bloomberg) verrà qui per stare assieme in un
brunch familiare. Poi Barry Habib arriverà mercoledì per una sessione di una giornata per
pianificare una nuova avventura, e poi termineremo con un ottimo pranzo da qualche
parte. (Questo tema del cibo è continuamente ricorrente!) Abbiate una grande settimana.
E trovate qualche ottimo cibo che sia di vostro gusto! Godete dei piaceri della vita!
Il vostro analista che sta effettivamente perdendo peso nonostante l'ottimo cibo,
John Mauldin John@FrontLineThoughts.com
Copyright 2011 John Mauldin. All Rights Reserved
Copyright 2011 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati
Disclaimer: La presente pubblicazione è distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la
massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i
suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito
all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti
ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di
conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilità per errori od omissioni. Horo
Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o
correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso.
La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non
costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di
servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di
persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o
promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non
costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento
o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come
fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione
d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e
professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una
sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento né
raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi
unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Né Horo Capital
srl né John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni
(inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno,
interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque
natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle
informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e
13. disinvestimento è pertanto di esclusiva competenza del Cliente che può decidere di darvi o
meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione
operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate è, infatti, da considerarsi
assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto
presente nella pubblicazione può essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed
esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni
caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici,
immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facoltà di
agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi
informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga
pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl può
occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con
riferimento ai prodotti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In
nessun caso e per nessuna ragione Horo Capital srl, sarà tenuta, ad agire
conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione.
Ogni violazione del copyright in qualsiasi modo si esprima ai danni di Horo Capital srl e
John Mauldin, sarà perseguita legalmente.
Per iscriversi alla newsletter GRATUITA settimanale SCENARI FINANZIARI cliccare qui:
www.scenarifinanziari.it/Registrazione.aspx
Per modificare il proprio indirizzo email di invio della newsletter, effettuare il login su
www.scenarifinanziari.it e andare sulla pagina di registrazione.
Per cancellare l'iscrizione alla newsletter scrivere una mail a:info@scenarifinanziari.it
Thoughts from the Frontline
3204 Beverly Drive
Dallas, Texas 75205
Horo Capital
Independent Financial Advisory Firm
Via Silvio Pellico, 12
20121 Milano
Tel. 02 89096674