Ivo Pezzuto - "Un rialzo dei tassi della Fed dovrebbe filare liscio. Ma forse è più prudente aspettare" articolo del Prof. Ivo Pezzuto su MF (8 settembre 2015)
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Ivo Pezzuto's Economic and Geopolitical Overview of Mexico (2013)
Ivo Pezzuto - "Un rialzo dei tassi della Fed dovrebbe filare liscio. Ma forse è più prudente aspettare" articolo del Prof. Ivo Pezzuto su MF (8 settembre 2015)
1. 14 Martedì 8 Settembre 2015
COMMENTI &ANALISI
QUEL RILANCIO
DI LOTTOMATICA
NEL GIOCO DIGITALE
Steve Jobs e il suo smartphone hannoE
rivoluzionato anche gli equilibri mondiali
dell’industria dei giochi. La velocità di
penetrazione dei nuovi device mobili, una
primizia nella storia del capitalismo, si è
tradotta in tassi di crescita del business delle
scommesse sportive altrettanto senza precedenti
per la rapidità con la quale i consumatori
hanno cominciato a spendere soldi utilizzando
app e touch screen. L’impatto sull’industria
dei giochi, in termini di concentrazione
transnazionale delle quote di mercato, è ormai
sotto gli occhi di tutti.A fine agosto Paddy
Power e Betfair hanno deciso di fondersi per
creare la più grande società al mondo del
gioco digitale e
online con una
capitalizzazione
di borsa superiore
ai sei miliardi di
euro. Un colosso
che può vantare
la leadership nel
mercato del gioco
online nel Regno
Unito, in Irlanda
e inAustralia e
un’importante
presenza nel resto
dell’Europa.
Lo scorso
venerdì Bwin
ha accettato
l’offerta da
1,1 miliardi di
sterline, più di
1,5 miliardi di
euro, di Gvc
che possiede
Sportingbet
dando vita
ad un nuovo
gruppo del
betting digitale che incasserà 4,5 miliardi di
euro all’anno solo in scommesse sportive e
che intende rapidamente espandersi inAsia ed
Africa, cioè nei due continenti dove tutto il
business è già diventato mobile first, ossia lo
smartphone al centro di ogni pianificazione
di offerta di prodotto o servizio. Nel settore
del gioco digitale l’Italia, anche se è poco
noto ai più, vanta un vantaggio competitivo
grazie ad una legislazione innovativa adottata
negli anni passati. Questo ha permesso
alla principale impresa del settore, la ex
Lottomatica, di diventare un player mondiale
tramite successive aggregazioni di aziende
internazionali quali Gtech e Igt. Beneficiando
di un ottimo management italiano, Lottomatica
ha saputo anticipare i trend del mercato
e scegliere l’internazionalizzazione al
momento giusto trovandosi ora in un’ottima
posizione industriale per poter partecipare
da aggregatore al gioco mondiale del
consolidamento dell’industria del gioco. I
rumor di mercato negli ultimi giorni riportano
di un’altamente probabile acquisizione di
Sisal, il secondo player italiano, da parte di Igt,
la ex Lottomatica. Del resto Sisal ha fallito più
volte la quotazione in borsa e i fondi di private
equity che la possiedono non hanno molte altre
way out percorribili diverse da quella della
cessione. Se l’operazione andasse in porto
entro la fine dell’anno, l’Italia si ritroverebbe
con un gruppo diversificato, giochi più servizi
di pagamento, di dimensione ragguardevole
per poter competere a testa alta nel business
dei giochi e per sfruttare ancora meglio le
avanzate piattaforme tecnologiche innovative
made in Lottomatica.
CONTRARIAN
S
i è da poco concluso un mese
di agosto davvero rovente per
i mercati finanziari e i primi
dati macroeconomici di settembre
sull’economia cinese non sembrano
allontanare i timori di un possibile
hard landing del Paese del dragone.
Alcunianalistitemonochel’autunno
potrebberiservarequalchealtraama-
ra sorpresa se dovessero continuare
aconvergerecontemporaneamentea
livelloglobaleunaseriedidatimacro
negativi. Tutto ciò potrebbe ulterior-
mente incrementare l’avversione al
rischio e la volatilità nei mercati, e
corroborare la convinzione che la
tempesta estiva non sia stata soltanto
il risultato di una forte e improvvisa
correzione di borsa ma il campanel-
lo d’allarme di uno scenario ben più
complesso sulle prospettive della
crescita globale. Oltre al progressivo
rallentamentodell’economiacinesee
alle bolle speculative, che sono state
favoriteanchedaprolungatepolitiche
monetarie ultra-espansive delle ban-
checentrali(carrytrade),nell’occhio
del ciclone vi è ormai da un po’ di
tempo il prossimo vertice Fomc del
16 e 17 settembre, durante il quale
la Federal Reserve dovrà decidere,
dopo circa nove anni di tassi pros-
simi allo zero, se avviare la fatidica
fase di normalizzazione della politi-
ca monetaria con un rialzo dei Fed
Fund a partire da settembre 2015. Le
tragiche esperienze del passato (cri-
si del 1929 e 2008) impongono alla
Fed la massima cautela per evitare
che un rialzo dei tassi troppo rapi-
do o troppo lento o poco graduale
possa innescare reazioni a catena
sui mercati globali e minacciarne
la stabilità. La decisione non sarà
facile dal momento che l’economia
mondialeèinrallentamentoeilivelli
di inflazione sono in generale al di
sottodeitarget,comeconfermatodal
recentewarningdiChristineLagarde
(Fmi). Inoltre, malgrado un generale
miglioramentodeifondamentaliUsa
e il prosieguo della fase di espansio-
ne dell’economia per la maggior
parte dei settori (+3,7% crescita pil
nel secondo trimestre), con un robu-
sto incremento nel mese di agosto
degli ordini di beni capitali (+2,1%)
e dei prestiti, il settore dell’energia
e quello manifatturiero risentono
del dollaro forte e del rallentamento
della Cina. La crescita dell’occupa-
zione statunitense (173 mila posti
di lavoro) in agosto è stata inferiore
alle attese (217 mila posti di lavoro)
mentre il tasso di disoccupazione è
sceso al 5,1%. Malgrado il progres-
sivoincrementodeisalari,secondoil
Fmi non vi sono significative prove
di pressioni sui prezzi e salari da giu-
stificare il rialzo dei tassi d’interesse
a settembre.
Nonostante la rassicurante con-
ferma del vicepresidente della Fed,
Stanley Fischer, circa un possibile
rialzo dei tassi a settembre 2015, i
dati relativi alle aspettative di infla-
zione e il tasso di partecipazione al
mercato del lavoro non sono ancora
del tutto allineati ai target della Fed.
La banca centrale Usa potrebbe co-
munque decidere di avviare la po-
litica di normalizzazione dei tassi
d’interesse allo scopo di rimarcare
lasuaindipendenzaelapienafiducia
nella solidità della ripresa dell’eco-
nomia e nell’ancoraggio nel medio
periododelleaspettatived’inflazione
al target del 2%. Non è facile poter
prevedere quali potrebbero essere le
potenziali conseguenze di tale de-
cisione sui mercati emergenti che
hanno alto indebitamento (e riserve
valutarie) in dollari (e Treasury) e
che si trovano nel bel mezzo di una
difficilecongiunturaeconomica.An-
che l’apprezzamento del dollaro po-
trebbe avere effetti importanti sulle
loro economie. Certo un eventuale
iniziale rialzo dei Fed Fund sarebbe
certamente lento e graduale, ciono-
nostante potrebbe comunque rive-
larsi più complesso del previsto. La
mia sensazione è che probabilmente
la Fed non alzerà i tassi d’interesse
a settembre ma attenderà prima che
si superi l’attuale fase di alta volati-
lità e turbolenza nei mercati, ovvero
verso fine 2015 o inizio 2016, salvo
crisi sistemiche. In caso contrario, è
possibile che la decisione della Fed
possaavereprincipalmenteunvalore
segnaletico, più che sostanziale, con
un rialzo davvero minimo e simboli-
co che, almeno in teoria o nelle spe-
ranze della Fed, non dovrebbe smor-
zare la fase di ripresa dell’economia
Usa e scatenare crisi sistemiche su
scala globale. Dopo il primo si pre-
vede che i successivi rialzi saranno
molto lenti e graduali per assicurarsi
di non replicare gli errori fatti in pas-
sato(1929e2008).Inteoriatuttodo-
vrebbe filare liscio, ma la decisione
finale spetterà solo al vertice Fomc
del 16 e 17 settembre. Di certo, per
JanetYellen potrebbe essere la deci-
sione più difficile della sua carriera.
(riproduzione riservata)
Un rialzo dei tassi della Fed dovrebbe filare
liscio. Ma forse è più prudente aspettare
di Ivo Pezzuto
N
onc’èdubbiocheaprendolepor-
te della Germania ai migranti e
inducendol’amicaAustriaafare
lo stesso, Angela Merkel abbia mo-
strato al mondo la sua faccia miglio-
re.Sitrattadiungestoumanitarioche
nasconde però un’abilissima mossa
politica: lanciare un’opa totalitaria
su tutta l’Unione. Da questa parte
del mondo ormai si fa quello che de-
cidelacancellieravenutadaquell’Est
che oggi caccia migliaia di profughi.
La Grecia ha bisogno di 86 miliardi
di nuovi aiuti? Ci pensa il premier
tedesco. Putin protesta per le sanzio-
ni europee e minaccia ritorsioni? È
sempre la figlia della Ddr a volare a
Mosca con il suo scolaretto François
Hollandeacercardiriallacciareilfilo
di un rapporto. L’euro è minacciato
dalla speculazione e qualche Paese
rischia di saltare? Interviene Obama
che sa bene a chi telefonare.
Berlino è nei fatti la vera capitale
dell’Ue. E la conferma si è avuta nel
caso dei nuovi migranti del millen-
nio. Ma i motivi che stanno dietro a
questa svolta e hanno trasformato la
Merkel da piccola fuhrer a mummy
della comunità europea, sono econo-
mici e prettamente politici. Non sta
nascendo una Germania più euro-
peista, piuttosto il contrario, a causa
della perdurante assenza dei leader
e dei vertici comunitari. La strategia
di Berlino è molto chiara in fatto di
immigrazione, così come in rispetto
dei Trattati. La Germania distingue
infattitralepolitichediimmigrazione
e quelle di asilo. Per questa ragione
ha deciso di accogliere i rifugiati si-
riani, un popolo peraltro che conosce
e apprezza da decenni e che sui treni
dellasperanzaoggièrappresentatoda
un’ottima classe media. Le prime ri-
guardanochiunquesispostidalPaese
di origine per ragioni economiche o
per migliorare la propria condizione
di vita; le seconde, invece, presup-
pongono l’abbandono di Paesi in cui
guerre,persecuzionipolitiche,razziali
e religiose mettono in pericolo la vita
stessadeicittadiniiqualidecidonodi
andare via. Il Paese di Angela Mer-
kel ospita il 40% degli immigranti
dell’area Ue, ed è per questo che la
cancelliera spinge per un accordo
sulla redistribuzione, visto che deve
affrontare anche un problema inter-
no di intolleranza e razzismo. Ma il
sangue fresco di decine di migliaia
di nuovi immigrati servirà soprattut-
to a riequilibrare in futuro il grosso
problema del sistema previdenziale,
che nel 2035 sarà a rischio, in quanto
passerà da un pensionato ogni tre la-
voratori a un pensionato ogni due at-
tivi. La cancelliera ha quindi risposto
alivellointernoconlatolleranzazero
e l’accoglienza a porte aperte. I Paesi
maggiormentecolpitidall’esodosono
quelli di frontiera (Italia e Grecia) e
quelli di destinazione finale, soprat-
tutto Germania e Svezia. È giunto
il momento che Spagna, Francia e
Polonia, facciano la propria parte per
accogliere una quota di questi dispe-
rati e soprattutto che Bruxelles dia
segnali di esistenza in vita. Sarebbe
pericolosoassecondarequestavisione
pangermanica dell’Europa. Una ve-
ra Unione non può demandare a un
unicomembrolesceltefondamentali,
si tratti dei parametri di Maastricht o
delle regole di integrazione.
Lavicendadeimigrantisegnaquin-
di uno spartiacque: da come si com-
porteranno tutti i governi di fronte a
questa emergenza nascerà la nuova
Europa. Più o meno integrata o me-
no solidale, più o meno tedesca, a
seconda se vincerà lo schieramento
dell’Est e della Gran Bretagna, che
preme per il ripudio di Schengen, o
il fronte dell’apertura delle frontiere,
guidatodaBerlino,ParigieRoma.A
pochesettimanedalreferendumelle-
nico,cisitrovadifronteaun’ennesi-
ma, decisiva, consultazione, dove in
palio ci sono la futura composizione
demografica del continente e la sua
realeleadershippolitica.(riproduzio-
ne riservata)
Così la Merkel lancia la sua opa sulla Ue
di Roberto Sommella
Marco
Sala
6 giu ’15 7 set ’15
IGT
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