I mercati festeggiano il materializzarsi del rimbalzo … o quello che i trader spesso amano definire il famigerato “dead cat bounce”, ovvero il “rimbalzo del gatto morto” (non me ne vogliano gli animalisti).
Un violento rimbalzo che ha evitato una caduta libera del mercato USA (vera locomotiva di tutti i listini azionari) e che si è manifestato solo grazie al più classico concetto pavloviano del riflesso condizionato.
Un riflesso che, come noto sugli animali, rappresenta una reazione prodotta da un elemento esterno, a cui l’animale si è abituato ed a cui associa un preciso stimolo che lo induce ad un determinato comportamento.
E per gli operatori finanziari l’elemento esterno di stimolo è ormai da qualche tempo rappresentato dalle sole dichiarazioni “puntuali” che i membri del board della FED rilasciano guarda caso proprio nei momenti di panico e cedimento del mercato azionario USA.
Il quadro di fondo rimane immutato ma le parole di W. Dudley, governatore della Federal Reserve di New York sortiscono l’effetto desiderato e placano le vendite ma …
L’indice americano S&P500 dopo un mese di violento rimbalzo torna a rivedere un leggero segno positivo rispetto al dato di inizio anno, riportando così in verde il listino. Un prodigioso recupero, dopo la débâcle di agosto/settembre che non mancherà di frastornare molti risparmiatori, non fosse altro per l’elevata volatilità emersa ed in grado di far rivivere montagne russe a cui non si era più abituati da almeno un paio di anni ma ciò non dovrebbe distogliere dal quadro economico reale e di rallentamento globale a cui devono in ultima analisi rispondere le quotazioni.
"Una cosa è avere un parere da un punto di vista macro, ma cosa molto diversa è agire come se questo fosse corretto."
Howard Marks, Oaktree Capital Management
Può essere frustrante ed anche un po' futile l'esperienza di essere un economista. I mercati finanziari non sempre si comportano come se ci fosse un collegamento tra i fondamentali economici e i prezzi delle azioni.
Situazione sui mercati obbligazionari con Andrea Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management)
- Le obbligazioni dei mercati emergenti, le obbligazioni societarie nonché selezionati titoli di Stato della “periferia” hanno ancora profili di rischio/rendimento accettabili
- I premi di rischio delle obbligazioni societarie continuano a essere vicini ai loro minimi degli ultimi 10 anni
- Al momento non si prevede alcuna accelerazione dell’inasprimento della politica monetaria
- Intanto, posizionamento della duration piuttosto difensivo e generazione di reddito principalmente tramite prodotti “carry” e strategie attive
Mercati Obbligazionari a cura di Raiffeisen Capital ManagementValentina Sagona
Outlook Mercati Obblicazionari
a cura di Andreas Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management).
Mercati obbligazionari ad una svolta ? Quali offrono al momento profili di rischio/rendimento accettabili?
Che cosa in generale ci racconta l\'attuale contesto degli utili e delle valutazioni, circa le prospettive dei mercati azionari americani nel corso dei prossimi 3-5-7-10 anni? Questa settimana abbiamo la seconda parte di "Bull\'s Eye Investing, dieci anni dopo" che avevamo iniziato la scorsa settimana.
In questo fine agosto 2015, caratterizzato da difficili giornate sui mercati finanziari, è ricorrente perciò la domanda se siamo o meno giunti al termine del ciclo rialzista e se c'è un rischio di una crisi finanziaria 2.0
L’indice americano S&P500 dopo un mese di violento rimbalzo torna a rivedere un leggero segno positivo rispetto al dato di inizio anno, riportando così in verde il listino. Un prodigioso recupero, dopo la débâcle di agosto/settembre che non mancherà di frastornare molti risparmiatori, non fosse altro per l’elevata volatilità emersa ed in grado di far rivivere montagne russe a cui non si era più abituati da almeno un paio di anni ma ciò non dovrebbe distogliere dal quadro economico reale e di rallentamento globale a cui devono in ultima analisi rispondere le quotazioni.
"Una cosa è avere un parere da un punto di vista macro, ma cosa molto diversa è agire come se questo fosse corretto."
Howard Marks, Oaktree Capital Management
Può essere frustrante ed anche un po' futile l'esperienza di essere un economista. I mercati finanziari non sempre si comportano come se ci fosse un collegamento tra i fondamentali economici e i prezzi delle azioni.
Situazione sui mercati obbligazionari con Andrea Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management)
- Le obbligazioni dei mercati emergenti, le obbligazioni societarie nonché selezionati titoli di Stato della “periferia” hanno ancora profili di rischio/rendimento accettabili
- I premi di rischio delle obbligazioni societarie continuano a essere vicini ai loro minimi degli ultimi 10 anni
- Al momento non si prevede alcuna accelerazione dell’inasprimento della politica monetaria
- Intanto, posizionamento della duration piuttosto difensivo e generazione di reddito principalmente tramite prodotti “carry” e strategie attive
Mercati Obbligazionari a cura di Raiffeisen Capital ManagementValentina Sagona
Outlook Mercati Obblicazionari
a cura di Andreas Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management).
Mercati obbligazionari ad una svolta ? Quali offrono al momento profili di rischio/rendimento accettabili?
Che cosa in generale ci racconta l\'attuale contesto degli utili e delle valutazioni, circa le prospettive dei mercati azionari americani nel corso dei prossimi 3-5-7-10 anni? Questa settimana abbiamo la seconda parte di "Bull\'s Eye Investing, dieci anni dopo" che avevamo iniziato la scorsa settimana.
In questo fine agosto 2015, caratterizzato da difficili giornate sui mercati finanziari, è ricorrente perciò la domanda se siamo o meno giunti al termine del ciclo rialzista e se c'è un rischio di una crisi finanziaria 2.0
Le molteplici crisi denotano la frattura ormai critica e pericolosa tra Occidente e BRICS e l'instabilità valutaria unita a materie prime in caduta libera riaccendono una volatilità estrema sui mercati finanziari. E' rischio di 'redde rationem'.
MoneyFarm analizza le aspettative economiche per l'anno 2014 e valuta come posizionare al meglio i portafogli di investimento per gestire al meglio i risparmi dei propri clienti.
BCE rassicura, FED tergiversa e BOJ all’attacco pur di arginare le uscite dai mercati e sedare gli operatori ma quanto sta accadendo seppur ricordi gli effetti “boom” degli annunci che hanno puntellato sui top i mercati alla fine del QE americano nell’ottobre 2014 e per buona parte del 2015 ora appaiono più come una rete di protezione per rallentare la caduta nella speranza di poter governarne al meglio e nel modo meno traumatico lo “sboom” derivante dalla fine più o meno graduale delle politiche espansive.
E' MENO PEGGIO IL C/C
L'industria della vendita del risparmio gestito "aborrirà" una tale affermazione e condirà il tutto di fini ragionamenti pur di convincere lo sprovveduto risparmiatore a comprare o a detenere tali strumenti o peggio ancora lo dirotterà sempre più su strumenti opachi e maggiormente rischiosi, nell'illusoria ricerca dei rendimenti perduti...
(Synthèse du mémoire) LE FINANCEMENT PARTICIPATIF : Réflexions autour du succ...Jonathan Doquin
Quels éléments sous-jacents permettent d'expliquer le succès du financement participatif et comment les exploiter en vue d'optimiser la levée de fonds ?
SQLSaturday Paris 2014 - SharePoint – de la méfiance jusqu’à l’acceptation GUSS
Quand votre responsable annonce l’acquisition de SharePoint en tant que DBA le devoir de « configuration et installation » de SQL Server vous attend. Malgré que SharePoint soit l’outil de collaboration (ECM) le plus convoité de Microsoft la méfiance s’installe car vous avez peu ou pas de connaissance technique concernant SharePoint. Le contenu des sites de collaboration, sites publics ainsi de configuration est stocké dans SQL Server d’ou l’importance de ceci ! Dans cette session, nous allons explorer les tendances de SharePoint pour DBA. Pourquoi SharePoint aime faire les choses à sa manière? Que pouvez vous ne pas faire avec les bases de données de SharePoint? Quels sont les paramètres spécifiques de SharePoint à savoir et maitriser pour une utilisation optimale? Comment maintenir les bases de données SharePoint sans ruiner le soutien de Microsoft? Après la session vous aurez les bases fondamentales pour commencer n’importe quelle projet SharePoint en tant que DBA. Session présentée lors du SQLSaturday Paris 2014
Le contenu Web | Conférence d'Équation Humaine présentée par L'incubateurMaudeBourcierBouchard
Conférencière: Catherine Beaumier Lacroix, Stratège contenu multiplateformes chez Hue - human equation.
Active depuis près de 10 ans dans le secteur du marketing numérique et traditionnel, Catherine a œuvré en stratégie et déploiement de contenu en freelance, en tant que chargée de projets web et concepteur-rédacteur chez Vortex Solution, créatrice de contenu web chez Bang Marketing et, plus récemment, à titre de responsable de la stratégie et du contenu des médias sociaux pour l’Agence QMI, le fil de presse de Québecor Média.
*Ceci est une initiative de L'incubateur pour nos jeunes webeurs en herbe
Come ormai noto la banca centrale americana ha lasciato invariati i tassi nell’attuale forchetta dello 0-0,25%, ovvero il valore a cui sono ormai fissati dal 2008. Una scelta che replica pedissequamente la strategia adottata dall’allora Ben Bernanke nel meeting di settembre 2013, non fosse altro per le molteplici similitudini che caratterizzavano il contesto geo-politico-economico di allora e di oggi…
Le molteplici crisi denotano la frattura ormai critica e pericolosa tra Occidente e BRICS e l'instabilità valutaria unita a materie prime in caduta libera riaccendono una volatilità estrema sui mercati finanziari. E' rischio di 'redde rationem'.
MoneyFarm analizza le aspettative economiche per l'anno 2014 e valuta come posizionare al meglio i portafogli di investimento per gestire al meglio i risparmi dei propri clienti.
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E' MENO PEGGIO IL C/C
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(Synthèse du mémoire) LE FINANCEMENT PARTICIPATIF : Réflexions autour du succ...Jonathan Doquin
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Quand votre responsable annonce l’acquisition de SharePoint en tant que DBA le devoir de « configuration et installation » de SQL Server vous attend. Malgré que SharePoint soit l’outil de collaboration (ECM) le plus convoité de Microsoft la méfiance s’installe car vous avez peu ou pas de connaissance technique concernant SharePoint. Le contenu des sites de collaboration, sites publics ainsi de configuration est stocké dans SQL Server d’ou l’importance de ceci ! Dans cette session, nous allons explorer les tendances de SharePoint pour DBA. Pourquoi SharePoint aime faire les choses à sa manière? Que pouvez vous ne pas faire avec les bases de données de SharePoint? Quels sont les paramètres spécifiques de SharePoint à savoir et maitriser pour une utilisation optimale? Comment maintenir les bases de données SharePoint sans ruiner le soutien de Microsoft? Après la session vous aurez les bases fondamentales pour commencer n’importe quelle projet SharePoint en tant que DBA. Session présentée lors du SQLSaturday Paris 2014
Le contenu Web | Conférence d'Équation Humaine présentée par L'incubateurMaudeBourcierBouchard
Conférencière: Catherine Beaumier Lacroix, Stratège contenu multiplateformes chez Hue - human equation.
Active depuis près de 10 ans dans le secteur du marketing numérique et traditionnel, Catherine a œuvré en stratégie et déploiement de contenu en freelance, en tant que chargée de projets web et concepteur-rédacteur chez Vortex Solution, créatrice de contenu web chez Bang Marketing et, plus récemment, à titre de responsable de la stratégie et du contenu des médias sociaux pour l’Agence QMI, le fil de presse de Québecor Média.
*Ceci est une initiative de L'incubateur pour nos jeunes webeurs en herbe
Come ormai noto la banca centrale americana ha lasciato invariati i tassi nell’attuale forchetta dello 0-0,25%, ovvero il valore a cui sono ormai fissati dal 2008. Una scelta che replica pedissequamente la strategia adottata dall’allora Ben Bernanke nel meeting di settembre 2013, non fosse altro per le molteplici similitudini che caratterizzavano il contesto geo-politico-economico di allora e di oggi…
Ho detto spesso che quando qualcuno viene nominato membro della Federal Reserve, viene portato in una stanza sul retro e gli viene completamente cambiato il DNA. Ma una volta che escono da quella stanza, le persone non sono più semplicemente simili a me e a voi, con la sola eccezione di Fisher e Lacker e alcuni loro colleghi che sembra siano stati in grado di resistere all\’infezione. Questa settimana vedremo la recente azione della Fed e la utilizziamo come punto di partenza per riflettere su quanto possa essere efficace la politica della Fed, in un periodo di riduzione della leva finanziaria.
OTTOBRE: UN MESE DI STABILE PERFORMANCE O DI POTENZIALE CRACK ?
Una cosa sembra emergere più di altre da questi dati, ovvero che gli eventi estremi accadono spesso in questo periodo e dopo lunghi cicli rialzisti, come innegabilmente è già l'attuale. Non dovrebbe quindi stupire l'invito all'estrema prudenza, essendovi un potenziale ed ampio rischio di discesa, a maggior ragione considerando il fatto che, nel corrente ciclo, gli unici forti cali si sono finora verificati solo alle fine del primo e del secondo QE, nel 2010 e nel 2011.
Prosegue la decisa contrapposizione tra rialzisti e ribassisti, non fosse altro perché dal lato “bullish” l’attuale situazione è letta come una conferma di forza di un mercato confidente nelle politiche monetarie delle banche centrali mentre dal lato “bearish” è vista come la prova di un primo deterioramento della fiducia riposta nei banchieri centrali a seguito del reale peggioramento del quadro macro economico.
Tutto ciò ha finora portato gli operatori finanziari ad incorporare la reazione dei banchieri nei premi di rischio, ovvero ad inglobare nei prezzi (come nella recente reazione) il fatto che ci sarà un’azione di sostegno da parte delle banche centrali, scollegando così sempre più l’intervento degli stessi banchieri dai fondamentali. Si è perciò creato tra mercati e banche centrali il più classico dilemma del prigioniero, la cui diretta conseguenza operativa è l’attuale ed estremo approccio “RORO”, ovvero di contestuale “risk on / risk off” …
Dietro al grande “swing” dello S&P500 una pletora di “gamblers” della finanza ma se non si è incalliti e preparati scommettitori può essere utile rammentare che in un mercato speculativo, i partecipanti prevalenti non sono investitori di lungo termine bensì speculatori il cui unico obiettivo non è assicurarsi un buon rendimento costante sul proprio capitale ma semplicemente fare profitti da un'ascesa o da un declino dei prezzi e tali risultati avvengo sulla pelle di altri sprovveduti o inconsapevoli partecipanti al gioco.
Le preoccupazioni maggiori del FMI sono ora riposte nel ‘sistema bancario ombra’ e nel proliferare di strumenti di credito illiquidi presenti nei portafogli dei fondi d’investimento. L’elevato afflusso di denaro nel risparmio gestito ha creato un’illusione di liquidità nel mercato del credito sottostante, favorendone una crescita enorme. Tutto questo è un rischio considerato così sistemico, da
far ipotizzare al Fmi l’adozione, in caso di shock, di soluzioni impopolari da parte dei regolatori...
Un'analisi in 42 pagine di oltre 32.000 portafogli finanziari strutturati per misurare gli effetti su rendimenti e rischio delle componenti timing, orizzonte temporale e profilo di rischio.
L'analisi inizia l'1 gennaio 2001 e termina il 30 ottobre 2015.
Grant ha sostenuto un ritorno al gold standard nelle stesse sale dove si discute della moneta dello stato (fiat money)! Sembra che la Fed di New York stia chiedendo di avere un confronto con alcuni di quelli che la criticano. Ho letto alcuni degli interventi, ma per diversi motivi questo è il migliore, non per ultimo contiene alcuni passaggi molto divertenti.
L'investimento in valuta richiede una propensione al rischio elevato, in particolare con questo contesto. Vediamo comunque se è possibile costruire qualche ipotesi d’investimento, anche perché è proprio in questi momenti che si possono presentare situazioni particolarmente interessanti.
In questo momento di grande incertezza sui mercati finanziari CFO SOLUTIONS SCF S.r.l. mette a disposizione dei risparmiatori una guida per potersi orientare nelle scelte di investimento al fine di proteggere più possibile il proprio patrimonio, piccolo o grande che sia.
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
I leader europei sono impegnati nel mantenere sia l\'euro che la zona euro così come sono. Ma per consentirgli di fare questo, tutto deve cambiare, come suggerisce la citazione dal meraviglioso romanzo italiano del 1958, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi Lamedusa. Questo non è un compito facile, in quanto nessuno di loro vuole un cambiamento che abbia un impatto negativo verso se stessi e, come vedremo, non c\'è cambiamento che permetterà che tutto rimanga lo stesso e che non abbia un impatto severo su tutti, come vedremo. Nell\'affrontare la terza parte di una serie che continua, guardiamo alle opzioni che sono effettivamente disponibili tra le scelte del menu, o come qualche gruppo lo chiamava, il menu del dolore. Vi offro alcuni punti di riferimento che dovremmo guardare lungo il percorso, e termino con il dare un mio suggerimento su ciò che l\'Europa dovrebbe fare.
Il Giappone ha stupito gli operatori presentando un'azione "banzai" incentrata su due passaggi ed annunciati prima dal più grande fondo statale pensionistico mondiale, detentore di asset per oltre 1.100 miliardi di dollari e poi dalla banca Bank of Japan. Ecco allora che l' "Abeconomis" entra nella "Banzainomics", decidendo non solo di stampare come se vi fosse più un domani, pur di immettere tutta la liquidità ritenuta necessaria dai pianificatori centrali ma indirizzando anche una quota pari al 50% dei risparmi di milioni di pensionati giapponesi nel magico mondo dei mercati azionari...
Passato un lustro, non molto sembra essere cambiato in termini di criticità del sistema bancario nazionale (MPS, Unicredit ecc.) ma a differenza del 2011, già tante “soluzioni” sono state utilizzate per cercare di sorreggere l'Italia e la stessa UE ma calciare il barattolo avanti non solo non ha portato ad una reale e definitiva soluzione bensì ha riportato tutti a ripercorrere un apparente e interminabile gioco dell’oca.
Una riedizione che sembra potenzialmente ripartire proprio da dove tutto iniziò, ovverosia dall’ultima copertina dell’Economist col titolo inequivocabile “the italian job”, cover che riporta alla memoria un’altra divenuta famosa perché antecedente la crisi dello spread 2011-12 e dal titolo “on the hedge” pubblicata il 14 luglio 2011.
Nel recente e primo rapporto sulla stabilità finanziaria del 2016 di Banca d’Italia è stato stimato che il complesso degli investimenti delle famiglie in strumenti (diversi dalle azioni) che potrebbero essere interessati da misure di bail-in in caso di risoluzione rappresenti oltre il 10 per cento delle attività finanziarie delle famiglie italiane.
Una fotografia che a ben osservare appare indubbiamente appropriata a quel ruolo mitologico che fu di Atlante e che ambiziosamente è stato attribuito al fondo-privatistico messo in piedi dal sistema finanziario italiano. Fondo che in ultima analisi, nel tentare di sorreggere il peso degli aumenti di capitale e la gestione degli NPL di banche problematiche, vuol evitare un meccanismo generalizzato di bail-in conseguente ad un eventuale panico su larga scala che potrebbe condurre a una crisi sistemica nazionale.
Atlante nascerà a maggio grazie all’apporto di capitali privati forniti soprattutto da Unicredit e Intesa Sanpaolo, con una partecipazione stimata in un miliardo a testa, seguito da altri enti quali Fondazioni, Cassa Depositi e Prestiti, altre banche in quota minore e dai principali gruppi assicurativi, oltre ad eventuali ed ulteriori soggetti privati.
Dall’estate 2012 con il “whatever it takes” di Draghi e con l’annuncio inatteso di un terzo nuovo ciclo di QE americano, successivamente allungato con il cosiddetto tapering e sostenuto al suo termine da nuovi cicli di monetizzazione della banca del Giappone e dall’arrivo del famigerato “bazooka” della BCE ad inizio 2015, si è comprato tempo per impostare le nuove tendenze a cui i principali banchieri centrali sembrano ora orientati ed intenzionati a far percorrere a molteplici governi, ossia NIRP (Negative Interest Policy Rate), bail-in e forse un prossimo “cashless”, ossia riduzione-eliminazione del contante.
Dopo il salvataggio delle ormai famigerate quattro banche italiane (Banca Marche, CR Ferrara, CR Chieti, Popolare Etruria) sembra essere scattata una psicosi collettiva tra i comuni risparmiatori. Una paura che viene ovviamente alimentata da un circolo vizioso e crescente di informazioni che amplificano la sensazione di insicurezza. Paure che se da un lato possono alzare il livello di allerta del singolo e quindi contribuire ad una migliore vigilanza e controllo delle personali posizioni detenute presso i diversi istituti italiani, dall’altro potrebbero arrecare ancor più danni se il latente terrore diventasse panico collettivo.
A distanza ormai di due settimane è possibile fare un primo conto dei danni derivanti dal salvataggio di Banca Marche, Popolare dell'Etruria, CariFerrara e CariChieti e ciò nonostante lo sbandierato successo fin da subito attribuito al non coinvolgimento dello Stato e quindi dei contribuenti. Dal punto di vista del correntista/risparmiatore quanto accaduto è certamente un monito su quanto può ancora accadere ai propri risparmi a partire dal 2016 ma con l’aggravio che in caso di ulteriori dissesti saranno incluse anche le obbligazioni “senior” e potenzialmente i depositi superiori a 100.000 euro.
L’attentato di Parigi riportare alla memoria quelli di Madrid e di New York ma a differenza di allora è inserito in un più complesso scenario di medio termine. Dal punto di vista economico la Francia e l’eurozona non sono in una fase di ripresa economica post recessione, come nel 2004/05, bensì in un contesto di rallentamento globale a cui potrebbe seguire un’analoga campagna di “guerra al terrore” ed i cui effetti potrebbero non essere così positivi per i mercati come nel post 11 settembre 2001.
Da fine settembre a venerdì scorso si è assistito ad un ulteriore tentativo di rimbalzo da parte della locomotiva azionaria globale, ovvero lo S&P500 e con esso dell’intero mercato azionario mondiale. L’indice americano dopo aver quasi ritestato i minimi di fine agosto nelle ultime sedute di settembre ha reagito alla situazione di ipervenduto come allora, ossia con un impetuoso rimbalzo di ben 7 sedute positive su 8. Un risultato che questa volta appare però essere molto più gradito a tanti operatori in quanto si è potuto recuperare un livello “psicologico” importante proprio sul finale di settimana, ovvero la cosiddetta media mobile a 50 giorni.
La Volkswagen è di fatto l’emblema della produttività tedesca e del grande successo dell’export made in Germany ed insieme all’intero settore automobilistico ed al suo indotto rappresenta il principale fattore trainante dell’economia del paese. Un aspetto per di più consacrato anche dal recente sorpasso di Toyota nella classifica mondiale di vendite d’auto. Lo scandalo è già da più parti stato commentato ed analizzato dal punto di vista della frode nonché denominato “diesel gate” negli USA ma quello che meno emerge sono le possibili implicazioni che un aggravamento o un allargamento ad altre case automobilistiche potrebbe arrecare all’intero del comparto automotive. Oltre alle possibili difficoltà di questo settore vi sono POI già altri importanti comparti industriali in seria problematicità quali i petroliferi a partire da Petrobras ed i minerari con il colosso Glencore…
Il parallelo dell’attesa di Godot in ambito finanziario appare essere scontato nella settimana in cui il mondo intero o quantomeno quello degli operatori finanziari e dei più comuni risparmiatori-investitori è ormai da tempo in attesa di sapere se ‘Godot’ (inteso come il cambio di politica monetaria) si manifesterà o continuerà a farsi attendere dopo oltre 6 anni di assenza...
Non è stato un buon rientro dalle ferie per molti risparmiatori, a maggior ragione se si considera che proprio da inizio anno erano decisamente aumentati i flussi di denaro verso attività d’investimento a maggior rischio, in primis le azioni ma anche in strumenti (fondi, polizze, gestoni ecc.) in cui la quota dedicata ad asset rischiosi è stata in costante aumento. Per molti piccoli investitori non sarà perciò difficile constatare come le scelte fatte o suggerite negli ultimi mesi siano risultate a dir poco deludenti.
La scelta di un referendum sull'accettazione o meno di tale piano e dunque di tali politiche, rappresenterà nel suo esito finale un pivot potenzialmente storico per la Grecia e per la geopolitica globale
Secondo il recente e biennale "Morningstar Global Fund Investor Experience" l'Italia è terz'ultima a livello globale nella valutazione del sistema "industria del risparmio gestito". Il giudizio attribuito è stato C- ovvero poco sopra al peggior voto assoluto dato alla Cina con D+. Costi, trasparenza e distribuzione sono le criticità principali...
La locomotiva USA nel primo trimestre 2015 ha decisamente tradito la ripresa tanto auspicata. Dal 2009 ad oggi era accaduto solo altre due volte ma ciò non sembra aver preoccupato troppo gli operatori finanziari ed il mercato. "Bad news is good news" dichiarano molti commentatori ovvero le cattive notizie rimangono le migliori alleate per l'ottimismo dei gestori, essendo queste ultime le sole argomentazioni proposte per un posticipo del rialzo dei tassi USA e dunque una tenuta delle quotazioni ma quel che indubbiamente traspare sul mercato azionario americano è la crescente dissociazione delle quotazioni dai dati macro...
A 5 anni dal primo salvataggio la Grecia è di nuovo a rischio default. Il limbo temporale concordato a fine febbraio dal governo greco con l'Eurogruppo è sempre più vicino al termine e di soluzioni ancora certe non sembra esservene alcuna traccia, se non a parole e tramite i recenti avvicendamenti interni al governo Syriza. In un tale contesto si sprecano le opzioni sugli esiti finali ma indubbiamente è in crescita la scommessa sull'uscita della Grecia dall'Eurozona.
L'investimento è come noto il procedimento con cui ognuno di noi sposta nel tempo le disponibilità che ha, rinunciando a spenderle oggi, in vista di un consumo futuro e questo in cambio di un maggior potere d'acquisto differito nel tempo, ovvero di un rendimento. Un rendimento che comunemente ricerca investendo in differenti strumenti (depositi di liquidità, obbligazioni, azioni, immobili, ecc.) sia in forma diretta che sottoforma di prodotti gestiti. L'investimento in quanto tale può essere perciò...
Nonostante l'euforia generale creata dai media sulla prima settimana di QE europeo è forse il caso di non fare il conto senza l'oste, ovvero festeggiare un pasto gratis senza osservare le reali possibilità di prosecuzione del banchetto. Un party a cui la borsa statunitense, ovvero la reale locomotiva dei rialzi dei corsi azionari globali, potrebbe non essere più in grado di partecipare, non fosse altro per la continuativa abbuffata finora realizzata e senza decise soste di consolidamento.
Secondo Mario Draghi "abbiamo già osservato un numero significativo di effetti positivi derivanti da queste decisioni di politica monetaria", una frase che racchiude la giusta chiave di lettura dell'attuale situazione dei mercati europei. Un contesto in cui l'esperienza passata della FED non deve trarre in inganno.
Venerdì scorso dopo due intense settimane di trattative tra Grecia ed Europa si è giunti ad un primo accordo in merito all'annosa questione del debito ellenico. Un punto di incontro agguantato senza non pochi colpi di scena e reciproci scambi di "prendere o lasciare" e di apparenti aut aut, nella più classica teoria dei giochi.
La Grecia ed il suo nuovo governo di sinistra hanno avviato una complessa partita con l'UE, per dare seguito a quanto promesso in campagna elettorale, ovvero un cambio radicale rispetto alla gestione del debito ed ai diktat della "troika".
1. L’autore del presente articolo è RUBENS LIGABUE, professionista certificato EFA - European Financial Advisor, associato SIAT - Società Italiana Analisi
Tecnica, iscritto all’Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari. Per domande e chiarimenti potete scrivere a: info@rubensligabue.com
I dati ed i grafici riportati provengono da fonti pubbliche e visionabili sul web. La presente pubblicazione non costituisce alcuna forma di sollecitazione del
pubblico risparmio nonché consiglio d'investimento
L’ANALISI: investitori reattivi come il cane di Pavlov agli “stimoli” dei board members della FED
FED E LA STRATEGIA DI “PAVLOV” ?
Quadro di fondo immutato ma le parole di W. Dudley sortiscono l’effetto desiderato e placano le vendite.
I mercati festeggiano il materializzarsi del rimbalzo … o quello che i trader spesso amano definire il
famigerato “dead cat bounce”, ovvero il “rimbalzo del gatto morto” (non me ne vogliano gli animalisti).
Un violento rimbalzo che ha evitato una caduta libera del mercato USA (vera locomotiva di tutti i listini
azionari) e che si è manifestato solo grazie al più classico concetto pavloviano del riflesso condizionato.
Un riflesso che, come noto sugli animali, rappresenta una reazione prodotta da un elemento esterno, a cui
l’animale si è abituato ed a cui associa un preciso stimolo che lo induce ad un determinato
comportamento.
E per gli operatori finanziari l’elemento esterno di stimolo è ormai da qualche tempo rappresentato dalle
sole dichiarazioni “puntuali” che i membri del board della FED rilasciano guarda caso proprio nei
momenti di panico e cedimento del mercato azionario USA.
2. L’autore del presente articolo è RUBENS LIGABUE, professionista certificato EFA - European Financial Advisor, associato SIAT - Società Italiana Analisi
Tecnica, iscritto all’Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari. Per domande e chiarimenti potete scrivere a: info@rubensligabue.com
I dati ed i grafici riportati provengono da fonti pubbliche e visionabili sul web. La presente pubblicazione non costituisce alcuna forma di sollecitazione del
pubblico risparmio nonché consiglio d'investimento
A conferma di ciò, è infatti da ricordare quello che finora è stato il più eclatante dei riflessi indotti sul
mercato azionario USA, ovvero i famigerati interventi di James Bullard, governatore della FED di St.
Louis, di metà ottobre 2014.
Esternazioni con cui espresse l’idea di un possibile “delay” nel tapering, poi sonoramente smentito nei
fatti, ma che tanto bastò a far scattare il “panic buying” dopo il tremendo “sell off” che sembrava
preannunciare i più classici dei brutti ricordi borsistici associati al mese di Ottobre.
Ricordi che spesso vengono rimossi dalla propria mente ma che solo con la voglia di rianalizzare gli
eventi passati o una ferra memoria, di cui peraltro i mercati e gli operatori finanziari in genere difettano
clamorosamente, si riesce a rievocarli ed utilizzarli per meglio comprendere il presente.
E le discese borsistiche di questi giorni, ben ricordano i tracolli di quell’Ottobre ma ancor più le soluzioni
adottate per risollevare gli “animal spirits” di quegli operatori che, ormai da tempo a digiuno e sempre più
affamati di stimoli monetari, attendono come il cane di Pavlov il prossimo piatto e nell’attesa “sbavano” e
tengono duro ad ogni suono della campanella, ovvero ad ogni invitante esternazione di qualche membro
della FED.
Ed è proprio l’intervento di ieri di William C. Dudley, governatore della Federal Reserve di New York
ad aver fatto tornare ringhiosamente l’appetito agli operatori finanziari e ciò grazie a semplici
dichiarazioni ( vedi articolo http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2015-08-26/fed-dudley-
molto-lontani-parlare-un-qe4-181251.shtml?uuid=AC0GgBn&refresh_ce=1 ).
Dichiarazioni che sono state di fatto interpretare dagli operatori come la possibilità di un non rialzo dei
tassi al prossimo meeting FED, finanche all’apertura di un nuovo round di QE e questo grazie alle parole
“siamo molto lontani da un QE” … frase da cui (nelle menti degli operatori) è stata trovata una chiave di
lettura favorevole all’apertura o quantomeno alla possibile discussione dello stesso, ovvero alla possibilità
di “avvicinarlo” e dunque realizzarlo… se qualcosa lo rendesse necessario.
3. L’autore del presente articolo è RUBENS LIGABUE, professionista certificato EFA - European Financial Advisor, associato SIAT - Società Italiana Analisi
Tecnica, iscritto all’Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari. Per domande e chiarimenti potete scrivere a: info@rubensligabue.com
I dati ed i grafici riportati provengono da fonti pubbliche e visionabili sul web. La presente pubblicazione non costituisce alcuna forma di sollecitazione del
pubblico risparmio nonché consiglio d'investimento
Come il cane di Pavlov gli investitori hanno perciò reagito allo “stimolo” con l’acquolina in bocca e si
sono ributtati a capofitto sul mercato.
Un “gioco” che la FED ha deciso di intraprendere ufficialmente e da tempo con le famose “forward
guidence” ed ufficiosamente con le esternazioni dei suoi membri. Uscite che guarda caso giungono nei
momenti più caldi dei mercati … al fine di “sedare” all’occorrenza gli “animal spirits”.
Fino ad ora e da quando ha terminato la politica di espansione monetaria a fine ottobre 2014, la Federal
Reserve è riuscita a tenere in piedi il mercato azionario USA con le parole.
E questo grazie anche al fatto che le manovre di QE sono state procrastinate prontamente dalla BOJ a
novembre (immediatamente dopo lo stop della FED) ed a marzo 2015 con l’avvio del QE della BCE.
4. L’autore del presente articolo è RUBENS LIGABUE, professionista certificato EFA - European Financial Advisor, associato SIAT - Società Italiana Analisi
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I dati ed i grafici riportati provengono da fonti pubbliche e visionabili sul web. La presente pubblicazione non costituisce alcuna forma di sollecitazione del
pubblico risparmio nonché consiglio d'investimento
Il quadro di fondo dunque non cambia e gli “animal spirits”, orami addomesticati e ben condizionati,
continuano a reagire alle dichiarazioni, nella speranza che arrivi qualche ulteriore ciotola di
alleggerimento monetario in giro per il mondo ed in grado di non trasformare la semplice salivazione
indotta da questo metodo pavloviano, in ringhiosi e violente reazioni.
Se quanto però avvenuto nel 2014, con le dichiarazioni di Bullard sul possibile allungamento del
“tapering”, poi smentite con lo stop definitivo a fine Ottobre, si ripetesse con quelle di Dudley sul
possibile slittamento del rialzo dei tassi … ci sarebbe da chiedersi se non vi sia il reale rischio di aumento
a settembre o ad ottobre da parte della FED… e poi chissà, come allora con la BOJ… non arrivi qualche
altro intervento monetario suppletivo (BCE ?) in grado di dar da mangiare a quell’Orso che puntualmente
si presenta e minaccia “bear market”, pur di reclamare cibo e non uscire dalla sua tana.
E se uscisse davvero, perché deluso da irrisori pasti o peggio ancora da illusorie promesse, statene certi …
è meglio non essere lì a suonare solo la campana !