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ECONOMIA
E-mail redazione@primapagina.mo.it LUNEDÌ 4 APRILE 2016
Il primo trimestre 2016 sa-
rà indubbiamente ricor-
dato per l’estrema volatilità
che ha caratterizzato i mer-
cati finanziari globali, non
fosse altro per le grandi e-
scursioni osservate sui
principali listini azionari in
questi tre mesi. Il bilancio
delperiodorimaneperòpre-
valentemente negativo, sep-
puriltuttosiastatomitigato
dal rimbalzo avvenuto
sull’indice americano. Mer-
cato quest’ultimo ritornato
inverdegraziealleconsuete
parole taumaturgiche della
Yellen. Parole opportuna-
mente elargite martedì
scorso al convegno tenuto
all’Economic Club di New
York con il suo discorso in-
titolato “The Outlook, Un-
certainty, and Monetary Po-
licy”. Un intervento, quello
del presidente della FED, in
grado di riportare l’aziona-
rio USA a +1,41% da inizio
anno e questo grazie alla so-
la indicazione di una politi-
ca monetaria sui tassi più
graduale e lenta rispetto
all’idea di dicembre (allora
previsti 4 possibili rialzi nel
2016, rispetto al nuovo e di-
mezzato outlook degli ope-
ratori), nonché per aver fat-
to intendere che i rischi per
l’economia americana deri-
verebbero più dal resto del
mondoemenodallacrescita
interna ed in particolare
sempre a causa del consueto
rallentamento cinese e dal
calo dei prezzi del petrolio,
ossia il solito ritornello di
tutti i banchieri centrali oc-
cidentali da un anno a que-
sta parte.
IL BILANCIO TRIMESTRALE
Osservando il comporta-
mento dei principali merca-
tiesenzaconsiderarel’effet-
to negativo del cambio eu-
ro/dollaro (variazione del
-3,5% per il biglietto verde) è
osservabile nell’oro l’asset
vincente di questo primo
scorcio d’anno e ciò grazie
ad un rialzo superiore al
16%, ossia il miglior trime-
stredegliultimi30anninon-
ché miglior avvio dal 1974. A
seguireimercatidelleobbli-
gazioni governative, rima-
sti in positivo per la ricerca
di porti "sicuri" tra gen-
naio-febbraio e poi mante-
nuti tonici da marzo grazie
all'ampliamento del QE da
parte di Mario Draghi. Una
situazione quest’ultima pe-
raltro ormai sempre più as-
surda a causa di rendimenti
nulli o negativi su scadenze
finanche a 15 anni, come nel
casodeititolidiStatosvizze-
ri. A seguire è invece osser-
vabile il ritorno dagli inferi
deimercatiemergentieque-
sto grazie al forte recupero
delle materie prime dopo la
grande débâcle dei primi
due mesi ed in particolare
grazieallaripresadellequo-
tazionidelpetrolio,fattoche
ha risollevato non poche si-
tuazioni critiche, fino a far
svettare l’indice brasiliano
Bovespa quale miglior mer-
cato mondiale nonostante
l’incredibile situazione di
instabilitàpoliticacollegata
al possibile impeachment
del presidente Rousseff e
dell’ex premier Lula. Fana-
lini di coda sono invece ri-
masti il settore bancario eu-
ropeo nonché l’indice azio-
nario italiano, entrambi in
forte perdita seppur calmie-
rati rispetto ai minimi
dell’anno.Ilquadrodi“gam-
bling”, ossia di casinò osser-
vato in questo periodo, non
ha però fatto conseguire ri-
sultati interessanti ai tanti
risparmiatori italiani che a-
vessero ampiamente diver-
sificato il loro portafoglio e
non avessero provato a cor-
rere o a rincorrere azzarda-
te scommesse al ribasso o al
rialzo sui mercati. Osser-
vandoinfattiinmodoaggre-
gatoedineurolemacroclas-
si d’investimento quali azio-
ni, obbligazioni, materie
prime e liquidità globali, ap-
pare un quadro desolante in
cui si è registrato un -4,85%
per l’indice azionario MSCI
World, un +0,75% per il Bofa
ML Global Broad Market os-
sia il paniere globale delle
obbligazioni ed un -4,66%
per il Roger Commodity In-
dex, senza contare un risul-
tato sostanzialmente nullo
per la liquidità. Un trime-
stre quindi di tanto fumo,
derivante dal “bruciare”
dellequotazioniedipocoar-
rosto in termini di risultati
o per meglio dire tanto ri-
schio e nessun premio.
IL GRANDE “SWING”
Nonostante l’industria
della gestione del risparmio
continui a professare il
mantra “keep calm and stay
invested”, ovvero stare cal-
mi e rimanere sempre inve-
stiti è però importante com-
prendere che lo stare fermi
coerentemente con i prefis-
sati orizzonti temporali ed i
propri obiettivi di spesa e-
sponeinquestadelicatafase
a non poche escursioni su
molteplici asset class e ciò
accade senza aggiungere
quel valore che in genere il
tempo restituisce al pazien-
te investitore. Le politiche
non ortodosse dei banchieri
sono giunte ormai alla di-
struzione del rendimento
“classico” derivante da ce-
dole e dividendi ed hanno
spinto gli investitori a “gio-
carsi” la ricerca di perfor-
mance solo sulle oscillazio-
nidiprezzo,ossiaattraverso
un approccio da “scommet-
titori” in cui la regola vigen-
te è perdita tua vincita mia.
E se da un lato sono pochis-
simiquellichepossonoreal-
mente vincere a tale tavolo
da gioco (semmai coloro che
sono meglio informati e più
vicini ai pianificatori cen-
trali) dall’altro ci sono mol-
tissimi che possono invece
perdere e questi in genere
sono il cosiddetto “parco
buoi” o “carne da macello”,
inteso come risparmiatori e
loro risparmi. Il più grande
luogo in cui tale gioco si sta
perpetuando è ovviamente
nel più grande mercato dei
capitali, ossia sull’aziona-
rioamericano.Abeneosser-
vare è infatti da un anno e
mezzo che l’indice S&P500
rimane ingessato ed in alta-
lena tra le quotazioni di
1875-2075, peraltro senza a-
ver creato reali plusvalenze,
mentre il resto del mondo
scivola lentamente verso il
basso come evidente dal raf-
frontoconl’indiceglobaleF-
TSE World All Cap.
Guardando poi i tre gran-
di “swing” dello S&P500 fi-
noramanifestatisipotrebbe
azzardare che il suo conti-
nuo altalenarsi sia prope-
deutico ad una discesa con-
trollata dei listini globali in
quantoadognifase,giùesu,
del mercato americano cor-
risponde un analogo movi-
mento ma con minimi cre-
scenti nel resto del mondo.
Dalla fine del QE ad ottobre
2014 si è infatti registrato u-
na modesta variazione per
lo S&P500 mentre l’indice a-
zionario globale, addolcito
peraltro dal peso del merca-
to americano stesso, è sceso
di circa il -9%.
L’America ha finora fatto
giocare tanto i trading algo-
ritmici automatici e conti-
nua ad attirare al suo tavolo
molti capitali dalle altre
piazze finanziarie e questo
grazie all’illusione di poter
vincere facilmente puntan-
do fiches a volte sul rosso (al
ribasso) ed altre sul nero (al
rialzo) in prossimità delle
bande evidenziate.
L’apparente illusione di
scommessa a basso rischio,
assimilata dai “gambler”
della finanza al gioco del
rosso e nero della roulette,
appare ormai una puntata
fin troppo collaudata, moti-
vo per cui può essere saggio
ricordare quanto diceva Sir.
John Templeton in merito
all’utilizzo di determinate
strategie d’investimento:
“quandounmetododiscelta
diventa di uso comune, biso-
gna cambiare ed adottare
metodimenocomuni”,pena
risultati peggiori.
Se poi non si è incalliti e
preparati scommettitori
può essere utile rammenta-
re che in un mercato specu-
lativo, i partecipanti preva-
lenti non sono investitori di
lungo termine bensì specu-
latori il cui unico obiettivo
non è assicurarsi un buon
rendimento costante sul
proprio capitale ma sempli-
cemente fare profitti da u-
n'ascesa o da un declino dei
prezzi e tali risultati avven-
go sulla pelle di altri sprov-
veduti o inconsapevoli par-
tecipanti al gioco.
La pagina del lunedì
‘Risparmio, i conti in tasca’, è
a cura del nostro consulente
Rubens Ligabue, professioni-
sta certificato Efa - European
Financial Advisor, associato
SIAT - Società Italiana Analisi
Tecnica, iscritto all’Albo Unico
Nazionale dei Promotori Fi-
nanziari. Per domande
info@rubensligabue.com
L’autore
BORSE L’azionario Usa non crea valore da 18 mesi ma rallenta la caduta globale dei mercati
Ilgrandeswingamericanoattiragliscommettitori
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  • 1. ECONOMIA E-mail redazione@primapagina.mo.it LUNEDÌ 4 APRILE 2016 Il primo trimestre 2016 sa- rà indubbiamente ricor- dato per l’estrema volatilità che ha caratterizzato i mer- cati finanziari globali, non fosse altro per le grandi e- scursioni osservate sui principali listini azionari in questi tre mesi. Il bilancio delperiodorimaneperòpre- valentemente negativo, sep- puriltuttosiastatomitigato dal rimbalzo avvenuto sull’indice americano. Mer- cato quest’ultimo ritornato inverdegraziealleconsuete parole taumaturgiche della Yellen. Parole opportuna- mente elargite martedì scorso al convegno tenuto all’Economic Club di New York con il suo discorso in- titolato “The Outlook, Un- certainty, and Monetary Po- licy”. Un intervento, quello del presidente della FED, in grado di riportare l’aziona- rio USA a +1,41% da inizio anno e questo grazie alla so- la indicazione di una politi- ca monetaria sui tassi più graduale e lenta rispetto all’idea di dicembre (allora previsti 4 possibili rialzi nel 2016, rispetto al nuovo e di- mezzato outlook degli ope- ratori), nonché per aver fat- to intendere che i rischi per l’economia americana deri- verebbero più dal resto del mondoemenodallacrescita interna ed in particolare sempre a causa del consueto rallentamento cinese e dal calo dei prezzi del petrolio, ossia il solito ritornello di tutti i banchieri centrali oc- cidentali da un anno a que- sta parte. IL BILANCIO TRIMESTRALE Osservando il comporta- mento dei principali merca- tiesenzaconsiderarel’effet- to negativo del cambio eu- ro/dollaro (variazione del -3,5% per il biglietto verde) è osservabile nell’oro l’asset vincente di questo primo scorcio d’anno e ciò grazie ad un rialzo superiore al 16%, ossia il miglior trime- stredegliultimi30anninon- ché miglior avvio dal 1974. A seguireimercatidelleobbli- gazioni governative, rima- sti in positivo per la ricerca di porti "sicuri" tra gen- naio-febbraio e poi mante- nuti tonici da marzo grazie all'ampliamento del QE da parte di Mario Draghi. Una situazione quest’ultima pe- raltro ormai sempre più as- surda a causa di rendimenti nulli o negativi su scadenze finanche a 15 anni, come nel casodeititolidiStatosvizze- ri. A seguire è invece osser- vabile il ritorno dagli inferi deimercatiemergentieque- sto grazie al forte recupero delle materie prime dopo la grande débâcle dei primi due mesi ed in particolare grazieallaripresadellequo- tazionidelpetrolio,fattoche ha risollevato non poche si- tuazioni critiche, fino a far svettare l’indice brasiliano Bovespa quale miglior mer- cato mondiale nonostante l’incredibile situazione di instabilitàpoliticacollegata al possibile impeachment del presidente Rousseff e dell’ex premier Lula. Fana- lini di coda sono invece ri- masti il settore bancario eu- ropeo nonché l’indice azio- nario italiano, entrambi in forte perdita seppur calmie- rati rispetto ai minimi dell’anno.Ilquadrodi“gam- bling”, ossia di casinò osser- vato in questo periodo, non ha però fatto conseguire ri- sultati interessanti ai tanti risparmiatori italiani che a- vessero ampiamente diver- sificato il loro portafoglio e non avessero provato a cor- rere o a rincorrere azzarda- te scommesse al ribasso o al rialzo sui mercati. Osser- vandoinfattiinmodoaggre- gatoedineurolemacroclas- si d’investimento quali azio- ni, obbligazioni, materie prime e liquidità globali, ap- pare un quadro desolante in cui si è registrato un -4,85% per l’indice azionario MSCI World, un +0,75% per il Bofa ML Global Broad Market os- sia il paniere globale delle obbligazioni ed un -4,66% per il Roger Commodity In- dex, senza contare un risul- tato sostanzialmente nullo per la liquidità. Un trime- stre quindi di tanto fumo, derivante dal “bruciare” dellequotazioniedipocoar- rosto in termini di risultati o per meglio dire tanto ri- schio e nessun premio. IL GRANDE “SWING” Nonostante l’industria della gestione del risparmio continui a professare il mantra “keep calm and stay invested”, ovvero stare cal- mi e rimanere sempre inve- stiti è però importante com- prendere che lo stare fermi coerentemente con i prefis- sati orizzonti temporali ed i propri obiettivi di spesa e- sponeinquestadelicatafase a non poche escursioni su molteplici asset class e ciò accade senza aggiungere quel valore che in genere il tempo restituisce al pazien- te investitore. Le politiche non ortodosse dei banchieri sono giunte ormai alla di- struzione del rendimento “classico” derivante da ce- dole e dividendi ed hanno spinto gli investitori a “gio- carsi” la ricerca di perfor- mance solo sulle oscillazio- nidiprezzo,ossiaattraverso un approccio da “scommet- titori” in cui la regola vigen- te è perdita tua vincita mia. E se da un lato sono pochis- simiquellichepossonoreal- mente vincere a tale tavolo da gioco (semmai coloro che sono meglio informati e più vicini ai pianificatori cen- trali) dall’altro ci sono mol- tissimi che possono invece perdere e questi in genere sono il cosiddetto “parco buoi” o “carne da macello”, inteso come risparmiatori e loro risparmi. Il più grande luogo in cui tale gioco si sta perpetuando è ovviamente nel più grande mercato dei capitali, ossia sull’aziona- rioamericano.Abeneosser- vare è infatti da un anno e mezzo che l’indice S&P500 rimane ingessato ed in alta- lena tra le quotazioni di 1875-2075, peraltro senza a- ver creato reali plusvalenze, mentre il resto del mondo scivola lentamente verso il basso come evidente dal raf- frontoconl’indiceglobaleF- TSE World All Cap. Guardando poi i tre gran- di “swing” dello S&P500 fi- noramanifestatisipotrebbe azzardare che il suo conti- nuo altalenarsi sia prope- deutico ad una discesa con- trollata dei listini globali in quantoadognifase,giùesu, del mercato americano cor- risponde un analogo movi- mento ma con minimi cre- scenti nel resto del mondo. Dalla fine del QE ad ottobre 2014 si è infatti registrato u- na modesta variazione per lo S&P500 mentre l’indice a- zionario globale, addolcito peraltro dal peso del merca- to americano stesso, è sceso di circa il -9%. L’America ha finora fatto giocare tanto i trading algo- ritmici automatici e conti- nua ad attirare al suo tavolo molti capitali dalle altre piazze finanziarie e questo grazie all’illusione di poter vincere facilmente puntan- do fiches a volte sul rosso (al ribasso) ed altre sul nero (al rialzo) in prossimità delle bande evidenziate. L’apparente illusione di scommessa a basso rischio, assimilata dai “gambler” della finanza al gioco del rosso e nero della roulette, appare ormai una puntata fin troppo collaudata, moti- vo per cui può essere saggio ricordare quanto diceva Sir. John Templeton in merito all’utilizzo di determinate strategie d’investimento: “quandounmetododiscelta diventa di uso comune, biso- gna cambiare ed adottare metodimenocomuni”,pena risultati peggiori. Se poi non si è incalliti e preparati scommettitori può essere utile rammenta- re che in un mercato specu- lativo, i partecipanti preva- lenti non sono investitori di lungo termine bensì specu- latori il cui unico obiettivo non è assicurarsi un buon rendimento costante sul proprio capitale ma sempli- cemente fare profitti da u- n'ascesa o da un declino dei prezzi e tali risultati avven- go sulla pelle di altri sprov- veduti o inconsapevoli par- tecipanti al gioco. La pagina del lunedì ‘Risparmio, i conti in tasca’, è a cura del nostro consulente Rubens Ligabue, professioni- sta certificato Efa - European Financial Advisor, associato SIAT - Società Italiana Analisi Tecnica, iscritto all’Albo Unico Nazionale dei Promotori Fi- nanziari. Per domande info@rubensligabue.com L’autore BORSE L’azionario Usa non crea valore da 18 mesi ma rallenta la caduta globale dei mercati Ilgrandeswingamericanoattiragliscommettitori S&P500riagguantailsegnopiùmentreilrestodelmondorimaneinnegativo APPROFONDISCI