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8 | SPECIALI | LUNEDÌ 3 NOVEMBRE 2014
L’ANALISI Dopo paura ed estrema volatilità è arrivata l'eccitazione violenta dei mercati azionari
LaBanzainomicsgiapponeserianimalaspeculazione
Lebanchecentralicompranodisperatamentetempoulteriore
Il mese di ottobre si è alla fi-
ne chiuso meglio di quanto
preventivabile solo quindici
giorni prima.
Wall Street ha completa-
mente riassorbito il maggior
calo da qualche anno a questa
parte, tornando sopra i 2000
punti, così come per il Nikkei
ed i listini asiatici, mentre le
borseeuropeevedonorecupe-
ri solo parziali ma comunque
decisi, nonostante situazioni
di forte incertezza sulla cre-
scita economica globale e di
forte pressione sulle materie
prime ed in particolar modo
sul petrolio (sceso fin sotto la
soglia degli 80$ al barile).
Questi reali motivi insieme
alle incerte previsioni sull'u-
scita finale della FED dal ta-
peringesugliesitidegliAsset
Quality Review della BCE, i-
nerenti le banche europee ed
attese per la fine del mese ave-
vano messo sotto pressione i
mercati finanziari globali,
riaccendendone la volatilità
ed evidenziandone così la
sempre e maggiore dipenden-
za dalle politiche dei pianifi-
catori centrali.
SOSTENERE AD OGNI COSTO
A metà ottobre, il mercato
sembrava essere ad un passo
da un cedimento strutturale
ed in procinto di confermare
gli storici precedenti negativi
chehannocaratterizzatoipiù
violenti crolli del passato ma
grazie al pronto intervento di
alcuni esponenti della FED,
alle indiscrezioni su presunti
piani segreti della BCE ed in-
fine al colpo a sorpresa della
Banca del Giappone di vener-
dì scorso, si è per ora evitato
di far crollare la propensione
alrischiodegliinvestitoriglo-
bali. Osservando il grafico al-
legato appare evidente come
il susseguirsi di notizie e ru-
mors abbiano riportato in al-
toilmercatoamericanoecon-
seguentemente tutti gli altri
listini. Il via all'enorme rim-
balzo è stato dato dalle parole
di James Bullard, presidente
della Federal Reserve di St.
Louis, il quale dichiarò du-
rante la fase più acuta di di-
scesa a metà ottobre che la
Fed avrebbe potuto conside-
rare l'ipotesi di ritardare la fi-
ne del suo programma di ac-
quisto di obbligazioni al
FOMC del 28-29. Un annuncio
che ha fermato la caduta e
seppur,comeormaiogginoto,
sianeifattistatosmentitodal-
la decisione della FED di
chiudere il lungo ciclo di QE,
ha consentito di invertire il
trend di breve del mercato.
Successivamente, l'ulteriore
strappo rialzista è arrivato da
un rumors, battuto dall'agen-
zia Reuters il 21 ottobre e ri-
guardantelazonaeuro.Lano-
ta agenzia di stampa dichiarò
che la BCE stesse valutando,
dopo il già varato piano di ac-
quistodicoveredbond,lapos-
sibilitàdiacquistareancheti-
toli di debito delle aziende sul
mercato secondario. Un'altra
notizia che ha spinto ulterior-
mente in alto gli indici e que-
sto nonostante la successiva
smentita dell'Eurotower ma
anchequestononhafattouna
gran differenza, essendosi i
mercati ormai convinti dell'i-
neluttabile subentro della B-
CE nel grande casinò del QE
globalepostFED.Unaconvin-
zione maggiormente accre-
sciuta dopo gli esiti degli
stress test sulle banche euro-
pee e l'ulteriore crisi che ha
colpito il sistema bancario
nazionale. Il colpo a sorpresa
edingradodifarsegnarenuo-
vi massimi storici agli indici
USAèarrivatodalGiapponee
da quello che la stampa inter-
nazionale ha ribattezzato co-
me la "Banzainomics".
IL "BANZAI ATTACK"
Il Giap-
ponehain-
fatti stupi-
to gli ope-
ratori già
a partire
dal giorno
dopo la de-
c i s i o n e
della FED,
p r e s e n-
t a n d o u-
n'azione
"banzai"
incentrata
suduepas-
s a g g i e d
annuncia-
t i p r i m a
d a l p i ù
g r a n d e
fondo sta-
tale pen-
sionistico
mondiale,pensionisticomon-
diale e poi dalla BOJ. Il Gpif
(Government Pension Invest-
ment Fund), fondo che dispo-
ne di attivi equivalenti ad ol-
tre1.100miliardididollari,ha
comunicato il 30 ottobre di
cambiare la propria alloca-
zione strategica, tagliando la
quota posseduta in titoli di
stato giapponesi dal 60% al
35% ed azzerando quel 5% di
minima liquidità detenibile,
al fine di orientare i capitali
in suo possesso verso un rad-
doppio degli investimenti in
azioni giapponesi ed interna-
zionali, passando così dal 12
al 25% per entrambe le asset
class ed innalzando al 15% la
percentuale di obbligazioni e-
stere.
Il giorno successivo è poi
toccato ad Haruhiko Kuroda,
governatore della banca cen-
trale, il compito di rendere
possibile tutto ciò, grazie al
RISPARMIO,ICONTIINTASCA
L’autore della rubrica
La pagina settimanale del lu-
nedì “Risparmio, i conti in
tasca”, è a cura del nostro
consulente Rubens Ligabue,
professionista certificato Efa -
European Financial Advisor,
associato SIAT - Società I-
taliana Analisi Tecnica, iscritto
all'Albo Unico Nazionale dei
Promotori Finanziari. Per do-
mande e chiarimenti potete
scrivere a
info@rubensligabue.com
nuovoampliamentodelpiano
di allentamento quantitativo
qualitativo denominato QQE.
La BOJ ha così deciso di acce-
lerare l‘espansione della base
monetaria nell’ordine di altri
10-20mila miliardi di yen l’an-
no, raggiungendo così la cifra
monster di 80.000 miliardi di
yen annui, ovvero oltre 720
miliardi di dollari. Una deci-
sione ufficialmente presa a
seguito del rallentamento nel
trend dell’inflazione, il cui o-
biettivo è fissato al 2%, al net-
todellavariazionedovutaalle
imposte indirette. I bond nel
portafoglio della banca cen-
trale aumenteranno ulterior-
mente, così da garantire la so-
stanziale monetizzazione del-
l'interodebitoemessomensil-
mentedalgoverno,nonchéed
in un evidente giro contabile,
sipermetteràalfondopensio-
ne di poter alleggerire la sua
detenzione di bond a favore
dei nuovi obiettivi strategici,
senza "turbare" troppo il mer-
cato obbligazionario privato.
Un mercato che, sarà un caso,
a metà ottobre aveva proprio
mostrato una prima "falla",
quandolaBOJnonerariusci-
ta per la prima volta da aprile
2013 (inizio del QQE), a rag-
giungereilsuoobiettivodiac-
quisto mensile di obbligazio-
ni. Infatti solo 2,6 trilioni con-
troi3preventivatifuronomo-
netizzati, evidenziando così
un rischioso gap tra ciò che
desideravalabancacentralee
ciò che il mercato privato era
disposto a concedergli. Ecco
quindi spiegata la doppia
mossa, ovvero, se da un lato è
più difficile iniettare liquidi-
tà nel sistema, si passa a mag-
giori acquisti soprattutto su
titolidistatoalungascadenza
e che di fatto le saranno ven-
dutidalfondopensionenazio-
nale, così da generare l'auspi-
cata inflazione. Inoltre e dopo
il tentativo finora non troppo
efficace di smuovere i rispar-
miatori giapponesi dalla loro
immensa liquidità, tramite
l’introduzione ad inizio 2014
diincentivifiscalivoltiafavo-
rirne gli investimenti finan-
ziari con i cosiddetti Nippon
Individual Savings Account
(NISA),sièdecisodiagirecon
ancorpiùdeterminazionenel
reflazionare gli asset aziona-
ri, al fine di generare un mag-
gior"effettoricchezza"eduna
maggior propensione all'in-
vestimento. Lo scopo e la spe-
ranza della BOJ è dunque
quella di mettere in circolo
anche tale enorme liquidità.
Una disponibilità privata sti-
mata in oltre il 50% dei 1.600
trilioni di yen di attività fi-
nanziarie detenute dalle fa-
miglie nipponiche e che, nei
10 anni pre-Abenomics, ha vi-
sto contrarre la componente
azionaria fino all'attuale 8%
del peso medio in portafoglio.
Considerando una tale disaf-
fezione ed il non ottimo anda-
mentodelNikkeidainizioan-
no, ecco allora che l'Abecono-
mis entra nella Banzaino-
mics, decidendo non solo di
stampare come se vi fosse più
un domani, pur di immettere
tutta la liquidità ritenuta ne-
cessariadaipianificatoricen-
trali ma indirizzando anche
una quota pari al 50% dei ri-
sparmi di milioni di pensio-
nati giapponesi nel magico
mondo dei mercati azionari.
Ed ovviamente il casinò glo-
bale ha ampiamente ringra-
ziato,spedendoinorbitailNi-
kkei di oltre 1000 punti in po-
che ore ed a nuovi massimi il
mercato azionario USA, gra-
zie al potenziale "boost" offer-
todaicirca32trilionidiyendi
attivi che verrebbero spostati
dalla liquidità e dalle obbliga-
zioni verso altri investimenti
da parte del Gpif.
CONCLUSIONE
La sperimentazione dun-
queproseguesemprepiùaffa-
scinante ma resta da capire
comefiniràperloroeperilre-
sto del mondo. Certamente ed
al termine di questo gigante-
sco esperimento di ricompo-
sizione di attivi e passivi del
sistemaGiappone,avremoun
legame sempre più tenue tra
valore intrinseco della mone-
ta ed attività reali sottostanti,
maquestoèforsegiàunareal-
tà ed una decisione presa an-
che in altre parti del mondo,
UK ed USA in primis, in atte-
sa dell'Eurozona e della BCE.
Ecco spiegato il perché di tan-
ta euforia sui mercati aziona-
ri, l'illusione di liquidità pro-
segueedilmondocontinuaad
essere quel luogo dove le ban-
checentraliacquistanodispe-
ratamente tempo, in attesa di
unaresadeiconti,ormaisem-
pre più prossima. Il vero
grande rischio è che i mercati
possano perdere fiducia nel-
l'efficacia delle politiche mo-
netarie e quindi, se dovessero
manifestarsi tali incertezze,
scenderebbero decisamente
anche con i tassi a zero, come
"timidamente" dimostrato a
metà ottobre. Visti i recenti
movimenti di scendi e sali, ci
sarebbe perciò più di un mo-
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FED E LA STRATEGIA DI "PAVLOV" ?
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  • 1. 8 | SPECIALI | LUNEDÌ 3 NOVEMBRE 2014 L’ANALISI Dopo paura ed estrema volatilità è arrivata l'eccitazione violenta dei mercati azionari LaBanzainomicsgiapponeserianimalaspeculazione Lebanchecentralicompranodisperatamentetempoulteriore Il mese di ottobre si è alla fi- ne chiuso meglio di quanto preventivabile solo quindici giorni prima. Wall Street ha completa- mente riassorbito il maggior calo da qualche anno a questa parte, tornando sopra i 2000 punti, così come per il Nikkei ed i listini asiatici, mentre le borseeuropeevedonorecupe- ri solo parziali ma comunque decisi, nonostante situazioni di forte incertezza sulla cre- scita economica globale e di forte pressione sulle materie prime ed in particolar modo sul petrolio (sceso fin sotto la soglia degli 80$ al barile). Questi reali motivi insieme alle incerte previsioni sull'u- scita finale della FED dal ta- peringesugliesitidegliAsset Quality Review della BCE, i- nerenti le banche europee ed attese per la fine del mese ave- vano messo sotto pressione i mercati finanziari globali, riaccendendone la volatilità ed evidenziandone così la sempre e maggiore dipenden- za dalle politiche dei pianifi- catori centrali. SOSTENERE AD OGNI COSTO A metà ottobre, il mercato sembrava essere ad un passo da un cedimento strutturale ed in procinto di confermare gli storici precedenti negativi chehannocaratterizzatoipiù violenti crolli del passato ma grazie al pronto intervento di alcuni esponenti della FED, alle indiscrezioni su presunti piani segreti della BCE ed in- fine al colpo a sorpresa della Banca del Giappone di vener- dì scorso, si è per ora evitato di far crollare la propensione alrischiodegliinvestitoriglo- bali. Osservando il grafico al- legato appare evidente come il susseguirsi di notizie e ru- mors abbiano riportato in al- toilmercatoamericanoecon- seguentemente tutti gli altri listini. Il via all'enorme rim- balzo è stato dato dalle parole di James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis, il quale dichiarò du- rante la fase più acuta di di- scesa a metà ottobre che la Fed avrebbe potuto conside- rare l'ipotesi di ritardare la fi- ne del suo programma di ac- quisto di obbligazioni al FOMC del 28-29. Un annuncio che ha fermato la caduta e seppur,comeormaiogginoto, sianeifattistatosmentitodal- la decisione della FED di chiudere il lungo ciclo di QE, ha consentito di invertire il trend di breve del mercato. Successivamente, l'ulteriore strappo rialzista è arrivato da un rumors, battuto dall'agen- zia Reuters il 21 ottobre e ri- guardantelazonaeuro.Lano- ta agenzia di stampa dichiarò che la BCE stesse valutando, dopo il già varato piano di ac- quistodicoveredbond,lapos- sibilitàdiacquistareancheti- toli di debito delle aziende sul mercato secondario. Un'altra notizia che ha spinto ulterior- mente in alto gli indici e que- sto nonostante la successiva smentita dell'Eurotower ma anchequestononhafattouna gran differenza, essendosi i mercati ormai convinti dell'i- neluttabile subentro della B- CE nel grande casinò del QE globalepostFED.Unaconvin- zione maggiormente accre- sciuta dopo gli esiti degli stress test sulle banche euro- pee e l'ulteriore crisi che ha colpito il sistema bancario nazionale. Il colpo a sorpresa edingradodifarsegnarenuo- vi massimi storici agli indici USAèarrivatodalGiapponee da quello che la stampa inter- nazionale ha ribattezzato co- me la "Banzainomics". IL "BANZAI ATTACK" Il Giap- ponehain- fatti stupi- to gli ope- ratori già a partire dal giorno dopo la de- c i s i o n e della FED, p r e s e n- t a n d o u- n'azione "banzai" incentrata suduepas- s a g g i e d annuncia- t i p r i m a d a l p i ù g r a n d e fondo sta- tale pen- sionistico mondiale,pensionisticomon- diale e poi dalla BOJ. Il Gpif (Government Pension Invest- ment Fund), fondo che dispo- ne di attivi equivalenti ad ol- tre1.100miliardididollari,ha comunicato il 30 ottobre di cambiare la propria alloca- zione strategica, tagliando la quota posseduta in titoli di stato giapponesi dal 60% al 35% ed azzerando quel 5% di minima liquidità detenibile, al fine di orientare i capitali in suo possesso verso un rad- doppio degli investimenti in azioni giapponesi ed interna- zionali, passando così dal 12 al 25% per entrambe le asset class ed innalzando al 15% la percentuale di obbligazioni e- stere. Il giorno successivo è poi toccato ad Haruhiko Kuroda, governatore della banca cen- trale, il compito di rendere possibile tutto ciò, grazie al RISPARMIO,ICONTIINTASCA L’autore della rubrica La pagina settimanale del lu- nedì “Risparmio, i conti in tasca”, è a cura del nostro consulente Rubens Ligabue, professionista certificato Efa - European Financial Advisor, associato SIAT - Società I- taliana Analisi Tecnica, iscritto all'Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari. Per do- mande e chiarimenti potete scrivere a info@rubensligabue.com nuovoampliamentodelpiano di allentamento quantitativo qualitativo denominato QQE. La BOJ ha così deciso di acce- lerare l‘espansione della base monetaria nell’ordine di altri 10-20mila miliardi di yen l’an- no, raggiungendo così la cifra monster di 80.000 miliardi di yen annui, ovvero oltre 720 miliardi di dollari. Una deci- sione ufficialmente presa a seguito del rallentamento nel trend dell’inflazione, il cui o- biettivo è fissato al 2%, al net- todellavariazionedovutaalle imposte indirette. I bond nel portafoglio della banca cen- trale aumenteranno ulterior- mente, così da garantire la so- stanziale monetizzazione del- l'interodebitoemessomensil- mentedalgoverno,nonchéed in un evidente giro contabile, sipermetteràalfondopensio- ne di poter alleggerire la sua detenzione di bond a favore dei nuovi obiettivi strategici, senza "turbare" troppo il mer- cato obbligazionario privato. Un mercato che, sarà un caso, a metà ottobre aveva proprio mostrato una prima "falla", quandolaBOJnonerariusci- ta per la prima volta da aprile 2013 (inizio del QQE), a rag- giungereilsuoobiettivodiac- quisto mensile di obbligazio- ni. Infatti solo 2,6 trilioni con- troi3preventivatifuronomo- netizzati, evidenziando così un rischioso gap tra ciò che desideravalabancacentralee ciò che il mercato privato era disposto a concedergli. Ecco quindi spiegata la doppia mossa, ovvero, se da un lato è più difficile iniettare liquidi- tà nel sistema, si passa a mag- giori acquisti soprattutto su titolidistatoalungascadenza e che di fatto le saranno ven- dutidalfondopensionenazio- nale, così da generare l'auspi- cata inflazione. Inoltre e dopo il tentativo finora non troppo efficace di smuovere i rispar- miatori giapponesi dalla loro immensa liquidità, tramite l’introduzione ad inizio 2014 diincentivifiscalivoltiafavo- rirne gli investimenti finan- ziari con i cosiddetti Nippon Individual Savings Account (NISA),sièdecisodiagirecon ancorpiùdeterminazionenel reflazionare gli asset aziona- ri, al fine di generare un mag- gior"effettoricchezza"eduna maggior propensione all'in- vestimento. Lo scopo e la spe- ranza della BOJ è dunque quella di mettere in circolo anche tale enorme liquidità. Una disponibilità privata sti- mata in oltre il 50% dei 1.600 trilioni di yen di attività fi- nanziarie detenute dalle fa- miglie nipponiche e che, nei 10 anni pre-Abenomics, ha vi- sto contrarre la componente azionaria fino all'attuale 8% del peso medio in portafoglio. Considerando una tale disaf- fezione ed il non ottimo anda- mentodelNikkeidainizioan- no, ecco allora che l'Abecono- mis entra nella Banzaino- mics, decidendo non solo di stampare come se vi fosse più un domani, pur di immettere tutta la liquidità ritenuta ne- cessariadaipianificatoricen- trali ma indirizzando anche una quota pari al 50% dei ri- sparmi di milioni di pensio- nati giapponesi nel magico mondo dei mercati azionari. Ed ovviamente il casinò glo- bale ha ampiamente ringra- ziato,spedendoinorbitailNi- kkei di oltre 1000 punti in po- che ore ed a nuovi massimi il mercato azionario USA, gra- zie al potenziale "boost" offer- todaicirca32trilionidiyendi attivi che verrebbero spostati dalla liquidità e dalle obbliga- zioni verso altri investimenti da parte del Gpif. CONCLUSIONE La sperimentazione dun- queproseguesemprepiùaffa- scinante ma resta da capire comefiniràperloroeperilre- sto del mondo. Certamente ed al termine di questo gigante- sco esperimento di ricompo- sizione di attivi e passivi del sistemaGiappone,avremoun legame sempre più tenue tra valore intrinseco della mone- ta ed attività reali sottostanti, maquestoèforsegiàunareal- tà ed una decisione presa an- che in altre parti del mondo, UK ed USA in primis, in atte- sa dell'Eurozona e della BCE. Ecco spiegato il perché di tan- ta euforia sui mercati aziona- ri, l'illusione di liquidità pro- segueedilmondocontinuaad essere quel luogo dove le ban- checentraliacquistanodispe- ratamente tempo, in attesa di unaresadeiconti,ormaisem- pre più prossima. Il vero grande rischio è che i mercati possano perdere fiducia nel- l'efficacia delle politiche mo- netarie e quindi, se dovessero manifestarsi tali incertezze, scenderebbero decisamente anche con i tassi a zero, come "timidamente" dimostrato a metà ottobre. Visti i recenti movimenti di scendi e sali, ci sarebbe perciò più di un mo- tivo per temere già ora che qualcosa non funzioni come dovrebbe e forse si dovrebbe aver il coraggio di scendere dalla giostra finché si è in tempo. (Rubens Ligabue)