SlideShare a Scribd company logo
1 of 6
Disturbi della sfera cognitiva: demenza senile, morbo di
Alzheimer e schizofrenia
Catina Feresin
Dipartimento di Scienze dell'Educazione
Università di Pola
Croazia
Demenza senile e morbo di Alzheimer
Il termine demenza senile è un termine molto ampio che si riferisce a
disturbi delle funzioni cerebrali correlabili con l'età. Tale patologia può avere
svariate cause: traumi cerebrali, ictus, alcolismo e il morbo di Alzheimer.
Un numero molto alto di persone oltre i 65 anni di età (dal 10 al 15% della
popolazione) soffre di demenza senile. Il morbo di Alzheimer è stato
tradizionalmente definito come una grave demenza senile che si sviluppa
prima dei 65 anni. Tuttavia, i sintomi della demenza senile sono simili sia
nelle persone che si trovano al di sotto dei 65 anni sia in quelle che si
trovano al di sopra; pertanto, la demenza senile che si sviluppa dopo i 65
anni è considerata oggi come una forma di morbo di Alzheimer e viene
definita come "demenza senile di tipo Alzheimer".
I sintomi del morbo di Alzheimer includono dei deficit a carico delle
funzioni cognitive come la memoria, il linguaggio, e le capacità percettive.
Il primo sintomo è la perdita della memoria degli eventi recenti e, in
particolare, della capacità di trasferire le informazioni recenti alla memoria a
lungo termine. Il morbo è caratterizzato da un decorso progressivo più o
meno veloce: i pazienti perdono gradualmente i loro ricordi permanenti e,
alla fine, muoiono a causa della degenerazione dei neuroni.
E' noto già da molto tempo che il morbo si associa ad una particolare
lesione cerebrale: la morte dei neuroni e la formazione di placche senili che
1
sono costituite da agglomerati di processi cellulari anormali, da matasse
neurofibrillari e da dendriti degenerati. Queste lesioni sono particolarmente
evidenti nell'ippocampo e in alcune aree della corteccia cerebrale
particolarmente coinvolte nei processi cognitivi e mnestici.
Una ipotesi di spiegazione di questa patologia sta nella degenerazione di
un certo tipo di neuroni chiamati neuroni colinergici in quanto usano il
neurotrasmettitore acetilcolina (ACh).
Si può pensare che i farmaci, la cui azione porti all'aumento dei livelli
cerebrali di ACh, dovrebbero migliorare la memoria negli animali da
esperimento e nell'uomo. Si deve però sottolineare come molti di questi
farmaci inducano effetti collaterali piuttosto seri. Quando alcuni di questi
farmaci sono stati utilizzati nel trattamento di pazienti affetti dal morbo, si
sono ottenuti discreti successi soltanto quando le persone erano affette da
forme lievi di demenza senile.
Purtroppo, non conosciamo ancora i reali meccanismi patogenetici del
morbo di Alzheimer. Almeno in alcuni casi, sembra esistere una
predisposizione genetica: in certe famiglie sembra che la malattia si manifesti
periodicamente. Probabilmente il trattamento di prevenzione più
all'avanguardia potrà avvalersi di alcune applicazioni dell'ingegneria
genetica.
La schizofrenia
Per generale consenso secondo il Manuale diagnostico e statistico dei
disturbi mentali (DSM V), si pone la diagnosi di schizofrenia per gli
individui con uno o più dei seguenti sintomi elencati che si ripetono per un
periodo di almeno sei mesi:
DELIRI: convinzioni irragionevoli e acritiche di essere controllato o di
persecuzione ("Mia madre tenta di avvelenarmi"); deliri di grandezza ("Il
papa vorrebbe incontrarmi");
2
ALLUCINAZIONI: di solito voci che dicono al paziente cosa fare, fanno
commenti negativi sul suo comportamento, o parlano tra loro;
PENSIERO INCOERENTE: modo di pensare illogico;
APPIATTIMENTO DELL'AFFETTIVITA': incapacità di reagire in
modo emotivamente adeguato ad eventi positivi o negativi;
COMPORTAMENTI BIZZARRI: come catatonia (assenza di movimenti
per lunghi periodi di tempo), rilevante deterioramento dell'igiene personale,
parlare in rima.
Le persone sofferenti di schizofrenia perdono quindi il contatto con la realtà
circostante: questi malati hanno convinzioni false e soffrono spesso di
allucinazioni. Non è raro ed è invece molto triste, infatti, vedere queste
persone vagare in città, mentre tengono conversazioni animate e a voce alta
con l'aria che li circonda.
La schizofrenia colpisce circa l'1% della popolazione mondiale,
indipendentemente da razza e cultura. Questa malattia ha un fondamento
genetico e, quindi, si manifesta all'interno dei nuclei familiari. Una persona
con un gemello omozigote schizofrenico ha il 50% di probabilità di
diventarlo a sua volta; una persona con un fratello o una sorella schizofrenici
ha una probabilità su otto di di ammalarsi. Se nessuno dei parenti stretti è
schizofrenico, la probabilità di sviluppare tale patologia è di circa l'1%.
Queste cifre indicano che in questa malattia esiste un chiaro fattore genetico
e, inoltre, che tale patologia non è dovuta ad un motivo genetico
semplice, come quello rappresentato dalla presenza di un singolo gene
recessivo. Se così fosse, si avrebbe invariabilmente lo sviluppo della malattia
in entrambi i gemelli di una coppia omozigote.
Sarebbe di grande soddisfazione poter affermare che la ricerca di base,
condotta nell'ambito delle neuroscienze, ha portato a una chiara
3
comprensione dell'origine della schizofrenia, dando la possibilità di
sviluppare dei trattamenti specifici per tale malattia. La via percorsa, invece,
non è stata questa. Il primo farmaco di grande beneficio nel trattamento
della schizofrenia è stato scoperto più o meno accidentalmente negli anni
'50. Questo farmaco, chiamato clorpromazina, era stato originariamente
prodotto da un'industria farmaceutica francese come antistaminico, ma
giudicato inefficace e troppo sedativo. Nel 1949, un chirurgo francese
scrisse all'industria richiedendo nuovi antistaminici da provare sui suoi
pazienti, e, tra i farmaci inviatigli, era compresa la clorpromazina. Dopo
aver osservato che essa presentava un effetto calmante se somministrata
preoperatoriamente, il chirurgo raccomandò entusiasticamente ai suoi
colleghi psichiatri di usarla per calmare i pazienti schizofrenici. Nel 1954
questo farmaco fu approvato negli USA per il trattamento della patologia
schizofrenica e da questa data iniziò a diminuire di molto il numero dei
ricoveri in ospedali psichiatrici. La clorpromazina non cura, tuttavia, la
schizofrenia, ma è spesso efficace nel trattamento dei sintomi più gravi,
quando i pazienti possono anche diventare pericolosi per i familiari e gli
amici che li circondano.
Nel corso degli anni sono stati scoperti altri farmaci utili nel trattamento
sintomatico della schizofrenia, come la reserpina (poi abbandonato) e
l'aloperidolo. Altri farmaci fanno parte dei neurolettici di nuova generazione
come la quetiapina fumarato, il risperidone, l'olanzapina. Si è scoperto
che questi farmaci interferiscono con le sinapsi dopaminergiche (dal
neurotrasmettitore dopamina). Così nacque la teoria dopaminergica della
schizofrenia, secondo la quale la schizofrenia è causata da un eccesso di
attività delle sinapsi dopaminergiche e che, di converso, i farmaci
antischizofrenici agiscano diminuendo l'attività dopaminergica.
Un problema che riguarda i farmaci menzionati è che essi risultano efficaci
nella cura dei sintomi della schizofrenia solo in circa il 40% dei pazienti. Più
recentemente è stata sintetizzata una sostanza denominata clozapina che
sembra essere efficace in una percentuale più alta di pazienti schizofrenici.
La clozapina non agisce solo sulla attività delle sinapsi dopaminergiche ma
4
anche sulle sinapsi serotoninergiche. Ovviamente questo risultato rende
più problematica l'interpretazione di spiegazione della malattia avanzata
dalla teoria dopaminergica.
Pur essendo un ottimo farmaco oggi presente sul mercato per tamponare i
sintomi della malattia e forse per curarla, la clozapina presenta talvolta un
grave problema collaterale, infatti, nell'1-2% dei casi provoca delle
alterazioni del sistema immunitario.
Non esiste ancora un farmaco definitivo per la cura della schizofrenia: si
spera di trovare altri farmaci e soprattutto di agire sul nucleo della malattia
tramite i futuri sviluppi dell'ingegneria genetica per alleviare le sofferenze di
milioni di persone in tutto il mondo.
5
anche sulle sinapsi serotoninergiche. Ovviamente questo risultato rende
più problematica l'interpretazione di spiegazione della malattia avanzata
dalla teoria dopaminergica.
Pur essendo un ottimo farmaco oggi presente sul mercato per tamponare i
sintomi della malattia e forse per curarla, la clozapina presenta talvolta un
grave problema collaterale, infatti, nell'1-2% dei casi provoca delle
alterazioni del sistema immunitario.
Non esiste ancora un farmaco definitivo per la cura della schizofrenia: si
spera di trovare altri farmaci e soprattutto di agire sul nucleo della malattia
tramite i futuri sviluppi dell'ingegneria genetica per alleviare le sofferenze di
milioni di persone in tutto il mondo.
5

More Related Content

What's hot

La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...Obiettivo Psicologia Srl
 
Malattia di Parkinson: una proposta di sostegno psicologico online - Viola Ni...
Malattia di Parkinson:una proposta di sostegno psicologico online - Viola Ni...Malattia di Parkinson:una proposta di sostegno psicologico online - Viola Ni...
Malattia di Parkinson: una proposta di sostegno psicologico online - Viola Ni...Ordine Psicologi della Lombardia
 
Malattie neurodegenerative
Malattie neurodegenerativeMalattie neurodegenerative
Malattie neurodegenerativelusirigu
 
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenzaDemenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenzatommaso bisagno
 
L’insight della persona affetta da alzheimer
L’insight della persona affetta da alzheimerL’insight della persona affetta da alzheimer
L’insight della persona affetta da alzheimerLetizia Espanoli
 
Park Parkinsonismi 3 11 2009 Osp S Eugenio Bis
Park   Parkinsonismi   3 11 2009 Osp  S  Eugenio BisPark   Parkinsonismi   3 11 2009 Osp  S  Eugenio Bis
Park Parkinsonismi 3 11 2009 Osp S Eugenio BisGianfranco Tammaro
 
Diapositive Corso 25 marzo 2011
Diapositive Corso 25 marzo 2011Diapositive Corso 25 marzo 2011
Diapositive Corso 25 marzo 2011ilaev2010
 

What's hot (9)

Demenze
Demenze Demenze
Demenze
 
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...
 
Malattia di Parkinson: una proposta di sostegno psicologico online - Viola Ni...
Malattia di Parkinson:una proposta di sostegno psicologico online - Viola Ni...Malattia di Parkinson:una proposta di sostegno psicologico online - Viola Ni...
Malattia di Parkinson: una proposta di sostegno psicologico online - Viola Ni...
 
Le demenze.
Le demenze. Le demenze.
Le demenze.
 
Malattie neurodegenerative
Malattie neurodegenerativeMalattie neurodegenerative
Malattie neurodegenerative
 
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenzaDemenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
 
L’insight della persona affetta da alzheimer
L’insight della persona affetta da alzheimerL’insight della persona affetta da alzheimer
L’insight della persona affetta da alzheimer
 
Park Parkinsonismi 3 11 2009 Osp S Eugenio Bis
Park   Parkinsonismi   3 11 2009 Osp  S  Eugenio BisPark   Parkinsonismi   3 11 2009 Osp  S  Eugenio Bis
Park Parkinsonismi 3 11 2009 Osp S Eugenio Bis
 
Diapositive Corso 25 marzo 2011
Diapositive Corso 25 marzo 2011Diapositive Corso 25 marzo 2011
Diapositive Corso 25 marzo 2011
 

Viewers also liked

Feresin C. and Howard I. P. (1995) Disparità verticali e movimenti oculari di...
Feresin C. and Howard I. P. (1995) Disparità verticali e movimenti oculari di...Feresin C. and Howard I. P. (1995) Disparità verticali e movimenti oculari di...
Feresin C. and Howard I. P. (1995) Disparità verticali e movimenti oculari di...Catina Feresin
 
"Progetto ascolto" nelle scuole. Riflessioni su una ricerca presso il Comune ...
"Progetto ascolto" nelle scuole. Riflessioni su una ricerca presso il Comune ..."Progetto ascolto" nelle scuole. Riflessioni su una ricerca presso il Comune ...
"Progetto ascolto" nelle scuole. Riflessioni su una ricerca presso il Comune ...Catina Feresin
 
North America 2017 - Cosmos Tours
North America 2017 - Cosmos ToursNorth America 2017 - Cosmos Tours
North America 2017 - Cosmos Toursglobusaustralia
 
Martinolli Marco and Feresin Catina (2006)
Martinolli Marco and Feresin Catina (2006)Martinolli Marco and Feresin Catina (2006)
Martinolli Marco and Feresin Catina (2006)Catina Feresin
 
Depth interaction between inclined and slanted surfaces in vertical and horiz...
Depth interaction between inclined and slanted surfaces in vertical and horiz...Depth interaction between inclined and slanted surfaces in vertical and horiz...
Depth interaction between inclined and slanted surfaces in vertical and horiz...Catina Feresin
 
AT&T Cloud Services
AT&T Cloud ServicesAT&T Cloud Services
AT&T Cloud Servicesusaccessllc
 
Managing a primary_school_class_an_empirical_study-1
Managing a primary_school_class_an_empirical_study-1Managing a primary_school_class_an_empirical_study-1
Managing a primary_school_class_an_empirical_study-1Catina Feresin
 
Joseph T. Tennis: Casting Our Eyes Over the Threads of the Cataloguer’s Work:...
Joseph T. Tennis: Casting Our Eyes Over the Threads of the Cataloguer’s Work:...Joseph T. Tennis: Casting Our Eyes Over the Threads of the Cataloguer’s Work:...
Joseph T. Tennis: Casting Our Eyes Over the Threads of the Cataloguer’s Work:...COST Action TD1210
 
EVALUACION INTERNA
EVALUACION INTERNAEVALUACION INTERNA
EVALUACION INTERNAdanidiazn12
 

Viewers also liked (16)

DAYS IN EUTOPIA 2
DAYS IN EUTOPIA 2 DAYS IN EUTOPIA 2
DAYS IN EUTOPIA 2
 
Neonato ppt FINAL
Neonato ppt FINALNeonato ppt FINAL
Neonato ppt FINAL
 
CTA Group Tarpaulins
CTA  Group TarpaulinsCTA  Group Tarpaulins
CTA Group Tarpaulins
 
Feresin C. and Howard I. P. (1995) Disparità verticali e movimenti oculari di...
Feresin C. and Howard I. P. (1995) Disparità verticali e movimenti oculari di...Feresin C. and Howard I. P. (1995) Disparità verticali e movimenti oculari di...
Feresin C. and Howard I. P. (1995) Disparità verticali e movimenti oculari di...
 
"Progetto ascolto" nelle scuole. Riflessioni su una ricerca presso il Comune ...
"Progetto ascolto" nelle scuole. Riflessioni su una ricerca presso il Comune ..."Progetto ascolto" nelle scuole. Riflessioni su una ricerca presso il Comune ...
"Progetto ascolto" nelle scuole. Riflessioni su una ricerca presso il Comune ...
 
North America 2017 - Cosmos Tours
North America 2017 - Cosmos ToursNorth America 2017 - Cosmos Tours
North America 2017 - Cosmos Tours
 
Aulas virtuales
Aulas virtualesAulas virtuales
Aulas virtuales
 
Martinolli Marco and Feresin Catina (2006)
Martinolli Marco and Feresin Catina (2006)Martinolli Marco and Feresin Catina (2006)
Martinolli Marco and Feresin Catina (2006)
 
Pradeep-CV
Pradeep-CVPradeep-CV
Pradeep-CV
 
Depth interaction between inclined and slanted surfaces in vertical and horiz...
Depth interaction between inclined and slanted surfaces in vertical and horiz...Depth interaction between inclined and slanted surfaces in vertical and horiz...
Depth interaction between inclined and slanted surfaces in vertical and horiz...
 
IWFall2015
IWFall2015IWFall2015
IWFall2015
 
AT&T Cloud Services
AT&T Cloud ServicesAT&T Cloud Services
AT&T Cloud Services
 
Ashraf-cv
Ashraf-cvAshraf-cv
Ashraf-cv
 
Managing a primary_school_class_an_empirical_study-1
Managing a primary_school_class_an_empirical_study-1Managing a primary_school_class_an_empirical_study-1
Managing a primary_school_class_an_empirical_study-1
 
Joseph T. Tennis: Casting Our Eyes Over the Threads of the Cataloguer’s Work:...
Joseph T. Tennis: Casting Our Eyes Over the Threads of the Cataloguer’s Work:...Joseph T. Tennis: Casting Our Eyes Over the Threads of the Cataloguer’s Work:...
Joseph T. Tennis: Casting Our Eyes Over the Threads of the Cataloguer’s Work:...
 
EVALUACION INTERNA
EVALUACION INTERNAEVALUACION INTERNA
EVALUACION INTERNA
 

Similar to Lezione disturbi della sfera cognitiva

Esordio precocedellaschizofrenia
Esordio precocedellaschizofreniaEsordio precocedellaschizofrenia
Esordio precocedellaschizofreniaimartini
 
Tesi di Laurea Specialistica in Farmacia Maria Carrano
Tesi di Laurea Specialistica in Farmacia Maria CarranoTesi di Laurea Specialistica in Farmacia Maria Carrano
Tesi di Laurea Specialistica in Farmacia Maria CarranoMaria Carrano
 
Invecchiamento sano vs Invecchiamento Patologico
Invecchiamento sano vs Invecchiamento PatologicoInvecchiamento sano vs Invecchiamento Patologico
Invecchiamento sano vs Invecchiamento PatologicoPietro Caputo
 
Prevent brain aging for healthy longevity
Prevent brain aging for healthy longevityPrevent brain aging for healthy longevity
Prevent brain aging for healthy longevityGabriele Carbone
 
3 aspetti clinici depressione anziano
3 aspetti clinici depressione anziano3 aspetti clinici depressione anziano
3 aspetti clinici depressione anzianoAssociazione Neamente
 
La Depressione (Prof Raffaele Barone)
La Depressione (Prof Raffaele Barone)La Depressione (Prof Raffaele Barone)
La Depressione (Prof Raffaele Barone)Raffaele Barone
 
Paloscia v
Paloscia vPaloscia v
Paloscia vimartini
 
Appunti npi
Appunti npiAppunti npi
Appunti npigiosiele
 
Lezione autismo
Lezione autismoLezione autismo
Lezione autismoimartini
 
2009 11-09 1494
2009 11-09 14942009 11-09 1494
2009 11-09 1494imartini
 
Schizpro b
Schizpro bSchizpro b
Schizpro bimartini
 
La gestione del paziente neurologico e non con disturbi dell’umore dal MMG - ...
La gestione del paziente neurologico e non con disturbi dell’umore dal MMG - ...La gestione del paziente neurologico e non con disturbi dell’umore dal MMG - ...
La gestione del paziente neurologico e non con disturbi dell’umore dal MMG - ...robertobottino1
 
Comorbidità nel paziente con Alzheimer – Giuseppe Zappalà
Comorbidità nel paziente con Alzheimer – Giuseppe ZappalàComorbidità nel paziente con Alzheimer – Giuseppe Zappalà
Comorbidità nel paziente con Alzheimer – Giuseppe Zappalàrobertobottino1
 
Diversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaDiversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaimartini
 
Diversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaDiversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaiva martini
 

Similar to Lezione disturbi della sfera cognitiva (20)

Esordio precocedellaschizofrenia
Esordio precocedellaschizofreniaEsordio precocedellaschizofrenia
Esordio precocedellaschizofrenia
 
Tesi di Laurea Specialistica in Farmacia Maria Carrano
Tesi di Laurea Specialistica in Farmacia Maria CarranoTesi di Laurea Specialistica in Farmacia Maria Carrano
Tesi di Laurea Specialistica in Farmacia Maria Carrano
 
351 216.
351 216.351 216.
351 216.
 
351 216.
351 216.351 216.
351 216.
 
Ritardo Mentale
Ritardo MentaleRitardo Mentale
Ritardo Mentale
 
Invecchiamento sano vs Invecchiamento Patologico
Invecchiamento sano vs Invecchiamento PatologicoInvecchiamento sano vs Invecchiamento Patologico
Invecchiamento sano vs Invecchiamento Patologico
 
Prevent brain aging for healthy longevity
Prevent brain aging for healthy longevityPrevent brain aging for healthy longevity
Prevent brain aging for healthy longevity
 
3 aspetti clinici depressione anziano
3 aspetti clinici depressione anziano3 aspetti clinici depressione anziano
3 aspetti clinici depressione anziano
 
La Depressione (Prof Raffaele Barone)
La Depressione (Prof Raffaele Barone)La Depressione (Prof Raffaele Barone)
La Depressione (Prof Raffaele Barone)
 
Alzheimer
AlzheimerAlzheimer
Alzheimer
 
Paloscia v
Paloscia vPaloscia v
Paloscia v
 
Appunti npi
Appunti npiAppunti npi
Appunti npi
 
Lezione autismo
Lezione autismoLezione autismo
Lezione autismo
 
2009 11-09 1494
2009 11-09 14942009 11-09 1494
2009 11-09 1494
 
Schizpro b
Schizpro bSchizpro b
Schizpro b
 
La mente, l'anima e il corpo
La mente, l'anima e il corpoLa mente, l'anima e il corpo
La mente, l'anima e il corpo
 
La gestione del paziente neurologico e non con disturbi dell’umore dal MMG - ...
La gestione del paziente neurologico e non con disturbi dell’umore dal MMG - ...La gestione del paziente neurologico e non con disturbi dell’umore dal MMG - ...
La gestione del paziente neurologico e non con disturbi dell’umore dal MMG - ...
 
Comorbidità nel paziente con Alzheimer – Giuseppe Zappalà
Comorbidità nel paziente con Alzheimer – Giuseppe ZappalàComorbidità nel paziente con Alzheimer – Giuseppe Zappalà
Comorbidità nel paziente con Alzheimer – Giuseppe Zappalà
 
Diversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaDiversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappella
 
Diversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaDiversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappella
 

More from Catina Feresin

Do we need to train teachers and students to care about other living beings?
Do we need to train teachers and students to care about other living beings?Do we need to train teachers and students to care about other living beings?
Do we need to train teachers and students to care about other living beings?Catina Feresin
 
Il ruolo del processo di normalizzazione verso il piano frontoparallelo nella...
Il ruolo del processo di normalizzazione verso il piano frontoparallelo nella...Il ruolo del processo di normalizzazione verso il piano frontoparallelo nella...
Il ruolo del processo di normalizzazione verso il piano frontoparallelo nella...Catina Feresin
 
L'uso di stimoli ecologicamente validi nella percezione visiva di superfici i...
L'uso di stimoli ecologicamente validi nella percezione visiva di superfici i...L'uso di stimoli ecologicamente validi nella percezione visiva di superfici i...
L'uso di stimoli ecologicamente validi nella percezione visiva di superfici i...Catina Feresin
 
La normalizzazione dell'inclinazione dell'immagine consecutiva e il ruolo del...
La normalizzazione dell'inclinazione dell'immagine consecutiva e il ruolo del...La normalizzazione dell'inclinazione dell'immagine consecutiva e il ruolo del...
La normalizzazione dell'inclinazione dell'immagine consecutiva e il ruolo del...Catina Feresin
 
"Shear" verticali, orizzontali e percezione stereoscopica di superfici inclinate
"Shear" verticali, orizzontali e percezione stereoscopica di superfici inclinate"Shear" verticali, orizzontali e percezione stereoscopica di superfici inclinate
"Shear" verticali, orizzontali e percezione stereoscopica di superfici inclinateCatina Feresin
 
The World Health Charter
The World Health CharterThe World Health Charter
The World Health CharterCatina Feresin
 
The role of the school space in preschoolers's learning processes
The role of the school space in preschoolers's learning processesThe role of the school space in preschoolers's learning processes
The role of the school space in preschoolers's learning processesCatina Feresin
 
Mood disorders in preschool and primary school children
Mood disorders in preschool and primary school childrenMood disorders in preschool and primary school children
Mood disorders in preschool and primary school childrenCatina Feresin
 
Percezione della forma e principi della Gestalt.ppt
Percezione della forma e principi della Gestalt.pptPercezione della forma e principi della Gestalt.ppt
Percezione della forma e principi della Gestalt.pptCatina Feresin
 
1 problema e basi neuroanat
1 problema e basi neuroanat1 problema e basi neuroanat
1 problema e basi neuroanatCatina Feresin
 
Presentazione plitvice 2008
Presentazione plitvice 2008Presentazione plitvice 2008
Presentazione plitvice 2008Catina Feresin
 
Afterimage paper feresin c. 1992
Afterimage paper feresin c. 1992Afterimage paper feresin c. 1992
Afterimage paper feresin c. 1992Catina Feresin
 

More from Catina Feresin (20)

Do we need to train teachers and students to care about other living beings?
Do we need to train teachers and students to care about other living beings?Do we need to train teachers and students to care about other living beings?
Do we need to train teachers and students to care about other living beings?
 
Leadership in azienda
Leadership in aziendaLeadership in azienda
Leadership in azienda
 
Filosofia della mente
Filosofia della menteFilosofia della mente
Filosofia della mente
 
Lezione metodologia
Lezione metodologiaLezione metodologia
Lezione metodologia
 
Il ruolo del processo di normalizzazione verso il piano frontoparallelo nella...
Il ruolo del processo di normalizzazione verso il piano frontoparallelo nella...Il ruolo del processo di normalizzazione verso il piano frontoparallelo nella...
Il ruolo del processo di normalizzazione verso il piano frontoparallelo nella...
 
L'uso di stimoli ecologicamente validi nella percezione visiva di superfici i...
L'uso di stimoli ecologicamente validi nella percezione visiva di superfici i...L'uso di stimoli ecologicamente validi nella percezione visiva di superfici i...
L'uso di stimoli ecologicamente validi nella percezione visiva di superfici i...
 
La normalizzazione dell'inclinazione dell'immagine consecutiva e il ruolo del...
La normalizzazione dell'inclinazione dell'immagine consecutiva e il ruolo del...La normalizzazione dell'inclinazione dell'immagine consecutiva e il ruolo del...
La normalizzazione dell'inclinazione dell'immagine consecutiva e il ruolo del...
 
"Shear" verticali, orizzontali e percezione stereoscopica di superfici inclinate
"Shear" verticali, orizzontali e percezione stereoscopica di superfici inclinate"Shear" verticali, orizzontali e percezione stereoscopica di superfici inclinate
"Shear" verticali, orizzontali e percezione stereoscopica di superfici inclinate
 
The World Health Charter
The World Health CharterThe World Health Charter
The World Health Charter
 
The role of the school space in preschoolers's learning processes
The role of the school space in preschoolers's learning processesThe role of the school space in preschoolers's learning processes
The role of the school space in preschoolers's learning processes
 
Colore nel web
Colore nel webColore nel web
Colore nel web
 
Teorie del colore
Teorie del coloreTeorie del colore
Teorie del colore
 
Percezione 3 D
Percezione 3 DPercezione 3 D
Percezione 3 D
 
Mood disorders in preschool and primary school children
Mood disorders in preschool and primary school childrenMood disorders in preschool and primary school children
Mood disorders in preschool and primary school children
 
Percezione della forma e principi della Gestalt.ppt
Percezione della forma e principi della Gestalt.pptPercezione della forma e principi della Gestalt.ppt
Percezione della forma e principi della Gestalt.ppt
 
1 problema e basi neuroanat
1 problema e basi neuroanat1 problema e basi neuroanat
1 problema e basi neuroanat
 
Presentazione plitvice 2008
Presentazione plitvice 2008Presentazione plitvice 2008
Presentazione plitvice 2008
 
Lezione emozioni
Lezione  emozioni Lezione  emozioni
Lezione emozioni
 
Afterimage paper feresin c. 1992
Afterimage paper feresin c. 1992Afterimage paper feresin c. 1992
Afterimage paper feresin c. 1992
 
Piaget
PiagetPiaget
Piaget
 

Lezione disturbi della sfera cognitiva

  • 1. Disturbi della sfera cognitiva: demenza senile, morbo di Alzheimer e schizofrenia Catina Feresin Dipartimento di Scienze dell'Educazione Università di Pola Croazia Demenza senile e morbo di Alzheimer Il termine demenza senile è un termine molto ampio che si riferisce a disturbi delle funzioni cerebrali correlabili con l'età. Tale patologia può avere svariate cause: traumi cerebrali, ictus, alcolismo e il morbo di Alzheimer. Un numero molto alto di persone oltre i 65 anni di età (dal 10 al 15% della popolazione) soffre di demenza senile. Il morbo di Alzheimer è stato tradizionalmente definito come una grave demenza senile che si sviluppa prima dei 65 anni. Tuttavia, i sintomi della demenza senile sono simili sia nelle persone che si trovano al di sotto dei 65 anni sia in quelle che si trovano al di sopra; pertanto, la demenza senile che si sviluppa dopo i 65 anni è considerata oggi come una forma di morbo di Alzheimer e viene definita come "demenza senile di tipo Alzheimer". I sintomi del morbo di Alzheimer includono dei deficit a carico delle funzioni cognitive come la memoria, il linguaggio, e le capacità percettive. Il primo sintomo è la perdita della memoria degli eventi recenti e, in particolare, della capacità di trasferire le informazioni recenti alla memoria a lungo termine. Il morbo è caratterizzato da un decorso progressivo più o meno veloce: i pazienti perdono gradualmente i loro ricordi permanenti e, alla fine, muoiono a causa della degenerazione dei neuroni. E' noto già da molto tempo che il morbo si associa ad una particolare lesione cerebrale: la morte dei neuroni e la formazione di placche senili che 1
  • 2. sono costituite da agglomerati di processi cellulari anormali, da matasse neurofibrillari e da dendriti degenerati. Queste lesioni sono particolarmente evidenti nell'ippocampo e in alcune aree della corteccia cerebrale particolarmente coinvolte nei processi cognitivi e mnestici. Una ipotesi di spiegazione di questa patologia sta nella degenerazione di un certo tipo di neuroni chiamati neuroni colinergici in quanto usano il neurotrasmettitore acetilcolina (ACh). Si può pensare che i farmaci, la cui azione porti all'aumento dei livelli cerebrali di ACh, dovrebbero migliorare la memoria negli animali da esperimento e nell'uomo. Si deve però sottolineare come molti di questi farmaci inducano effetti collaterali piuttosto seri. Quando alcuni di questi farmaci sono stati utilizzati nel trattamento di pazienti affetti dal morbo, si sono ottenuti discreti successi soltanto quando le persone erano affette da forme lievi di demenza senile. Purtroppo, non conosciamo ancora i reali meccanismi patogenetici del morbo di Alzheimer. Almeno in alcuni casi, sembra esistere una predisposizione genetica: in certe famiglie sembra che la malattia si manifesti periodicamente. Probabilmente il trattamento di prevenzione più all'avanguardia potrà avvalersi di alcune applicazioni dell'ingegneria genetica. La schizofrenia Per generale consenso secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM V), si pone la diagnosi di schizofrenia per gli individui con uno o più dei seguenti sintomi elencati che si ripetono per un periodo di almeno sei mesi: DELIRI: convinzioni irragionevoli e acritiche di essere controllato o di persecuzione ("Mia madre tenta di avvelenarmi"); deliri di grandezza ("Il papa vorrebbe incontrarmi"); 2
  • 3. ALLUCINAZIONI: di solito voci che dicono al paziente cosa fare, fanno commenti negativi sul suo comportamento, o parlano tra loro; PENSIERO INCOERENTE: modo di pensare illogico; APPIATTIMENTO DELL'AFFETTIVITA': incapacità di reagire in modo emotivamente adeguato ad eventi positivi o negativi; COMPORTAMENTI BIZZARRI: come catatonia (assenza di movimenti per lunghi periodi di tempo), rilevante deterioramento dell'igiene personale, parlare in rima. Le persone sofferenti di schizofrenia perdono quindi il contatto con la realtà circostante: questi malati hanno convinzioni false e soffrono spesso di allucinazioni. Non è raro ed è invece molto triste, infatti, vedere queste persone vagare in città, mentre tengono conversazioni animate e a voce alta con l'aria che li circonda. La schizofrenia colpisce circa l'1% della popolazione mondiale, indipendentemente da razza e cultura. Questa malattia ha un fondamento genetico e, quindi, si manifesta all'interno dei nuclei familiari. Una persona con un gemello omozigote schizofrenico ha il 50% di probabilità di diventarlo a sua volta; una persona con un fratello o una sorella schizofrenici ha una probabilità su otto di di ammalarsi. Se nessuno dei parenti stretti è schizofrenico, la probabilità di sviluppare tale patologia è di circa l'1%. Queste cifre indicano che in questa malattia esiste un chiaro fattore genetico e, inoltre, che tale patologia non è dovuta ad un motivo genetico semplice, come quello rappresentato dalla presenza di un singolo gene recessivo. Se così fosse, si avrebbe invariabilmente lo sviluppo della malattia in entrambi i gemelli di una coppia omozigote. Sarebbe di grande soddisfazione poter affermare che la ricerca di base, condotta nell'ambito delle neuroscienze, ha portato a una chiara 3
  • 4. comprensione dell'origine della schizofrenia, dando la possibilità di sviluppare dei trattamenti specifici per tale malattia. La via percorsa, invece, non è stata questa. Il primo farmaco di grande beneficio nel trattamento della schizofrenia è stato scoperto più o meno accidentalmente negli anni '50. Questo farmaco, chiamato clorpromazina, era stato originariamente prodotto da un'industria farmaceutica francese come antistaminico, ma giudicato inefficace e troppo sedativo. Nel 1949, un chirurgo francese scrisse all'industria richiedendo nuovi antistaminici da provare sui suoi pazienti, e, tra i farmaci inviatigli, era compresa la clorpromazina. Dopo aver osservato che essa presentava un effetto calmante se somministrata preoperatoriamente, il chirurgo raccomandò entusiasticamente ai suoi colleghi psichiatri di usarla per calmare i pazienti schizofrenici. Nel 1954 questo farmaco fu approvato negli USA per il trattamento della patologia schizofrenica e da questa data iniziò a diminuire di molto il numero dei ricoveri in ospedali psichiatrici. La clorpromazina non cura, tuttavia, la schizofrenia, ma è spesso efficace nel trattamento dei sintomi più gravi, quando i pazienti possono anche diventare pericolosi per i familiari e gli amici che li circondano. Nel corso degli anni sono stati scoperti altri farmaci utili nel trattamento sintomatico della schizofrenia, come la reserpina (poi abbandonato) e l'aloperidolo. Altri farmaci fanno parte dei neurolettici di nuova generazione come la quetiapina fumarato, il risperidone, l'olanzapina. Si è scoperto che questi farmaci interferiscono con le sinapsi dopaminergiche (dal neurotrasmettitore dopamina). Così nacque la teoria dopaminergica della schizofrenia, secondo la quale la schizofrenia è causata da un eccesso di attività delle sinapsi dopaminergiche e che, di converso, i farmaci antischizofrenici agiscano diminuendo l'attività dopaminergica. Un problema che riguarda i farmaci menzionati è che essi risultano efficaci nella cura dei sintomi della schizofrenia solo in circa il 40% dei pazienti. Più recentemente è stata sintetizzata una sostanza denominata clozapina che sembra essere efficace in una percentuale più alta di pazienti schizofrenici. La clozapina non agisce solo sulla attività delle sinapsi dopaminergiche ma 4
  • 5. anche sulle sinapsi serotoninergiche. Ovviamente questo risultato rende più problematica l'interpretazione di spiegazione della malattia avanzata dalla teoria dopaminergica. Pur essendo un ottimo farmaco oggi presente sul mercato per tamponare i sintomi della malattia e forse per curarla, la clozapina presenta talvolta un grave problema collaterale, infatti, nell'1-2% dei casi provoca delle alterazioni del sistema immunitario. Non esiste ancora un farmaco definitivo per la cura della schizofrenia: si spera di trovare altri farmaci e soprattutto di agire sul nucleo della malattia tramite i futuri sviluppi dell'ingegneria genetica per alleviare le sofferenze di milioni di persone in tutto il mondo. 5
  • 6. anche sulle sinapsi serotoninergiche. Ovviamente questo risultato rende più problematica l'interpretazione di spiegazione della malattia avanzata dalla teoria dopaminergica. Pur essendo un ottimo farmaco oggi presente sul mercato per tamponare i sintomi della malattia e forse per curarla, la clozapina presenta talvolta un grave problema collaterale, infatti, nell'1-2% dei casi provoca delle alterazioni del sistema immunitario. Non esiste ancora un farmaco definitivo per la cura della schizofrenia: si spera di trovare altri farmaci e soprattutto di agire sul nucleo della malattia tramite i futuri sviluppi dell'ingegneria genetica per alleviare le sofferenze di milioni di persone in tutto il mondo. 5