2. Ultimamente, Marco ha notato che sua madre di 73 anni non è più la
stessa. Non dorme più tutta la notte ed è spesso irritabile durante il
giorno.
Non gioca più a carte con gli amici come ogni fine settimana. Non
sembra più interessata in alcuna della sua solite attività quotidiane.
Non tollera le piccole contraddizion. Nonostante ciò dice di sentirsi
bene ma di essere solo un po’ giù in questi giorni.
Marco si rivolge la suo medico di fiducia per chiedere se tutto ciò è
normale.
Secondo una ricerca effettuata dal National Institute of Mental Health
(NIMH), tutto ciò può rappresentare l’inizio della sintomatologia
depressiva. La mamma di Marco sta mostrando segnali di
depressione
La depressione non è una parte normale dell’invecchiamento. Dopo
due settimane di riduzione degli interessi abituali e di insonnia, è ora
di insistere affinché la mamma veda il suo dottore.
Caso Clinico
3.
Ruolo dei familiari
Quando un anziano comincia ad avere
problemi di funzionamento, quando non
riesce a svolgere più la sua routine regolare
bisogna prendere in considerazione la
presenza di una depressione. Tipicamente,
quando una persona anziana riduce le
proprie attività e non riesce più "a godere
della vita" per più di due settimane, è “ora per
cercare aiuto medico”.
4.
Ruolo dei familiari
Allertati dalla comparsa dei primi
segnali i familiari dovrebbero percepire
le difficoltà legate al sonno, l’ incapacità
a restare da soli, l’eccessiva dipendenza,
l’aumento e l’eccessivo allontanamento
dagli amici e dalle attività normali,
l’ipocondria e le lamentele di mali
cronici o i dolori che non possono essere
attribuiti ad altri disturbi.
5.
È importante non accanirsi su definizioni categoriche dei
diversi tipi di depressione, in quanto questi non vanno
sempre bene quando sovrapposti alla eterogenea varietà
delle malattie osservate nella pratica clinica.
Il concetto di spettro di sintomi e di gravità, varia da
assenza della malattia passando per le depressioni lievi o
sottosoglia fino a raggiungere il Disturbo Depressivo
Maggiore.
Categorizzazioni e
spettro depressivo
7.
Esiste un movimento temporale della malattia lungo un
continuum.
La maggior parte dei depressi può mostrare periodi con una
sintomatologia sottosoglia
1/3 dei pazienti con sintomi sottosoglia sviluppa nel tempo un
Disturbo Depressivo Maggiore
Circa la metà dei pazienti con DDM trattati con successo mostra
sintomi sottosoglia successivamente.
Spettro depressivo
(Angst & Merkangas, 1997)
Angst, J. & Merkangas, K.. Journal of Affective Disorders, 1997, 45, 31–40
8.
Nella metà degli anni ‘90 fu pubblicato dal gruppo canadese di Remicket uno
studio su 146 patienti e loro familiari per valutare la correlazione familiare
nello spettro depressivo.
I risultati non mostrarono differenze significative per rischio di morbosità
depressiva nei familiari primo-grado di pazienti con indice con depressione
minore o ricorrente, depressione maggiore o "double depression".
I dati suggerirono che l’ episodio depressivo singolo, la depressione
ricorrente, depressione minore, e depressione duplice non sono distinguibili
dal punto di vista genetico
Spettro depressivo ed evidenze genetiche
(studio storico di Remicket al; 1996)
Remick et al. Am J Med Genet. 1996 Jul 26;67(4):347-53.
9.
Esistono numerose evidenze sulle differenze tra la depressione che
insorge in epoca precoce e quella che insorge in epoca tardiva
I pazienti con disturbi depressivi tardivi hanno aumentata incidenza
di anormalità strutturali cerebrali, ridotta probabilità di storia
familiare di depressione, ridotta risposta al trattamento; più lunga
ospedalizzazione, sintomi residui e aumentato rischio di demenza ,
e mortalità precoce.
Spettro depressivo
Brommelhoff JA.et al,(2011)
Sansone RA, Sansone LA (2009)
Gelenberg AJ et al. (2006)
10.
Aumentata gravità sintomatologica e aumento rischio di
decadimento cognitivo nei disturbi depressivi con insorgenza tardiva.
Incidenza di storia familiare di depressione immutata
Una più elevata mortalità tra i maschi
Nessuna associazione evidente tra prognosi di malattia e una serie di
variabili cliniche come il numero di ricoveri, malattie croniche
organiche, gravità della depressione ed eventi stressanti gravi
Prognosi depressione in tarda età
Colman I. et al.( 2011)
11.
Segni e sintomi
Segnali fisici di invecchiamento, come la postura
(paziente chino su se stesso) e i volti rugati
possono influenzare la percezione di essere in
presenza di pazienti sofferenti e possono dare
luogo alla tendenza a considerarli depressi
Al contrario, sintomi e segni depressivi come
lamentele fisiche o l ‘affaticamento possono
essere attribuiti al processo di invecchiamento o
a disturbi organici considerati inevitabili!
12.
L’umore depresso o la tristezza possono non essere presenti e il
paziente può negare tali sintomi se interrogato.
Sono più frequenti lamentele, ansia e irritabilità
Alcuni pazienti possono lamentare disturbi del sonno e disturbi
dell’appetito, assenza di energia o altri disturbi somatici; spesso
riferiscono assenza di interessi o di piacere nelle quotidiane attività
Depressione e disforia
Variend H, Gopal YV. 2008
Baldwin RC, Tomenson B. 1995 Nov;167(5):649-52.
13.
Il nervosismo, l’irritabilità, il comportamento
inopportuno associato con diversi gradi di ansia si
osserva nell’ 80% degli anziani depressi
E’ associato con ridotta autostima e riduzione della
capacità a collaborare – disturbi del sonno o inquietudine
possono causare affaticamento; l’irritabilità può
compromettere o rendere difficili le relazioni
interpersonali.
Un sentimento di infelicità o di sentimento di “fastidio” o
di “peso” nel chiedere l’aiuto necessario, negato dallo
stesso paziente o non riconosciuto dal caregiver
Ansia / agitazione
14.
Lamentele legate alla stanchezza
sono frequenti; purtroppo, spesso,
possono essere attribuite a disturbi
organici o a “mancanza di sonno”
e quindi non sono diagnosticate
correttamente
Ridotta energia,
affaticamento
15.
Il rallentamento dei movimenti di movimenti, ed nei casi più
gravi del pensiero, può condurre ad una aumentata difficoltà
nell’affrontare le attività quotidiane (pulizia personale,
alimentazione, fino a smettere di mangiare e bere)
La ridotta mobilità può avanzare fino alla cessazione di
qualsiasi movimento. Questa condizione quando severa
minaccia la vita del soggetto stesso.
Rallentamento psicofisico
16.
Sono frequentemente osservati negli anziani depressi e possono raggiungere
tali livelli di gravità da essere considerati come “Pseudodemenza”
E’ importante diagnosticare e trattare questa condizione, in quanto il deficit è
parzialmente reversibile. I deficit del linguaggio e del processamento delle
informazioni sono relativamente comuni, spesso non associabili al
rallentamento o all’assenza di motivazione.
Un soggetto depresso con problemi di memoria spesso migliora con la cura.
Tuttavia, anche i deficit cognitivi medi non sono completamente reversibili.
Il trattamento antidepressivo con triciclici può precipitare uno stato
confusionale acuto per l’effetto anticolinergico centrale di questi composti.
Deficits cognitivi
17.
La maggior parte degli studi mostra che i casi di depressione sono
più frequenti ai casi di demenza
La depressione può essere un sintomo della demenza (soprattutto
del M. di Alzheimer).
Così la depressione è spesso resistente al trattamento, e i deficits
cognitivi sono presenti anche se inizialmente in forma leggera.
La riduzione dell’umore è comune anche nelle prime fasi della
demenza dove ancora persiste l’insight
Depressione e demenza
18.
Lipowski (1988) ha definito la somatizzazione come “la tendenza a provare e a
comunicare distress e sintomi somatici con determinati da rilevanti indici patologici, tali
da attribuirli a patologie fisiche e a ricercare cura mediche pre tali distrubi”
La somatizzazione può portare a ricercare patologie iatrogene con indagini e cure non
necessarie.
Una ulteriore difficoltà è la tendenza di molti operatori sanitari ad attribuire sintomi di
difficile diagnosi nei pazienti psichiatrici come psicosomatici
Una grave forma di anemia, disturbi della funzione tiroidea e altre patologie sono
frequenti nei pazienti psichiatrici.
46% di pazienti (46/100) con depressione aveva una comorbidità di disturbi organici (Devanand
et al,2004).
Somatizzazioni
19.
Costituisce un sintomo ricercato nella depressione negli anziani ed è spesso
associato ai disturbi d’ansia
Differisce dalla somatizzazione nell’attribuzione di una normale sensazione
corporea di malattia ed è presente un attiva ricerca di indagini mediche e di
rassicurazione.
Può essere parte di un comportamento maladattativo di ogni età. Tuttavia, in
questo gruppo di età, un passaggio rigoroso deve essere fatto per escludere
problemi fisici prima di ascrivere i sintomi alla ipocondria o a somatizzazioni
secondarie alla depressione.
Che tale soggetti siano depressi lo si definisce per la buona risposta
farmacologia con antidepressivi (Wang PS et al, 2010, , Flint A Silveira J, 2001).
Ipocondria
20.
Una larga varietà di variazioni comportamentali può
presentarsi come segni di depressione negli anziani,
soprattutto presso coloro che sono fortemente
dipendenti dai familiari.
Questi disturbi possono prendere forma con il rifiuto
dei cibo, incontinenza fecale ed urinaria inappropriata,
con urla, atteggiamenti “teatrali” (come cadute). Nelle
case di riposo questi atteggiamenti possono essere
vissuti come comportamento violento nei confronti del
personale e degli altri ospiti
Disturbi del
comportamento
21.
I pensieri “che non vale la pena vivere” possono manifestarsi in assenza di
umore depresso (Caldwell TM et. al, 2004). Gli altri fattori collegati con il
desiderio per morire includono il non essere sposati, la scarsa salute
soggettiva, disabilità, dolore, alterazioni del sensorio, vivere in un ospizio o
casi di riposo
I pensieri suicidari fugaci sono comuni nell'anziano, specialmente in quelli
che sono fisicamente malati o disabili. il suicidio non è raro - l'età e la malattia
fisica sono riconosciute essere fattori di rischio per suicidio. Non tutti i suicidi
in questo gruppo sono attivi: la non-compliance con medicazione per le
condizioni fisiche può condurre a morte da «cause naturali».
Idee suicidarie
Zanni GR, Wick JY. 2010
22.
Quando il paziente proviene da un gruppo etnico diverso da
quello del clinico, segni e sintomi devono essere visti nel contesto
del contesto culturale di quella persona. Le culture diverse,
religioni e gruppi sociali possono avere modi unici di esprimere
l'angoscia. Ulteriori informazioni su tali norme dovrebbero essere
cercate da parenti e carers. Ignorare le differenze socioculturali
può condurre ad una diagnosi mancata o ad una diagnosi errata.
Contesto culturale
23.
A causa dell'importanza della individuazione della malattia depressiva in tali pazienti, l'umore
depresso non è un requisito assoluto per la diagnosi sia nel dsm-iv (associazione psichiatrica
americana, 1994) sia nel icd-10 (organizzazione della salute del mondo, 1992).
Il dsm-iv richiede l'umore depresso o l'anedonia per la diagnosi di depressione.
Il icd-10 (episodio depressivo mite o moderato) richiede due di questi sintomi: umore depresso,
perdita di interesse e godimento ed aumentata affaticabilità. Solamente un episodio depressivo
grave richiede tutti i tre sintomi . l'icd-10 lascia spazio anche alla diagnosi di "depressione
mascherata" con un insieme di sintomi depressivi e somatici ed il dolore di persistente o la fatica
non dovute cause organiche.
Categorie nosografiche
World Health Organization (1992) International Classification of Diseases and Related Health
Problems (10th revision) (ICD–10). Geneva: WHO.
Editor's Notes
Brommelhoff JA, Spann BM, Go JL, Mack WJ, Gatz M. Striatal Hypodensities, Not White Matter Hypodensities on CT, Are Associated with Late-Onset Depression in Alzheimer's Disease. J Aging Res. 2011;2011:187219.
Sansone RA, Sansone LA. Early- versus Late-Onset Dysthymia: A Meaningful Clinical Distinction? Psychiatry (Edgmont). 2009 Nov;6(11):14-7.
Gelenberg AJ, Kocsis JH, McCullough JP, Ninan PT, Thase ME. The state of knowledge of chronic depression. Prim Care Companion J Clin Psychiatry. 2006;8(2):60-5.
Colman I, Naicker K, Zeng Y, Ataullahjan A, Senthilselvan A, Patten SB. Predictors of long-term prognosis of depression. CMAJ. 2011 Oct 24
Variend H, Gopal YV. Late-onset depression: issues affecting clinical care. Adv. Psychiatr. Treat. March 1, 2008 14:152-158
Baldwin RC, Tomenson B. British Journal 1995 Nov;167(5):649-52
Wang PS et al., Impact of drug cost sharing on service use and adverse clinical outcomes in elderly receiving antidepressants. J Ment Health Policy Econ. 2010 Mar;13(1):37-44.
Zanni GR, Wick JY. Understanding suicide in the elderly. Consult Pharm. 2010 Feb;25(2):93-102.