1. LINEE GUIDA PER IL RITO
DEL SACRIFICIO
(AL-UDHIYA)
Selezione, traduzione e adattamento delle Fatāwat
a cura di Muhammad Nur al Haqq
2. 1
Definizione di Udhiyah e sentenza al riguardo
Lode ad Allāh.
La parola Udhiyah significa un animale della categoria
‘an’ām (cioè, cammello, mucca, pecora o capra) che è
macellato durante i giorni della ‘Eid al-‘Adhā a causa
della ‘Eid e come atto di adorazione, con l’intenzione di
avvicinarsi in tal modo ad Allāh. Questo è uno dei riti
dell’Islām prescritto nel Libro di Allāh e nella Sunnah
del Suo Messaggero (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) e
secondo il consenso dei Musulmani.
Nel Qu’rān:
1 - Allāh dice:
ِّلَصَفَِِّّكبَِرلِِّّْرَحْنا َو
“Esegui l’orazione per il tuo Signore e
sacrifica!” [Al-Kawthar, 2]
3. 2
2 - Allāh dice:
ِّْلُقِِّّنِإِِّىتَالَصِِّىكُسُن َوَِِّّاىَي ْحَم َوِِّىتاَمَم َوِِِّّّللِِّّبَرَِِِّّينمَلـَعْلاِِّّ*َِّلَِِّّكي ِرَشُِِّّهَلَِِّّكِلَذِب َوِّ
ُِّت ِْرمُأِِّّْاَنَأ َوُِِّّلوَأَِِِّّينمِلْسُمْلا
“Dì: «In verità la mia orazione e il mio rito, la
mia vita e la mia morte appartengono ad Allāh
Signore dei mondi. Non ha associati. Questo mi
è stato comandato ed io sono il primo dei
Musulmani».” [Al-‘An’ām, 162-163]
La parola nusuk (qui tradotta con ‘rito’) significa
sacrificio: questa è l’opinione di Sa’īd ibn Jubayr. Ed è
stato detto che ciò significa tutti gli atti di adorazione,
tra cui il sacrificio, che è il più completo.
3 - Allāh dice:
ِّلُكِل َوِِّّةمُأِّاَنْلَعَجِّاًكَنسَمِِّّْاوُرُكْذَيلَِِّّمْاسِِِّّّللاِّىَلَعِّاَمِِّّْمُهَقَزَرِّنمِِِّّةَميِهَبِِِّّـامَعْن ََْلاِّ
ِّْمُكُهـَلِإَفِِّّـهَلِإِِِّّدح َوُِِّّهَلَفِِّّْاوُمِلْسَأِِِّّرشَب َوَِِِّّينتِب ْخُمْلا
“Ad ogni comunità assegnammo un rito,
affinché menzionassero il Nome di Allāh sul
capo di bestiame che Egli ha concesso loro. Il
vostro Dio è un Dio unico. A Lui sottomettetevi.
Danne la lieta novella ai Mukhbitūn (coloro che
4. 3
obbediscono ad Allāh con umiltà e che sono umili tra i
veri credenti nel Monoteismo Islamico).” [Al-Ĥajj, 34]
Nella Sunnah:
1 – E’ stato narrato in Sahīh al-Bukhārī (5558) e in
Sahīh Muslim (1966) che Anas ibn Mālik (radiAllāhu
‘anhu) disse: “Il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam)
sacrificò due montoni bianchi punteggiati di nero. Li
uccise con le proprie mani, dicendo ‘Allāhu Akbar’ e
mettendo il piede sui loro colli.”
2 – E’ stato narrato che ‘Abd-Allāh ibn ‘Umar
(radiAllāhu ‘anhu) disse: “Il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi
wa sallam) stette in Madīnah per dieci anni, offrendo il
sacrificio (ogni anno nella ‘Eid).” Narrato da Ahmad,
4935; at-Tirmidhī, 1507; classificato come hasan da al-
Albānī in Mishkāt al-Masābīh, 1475.
3 – E’ stato narrato da ‘Uqbah ibn ‘Āmir (radiAllāhu
‘anhu) che il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam)
spartì gli animali sacrificali tra i suoi compagni, e
‘Uqbah ottenne una pecora di sei mesi. Egli disse: “O
Messaggero di Allāh, ho avuto una pecora di sei mesi.”
(Il Profeta) disse: “Offrila come sacrificio.” Narrato da
al-Bukhārī, 5547.
4 – E’ stato narrato da al-Barā’ ibn ‘Āzib (radiAllāhu
‘anhu) che il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) disse:
5. 4
“Chiunque offra un sacrificio dopo la preghiera ha
completato i suoi riti (della ‘Eid) e ha seguito la via dei
Musulmani.” Narrato da al-Bukhārī, 5545.
Il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) offriva sacrifici,
così come i suoi Compagni (radiAllāhu ‘anhum). Ed egli
disse che il sacrificio è la via dei Musulmani. Pertanto i
Musulmani sono unanimemente d’accordo che questo è
prescritto nell’Islām, com’è stato narrato da più di uno
dei sapienti. Ma essi hanno differito se sia una Sunnah
mu’akkadah (una Sunnah confermata) oppure se sia
obbligatoria e proibito ometterla. La maggior parte dei
sapienti sono del parere che sia una Sunnah
mu’akkadah. Questa è l’opinione di ash-Shāfa’i, Mālik e
Ahmad secondo i suoi più noti pareri. Altri furono del
parere che è obbligatoria. Questa è l’opinione di Abū
Hanīfah e uno dei pareri narrati da Ahmad. Questa fu
anche l’opinione favorita da Ibn Taymiyah che disse:
“Questo è uno dei punti di vista narrati nel madh’hab di
Mālik, o sembra essere l’opinione di Mālik.” (Da Risālat
Ahkām al-Udhiyah wa’l-Dhakāh di Ibn ‘Uthaymīn -
rahimahullāh)
Shaykh Muhammad ibn ‘Uthaymīn (rahimahullāh)
disse: “Al-Udhiyah è Sunnah mu’akkadah per chi è in
grado di farla, quindi una persona dovrebbe offrire il
6. 5
sacrificio per conto di se stesso e dei membri della sua
famiglia.” (Fatāwa Ibn ‘Uthaymīn, 2/661)
[Fatwā n. 36432, controllata e autorizzata dallo Shaykh
Muhammad Salih al-Munajjid]
7. 6
Al-Udhiyah è Sunnah, non Wājib
Domanda:
Sono sposato, sia lodato Allāh, e ho figli. Vivo in una
città diversa della città in cui vive la mia famiglia, ma in
vacanza vado nella città dove sta la mia famiglia. In ‘Eid
al-‘Adhā i miei figli ed io siamo arrivati cinque giorni
prima della ‘Eid ma non offriamo la Udhiyah anche se
sono in grado di farlo, sia lodato Allāh. E’ lecito per me
offrire la Udhiyah? E’ valida la Udhiyah di mio padre a
nome mio, di mia moglie e dei miei figli? Qual è la
sentenza sulla Udhiyah per colui che è finanziariamente
in grado di offrirla? E’ obbligatoria per colui che non sia
in grado di offrirla? E’ permesso prendere un prestito in
modo da offrire la Udhiyah?
Risposta:
La Udhiyah è una Sunnah (atto di adorazione
supererogatorio seguendo l’esempio del Profeta), e non
è Wājib (obbligatoria), e una pecora è sufficiente per
conto di un uomo e dei membri della sua famiglia,
perché il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) era solito
sacrificare due arieti bianchi punteggiati di nero, uno
8. 7
per conto di se stesso e dei membri della sua famiglia, e
l’altro per conto di coloro tra la sua Ummah (nazione
basata su un credo) che credono nell’Unicità di Allāh.
Se tu, caro interrogante, stai vivendo in una casa
separata, allora la Udhiyah offerta da tuo padre per
conto di se stesso e dei membri della sua famiglia non ti
è sufficiente, perché tu non vivi con loro nella stessa
casa. Ti è prescritto offrire la Udhiyah per conto di te
stesso e della tua famiglia. Non c’è niente di male per un
Musulmano nel prendere un prestito al fine di offrire la
Udhiyah se egli è in grado di restituirlo. Che Allāh
conceda a tutti noi il successo!
[Fatāwat Ibn Bāz, parte n. 18; pag. n. 37-38]
9. 8
Il tempo per la Udhiyah
Lode ad Allāh.
Il tempo per offrire il sacrificio inizia dopo la preghiera
della ‘Eid in ‘Eid al-‘Adhā e termina quando il sole
tramonta sul tredicesimo di Dhū’l-Hijjah. Quindi ci
sono quattro giorni di sacrificio: il giorno della ‘Eid al-
‘Adhā e i tre giorni successivi. E’ meglio affrettarsi a
offrire il sacrificio dopo la preghiera della ‘Eid, come il
Messaggero (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) era solito
fare, in quel caso la prima cosa che egli avrebbe
mangiato il giorno della ‘Eid sarebbe stata la carne dal
suo sacrificio.
Ahmad (22475) narrò che Buraydah (radiAllāhu ‘anhu)
disse: “Il Messaggero di Allāh (sallAllāhu ‘aleyhi wa
sallam) non usciva il giorno di (‘Eid) al-Fitr prima di
aver mangiato, e non mangiava il giorno di (‘Eid) al-
‘Adhā fino al suo ritorno, quindi avrebbe mangiato dal
suo sacrificio.” (Narrato da Az-Zayla’i in Nasb al-Rāyah
(2/221) che Ibn al-Qattān classificò come sahīh)
Ibn al-Qayyim (rahimahullāh) disse in Zād al-Ma’ād
(2/319): ʿAlī ibn Abī Tālib (radiAllāhu ‘anhu) disse: “I
giorni del sacrificio sono il Giorno del Sacrificio (Yawm
an-Nahr) e i tre giorni successivi.” Questo è il parere
10. 9
dell’Imām della gente di Bassora, al-Hasan; dell’Imām
della gente di Makkah, ‘Ata’ ibn Abī Rabāh; dell’Imām
della gente di Siria, al-Awzā’i; e dell’Imām dei Fuqahā’
del Hadīth, ash-Shāfa’i (rahimahullāh). È fu anche il
parere favorito da Ibn al-Mundhir.
I tre giorni sono specificati perché sono i giorni di Minā,
i giorni della lapidazione (al-Jamarāt) e i giorni di at-
Tashrīq. E proibito digiunare in questi giorni. E’ stato
narrato attraverso due sanād (catene di narrazione,
n.d.t.), una delle quali supporta l’altra, che il Profeta
(sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) disse: “Tutta Minā è
luogo di sacrificio, e tutti i giorni di at-Tashrīq sono
giorni di sacrificio.” Fine citazione. (L’hadīth fu
classificato come sahīh da al-Albānī in al-Silsilah as-
Sahīhah, 2476)
Shaykh Ibn ‘Uthaymīn disse in Ahkām al-Udhiyah,
riguardo al tempo per offrire il sacrificio: “E’ da dopo la
preghiera della ‘Eid, nel Giorno del Sacrificio, fino a
quando il sole tramonta sull’ultimo dei giorni di at-
Tashrīq, che è il tredicesimo di Dhū’l-Hijjah. Così ci
sono quattro giorni di sacrificio: il giorno della ‘Eid
dopo la preghiera, e i tre giorni dopo. Chi macella il suo
sacrificio prima che la preghiera della ‘Eid sia finita, o
dopo che il sole tramonta nel suo tredicesimo, il suo
sacrificio non è valido... Ma se ha una scusa per
11. 10
ritardarlo fino a dopo i giorni di at-Tashrīq, ad esempio
se l’animale è scappato senza alcuna negligenza da parte
sua, e non l’ha trovato fino a dopo che il tempo era
finito, o se ha delegato qualcuno a farlo a suo nome e il
suo incaricato ha dimenticato finché il tempo è finito,
allora non c’è niente di sbagliato nell’offrire il sacrificio
dopo che il tempo è scaduto, perché c’è una scusa, per
analogia con il fatto che chi dorme e manca una
preghiera o la dimentica dovrebbe offrire la preghiera
non appena si sveglia o la rammenta. È permesso offrire
il sacrificio durante tale periodo di notte o di giorno, ma
è meglio durante il giorno, e il giorno della ‘Eid dopo le
due khutūb (plurale di khutbah, n.d.t.) è il momento
migliore. Ogni giorno è migliore del giorno successivo,
perché ciò è affrettarsi a fare il bene.” Fine citazione.
E’ detto in Fatāwā al-Lajnah ad-Dā’imah (11/406): “I
giorni del sacrificio per i pellegrini che eseguono il qirān
o il tamattu’ (due differenti tipi di Hajj, n.d.t.), e per
offrire il sacrificio (al-Udhiyah) sono quattro: il giorno
della ‘Eid e i tre giorni successivi. Il tempo del sacrificio
termina quando il sole tramonta il quarto giorno,
secondo la più solida opinione dei sapienti.” Fine
citazione.
[Fatwā n. 36651, controllata e autorizzata dalla Shaykh
Muhammad Salih al-Munajjd]
12. 11
Macellare il sacrificio è meglio che
dare il suo prezzo in carità
Lode ad Allāh.
Shaykh Muhammad ibn ‘Uthaymīn (rahimahullāh)
disse: Macellare il sacrificio è meglio che dare il suo
prezzo in carità, perché questo era ciò che il Profeta
(sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) e i Musulmani con lui
fecero. E dato che il sacrificio è uno dei riti dell’Islām, se
la gente si allontana da esso e invece dà la carità, quel
simbolo si estinguerà. Se dare il prezzo del sacrificio in
carità fosse stato meglio che macellare il sacrificio, il
Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) avrebbe spiegato
questo alla sua Ummah con parole e opere, perché egli
non omise di spiegare nulla di ciò che era buono per la
Ummah.
Infatti, se dare la carità fosse stato pari all’offrire il
sacrificio, egli avrebbe spiegato anche questo, perché ciò
è più facile che prendersi il disturbo di offrire il
sacrificio. Il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) non
mancò mai di rimarcare alla sua Ummah l’opzione più
facile, quando essa era pari all’opzione più difficile. Ci fu
una carestia durante la vita del Profeta (sallAllāhu
‘aleyhi wa sallam) ed egli disse: “Chi tra voi offre un
13. 12
sacrificio non dovrebbe tenere nulla di tutto ciò nella
sua casa per più di tre giorni.” L’anno successivo,
dissero: “O Messaggero di Allāh, dovremmo fare quello
che abbiamo fatto lo scorso anno?” Il Profeta (sallAllāhu
‘aleyhi wa sallam) disse: “Mangiatene e nutrite i poveri
e accantonatene qualcosa, poiché lo scorso anno la
gente stava passando un periodo difficile e volevo che
voi li aiutavate.” (Concordato)
Ibn al-Qayyim (rahimahullāh) disse: “Sacrificare
quando è prescritto è meglio che dare il suo prezzo in
carità.” E disse: “Quindi, anche se date molte volte più
del valore del sacrificio per tamattu’ e qirān, ciò non
potrà mai prendere il suo posto, e lo stesso vale per la
Udhiyah.”
[Risālat Ahkām al-Udhiyah wa’l-Dhakāh]
14. 13
La condivisione in un sacrificio
Lode ad Allāh.
E’ permesso condividere un sacrificio se si tratta di un
cammello o una mucca, ma non è permesso condividere
una pecora. È permesso per sette persone condividere
un cammello o una mucca.
E’ stato narrato che i Sahābah (radiAllāhu ‘anhum)
condivisero sacrifici: sette persone avrebbero condiviso
un cammello o una mucca nell’Hajj e nella ‘Umrah.
Muslim (1318) narrò che Jābir ibn ‘Abd-Allah
(radiAllāhu ‘anhu) disse: “Il giorno di al-Hudaybiyah
offrimmo il sacrificio con il Messaggero di Allāh
(sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam), un cammello per conto di
sette e una mucca per conto di sette.”
Secondo un altro racconto, è stato narrato che Jābir
(radiAllāhu ‘anhu) disse: “Eseguimmo l’Hajj con il
Messaggero di Allāh (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam), e
sacrificammo un cammello per conto di sette e una
mucca per conto di sette.”
Abū Dāwūd (2808) narrò da Jābir ibn ‘Abd-Allāh che il
Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) disse: “Una
mucca per conto di sette e un cammello per conto di
15. 14
sette.” Classificato come sahīh da al-Albānī in Sahīh Abī
Dāwūd.
An-Nawawī disse in Sharh Muslim: “Questi ahādīth
indicano che è permesso condividere il sacrificio, ma
essi (i sapienti) concordano unanimemente che non è
permesso condividere una pecora. Questi ahādīth
indicano che un cammello è sufficiente per conto di
sette persone, e una mucca è sufficiente per conto di
sette persone, e ognuna di queste (bestie) prende il
posto di sette pecore. Quindi, se un muhrim è tenuto ad
offrire sette sacrifici, tranne nel caso della pena per la
caccia - e macella un cammello o una mucca, ciò è
equivalente a tutti loro.” Fine citazione.
Alla Commissione Permanente fu chiesto a proposito
della condivisione nel sacrificio ed essi risposero: “Un
cammello o una mucca è sufficiente per conto di sette
persone, che siano tutti di una famiglia o provengano da
famiglie diverse, e se siano imparentati l’una all’altra
oppure no, perché il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa
sallam) diede il permesso ai Sahābah di condividere un
cammello o una mucca, un animale per ogni sette
persone, e non disse nulla di più specifico di questo.”
Fine citazione. (Fatāwa al-Lajnah al-Dā’imah, 11/401)
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Shaykh Ibn ‘Uthaymīn (rahimahullāh) disse in Ahkām
al-Udhiyah: “Una pecora è sufficiente per una persona,
e un settimo di un cammello o di una mucca è
sufficiente per quello per cui una pecora è sufficiente.”
Fine citazione.
[Fatwā n. 45757, controllata e autorizzata dallo Shaykh
Muhammad Salih al-Munajjid]