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AL-HAJJ
Il pellegrinaggio nell’Islām:
la sua storia, i suoi riti, le sue sentenze
Selezione di pronunciamenti dal sito Islam Q&A
Traduzione e adattamento a cura di Muhammad Nur al Haqq
1
La storia dell’Hajj (1)
Lode ad Allāh.
Una delle cose su cui vi è un consenso dei sapienti tra
tutti i Musulmani, antichi e moderni, del passato e del
presente, è che l’Hajj o pellegrinaggio alla Sacra Casa
di Allāh sia uno dei cinque pilastri dell’Islām, come
provato nei Sahīhayn dall’hadīth di Ibn ‘Umar e
altri.
E’ ben noto che l’Hajj, come gli altri atti di culto,
implica azioni speciali, e ognuna di queste azioni deve
essere fatta secondo le modalità prescritte, come
l’entrata in stato d’ihrām dal mīqāt, il tawāf, il sā’i tra
as-Safā e al-Marwa, lo stazionare a ‘Arafāt, il
pernottamento a Muzdalifah, la lapidazione delle
Jamarāt, la macellazione del sacrificio, e le altre ben
note azioni dell’Hajj. Tutte queste azioni devono
essere fatte in accordo con gli insegnamenti del
Profeta . Ci sono molti ahādīth che descrivono l’Hajj
del Profeta che sono stati compilati dall’Imām Ibn
al-Qayyim in “Zād al-Ma’ād” e da al-Hāfiz Ibn Kathīr
2
nel suo libro “al-Bidāyah wa’l-Nihāyah”; questi
sapienti hanno anche spiegato le sentenze derivanti da
questi ahādīth. Il Musulmano dovrebbe prestare
attenzione all’imparare queste sentenze e agire su di
esse.
Poi dobbiamo ricordare che lo scopo fondamentale
delle azioni dell’Hajj è quello di stabilire il ricordo di
Allāh, come Allāh dice:
ْ‫اذ‬َ‫ف‬ ٍ‫ت‬‫ا‬َ‫ف‬َ‫ر‬َ‫ع‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ْ‫م‬ُ‫ت‬ْ‫ض‬َ‫ف‬َ‫أ‬ ‫ا‬َ‫ذ‬ِ‫إ‬َ‫ف‬ْ‫م‬ُ‫ك‬‫ا‬َ‫َد‬‫ه‬ ‫ا‬َ‫م‬َ‫ك‬ ُ‫ه‬‫و‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬ َ‫و‬ ِ‫ام‬َ‫ر‬َ‫ح‬ْ‫ل‬‫ا‬ ِ‫ر‬َ‫ع‬ْ‫ش‬َ‫م‬ْ‫ل‬‫ا‬ َ‫د‬ْ‫ن‬ِ‫ع‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫وا‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬
ُ‫اس‬‫ه‬‫ن‬‫ال‬ َ‫اض‬َ‫ف‬َ‫أ‬ ُ‫ث‬ْ‫ي‬َ‫ح‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ‫وا‬ُ‫ض‬‫ِي‬‫ف‬َ‫أ‬ ‫ه‬‫م‬ُ‫ث‬ . َ‫ين‬ِّ‫ل‬‫ا‬‫ه‬‫الض‬ َ‫ِن‬‫م‬َ‫ل‬ ِ‫ه‬ِ‫ل‬ْ‫ب‬َ‫ق‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ْ‫م‬ُ‫ت‬ْ‫ن‬ُ‫ك‬ ْ‫ن‬ِ‫إ‬ َ‫و‬
ُ‫ك‬َ‫ك‬ِ‫اس‬َ‫ن‬َ‫م‬ ْ‫م‬ُ‫ت‬ْ‫ي‬َ‫ض‬َ‫ق‬ ‫ا‬َ‫ذ‬ِ‫إ‬َ‫ف‬ . ٌ‫م‬‫ِي‬‫ح‬َ‫ر‬ ٌ‫ر‬‫و‬ُ‫ف‬َ‫غ‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫نه‬ِ‫إ‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫وا‬ُ‫ِر‬‫ف‬ْ‫غ‬َ‫ت‬ْ‫اس‬ َ‫و‬ْ‫م‬ُ‫ك‬ ِ‫ر‬ْ‫ك‬ِ‫ذ‬َ‫ك‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫وا‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬َ‫ف‬ ْ‫م‬
‫ِي‬‫ف‬ ُ‫ه‬َ‫ل‬ ‫ا‬َ‫م‬ َ‫و‬ ‫ا‬َ‫ي‬ْ‫ن‬ُّ‫د‬‫ال‬ ‫ِي‬‫ف‬ ‫ا‬َ‫ن‬ِ‫ت‬‫آ‬ ‫ا‬َ‫ن‬‫ه‬‫ب‬َ‫ر‬ ُ‫ل‬‫و‬ُ‫ق‬َ‫ي‬ ْ‫ن‬َ‫م‬ ِ‫اس‬‫ه‬‫ن‬‫ال‬ َ‫ِن‬‫م‬َ‫ف‬ ً‫ا‬‫ر‬ْ‫ِك‬‫ذ‬ ‫ده‬َ‫ش‬َ‫أ‬ ْ‫و‬َ‫أ‬ ْ‫م‬ُ‫ك‬َ‫اء‬َ‫ب‬‫آ‬
ٍ‫الق‬َ‫خ‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ِ‫ة‬َ‫ِر‬‫خ‬‫اآل‬
َ‫م‬ْ‫ث‬ِ‫إ‬ ‫ال‬َ‫ف‬ ِ‫ن‬ْ‫ي‬َ‫م‬ ْ‫و‬َ‫ي‬ ‫ِي‬‫ف‬ َ‫ل‬‫ه‬‫ج‬َ‫ع‬َ‫ت‬ ْ‫ن‬َ‫م‬َ‫ف‬ ٍ‫ت‬‫ا‬َ‫ُود‬‫د‬ْ‫ع‬َ‫م‬ ٍ‫ام‬‫ه‬‫ي‬َ‫أ‬ ‫ِي‬‫ف‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫وا‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬ َ‫و‬َ‫ر‬‫ه‬‫خ‬َ‫أ‬َ‫ت‬ ْ‫ن‬َ‫م‬ َ‫و‬ ِ‫ه‬ْ‫ي‬َ‫ل‬َ‫ع‬
َ‫ون‬ُ‫ر‬َ‫ش‬ ْ‫ح‬ُ‫ت‬ ِ‫ه‬ْ‫ي‬َ‫ل‬ِ‫إ‬ ْ‫م‬ُ‫ك‬‫ه‬‫ن‬َ‫أ‬ ‫وا‬ُ‫م‬َ‫ل‬ْ‫اع‬ َ‫و‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫وا‬ُ‫ق‬‫ه‬‫ت‬‫ا‬ َ‫و‬ ‫ى‬َ‫ق‬‫ه‬‫ت‬‫ا‬ ِ‫ن‬َ‫م‬ِ‫ل‬ ِ‫ه‬ْ‫ي‬َ‫ل‬َ‫ع‬ َ‫م‬ْ‫ث‬ِ‫إ‬ ‫ال‬َ‫ف‬
“Poi quando lasciate ‘Arafāt ricordatevi di
Allāh (glorificando le Sue lodi, cioè pregando e
invocando) presso Mash‘ar-il-Harām. E
ricordatevi di Lui (ovvero invocandoLo per ogni
bene), di come vi ha mostrato la Via,
nonostante foste fra gli sviati. Fate la marcia
da dove la fanno tutti gli altri e chiedete
perdono ad Allāh. Allāh è perdonatore
3
misericordioso. E quando avrete terminato i
Manāsik (i riti dell’Hajj), ricordate Allāh come
ricordate i vostri padri e con maggior
venerazione. Ci sono persone che dicono:
«Signore dacci le cose buone di questo
mondo!» Questi non avranno parte nell’altra
vita». E ci sono persone che dicono: «Signor
nostro! Dacci le cose buone di questo mondo e
le cose buone dell’altra vita e allontanaci dal
Fuoco!» Questi avranno la parte che si
saranno meritati. Allāh è rapido al conto. E
ricordatevi di Allāh nei giorni contati. Ma non
ci sarà peccato per chi affretta il ritorno dopo
due giorni, e neppure per chi si attarda se
teme Allāh. Temete Allāh e sappiate che sarete
tutti ricondotti a Lui.” [Al-Baqarah, 198-203]
Ed è stato narrato che ‘Ā’ishah disse: “Il tawāf
intorno alla Casa e il sā’i tra as-Safā e al-Marwa e la
lapidazione delle jamarāt sono stati prescritti solo
affinché il ricordo di Allāh potesse essere stabilito.” E’
stato classificato come mu’allaq da al-Bayhaqī (5/145)
e narrato come resoconto marfū’, anche se vi è una
certa debolezza in esso.
Così il Musulmano venera i riti dell’Hajj perché Allāh
gli ha ordinato di venerarli, come Egli dice:
4
ِ‫ب‬‫و‬ُ‫ل‬ُ‫ق‬ْ‫ل‬‫ا‬ ‫ى‬ َ‫و‬ْ‫ق‬َ‫ت‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ‫ا‬َ‫ه‬‫ه‬‫ن‬ِ‫إ‬َ‫ف‬ ِ ‫ه‬‫َّللا‬ َ‫ِر‬‫ئ‬‫ا‬َ‫ع‬َ‫ش‬ ْ‫م‬ِّ‫ظ‬َ‫ع‬ُ‫ي‬ ْ‫ن‬َ‫م‬ َ‫و‬ َ‫ك‬ِ‫ل‬َ‫ذ‬
“Questo è quanto [vi stato è prescritto] e chi
rispetta i sacri simboli di Allāh sa che ciò
scaturisce dal timore del cuore.” [al-Hajj, 32]
Al-Bukhārī (1610) narrò che ‘Umar ibn al-Khattāb
baciò la Pietra Nera e disse: “Se non fosse che ho visto
il Messaggero di Allāh baciarti, non ti avrei baciato.”
Ibn al-Jawzi (che Allāh abbia misericordia di lui)
disse, nel discutere e spiegare le azioni dell’Hajj: “Il
contesto di questi riti non è più presente, ma le
sentenze restano in vigore. Questi riti possono essere
fonte di confusione per alcuni che li vedono e non ne
conoscono le ragioni, così essi possono dire, ‘Questo
non ha senso.’ Ho spiegato loro le ragioni come
raccontano i resoconti; ora spiegherò il significato che
sta dietro di essi.
Si noti che la base per gli atti di culto è qualcosa di
razionale e comprensibile, che è la sottomissione del
servo al suo Signore e l’obbedienza a Lui. La preghiera
richiede umiltà e sottomissione, che è ciò che
s’intende con la parola ibadāh’ (adorazione).
La zakāh implica gentilezza e l’aiutare i poveri, così il
suo significato è chiaro.
5
Digiunare significa sopprimere i desideri del proprio
sé in modo che si possa essere obbedienti a Colui che
si serve.
Onorare la Casa e andarci, e istituire un santuario
(Haram) attorno ad essa sono atti di venerazione.
Arrivare lì trasandato e spettinato, è come un servo
che si rivolge al suo Signore con umiltà e
sottomissione, e questo è chiaro. Una persona si sente
a proprio agio nell’eseguire riti che comprende e che è
motivato a fare, ma per realizzare la piena
sottomissione ci sono alcuni riti che una persona non
può comprendere, quindi non sarà a suo agio e non li
comprenderà. In questo caso l’unico motivo è
l’obbedienza ai comandi di Allāh. Questa è una delle
più grandi forme di umiltà e sottomissione.” Muthīr
al-‘Azm al-Sākin (1.285-286).
Se questo viene compreso, allora gran parte della
storia delle azioni dell’Hajj prima del Messaggero
non ci è nota. In questo caso non importa se non la
conosciamo. E ci sono alcune cose riguardanti la storia
le cui alcune indicazioni sono narrate in alcuni testi,
ne ricordiamo qui alcune di queste:
6
1 - Quando fu prescritto l’Hajj? Quando cominciò
l’Hajj? Allāh dice:
‫عميق‬ ‫فج‬ ‫كل‬ ‫من‬ ‫يأتين‬ ‫ضامر‬ ‫كل‬ ‫وعلى‬ ً‫ال‬‫رجا‬ ‫يأتوك‬ ‫بالحج‬ ‫الناس‬ ‫في‬ ‫وأذن‬
“Chiama le genti all’Hajj (pellegrinaggio):
verranno a te a piedi e con cammelli slanciati
da ogni remota contrada (per eseguire il
pellegrinaggio).” [Al-Hajj, 27]
Ibn Kathīr dice nel suo commento a questo versetto
(3/221): Ciò significa: Proclama (O ‘Ibrāhīm) l’Hajj
alla gente, chiamandoli a venire in pellegrinaggio a
questa Casa che Noi ti abbiamo comandato di
costruire. E’ stato menzionato che egli disse, “O
Signore, come posso proclamarlo agli uomini quando
la mia voce non li raggiunge?” Egli disse, “Chiama e
noi lo trasmetteremo.” Così egli si trovò nel suo
maqām (stazione) - o è stato detto, sulla roccia, o in
as-Safā, o su Abu Qubays (una montagna) - e disse: “O
gente, il vostro Signore ha preso una casa, allora
venite ad essa in pellegrinaggio.” Ed è stato detto che
le montagne si abbassarono in modo che la sua voce
potesse raggiungere tutti i luoghi della terra, e anche
coloro che erano ancora nei ventri o nelle reni degli
uomini ascoltarono, e a ogni cosa che ascoltarono, le
7
città, gli accampamenti nomadi e gli alberi, e tutti
coloro che Allāh ha decretato che debbano eseguire
l’Hajj fino al Giorno della Resurrezione, risposero
(dicendo): Labbayk Allāhumma labbayk (Eccomi, O
Allāh, eccomi qui). Questa è la sintesi di ciò che è stato
narrato da Ibn ‘Abbās, Mujāhid, ‘Ikrimah, Sa’īd ibn
Jubayr e altri tra i Salaf. E Allāh ne sa di più.
Ibn al-Jawzi, nel libro Muthīr al-‘Azm al-Sākin (1/354)
narrò qualcosa di simile, ma più stringatamente, e la
attribuì ai narratori della Sīrah.
Questo ha a che fare con la storia della prescrizione
dell’Hajj prima dell’invio del Profeta . Per quanto
riguarda la prescrizione dell’Hajj nell’Islām, c’è
qualche differenza di opinione dei sapienti a questo
riguardo. E’ stato detto che esso fu prescritto nel 6°
anno dall’Hijrah, o nel 7°, o nel 9° o nel 10°. Imām Ibn
al-Qayyim era certo che esso fu prescritto nel 9° o 10°
AH. Egli (che Allāh abbia misericordia di lui) disse in
Zād al-Ma’ād: “Non c’è disaccordo sul fatto che il
Profeta non eseguì l’Hajj dopo essere emigrato a
Madīnah, tranne uno, che fu il pellegrinaggio d’addio.
Non c’è disaccordo sul fatto che ciò avvenne nel 10°
AH... Quando il comando di eseguire l’Hajj fu rivelato,
il Messaggero di Allāh si affrettò a eseguire l’Hajj
senza alcun ritardo. Poiché la prescrizione dell’Hajj
8
venne in una fase successiva, nel 9° o 10° AH, si
potrebbe dire: Come si può dimostrare che il comando
di eseguire l’Hajj fu ritardato fino al 9° o al 10° AH?
Possiamo dire che la prima parte della Sūrat ‘Āli
`Imrān fu rivelata nell’anno delle delegazioni (‘ām al-
wufūd), durante il quale la delegazione proveniente da
Najrān venne dal Messaggero di Allāh ed egli face
un trattato con essi riguardante il loro pagamento
della jizyah, e la (sentenza sulla) jizyah fu rivelata
nell’anno di Tabūk, 9° AH, quando la prima parte
della Sūrat ‘Āli `Imrān fu rivelata...”
Al-Qurtūbī disse nel suo Tafsīr (2/4/92): “L’Hajj era
noto agli Arabi. Quando l’Islām venne, essi ci
parlarono di qualcosa che già conoscevano e ciò che
era stato loro ingiunto era qualcosa con la quale
avevano familiarità...” Vedere anche “Ahkām al-
Qur’ān” di Ibn al-‘Arabi, 1/286. Vedere anche la
domanda n. 32662
2 - Il tawāf intorno alla Casa
Allāh dice:
َ‫ِين‬‫ف‬ِ‫ك‬‫ا‬َ‫ع‬ْ‫ل‬‫ا‬ َ‫و‬ َ‫ِين‬‫ف‬ِ‫ئ‬‫ا‬‫ه‬‫ط‬‫ِل‬‫ل‬ َ‫ِي‬‫ت‬ْ‫ي‬َ‫ب‬ ‫ا‬َ‫ر‬ِّ‫ه‬َ‫ط‬ ْ‫ن‬َ‫أ‬ َ‫ل‬‫ي‬ِ‫اع‬َ‫م‬ْ‫س‬ِ‫إ‬ َ‫و‬ َ‫م‬‫ِي‬‫ه‬‫ا‬َ‫ر‬ْ‫ب‬ِ‫إ‬ ‫ى‬َ‫ل‬ِ‫إ‬ ‫ا‬َ‫ن‬ْ‫د‬ِ‫ه‬َ‫ع‬ َ‫و‬
9
“E stabilimmo un patto con ‘Ibrāhīm e Ismā’īl:
«Purificate la Mia Casa (la Ka‘bah a Makkah) per
coloro che vi gireranno attorno, vi si
ritireranno (i‘tikāf), s’inchineranno e si
prosterneranno (qui in preghiera)».”
[Al-Baqarah, 125]
Questo versetto indica che il tawāf intorno alla Ka’bah
era noto al tempo di ‘Ibrāhīm .
3 - Raml
Raml significa camminare velocemente a piccoli passi.
Questo è Sunnah per gli uomini ma non per le donne
durante il tawāf d’arrivo (tawāf al-qudūm), che è il
primo tawāf eseguito quando si arriva a Makkah.
Come cominciò il Raml?
Al-Bukhārī narrò nel suo Sahīh (2/469-470, 1602) e
anche Muslim narrò (2/991-992, 1262) che Ibn ‘Abbās
disse: Il Messaggero di Allāh venne con i suoi
compagni, e i mushrikūn dissero: “E’ venuta da voi
gente che è stata indebolita dalla febbre di Yathrib.”
Allora il Profeta ordinò (ai compagni) di camminare
in fretta (raml) nei primi tre tratti... Secondo un altro
resoconto, egli disse: “Camminate in fretta in modo
che i mushrikīn vedranno che siete forti.”
10
4 – L’acqua di Zamzam e il sā’i tra as-Safā e al-Marwa.
Al-Bukhārī narrò nel suo Sahīh (6/396-397, 3364) che
Ibn ‘Abbās disse: ‘Ibrāhīm portò Hājar e suo figlio
Ismā’īl, quando lei lo stava ancora allattando, in un
posto vicino alla Ka’bah sotto un albero sul luogo di
Zamzam, nel punto più alto della moschea. In quei
giorni non c’era nessuno a Makkah, né c’era acqua.
Così egli li lasciò lì, insieme a una borsa di pelle
contenente alcuni datteri e una piccola ghirba d’acqua,
e partì verso casa. La madre di Ismā’īl lo inseguì
dicendo: “O ‘Ibrāhīm! Dove vai, lasciandoci in questa
valle dove non vi è alcuna persona della cui compagnia
si possa godere, né vi è alcuna cosa (da godere)?” Ella
gli ripetette questo molte volte, ma lui non la
guardava. Poi lei gli chiese: “E Allāh che ti ha ordinato
di fare questo?” Lui le disse: “Sì.” Lei disse: “Egli
(Allāh) non ci dimenticherà”, e tornò indietro, mentre
‘Ibrāhīm procedette in avanti. Quando egli raggiunse
al-Thaniyah, dove essi non avrebbero potuto vederlo,
si voltò verso la Ka’bah, e alzando entrambe le mani,
invocò Allāh recitando la seguente preghiera:
11
‫ليقيموا‬ ‫ربنا‬ ‫المحرم‬ ‫بيتك‬ ‫عند‬ ‫زرع‬ ‫ذي‬ ‫غير‬ ‫بواد‬ ‫ذريتي‬ ‫من‬ ‫أسكنت‬ ‫إني‬ ‫ربنا‬
‫لعلهم‬ ‫الثمرات‬ ‫من‬ ‫وارزقهم‬ ‫إليهم‬ ‫تهوي‬ ‫الناس‬ ‫من‬ ‫أفئدة‬ ‫فاجعل‬ ‫الصالة‬
‫يشكرون‬
“O Signor nostro, ho stabilito una parte della
mia progenie in una valle sterile, nei pressi
della Tua Sacra Casa (la Ka‘bah a Makkah),
affinché, o Signor nostro, assolvano la Salāh
(Iqāmat-as-Salāh). Fai che i cuori di una parte
dell’umanità tendano a loro; (O Allāh) concedi
loro [ogni specie] di frutti. Forse Ti saranno
riconoscenti.” [‘Ibrāhīm, 37]
La madre di Ismā’īl andò ad allattare Ismā’īl e a bere
dall’acqua (che aveva). Quando l’acqua nella ghirba si
esaurì del tutto, ella divenne assetata così come il
bambino. Iniziò a guardare (Ismā’īl) gettandosi
nell’angoscia. Lo lasciò, perché non poteva sopportare
di guardarlo, e scoprì che la montagna di as-Safā era la
più vicina a lei su quella terra. Si arrampicò su di essa
e iniziò a guardare attentamente la valle, in modo che
potesse scorgere qualcuno, ma non riusciva a vedere
nessuno. Poi scese da as-Safā e quando raggiunse la
valle, si rimboccò la veste e corse nella valle come una
persona in difficoltà e nell’ansia, fino a quando
attraversò la valle e raggiunse al-Marwa dove stette e
iniziò a scrutare, aspettando di vedere qualcuno, senza
12
però riuscire a vedere nessuno. Ripetette questo
(correre tra as-Safā e al-Marwa) sette volte.
Ibn ‘Abbās disse: Il Profeta disse: “Questa è
(l’origine) del sā’i della gente (a piedi) tra di esse (vale
a dire as-Safā e al-Marwa).” Quando ella arrivò ad al-
Marwa (per l’ultima volta), udì una voce e disse a se
stessa, “Shh!” e ascoltò con attenzione. Udì di nuovo la
voce e disse: “O, (chiunque tu sia)! Mi hai fatto sentire
la tua voce: hai trovato qualcosa per me?” Poi vide un
angelo che nel luogo di Zamzam scavava la terra con il
proprio tacco (o con la sua ala), finché non apparve
l’acqua. Lei iniziò a fare qualcosa di simile a un bacino
intorno, usando la sua mano in questo modo, e
cominciò a riempire la sua ghirba d’acqua con le sue
mani, e l’acqua sgorgò dopo che lei aveva scavato un
po’.
Ibn ‘Abbās disse: Il Profeta disse: “Che Allāh abbia
misericordia della madre di Ismā’īl! Aveva lasciato
Zamzam (fluire senza cercare di controllarla per
riempire la sua ghirba), e Zamzam sarebbe stata un
ruscello che scorre sulla superficie della terra.” Ed
egli disse: “L’angelo le disse, ‘Non abbiate paura di
essere dimenticati, perché questa è la Casa di Allāh,
che sarà costruita da questo ragazzo e da suo padre,
e Allāh non dimentica la Sua gente...”
13
Ibn al-Jawzi disse nel suo libro “Muthīr al-‘Azm al-
Sākin” (2/47): “Questo hadīth spiega il motivo per cui
è chiamata Zamzam, perché quando l’acqua scorreva,
Hājar cercò di controllarla (zammat-ha). Il linguista
Ibn Fāris disse: Zamzam deriva dalle parole zamamtu
al-nāqah (Ho messo delle redini alla bocca del
cammello).
5 - La sosta a ‘Arafāt
Abū Dāwūd e at-Tirmidhī (883) narrarono che Yazīd
ibn Shaybān disse: Stazionavamo a ‘Arafāt in un luogo
lontano dal mawqif [in cui il Profeta stava]. Ibn
Mirba’ al-Ansāri venne da noi e disse: “Io sono il
messaggero del Messaggero di Allāh che vi dice,
‘Restate dove siete (perché anche questo è luogo di
stazione), perché state stazionando nella zona in cui
vostro padre ‘Ibrāhīm stazionò’.” Classificato come
sahīh da al-Albānī in Sahīh Abī Dāwūd, 1688.
Molte delle azioni dell’Hajj risalgono al tempo di
‘Ibrāhīm , ma i mushrikīn introdussero alcune
innovazioni che non erano state prescritte. Quando il
Profeta fu inviato, si oppose ad essi in questo, e
spiegò che cosa era stato prescritto per le azioni
dell’Hajj.
14
Questo è un breve sguardo alla storia dell’Hajj e a
quella di alcuni dei suoi riti. Per maggiori
informazioni si può fare riferimento al libro di al-
Hāfiz ibn al-Jawzi (che Allāh abbia misericordia di lui)
che si chiama “Muthīr al-‘Azm al-Sākin ila Ashraf al-
Amākin” - tutto il primo volume e l’inizio del secondo
volume.
Si può anche fare riferimento alla domanda n. 3748
per un breve sguardo alla storia di al-Masjid al-
Harām.
E Allāh ne sa di più.
15
Condizioni che rendono
obbligatorio l’Hajj (2)
Lode ad Allāh.
I sapienti (che Allāh abbia misericordia di loro) hanno
dichiarato le condizioni con le quali l’Hajj diventa un
obbligo, le quali, se sono soddisfatte, rendono
obbligatorio per una persona eseguire l’Hajj, e senza
di esse l’Hajj non lo è. Ci sono cinque condizioni:
essere Musulmano, sano di mente, adulto, libero e in
grado di compierlo.
1 - Essere Musulmano
Questo vale per tutti gli atti di adorazione, perché il
culto fatto da un kāfir non è valido. Allāh dice:
ُ‫ه‬َ‫ع‬َ‫ن‬َ‫م‬ ‫ا‬َ‫م‬ َ‫و‬ِ‫ه‬ِ‫ل‬‫و‬ُ‫س‬َ‫ر‬ِ‫ب‬ َ‫و‬ ِ ‫ه‬‫اَّلل‬ِ‫ب‬ ‫وا‬ُ‫ر‬َ‫ف‬َ‫ك‬ ْ‫م‬ُ‫ه‬‫ه‬‫ن‬َ‫أ‬ ‫ال‬ِ‫إ‬ ْ‫م‬ُ‫ه‬ُ‫ت‬‫ا‬َ‫ق‬َ‫ف‬َ‫ن‬ ْ‫م‬ُ‫ه‬ْ‫ن‬ِ‫م‬ َ‫ل‬َ‫ب‬ْ‫ق‬ُ‫ت‬ ْ‫ن‬َ‫أ‬ ْ‫م‬
“Nulla impedisce che le loro elemosine siano
accettate, eccetto il fatto che non credono in
Allāh e nel Suo Messaggero...” [At-Tawbah, 54]
Secondo l’hadīth di Mu’ādh, quando il Profeta lo
inviò nello Yemen, gli disse: “Stai andando da un
popolo della gente del Libro. Chiamali a testimoniare
16
che non c’è altro dio all’infuori di Allāh e che io sono il
Messaggero di Allāh. Se obbediscono a questo, allora
dì loro che Allāh gli ha ingiunto cinque preghiere
ogni giorno e notte. Se obbediscono a questo, allora
dì loro che Allāh gli ha ingiunto che la carità (zakāh)
sia prelevata dalla loro ricchezza e data ai loro
poveri.” Concordato.
Così il kāfir è comandato prima di tutto a entrare
nell’Islām. Se egli diventa Musulmano, allora gli
diciamo di pregare, di dare la zakāh, di digiunare, di
eseguire l’Hajj e tutti gli altri doveri dell’Islām.
2 e 3 - Essere sano di mente e adulto
Il Profeta disse: “Il calamo è sollevato da tre [e non
registra le loro azioni]: da uno che sta dormendo, fino
a quando non si sveglia; da un bambino, fino a
quando raggiunge la pubertà; e da uno che è folle,
fino a quando non ritorna in sé.” Narrato da Abū
Dāwūd, 4403; classificato come sahīh da al-Albānī in
Sahīh Abī Dāwūd.
Così un bambino non è obbligato a compiere l’Hajj,
ma se i suoi genitori lo portano in Pellegrinaggio, il
suo Hajj è valido; il bambino otterrà la ricompensa
dell’Hajj e anche i suoi genitori avranno una
ricompensa, perché quando una donna sollevò un
17
bambino e chiese, “C’è Hajj per questo?” Il Profeta
disse: “Si, e avrete la ricompensa.” Narrato da
Muslim.
4 - Essere libero
L’Hajj non è obbligatorio per uno schiavo, perché egli
è distolto dai suoi doveri verso il suo padrone.
5 - Essere in grado di compierlo
Allāh dice:
‫يال‬ِ‫ب‬َ‫س‬ ِ‫ه‬ْ‫ي‬َ‫ل‬ِ‫إ‬ َ‫اع‬َ‫ط‬َ‫ت‬ْ‫اس‬ ْ‫ن‬َ‫م‬ ِ‫ت‬ْ‫ي‬َ‫ب‬ْ‫ل‬‫ا‬ ُّ‫ج‬ِ‫ح‬ ِ‫اس‬‫ه‬‫ن‬‫ال‬ ‫ى‬َ‫ل‬َ‫ع‬ ِ ‫ه‬ ِ‫َّلل‬ َ‫و‬
“Spetta agli uomini che ne hanno la possibilità
(avendo un mezzo di trasporto, provviste e residenza)
di andare, per Allāh, in Hajj (pellegrinaggio a
Makkah) presso la Casa (Ka‘bah).”
[‘Āli `Imrān, 97]
Questo include l’essere in grado di compierlo sia
fisicamente che finanziariamente.
Ciò che s’intende per essere fisicamente in grado è che
uno è sano nel corpo e può sopportare il disagio del
viaggiare per la sacra Casa di Allāh.
18
Essere finanziariamente in grado significa che uno ha
abbastanza fondi per raggiungere la sacra Casa di
Allāh e tornare indietro.
La Commissione Permanente ha detto (11/30):
Essere in grado di compiere l’Hajj significa che uno è
sano nel corpo e ha mezzi di trasporto per raggiungere
la sacra Casa di Allāh, sia in aereo, in auto o in sella a
degli animali, o affittando tali mezzi, secondo la sua
situazione, e che ha provviste sufficienti per andare e
tornare. Questa dovrebbe essere l’eccedenza di quello
che egli ha bisogno da spendere per coloro per i quali
ha l’obbligo di spendere, fino al suo ritorno dall’Hajj.
Una donna deve avere anche un marito o un mahram
con cui viaggiare in Hajj o ‘Umrah. Fine citazione.
Il denaro che egli usa per raggiungere la sacra Casa
dovrebbe essere l’eccedenza dei suoi bisogni di base, lo
spendere imposto su di lui dalla Sharī’ah, e ciò di cui
ha bisogno per pagare i suoi debiti.
Ciò che s’intende qui per debiti sono le cose che egli
deve ad Allāh come espiazioni, e ciò che deve ad altre
persone.
Se una persona ha un debito, e non ha abbastanza
denaro per compiere l’Hajj e per pagare il debito,
allora dovrebbe prima pagare il debito, e non deve
19
andare in Hajj. Alcune persone pensano che la ragione
stia nel fatto che egli non ha chiesto il permesso a
colui al quale deve dei soldi, e che se lui gli accorda il
permesso, allora non c’è niente di sbagliato in questo.
Non vi è alcuna base per questo concetto, piuttosto il
motivo è l’essere in debito. E’ noto che, se il creditore
accorda al debitore il permesso di andare in Hajj,
questo non significa che il debito sia estinto, ed egli
non sarà sollevato dal suo dovere a causa di
quest’autorizzazione. Perciò va detto al debitore:
Prima salda il tuo debito, poi, se hai il necessario, vai
in Hajj, altrimenti l’Hajj nel tuo caso non è
obbligatorio. Se il debitore che non è andato in Hajj a
causa del suo debito, muore, allora incontrerà Allāh
con il suo Islām completo e non carente, perché l’Hajj
non era obbligatorio per lui, proprio come la zakāh e
anche l’Hajj non sono obbligatori per chi è povero. Ma
se egli compie l’Hajj prima di pagare il suo debito e poi
muore prima di saldarlo, allora egli è in pericolo,
perché anche il martire è perdonato per ogni cosa
tranne che per il debito, allora che dire di chiunque
altro?
Ciò che s’intende con lo spendere imposto su di lui
dalla Sharī’ah è ciò che egli è obbligato dalla Sharī’ah a
spendere per se stesso e la sua famiglia, senza essere
20
stravagante né avaro. Se egli è di mezzi ordinari, ma
vuole mostrare segni di ricchezza, quali l’acquisto di
un’automobile costosa così da sembrare ricco, e non
ha abbastanza soldi per eseguire l’Hajj, allora deve
vendere l’automobile e utilizzare quei soldi per
compiere l’Hajj, e deve comprare un’auto che si addice
alla sua situazione. La sua spesa per quest’automobile
non è un tipo di spesa che è approvata nella Sharī’ah,
giacché si tratta di stravaganza, che è proibita
nell’Islām.
Ciò che s’intende per capacità finanziaria è che egli
dovrebbe avere il necessario per la sua famiglia fino al
suo ritorno, e avere un reddito dopo che torna per
potersi prendere cura di se stesso e di quelli per cui
spende, come l’affitto di proprietà, uno stipendio e
guadagni commerciali, eccetera.
Perciò egli non ha bisogno di utilizzare il capitale del
suo commercio, il profitto col quale spende per se
stesso e per la sua famiglia, per compiere l’Hajj, se
quella perdita di capitale si tradurrà in una perdita di
profitto che a sua volta comporterà che la sua famiglia
non avrà abbastanza.
Alla Commissione Permanente (11/36) è stato chiesto
su un uomo che possiede una somma di denaro in una
21
banca Islamica e il suo reddito proviene dai profitti su
quei soldi che gli danno abbastanza da vivere uno stile
di vita moderato. Egli è obbligato a compiere l’Hajj
utilizzando quel capitale, sapendo che questo potrebbe
colpire il suo reddito mensile e incidere
insopportabilmente sulle sue finanze?
Essi hanno risposto: Se la situazione è come l’hai
descritta, allora non sei obbligato a compiere l’Hajj,
perché non ne sei in grado nel modo richiesto dalla
Sharī’ah. Allāh dice:
‫يال‬ِ‫ب‬َ‫س‬ ِ‫ه‬ْ‫ي‬َ‫ل‬ِ‫إ‬ َ‫اع‬َ‫ط‬َ‫ت‬ْ‫اس‬ ْ‫ن‬َ‫م‬ ِ‫ت‬ْ‫ي‬َ‫ب‬ْ‫ل‬‫ا‬ ُّ‫ج‬ِ‫ح‬ ِ‫اس‬‫ه‬‫ن‬‫ال‬ ‫ى‬َ‫ل‬َ‫ع‬ ِ ‫ه‬ ِ‫َّلل‬ َ‫و‬
“Spetta agli uomini che ne hanno la possibilità
(avendo un mezzo di trasporto, provviste e residenza)
di andare, per Allāh, in Hajj (pellegrinaggio a
Makkah) presso la Casa (Ka‘bah).”
[‘Āli `Imrān, 97]
Ed Egli dice:
ٍ‫ج‬َ‫ر‬َ‫ح‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ِ‫ين‬ِّ‫د‬‫ال‬ ‫ِي‬‫ف‬ ْ‫م‬ُ‫ك‬ْ‫ي‬َ‫ل‬َ‫ع‬ َ‫ل‬َ‫ع‬َ‫ج‬ ‫ا‬َ‫م‬ َ‫و‬
“…e [Allāh] non ha posto nulla di gravoso nella
religione.” [Al-Hajj, 78]
22
Fine citazione.
Ciò che s’intende per bisogni fondamentali è quello di
cui una persona ha un gran bisogno nella sua vita, e
che è troppo difficile per lui farne a meno, come i libri
per il cercatore di conoscenza. Così noi non diciamo
lui: Vendi i tuoi libri e usa il denaro per andare in
Hajj, perché questi sono bisogni fondamentali per lui.
Allo stesso modo, se una persona ha bisogno della sua
automobile, non gli diciamo: Vendila e usa il denaro
per andare in Hajj. Ma, se egli possiede due
automobili e non ha bisogno di una di esse, allora deve
venderne una e usare i soldi per andare in Hajj.
Allo stesso modo, un artigiano non ha necessità di
vendere i suoi strumenti, perché ne ha bisogno. E se
un uomo possiede una macchina che usa per lavoro e
spende per sé e la sua famiglia con il denaro che
guadagna nel noleggiarla, egli non deve venderla per
andare in Hajj.
Un altro bisogno fondamentale è la necessità di
sposarsi. Se una persona ha bisogno di sposarsi,
questo ha la precedenza rispetto all’Hajj, altrimenti
l’Hajj ha la precedenza.
Vedere la risposta alla domanda n. 27120.
23
Ciò che s’intende per essere finanziariamente in grado
è che una persona dovrebbe avere fondi extra che gli
sono sufficienti per compiere l’Hajj, dopo aver pagato i
debiti ed essersi preso cura degli obblighi shar’i e dei
bisogni fondamentali.
Se una persona è fisicamente e finanziariamente in
grado di compiere l’Hajj, allora è obbligato ad
affrettarsi a compierlo.
Se egli non è fisicamente e finanziariamente in grado,
o se è fisicamente in grado, ma è povero e non
possiede ricchezza, allora non è obbligato a compiere
l’Hajj.
Se una persona è finanziariamente in grado, ma non lo
è fisicamente, allora guardiamo la questione
ulteriormente. Se il suo problema è qualcosa che egli
spera scomparirà, come ad esempio una malattia da
cui spera di recuperare, allora dovrebbe aspettare che
Allāh lo guarisca, poi compiere l’Hajj. Se il suo
problema è quello per il quale non vi è alcuna
speranza che possa scomparire, come ad esempio una
persona con il cancro o un anziano che non può
compiere l’Hajj, allora deve delegare qualcuno a
compiere l’Hajj per suo conto, e il dovere di eseguire
24
l’Hajj non è estinto a causa della sua inabilità fisica se
è finanziariamente in grado.
L’evidenza di ciò è il resoconto narrato da al-Bukhārī
(1513), secondo cui una donna disse: “O Messaggero di
Allāh, il comando di Allāh alla gente di eseguire l’Hajj
è venuto quando mio padre è un uomo anziano e non
può sedersi saldamente nella sella. Posso eseguire
l’Hajj per suo conto?” Egli disse: “Sì.”
Il Profeta con il suo commento concordò che l’Hajj
fosse obbligatorio per il padre, anche se egli era
fisicamente incapace di compiere l’Hajj. Affinché
l’Hajj sia obbligatorio per una donna, è essenziale per
lei avere un mahram con sé, e non gli è lecito viaggiare
per l’Hajj senza un mahram, che esso sia Hajj
obbligatorio o nāfil, perché il Profeta disse:
“Nessuna donna dovrebbe viaggiare se non con un
mahram.” Narrato da al-Bukhārī, 1862; Muslim 1341.
Il mahram è suo marito o uno che gli è
permanentemente proibito sposare a causa dei legami
di sangue, di allattamento o dei legami attraverso il
matrimonio. Il marito di una sorella, la zia materna o
la zia paterna non è un mahram. Alcune donne
prendono tale questione alla leggera e viaggiano con la
sorella e il marito della sorella, o con la zia materna e
25
il marito della zia, ma questo è harām, perché il
marito della sorella o il marito della zia materna non è
un mahram, quindi non è lecito per lei viaggiare con
lui. Così c’è il timore che il suo Hajj non sia corretto,
perché il corretto Hajj (Hajj mabrūr) è quello che non
è mischiato con alcun peccato, ma questa donna sta
peccando durante il suo viaggio fino a che non torna a
casa.
E’ inoltre essenziale che il mahram sia un adulto sano
di mente, perché lo scopo del mahram è proteggere la
donna, e un bambino o un folle non possono farlo.
Se una donna non ha un mahram, o ne ha uno che non
è in grado di viaggiare con lei, allora lei non è
obbligata a compiere l’Hajj.
Il permesso del marito non è una condizione
essenziale che rende obbligatorio per una donna
compiere l’Hajj, piuttosto lei è obbligata a compiere
l’Hajj quando sono soddisfatte le condizioni di ciò che
è obbligatorio, anche se il marito non le accorda il
permesso.
La Commissione Permanente ha detto (11/20):
L’Hajj obbligatorio è doveroso quando occorrono le
condizioni dell’essere in grado di farlo, e il permesso
del marito non è una di esse. Non è lecito per lui
26
proibirglielo, anzi è prescritto per lui collaborare con
lei nel soddisfare questo dovere. Fine citazione.
Questo ha a che fare con l’Hajj obbligatorio. Per
quanto riguarda l’Hajj nāfil, Ibn al-Mundhir narrò che
i sapienti hanno unanimemente concordato che un
marito ha il diritto di proibire alla moglie di fare un
Hajj nāfil, perché i diritti del marito sono per lei
vincolanti e non sono soppiantati da qualcosa che non
è obbligatorio per lei. Al-Mughni, 5/35.
Vedere al-Sharh al-Mumti’, 7/5-27.
27
Descrizione dell’Hajj (3)
Lode ad Allāh.
L’Hajj è uno dei migliori atti di culto. E’ uno dei
pilastri dell’Islām con cui Allāh ha inviato Muhammad
e senza il quale l’impegno religioso di una persona è
incompleto.
L’adorazione non può portare una persona più vicina
ad Allāh e non può essere accettata se non soddisfa
due condizioni:
1 - Sincerità verso Allāh solo, vale a dire, è fatta per
cercare il Volto di Allāh e l’Aldilà, e non è fatta per
ostentare, per migliorare la propria reputazione o per
guadagno terreno.
2 - Seguire il Profeta in parole e opere. Seguire il
Profeta può essere realizzato soltanto conoscendo la
sua Sunnah.
Pertanto chi vuole adorare Allāh compiendo
qualunque atto di culto - Hajj o qualsiasi altra cosa -
deve imparare gli insegnamenti del Profeta che lo
riguardano, in modo che le sue azioni saranno in
conformità con la Sunnah.
28
Riassumeremo in queste poche righe la descrizione
dell’Hajj, come narrato nella Sunnah.
Nella risposta alla domanda n. 31819 abbiamo già
descritto la Umrah, si prega di riferirsi anche a tale
domanda.
Tipi di Hajj
Ci sono tre tipi di Hajj: Tamattu’, Ifrād e Qirān.
Tamattu’ significa entrare in stato di ihrām per la
‘Umrah solo durante i mesi dell’Hajj (i mesi dell’Hajj
sono Shawwāl, Dhu’l-Qi’dah e Dhu’l-Hijjah; vedere al-
Sharh al-Mumti’, 7/62). Quando il pellegrino
raggiunge Makkah, esegue il tawāf e il sā’i per la
‘Umrah, e si rade la testa o si taglia i capelli, ed esce
dallo stato di ihrām. Poi, quando arriva il giorno di al-
Tarwiyah, che è l’8 di Dhu’l-Hijjah, entra in ihrām per
il solo Hajj, e compie tutte le azioni dell’Hajj. Così il
Tamattu’ comporta una completa ‘Umrah e un
completo Hajj.
Ifrād significa entrare in ihrām per il solo Hajj.
Quando il pellegrino raggiunge Makkah, esegue il
tawāf al-qudūm (tawāf di arrivo) e il sā’i per l’Hajj, ma
non si rade o taglia i capelli e non esce dallo stato di
29
ihrām, piuttosto rimane in ihrām fino a che non esce
dallo stato di ihrām dopo la lapidazione della Jamarat
al-‘Aqaba, il giorno della ‘Īd. Se ritarda il sā’i dell’Hajj
fino a dopo il tawāf dell’Hajj, non c’è nulla di sbagliato
in questo.
Qirān significa entrare in ihrām per la ‘Umrah e per
l’Hajj insieme. Oppure entrare prima in ihrām per la
‘Umrah, includendo poi anche l’Hajj in quello, prima
di iniziare il tawāf dell’Hajj. Questo viene fatto con
l’intenzione che il proprio tawāf e il sā’i saranno sia
per l’Hajj sia per la ‘Umrah.
Le azioni fatte nel Qirān sono le stesse di quelle fatte
nell’Ifrād, salvo che, il pellegrino che compie il Qirān,
deve offrire un hadiy (sacrificio) mentre il pellegrino
che compie l’Ifrād non lo fa.
Il migliore di questi tre tipi di Hajj è il Tamattu’.
Questo è ciò che il Profeta ingiunse ai suoi
Compagni e che li esortò a fare. Anche se una persona
entra in ihrām per il Qirān o l’Ifrād, allora è
fortemente raccomandato per lui cambiare la sua
intenzione per la ‘Umrah, quindi completare la
‘Umrah e uscire dallo stato di ihrām, in modo che
starà poi compiendo il Tamattu’. Egli può compierlo
dopo aver fatto il tawāf al-qudūm e il sā’i - perché
30
quando il Profeta fece il tawāf e il sā’i durante il suo
Pellegrinaggio d’addio, e i suoi compagni erano con
lui, egli disse a chiunque non aveva un animale
sacrificale (hadiy), di cambiare la sua intenzione e di
fare il suo ihrām per la ‘Umrah e tagliarsi i capelli e
uscire dallo stato di ihrām, e disse: “Se non fosse che
ho portato l’hadiy con me, farei quello che vi ho
comandato di fare.”
Ihrām
Il pellegrino deve osservare le Sunan dello stato di
ihrām che sono menzionate nella domanda di cui
sopra, vale a dire fare il ghusl, applicare del profumo e
pregare. Poi dovrebbe entrare in ihrām dopo che
finisce la preghiera o dopo essersi imbarcato sui suoi
mezzi di trasporto.
Poi se sta compiendo il Tamattu’, dovrebbe dire:
“Labbayk Allāhumma bi’ Umrah.”
(Eccomi, O Allāh, per la ‘Umrah)
Se sta compiendo il Qirām, dovrebbe dire:
“Labbayk Allāhumma bi Hijjah wa ‘Umrah.”
(Eccomi, O Allāh, per l’Hajj e la ‘Umrah)
31
Se sta compiendo l’Ifrād, dovrebbe dire:
“Labbayk Allāhumma Hajjan.”
(Eccomi, O Allāh, per l’Hajj)
Poi dovrebbe dire:
“Allāhumma hādhihi hijjah lā riyā’a
fiha wa la sum’ah.”
(O Allāh, questo è un Hajj in cui non vi è ostentazione
o ricerca della reputazione)
Poi dovrebbe recitare la Talbiyah come il Profeta
fece:
“Labbayka Allāhumma labbayk, labbayka lā sharīka
laka labbayk. Inna al-hamd wa’l-ni’mata
laka wa’l-mulk, lā sharīka lak.”
(Eccomi, O Allāh, eccomi qui. Eccomi, Tu non hai
associati, eccomi qui. Invero a Te ogni lode e
benedizione, e tutta la sovranità, Tu non hai associati)
La Talbiyah del Profeta inoltre includeva le parole:
“Labbayka Ilāh al-haqq.”
(Eccomi, o Dio della Verità)
Ibn ‘Umar era solito aggiungere alla Talbiyah le
parole:
32
“Labbayk wa sa’dayka, wa’l-khayr bi yadayka,
wa’l-raghba’ ilayka wa’l-‘aml.”
(Eccomi e benedetto da Te, e ogni bene è nelle Tue
mani, e l’intenzione e l’azione sono dirette a Te)
Gli uomini dovrebbero alzare la voce quando dicono
questo, ma una donna dovrebbe recitare in modo tale
che quelli che gli sono accanto possano sentirla, a
meno che non ci sia un uomo accanto a lei che non è
uno dei suoi maharīm, nel qual caso dovrebbe
recitarla in silenzio.
Se la persona che sta entrando in ihrām teme che
alcuni ostacoli possano impedirgli di completare il suo
Hajj (come ad esempio la malattia, un nemico, essere
impediti dal procedere oltre, eccetera), allora
dovrebbe stabilire una condizione quando entra in
ihrām dicendo: “Se sono impedito allora la mia uscita
dallo stato di ihrām è dove sono impedito” - vale a
dire, se qualcosa mi impedisce di completare il mio
Hajj come la malattia o il ritardo, eccetera, allora
uscirò dal mio ihrām. Il Profeta comandò Dubā’ah
bint al-Zubayr, quando ella voleva entrare in ihrām
ma era malata, di stabilire una tale condizione, e
disse: “La tua condizione è valida per il tuo Signore.”
Narrato da al-Bukhārī (5089) e Muslim (1207).
33
Se egli stabilisce questa condizione e accade qualcosa
che gli impedisce di completare il suo Hajj, allora esce
dal suo ihrām e non deve fare nulla (cioè, offrire un
sacrificio per compensazione).
Ma colui che non teme che qualche ostacolo possa
impedirgli di completare il suo Hajj, non deve stabilire
alcuna condizione, perché il Profeta non stabilì
condizioni né comandò a nessuno di farlo. Piuttosto
disse a Dubā’ah bint al-Zubayr di fare così perché era
malata.
Il muhrim (persona che è entrata in ihrām) dovrebbe
recitare la Talbiyah assai, soprattutto quando le
circostanze e i momenti cambiano, come ad esempio
quando si va in un luogo alto o scendendo per un
luogo basso, o quando la notte o il giorno iniziano.
Dopo di che dovrebbe chiedere ad Allāh il Suo
compiacimento e il Paradiso, e cercare rifugio nella
Sua Misericordia dal Fuoco.
La Talbiyah è prescritta nella ‘Umrah dal momento in
cui uno entra in ihrām fino a quando inizia il tawāf.
Nell’Hajj è prescritta dal momento in cui uno entra in
ihrām fino a quando lapida la Jamarat al-‘Aqabah nel
giorno della ‘Īd.
34
Il ghusl quando si entra a Makkah
Quando il pellegrino si avvicina a Makkah, dovrebbe
fare il ghusl prima di entrarvi, se possibile, perché il
Profeta fece il ghusl prima di entrare a Makkah.
Narrato da Muslim, 1259.
Poi quando entra nella Masjid al-Harām dovrebbe
farlo prima con il piede destro, e dire:
“Bismillāh wa’l-salātu wa’l-salām ‘ala Rasūl- Allāh.
Allāhumma ighfir li dhunūbi waftah li abwāb
rahmatika. A’ūdhu Billāh il-‘Azīm wa bi wajhih il-
karīm wa bi sultānih il-‘qadīm min
al-Shaytān il-rajīm.”
(In nome di Allāh, e la pace e benedizioni siano sul
Messaggero di Allāh. O Allāh, perdona i miei peccati e
aprimi le porte della Tua misericordia. Mi rifugio in
Allāh l’Onnipotente e nel Suo nobile Volto e nella Sua
eterna potenza da Shaytān il maledetto)
Poi dovrebbe andare alla Pietra Nera, al fine di
iniziare il tawāf... La descrizione del tawāf è stata data
nella domanda n. 31819.
Poi, dopo che egli ha fatto il tawāf e pregato due
raka‘āt, dovrebbe andare al Mas’ā (luogo per fare il
sā’i) ed eseguire il sā’i tra As-Safā e al-Marwa. La
35
descrizione del sā’i è stata data nella domanda n.
31819.
Il pellegrino che sta compiendo il Tamattu’ dovrebbe
fare il sā’i per la ‘Umrah; coloro che stanno compiendo
l’Ifrād e il Qirān dovrebbero fare il sā’i per l’Hajj, e
possono ritardarlo fino a dopo il tawāf al-ifādah.
Rasatura della testa o il taglio dei capelli
Quando il pellegrino che sta compiendo il Tamattu’ ha
completato i sette percorsi del sā’i, dovrebbe radersi la
testa se è un uomo, o tagliarsi i capelli. Se si rade la
testa, deve raderla tutta, e se si taglia i capelli deve
tagliare da tutta la testa. La rasatura è migliore del
tagliare, perché il Profeta fece du’ā’ tre volte per chi
si rasava la testa e una volta per coloro che si
tagliavano i capelli. Narrato da Muslim, 1303.
Ma se il tempo dell’Hajj è così vicino che non ci sarà
tempo per i capelli di ricrescere, allora è meglio
tagliare i propri capelli a questo punto, in modo che
saranno lasciati un po’ di capelli da radere durante
l’Hajj. La prova di ciò è il fatto che il Profeta ordinò
ai suoi compagni, durante il Pellegrinaggio d’addio, di
tagliare i capelli durante la ‘Umrah, perché erano
arrivati la mattina del 4 di Dhu’l -Hijjah.
36
Le donne dovrebbero tagliare la lunghezza di un dito
dai loro capelli.
Con queste azioni, la ‘Umrah di uno che sta
compiendo il Tamattu’ si conclude, dopo di che egli
dovrebbe uscire completamente dall’ihrām e fare tutto
ciò che coloro che non sono in ihrām fanno, come ad
esempio indossare vestiti normali, profumarsi, avere
rapporti con loro mogli, eccetera.
Coloro che stanno facendo l’Ifrād o il Qirān non
devono radersi la testa o tagliarsi i capelli, o uscire
dall’ihrām, piuttosto devono rimanere in ihrām finchè
non escono dall’ihrām il giorno della ‘Īd, dopo la
lapidazione della Jamarat al-‘Aqaba e la rasatura della
testa o il taglio dei loro capelli.
Poi, quando arriva il giorno di al-Tarwiyah, che è
l’ottavo giorno di Dhu’l-Hijjah, colui che sta
compiendo il Tamattu’ deve entrare in ihrām per
l’Hajj in mattinata, dal luogo in cui egli è a Makkah. E’
mustahabb per lui fare lo stesso quando entra in
ihrām per l’Hajj come ha fatto entrando in ihrām per
la ‘Umrah, vale a dire facendo il ghusl, mettendo il
profumo e pregando. Egli deve formulare l’intenzione
di entrare in ihrām per l’Hajj e recitare la Talbiyah, e
dire:
37
“Labbayk Allāhumma Hajjan.”
(Eccomi, O Allāh, per l’Hajj)
Se egli teme qualche ostacolo che potrebbe impedirgli
di completare il suo Hajj, deve stabilire una
condizione dicendo: “Se sono impedito, allora la mia
uscita dall’ihrām è dove sono impedito.” Se non teme
alcun ostacolo, allora non dovrebbe stabilire tale
condizione. È mustahabb recitare la Talbiyah ad alta
voce fino a che egli non inizia a lapidare Jamarat al-
‘Aqaba, il giorno della ‘Īd.
Andare a Mina
Poi il pellegrino deve andare a Mina e pregarvi Zuhr,
‘Asr, Maghrib, ‘Isha’ e Fajr, accorciando le preghiere
ma senza unirle, perché il Profeta era solito
abbreviare le sue preghiere a Mina ma non unirle.
Accorciare le preghiere significa compiere le orazioni
di quattro raka‘āt con due raka‘āt. La gente di Makkah
e altri dovrebbero accorciare le loro preghiere a Mina,
‘Arafāt e Muzdalifah perché il Profeta guidò la gente
in preghiera durante il Pellegrinaggio d’addio e
c’erano persone provenienti da Makkah con lui, ma
non gli disse di offrire le loro preghiere per intero. Se
fosse stato obbligatorio per loro farlo, egli avrebbe
38
detto loro di fare così, come fece il giorno della
conquista di Makkah. Ma poiché la città si è estesa e
incorporata a Mina così essa è come uno dei quartieri
di Makkah, allora la gente di Makkah non dovrebbe
accorciarvi le preghiere.
Andare ad ‘Arafāt
Quando il sole sorge, nel giorno di ‘Arafāt, il pellegrino
si reca da Mina ad ‘Arafāt e si ferma a Namirah fino al
tempo del Zuhr (Namirah è una località poco prima di
‘Arafāt), se può farlo. Se non può farlo, non importa,
perché stare a Namirah è Sunnah, ma non è
obbligatorio. Quando il sole supera lo zenit (vale a
dire, quando il tempo per la preghiera del Zuhr inizia),
egli dovrebbe pregare Zuhr e ‘Asr, due raka‘āt
ciascuna, e unirle insieme al tempo del Zuhr, come il
Profeta fece, in modo da lasciare un bel po’ di
tempo per stazionare e fare du’ā’.
Poi, dopo la preghiera, egli dovrebbe dedicare il suo
tempo a fare dhikr e du’ā’ e ad implorare Allāh, e
pregare come vuole, sollevando le mani e rivolto alla
Qibla anche se la montagna di ‘Arafāt è dietro di lui,
perché la Sunnah è voltarsi verso la Qibla, non alla
montagna. Il Profeta stazionò sulla montagna e
39
disse: “Io sto stazionando qui, ma tutta ‘Arafāt è
luogo di stazione.”
La maggior parte della du’ā’ del Profeta in quel grande
luogo di stazione fu:
“Lā ilāha ill-Allāh wahdahu lā sharīka lah,
lahu’l-mulk, wa lahu’l-hamd, wa huwa
‘ala kulli shay’in qadīr.”
(Non c’è altro dio all’infuori di Allāh Solo, senza
compagni o associati; Suo è il Dominio, ogni lode Gli è
dovuta, ed Egli è in grado di fare tutte le cose)
Se il pellegrino si stanca e vuole prendersi una pausa
per parlare con i suoi compagni di cose benefiche o
per leggere alcuni libri utili, soprattutto di cose che
hanno a che fare con la generosità e la grande bontà di
Allāh, al fine di aumentare le sue speranze in quel
giorno, ciò è un bene. Poi egli può tornare a supplicare
Allāh e pregarLo. Egli dovrebbe cercare di sfruttare al
meglio la fine della giornata facendo du’ā’. La migliore
du’ā’ è quella fatta il giorno di ‘Arafāt.
Andare a Muzdalifah
Quando il sole tramonta, il pellegrino deve andare a
Muzdalifah. Quando la raggiunge, dovrebbe pregare
40
Maghreb e ‘Isha’ con una adhān e due iqāmāt. Se egli
teme che non raggiungerà Muzdalifah prima di
mezzanotte, dovrebbe pregare per strada, perché non
è permesso ritardare la preghiera della ‘Isha’ fin dopo
la mezzanotte.
Egli deve pernottare a Muzdalifah, poi quando arriva
l’alba deve pregare il Fajr di buon ora, con la adhān e
la iqāmah, e poi dirigersi al Mash’ar al-Harām (che è il
sito della moschea a Muzdalifah) e proclamare
l’Unicità e la Grandezza di Allāh (dicendo Lā ilāha ill-
Allāh e Allāhu Akbar), e facendo du’ā’ come vuole, fino
a quando non è diventato molto chiaro (vale a dire,
quando la luce del giorno appare prima che il sole sia
effettivamente sorto). Se per lui non è facile andare al
Mash’ar al-Harām, dovrà fare du’ā’ dove si trova,
perché il Profeta stazionò lì e tutta Muzdalifah è
luogo di stazione. Quando egli sta recitando il dhikr e
facendo du’ā’, dovrebbe volgersi alla Qibla e sollevare
le mani.
Andare a Mina
Quando è diventato molto chiaro, prima che il sole
sorga, egli deve andare a Mina e accelerare attraverso
41
Wadi Mahsar (che è una valle tra Muzdalifah e Mina).
Quando raggiunge Mina deve lapidare la Jamarat ad
‘Aqaba, che è l’ultima località più vicina a Makkah,
lanciando sette sassolini, uno dopo l’altro, ognuno dei
quali dovrebbe essere approssimativamente delle
dimensioni di una fava, dicendo “Allāhu Akbar” ad
ogni tiro. (La Sunnah quando si sta lapidando a
Jamarat al-‘Aqaba è guardare la Jamarah con Makkah
alla propria sinistra e Mina alla propria destra).
Quando egli ha terminato la lapidazione, deve
macellare il suo animale sacrificale, quindi radersi la
testa o tagliarsi i capelli se è maschio; le donne devono
tagliare la lunghezza di un dito dai loro capelli. Questa
è la prima fase dell’uscita dall’ihrām, in cui diventa
lecito fare qualsiasi cosa tranne avere rapporti sessuali
con la propria moglie. Poi il pellegrino deve tornare a
Makkah e fare il tawāf e il sā’i per l’Hajj. Poi viene la
seconda fase dell’uscita dall’ihrām, dopo di che
diventa lecito tutto ciò che era proibito durante
l’ihrām. La Sunnah è mettere su del profumo quando
si vuole andare a Makkah per fare il tawāf dopo la
lapidazione delle jamarāt e quindi radersi la testa,
perché ‘Ā’ishah disse: “Ero solita mettere del
profumo al Profeta prima che egli entrava in ihrām
42
e quando usciva dall’ihrām, prima che circoambulava
la Casa.” Narrato da al-Bukhārī, 1539; Muslim, 1189.
Poi, dopo il tawāf e il sā’i, egli dovrebbe tornare a
Mina e rimanere lì per due notti, l’11 e il 12 di Dhu’l-
Hijjah, e lapidare le tre jamarāt durante questi due
giorni, quando il sole ha superato il suo zenit. E’
meglio per lui andare alle jamarāt a piedi, ma se
cavalca, è sufficiente. Egli deve lapidare la prima
jamarah, che è quella più distante da Makkah e
accanto al Masjid al-Khīf, con sette sassolini, uno
dopo l’altro, e dire “Allāhu Akbar” a ogni tiro. Poi
dovrebbe andare avanti un po’ e fare una lunga du’ā’,
dicendo ciò che vuole. Se è troppo difficile per lui stare
in piedi per lungo tempo e fare du’ā’, dovrebbe dire ciò
che è facile per lui, anche se è solo un po’, in modo tale
che avrà praticato la Sunnah. Poi deve lapidare la
jamarah di mezzo con sette sassolini, uno dopo l’altro,
dicendo “Allāhu Akbar” a ogni tiro. Poi dovrebbe
passare alla sua sinistra e stare in piedi di fronte alla
Qibla, sollevare le mani, e se può, offrire una lunga
du’ā’. In caso contrario, deve stare in piedi per tutto il
tempo che può. Non deve omettere di stazionare e fare
du’ā’ perché ciò è Sunnah. Molte persone trascurano
questo per ignoranza o perché prendono la questione
alla leggera. Quanto più la Sunnah è trascurata, più
43
importante diventa praticarla e diffonderla tra la
gente, affinché non sia abbandonata e non scompaia.
Poi deve lapidare la Jamarat al-‘Aqaba con sette
sassolini, uno dopo l’altro, dicendo “Allāhu Akbar” a
ogni tiro, quindi dovrebbe andare via e non offrire una
du’ā’ dopo. Quando ha completato la lapidazione delle
Jamarāt, il dodicesimo giorno di Dhu’l-Hijjah, se
vuole, può accelerare e lasciare Mina, oppure può
ritardare la sua partenza e rimanere lì per un’altra
notte, la notte del 13, e lapidare le tre Jamarāt dopo
mezzogiorno, come ha fatto prima. E’ meglio
attardarsi, ma ciò non è obbligatorio, salvo che il sole
sia tramontato sul dodici ed egli è ancora a Mina, nel
qual caso è obbligatorio restare fino a quando ha
lapidato le tre Jamarāt dopo mezzogiorno del giorno
seguente. Ma se il sole tramonta sul 12 ed egli è ancora
a Mina, ma non per sua scelta, come se avesse già
iniziato a partire e fosse salito a bordo del suo mezzo
di trasporto, ma ha rimandato la partenza a causa
delle condizioni di sovraffollamento e degli ingorghi
del traffico eccetera, allora non è obbligato a rimanere
lì, perché il ritardo fino al tramonto non è stato per
sua scelta.
Quando il pellegrino vuole lasciare Makkah e tornare
al suo paese, non deve lasciarla fino a quando non ha
44
eseguito il tawāf d’addio (Tawāf al-Wadā’), perché il
Profeta disse: “Nessuno dovrebbe partire fin
quando l’ultima cosa che fa è (il tawāf) intorno alla
Casa.” Narrato da Muslim, 1327. Secondo un’altra
versione, egli disse alla gente che l’ultima cosa che si
dovrebbe fare è (il tawāf) intorno alla Casa, ma fece
un’eccezione per le donne che erano in stato di
mestruo. Narrato da al-Bukhārī, 1755, Muslim, 1328.
Le donne che sono mestruate o sanguinano dopo il
parto non devono fare il tawāf d’addio, né devono
stare vicino alla porta del Masjid al-Harām per offrire
l’addio, perché ciò non è stato narrato dal Profeta .
L’ultima cosa che il pellegrino deve fare quando vuole
partire è circoambulare la Casa. Se dopo il tawāf
d’addio egli resta per aspettare i suoi compagni o per
caricare il suo bagaglio o per comprare qualcosa di cui
ha bisogno sulla strada, non c’è niente di male in
questo, e non deve ripetere il tawāf, a meno che non
abbia intenzione di ritardare il suo viaggio, per
esempio, come se intendesse viaggiare all’inizio della
giornata e ha fatto il tawāf d’addio, poi ritarda il suo
viaggio fino alla fine della giornata; in questo caso,
deve ripetere il tawāf in modo che questa sarà l’ultima
cosa che fa a Makkah.
45
Nota:
Il pellegrino che entra in ihrām per l’Hajj o la ‘Umrah
deve fare quanto segue:
1 - Deve aderire a ciò che Allāh ha ordinato di leggi
religiose, come pregare in tempo in congregazione.
2 - Deve evitare tutto ciò che Allāh ha proibito di
parola immorale e oscena e di peccato, perché Allāh
dice:
‫الحج‬ ‫في‬ ‫جدال‬ ‫وال‬ ‫فسوق‬ ‫وال‬ ‫رفث‬ ‫فال‬ ‫الحج‬ ‫فيهن‬ ‫فرض‬ ‫فمن‬
“Chi decide di assolverlo, si astenga dai
rapporti sessuali, dalla perversità e dai litigi
durante il Pellegrinaggio.”
[Al-Baqarah, 197]
3 - Deve evitare di infastidire i Musulmani con le sue
parole o azioni, presso i luoghi santi e altrove.
4 - Deve evitare tutte le cose che sono proibite quando
è in ihrām:
a. Così non deve tagliare nulla dai suoi capelli o delle
unghie, ma rimuovere le spine e simili va bene, anche
se questo causa un certo sanguinamento.
46
b. Non dove applicare profumo dopo essere entrato in
ihrām, sul suo corpo, sui suoi vestiti, sul suo cibo o
sulla sua bevanda. Non deve nemmeno lavarsi con
sapone profumato. Ma, se eventuali tracce di profumo
rimangono da quello che ha messo su prima di entrare
in ihrām, non importa.
c. Non deve cacciare.
d. Non deve avere rapporti sessuali con la moglie.
e. Non deve toccarla con desiderio o baciarla, eccetera.
f. Non deve entrare in un contratto di matrimonio per
se stesso o organizzare un matrimonio per chiunque
altro, o proporre il matrimonio a una donna per se
stesso o per conto di un altro.
g. Non deve indossare guanti, tuttavia avvolgere le
proprie mani con un pezzo di stoffa non ha
importanza.
Questi sette divieti valgono allo stesso modo sia per gli
uomini che per le donne.
Quanto segue si applica soltanto agli uomini:
- Gli uomini non devono coprirsi la testa con qualcosa
che sta sopra di essa. Fare ombra sulle proprie teste
con ombrelli, tetti delle auto e tende, stuoie, eccetera
47
(sulla propria testa, quando ci si sposta da un luogo ad
un altro), è adeguato.
- Non devono indossare magliette, turbanti, burnus,
pantaloni o pantofole di pelle, eccetto quando
qualcuno non riesce a trovare un’izār, nel qual caso
possono portare i pantaloni; e se non si riesce a
trovare dei sandali, si possono indossare scarpe.
- Non devono indossare tutto ciò che è simile a quanto
sopra, come abaya, mantelli, cappelli, magliette e
simili.
- E’ permesso per gli uomini indossare sandali, anelli,
occhiali e apparecchi acustici, e indossare orologi da
polso, o mettere orologi su corde intorno al collo, e
indossare cinture porta denaro.
- E’ permesso per loro lavarsi con saponi non
profumati e grattarsi la testa e il corpo, e se
conseguentemente a ciò dei peli cadono
involontariamente, non vi è alcun peccato su di loro.
Le donne non devono indossare il niqāb, che è ciò che
esse utilizzano per coprire i loro volti, con fori tagliati
per gli occhi. Esse non devono indossare neanche il
burqa. La Sunnah per esse è scoprire i loro volti a
meno che gli uomini non-maharīm possono vederle,
48
nel qual caso esse devono coprire i loro volti mentre
sono in ihrām e in altri momenti.
Vedere Manāsik al-Hajj wa’l-‘Umrah di al-Albānī
[disponibile in inglese con il titolo “The Rites of Hajj
and ‘Umrah”, pubblicato da International Islamic
Publishing House, Riyadh]; Sifat al-Hajj wa’l-‘Umrah
e al-Manhaj li Murīd al-‘Umrah wa’l-Hajj by Ibn
‘Uthaymīn (che Allāh abbia misericordia di tutti loro).
49
Breve descrizione del tawāf e del sā’i (4)
Il Tawāf
Quando si entra nella Masjid al-Harām lo si deve fare
prima con il piede destro, e dire:
“Bismillāh wa’l-salātu wa’l-salām ‘ala Rasūl-Allāh.
Allāhumma ighfir li dhunūbi waftah li abwāb
rahmatika. A’ūdhu Billāh il-‘Azīm wa bi wajhih il-
karīm wa bi sultānih il-‘qadīm min
al-Shaytān il-rajīm”
(Nel nome di Allāh, e pace e benedizioni sul
Messaggero di Allāh. O Allāh, perdona i miei peccati e
aprimi le porte della Tua misericordia. Mi rifugio in
Allāh l’Onnipotente e nel Suo nobile Volto e nella Sua
eterna potenza da Satana il lapidato)
Poi uno dovrebbe andare alla Pietra Nera per iniziare
il tawāf. Egli dovrebbe toccare la Pietra con la mano
destra e baciarla; se non può baciarla, allora dovrebbe
toccarla con la mano e quindi baciarsi la mano. Se non
può toccarla con la mano, allora dovrebbe guardare la
Pietra e indicare verso di essa con la sua mano e dire
“Allāhu Akbar”, ma non dovrebbe (in questo caso)
baciarsi la mano. C’è una gran quantità di virtù nel
50
toccare la Pietra Nera, perché il Profeta disse:
“Allāh farà risorgere la Pietra Nera nel Giorno della
Resurrezione, ed essa avrà due occhi con i quali
vedrà, e una lingua con cui parlerà, ed essa renderà
testimonianza per coloro che l’hanno toccata con
sincerità.” Classificato come sahīh da al-Albānī in
Sahīh al-Targhīb wa’l-Tarhīb, 1144.
E’ meglio non accalcarsi intorno ad essa e provocare
fastidio alle persone o essere infastiditi da loro, a
causa dell’hadīth in cui il Profeta disse a ‘Umar: “O
‘Umar, sei un forte uomo, non accalcarti intorno alla
Pietra e non disturbare i deboli. Se trovi lo spazio,
allora toccala, altrimenti guardala soltanto e dì,
‘Allāhu Akbar’.” Narrato da Ahmad, 191; classificato
come qawiy da al-Albānī in Risālat Manāsik al-Hajj
wa’l-‘Umrah, pag. 21.
Poi egli dovrebbe muoversi verso destra, con la Ka’bah
alla sua sinistra, e quando raggiunge l’Angolo
Yemenita (al-Rukn al-Yamāni, che è il terzo angolo
dopo la Pietra Nera), dovrebbe toccarlo, senza baciarsi
la sua mano o dire ‘Allāhu Akbar’. Se non può toccarlo,
allora dovrebbe proseguire e non accalcarsi intorno ad
esso. Tra l’Angolo Yemenita e la Pietra Nera dovrebbe
dire:
51
“Rabbanā ātina fi’l-dunya hasanah wa fi’l-ākhirah
hasanah wa qinna ‘adhāb al-Nār”
(Nostro Signore! Dacci in questo mondo ciò che è
buono e nell’Aldilà ciò che è buono, e salvaci
dal tormento del Fuoco)
Narrato da Abū Dāwūd e classificato come hasan da
al-Albānī in Sahīh Abī Dāwūd, 1666.
Ogni volta che egli passa dalla Pietra Nera dovrebbe
guardarla e dire ‘Allāhu Akbar’, e nel resto del suo
tawāf dovrebbe recitare quello che vuole di dhikr,
du’ā’ e Qur’ān, perché il tawāf intorno alla Ka’bah è
stato stabilito per il ricordo di Allāh.
Nel tawāf gli uomini dovrebbero fare due cose:
1 - Scoprire la spalla destra (idtibā’) dall’inizio del
tawāf fino alla fine. Questo è fatto mettendo la metà
del rida’ (indumento superiore) sotto l’ascella destra e
l’estremità del rida’ sulla spalla sinistra. Quando il
pellegrino termina il tawāf, dovrebbe rimettere il suo
rida’ com’era prima del tawāf, perché il tempo per
indossarlo con una spalla scoperta è solo nel tawāf.
2 - Raml solo nei primi tre giri. Raml significa
camminare velocemente a piccoli passi. Negli ultimi
52
quattro giri non c’è raml, piuttosto il pellegrino deve
camminare normalmente.
Quando il pellegrino ha completato i sette giri del
tawāf, dovrebbe coprire la spalla destra e poi andare
alla Stazione di ‘Ibrāhīm (Maqām ‘Ibrāhīm) e recitare
le Parole:
‫ى‬ً‫ل‬َ‫ص‬ُ‫م‬ َ‫م‬‫ِي‬‫ه‬‫ا‬َ‫ر‬ْ‫ب‬ِ‫إ‬ ِ‫ام‬َ‫ق‬َ‫م‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ‫وا‬ُ‫ذ‬ِ‫خ‬‫ه‬‫ت‬‫ا‬ َ‫و‬
“Prendete come luogo di culto [per alcune delle
vostre preghiere, cioè le due raka‘āt dopo il tawāf] il
Maqām (luogo) [o la pietra] in cui ‘Ibrāhīm
ristette [mentre stava costruendo la Ka’bah]!”
[Al-Baqarah, 125]
Poi dovrebbe pregare due raka‘āt dietro la Stazione;
nella prima rak‘ah, dopo aver recitato al-Fātihah, egli
dovrebbe recitare َ‫ون‬ُ‫ر‬ِ‫ف‬‫ا‬َ‫ك‬ْ‫ل‬‫ا‬ ‫ا‬َ‫ه‬ُّ‫ي‬َ‫اأ‬َ‫ي‬ ْ‫ل‬ُ‫ق‬ Qul Yā ‘Ayyuhā Al-
Kāfirūn (Sūrat Al-Kāfirūn) e nella seconda, َ‫ُو‬‫ه‬ ْ‫ل‬ُ‫ق‬‫د‬َ‫ح‬َ‫أ‬ ُ ‫ه‬‫َّللا‬
Qul Huwa Al-Lahu ‘Aĥad (Sūrat Al-‘Ikhlāş). Poi,
quando ha terminato questa preghiera dovrebbe
andare alla Pietra Nera e toccarla se può. E’ prescritto
a questo punto solo toccarla: se non può farlo, allora
dovrebbe andare via e non indicarla.
53
Il Sā’i
Poi egli deve andare verso il Mas’ā (luogo per il sā’i) e
quando si avvicina ad as-Safā dovrebbe recitare:
ِ ‫ه‬‫َّللا‬ ِ‫ِر‬‫ئ‬‫ا‬َ‫ع‬َ‫ش‬ ْ‫ِن‬‫م‬ َ‫ة‬ َ‫و‬ْ‫ر‬َ‫م‬ْ‫ل‬‫ا‬ َ‫و‬ ‫ا‬َ‫ف‬‫ه‬‫الص‬ ‫نه‬ِ‫إ‬
“As-Safā e Al-Marwa (due alture a Makkah) sono
veramente Segni di Allāh.” [Al-Baqarah, 158]
E dovrebbe dire:
“Nabda’u bima bada’a Allāh bihi.”
(Iniziamo con ciò con cui Allāh ha iniziato)
Poi deve salire su As-Safā, fino a che può vedere la
Ka’bah, quindi dovrebbe guardarla e alzare le mani e
lodare Allāh, e fare du’ā’ come vuole. Il Profeta era
solito dire:
“Lā ilāha ill-Allāh wahdahu lā sharīka lah, lahu’l-mulk,
wa lahu’l-hamd, wa huwa ‘ala kulli shay’in qadīr. Lā
ilāha ill-Allāh wahdah, anjaza wa’dah, wa nasara
‘abdah, wa hazamā al-ahzāba wahdah.”
(Non c’è altro dio all’infuori di Allāh solo, senza
compagni o associati, Suo è il Dominio, lode a Lui, ed
Egli è in grado di fare ogni cosa. Non c’è dio all’infuori
di Allāh solo; Egli ha adempiuto la Sua promessa,
54
concesso la vittoria al Suo servo, e sconfitto
i confederati da solo)
Narrato da Muslim, 1218.
Egli deve ripetere questo tre volte, e in mezzo fare
du’ā’. Dovrebbe recitare questo dhikr e poi fare du’ā’,
quindi recitarlo di nuovo e fare du’ā’, e recitarlo una
terza volta, poi scendere ad al-Marwa, e non fare du’ā’
dopo la terza volta.
Quando raggiunge la marcatura verde, deve andare il
più velocemente possibile, senza disturbare nessuno,
perché è stato provato che il Profeta fece il sā’i tra
as-Safā e al-Marwa, e disse: “Il letto del fiume non è
attraversato se non con vigore.” Narrato da Ibn
Mājah e classificato come sahīh da al-Albānī in Sahīh
Ibn Mājah, 2419. Il letto del fiume [si trattava di un
letto di un fiume secco al tempo del Profeta ] è l’area
tra i due marcatori verdi che sono qui ora.
Quando egli raggiunge il secondo marcatore verde,
dovrebbe camminare normalmente, fino a
raggiungere al-Marwa. Egli deve salire e girare per
guardare la Qibla, e sollevare le mani e dire quello che
ha detto ad as-Safā.
Poi dovrebbe scendere da al-Marwa e dirigersi ad as-
Safā, camminare nel posto dove si cammina e correre
55
nel posto dove si corre. Quando raggiunge as-Safā
dovrebbe fare quello che ha fatto la prima volta, e lo
stesso quando torna ad al-Marwa, fino a quando non
ha completato i sette percorsi; andare da as-Safā ad al-
Marwa è un percorso, e ritornare da al-Marwa ad as-
Safā è un altro percorso. Durante il suo sā’i, egli può
dire quello che vuole o fare dhikr e du’ā’, e recitare il
Qur’ān.
Nota:
Il versetto:
ِ ‫ه‬‫َّللا‬ ِ‫ِر‬‫ئ‬‫ا‬َ‫ع‬َ‫ش‬ ْ‫ِن‬‫م‬ َ‫ة‬ َ‫و‬ْ‫ر‬َ‫م‬ْ‫ل‬‫ا‬ َ‫و‬ ‫ا‬َ‫ف‬‫ه‬‫الص‬ ‫نه‬ِ‫إ‬
“As-Safā e Al-Marwa (due alture a Makkah) sono
veramente Segni di Allāh.” [Al-Baqarah, 158]
dovrebbe essere recitato dal pellegrino che vuole
eseguire il sā’i solo quando si avvicina ad as-Safā
all’inizio del sā’i. Non è mustahabb ripeterlo ogni volta
che si avvicina as-Safā e al-Marwa, come alcuni fanno.
56
La sentenza sull’arrampicarsi sulla Jabal
ar-Rahma (Montagna della Misericordia)
il giorno di ‘Arafāt e sul pregare in
cima a questa montagna (5)
Lode ad Allāh.
Non è dimostrato che il Profeta incoraggiò ad
arrampicarsi sulla montagna di ‘Arafāt che è
conosciuta dalla gente come Jabal ar-Rahma. Non fu il
suo metodo arrampicarsi su questa montagna durante
l’Hajj o farne un rito. Egli disse: “Imparate da me i
vostri riti (dell’Hajj).” Il metodo dei Califfi Ben
Guidati e di tutti i Sahābah fu come quello del Profeta
, e lo stesso vale per quelli che hanno seguito le loro
orme.
Essi non si arrampicarono su questa montagna
durante l’Hajj e non presero ciò come un rito,
seguendo l’esempio del Messaggero di Allāh . Ciò
che è dimostrato è che egli stazionò ai piedi di
questa montagna vicino le grandi rocce e disse: “Ho
stazionato qui e tutta ‘Arafāt è luogo di stazione, ed
evitate la valle di ‘Aranah.”
57
Per questo molti dei sapienti, come Imām an-Nawawī,
Shaykh al-Islām Ibn Taymiyah e Shaykh Siddīq Khan,
dissero: Arrampicarsi su questa montagna durante
l’Hajj, come se fosse un rito, è un’innovazione. Il
Profeta disse: “Chi compie un’azione che non fa
parte di questa materia delle nostre, gli sarà
respinta.” Non fu la sua pratica offrire qualsiasi
preghiera nāfil stazionando ad ‘Arafāt; piuttosto egli si
limitò a pregare il Zuhr e la ‘Asr nella Masjid Namirah,
unendo e accorciando le preghiere.
Egli non si sistemò per la preghiera in quella che è
chiamata Jabal ar-Rahma, sulla quale chi vi si
arrampica offrirebbero preghiere nāfil o obbligatorie il
giorno di ‘Arafāt. Piuttosto, dopo aver pregato il Zuhr
e la ‘Asr, egli si teneva occupato nel ricordo di Allāh
(dhikr), recitando il tasbīh (Subhān Allāh), il tahlīl (Lā
ilāha ill-Allāh), il tahmīd (al-hamdu Lillāh), il takbīr
(Allāhu Akbar) e la Talbiyah, invocando il suo Signore
e supplicandoLo, fino a quando il sole tramontava.
Così, sistemarsi su questa montagna per pregare, è per
coloro che vi si arrampicano un’innovazione
introdotta dagli ignoranti.
E Allāh è la fonte della forza, che Allāh invii
benedizioni e pace sul nostro Profeta Muhammad e
sulla sua famiglia e i Compagni. Fine citazione.
58
Shaykh Muhammad ibn Ibrāhīm Āl al-Shaykh,
Shaykh ‘Abd al-Razzāq ‘Afīfi, Shaykh ‘Abd-Allāh ibn
Ghadyān, Shaykh ‘Abd-Allāh ibn Munayyi’
Fatāwa al-Lajnah al-Dā’imah, 11/206-208
Shaykh Ibn Uthaymīn (che Allāh abbia misericordia di
lui) disse:
Arrampicarsi sulla montagna di ‘Arafāt non è qualcosa
di prescritto nell’Islām; piuttosto se la gente lo prende
come un atto di culto è un’innovazione; non è
permesso alla gente credere che questo sia un atto di
culto o farlo sulla base del fatto che si tratti di un atto
di culto. Il Messaggero fu il più appassionato di
tutte le persone a compiere il bene, e fu il più efficace
di tutte le persone nel trasmettere il Messaggio, e fu il
più sapiente di tutti gli uomini sulla religione di Allāh.
Egli non si arrampicò su questa montagna né istruì
qualcuno a farlo, e non approvò che chiunque vi si
arrampicasse, per quanto ne so. Sulla base di ciò,
arrampicarsi su questa montagna non è prescritto,
piuttosto il Messaggero di Allāh disse, quando
stazionò dietro ad essa sul lato orientale: “Ho
stazionato qui e tutta ‘Arafāt è luogo di stazione.” E’
come se egli stava indicando che ogni persona
59
dovrebbe stazionare nel suo proprio posto e non
premere e spingere per raggiungere il luogo in cui il
Messaggero stazionò. Fine citazione.
Majmū’ Fatāwa Ibn ‘Uthaymīn (23/32)
60
Significato di “Hajj è ‘Arafāt” (6)
Lode ad Allāh.
Ciò che s’intende con le parole del Profeta , “Hajj è
‘Arafāt”, è che nell’Hajj è essenziale stazionare ad
‘Arafāt. Chi non staziona ad ‘Arafāt ha perso l’Hajj. Ciò
non significa che chi staziona ad ‘Arafāt non deve più
fare nessuna delle azioni dell’Hajj, secondo il consenso
dei sapienti, perché se una persona staziona ad
‘Arafāt, deve ancora compiere alcune azioni dell’Hajj,
come ad esempio pernottare a Muzdalifah, fare il
tawāf al-ifādah e il sā’i tra as-Safā e al-Marwa,
lapidare le Jamarāt e pernottare a Mina. Piuttosto ciò
che s’intende, è che stazionare ad ‘Arafāt è una parte
essenziale dell’Hajj e per uno che non staziona ad
‘Arafāt, allora non c’è Hajj per lui. Per questo i
sapienti hanno detto: Chi perde la stazione (ad
‘Arafāt) ha perso l’Hajj. Fine citazione.
Majmū’ Fatāwa Ibn ‘Uthaymīn, 23/24
61
Qual è l’evidenza che rende obbligatorio
pernottare a Muzdalifah? (7)
Lode ad Allāh.
L’evidenza che ciò è obbligatorio è il versetto in cui
Allāh dice:
َ‫س‬ْ‫ي‬َ‫ل‬ْ‫م‬ُ‫ك‬ْ‫ي‬َ‫ل‬َ‫ع‬ٌ‫ح‬‫ا‬َ‫ن‬ُ‫ج‬ْ‫ن‬َ‫أ‬‫وا‬ُ‫غ‬َ‫ت‬ْ‫ب‬َ‫ت‬ً‫ال‬ْ‫ض‬َ‫ف‬ْ‫ِن‬‫م‬ْ‫م‬ُ‫ك‬ِّ‫ب‬َ‫ر‬‫ا‬َ‫ذ‬ِ‫إ‬َ‫ف‬ْ‫م‬ُ‫ت‬ْ‫ض‬َ‫ف‬َ‫أ‬ْ‫ِن‬‫م‬ٍ‫ت‬‫ا‬َ‫ف‬َ‫ر‬َ‫ع‬‫وا‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬َ‫ف‬
َ ‫ه‬‫َّللا‬َ‫د‬ْ‫ن‬ِ‫ع‬ِ‫ر‬َ‫ع‬ْ‫ش‬َ‫م‬ْ‫ل‬‫ا‬ِ‫ام‬َ‫ر‬َ‫ح‬ْ‫ل‬‫ا‬ُ‫ه‬‫و‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬ َ‫و‬‫ا‬َ‫م‬َ‫ك‬ْ‫م‬ُ‫ك‬‫ا‬َ‫َد‬‫ه‬ْ‫ن‬ِ‫إ‬ َ‫و‬ْ‫م‬ُ‫ت‬‫ن‬ُ‫ك‬ْ‫ِن‬‫م‬ِ‫ه‬ِ‫ل‬ْ‫ب‬َ‫ق‬ْ‫ِن‬‫م‬َ‫ل‬َ‫ين‬ِّ‫ل‬‫ا‬‫ه‬‫ض‬‫ال‬
“Non sarà per nulla peccato se cercherete di
guadagnarvi la grazia del vostro Signore
(durante il Pellegrinaggio con il commercio). Poi
quando lasciate ‘Arafāt ricordatevi di Allāh
(glorificando le Sue lodi, cioè le preghiere e le
invocazioni) presso il Mashar-il-Haram. E
ricordatevi di Lui (invocando Allāh per goni bene),
di come vi ha mostrato la Via, nonostante foste
fra gli sviati.” [Al-Baqarah, 198]
Il principio di base per quanto riguarda i comandi è
che essi sono obbligatori salvo che non vi siano
evidenze che indicano il contrario. E perché il Profeta
disse a ‘Urwah ibn Mudarris , quando lo incontrò
alla preghiera del Fajr il giorno di Muzdalifah, quando
62
‘Urwah gli disse: “O Messaggero di Allāh, sono
stremato e ho sfinito il mio cammello, non c’è collina
sulla quale non sono stato.” Il Messaggero di Allāh
disse: “Chiunque ha partecipato a questa preghiera
delle nostre ed è rimasto con noi fino a quando ci
siamo mossi, e ha stazionato a ‘Arafāt prima di ciò, di
notte o di giorno, ha completato il suo Hajj e ha
completato i suoi riti.”
E perché il Profeta accordò una concessione per la
debolezza, permettendo loro di muoversi da
Muzdalifah al termine della notte, e la concessione
indica che il principio originario è che ciò era un
dovere e una condizione imprescindibile. Infatti alcuni
dei sapienti sono del parere che sostare a Muzdalifah
sia uno dei pilastri o delle parti essenziali dell’Hajj,
perché Allāh, sia Egli magnificato, l’ha ingiunto nel
versetto in cui ha detto:
َ‫س‬ْ‫ي‬َ‫ل‬ْ‫م‬ُ‫ك‬ْ‫ي‬َ‫ل‬َ‫ع‬ٌ‫ح‬‫ا‬َ‫ن‬ُ‫ج‬ْ‫ن‬َ‫أ‬‫وا‬ُ‫غ‬َ‫ت‬ْ‫ب‬َ‫ت‬ً‫ال‬ْ‫ض‬َ‫ف‬ْ‫ِن‬‫م‬َ‫ر‬ْ‫م‬ُ‫ك‬ِّ‫ب‬‫ا‬َ‫ذ‬ِ‫إ‬َ‫ف‬ْ‫م‬ُ‫ت‬ْ‫ض‬َ‫ف‬َ‫أ‬ْ‫ِن‬‫م‬ٍ‫ت‬‫ا‬َ‫ف‬َ‫ر‬َ‫ع‬‫وا‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬َ‫ف‬
َ ‫ه‬‫َّللا‬َ‫د‬ْ‫ن‬ِ‫ع‬ِ‫ر‬َ‫ع‬ْ‫ش‬َ‫م‬ْ‫ل‬‫ا‬ِ‫ام‬َ‫ر‬َ‫ح‬ْ‫ل‬‫ا‬ُ‫ه‬‫و‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬ َ‫و‬‫ا‬َ‫م‬َ‫ك‬ْ‫م‬ُ‫ك‬‫ا‬َ‫َد‬‫ه‬ْ‫ن‬ِ‫إ‬ َ‫و‬ْ‫م‬ُ‫ت‬‫ن‬ُ‫ك‬ْ‫ِن‬‫م‬ِ‫ه‬ِ‫ل‬ْ‫ب‬َ‫ق‬ْ‫ِن‬‫م‬َ‫ل‬َ‫ين‬ِّ‫ل‬‫ا‬‫ه‬‫ض‬‫ال‬
“Non sarà per nulla peccato se cercherete di
guadagnarvi la grazia del vostro Signore
(durante il Pellegrinaggio con il commercio). Poi
quando lasciate ‘Arafāt ricordatevi di Allāh
63
(glorificando le Sue lodi, cioè le preghiere e le
invocazioni) presso il Mashar-il-Haram. E
ricordatevi di Lui (invocando Allāh per goni bene),
di come vi ha mostrato la Via, nonostante foste
fra gli sviati.” [Al-Baqarah, 198]
E il Profeta aderì a ciò e disse: “Mi sono fermato
qui, e tutta Jam’ - cioè Muzdalifah - è un luogo di
stazione.” Narrato da Muslim. Tuttavia la visione
erudita moderata è che pernottare a Muzdalifah sia
obbligatorio, ma non è una parte essenziale o un
pilastro e non è una Sunnah. Fine citazione.
Majmū’ Fatāwa Ibn ‘Uthaymīn, 23/52.
64
Evidenze per il rito della lapidazione
delle Jamarāt durante l’Hajj (8)
Lode ad Allāh.
Lapidare le Jamarāt è uno dei riti obbligatori dell’Hajj
ed è prescritto per tutti coloro che hanno intenzione di
compiere questo grande pellegrinaggio. Questo rito è
menzionato chiaramente nella Sunnah e la sua
autenticità è concordata dai sapienti.
E’ stato narrato da Ibn ‘Abbās che il Profeta fece
sedere al-Fadl dietro di lui sulla sua cavalcatura, e al-
Fadl disse che egli non smise di recitare la Talbiyah
finché non lapidò la Jamrah.
Narrato ad al-Bukhārī (1685) e Muslim (1282).
E’ stato narrato da ‘Abd-Allāh che egli venne alla
Jamrah più larga e lasciò la Casa alla sua sinistra e
Mina alla sua destra e la lapidò con sette (sassolini), e
disse: Questo è come colui al quale fu rivelata Sūrat
Al-Baqarah lapidò.
Narrato da al-Bukhārī (1748) e Muslim (1296)
E’ stato narrato da Ibn ‘Umar che lui avrebbe
lapidato al-Jamrah al-Dunya (la Jamrah vicina alla
65
moschea Khayf) con sette sassolini, pronunciando il
takbīr dopo ogni tiro. Poi sarebbe andato avanti fino a
raggiungere il livello del terreno, dove si sarebbe
messo di fronte alla Qibla, rimanendoci per molto
tempo, offrendo du’ā’ e sollevando le mani. Poi
avrebbe lapidato il pilastro di mezzo, poi si sarebbe
mosso a sinistra verso il terreno di mezzo, dove si
sarebbe messo di fronte alla Qibla. Sarebbe rimasto lì
per molto tempo offrendo du’ā’ e sollevando le mani.
Poi avrebbe lapidato la Jamarat al-‘Aqabah dal centro
della valle, ma senza stare accanto ad essa. Poi
sarebbe andato via e disse: Questo è come l’ho visto
fare al Profeta .
Narrato da al-Bukhārī (1751).
Ibn al-Mundhir (che Allāh abbia misericordia di lui)
disse: Essi hanno convenuto all’unanimità che se una
persona lapida le Jamarāt durante i giorni di al-
Tashrīq, dopo che il sole ha oltrepassato il meridiano,
ciò è valido.
Al-Ijmā’ di Ibn al-Mundhir (11).
Ibn Hazm (che Allāh abbia misericordia di lui) disse:
Essi hanno convenuto che i tre giorni dopo il Giorno
del Sacrificio sono i giorni per lapidare le Jamarāt, e
66
che, chi le lapida in quei giorni dopo il meridiano, ciò
è valido.
Marātib al-Ijmā’ di Ibn Hazm (46).
Ibn Qudāmah (che Allāh abbia misericordia di lui)
disse: Quando egli raggiunge Mina, dovrebbe iniziare
con la Jamarat al-‘Aqaba, che è la più lontana delle
Jamarāt da Mina e la più vicina a Makkah, ed essa è
ad al-‘Aqabah, per questo è chiamata anche Jamarat
al-‘Aqabah. Egli deve lapidarla con sette sassolini,
pronunciando il takbīr a ogni lancio. Dovrebbe stare al
centro della valle e girarsi per stare di fronte alla
Qibla, poi dovrebbe andar via e non restare lì. Questo
è un riassunto dei pareri di quei sapienti le cui
opinioni noi conosciamo. Fine citazione.
Al-Mughni (3/218).
Abū Hāmid al-Ghazāli (che Allāh abbia misericordia
di lui) disse: Per quanto riguarda la lapidazione delle
Jamarāt, lo scopo dietro a questo è seguire il comando
e manifestare sottomissione e servitù ad Allāh, e
mostrarGli completa obbedienza, senza che il pensiero
razionale o l’ego abbia alcuna parte in ciò. L’obiettivo
è anche quello di imitare ‘Ibrāhīm , quando Iblīs
(che Allāh lo maledica) apparve in quel luogo per
instillare confusione nella sua mente o tentarlo al
67
peccato, e Allāh gli ordinò di lanciargli pietre così da
allontanarlo e distruggere le sue speranze. Se hai mai
pensato che “lo Shaytān gli apparve e lui lo vide ed è
per questo che egli lo lapidò, ma quanto a me, lo
Shaytān non mi è apparso”, va notato che tale
pensiero viene dallo Shaytān e che egli è colui che sta
mettendo questo nella tua mente, così da rallentarti
quando stai lanciando, e tu immaginerai che si tratta
di un’azione in cui non c’è nulla di buono e che è
simile al gioco, quindi perché dovresti perdervi del
tempo? Caccia tutto ciò dalla tua mente con un
atteggiamento serio e determinazione nel lanciare i
sassolini, nonostante lo Shaytān. Ricordati che stai
esteriormente lanciando sassolini ad al-‘Aqabah, ma
in realtà li stai gettando nella faccia dello Shaytān e
con essi gli stai rompendo la schiena, perché nulla lo
infastidisce tranne la tua obbedienza al comando di
Allāh, aldilà della venerazione per Lui, semplicemente
a causa del Suo comando, e l’anima e la mente non
hanno nulla a che fare con questo. Fine citazione.
Ihya’ ‘Ulūm al-Dīn, 1/270
E Allāh ne sa di più.
68
Sentenze che si applicano solo alle
donne durante l’Hajj (9)
Lode ad Allāh.
Complimenti per la vostra decisione di andare a
Makkah per eseguire il dovere obbligatorio dell’Hajj,
quest’obbligo al quale molte donne Musulmane non
prestano sufficiente attenzione. Alcune donne sono
ignoranti del fatto che l’Hajj sia per loro obbligatorio;
alcune lo sanno, ma lo rimandano fino a che la morte
le coglie alla sprovvista e non sono riuscite ad andare
in Hajj; e alcune di loro non capiscono nulla dei riti,
così fanno cose che sono harām e che possono anche
invalidare il loro Hajj senza che se ne rendano conto.
Allāh è Colui il Cui aiuto noi cerchiamo.
L’Hajj è un dovere che Allāh ha ingiunto ai Suoi servi,
è il quinto pilastro dell’Islām ed è il jihād delle donne,
come il Profeta disse ad ‘Ā’ishah : “Il vostro jihād
è l’Hajj.” Narrato da al-Bukhārī.
Di seguito alcuni consigli e sentenze che si applicano
specificamente alle donne che vogliono compiere il
Pellegrinaggio. Queste sono cose che vi aiuteranno a
affinché il vostro Hajj sia accettato, e un Hajj
69
accettato, come il Profeta disse, “non porta
ricompensa minore del Paradiso.” Concordato.
1 - La sincerità nei confronti di Allāh è una condizione
di qualsiasi atto di culto, tra cui l’Hajj, affinché sia
valido e accettato. Quindi siate sincere nei confronti di
Allāh durante l’Hajj, e guardatevi dal mettervi in
mostra, perché il mettersi in mostra invalida le buone
azioni e porta alla punizione.
2 – Seguire la Sunnah e compiere azioni in accordo
con gli insegnamenti del Profeta è la seconda
condizione affinché le azioni siano valide e accettate,
perché il Profeta disse: “Chi compie qualsiasi
azione che non è in accordo con questa faccenda delle
nostre, gli sarà respinta.” Narrato da Muslim.
Ciò significa che dovreste imparare le sentenze
dell’Hajj secondo la Sunnah del Profeta , con
l’ausilio di libri utili che si basano su prove sahīh dal
Qur’ān e dalla Sunnah.
3 - Attenzione allo shirk maggiore e minore
(associazione di altri con Allāh), e al peccato in tutte le
sue forme. Shirk maggiore significa che una persona
esce dal recinto dell’Islām, che le sue buone azioni
sono rese invalide e che egli è esposto alla punizione.
Shirk minore significa che le buone azioni di una
70
persona sono rese invalide e che egli è esposto alla
punizione. Peccato significa che egli è esposto alla
punizione.
4 - Non è lecito per una donna viaggiare per l’Hajj o
per qualsiasi altro scopo senza un mahram, perché il
Profeta disse: “Nessuna donna dovrebbe viaggiare
senza un mahram.” Concordato.
Il mahram è il marito o ogni uomo che per una donna
è per sempre interdetto sposare, a causa dei legami di
sangue oppure del radā’ah (legame che deriva
dall’allattamento al seno) o dei legami attraverso il
matrimonio. Questa è una delle condizioni dell’Hajj
che è obbligatoria per le donne. Se una donna non ha
un mahram che viaggia con lei, allora non deve
compiere l’Hajj.
5 - Una donna può entrare in ihrām con qualsiasi
vestito che le piace, nero o di qualsiasi altro colore,
purché eviti l’esposizione libertina (tabarruj) o i vestiti
alla moda e le vanità, come ad esempio gli abiti stretti,
trasparenti, corti, sottili o decorati. Le donne devono
anche stare attente a evitare abiti che ricordano i
vestiti degli uomini o dei kuffār.
Perciò noi sappiamo che non c’è evidenza per la
pratica di alcune persone che scelgono per le donne un
71
colore specifico da indossare in stato di ihrām, come il
verde o il bianco; piuttosto questo è un tipo di bid’ah
(innovazione).
6 - Dopo aver formulato l’intenzione di entrare in
ihrām, è harām per la muhrimah (donna in ihrām)
metter su qualsiasi tipo di profumo, sia sul corpo che
sui vestiti.
7 - E’ harām per la muhrimah rimuovere tutti i capelli
dalla sua testa o dal corpo con qualsiasi mezzo, e
tagliarsi le unghie.
8 - E’ harām per la muhrimah indossare il burqa o il
niqāb (tipi di velo che coprono il volto), e indossare
guanti, perché il Profeta disse: “Le donne (durante
l’Hajj) non devono indossare niqāb o guanti.” Narrato
da al-Bukhārī.
9 - La muhrimah non deve scoprire il viso o le mani di
fronte a uomini non-maharīm, adducendo la scusa che
il niqāb e i guanti sono tra le cose proibite in stato di
ihrām, perché esse possono coprire i loro volti e le
mani con qualcosa come i loro vestiti, sciarpe,
eccetera. Umm al-Mu’minīn ‘Ā’ishah disse: “I
cavalieri erano soliti passarci vicino quando eravamo
con il Messaggero di Allāh in ihrām. Quando ci
affiancavano, noi abbassavamo i nostri jilbāb dalle
72
nostre teste sui nostri volti, e quando loro erano
passati oltre, li scoprivamo.” Narrato da Abū Dāwūd e
classificato come sahīh da al-Albānī in Hijāb al-
Mar’ah al-Muslimah.
10 - Alcune donne, quando entrano in ihrām, mettono
qualcosa di simile a un turbante o una clip sulle loro
teste, in modo che nessuna parte del khimār o del
jilbāb coprirà i loro volti. Questo è un crearsi problemi
che non è necessario, perché non c’è niente di
sbagliato con la copertura che tocca il volto della
muhrimah.
11 - E’ lecito per la muhrimah indossare una camicia,
pantaloni, calzini ai piedi, bracciali d’oro e anelli,
orologi, eccetera, ma dovrebbe coprire i suoi
ornamenti di fronte agli uomini non-maharīm durante
l’Hajj e in altre occasioni.
12 - Alcune donne, se passano il mīqāt con l’intenzione
di compiere l’Hajj o la ‘Umrah e gli capita di essere
mestruate, non entrano in ihrām, pensando che si
tratta di una condizione dell’ihrām non avere le
mestruazioni. Così passano il mīqāt senza entrare in
ihrām. Questo è un errore evidente, perché avere le
mestruazioni non significa che una donna non possa
entrare in ihrām. Così una donna mestruata dovrebbe
73
entrare in ihrām e fare tutto ciò che fanno gli altri
pellegrini, a eccezione del tawāf intorno alla Ka’bah.
Lei dovrebbe ritardare il tawāf fino a che non diventa
pura (cioè, fino a quando il suo mestruo termina). Se
ritarda lo stato di ihrām e passa il mīqāt senza entrare
in ihrām, allora deve tornare indietro ed entrare in
ihrām dal mīqāt; se non torna indietro, allora deve
offrire un sacrificio, perché non è riuscita a fare
qualcosa che era obbligatoria per lei.
13 - Se una donna teme di non poter essere in grado di
completare i riti dell’Hajj, può stabilire una condizione
quando entra in ihrām dicendo, “Se sono impedita (di
completare l’Hajj), allora uscirò dallo stato di ihrām
nel punto in cui sono impedita.” Poi, se succede
qualcosa che le impedisce di completare l’Hajj, uscirà
dallo stato di ihrām e non ci sarà nessuna colpa su di
lei.
14 - Ricordare le azioni dell’Hajj:
(I) Quando viene il giorno di al-Tarwiyah, che è
l’ottavo giorno di Dhu’l-Hijjah, fate il ghusl ed entrate
in ihrām, e recitate la Talbiyah, dicendo:
“Labbayka Allāhumma labbayk, labbayka lā sharīka
laka labbayk. Inna al-hamd wa’l-ni’mata laka
wa’l-mulk, lā sharīka lak.”
74
(Eccomi, O Allāh, eccomi qui. Eccomi, Tu non hai
associati, eccomi qui. Davvero a Te ogni lode e
benedizione, e tutta la sovranità,
Tu non hai associati)
(II) Uscite a Mina, e pregate Zuhr, ‘Asr, Maghrib, ‘Isha
e Fajr, accorciando le quattro raka‘āt delle preghiere a
due raka‘āt, senza unire le orazioni.
(III) Quando il sole sorge il nono giorno di Dhu’l-
Hijjah, andate ad ‘Arafāt, e lì pregate Zuhr e ‘Asr,
accorciate e unite al tempo del Zuhr. Stazionate ad
‘Arafāt e fate du’ā’, ricordando Allāh, implorando
Allāh e pentendovi, fino al tramonto.
(IV) Quando il sole tramonta sul nono giorno, andate
da ‘Arafāt a Muzdalifah, e pregate Maghreb e ‘Isha,
accorciate e unite. Restate lì fino alla preghiera del
Fajr, e dopo il Fajr sforzatevi duramente nel dhikr,
nella du’ā’ e nel conversare con Allāh, fino a quando
non è diventato molto chiaro.
(V) Portatevi da Muzdalifah a Mina prima che il sole
sorga sul giorno della ‘Īd. Quando raggiungete Mina,
fate quanto segue:
a. Lapidate la Jamarat al-‘Aqaba con sette sassolini, e
pronunciate il Takbīr (“Allāhu Akbar”) ad ogni tiro.
75
b. Macellate l’hadiy (sacrificio), dopo che il sole è
sorto.
c. Tagliate la lunghezza di un dito da ogni lato dei
vostri capelli (circa due centimetri).
d. Tornate a Makkah e fate il tawāf al-ifādah, e il sā’i
dell’Hajj tra as-Safā e al-Marwa, se state compiendo il
tamattu’, o se state compiendo l’ifrād o il qirān se non
avete fatto il sā’i dopo il tawāf d’arrivo.
(VI) Lapidate le Jamarāt l’11, il 12 e il 13 di Dhu’l-
Hijjah, dopo che il sole ha superato il suo zenit, se
volete ritardare la partenza; o l’11 e il 12 soltanto se
volete partire prima. Dovete inoltre rimanere a Mina
in quelle notti.
(VII) Se desiderate tornare al vostro paese, allora
eseguite il tawāf d’addio; questo concluderà le azioni
dell’Hajj.
15 - Le donne non devono recitare la Talbiyah ad alta
voce, ma devono farlo sommessamente in modo che
solo loro e le donne accanto ad esse possano sentire e
in modo che gli uomini non-maharīm non possano
sentire, per timore che ciò causi fitna (tentazione) e
attiri attenzione. Il tempo per recitare la Talbiyah
parte da dopo l’entrata in ihrām per l’Hajj e dura fino
76
a quando si lapida la Jamarat al-‘Aqabah nel Giorno
del Sacrificio.
16 - Se il mestruo di una donna inizia dopo che lei ha
compiuto il tawāf e prima che ha fatto il sā’i, lei
dovrebbe completare il resto dei riti e fare il sā’i anche
se è mestruata, perché la tahārah (purezza) non è
essenziale per il sā’i.
17 - E’ lecito per una donna usare pillole per ritardare
le mestruazioni che le consentiranno di eseguire i riti
dell’Hajj, a condizione che ciò non le procurerà danno.
18 - Attenzione alla calca con gli uomini in tutti i riti
dell’Hajj, specialmente durante il tawāf, alla Pietra
Nera e all’Angolo Yemenita, durante il sā’i e lapidando
le Jamarāt. Scegliete orari in cui c’è meno
affollamento. Umm al-Mu’minīn ‘Ā’ishah era solita
fare il tawāf in una zona distante dagli uomini, e non
toccava la Pietra Nera o l’Angolo Yemenita se c’era
calca.
19 - Le donne non devono camminare in fretta (raml)
durante il tawāf o correre (rakd) durante il sā’i. Raml
significa camminare rapidamente nei primi tre giri del
tawāf e rakd significa correre tra i due marcatori verdi
in ogni percorso del sā’i. Queste azioni sono Sunnah
per i soli uomini.
77
20 - Attenzione a quel piccolo libro che contiene
’ad’iyah innovate, come ad esempio una specifica du’ā’
per ogni tratto del tawāf e del sā’i per la quale non vi è
alcuna evidenza dal Qur’ān e della Sunnah. E’
prescritto recitare la du’ā’ durante il tawāf e il sā’i in
qualunque modo si vuole, per il meglio in questo
mondo e nell’Aldilà. Se la du’ā’ è una di quelle narrate
dal Profeta , ciò è ancora migliore.
21 - Una donna mestruata può leggere libri di ’ad’iyah
e dhikr che sono prescritti nella Sharī’ah, anche se
contengono versetti del Qur’ān. È anche lecito per lei
recitare il Qur’ān senza toccare il Mus-haf.
22 - Attenzione a scoprire una qualsiasi parte del
corpo, specialmente nei luoghi dove gli uomini
potrebbero vedervi, come le aree pubbliche per il
wudū’. Alcune donne non si preoccupano di avere
vicino degli uomini in tali zone e durante il wudū’
scoprono cose che non è lecito scoprire, come le
braccia, il viso e i polpacci. Esse arrivano anche a
togliersi i loro copricapi, scoprendo in tal modo la
testa e il collo. Tutto questo è harām e non è lecito,
perché provoca una grande quantità di fitna
(tentazione) per esse e per gli uomini.
78
23 - E’ permesso alle donne lasciare Muzdalifah prima
dell’alba, perché il Profeta permise ad alcune
donne, soprattutto quelle che erano deboli, di lasciare
Muzdalifah dopo che la luna era tramontata alla fine
della notte. Fu così affinché esse potessero lapidare
Jamarat al-‘Aqaba prima che diventasse affollato. Nei
Sahīhayn è narrato da ‘Ā’ishah che Sawdah ,
durante la notte di Muzdalifah, chiese al Profeta il
permesso di partire prima che diventasse troppo
affollato, perché lei era una donna grossa, e lui le
accordò il permesso.
24 - È lecito ritardare la lapidazione della Jamrah fino
a notte, se il tutore della donna pensa che la calca sia
troppo grande intorno a Jamarat al-‘Aqabah e che ciò
possa costituire un pericolo per le donne che sono con
lui. Così è permesso ritardare la loro lapidazione della
Jamrah finché l’affollamento è minore o si sia
fermato, e non c’è niente di sbagliato per loro nel
farlo.
Lo stesso vale per quanto riguarda la lapidazione delle
Jamarāt durante i tre giorni di Tashrīq, nei quali le
donne possono lapidarle dopo la ‘Asr, che è il
momento in cui l’affollamento è molto minore, com’è
ben noto. Se questo non è possibile, allora non c’è
niente di sbagliato per loro ritardarlo fino alla notte.
79
25 - Attenzione al seguente punto: non è lecito per una
donna permettere al proprio marito di avere rapporti
sessuali con lei o essere in intimità con lei fino a
quando non è ancora completamente uscita dallo stato
di ihrām. Questa uscita dall’ihrām si ottiene quando
avvengono tre cose:
(I) Lapidare la Jamarat al-‘Aqaba con sette sassolini.
(II) Tagliare di un dito da tutte le estremità dei capelli,
che è circa due centimetri.
(III) Fare il tawāf dell’Hajj (tawāf al-ifādah).
Una volta che una donna ha compiuto queste tre cose,
è lecito per lei fare tutte le cose che gli sono state
proibite durante lo stato di ihrām, incluso il rapporto
sessuale. Se lei ha compiuto solo due di queste tre
cose, allora è lecito per lei di fare qualunque cosa ad
eccezione del rapporto sessuale.
26 - Non è lecito per una donna mostrare i suoi capelli
agli uomini non-maharīm mentre si sta tagliando le
punte dei capelli, come molte donne fanno al Mas’ā
(luogo del sā’i), perché i capelli sono ‘awrah e non è
permesso mostrarli a nessun uomo non-mahram.
27 - Attenzione a dormire davanti agli uomini. Questo
è ciò che vediamo fare a molte donne che compiono
80
l’Hajj con le loro famiglie, senza una tenda o
qualunque cosa che le nasconda agli occhi degli
uomini, così esse dormono per strada o sui
marciapiedi e sotto ponti rialzati, e nella Masjid al-
Khīf, tra gli uomini o vicino agli uomini. Questo è uno
dei più grandi mali cui si deve porre fine.
28 - Le donne che sono mestruate o che sanguinano
dopo il parto non devono fare il tawāf d’addio. Questa
è una delle dispense che la Sharī’ah concede alle
donne. Le donne in stato di mestruo possono tornare
alle loro famiglie, anche se non hanno fatto il tawāf
d’addio, così esse rendono grazie ad Allāh per questa
dispensa e benedizione.
81
Effetti e finalità dell’Hajj (10)
Lode ad Allāh.
Gli obiettivi e le finalità dell’Hajj sono grandi e
sublimi. Segue una descrizione di alcune di esse:
1 - Un senso di connessione con i Profeti (pace su di
loro), dal nostro padre ‘Ibrāhīm che costruì la Casa,
al nostro Profeta Muhammad il Messaggero di Allāh
e il suo rispetto per la santità di Makkah. Quando il
pellegrino visita i luoghi sacri ed esegue i riti, ricorda
la visita di quei puri Profeti anche in questo luogo
sacro.
Muslim (241) narrò che Ibn ‘Abbās disse: Viaggiammo
con il Messaggero di Allāh tra Makkah e Madīnah, e
passammo per una valle. Egli disse: “Che valle è
questa?” Dissero, “La valle di al-Azraq.” Egli disse, “E’
come se vedessi Mūsa il Messaggero di Allāh ,
mettere le sue dita nelle orecchie e implorare Allāh,
recitare la Talbiyah e passare per questa valle.” Poi
viaggiammo fino a quando arrivammo a un passo di
montagna. Egli disse: “Che passo di montagna è
questo?” Dissero, “Harsha o Lift.” Egli disse, “E’ come
se vedessi Yūnus su un cammello rosso, indossare un
82
mantello di lana, le redini del suo cammello fatte di
fibre di datteri di palma, passare per questa valle
recitando la Talbiyah.”
2 - Il candore e la pulizia degli abiti dei pellegrini sono
un segno di purità interiore, pulizia del cuore e
purezza del messaggio e del metodo. Questo significa
mettere da parte ogni ornamento e mostrare umiltà,
ed è un ricordo della morte quando il defunto viene
avvolto in simili panni. Così è come se egli si appresta
a incontrare Allāh.
3 - Entrare in ihrām dal mīqāt è l’espressione fisica
dell’adorazione e dell’asservimento ad Allāh, e della
sottomissione ai Suoi comandi e leggi. Nessuno ci
passa (senza entrare in ihrām) perché si tratta di un
comando di Allāh e di una legge che Egli ha prescritto.
Ciò conferma l’unità della Ummah e il suo seguire un
sistema senza nessuna differenziazione o esenzione
per quanto riguarda la definizione dei mawāqīt.
4 - L’Hajj è il simbolo del Tawhīd fin dal primo
momento che il pellegrino entra in ihrām. Jābir ibn
‘Abd-Allāh disse, descrivendo l’Hajj del Profeta :
“Poi egli cominciò a dire le parole del Tawhīd,
«Labbayka Allāhumma labbayk, labbayka lā sharīka
laka labbayk. Inna al-hamd wa’l-ni’mata laka wa’l-
83
Mulk, lā sharīka lak (Eccomi, O Allāh, eccomi qui.
Eccomi, Tu non hai partner, eccomi qui. Davvero a Te
ogni lode e benedizione, e tutta la sovranità, Tu non
hai associati)».”
Narrato da Muslim, 2137; vedere domanda n. 21617
5 - E’ un ricordo dell’Aldilà quando tutte le persone
s’incontrano in un unico luogo ad ‘Arafāt e altrove,
senza alcuna differenziazione tra loro. Tutti sono
uguali in questo luogo e non c’è nessuno migliore di
chiunque altro.
6 - L’Hajj è un simbolo di unità, perché esso rende
tutti gli uomini uguali nel loro abbigliamento, azioni,
riti, Qibla e nei luoghi che visitano. Pertanto nessuno è
migliore di chiunque altro: re o schiavo, ricco o
povero, tutti sono uguali.
Così le persone sono uguali in termini di diritti e
doveri. Sono uguali in questo luogo sacro, e le
differenze di colore e nazionalità non hanno
importanza, nessuno ha il diritto di distinguere tra di
esse.
Unità di sentimenti, unità di riti.
Unità nella finalità, unità nell’azione.
84
Unità nelle parole. “La gente viene da Ādam, e Ādam
è venuto dalla polvere. Nessun Arabo è superiore a
un non-Arabo e nessun bianco è superiore a un nero,
se non in termini di pietà (taqwa).”
Più di due milioni di Musulmani stanno tutti in un
unico luogo, con gli stessi vestiti, condividendo un
obiettivo, con uno slogan, invocando un solo Signore e
seguendo un Profeta... Quale unità può essere più
grande di questa?
Allāh dice:
‫إن‬‫الذين‬‫كفروا‬‫ويصدون‬‫عن‬‫سبيل‬‫َّللا‬‫والمسجد‬‫الحرام‬‫الذي‬‫جعلناه‬‫للناس‬
‫سواء‬‫العاكف‬‫فيه‬‫والباد‬‫ومن‬‫يرد‬‫فيه‬‫بإلحاد‬‫بظلم‬‫نذقه‬‫من‬‫عذاب‬‫أليم‬
“Quanto ai miscredenti che distolgono [le genti]
dalla via di Allāh e dalla Masjid Al‑Harām (a Makkah)
che abbiamo istituito per gli uomini - e chi vi
risiede e chi vi si reca sono uguali - e a
chiunque insolentemente la profana (praticando
il politeismo e abbandonando il Monoteismo
Islamico), faremo provare un doloroso castigo.”
[Al-Hajj, 25]
7 - Lo allena ad accontentarsi di abiti e alloggi
modesti, quando egli indossa due pezzi di stoffa e ciò è
AL-HAJJ
AL-HAJJ
AL-HAJJ
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AL-HAJJ

  • 1. AL-HAJJ Il pellegrinaggio nell’Islām: la sua storia, i suoi riti, le sue sentenze Selezione di pronunciamenti dal sito Islam Q&A Traduzione e adattamento a cura di Muhammad Nur al Haqq
  • 2. 1 La storia dell’Hajj (1) Lode ad Allāh. Una delle cose su cui vi è un consenso dei sapienti tra tutti i Musulmani, antichi e moderni, del passato e del presente, è che l’Hajj o pellegrinaggio alla Sacra Casa di Allāh sia uno dei cinque pilastri dell’Islām, come provato nei Sahīhayn dall’hadīth di Ibn ‘Umar e altri. E’ ben noto che l’Hajj, come gli altri atti di culto, implica azioni speciali, e ognuna di queste azioni deve essere fatta secondo le modalità prescritte, come l’entrata in stato d’ihrām dal mīqāt, il tawāf, il sā’i tra as-Safā e al-Marwa, lo stazionare a ‘Arafāt, il pernottamento a Muzdalifah, la lapidazione delle Jamarāt, la macellazione del sacrificio, e le altre ben note azioni dell’Hajj. Tutte queste azioni devono essere fatte in accordo con gli insegnamenti del Profeta . Ci sono molti ahādīth che descrivono l’Hajj del Profeta che sono stati compilati dall’Imām Ibn al-Qayyim in “Zād al-Ma’ād” e da al-Hāfiz Ibn Kathīr
  • 3. 2 nel suo libro “al-Bidāyah wa’l-Nihāyah”; questi sapienti hanno anche spiegato le sentenze derivanti da questi ahādīth. Il Musulmano dovrebbe prestare attenzione all’imparare queste sentenze e agire su di esse. Poi dobbiamo ricordare che lo scopo fondamentale delle azioni dell’Hajj è quello di stabilire il ricordo di Allāh, come Allāh dice: ْ‫اذ‬َ‫ف‬ ٍ‫ت‬‫ا‬َ‫ف‬َ‫ر‬َ‫ع‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ْ‫م‬ُ‫ت‬ْ‫ض‬َ‫ف‬َ‫أ‬ ‫ا‬َ‫ذ‬ِ‫إ‬َ‫ف‬ْ‫م‬ُ‫ك‬‫ا‬َ‫َد‬‫ه‬ ‫ا‬َ‫م‬َ‫ك‬ ُ‫ه‬‫و‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬ َ‫و‬ ِ‫ام‬َ‫ر‬َ‫ح‬ْ‫ل‬‫ا‬ ِ‫ر‬َ‫ع‬ْ‫ش‬َ‫م‬ْ‫ل‬‫ا‬ َ‫د‬ْ‫ن‬ِ‫ع‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫وا‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ ُ‫اس‬‫ه‬‫ن‬‫ال‬ َ‫اض‬َ‫ف‬َ‫أ‬ ُ‫ث‬ْ‫ي‬َ‫ح‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ‫وا‬ُ‫ض‬‫ِي‬‫ف‬َ‫أ‬ ‫ه‬‫م‬ُ‫ث‬ . َ‫ين‬ِّ‫ل‬‫ا‬‫ه‬‫الض‬ َ‫ِن‬‫م‬َ‫ل‬ ِ‫ه‬ِ‫ل‬ْ‫ب‬َ‫ق‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ْ‫م‬ُ‫ت‬ْ‫ن‬ُ‫ك‬ ْ‫ن‬ِ‫إ‬ َ‫و‬ ُ‫ك‬َ‫ك‬ِ‫اس‬َ‫ن‬َ‫م‬ ْ‫م‬ُ‫ت‬ْ‫ي‬َ‫ض‬َ‫ق‬ ‫ا‬َ‫ذ‬ِ‫إ‬َ‫ف‬ . ٌ‫م‬‫ِي‬‫ح‬َ‫ر‬ ٌ‫ر‬‫و‬ُ‫ف‬َ‫غ‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫نه‬ِ‫إ‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫وا‬ُ‫ِر‬‫ف‬ْ‫غ‬َ‫ت‬ْ‫اس‬ َ‫و‬ْ‫م‬ُ‫ك‬ ِ‫ر‬ْ‫ك‬ِ‫ذ‬َ‫ك‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫وا‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬َ‫ف‬ ْ‫م‬ ‫ِي‬‫ف‬ ُ‫ه‬َ‫ل‬ ‫ا‬َ‫م‬ َ‫و‬ ‫ا‬َ‫ي‬ْ‫ن‬ُّ‫د‬‫ال‬ ‫ِي‬‫ف‬ ‫ا‬َ‫ن‬ِ‫ت‬‫آ‬ ‫ا‬َ‫ن‬‫ه‬‫ب‬َ‫ر‬ ُ‫ل‬‫و‬ُ‫ق‬َ‫ي‬ ْ‫ن‬َ‫م‬ ِ‫اس‬‫ه‬‫ن‬‫ال‬ َ‫ِن‬‫م‬َ‫ف‬ ً‫ا‬‫ر‬ْ‫ِك‬‫ذ‬ ‫ده‬َ‫ش‬َ‫أ‬ ْ‫و‬َ‫أ‬ ْ‫م‬ُ‫ك‬َ‫اء‬َ‫ب‬‫آ‬ ٍ‫الق‬َ‫خ‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ِ‫ة‬َ‫ِر‬‫خ‬‫اآل‬ َ‫م‬ْ‫ث‬ِ‫إ‬ ‫ال‬َ‫ف‬ ِ‫ن‬ْ‫ي‬َ‫م‬ ْ‫و‬َ‫ي‬ ‫ِي‬‫ف‬ َ‫ل‬‫ه‬‫ج‬َ‫ع‬َ‫ت‬ ْ‫ن‬َ‫م‬َ‫ف‬ ٍ‫ت‬‫ا‬َ‫ُود‬‫د‬ْ‫ع‬َ‫م‬ ٍ‫ام‬‫ه‬‫ي‬َ‫أ‬ ‫ِي‬‫ف‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫وا‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬ َ‫و‬َ‫ر‬‫ه‬‫خ‬َ‫أ‬َ‫ت‬ ْ‫ن‬َ‫م‬ َ‫و‬ ِ‫ه‬ْ‫ي‬َ‫ل‬َ‫ع‬ َ‫ون‬ُ‫ر‬َ‫ش‬ ْ‫ح‬ُ‫ت‬ ِ‫ه‬ْ‫ي‬َ‫ل‬ِ‫إ‬ ْ‫م‬ُ‫ك‬‫ه‬‫ن‬َ‫أ‬ ‫وا‬ُ‫م‬َ‫ل‬ْ‫اع‬ َ‫و‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬ ‫وا‬ُ‫ق‬‫ه‬‫ت‬‫ا‬ َ‫و‬ ‫ى‬َ‫ق‬‫ه‬‫ت‬‫ا‬ ِ‫ن‬َ‫م‬ِ‫ل‬ ِ‫ه‬ْ‫ي‬َ‫ل‬َ‫ع‬ َ‫م‬ْ‫ث‬ِ‫إ‬ ‫ال‬َ‫ف‬ “Poi quando lasciate ‘Arafāt ricordatevi di Allāh (glorificando le Sue lodi, cioè pregando e invocando) presso Mash‘ar-il-Harām. E ricordatevi di Lui (ovvero invocandoLo per ogni bene), di come vi ha mostrato la Via, nonostante foste fra gli sviati. Fate la marcia da dove la fanno tutti gli altri e chiedete perdono ad Allāh. Allāh è perdonatore
  • 4. 3 misericordioso. E quando avrete terminato i Manāsik (i riti dell’Hajj), ricordate Allāh come ricordate i vostri padri e con maggior venerazione. Ci sono persone che dicono: «Signore dacci le cose buone di questo mondo!» Questi non avranno parte nell’altra vita». E ci sono persone che dicono: «Signor nostro! Dacci le cose buone di questo mondo e le cose buone dell’altra vita e allontanaci dal Fuoco!» Questi avranno la parte che si saranno meritati. Allāh è rapido al conto. E ricordatevi di Allāh nei giorni contati. Ma non ci sarà peccato per chi affretta il ritorno dopo due giorni, e neppure per chi si attarda se teme Allāh. Temete Allāh e sappiate che sarete tutti ricondotti a Lui.” [Al-Baqarah, 198-203] Ed è stato narrato che ‘Ā’ishah disse: “Il tawāf intorno alla Casa e il sā’i tra as-Safā e al-Marwa e la lapidazione delle jamarāt sono stati prescritti solo affinché il ricordo di Allāh potesse essere stabilito.” E’ stato classificato come mu’allaq da al-Bayhaqī (5/145) e narrato come resoconto marfū’, anche se vi è una certa debolezza in esso. Così il Musulmano venera i riti dell’Hajj perché Allāh gli ha ordinato di venerarli, come Egli dice:
  • 5. 4 ِ‫ب‬‫و‬ُ‫ل‬ُ‫ق‬ْ‫ل‬‫ا‬ ‫ى‬ َ‫و‬ْ‫ق‬َ‫ت‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ‫ا‬َ‫ه‬‫ه‬‫ن‬ِ‫إ‬َ‫ف‬ ِ ‫ه‬‫َّللا‬ َ‫ِر‬‫ئ‬‫ا‬َ‫ع‬َ‫ش‬ ْ‫م‬ِّ‫ظ‬َ‫ع‬ُ‫ي‬ ْ‫ن‬َ‫م‬ َ‫و‬ َ‫ك‬ِ‫ل‬َ‫ذ‬ “Questo è quanto [vi stato è prescritto] e chi rispetta i sacri simboli di Allāh sa che ciò scaturisce dal timore del cuore.” [al-Hajj, 32] Al-Bukhārī (1610) narrò che ‘Umar ibn al-Khattāb baciò la Pietra Nera e disse: “Se non fosse che ho visto il Messaggero di Allāh baciarti, non ti avrei baciato.” Ibn al-Jawzi (che Allāh abbia misericordia di lui) disse, nel discutere e spiegare le azioni dell’Hajj: “Il contesto di questi riti non è più presente, ma le sentenze restano in vigore. Questi riti possono essere fonte di confusione per alcuni che li vedono e non ne conoscono le ragioni, così essi possono dire, ‘Questo non ha senso.’ Ho spiegato loro le ragioni come raccontano i resoconti; ora spiegherò il significato che sta dietro di essi. Si noti che la base per gli atti di culto è qualcosa di razionale e comprensibile, che è la sottomissione del servo al suo Signore e l’obbedienza a Lui. La preghiera richiede umiltà e sottomissione, che è ciò che s’intende con la parola ibadāh’ (adorazione). La zakāh implica gentilezza e l’aiutare i poveri, così il suo significato è chiaro.
  • 6. 5 Digiunare significa sopprimere i desideri del proprio sé in modo che si possa essere obbedienti a Colui che si serve. Onorare la Casa e andarci, e istituire un santuario (Haram) attorno ad essa sono atti di venerazione. Arrivare lì trasandato e spettinato, è come un servo che si rivolge al suo Signore con umiltà e sottomissione, e questo è chiaro. Una persona si sente a proprio agio nell’eseguire riti che comprende e che è motivato a fare, ma per realizzare la piena sottomissione ci sono alcuni riti che una persona non può comprendere, quindi non sarà a suo agio e non li comprenderà. In questo caso l’unico motivo è l’obbedienza ai comandi di Allāh. Questa è una delle più grandi forme di umiltà e sottomissione.” Muthīr al-‘Azm al-Sākin (1.285-286). Se questo viene compreso, allora gran parte della storia delle azioni dell’Hajj prima del Messaggero non ci è nota. In questo caso non importa se non la conosciamo. E ci sono alcune cose riguardanti la storia le cui alcune indicazioni sono narrate in alcuni testi, ne ricordiamo qui alcune di queste:
  • 7. 6 1 - Quando fu prescritto l’Hajj? Quando cominciò l’Hajj? Allāh dice: ‫عميق‬ ‫فج‬ ‫كل‬ ‫من‬ ‫يأتين‬ ‫ضامر‬ ‫كل‬ ‫وعلى‬ ً‫ال‬‫رجا‬ ‫يأتوك‬ ‫بالحج‬ ‫الناس‬ ‫في‬ ‫وأذن‬ “Chiama le genti all’Hajj (pellegrinaggio): verranno a te a piedi e con cammelli slanciati da ogni remota contrada (per eseguire il pellegrinaggio).” [Al-Hajj, 27] Ibn Kathīr dice nel suo commento a questo versetto (3/221): Ciò significa: Proclama (O ‘Ibrāhīm) l’Hajj alla gente, chiamandoli a venire in pellegrinaggio a questa Casa che Noi ti abbiamo comandato di costruire. E’ stato menzionato che egli disse, “O Signore, come posso proclamarlo agli uomini quando la mia voce non li raggiunge?” Egli disse, “Chiama e noi lo trasmetteremo.” Così egli si trovò nel suo maqām (stazione) - o è stato detto, sulla roccia, o in as-Safā, o su Abu Qubays (una montagna) - e disse: “O gente, il vostro Signore ha preso una casa, allora venite ad essa in pellegrinaggio.” Ed è stato detto che le montagne si abbassarono in modo che la sua voce potesse raggiungere tutti i luoghi della terra, e anche coloro che erano ancora nei ventri o nelle reni degli uomini ascoltarono, e a ogni cosa che ascoltarono, le
  • 8. 7 città, gli accampamenti nomadi e gli alberi, e tutti coloro che Allāh ha decretato che debbano eseguire l’Hajj fino al Giorno della Resurrezione, risposero (dicendo): Labbayk Allāhumma labbayk (Eccomi, O Allāh, eccomi qui). Questa è la sintesi di ciò che è stato narrato da Ibn ‘Abbās, Mujāhid, ‘Ikrimah, Sa’īd ibn Jubayr e altri tra i Salaf. E Allāh ne sa di più. Ibn al-Jawzi, nel libro Muthīr al-‘Azm al-Sākin (1/354) narrò qualcosa di simile, ma più stringatamente, e la attribuì ai narratori della Sīrah. Questo ha a che fare con la storia della prescrizione dell’Hajj prima dell’invio del Profeta . Per quanto riguarda la prescrizione dell’Hajj nell’Islām, c’è qualche differenza di opinione dei sapienti a questo riguardo. E’ stato detto che esso fu prescritto nel 6° anno dall’Hijrah, o nel 7°, o nel 9° o nel 10°. Imām Ibn al-Qayyim era certo che esso fu prescritto nel 9° o 10° AH. Egli (che Allāh abbia misericordia di lui) disse in Zād al-Ma’ād: “Non c’è disaccordo sul fatto che il Profeta non eseguì l’Hajj dopo essere emigrato a Madīnah, tranne uno, che fu il pellegrinaggio d’addio. Non c’è disaccordo sul fatto che ciò avvenne nel 10° AH... Quando il comando di eseguire l’Hajj fu rivelato, il Messaggero di Allāh si affrettò a eseguire l’Hajj senza alcun ritardo. Poiché la prescrizione dell’Hajj
  • 9. 8 venne in una fase successiva, nel 9° o 10° AH, si potrebbe dire: Come si può dimostrare che il comando di eseguire l’Hajj fu ritardato fino al 9° o al 10° AH? Possiamo dire che la prima parte della Sūrat ‘Āli `Imrān fu rivelata nell’anno delle delegazioni (‘ām al- wufūd), durante il quale la delegazione proveniente da Najrān venne dal Messaggero di Allāh ed egli face un trattato con essi riguardante il loro pagamento della jizyah, e la (sentenza sulla) jizyah fu rivelata nell’anno di Tabūk, 9° AH, quando la prima parte della Sūrat ‘Āli `Imrān fu rivelata...” Al-Qurtūbī disse nel suo Tafsīr (2/4/92): “L’Hajj era noto agli Arabi. Quando l’Islām venne, essi ci parlarono di qualcosa che già conoscevano e ciò che era stato loro ingiunto era qualcosa con la quale avevano familiarità...” Vedere anche “Ahkām al- Qur’ān” di Ibn al-‘Arabi, 1/286. Vedere anche la domanda n. 32662 2 - Il tawāf intorno alla Casa Allāh dice: َ‫ِين‬‫ف‬ِ‫ك‬‫ا‬َ‫ع‬ْ‫ل‬‫ا‬ َ‫و‬ َ‫ِين‬‫ف‬ِ‫ئ‬‫ا‬‫ه‬‫ط‬‫ِل‬‫ل‬ َ‫ِي‬‫ت‬ْ‫ي‬َ‫ب‬ ‫ا‬َ‫ر‬ِّ‫ه‬َ‫ط‬ ْ‫ن‬َ‫أ‬ َ‫ل‬‫ي‬ِ‫اع‬َ‫م‬ْ‫س‬ِ‫إ‬ َ‫و‬ َ‫م‬‫ِي‬‫ه‬‫ا‬َ‫ر‬ْ‫ب‬ِ‫إ‬ ‫ى‬َ‫ل‬ِ‫إ‬ ‫ا‬َ‫ن‬ْ‫د‬ِ‫ه‬َ‫ع‬ َ‫و‬
  • 10. 9 “E stabilimmo un patto con ‘Ibrāhīm e Ismā’īl: «Purificate la Mia Casa (la Ka‘bah a Makkah) per coloro che vi gireranno attorno, vi si ritireranno (i‘tikāf), s’inchineranno e si prosterneranno (qui in preghiera)».” [Al-Baqarah, 125] Questo versetto indica che il tawāf intorno alla Ka’bah era noto al tempo di ‘Ibrāhīm . 3 - Raml Raml significa camminare velocemente a piccoli passi. Questo è Sunnah per gli uomini ma non per le donne durante il tawāf d’arrivo (tawāf al-qudūm), che è il primo tawāf eseguito quando si arriva a Makkah. Come cominciò il Raml? Al-Bukhārī narrò nel suo Sahīh (2/469-470, 1602) e anche Muslim narrò (2/991-992, 1262) che Ibn ‘Abbās disse: Il Messaggero di Allāh venne con i suoi compagni, e i mushrikūn dissero: “E’ venuta da voi gente che è stata indebolita dalla febbre di Yathrib.” Allora il Profeta ordinò (ai compagni) di camminare in fretta (raml) nei primi tre tratti... Secondo un altro resoconto, egli disse: “Camminate in fretta in modo che i mushrikīn vedranno che siete forti.”
  • 11. 10 4 – L’acqua di Zamzam e il sā’i tra as-Safā e al-Marwa. Al-Bukhārī narrò nel suo Sahīh (6/396-397, 3364) che Ibn ‘Abbās disse: ‘Ibrāhīm portò Hājar e suo figlio Ismā’īl, quando lei lo stava ancora allattando, in un posto vicino alla Ka’bah sotto un albero sul luogo di Zamzam, nel punto più alto della moschea. In quei giorni non c’era nessuno a Makkah, né c’era acqua. Così egli li lasciò lì, insieme a una borsa di pelle contenente alcuni datteri e una piccola ghirba d’acqua, e partì verso casa. La madre di Ismā’īl lo inseguì dicendo: “O ‘Ibrāhīm! Dove vai, lasciandoci in questa valle dove non vi è alcuna persona della cui compagnia si possa godere, né vi è alcuna cosa (da godere)?” Ella gli ripetette questo molte volte, ma lui non la guardava. Poi lei gli chiese: “E Allāh che ti ha ordinato di fare questo?” Lui le disse: “Sì.” Lei disse: “Egli (Allāh) non ci dimenticherà”, e tornò indietro, mentre ‘Ibrāhīm procedette in avanti. Quando egli raggiunse al-Thaniyah, dove essi non avrebbero potuto vederlo, si voltò verso la Ka’bah, e alzando entrambe le mani, invocò Allāh recitando la seguente preghiera:
  • 12. 11 ‫ليقيموا‬ ‫ربنا‬ ‫المحرم‬ ‫بيتك‬ ‫عند‬ ‫زرع‬ ‫ذي‬ ‫غير‬ ‫بواد‬ ‫ذريتي‬ ‫من‬ ‫أسكنت‬ ‫إني‬ ‫ربنا‬ ‫لعلهم‬ ‫الثمرات‬ ‫من‬ ‫وارزقهم‬ ‫إليهم‬ ‫تهوي‬ ‫الناس‬ ‫من‬ ‫أفئدة‬ ‫فاجعل‬ ‫الصالة‬ ‫يشكرون‬ “O Signor nostro, ho stabilito una parte della mia progenie in una valle sterile, nei pressi della Tua Sacra Casa (la Ka‘bah a Makkah), affinché, o Signor nostro, assolvano la Salāh (Iqāmat-as-Salāh). Fai che i cuori di una parte dell’umanità tendano a loro; (O Allāh) concedi loro [ogni specie] di frutti. Forse Ti saranno riconoscenti.” [‘Ibrāhīm, 37] La madre di Ismā’īl andò ad allattare Ismā’īl e a bere dall’acqua (che aveva). Quando l’acqua nella ghirba si esaurì del tutto, ella divenne assetata così come il bambino. Iniziò a guardare (Ismā’īl) gettandosi nell’angoscia. Lo lasciò, perché non poteva sopportare di guardarlo, e scoprì che la montagna di as-Safā era la più vicina a lei su quella terra. Si arrampicò su di essa e iniziò a guardare attentamente la valle, in modo che potesse scorgere qualcuno, ma non riusciva a vedere nessuno. Poi scese da as-Safā e quando raggiunse la valle, si rimboccò la veste e corse nella valle come una persona in difficoltà e nell’ansia, fino a quando attraversò la valle e raggiunse al-Marwa dove stette e iniziò a scrutare, aspettando di vedere qualcuno, senza
  • 13. 12 però riuscire a vedere nessuno. Ripetette questo (correre tra as-Safā e al-Marwa) sette volte. Ibn ‘Abbās disse: Il Profeta disse: “Questa è (l’origine) del sā’i della gente (a piedi) tra di esse (vale a dire as-Safā e al-Marwa).” Quando ella arrivò ad al- Marwa (per l’ultima volta), udì una voce e disse a se stessa, “Shh!” e ascoltò con attenzione. Udì di nuovo la voce e disse: “O, (chiunque tu sia)! Mi hai fatto sentire la tua voce: hai trovato qualcosa per me?” Poi vide un angelo che nel luogo di Zamzam scavava la terra con il proprio tacco (o con la sua ala), finché non apparve l’acqua. Lei iniziò a fare qualcosa di simile a un bacino intorno, usando la sua mano in questo modo, e cominciò a riempire la sua ghirba d’acqua con le sue mani, e l’acqua sgorgò dopo che lei aveva scavato un po’. Ibn ‘Abbās disse: Il Profeta disse: “Che Allāh abbia misericordia della madre di Ismā’īl! Aveva lasciato Zamzam (fluire senza cercare di controllarla per riempire la sua ghirba), e Zamzam sarebbe stata un ruscello che scorre sulla superficie della terra.” Ed egli disse: “L’angelo le disse, ‘Non abbiate paura di essere dimenticati, perché questa è la Casa di Allāh, che sarà costruita da questo ragazzo e da suo padre, e Allāh non dimentica la Sua gente...”
  • 14. 13 Ibn al-Jawzi disse nel suo libro “Muthīr al-‘Azm al- Sākin” (2/47): “Questo hadīth spiega il motivo per cui è chiamata Zamzam, perché quando l’acqua scorreva, Hājar cercò di controllarla (zammat-ha). Il linguista Ibn Fāris disse: Zamzam deriva dalle parole zamamtu al-nāqah (Ho messo delle redini alla bocca del cammello). 5 - La sosta a ‘Arafāt Abū Dāwūd e at-Tirmidhī (883) narrarono che Yazīd ibn Shaybān disse: Stazionavamo a ‘Arafāt in un luogo lontano dal mawqif [in cui il Profeta stava]. Ibn Mirba’ al-Ansāri venne da noi e disse: “Io sono il messaggero del Messaggero di Allāh che vi dice, ‘Restate dove siete (perché anche questo è luogo di stazione), perché state stazionando nella zona in cui vostro padre ‘Ibrāhīm stazionò’.” Classificato come sahīh da al-Albānī in Sahīh Abī Dāwūd, 1688. Molte delle azioni dell’Hajj risalgono al tempo di ‘Ibrāhīm , ma i mushrikīn introdussero alcune innovazioni che non erano state prescritte. Quando il Profeta fu inviato, si oppose ad essi in questo, e spiegò che cosa era stato prescritto per le azioni dell’Hajj.
  • 15. 14 Questo è un breve sguardo alla storia dell’Hajj e a quella di alcuni dei suoi riti. Per maggiori informazioni si può fare riferimento al libro di al- Hāfiz ibn al-Jawzi (che Allāh abbia misericordia di lui) che si chiama “Muthīr al-‘Azm al-Sākin ila Ashraf al- Amākin” - tutto il primo volume e l’inizio del secondo volume. Si può anche fare riferimento alla domanda n. 3748 per un breve sguardo alla storia di al-Masjid al- Harām. E Allāh ne sa di più.
  • 16. 15 Condizioni che rendono obbligatorio l’Hajj (2) Lode ad Allāh. I sapienti (che Allāh abbia misericordia di loro) hanno dichiarato le condizioni con le quali l’Hajj diventa un obbligo, le quali, se sono soddisfatte, rendono obbligatorio per una persona eseguire l’Hajj, e senza di esse l’Hajj non lo è. Ci sono cinque condizioni: essere Musulmano, sano di mente, adulto, libero e in grado di compierlo. 1 - Essere Musulmano Questo vale per tutti gli atti di adorazione, perché il culto fatto da un kāfir non è valido. Allāh dice: ُ‫ه‬َ‫ع‬َ‫ن‬َ‫م‬ ‫ا‬َ‫م‬ َ‫و‬ِ‫ه‬ِ‫ل‬‫و‬ُ‫س‬َ‫ر‬ِ‫ب‬ َ‫و‬ ِ ‫ه‬‫اَّلل‬ِ‫ب‬ ‫وا‬ُ‫ر‬َ‫ف‬َ‫ك‬ ْ‫م‬ُ‫ه‬‫ه‬‫ن‬َ‫أ‬ ‫ال‬ِ‫إ‬ ْ‫م‬ُ‫ه‬ُ‫ت‬‫ا‬َ‫ق‬َ‫ف‬َ‫ن‬ ْ‫م‬ُ‫ه‬ْ‫ن‬ِ‫م‬ َ‫ل‬َ‫ب‬ْ‫ق‬ُ‫ت‬ ْ‫ن‬َ‫أ‬ ْ‫م‬ “Nulla impedisce che le loro elemosine siano accettate, eccetto il fatto che non credono in Allāh e nel Suo Messaggero...” [At-Tawbah, 54] Secondo l’hadīth di Mu’ādh, quando il Profeta lo inviò nello Yemen, gli disse: “Stai andando da un popolo della gente del Libro. Chiamali a testimoniare
  • 17. 16 che non c’è altro dio all’infuori di Allāh e che io sono il Messaggero di Allāh. Se obbediscono a questo, allora dì loro che Allāh gli ha ingiunto cinque preghiere ogni giorno e notte. Se obbediscono a questo, allora dì loro che Allāh gli ha ingiunto che la carità (zakāh) sia prelevata dalla loro ricchezza e data ai loro poveri.” Concordato. Così il kāfir è comandato prima di tutto a entrare nell’Islām. Se egli diventa Musulmano, allora gli diciamo di pregare, di dare la zakāh, di digiunare, di eseguire l’Hajj e tutti gli altri doveri dell’Islām. 2 e 3 - Essere sano di mente e adulto Il Profeta disse: “Il calamo è sollevato da tre [e non registra le loro azioni]: da uno che sta dormendo, fino a quando non si sveglia; da un bambino, fino a quando raggiunge la pubertà; e da uno che è folle, fino a quando non ritorna in sé.” Narrato da Abū Dāwūd, 4403; classificato come sahīh da al-Albānī in Sahīh Abī Dāwūd. Così un bambino non è obbligato a compiere l’Hajj, ma se i suoi genitori lo portano in Pellegrinaggio, il suo Hajj è valido; il bambino otterrà la ricompensa dell’Hajj e anche i suoi genitori avranno una ricompensa, perché quando una donna sollevò un
  • 18. 17 bambino e chiese, “C’è Hajj per questo?” Il Profeta disse: “Si, e avrete la ricompensa.” Narrato da Muslim. 4 - Essere libero L’Hajj non è obbligatorio per uno schiavo, perché egli è distolto dai suoi doveri verso il suo padrone. 5 - Essere in grado di compierlo Allāh dice: ‫يال‬ِ‫ب‬َ‫س‬ ِ‫ه‬ْ‫ي‬َ‫ل‬ِ‫إ‬ َ‫اع‬َ‫ط‬َ‫ت‬ْ‫اس‬ ْ‫ن‬َ‫م‬ ِ‫ت‬ْ‫ي‬َ‫ب‬ْ‫ل‬‫ا‬ ُّ‫ج‬ِ‫ح‬ ِ‫اس‬‫ه‬‫ن‬‫ال‬ ‫ى‬َ‫ل‬َ‫ع‬ ِ ‫ه‬ ِ‫َّلل‬ َ‫و‬ “Spetta agli uomini che ne hanno la possibilità (avendo un mezzo di trasporto, provviste e residenza) di andare, per Allāh, in Hajj (pellegrinaggio a Makkah) presso la Casa (Ka‘bah).” [‘Āli `Imrān, 97] Questo include l’essere in grado di compierlo sia fisicamente che finanziariamente. Ciò che s’intende per essere fisicamente in grado è che uno è sano nel corpo e può sopportare il disagio del viaggiare per la sacra Casa di Allāh.
  • 19. 18 Essere finanziariamente in grado significa che uno ha abbastanza fondi per raggiungere la sacra Casa di Allāh e tornare indietro. La Commissione Permanente ha detto (11/30): Essere in grado di compiere l’Hajj significa che uno è sano nel corpo e ha mezzi di trasporto per raggiungere la sacra Casa di Allāh, sia in aereo, in auto o in sella a degli animali, o affittando tali mezzi, secondo la sua situazione, e che ha provviste sufficienti per andare e tornare. Questa dovrebbe essere l’eccedenza di quello che egli ha bisogno da spendere per coloro per i quali ha l’obbligo di spendere, fino al suo ritorno dall’Hajj. Una donna deve avere anche un marito o un mahram con cui viaggiare in Hajj o ‘Umrah. Fine citazione. Il denaro che egli usa per raggiungere la sacra Casa dovrebbe essere l’eccedenza dei suoi bisogni di base, lo spendere imposto su di lui dalla Sharī’ah, e ciò di cui ha bisogno per pagare i suoi debiti. Ciò che s’intende qui per debiti sono le cose che egli deve ad Allāh come espiazioni, e ciò che deve ad altre persone. Se una persona ha un debito, e non ha abbastanza denaro per compiere l’Hajj e per pagare il debito, allora dovrebbe prima pagare il debito, e non deve
  • 20. 19 andare in Hajj. Alcune persone pensano che la ragione stia nel fatto che egli non ha chiesto il permesso a colui al quale deve dei soldi, e che se lui gli accorda il permesso, allora non c’è niente di sbagliato in questo. Non vi è alcuna base per questo concetto, piuttosto il motivo è l’essere in debito. E’ noto che, se il creditore accorda al debitore il permesso di andare in Hajj, questo non significa che il debito sia estinto, ed egli non sarà sollevato dal suo dovere a causa di quest’autorizzazione. Perciò va detto al debitore: Prima salda il tuo debito, poi, se hai il necessario, vai in Hajj, altrimenti l’Hajj nel tuo caso non è obbligatorio. Se il debitore che non è andato in Hajj a causa del suo debito, muore, allora incontrerà Allāh con il suo Islām completo e non carente, perché l’Hajj non era obbligatorio per lui, proprio come la zakāh e anche l’Hajj non sono obbligatori per chi è povero. Ma se egli compie l’Hajj prima di pagare il suo debito e poi muore prima di saldarlo, allora egli è in pericolo, perché anche il martire è perdonato per ogni cosa tranne che per il debito, allora che dire di chiunque altro? Ciò che s’intende con lo spendere imposto su di lui dalla Sharī’ah è ciò che egli è obbligato dalla Sharī’ah a spendere per se stesso e la sua famiglia, senza essere
  • 21. 20 stravagante né avaro. Se egli è di mezzi ordinari, ma vuole mostrare segni di ricchezza, quali l’acquisto di un’automobile costosa così da sembrare ricco, e non ha abbastanza soldi per eseguire l’Hajj, allora deve vendere l’automobile e utilizzare quei soldi per compiere l’Hajj, e deve comprare un’auto che si addice alla sua situazione. La sua spesa per quest’automobile non è un tipo di spesa che è approvata nella Sharī’ah, giacché si tratta di stravaganza, che è proibita nell’Islām. Ciò che s’intende per capacità finanziaria è che egli dovrebbe avere il necessario per la sua famiglia fino al suo ritorno, e avere un reddito dopo che torna per potersi prendere cura di se stesso e di quelli per cui spende, come l’affitto di proprietà, uno stipendio e guadagni commerciali, eccetera. Perciò egli non ha bisogno di utilizzare il capitale del suo commercio, il profitto col quale spende per se stesso e per la sua famiglia, per compiere l’Hajj, se quella perdita di capitale si tradurrà in una perdita di profitto che a sua volta comporterà che la sua famiglia non avrà abbastanza. Alla Commissione Permanente (11/36) è stato chiesto su un uomo che possiede una somma di denaro in una
  • 22. 21 banca Islamica e il suo reddito proviene dai profitti su quei soldi che gli danno abbastanza da vivere uno stile di vita moderato. Egli è obbligato a compiere l’Hajj utilizzando quel capitale, sapendo che questo potrebbe colpire il suo reddito mensile e incidere insopportabilmente sulle sue finanze? Essi hanno risposto: Se la situazione è come l’hai descritta, allora non sei obbligato a compiere l’Hajj, perché non ne sei in grado nel modo richiesto dalla Sharī’ah. Allāh dice: ‫يال‬ِ‫ب‬َ‫س‬ ِ‫ه‬ْ‫ي‬َ‫ل‬ِ‫إ‬ َ‫اع‬َ‫ط‬َ‫ت‬ْ‫اس‬ ْ‫ن‬َ‫م‬ ِ‫ت‬ْ‫ي‬َ‫ب‬ْ‫ل‬‫ا‬ ُّ‫ج‬ِ‫ح‬ ِ‫اس‬‫ه‬‫ن‬‫ال‬ ‫ى‬َ‫ل‬َ‫ع‬ ِ ‫ه‬ ِ‫َّلل‬ َ‫و‬ “Spetta agli uomini che ne hanno la possibilità (avendo un mezzo di trasporto, provviste e residenza) di andare, per Allāh, in Hajj (pellegrinaggio a Makkah) presso la Casa (Ka‘bah).” [‘Āli `Imrān, 97] Ed Egli dice: ٍ‫ج‬َ‫ر‬َ‫ح‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ِ‫ين‬ِّ‫د‬‫ال‬ ‫ِي‬‫ف‬ ْ‫م‬ُ‫ك‬ْ‫ي‬َ‫ل‬َ‫ع‬ َ‫ل‬َ‫ع‬َ‫ج‬ ‫ا‬َ‫م‬ َ‫و‬ “…e [Allāh] non ha posto nulla di gravoso nella religione.” [Al-Hajj, 78]
  • 23. 22 Fine citazione. Ciò che s’intende per bisogni fondamentali è quello di cui una persona ha un gran bisogno nella sua vita, e che è troppo difficile per lui farne a meno, come i libri per il cercatore di conoscenza. Così noi non diciamo lui: Vendi i tuoi libri e usa il denaro per andare in Hajj, perché questi sono bisogni fondamentali per lui. Allo stesso modo, se una persona ha bisogno della sua automobile, non gli diciamo: Vendila e usa il denaro per andare in Hajj. Ma, se egli possiede due automobili e non ha bisogno di una di esse, allora deve venderne una e usare i soldi per andare in Hajj. Allo stesso modo, un artigiano non ha necessità di vendere i suoi strumenti, perché ne ha bisogno. E se un uomo possiede una macchina che usa per lavoro e spende per sé e la sua famiglia con il denaro che guadagna nel noleggiarla, egli non deve venderla per andare in Hajj. Un altro bisogno fondamentale è la necessità di sposarsi. Se una persona ha bisogno di sposarsi, questo ha la precedenza rispetto all’Hajj, altrimenti l’Hajj ha la precedenza. Vedere la risposta alla domanda n. 27120.
  • 24. 23 Ciò che s’intende per essere finanziariamente in grado è che una persona dovrebbe avere fondi extra che gli sono sufficienti per compiere l’Hajj, dopo aver pagato i debiti ed essersi preso cura degli obblighi shar’i e dei bisogni fondamentali. Se una persona è fisicamente e finanziariamente in grado di compiere l’Hajj, allora è obbligato ad affrettarsi a compierlo. Se egli non è fisicamente e finanziariamente in grado, o se è fisicamente in grado, ma è povero e non possiede ricchezza, allora non è obbligato a compiere l’Hajj. Se una persona è finanziariamente in grado, ma non lo è fisicamente, allora guardiamo la questione ulteriormente. Se il suo problema è qualcosa che egli spera scomparirà, come ad esempio una malattia da cui spera di recuperare, allora dovrebbe aspettare che Allāh lo guarisca, poi compiere l’Hajj. Se il suo problema è quello per il quale non vi è alcuna speranza che possa scomparire, come ad esempio una persona con il cancro o un anziano che non può compiere l’Hajj, allora deve delegare qualcuno a compiere l’Hajj per suo conto, e il dovere di eseguire
  • 25. 24 l’Hajj non è estinto a causa della sua inabilità fisica se è finanziariamente in grado. L’evidenza di ciò è il resoconto narrato da al-Bukhārī (1513), secondo cui una donna disse: “O Messaggero di Allāh, il comando di Allāh alla gente di eseguire l’Hajj è venuto quando mio padre è un uomo anziano e non può sedersi saldamente nella sella. Posso eseguire l’Hajj per suo conto?” Egli disse: “Sì.” Il Profeta con il suo commento concordò che l’Hajj fosse obbligatorio per il padre, anche se egli era fisicamente incapace di compiere l’Hajj. Affinché l’Hajj sia obbligatorio per una donna, è essenziale per lei avere un mahram con sé, e non gli è lecito viaggiare per l’Hajj senza un mahram, che esso sia Hajj obbligatorio o nāfil, perché il Profeta disse: “Nessuna donna dovrebbe viaggiare se non con un mahram.” Narrato da al-Bukhārī, 1862; Muslim 1341. Il mahram è suo marito o uno che gli è permanentemente proibito sposare a causa dei legami di sangue, di allattamento o dei legami attraverso il matrimonio. Il marito di una sorella, la zia materna o la zia paterna non è un mahram. Alcune donne prendono tale questione alla leggera e viaggiano con la sorella e il marito della sorella, o con la zia materna e
  • 26. 25 il marito della zia, ma questo è harām, perché il marito della sorella o il marito della zia materna non è un mahram, quindi non è lecito per lei viaggiare con lui. Così c’è il timore che il suo Hajj non sia corretto, perché il corretto Hajj (Hajj mabrūr) è quello che non è mischiato con alcun peccato, ma questa donna sta peccando durante il suo viaggio fino a che non torna a casa. E’ inoltre essenziale che il mahram sia un adulto sano di mente, perché lo scopo del mahram è proteggere la donna, e un bambino o un folle non possono farlo. Se una donna non ha un mahram, o ne ha uno che non è in grado di viaggiare con lei, allora lei non è obbligata a compiere l’Hajj. Il permesso del marito non è una condizione essenziale che rende obbligatorio per una donna compiere l’Hajj, piuttosto lei è obbligata a compiere l’Hajj quando sono soddisfatte le condizioni di ciò che è obbligatorio, anche se il marito non le accorda il permesso. La Commissione Permanente ha detto (11/20): L’Hajj obbligatorio è doveroso quando occorrono le condizioni dell’essere in grado di farlo, e il permesso del marito non è una di esse. Non è lecito per lui
  • 27. 26 proibirglielo, anzi è prescritto per lui collaborare con lei nel soddisfare questo dovere. Fine citazione. Questo ha a che fare con l’Hajj obbligatorio. Per quanto riguarda l’Hajj nāfil, Ibn al-Mundhir narrò che i sapienti hanno unanimemente concordato che un marito ha il diritto di proibire alla moglie di fare un Hajj nāfil, perché i diritti del marito sono per lei vincolanti e non sono soppiantati da qualcosa che non è obbligatorio per lei. Al-Mughni, 5/35. Vedere al-Sharh al-Mumti’, 7/5-27.
  • 28. 27 Descrizione dell’Hajj (3) Lode ad Allāh. L’Hajj è uno dei migliori atti di culto. E’ uno dei pilastri dell’Islām con cui Allāh ha inviato Muhammad e senza il quale l’impegno religioso di una persona è incompleto. L’adorazione non può portare una persona più vicina ad Allāh e non può essere accettata se non soddisfa due condizioni: 1 - Sincerità verso Allāh solo, vale a dire, è fatta per cercare il Volto di Allāh e l’Aldilà, e non è fatta per ostentare, per migliorare la propria reputazione o per guadagno terreno. 2 - Seguire il Profeta in parole e opere. Seguire il Profeta può essere realizzato soltanto conoscendo la sua Sunnah. Pertanto chi vuole adorare Allāh compiendo qualunque atto di culto - Hajj o qualsiasi altra cosa - deve imparare gli insegnamenti del Profeta che lo riguardano, in modo che le sue azioni saranno in conformità con la Sunnah.
  • 29. 28 Riassumeremo in queste poche righe la descrizione dell’Hajj, come narrato nella Sunnah. Nella risposta alla domanda n. 31819 abbiamo già descritto la Umrah, si prega di riferirsi anche a tale domanda. Tipi di Hajj Ci sono tre tipi di Hajj: Tamattu’, Ifrād e Qirān. Tamattu’ significa entrare in stato di ihrām per la ‘Umrah solo durante i mesi dell’Hajj (i mesi dell’Hajj sono Shawwāl, Dhu’l-Qi’dah e Dhu’l-Hijjah; vedere al- Sharh al-Mumti’, 7/62). Quando il pellegrino raggiunge Makkah, esegue il tawāf e il sā’i per la ‘Umrah, e si rade la testa o si taglia i capelli, ed esce dallo stato di ihrām. Poi, quando arriva il giorno di al- Tarwiyah, che è l’8 di Dhu’l-Hijjah, entra in ihrām per il solo Hajj, e compie tutte le azioni dell’Hajj. Così il Tamattu’ comporta una completa ‘Umrah e un completo Hajj. Ifrād significa entrare in ihrām per il solo Hajj. Quando il pellegrino raggiunge Makkah, esegue il tawāf al-qudūm (tawāf di arrivo) e il sā’i per l’Hajj, ma non si rade o taglia i capelli e non esce dallo stato di
  • 30. 29 ihrām, piuttosto rimane in ihrām fino a che non esce dallo stato di ihrām dopo la lapidazione della Jamarat al-‘Aqaba, il giorno della ‘Īd. Se ritarda il sā’i dell’Hajj fino a dopo il tawāf dell’Hajj, non c’è nulla di sbagliato in questo. Qirān significa entrare in ihrām per la ‘Umrah e per l’Hajj insieme. Oppure entrare prima in ihrām per la ‘Umrah, includendo poi anche l’Hajj in quello, prima di iniziare il tawāf dell’Hajj. Questo viene fatto con l’intenzione che il proprio tawāf e il sā’i saranno sia per l’Hajj sia per la ‘Umrah. Le azioni fatte nel Qirān sono le stesse di quelle fatte nell’Ifrād, salvo che, il pellegrino che compie il Qirān, deve offrire un hadiy (sacrificio) mentre il pellegrino che compie l’Ifrād non lo fa. Il migliore di questi tre tipi di Hajj è il Tamattu’. Questo è ciò che il Profeta ingiunse ai suoi Compagni e che li esortò a fare. Anche se una persona entra in ihrām per il Qirān o l’Ifrād, allora è fortemente raccomandato per lui cambiare la sua intenzione per la ‘Umrah, quindi completare la ‘Umrah e uscire dallo stato di ihrām, in modo che starà poi compiendo il Tamattu’. Egli può compierlo dopo aver fatto il tawāf al-qudūm e il sā’i - perché
  • 31. 30 quando il Profeta fece il tawāf e il sā’i durante il suo Pellegrinaggio d’addio, e i suoi compagni erano con lui, egli disse a chiunque non aveva un animale sacrificale (hadiy), di cambiare la sua intenzione e di fare il suo ihrām per la ‘Umrah e tagliarsi i capelli e uscire dallo stato di ihrām, e disse: “Se non fosse che ho portato l’hadiy con me, farei quello che vi ho comandato di fare.” Ihrām Il pellegrino deve osservare le Sunan dello stato di ihrām che sono menzionate nella domanda di cui sopra, vale a dire fare il ghusl, applicare del profumo e pregare. Poi dovrebbe entrare in ihrām dopo che finisce la preghiera o dopo essersi imbarcato sui suoi mezzi di trasporto. Poi se sta compiendo il Tamattu’, dovrebbe dire: “Labbayk Allāhumma bi’ Umrah.” (Eccomi, O Allāh, per la ‘Umrah) Se sta compiendo il Qirām, dovrebbe dire: “Labbayk Allāhumma bi Hijjah wa ‘Umrah.” (Eccomi, O Allāh, per l’Hajj e la ‘Umrah)
  • 32. 31 Se sta compiendo l’Ifrād, dovrebbe dire: “Labbayk Allāhumma Hajjan.” (Eccomi, O Allāh, per l’Hajj) Poi dovrebbe dire: “Allāhumma hādhihi hijjah lā riyā’a fiha wa la sum’ah.” (O Allāh, questo è un Hajj in cui non vi è ostentazione o ricerca della reputazione) Poi dovrebbe recitare la Talbiyah come il Profeta fece: “Labbayka Allāhumma labbayk, labbayka lā sharīka laka labbayk. Inna al-hamd wa’l-ni’mata laka wa’l-mulk, lā sharīka lak.” (Eccomi, O Allāh, eccomi qui. Eccomi, Tu non hai associati, eccomi qui. Invero a Te ogni lode e benedizione, e tutta la sovranità, Tu non hai associati) La Talbiyah del Profeta inoltre includeva le parole: “Labbayka Ilāh al-haqq.” (Eccomi, o Dio della Verità) Ibn ‘Umar era solito aggiungere alla Talbiyah le parole:
  • 33. 32 “Labbayk wa sa’dayka, wa’l-khayr bi yadayka, wa’l-raghba’ ilayka wa’l-‘aml.” (Eccomi e benedetto da Te, e ogni bene è nelle Tue mani, e l’intenzione e l’azione sono dirette a Te) Gli uomini dovrebbero alzare la voce quando dicono questo, ma una donna dovrebbe recitare in modo tale che quelli che gli sono accanto possano sentirla, a meno che non ci sia un uomo accanto a lei che non è uno dei suoi maharīm, nel qual caso dovrebbe recitarla in silenzio. Se la persona che sta entrando in ihrām teme che alcuni ostacoli possano impedirgli di completare il suo Hajj (come ad esempio la malattia, un nemico, essere impediti dal procedere oltre, eccetera), allora dovrebbe stabilire una condizione quando entra in ihrām dicendo: “Se sono impedito allora la mia uscita dallo stato di ihrām è dove sono impedito” - vale a dire, se qualcosa mi impedisce di completare il mio Hajj come la malattia o il ritardo, eccetera, allora uscirò dal mio ihrām. Il Profeta comandò Dubā’ah bint al-Zubayr, quando ella voleva entrare in ihrām ma era malata, di stabilire una tale condizione, e disse: “La tua condizione è valida per il tuo Signore.” Narrato da al-Bukhārī (5089) e Muslim (1207).
  • 34. 33 Se egli stabilisce questa condizione e accade qualcosa che gli impedisce di completare il suo Hajj, allora esce dal suo ihrām e non deve fare nulla (cioè, offrire un sacrificio per compensazione). Ma colui che non teme che qualche ostacolo possa impedirgli di completare il suo Hajj, non deve stabilire alcuna condizione, perché il Profeta non stabilì condizioni né comandò a nessuno di farlo. Piuttosto disse a Dubā’ah bint al-Zubayr di fare così perché era malata. Il muhrim (persona che è entrata in ihrām) dovrebbe recitare la Talbiyah assai, soprattutto quando le circostanze e i momenti cambiano, come ad esempio quando si va in un luogo alto o scendendo per un luogo basso, o quando la notte o il giorno iniziano. Dopo di che dovrebbe chiedere ad Allāh il Suo compiacimento e il Paradiso, e cercare rifugio nella Sua Misericordia dal Fuoco. La Talbiyah è prescritta nella ‘Umrah dal momento in cui uno entra in ihrām fino a quando inizia il tawāf. Nell’Hajj è prescritta dal momento in cui uno entra in ihrām fino a quando lapida la Jamarat al-‘Aqabah nel giorno della ‘Īd.
  • 35. 34 Il ghusl quando si entra a Makkah Quando il pellegrino si avvicina a Makkah, dovrebbe fare il ghusl prima di entrarvi, se possibile, perché il Profeta fece il ghusl prima di entrare a Makkah. Narrato da Muslim, 1259. Poi quando entra nella Masjid al-Harām dovrebbe farlo prima con il piede destro, e dire: “Bismillāh wa’l-salātu wa’l-salām ‘ala Rasūl- Allāh. Allāhumma ighfir li dhunūbi waftah li abwāb rahmatika. A’ūdhu Billāh il-‘Azīm wa bi wajhih il- karīm wa bi sultānih il-‘qadīm min al-Shaytān il-rajīm.” (In nome di Allāh, e la pace e benedizioni siano sul Messaggero di Allāh. O Allāh, perdona i miei peccati e aprimi le porte della Tua misericordia. Mi rifugio in Allāh l’Onnipotente e nel Suo nobile Volto e nella Sua eterna potenza da Shaytān il maledetto) Poi dovrebbe andare alla Pietra Nera, al fine di iniziare il tawāf... La descrizione del tawāf è stata data nella domanda n. 31819. Poi, dopo che egli ha fatto il tawāf e pregato due raka‘āt, dovrebbe andare al Mas’ā (luogo per fare il sā’i) ed eseguire il sā’i tra As-Safā e al-Marwa. La
  • 36. 35 descrizione del sā’i è stata data nella domanda n. 31819. Il pellegrino che sta compiendo il Tamattu’ dovrebbe fare il sā’i per la ‘Umrah; coloro che stanno compiendo l’Ifrād e il Qirān dovrebbero fare il sā’i per l’Hajj, e possono ritardarlo fino a dopo il tawāf al-ifādah. Rasatura della testa o il taglio dei capelli Quando il pellegrino che sta compiendo il Tamattu’ ha completato i sette percorsi del sā’i, dovrebbe radersi la testa se è un uomo, o tagliarsi i capelli. Se si rade la testa, deve raderla tutta, e se si taglia i capelli deve tagliare da tutta la testa. La rasatura è migliore del tagliare, perché il Profeta fece du’ā’ tre volte per chi si rasava la testa e una volta per coloro che si tagliavano i capelli. Narrato da Muslim, 1303. Ma se il tempo dell’Hajj è così vicino che non ci sarà tempo per i capelli di ricrescere, allora è meglio tagliare i propri capelli a questo punto, in modo che saranno lasciati un po’ di capelli da radere durante l’Hajj. La prova di ciò è il fatto che il Profeta ordinò ai suoi compagni, durante il Pellegrinaggio d’addio, di tagliare i capelli durante la ‘Umrah, perché erano arrivati la mattina del 4 di Dhu’l -Hijjah.
  • 37. 36 Le donne dovrebbero tagliare la lunghezza di un dito dai loro capelli. Con queste azioni, la ‘Umrah di uno che sta compiendo il Tamattu’ si conclude, dopo di che egli dovrebbe uscire completamente dall’ihrām e fare tutto ciò che coloro che non sono in ihrām fanno, come ad esempio indossare vestiti normali, profumarsi, avere rapporti con loro mogli, eccetera. Coloro che stanno facendo l’Ifrād o il Qirān non devono radersi la testa o tagliarsi i capelli, o uscire dall’ihrām, piuttosto devono rimanere in ihrām finchè non escono dall’ihrām il giorno della ‘Īd, dopo la lapidazione della Jamarat al-‘Aqaba e la rasatura della testa o il taglio dei loro capelli. Poi, quando arriva il giorno di al-Tarwiyah, che è l’ottavo giorno di Dhu’l-Hijjah, colui che sta compiendo il Tamattu’ deve entrare in ihrām per l’Hajj in mattinata, dal luogo in cui egli è a Makkah. E’ mustahabb per lui fare lo stesso quando entra in ihrām per l’Hajj come ha fatto entrando in ihrām per la ‘Umrah, vale a dire facendo il ghusl, mettendo il profumo e pregando. Egli deve formulare l’intenzione di entrare in ihrām per l’Hajj e recitare la Talbiyah, e dire:
  • 38. 37 “Labbayk Allāhumma Hajjan.” (Eccomi, O Allāh, per l’Hajj) Se egli teme qualche ostacolo che potrebbe impedirgli di completare il suo Hajj, deve stabilire una condizione dicendo: “Se sono impedito, allora la mia uscita dall’ihrām è dove sono impedito.” Se non teme alcun ostacolo, allora non dovrebbe stabilire tale condizione. È mustahabb recitare la Talbiyah ad alta voce fino a che egli non inizia a lapidare Jamarat al- ‘Aqaba, il giorno della ‘Īd. Andare a Mina Poi il pellegrino deve andare a Mina e pregarvi Zuhr, ‘Asr, Maghrib, ‘Isha’ e Fajr, accorciando le preghiere ma senza unirle, perché il Profeta era solito abbreviare le sue preghiere a Mina ma non unirle. Accorciare le preghiere significa compiere le orazioni di quattro raka‘āt con due raka‘āt. La gente di Makkah e altri dovrebbero accorciare le loro preghiere a Mina, ‘Arafāt e Muzdalifah perché il Profeta guidò la gente in preghiera durante il Pellegrinaggio d’addio e c’erano persone provenienti da Makkah con lui, ma non gli disse di offrire le loro preghiere per intero. Se fosse stato obbligatorio per loro farlo, egli avrebbe
  • 39. 38 detto loro di fare così, come fece il giorno della conquista di Makkah. Ma poiché la città si è estesa e incorporata a Mina così essa è come uno dei quartieri di Makkah, allora la gente di Makkah non dovrebbe accorciarvi le preghiere. Andare ad ‘Arafāt Quando il sole sorge, nel giorno di ‘Arafāt, il pellegrino si reca da Mina ad ‘Arafāt e si ferma a Namirah fino al tempo del Zuhr (Namirah è una località poco prima di ‘Arafāt), se può farlo. Se non può farlo, non importa, perché stare a Namirah è Sunnah, ma non è obbligatorio. Quando il sole supera lo zenit (vale a dire, quando il tempo per la preghiera del Zuhr inizia), egli dovrebbe pregare Zuhr e ‘Asr, due raka‘āt ciascuna, e unirle insieme al tempo del Zuhr, come il Profeta fece, in modo da lasciare un bel po’ di tempo per stazionare e fare du’ā’. Poi, dopo la preghiera, egli dovrebbe dedicare il suo tempo a fare dhikr e du’ā’ e ad implorare Allāh, e pregare come vuole, sollevando le mani e rivolto alla Qibla anche se la montagna di ‘Arafāt è dietro di lui, perché la Sunnah è voltarsi verso la Qibla, non alla montagna. Il Profeta stazionò sulla montagna e
  • 40. 39 disse: “Io sto stazionando qui, ma tutta ‘Arafāt è luogo di stazione.” La maggior parte della du’ā’ del Profeta in quel grande luogo di stazione fu: “Lā ilāha ill-Allāh wahdahu lā sharīka lah, lahu’l-mulk, wa lahu’l-hamd, wa huwa ‘ala kulli shay’in qadīr.” (Non c’è altro dio all’infuori di Allāh Solo, senza compagni o associati; Suo è il Dominio, ogni lode Gli è dovuta, ed Egli è in grado di fare tutte le cose) Se il pellegrino si stanca e vuole prendersi una pausa per parlare con i suoi compagni di cose benefiche o per leggere alcuni libri utili, soprattutto di cose che hanno a che fare con la generosità e la grande bontà di Allāh, al fine di aumentare le sue speranze in quel giorno, ciò è un bene. Poi egli può tornare a supplicare Allāh e pregarLo. Egli dovrebbe cercare di sfruttare al meglio la fine della giornata facendo du’ā’. La migliore du’ā’ è quella fatta il giorno di ‘Arafāt. Andare a Muzdalifah Quando il sole tramonta, il pellegrino deve andare a Muzdalifah. Quando la raggiunge, dovrebbe pregare
  • 41. 40 Maghreb e ‘Isha’ con una adhān e due iqāmāt. Se egli teme che non raggiungerà Muzdalifah prima di mezzanotte, dovrebbe pregare per strada, perché non è permesso ritardare la preghiera della ‘Isha’ fin dopo la mezzanotte. Egli deve pernottare a Muzdalifah, poi quando arriva l’alba deve pregare il Fajr di buon ora, con la adhān e la iqāmah, e poi dirigersi al Mash’ar al-Harām (che è il sito della moschea a Muzdalifah) e proclamare l’Unicità e la Grandezza di Allāh (dicendo Lā ilāha ill- Allāh e Allāhu Akbar), e facendo du’ā’ come vuole, fino a quando non è diventato molto chiaro (vale a dire, quando la luce del giorno appare prima che il sole sia effettivamente sorto). Se per lui non è facile andare al Mash’ar al-Harām, dovrà fare du’ā’ dove si trova, perché il Profeta stazionò lì e tutta Muzdalifah è luogo di stazione. Quando egli sta recitando il dhikr e facendo du’ā’, dovrebbe volgersi alla Qibla e sollevare le mani. Andare a Mina Quando è diventato molto chiaro, prima che il sole sorga, egli deve andare a Mina e accelerare attraverso
  • 42. 41 Wadi Mahsar (che è una valle tra Muzdalifah e Mina). Quando raggiunge Mina deve lapidare la Jamarat ad ‘Aqaba, che è l’ultima località più vicina a Makkah, lanciando sette sassolini, uno dopo l’altro, ognuno dei quali dovrebbe essere approssimativamente delle dimensioni di una fava, dicendo “Allāhu Akbar” ad ogni tiro. (La Sunnah quando si sta lapidando a Jamarat al-‘Aqaba è guardare la Jamarah con Makkah alla propria sinistra e Mina alla propria destra). Quando egli ha terminato la lapidazione, deve macellare il suo animale sacrificale, quindi radersi la testa o tagliarsi i capelli se è maschio; le donne devono tagliare la lunghezza di un dito dai loro capelli. Questa è la prima fase dell’uscita dall’ihrām, in cui diventa lecito fare qualsiasi cosa tranne avere rapporti sessuali con la propria moglie. Poi il pellegrino deve tornare a Makkah e fare il tawāf e il sā’i per l’Hajj. Poi viene la seconda fase dell’uscita dall’ihrām, dopo di che diventa lecito tutto ciò che era proibito durante l’ihrām. La Sunnah è mettere su del profumo quando si vuole andare a Makkah per fare il tawāf dopo la lapidazione delle jamarāt e quindi radersi la testa, perché ‘Ā’ishah disse: “Ero solita mettere del profumo al Profeta prima che egli entrava in ihrām
  • 43. 42 e quando usciva dall’ihrām, prima che circoambulava la Casa.” Narrato da al-Bukhārī, 1539; Muslim, 1189. Poi, dopo il tawāf e il sā’i, egli dovrebbe tornare a Mina e rimanere lì per due notti, l’11 e il 12 di Dhu’l- Hijjah, e lapidare le tre jamarāt durante questi due giorni, quando il sole ha superato il suo zenit. E’ meglio per lui andare alle jamarāt a piedi, ma se cavalca, è sufficiente. Egli deve lapidare la prima jamarah, che è quella più distante da Makkah e accanto al Masjid al-Khīf, con sette sassolini, uno dopo l’altro, e dire “Allāhu Akbar” a ogni tiro. Poi dovrebbe andare avanti un po’ e fare una lunga du’ā’, dicendo ciò che vuole. Se è troppo difficile per lui stare in piedi per lungo tempo e fare du’ā’, dovrebbe dire ciò che è facile per lui, anche se è solo un po’, in modo tale che avrà praticato la Sunnah. Poi deve lapidare la jamarah di mezzo con sette sassolini, uno dopo l’altro, dicendo “Allāhu Akbar” a ogni tiro. Poi dovrebbe passare alla sua sinistra e stare in piedi di fronte alla Qibla, sollevare le mani, e se può, offrire una lunga du’ā’. In caso contrario, deve stare in piedi per tutto il tempo che può. Non deve omettere di stazionare e fare du’ā’ perché ciò è Sunnah. Molte persone trascurano questo per ignoranza o perché prendono la questione alla leggera. Quanto più la Sunnah è trascurata, più
  • 44. 43 importante diventa praticarla e diffonderla tra la gente, affinché non sia abbandonata e non scompaia. Poi deve lapidare la Jamarat al-‘Aqaba con sette sassolini, uno dopo l’altro, dicendo “Allāhu Akbar” a ogni tiro, quindi dovrebbe andare via e non offrire una du’ā’ dopo. Quando ha completato la lapidazione delle Jamarāt, il dodicesimo giorno di Dhu’l-Hijjah, se vuole, può accelerare e lasciare Mina, oppure può ritardare la sua partenza e rimanere lì per un’altra notte, la notte del 13, e lapidare le tre Jamarāt dopo mezzogiorno, come ha fatto prima. E’ meglio attardarsi, ma ciò non è obbligatorio, salvo che il sole sia tramontato sul dodici ed egli è ancora a Mina, nel qual caso è obbligatorio restare fino a quando ha lapidato le tre Jamarāt dopo mezzogiorno del giorno seguente. Ma se il sole tramonta sul 12 ed egli è ancora a Mina, ma non per sua scelta, come se avesse già iniziato a partire e fosse salito a bordo del suo mezzo di trasporto, ma ha rimandato la partenza a causa delle condizioni di sovraffollamento e degli ingorghi del traffico eccetera, allora non è obbligato a rimanere lì, perché il ritardo fino al tramonto non è stato per sua scelta. Quando il pellegrino vuole lasciare Makkah e tornare al suo paese, non deve lasciarla fino a quando non ha
  • 45. 44 eseguito il tawāf d’addio (Tawāf al-Wadā’), perché il Profeta disse: “Nessuno dovrebbe partire fin quando l’ultima cosa che fa è (il tawāf) intorno alla Casa.” Narrato da Muslim, 1327. Secondo un’altra versione, egli disse alla gente che l’ultima cosa che si dovrebbe fare è (il tawāf) intorno alla Casa, ma fece un’eccezione per le donne che erano in stato di mestruo. Narrato da al-Bukhārī, 1755, Muslim, 1328. Le donne che sono mestruate o sanguinano dopo il parto non devono fare il tawāf d’addio, né devono stare vicino alla porta del Masjid al-Harām per offrire l’addio, perché ciò non è stato narrato dal Profeta . L’ultima cosa che il pellegrino deve fare quando vuole partire è circoambulare la Casa. Se dopo il tawāf d’addio egli resta per aspettare i suoi compagni o per caricare il suo bagaglio o per comprare qualcosa di cui ha bisogno sulla strada, non c’è niente di male in questo, e non deve ripetere il tawāf, a meno che non abbia intenzione di ritardare il suo viaggio, per esempio, come se intendesse viaggiare all’inizio della giornata e ha fatto il tawāf d’addio, poi ritarda il suo viaggio fino alla fine della giornata; in questo caso, deve ripetere il tawāf in modo che questa sarà l’ultima cosa che fa a Makkah.
  • 46. 45 Nota: Il pellegrino che entra in ihrām per l’Hajj o la ‘Umrah deve fare quanto segue: 1 - Deve aderire a ciò che Allāh ha ordinato di leggi religiose, come pregare in tempo in congregazione. 2 - Deve evitare tutto ciò che Allāh ha proibito di parola immorale e oscena e di peccato, perché Allāh dice: ‫الحج‬ ‫في‬ ‫جدال‬ ‫وال‬ ‫فسوق‬ ‫وال‬ ‫رفث‬ ‫فال‬ ‫الحج‬ ‫فيهن‬ ‫فرض‬ ‫فمن‬ “Chi decide di assolverlo, si astenga dai rapporti sessuali, dalla perversità e dai litigi durante il Pellegrinaggio.” [Al-Baqarah, 197] 3 - Deve evitare di infastidire i Musulmani con le sue parole o azioni, presso i luoghi santi e altrove. 4 - Deve evitare tutte le cose che sono proibite quando è in ihrām: a. Così non deve tagliare nulla dai suoi capelli o delle unghie, ma rimuovere le spine e simili va bene, anche se questo causa un certo sanguinamento.
  • 47. 46 b. Non dove applicare profumo dopo essere entrato in ihrām, sul suo corpo, sui suoi vestiti, sul suo cibo o sulla sua bevanda. Non deve nemmeno lavarsi con sapone profumato. Ma, se eventuali tracce di profumo rimangono da quello che ha messo su prima di entrare in ihrām, non importa. c. Non deve cacciare. d. Non deve avere rapporti sessuali con la moglie. e. Non deve toccarla con desiderio o baciarla, eccetera. f. Non deve entrare in un contratto di matrimonio per se stesso o organizzare un matrimonio per chiunque altro, o proporre il matrimonio a una donna per se stesso o per conto di un altro. g. Non deve indossare guanti, tuttavia avvolgere le proprie mani con un pezzo di stoffa non ha importanza. Questi sette divieti valgono allo stesso modo sia per gli uomini che per le donne. Quanto segue si applica soltanto agli uomini: - Gli uomini non devono coprirsi la testa con qualcosa che sta sopra di essa. Fare ombra sulle proprie teste con ombrelli, tetti delle auto e tende, stuoie, eccetera
  • 48. 47 (sulla propria testa, quando ci si sposta da un luogo ad un altro), è adeguato. - Non devono indossare magliette, turbanti, burnus, pantaloni o pantofole di pelle, eccetto quando qualcuno non riesce a trovare un’izār, nel qual caso possono portare i pantaloni; e se non si riesce a trovare dei sandali, si possono indossare scarpe. - Non devono indossare tutto ciò che è simile a quanto sopra, come abaya, mantelli, cappelli, magliette e simili. - E’ permesso per gli uomini indossare sandali, anelli, occhiali e apparecchi acustici, e indossare orologi da polso, o mettere orologi su corde intorno al collo, e indossare cinture porta denaro. - E’ permesso per loro lavarsi con saponi non profumati e grattarsi la testa e il corpo, e se conseguentemente a ciò dei peli cadono involontariamente, non vi è alcun peccato su di loro. Le donne non devono indossare il niqāb, che è ciò che esse utilizzano per coprire i loro volti, con fori tagliati per gli occhi. Esse non devono indossare neanche il burqa. La Sunnah per esse è scoprire i loro volti a meno che gli uomini non-maharīm possono vederle,
  • 49. 48 nel qual caso esse devono coprire i loro volti mentre sono in ihrām e in altri momenti. Vedere Manāsik al-Hajj wa’l-‘Umrah di al-Albānī [disponibile in inglese con il titolo “The Rites of Hajj and ‘Umrah”, pubblicato da International Islamic Publishing House, Riyadh]; Sifat al-Hajj wa’l-‘Umrah e al-Manhaj li Murīd al-‘Umrah wa’l-Hajj by Ibn ‘Uthaymīn (che Allāh abbia misericordia di tutti loro).
  • 50. 49 Breve descrizione del tawāf e del sā’i (4) Il Tawāf Quando si entra nella Masjid al-Harām lo si deve fare prima con il piede destro, e dire: “Bismillāh wa’l-salātu wa’l-salām ‘ala Rasūl-Allāh. Allāhumma ighfir li dhunūbi waftah li abwāb rahmatika. A’ūdhu Billāh il-‘Azīm wa bi wajhih il- karīm wa bi sultānih il-‘qadīm min al-Shaytān il-rajīm” (Nel nome di Allāh, e pace e benedizioni sul Messaggero di Allāh. O Allāh, perdona i miei peccati e aprimi le porte della Tua misericordia. Mi rifugio in Allāh l’Onnipotente e nel Suo nobile Volto e nella Sua eterna potenza da Satana il lapidato) Poi uno dovrebbe andare alla Pietra Nera per iniziare il tawāf. Egli dovrebbe toccare la Pietra con la mano destra e baciarla; se non può baciarla, allora dovrebbe toccarla con la mano e quindi baciarsi la mano. Se non può toccarla con la mano, allora dovrebbe guardare la Pietra e indicare verso di essa con la sua mano e dire “Allāhu Akbar”, ma non dovrebbe (in questo caso) baciarsi la mano. C’è una gran quantità di virtù nel
  • 51. 50 toccare la Pietra Nera, perché il Profeta disse: “Allāh farà risorgere la Pietra Nera nel Giorno della Resurrezione, ed essa avrà due occhi con i quali vedrà, e una lingua con cui parlerà, ed essa renderà testimonianza per coloro che l’hanno toccata con sincerità.” Classificato come sahīh da al-Albānī in Sahīh al-Targhīb wa’l-Tarhīb, 1144. E’ meglio non accalcarsi intorno ad essa e provocare fastidio alle persone o essere infastiditi da loro, a causa dell’hadīth in cui il Profeta disse a ‘Umar: “O ‘Umar, sei un forte uomo, non accalcarti intorno alla Pietra e non disturbare i deboli. Se trovi lo spazio, allora toccala, altrimenti guardala soltanto e dì, ‘Allāhu Akbar’.” Narrato da Ahmad, 191; classificato come qawiy da al-Albānī in Risālat Manāsik al-Hajj wa’l-‘Umrah, pag. 21. Poi egli dovrebbe muoversi verso destra, con la Ka’bah alla sua sinistra, e quando raggiunge l’Angolo Yemenita (al-Rukn al-Yamāni, che è il terzo angolo dopo la Pietra Nera), dovrebbe toccarlo, senza baciarsi la sua mano o dire ‘Allāhu Akbar’. Se non può toccarlo, allora dovrebbe proseguire e non accalcarsi intorno ad esso. Tra l’Angolo Yemenita e la Pietra Nera dovrebbe dire:
  • 52. 51 “Rabbanā ātina fi’l-dunya hasanah wa fi’l-ākhirah hasanah wa qinna ‘adhāb al-Nār” (Nostro Signore! Dacci in questo mondo ciò che è buono e nell’Aldilà ciò che è buono, e salvaci dal tormento del Fuoco) Narrato da Abū Dāwūd e classificato come hasan da al-Albānī in Sahīh Abī Dāwūd, 1666. Ogni volta che egli passa dalla Pietra Nera dovrebbe guardarla e dire ‘Allāhu Akbar’, e nel resto del suo tawāf dovrebbe recitare quello che vuole di dhikr, du’ā’ e Qur’ān, perché il tawāf intorno alla Ka’bah è stato stabilito per il ricordo di Allāh. Nel tawāf gli uomini dovrebbero fare due cose: 1 - Scoprire la spalla destra (idtibā’) dall’inizio del tawāf fino alla fine. Questo è fatto mettendo la metà del rida’ (indumento superiore) sotto l’ascella destra e l’estremità del rida’ sulla spalla sinistra. Quando il pellegrino termina il tawāf, dovrebbe rimettere il suo rida’ com’era prima del tawāf, perché il tempo per indossarlo con una spalla scoperta è solo nel tawāf. 2 - Raml solo nei primi tre giri. Raml significa camminare velocemente a piccoli passi. Negli ultimi
  • 53. 52 quattro giri non c’è raml, piuttosto il pellegrino deve camminare normalmente. Quando il pellegrino ha completato i sette giri del tawāf, dovrebbe coprire la spalla destra e poi andare alla Stazione di ‘Ibrāhīm (Maqām ‘Ibrāhīm) e recitare le Parole: ‫ى‬ً‫ل‬َ‫ص‬ُ‫م‬ َ‫م‬‫ِي‬‫ه‬‫ا‬َ‫ر‬ْ‫ب‬ِ‫إ‬ ِ‫ام‬َ‫ق‬َ‫م‬ ْ‫ِن‬‫م‬ ‫وا‬ُ‫ذ‬ِ‫خ‬‫ه‬‫ت‬‫ا‬ َ‫و‬ “Prendete come luogo di culto [per alcune delle vostre preghiere, cioè le due raka‘āt dopo il tawāf] il Maqām (luogo) [o la pietra] in cui ‘Ibrāhīm ristette [mentre stava costruendo la Ka’bah]!” [Al-Baqarah, 125] Poi dovrebbe pregare due raka‘āt dietro la Stazione; nella prima rak‘ah, dopo aver recitato al-Fātihah, egli dovrebbe recitare َ‫ون‬ُ‫ر‬ِ‫ف‬‫ا‬َ‫ك‬ْ‫ل‬‫ا‬ ‫ا‬َ‫ه‬ُّ‫ي‬َ‫اأ‬َ‫ي‬ ْ‫ل‬ُ‫ق‬ Qul Yā ‘Ayyuhā Al- Kāfirūn (Sūrat Al-Kāfirūn) e nella seconda, َ‫ُو‬‫ه‬ ْ‫ل‬ُ‫ق‬‫د‬َ‫ح‬َ‫أ‬ ُ ‫ه‬‫َّللا‬ Qul Huwa Al-Lahu ‘Aĥad (Sūrat Al-‘Ikhlāş). Poi, quando ha terminato questa preghiera dovrebbe andare alla Pietra Nera e toccarla se può. E’ prescritto a questo punto solo toccarla: se non può farlo, allora dovrebbe andare via e non indicarla.
  • 54. 53 Il Sā’i Poi egli deve andare verso il Mas’ā (luogo per il sā’i) e quando si avvicina ad as-Safā dovrebbe recitare: ِ ‫ه‬‫َّللا‬ ِ‫ِر‬‫ئ‬‫ا‬َ‫ع‬َ‫ش‬ ْ‫ِن‬‫م‬ َ‫ة‬ َ‫و‬ْ‫ر‬َ‫م‬ْ‫ل‬‫ا‬ َ‫و‬ ‫ا‬َ‫ف‬‫ه‬‫الص‬ ‫نه‬ِ‫إ‬ “As-Safā e Al-Marwa (due alture a Makkah) sono veramente Segni di Allāh.” [Al-Baqarah, 158] E dovrebbe dire: “Nabda’u bima bada’a Allāh bihi.” (Iniziamo con ciò con cui Allāh ha iniziato) Poi deve salire su As-Safā, fino a che può vedere la Ka’bah, quindi dovrebbe guardarla e alzare le mani e lodare Allāh, e fare du’ā’ come vuole. Il Profeta era solito dire: “Lā ilāha ill-Allāh wahdahu lā sharīka lah, lahu’l-mulk, wa lahu’l-hamd, wa huwa ‘ala kulli shay’in qadīr. Lā ilāha ill-Allāh wahdah, anjaza wa’dah, wa nasara ‘abdah, wa hazamā al-ahzāba wahdah.” (Non c’è altro dio all’infuori di Allāh solo, senza compagni o associati, Suo è il Dominio, lode a Lui, ed Egli è in grado di fare ogni cosa. Non c’è dio all’infuori di Allāh solo; Egli ha adempiuto la Sua promessa,
  • 55. 54 concesso la vittoria al Suo servo, e sconfitto i confederati da solo) Narrato da Muslim, 1218. Egli deve ripetere questo tre volte, e in mezzo fare du’ā’. Dovrebbe recitare questo dhikr e poi fare du’ā’, quindi recitarlo di nuovo e fare du’ā’, e recitarlo una terza volta, poi scendere ad al-Marwa, e non fare du’ā’ dopo la terza volta. Quando raggiunge la marcatura verde, deve andare il più velocemente possibile, senza disturbare nessuno, perché è stato provato che il Profeta fece il sā’i tra as-Safā e al-Marwa, e disse: “Il letto del fiume non è attraversato se non con vigore.” Narrato da Ibn Mājah e classificato come sahīh da al-Albānī in Sahīh Ibn Mājah, 2419. Il letto del fiume [si trattava di un letto di un fiume secco al tempo del Profeta ] è l’area tra i due marcatori verdi che sono qui ora. Quando egli raggiunge il secondo marcatore verde, dovrebbe camminare normalmente, fino a raggiungere al-Marwa. Egli deve salire e girare per guardare la Qibla, e sollevare le mani e dire quello che ha detto ad as-Safā. Poi dovrebbe scendere da al-Marwa e dirigersi ad as- Safā, camminare nel posto dove si cammina e correre
  • 56. 55 nel posto dove si corre. Quando raggiunge as-Safā dovrebbe fare quello che ha fatto la prima volta, e lo stesso quando torna ad al-Marwa, fino a quando non ha completato i sette percorsi; andare da as-Safā ad al- Marwa è un percorso, e ritornare da al-Marwa ad as- Safā è un altro percorso. Durante il suo sā’i, egli può dire quello che vuole o fare dhikr e du’ā’, e recitare il Qur’ān. Nota: Il versetto: ِ ‫ه‬‫َّللا‬ ِ‫ِر‬‫ئ‬‫ا‬َ‫ع‬َ‫ش‬ ْ‫ِن‬‫م‬ َ‫ة‬ َ‫و‬ْ‫ر‬َ‫م‬ْ‫ل‬‫ا‬ َ‫و‬ ‫ا‬َ‫ف‬‫ه‬‫الص‬ ‫نه‬ِ‫إ‬ “As-Safā e Al-Marwa (due alture a Makkah) sono veramente Segni di Allāh.” [Al-Baqarah, 158] dovrebbe essere recitato dal pellegrino che vuole eseguire il sā’i solo quando si avvicina ad as-Safā all’inizio del sā’i. Non è mustahabb ripeterlo ogni volta che si avvicina as-Safā e al-Marwa, come alcuni fanno.
  • 57. 56 La sentenza sull’arrampicarsi sulla Jabal ar-Rahma (Montagna della Misericordia) il giorno di ‘Arafāt e sul pregare in cima a questa montagna (5) Lode ad Allāh. Non è dimostrato che il Profeta incoraggiò ad arrampicarsi sulla montagna di ‘Arafāt che è conosciuta dalla gente come Jabal ar-Rahma. Non fu il suo metodo arrampicarsi su questa montagna durante l’Hajj o farne un rito. Egli disse: “Imparate da me i vostri riti (dell’Hajj).” Il metodo dei Califfi Ben Guidati e di tutti i Sahābah fu come quello del Profeta , e lo stesso vale per quelli che hanno seguito le loro orme. Essi non si arrampicarono su questa montagna durante l’Hajj e non presero ciò come un rito, seguendo l’esempio del Messaggero di Allāh . Ciò che è dimostrato è che egli stazionò ai piedi di questa montagna vicino le grandi rocce e disse: “Ho stazionato qui e tutta ‘Arafāt è luogo di stazione, ed evitate la valle di ‘Aranah.”
  • 58. 57 Per questo molti dei sapienti, come Imām an-Nawawī, Shaykh al-Islām Ibn Taymiyah e Shaykh Siddīq Khan, dissero: Arrampicarsi su questa montagna durante l’Hajj, come se fosse un rito, è un’innovazione. Il Profeta disse: “Chi compie un’azione che non fa parte di questa materia delle nostre, gli sarà respinta.” Non fu la sua pratica offrire qualsiasi preghiera nāfil stazionando ad ‘Arafāt; piuttosto egli si limitò a pregare il Zuhr e la ‘Asr nella Masjid Namirah, unendo e accorciando le preghiere. Egli non si sistemò per la preghiera in quella che è chiamata Jabal ar-Rahma, sulla quale chi vi si arrampica offrirebbero preghiere nāfil o obbligatorie il giorno di ‘Arafāt. Piuttosto, dopo aver pregato il Zuhr e la ‘Asr, egli si teneva occupato nel ricordo di Allāh (dhikr), recitando il tasbīh (Subhān Allāh), il tahlīl (Lā ilāha ill-Allāh), il tahmīd (al-hamdu Lillāh), il takbīr (Allāhu Akbar) e la Talbiyah, invocando il suo Signore e supplicandoLo, fino a quando il sole tramontava. Così, sistemarsi su questa montagna per pregare, è per coloro che vi si arrampicano un’innovazione introdotta dagli ignoranti. E Allāh è la fonte della forza, che Allāh invii benedizioni e pace sul nostro Profeta Muhammad e sulla sua famiglia e i Compagni. Fine citazione.
  • 59. 58 Shaykh Muhammad ibn Ibrāhīm Āl al-Shaykh, Shaykh ‘Abd al-Razzāq ‘Afīfi, Shaykh ‘Abd-Allāh ibn Ghadyān, Shaykh ‘Abd-Allāh ibn Munayyi’ Fatāwa al-Lajnah al-Dā’imah, 11/206-208 Shaykh Ibn Uthaymīn (che Allāh abbia misericordia di lui) disse: Arrampicarsi sulla montagna di ‘Arafāt non è qualcosa di prescritto nell’Islām; piuttosto se la gente lo prende come un atto di culto è un’innovazione; non è permesso alla gente credere che questo sia un atto di culto o farlo sulla base del fatto che si tratti di un atto di culto. Il Messaggero fu il più appassionato di tutte le persone a compiere il bene, e fu il più efficace di tutte le persone nel trasmettere il Messaggio, e fu il più sapiente di tutti gli uomini sulla religione di Allāh. Egli non si arrampicò su questa montagna né istruì qualcuno a farlo, e non approvò che chiunque vi si arrampicasse, per quanto ne so. Sulla base di ciò, arrampicarsi su questa montagna non è prescritto, piuttosto il Messaggero di Allāh disse, quando stazionò dietro ad essa sul lato orientale: “Ho stazionato qui e tutta ‘Arafāt è luogo di stazione.” E’ come se egli stava indicando che ogni persona
  • 60. 59 dovrebbe stazionare nel suo proprio posto e non premere e spingere per raggiungere il luogo in cui il Messaggero stazionò. Fine citazione. Majmū’ Fatāwa Ibn ‘Uthaymīn (23/32)
  • 61. 60 Significato di “Hajj è ‘Arafāt” (6) Lode ad Allāh. Ciò che s’intende con le parole del Profeta , “Hajj è ‘Arafāt”, è che nell’Hajj è essenziale stazionare ad ‘Arafāt. Chi non staziona ad ‘Arafāt ha perso l’Hajj. Ciò non significa che chi staziona ad ‘Arafāt non deve più fare nessuna delle azioni dell’Hajj, secondo il consenso dei sapienti, perché se una persona staziona ad ‘Arafāt, deve ancora compiere alcune azioni dell’Hajj, come ad esempio pernottare a Muzdalifah, fare il tawāf al-ifādah e il sā’i tra as-Safā e al-Marwa, lapidare le Jamarāt e pernottare a Mina. Piuttosto ciò che s’intende, è che stazionare ad ‘Arafāt è una parte essenziale dell’Hajj e per uno che non staziona ad ‘Arafāt, allora non c’è Hajj per lui. Per questo i sapienti hanno detto: Chi perde la stazione (ad ‘Arafāt) ha perso l’Hajj. Fine citazione. Majmū’ Fatāwa Ibn ‘Uthaymīn, 23/24
  • 62. 61 Qual è l’evidenza che rende obbligatorio pernottare a Muzdalifah? (7) Lode ad Allāh. L’evidenza che ciò è obbligatorio è il versetto in cui Allāh dice: َ‫س‬ْ‫ي‬َ‫ل‬ْ‫م‬ُ‫ك‬ْ‫ي‬َ‫ل‬َ‫ع‬ٌ‫ح‬‫ا‬َ‫ن‬ُ‫ج‬ْ‫ن‬َ‫أ‬‫وا‬ُ‫غ‬َ‫ت‬ْ‫ب‬َ‫ت‬ً‫ال‬ْ‫ض‬َ‫ف‬ْ‫ِن‬‫م‬ْ‫م‬ُ‫ك‬ِّ‫ب‬َ‫ر‬‫ا‬َ‫ذ‬ِ‫إ‬َ‫ف‬ْ‫م‬ُ‫ت‬ْ‫ض‬َ‫ف‬َ‫أ‬ْ‫ِن‬‫م‬ٍ‫ت‬‫ا‬َ‫ف‬َ‫ر‬َ‫ع‬‫وا‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬َ‫ف‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬َ‫د‬ْ‫ن‬ِ‫ع‬ِ‫ر‬َ‫ع‬ْ‫ش‬َ‫م‬ْ‫ل‬‫ا‬ِ‫ام‬َ‫ر‬َ‫ح‬ْ‫ل‬‫ا‬ُ‫ه‬‫و‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬ َ‫و‬‫ا‬َ‫م‬َ‫ك‬ْ‫م‬ُ‫ك‬‫ا‬َ‫َد‬‫ه‬ْ‫ن‬ِ‫إ‬ َ‫و‬ْ‫م‬ُ‫ت‬‫ن‬ُ‫ك‬ْ‫ِن‬‫م‬ِ‫ه‬ِ‫ل‬ْ‫ب‬َ‫ق‬ْ‫ِن‬‫م‬َ‫ل‬َ‫ين‬ِّ‫ل‬‫ا‬‫ه‬‫ض‬‫ال‬ “Non sarà per nulla peccato se cercherete di guadagnarvi la grazia del vostro Signore (durante il Pellegrinaggio con il commercio). Poi quando lasciate ‘Arafāt ricordatevi di Allāh (glorificando le Sue lodi, cioè le preghiere e le invocazioni) presso il Mashar-il-Haram. E ricordatevi di Lui (invocando Allāh per goni bene), di come vi ha mostrato la Via, nonostante foste fra gli sviati.” [Al-Baqarah, 198] Il principio di base per quanto riguarda i comandi è che essi sono obbligatori salvo che non vi siano evidenze che indicano il contrario. E perché il Profeta disse a ‘Urwah ibn Mudarris , quando lo incontrò alla preghiera del Fajr il giorno di Muzdalifah, quando
  • 63. 62 ‘Urwah gli disse: “O Messaggero di Allāh, sono stremato e ho sfinito il mio cammello, non c’è collina sulla quale non sono stato.” Il Messaggero di Allāh disse: “Chiunque ha partecipato a questa preghiera delle nostre ed è rimasto con noi fino a quando ci siamo mossi, e ha stazionato a ‘Arafāt prima di ciò, di notte o di giorno, ha completato il suo Hajj e ha completato i suoi riti.” E perché il Profeta accordò una concessione per la debolezza, permettendo loro di muoversi da Muzdalifah al termine della notte, e la concessione indica che il principio originario è che ciò era un dovere e una condizione imprescindibile. Infatti alcuni dei sapienti sono del parere che sostare a Muzdalifah sia uno dei pilastri o delle parti essenziali dell’Hajj, perché Allāh, sia Egli magnificato, l’ha ingiunto nel versetto in cui ha detto: َ‫س‬ْ‫ي‬َ‫ل‬ْ‫م‬ُ‫ك‬ْ‫ي‬َ‫ل‬َ‫ع‬ٌ‫ح‬‫ا‬َ‫ن‬ُ‫ج‬ْ‫ن‬َ‫أ‬‫وا‬ُ‫غ‬َ‫ت‬ْ‫ب‬َ‫ت‬ً‫ال‬ْ‫ض‬َ‫ف‬ْ‫ِن‬‫م‬َ‫ر‬ْ‫م‬ُ‫ك‬ِّ‫ب‬‫ا‬َ‫ذ‬ِ‫إ‬َ‫ف‬ْ‫م‬ُ‫ت‬ْ‫ض‬َ‫ف‬َ‫أ‬ْ‫ِن‬‫م‬ٍ‫ت‬‫ا‬َ‫ف‬َ‫ر‬َ‫ع‬‫وا‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬َ‫ف‬ َ ‫ه‬‫َّللا‬َ‫د‬ْ‫ن‬ِ‫ع‬ِ‫ر‬َ‫ع‬ْ‫ش‬َ‫م‬ْ‫ل‬‫ا‬ِ‫ام‬َ‫ر‬َ‫ح‬ْ‫ل‬‫ا‬ُ‫ه‬‫و‬ُ‫ر‬ُ‫ك‬ْ‫اذ‬ َ‫و‬‫ا‬َ‫م‬َ‫ك‬ْ‫م‬ُ‫ك‬‫ا‬َ‫َد‬‫ه‬ْ‫ن‬ِ‫إ‬ َ‫و‬ْ‫م‬ُ‫ت‬‫ن‬ُ‫ك‬ْ‫ِن‬‫م‬ِ‫ه‬ِ‫ل‬ْ‫ب‬َ‫ق‬ْ‫ِن‬‫م‬َ‫ل‬َ‫ين‬ِّ‫ل‬‫ا‬‫ه‬‫ض‬‫ال‬ “Non sarà per nulla peccato se cercherete di guadagnarvi la grazia del vostro Signore (durante il Pellegrinaggio con il commercio). Poi quando lasciate ‘Arafāt ricordatevi di Allāh
  • 64. 63 (glorificando le Sue lodi, cioè le preghiere e le invocazioni) presso il Mashar-il-Haram. E ricordatevi di Lui (invocando Allāh per goni bene), di come vi ha mostrato la Via, nonostante foste fra gli sviati.” [Al-Baqarah, 198] E il Profeta aderì a ciò e disse: “Mi sono fermato qui, e tutta Jam’ - cioè Muzdalifah - è un luogo di stazione.” Narrato da Muslim. Tuttavia la visione erudita moderata è che pernottare a Muzdalifah sia obbligatorio, ma non è una parte essenziale o un pilastro e non è una Sunnah. Fine citazione. Majmū’ Fatāwa Ibn ‘Uthaymīn, 23/52.
  • 65. 64 Evidenze per il rito della lapidazione delle Jamarāt durante l’Hajj (8) Lode ad Allāh. Lapidare le Jamarāt è uno dei riti obbligatori dell’Hajj ed è prescritto per tutti coloro che hanno intenzione di compiere questo grande pellegrinaggio. Questo rito è menzionato chiaramente nella Sunnah e la sua autenticità è concordata dai sapienti. E’ stato narrato da Ibn ‘Abbās che il Profeta fece sedere al-Fadl dietro di lui sulla sua cavalcatura, e al- Fadl disse che egli non smise di recitare la Talbiyah finché non lapidò la Jamrah. Narrato ad al-Bukhārī (1685) e Muslim (1282). E’ stato narrato da ‘Abd-Allāh che egli venne alla Jamrah più larga e lasciò la Casa alla sua sinistra e Mina alla sua destra e la lapidò con sette (sassolini), e disse: Questo è come colui al quale fu rivelata Sūrat Al-Baqarah lapidò. Narrato da al-Bukhārī (1748) e Muslim (1296) E’ stato narrato da Ibn ‘Umar che lui avrebbe lapidato al-Jamrah al-Dunya (la Jamrah vicina alla
  • 66. 65 moschea Khayf) con sette sassolini, pronunciando il takbīr dopo ogni tiro. Poi sarebbe andato avanti fino a raggiungere il livello del terreno, dove si sarebbe messo di fronte alla Qibla, rimanendoci per molto tempo, offrendo du’ā’ e sollevando le mani. Poi avrebbe lapidato il pilastro di mezzo, poi si sarebbe mosso a sinistra verso il terreno di mezzo, dove si sarebbe messo di fronte alla Qibla. Sarebbe rimasto lì per molto tempo offrendo du’ā’ e sollevando le mani. Poi avrebbe lapidato la Jamarat al-‘Aqabah dal centro della valle, ma senza stare accanto ad essa. Poi sarebbe andato via e disse: Questo è come l’ho visto fare al Profeta . Narrato da al-Bukhārī (1751). Ibn al-Mundhir (che Allāh abbia misericordia di lui) disse: Essi hanno convenuto all’unanimità che se una persona lapida le Jamarāt durante i giorni di al- Tashrīq, dopo che il sole ha oltrepassato il meridiano, ciò è valido. Al-Ijmā’ di Ibn al-Mundhir (11). Ibn Hazm (che Allāh abbia misericordia di lui) disse: Essi hanno convenuto che i tre giorni dopo il Giorno del Sacrificio sono i giorni per lapidare le Jamarāt, e
  • 67. 66 che, chi le lapida in quei giorni dopo il meridiano, ciò è valido. Marātib al-Ijmā’ di Ibn Hazm (46). Ibn Qudāmah (che Allāh abbia misericordia di lui) disse: Quando egli raggiunge Mina, dovrebbe iniziare con la Jamarat al-‘Aqaba, che è la più lontana delle Jamarāt da Mina e la più vicina a Makkah, ed essa è ad al-‘Aqabah, per questo è chiamata anche Jamarat al-‘Aqabah. Egli deve lapidarla con sette sassolini, pronunciando il takbīr a ogni lancio. Dovrebbe stare al centro della valle e girarsi per stare di fronte alla Qibla, poi dovrebbe andar via e non restare lì. Questo è un riassunto dei pareri di quei sapienti le cui opinioni noi conosciamo. Fine citazione. Al-Mughni (3/218). Abū Hāmid al-Ghazāli (che Allāh abbia misericordia di lui) disse: Per quanto riguarda la lapidazione delle Jamarāt, lo scopo dietro a questo è seguire il comando e manifestare sottomissione e servitù ad Allāh, e mostrarGli completa obbedienza, senza che il pensiero razionale o l’ego abbia alcuna parte in ciò. L’obiettivo è anche quello di imitare ‘Ibrāhīm , quando Iblīs (che Allāh lo maledica) apparve in quel luogo per instillare confusione nella sua mente o tentarlo al
  • 68. 67 peccato, e Allāh gli ordinò di lanciargli pietre così da allontanarlo e distruggere le sue speranze. Se hai mai pensato che “lo Shaytān gli apparve e lui lo vide ed è per questo che egli lo lapidò, ma quanto a me, lo Shaytān non mi è apparso”, va notato che tale pensiero viene dallo Shaytān e che egli è colui che sta mettendo questo nella tua mente, così da rallentarti quando stai lanciando, e tu immaginerai che si tratta di un’azione in cui non c’è nulla di buono e che è simile al gioco, quindi perché dovresti perdervi del tempo? Caccia tutto ciò dalla tua mente con un atteggiamento serio e determinazione nel lanciare i sassolini, nonostante lo Shaytān. Ricordati che stai esteriormente lanciando sassolini ad al-‘Aqabah, ma in realtà li stai gettando nella faccia dello Shaytān e con essi gli stai rompendo la schiena, perché nulla lo infastidisce tranne la tua obbedienza al comando di Allāh, aldilà della venerazione per Lui, semplicemente a causa del Suo comando, e l’anima e la mente non hanno nulla a che fare con questo. Fine citazione. Ihya’ ‘Ulūm al-Dīn, 1/270 E Allāh ne sa di più.
  • 69. 68 Sentenze che si applicano solo alle donne durante l’Hajj (9) Lode ad Allāh. Complimenti per la vostra decisione di andare a Makkah per eseguire il dovere obbligatorio dell’Hajj, quest’obbligo al quale molte donne Musulmane non prestano sufficiente attenzione. Alcune donne sono ignoranti del fatto che l’Hajj sia per loro obbligatorio; alcune lo sanno, ma lo rimandano fino a che la morte le coglie alla sprovvista e non sono riuscite ad andare in Hajj; e alcune di loro non capiscono nulla dei riti, così fanno cose che sono harām e che possono anche invalidare il loro Hajj senza che se ne rendano conto. Allāh è Colui il Cui aiuto noi cerchiamo. L’Hajj è un dovere che Allāh ha ingiunto ai Suoi servi, è il quinto pilastro dell’Islām ed è il jihād delle donne, come il Profeta disse ad ‘Ā’ishah : “Il vostro jihād è l’Hajj.” Narrato da al-Bukhārī. Di seguito alcuni consigli e sentenze che si applicano specificamente alle donne che vogliono compiere il Pellegrinaggio. Queste sono cose che vi aiuteranno a affinché il vostro Hajj sia accettato, e un Hajj
  • 70. 69 accettato, come il Profeta disse, “non porta ricompensa minore del Paradiso.” Concordato. 1 - La sincerità nei confronti di Allāh è una condizione di qualsiasi atto di culto, tra cui l’Hajj, affinché sia valido e accettato. Quindi siate sincere nei confronti di Allāh durante l’Hajj, e guardatevi dal mettervi in mostra, perché il mettersi in mostra invalida le buone azioni e porta alla punizione. 2 – Seguire la Sunnah e compiere azioni in accordo con gli insegnamenti del Profeta è la seconda condizione affinché le azioni siano valide e accettate, perché il Profeta disse: “Chi compie qualsiasi azione che non è in accordo con questa faccenda delle nostre, gli sarà respinta.” Narrato da Muslim. Ciò significa che dovreste imparare le sentenze dell’Hajj secondo la Sunnah del Profeta , con l’ausilio di libri utili che si basano su prove sahīh dal Qur’ān e dalla Sunnah. 3 - Attenzione allo shirk maggiore e minore (associazione di altri con Allāh), e al peccato in tutte le sue forme. Shirk maggiore significa che una persona esce dal recinto dell’Islām, che le sue buone azioni sono rese invalide e che egli è esposto alla punizione. Shirk minore significa che le buone azioni di una
  • 71. 70 persona sono rese invalide e che egli è esposto alla punizione. Peccato significa che egli è esposto alla punizione. 4 - Non è lecito per una donna viaggiare per l’Hajj o per qualsiasi altro scopo senza un mahram, perché il Profeta disse: “Nessuna donna dovrebbe viaggiare senza un mahram.” Concordato. Il mahram è il marito o ogni uomo che per una donna è per sempre interdetto sposare, a causa dei legami di sangue oppure del radā’ah (legame che deriva dall’allattamento al seno) o dei legami attraverso il matrimonio. Questa è una delle condizioni dell’Hajj che è obbligatoria per le donne. Se una donna non ha un mahram che viaggia con lei, allora non deve compiere l’Hajj. 5 - Una donna può entrare in ihrām con qualsiasi vestito che le piace, nero o di qualsiasi altro colore, purché eviti l’esposizione libertina (tabarruj) o i vestiti alla moda e le vanità, come ad esempio gli abiti stretti, trasparenti, corti, sottili o decorati. Le donne devono anche stare attente a evitare abiti che ricordano i vestiti degli uomini o dei kuffār. Perciò noi sappiamo che non c’è evidenza per la pratica di alcune persone che scelgono per le donne un
  • 72. 71 colore specifico da indossare in stato di ihrām, come il verde o il bianco; piuttosto questo è un tipo di bid’ah (innovazione). 6 - Dopo aver formulato l’intenzione di entrare in ihrām, è harām per la muhrimah (donna in ihrām) metter su qualsiasi tipo di profumo, sia sul corpo che sui vestiti. 7 - E’ harām per la muhrimah rimuovere tutti i capelli dalla sua testa o dal corpo con qualsiasi mezzo, e tagliarsi le unghie. 8 - E’ harām per la muhrimah indossare il burqa o il niqāb (tipi di velo che coprono il volto), e indossare guanti, perché il Profeta disse: “Le donne (durante l’Hajj) non devono indossare niqāb o guanti.” Narrato da al-Bukhārī. 9 - La muhrimah non deve scoprire il viso o le mani di fronte a uomini non-maharīm, adducendo la scusa che il niqāb e i guanti sono tra le cose proibite in stato di ihrām, perché esse possono coprire i loro volti e le mani con qualcosa come i loro vestiti, sciarpe, eccetera. Umm al-Mu’minīn ‘Ā’ishah disse: “I cavalieri erano soliti passarci vicino quando eravamo con il Messaggero di Allāh in ihrām. Quando ci affiancavano, noi abbassavamo i nostri jilbāb dalle
  • 73. 72 nostre teste sui nostri volti, e quando loro erano passati oltre, li scoprivamo.” Narrato da Abū Dāwūd e classificato come sahīh da al-Albānī in Hijāb al- Mar’ah al-Muslimah. 10 - Alcune donne, quando entrano in ihrām, mettono qualcosa di simile a un turbante o una clip sulle loro teste, in modo che nessuna parte del khimār o del jilbāb coprirà i loro volti. Questo è un crearsi problemi che non è necessario, perché non c’è niente di sbagliato con la copertura che tocca il volto della muhrimah. 11 - E’ lecito per la muhrimah indossare una camicia, pantaloni, calzini ai piedi, bracciali d’oro e anelli, orologi, eccetera, ma dovrebbe coprire i suoi ornamenti di fronte agli uomini non-maharīm durante l’Hajj e in altre occasioni. 12 - Alcune donne, se passano il mīqāt con l’intenzione di compiere l’Hajj o la ‘Umrah e gli capita di essere mestruate, non entrano in ihrām, pensando che si tratta di una condizione dell’ihrām non avere le mestruazioni. Così passano il mīqāt senza entrare in ihrām. Questo è un errore evidente, perché avere le mestruazioni non significa che una donna non possa entrare in ihrām. Così una donna mestruata dovrebbe
  • 74. 73 entrare in ihrām e fare tutto ciò che fanno gli altri pellegrini, a eccezione del tawāf intorno alla Ka’bah. Lei dovrebbe ritardare il tawāf fino a che non diventa pura (cioè, fino a quando il suo mestruo termina). Se ritarda lo stato di ihrām e passa il mīqāt senza entrare in ihrām, allora deve tornare indietro ed entrare in ihrām dal mīqāt; se non torna indietro, allora deve offrire un sacrificio, perché non è riuscita a fare qualcosa che era obbligatoria per lei. 13 - Se una donna teme di non poter essere in grado di completare i riti dell’Hajj, può stabilire una condizione quando entra in ihrām dicendo, “Se sono impedita (di completare l’Hajj), allora uscirò dallo stato di ihrām nel punto in cui sono impedita.” Poi, se succede qualcosa che le impedisce di completare l’Hajj, uscirà dallo stato di ihrām e non ci sarà nessuna colpa su di lei. 14 - Ricordare le azioni dell’Hajj: (I) Quando viene il giorno di al-Tarwiyah, che è l’ottavo giorno di Dhu’l-Hijjah, fate il ghusl ed entrate in ihrām, e recitate la Talbiyah, dicendo: “Labbayka Allāhumma labbayk, labbayka lā sharīka laka labbayk. Inna al-hamd wa’l-ni’mata laka wa’l-mulk, lā sharīka lak.”
  • 75. 74 (Eccomi, O Allāh, eccomi qui. Eccomi, Tu non hai associati, eccomi qui. Davvero a Te ogni lode e benedizione, e tutta la sovranità, Tu non hai associati) (II) Uscite a Mina, e pregate Zuhr, ‘Asr, Maghrib, ‘Isha e Fajr, accorciando le quattro raka‘āt delle preghiere a due raka‘āt, senza unire le orazioni. (III) Quando il sole sorge il nono giorno di Dhu’l- Hijjah, andate ad ‘Arafāt, e lì pregate Zuhr e ‘Asr, accorciate e unite al tempo del Zuhr. Stazionate ad ‘Arafāt e fate du’ā’, ricordando Allāh, implorando Allāh e pentendovi, fino al tramonto. (IV) Quando il sole tramonta sul nono giorno, andate da ‘Arafāt a Muzdalifah, e pregate Maghreb e ‘Isha, accorciate e unite. Restate lì fino alla preghiera del Fajr, e dopo il Fajr sforzatevi duramente nel dhikr, nella du’ā’ e nel conversare con Allāh, fino a quando non è diventato molto chiaro. (V) Portatevi da Muzdalifah a Mina prima che il sole sorga sul giorno della ‘Īd. Quando raggiungete Mina, fate quanto segue: a. Lapidate la Jamarat al-‘Aqaba con sette sassolini, e pronunciate il Takbīr (“Allāhu Akbar”) ad ogni tiro.
  • 76. 75 b. Macellate l’hadiy (sacrificio), dopo che il sole è sorto. c. Tagliate la lunghezza di un dito da ogni lato dei vostri capelli (circa due centimetri). d. Tornate a Makkah e fate il tawāf al-ifādah, e il sā’i dell’Hajj tra as-Safā e al-Marwa, se state compiendo il tamattu’, o se state compiendo l’ifrād o il qirān se non avete fatto il sā’i dopo il tawāf d’arrivo. (VI) Lapidate le Jamarāt l’11, il 12 e il 13 di Dhu’l- Hijjah, dopo che il sole ha superato il suo zenit, se volete ritardare la partenza; o l’11 e il 12 soltanto se volete partire prima. Dovete inoltre rimanere a Mina in quelle notti. (VII) Se desiderate tornare al vostro paese, allora eseguite il tawāf d’addio; questo concluderà le azioni dell’Hajj. 15 - Le donne non devono recitare la Talbiyah ad alta voce, ma devono farlo sommessamente in modo che solo loro e le donne accanto ad esse possano sentire e in modo che gli uomini non-maharīm non possano sentire, per timore che ciò causi fitna (tentazione) e attiri attenzione. Il tempo per recitare la Talbiyah parte da dopo l’entrata in ihrām per l’Hajj e dura fino
  • 77. 76 a quando si lapida la Jamarat al-‘Aqabah nel Giorno del Sacrificio. 16 - Se il mestruo di una donna inizia dopo che lei ha compiuto il tawāf e prima che ha fatto il sā’i, lei dovrebbe completare il resto dei riti e fare il sā’i anche se è mestruata, perché la tahārah (purezza) non è essenziale per il sā’i. 17 - E’ lecito per una donna usare pillole per ritardare le mestruazioni che le consentiranno di eseguire i riti dell’Hajj, a condizione che ciò non le procurerà danno. 18 - Attenzione alla calca con gli uomini in tutti i riti dell’Hajj, specialmente durante il tawāf, alla Pietra Nera e all’Angolo Yemenita, durante il sā’i e lapidando le Jamarāt. Scegliete orari in cui c’è meno affollamento. Umm al-Mu’minīn ‘Ā’ishah era solita fare il tawāf in una zona distante dagli uomini, e non toccava la Pietra Nera o l’Angolo Yemenita se c’era calca. 19 - Le donne non devono camminare in fretta (raml) durante il tawāf o correre (rakd) durante il sā’i. Raml significa camminare rapidamente nei primi tre giri del tawāf e rakd significa correre tra i due marcatori verdi in ogni percorso del sā’i. Queste azioni sono Sunnah per i soli uomini.
  • 78. 77 20 - Attenzione a quel piccolo libro che contiene ’ad’iyah innovate, come ad esempio una specifica du’ā’ per ogni tratto del tawāf e del sā’i per la quale non vi è alcuna evidenza dal Qur’ān e della Sunnah. E’ prescritto recitare la du’ā’ durante il tawāf e il sā’i in qualunque modo si vuole, per il meglio in questo mondo e nell’Aldilà. Se la du’ā’ è una di quelle narrate dal Profeta , ciò è ancora migliore. 21 - Una donna mestruata può leggere libri di ’ad’iyah e dhikr che sono prescritti nella Sharī’ah, anche se contengono versetti del Qur’ān. È anche lecito per lei recitare il Qur’ān senza toccare il Mus-haf. 22 - Attenzione a scoprire una qualsiasi parte del corpo, specialmente nei luoghi dove gli uomini potrebbero vedervi, come le aree pubbliche per il wudū’. Alcune donne non si preoccupano di avere vicino degli uomini in tali zone e durante il wudū’ scoprono cose che non è lecito scoprire, come le braccia, il viso e i polpacci. Esse arrivano anche a togliersi i loro copricapi, scoprendo in tal modo la testa e il collo. Tutto questo è harām e non è lecito, perché provoca una grande quantità di fitna (tentazione) per esse e per gli uomini.
  • 79. 78 23 - E’ permesso alle donne lasciare Muzdalifah prima dell’alba, perché il Profeta permise ad alcune donne, soprattutto quelle che erano deboli, di lasciare Muzdalifah dopo che la luna era tramontata alla fine della notte. Fu così affinché esse potessero lapidare Jamarat al-‘Aqaba prima che diventasse affollato. Nei Sahīhayn è narrato da ‘Ā’ishah che Sawdah , durante la notte di Muzdalifah, chiese al Profeta il permesso di partire prima che diventasse troppo affollato, perché lei era una donna grossa, e lui le accordò il permesso. 24 - È lecito ritardare la lapidazione della Jamrah fino a notte, se il tutore della donna pensa che la calca sia troppo grande intorno a Jamarat al-‘Aqabah e che ciò possa costituire un pericolo per le donne che sono con lui. Così è permesso ritardare la loro lapidazione della Jamrah finché l’affollamento è minore o si sia fermato, e non c’è niente di sbagliato per loro nel farlo. Lo stesso vale per quanto riguarda la lapidazione delle Jamarāt durante i tre giorni di Tashrīq, nei quali le donne possono lapidarle dopo la ‘Asr, che è il momento in cui l’affollamento è molto minore, com’è ben noto. Se questo non è possibile, allora non c’è niente di sbagliato per loro ritardarlo fino alla notte.
  • 80. 79 25 - Attenzione al seguente punto: non è lecito per una donna permettere al proprio marito di avere rapporti sessuali con lei o essere in intimità con lei fino a quando non è ancora completamente uscita dallo stato di ihrām. Questa uscita dall’ihrām si ottiene quando avvengono tre cose: (I) Lapidare la Jamarat al-‘Aqaba con sette sassolini. (II) Tagliare di un dito da tutte le estremità dei capelli, che è circa due centimetri. (III) Fare il tawāf dell’Hajj (tawāf al-ifādah). Una volta che una donna ha compiuto queste tre cose, è lecito per lei fare tutte le cose che gli sono state proibite durante lo stato di ihrām, incluso il rapporto sessuale. Se lei ha compiuto solo due di queste tre cose, allora è lecito per lei di fare qualunque cosa ad eccezione del rapporto sessuale. 26 - Non è lecito per una donna mostrare i suoi capelli agli uomini non-maharīm mentre si sta tagliando le punte dei capelli, come molte donne fanno al Mas’ā (luogo del sā’i), perché i capelli sono ‘awrah e non è permesso mostrarli a nessun uomo non-mahram. 27 - Attenzione a dormire davanti agli uomini. Questo è ciò che vediamo fare a molte donne che compiono
  • 81. 80 l’Hajj con le loro famiglie, senza una tenda o qualunque cosa che le nasconda agli occhi degli uomini, così esse dormono per strada o sui marciapiedi e sotto ponti rialzati, e nella Masjid al- Khīf, tra gli uomini o vicino agli uomini. Questo è uno dei più grandi mali cui si deve porre fine. 28 - Le donne che sono mestruate o che sanguinano dopo il parto non devono fare il tawāf d’addio. Questa è una delle dispense che la Sharī’ah concede alle donne. Le donne in stato di mestruo possono tornare alle loro famiglie, anche se non hanno fatto il tawāf d’addio, così esse rendono grazie ad Allāh per questa dispensa e benedizione.
  • 82. 81 Effetti e finalità dell’Hajj (10) Lode ad Allāh. Gli obiettivi e le finalità dell’Hajj sono grandi e sublimi. Segue una descrizione di alcune di esse: 1 - Un senso di connessione con i Profeti (pace su di loro), dal nostro padre ‘Ibrāhīm che costruì la Casa, al nostro Profeta Muhammad il Messaggero di Allāh e il suo rispetto per la santità di Makkah. Quando il pellegrino visita i luoghi sacri ed esegue i riti, ricorda la visita di quei puri Profeti anche in questo luogo sacro. Muslim (241) narrò che Ibn ‘Abbās disse: Viaggiammo con il Messaggero di Allāh tra Makkah e Madīnah, e passammo per una valle. Egli disse: “Che valle è questa?” Dissero, “La valle di al-Azraq.” Egli disse, “E’ come se vedessi Mūsa il Messaggero di Allāh , mettere le sue dita nelle orecchie e implorare Allāh, recitare la Talbiyah e passare per questa valle.” Poi viaggiammo fino a quando arrivammo a un passo di montagna. Egli disse: “Che passo di montagna è questo?” Dissero, “Harsha o Lift.” Egli disse, “E’ come se vedessi Yūnus su un cammello rosso, indossare un
  • 83. 82 mantello di lana, le redini del suo cammello fatte di fibre di datteri di palma, passare per questa valle recitando la Talbiyah.” 2 - Il candore e la pulizia degli abiti dei pellegrini sono un segno di purità interiore, pulizia del cuore e purezza del messaggio e del metodo. Questo significa mettere da parte ogni ornamento e mostrare umiltà, ed è un ricordo della morte quando il defunto viene avvolto in simili panni. Così è come se egli si appresta a incontrare Allāh. 3 - Entrare in ihrām dal mīqāt è l’espressione fisica dell’adorazione e dell’asservimento ad Allāh, e della sottomissione ai Suoi comandi e leggi. Nessuno ci passa (senza entrare in ihrām) perché si tratta di un comando di Allāh e di una legge che Egli ha prescritto. Ciò conferma l’unità della Ummah e il suo seguire un sistema senza nessuna differenziazione o esenzione per quanto riguarda la definizione dei mawāqīt. 4 - L’Hajj è il simbolo del Tawhīd fin dal primo momento che il pellegrino entra in ihrām. Jābir ibn ‘Abd-Allāh disse, descrivendo l’Hajj del Profeta : “Poi egli cominciò a dire le parole del Tawhīd, «Labbayka Allāhumma labbayk, labbayka lā sharīka laka labbayk. Inna al-hamd wa’l-ni’mata laka wa’l-
  • 84. 83 Mulk, lā sharīka lak (Eccomi, O Allāh, eccomi qui. Eccomi, Tu non hai partner, eccomi qui. Davvero a Te ogni lode e benedizione, e tutta la sovranità, Tu non hai associati)».” Narrato da Muslim, 2137; vedere domanda n. 21617 5 - E’ un ricordo dell’Aldilà quando tutte le persone s’incontrano in un unico luogo ad ‘Arafāt e altrove, senza alcuna differenziazione tra loro. Tutti sono uguali in questo luogo e non c’è nessuno migliore di chiunque altro. 6 - L’Hajj è un simbolo di unità, perché esso rende tutti gli uomini uguali nel loro abbigliamento, azioni, riti, Qibla e nei luoghi che visitano. Pertanto nessuno è migliore di chiunque altro: re o schiavo, ricco o povero, tutti sono uguali. Così le persone sono uguali in termini di diritti e doveri. Sono uguali in questo luogo sacro, e le differenze di colore e nazionalità non hanno importanza, nessuno ha il diritto di distinguere tra di esse. Unità di sentimenti, unità di riti. Unità nella finalità, unità nell’azione.
  • 85. 84 Unità nelle parole. “La gente viene da Ādam, e Ādam è venuto dalla polvere. Nessun Arabo è superiore a un non-Arabo e nessun bianco è superiore a un nero, se non in termini di pietà (taqwa).” Più di due milioni di Musulmani stanno tutti in un unico luogo, con gli stessi vestiti, condividendo un obiettivo, con uno slogan, invocando un solo Signore e seguendo un Profeta... Quale unità può essere più grande di questa? Allāh dice: ‫إن‬‫الذين‬‫كفروا‬‫ويصدون‬‫عن‬‫سبيل‬‫َّللا‬‫والمسجد‬‫الحرام‬‫الذي‬‫جعلناه‬‫للناس‬ ‫سواء‬‫العاكف‬‫فيه‬‫والباد‬‫ومن‬‫يرد‬‫فيه‬‫بإلحاد‬‫بظلم‬‫نذقه‬‫من‬‫عذاب‬‫أليم‬ “Quanto ai miscredenti che distolgono [le genti] dalla via di Allāh e dalla Masjid Al‑Harām (a Makkah) che abbiamo istituito per gli uomini - e chi vi risiede e chi vi si reca sono uguali - e a chiunque insolentemente la profana (praticando il politeismo e abbandonando il Monoteismo Islamico), faremo provare un doloroso castigo.” [Al-Hajj, 25] 7 - Lo allena ad accontentarsi di abiti e alloggi modesti, quando egli indossa due pezzi di stoffa e ciò è