1. News 02/SA/2017
Lunedì, 09 Gennaio 2017
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticidi
Nella settimana n.01 del 2017 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta
europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 45 (9 quelle inviate dal Ministero
della salute italiano).
Tra i lotti respinti alla frontiera si segnalano: notificato dall’Olanda per aflatossine in
arachidi provenienti dalla Cina; notificato dall’Italia per aflatossine in arachidi in
guscio provenienti dall’ Egitto, per aflatossine in arachidi aromatizzate rivestite
provenienti dall’Egitto, per aflatossine in mandorle con guscio provenienti dagli Usa
e per Salmonella in gamberetti surgelati provenienti dal Vietnam; notificato dalla
Francia per aflatossine in fichi secchi provenienti dalla Turchia.
Allerta notificati dall’Italia per: istamina in pasta di acciughe proveniente dall’ Italia.
Allerta notificati: dal Belgio per arachidi non dichiarate in gamberi con salsa asiatica
provenienti dalla Francia e per Cronobacter sakazakii in latte di capra in polvere
proveniente dall’Olanda e per migrazione di ammine aromatiche primarie
provenienti da cucchiai dalla Cina; dall’Olanda per focolaio di origine alimentare
sospetto di essere causato da ostriche vive provenienti dalla Francia; notificato dalla
Polonia per aflatossine in polvere di curcuma proveniente dall’India, via Latvia; dalla
Slovacchia per aflatossine in mandorle tostate e salate in guscio provenienti dagli
Usa; dalla Germania per ocratossina A in fichi secchi provenienti dalla Turchia e per
alto contenuto di iodio in alghe essiccate provenienti dal Sud Korea; dall’Estonia per
Salmonella in maiale in polvere di colore rosso proveniente dalla Spagna.
Nella lista delle informative troviamo notificate: notificata dall’Italia per Salmonella in
pasto di carne per cibo per animali proveniente dalla Polonia; per insetti morti (3
larvae and 1 beetle exuvia) e escrementi di insetti in datteri provenienti dalla Tunisia;
per mercurio in pesce spada scongelato proveniente dalla Spagna e per
Salmonella in salsa di noci proveniente dall’ Italia; dalla Svizzera per trimetoprim non
autorizzato in Tilapia rosso congelato (Oreochromis spp) proveniente dal Vietnam;
2. dalla Danimarca per infestazione da parassiti (policheti /g) di ostriche vive
provenienti dalla Francia.
Fonte: rasff.eu
Dubbi su supporti di additivi per salumi, risponde l’avvocato Dario Dongo.
Egregio avvocato Dongo,
il fornitore a cui ci rivolgiamo per le spezie e additivi da impiegare nei nostri salumi
indica tra gli ingredienti di un preparato “supporto E331″.
Secondo lui sta a noi decidere se dichiararlo o meno in etichetta, visto che il
regolamento UE 1169/11 non ne prevedrebbe l’obbligo.
Come dobbiamo comportarci?
Laura
Risponde l’avvocato Dario Dongo
Ai sensi del regolamento (UE) 1333/08, articolo 18 (Principio di trasferimento):
1. ‘La presenza di un additivo alimentare è autorizzata:
a) in un alimento composto, diverso da quelli di cui all’allegato II, quando l’additivo
è autorizzato in uno degli ingredienti dell’alimento composto;
b) in un alimento a cui è stato aggiunto un additivo alimentare, un enzima
alimentare o un aroma alimentare, quando l’additivo alimentare:
i) è autorizzato nell’additivo alimentare, nell’enzima alimentare o nell’aroma
alimentare ai sensi del presente regolamento,
ii) è stato trasferito nell’alimento tramite l’additivo alimentare, l’enzima alimentare o
l’aroma alimentare, e
iii) non ha alcuna funzione tecnologica nel prodotto finito;
c) in un alimento destinato a essere utilizzato soltanto nella preparazione di un
alimento composto, a condizione che l’alimento composto sia conforme al
presente regolamento. (…)
3. Quando un additivo presente in un aroma alimentare, un additivo alimentare o
un enzima alimentare ha una funzione tecnologica nell’alimento, è considerato un
additivo di tale alimento e non un additivo dell’aroma alimentare, dell’additivo
alimentare o dell’enzima alimentare e deve quindi essere conforme alle condizioni
di impiego previste per tale alimento.‘
L’impiego dei citrati di sodio tuttavia è autorizzato soltanto per alcune preparazioni
3. di carni fresche (oltre che per varie altre categorie di prodotti, cfr. reg. UE
1129/2011), non anche per i salumi, ed è seriamente dubbio – un eufemismo! – il loro
impiego quale ‘supporto’ di un ingrediente.
A maggior ragione in quanto il fornitore stesso indica l’E331 tra gli ingredienti, e la
sua dichiarazione non esime Voi da responsabilità in ipotesi di contestazioni (salvo
rivalsa dei danni nei suoi confronti, mediante apposito giudizio civile di esito
comunque incerto, poiché siete Voi i primi responsabili della sicurezza del prodotto e
corretta informazione in etichetta).
Si consiglia perciò di diffidare, cambiare ingrediente e considerare semmai anche
altri potenziali fornitori.
Dario Dongo
Fonte: http://www.foodagriculturerequirements.com
Troppi antibiotici nei gamberetti della Malesia. Gli Usa bloccano le importazioni. Il
sospetto è che arrivino dalla Cina attraverso triangolazioni illegali.
Gli uffici distrettuali dell’agenzia statunitense Food and Drug Administration, dal
mese di aprile del 2016 possono bloccare nei porti d’arrivo gamberi e gamberetti
provenienti dalla Malesia senza sottoporli ad analisi. Il provvedimento è collegato ai
test di laboratorio che hanno rilevato la presenza di residui di antibiotici (nitrofurani
e/o cloramfenicolo) in un terzo dei lotti provenienti da quell’area geografica. La
presenza di questi contaminanti non è ammessa negli Usa e neanche in Malesia. Da
aprile, quindi, spetta all’importatore certificare, attraverso analisi di laboratorio,
l’assenza di sostanze vietate. In seguito a questo provvedimento le importazioni negli
Usa di gamberi e gamberetti sono crollate.
Nel 2015, la Malesia ha prodotto circa 32.000 tonnellate di gamberi, in parte
consumati a livello locale (18.000 t) e in parte esportati a Singapore (12.000 t).
Rimanevano 2.000 tonnellate da esportare nel resto del mondo. Secondo i dati del
governo Usa, le importazioni americane nello scorso decennio hanno superato le
20.000 tonnellate l’anno. Prendendo spunto da questi dati BloombergBusinessweek
ha condotto un’inchiesta, sull’utilizzo di antibiotici negli allevamenti in Cina (sia quelli
utilizzati per prevenire malattie nei pesci sia quelli presenti negli scarichi degli
allevamenti).
Il dubbio è che molti, se non la maggior parte, dei gamberetti surgelati importati
4. dagli Usa provenienti dalla Malesia siano di origine cinese e che vengano
riclassificati come malesi per evitare la tariffa antidumping che gli Usa hanno messo
sui gamberi cinesi nel 2005. Nel 2007 le partite di gamberi cinesi furono sottoposti ad
un provvedimento analogo a quello adottato in primavera nei confronti delle
importazioni di gamberi dalla Malesia, per l’eccessiva presenza di residui di
antibiotici nei frutti di mare provenienti dalla Cina.
Se nel 2011 il 75% dei gamberetti con tracce di antibiotici arrivati nei porti statunitensi
proveniva dalla Cina e solo il 6% dalla Malesia, nel 2015 la situazione viene ribaltata.
La percentuale di gamberetti contaminati e certificati come provenienti dalla
Malesia schizza al 77%. La certificazione sulla provenienza viene fatta dalla Camera
di commercio della Malesia, che opera sulla fiducia rispetto a quanto dicono gli
esportatori, non essendo in grado di risalire alla reale provenienza. Nella loro
inchiesta i giornalisti di BloombergBusinessweek hanno visto documenti che
certificavano la provenienza dei gamberetti da impianti di acquacoltura inesistenti.
Ora che le importazioni dalla Malesia sono praticamente bloccate, le rotte per far
arrivare i gamberetti con residui di antibiotici negli Usa potrebbero cambiare e,
secondo quanto riferito dai produttori statunitensi ai giornalisti, il nuovo centro di
trasbordo internazionale potrebbe diventare l’Ecuador.
(Articolo di Beniamino Bonardi)
Fonte: www.ilfattoalimentare.it
Sicurezza alimentare, MIPAAF: 160mila controlli nell’agroalimentare italiano.
“Nel 2016 sono stati effettuati oltre 160mila controlli, di cui più di 1500 sul web, per un
valore complessivo di oltre 36 milioni di euro di sequestri nell’agroalimentare italiano
e più di 6mila sanzioni”, comunica il Ministero delle politiche agricole alimentari e
forestali. Le operazioni sono state realizzate grazie al lavoro dei quattro organismi di
controllo: ispettorato repressione frodi (ICQRF), Nuclei Antifrodi
Carabinieri/Comando Carabinieri politiche agricole e alimentari (NAC), Corpo
forestale dello Stato e Capitanerie di Porto-Guardia Costiera.
Con la tutela ‘ex officio’ delle Dop e Igp comunitarie sono stati esaminati 240 casi
che hanno permesso di far togliere dagli scaffali, in molti Paesi d’Europa, falsi
prosciutti, formaggi, oli extra vergini di oliva, vini e aceti a denominazione. Di
grande rilievo anche l’attività di contrasto al falso Made in Italy sul web che hanno
5. portato a 896 segnalazioni, grazie alle collaborazioni avviate con i maggiori players
mondiali dell’e-commerce come eBay, Alibaba e Amazon,
“Questo lavoro di controllo è fondamentale”, dichiara il Ministro Martina. “Il nostro
compito è quello di tutelare tutti gli onesti operatori, tutte le imprese dei vari settori
che con sacrificio adempiono agli obblighi di legge proponendo prodotti certificati
e di qualità. Allo stesso tempo, abbiamo il dovere di tutelare tutti i cittadini.
Quest’anno abbiamo posto particolare attenzione alle indicazioni riportate in
etichetta e alla tracciabilità dei prodotti, ma soprattutto alla salubrità e sicurezza
degli alimenti posti in commercio, al fine di assicurare una corretta e trasparente
informazione ai consumatori”.
“Il Ministero”, conclude il Ministro Martina, “è schierato su tutti i fronti con i suoi
organismi di controllo e può vantare anche strumenti all’avanguardia in Europa
come quelli mirati alla repressione delle frodi sui grandi operatori del web”.
Fonte: www.helpconsumatori.it
Sicurezza alimentare, tutti gli allarmi del 2016.
Ma la filiera dei controlli si è rafforzata, con un +40% registrato in Italia
Pubblicato il 28 dicembre 2016 - in Alimentazione - da OFCS Report
Gli allarmi alimentari fanno ormai parte della nostra quotidianità. La maggior parte
di essi riguarda i prodotti di origine vegetale. Pesticidi, glifosato, erbicidi e normative
europee sono al centro delle preoccupazioni dei consumatori. Costantemente ci
interroghiamo sulla provenienza e sulla sicurezza dei cibi che arrivano sulle nostre
tavole. La redazione di Ofcs.report ha raccolto le date più significative del 2016 in
termini di sicurezza alimentare. Il dato che emerge riguarda la maggiore sicurezza:
dopo ogni allarme, la filiera dei controlli si è rafforzata, con un interessante +40%
registrato in Italia rispetto al resto d’Europa.
3 marzo: vengono sequestrate 200 tonnellate d’olio d’oliva contraffatto. Il maxi
sequestro, ha posto l’attenzione sulla qualità degli oli. L’olio d’oliva proveniente
dalla Grecia e dalla puglia era spacciato per toscano: una vera e propria truffa
alimentare.
12 marzo: un report del ministero della Salute ha lanciato l’allarme sui livelli sempre
più alti e preoccupanti di antibiotico-resistenza nelle carni di pollo.
6. 10 maggio: la Food and Drug Administration ha aggiornato la lista ufficiale dei
prodotti salutari. La definizione del termine era stata ufficializzata nel 1995 in base
alla concezione di un basso contenuto di grassi. Ora l’attenzione si sposta anche
sulla presenza di zuccheri: ed è per questo che la FDA ha aperto una consultazione
tra il pubblico e gli esperti dell’alimentazione per “rivoluzionare” una definizione
ferma agli anni novanta.
21 settembre: H.E. Mogens Lykketoft, presidente dell’Assemblea dell’Organizzazione
delle Nazioni Unite ha convocato gli stati membri proprio per pensare e attuare un
action plan globale sulla resistenza antimicrobica, visto che, secondo le previsioni,
dell’OMS, il batterio killer potrebbe provocare entro il 2050 un decesso ogni tre
secondi.
16 ottobre: la Coldiretti lancia l’allarme sulle importazioni di cibo in Italia.
Un’invasione di prodotti provenienti dalla Cina (come gli arachidi) e dalla Turchia
(come i peperoni e le nocciole) crea infatti differenti problematiche sia per i rischi
sulle malattie che sulla qualità di quanto è acquistabile nei supermercati.
4 novembre: l’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia
l’allarme relativo alla pubblicità di cibi spazzatura che “risorge” sui dispositivi digitali.
L’Oms chiede dunque che anche i cosiddetti new media si uniformino alla
regolamentazione dei media tradizionali che vietano gli spot di prodotti ricchi di
grassi e zuccheri, favorendo un marketing del cibo distorto.
1 dicembre: le associazioni commerciali, dei consumatori e l’assessorato alla sanità
della regione Piemonte hanno sottoscritto un accordo teso a migliorare la sicurezza
alimentare, puntando forte sia sulla qualità degli alimenti, che sulla loro
conservazione. Tale patto punta dritto sulla promozione di un corretto stile di vita, a
tutto vantaggio della salute dei consumatori.
13 dicembre: entra finalmente in vigore il Regolamento numero 1169 del 2011,
relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti che sono acquistati dai
consumatori. Alcuni punti del regolamento riguardano gli oli: d’ora in poi, infatti, le
company del mondo del food&beverage non potranno più riportare la presenza di
generici oli vegetali, ma dovranno specificare nel dettagli la presenza di olio di
palma , di colza, di girasole, d’arachidi o d’oliva di semi di girasole, arachidi o
7. d’oliva.
20 dicembre: il pesce pescato in Sicilia abbina eccellenti proprietà nutrizionali e un
bassissimo contenuto di metalli. È quanto emerso da una ricerca sviluppata dal CNR
e finanziata dal Dipartimento regionale pesca e cultura. La ricerca ha riguardato
triglie, merluzzi, gamberi rosa e sarde prelevati nei porti pescherecci di Sant’Agata,
Porticello, Sciacca, Mazara del Vallo, Catania e Porto Palo. (Articolo a cura di Carla
Schiavo)
Fonte: ofcs.report