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News 31/SA/2017
Lunedì, 31 Luglio 2017
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticidi
Nella settimana n.30 del 2017 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta
europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 71 (11 quelle inviate dal Ministero
della salute italiano).
Tra i lotti respinti alla frontiera si segnalano notificati: dall’ Italia per scarso controllo
della temperatura (tra -2.2 e -4.7 °C) di strisce e tentacoli di seppie sbiancate
congetale (Sepia pharaonis) provenienti dall’ India; da Malta per solfiti non
dichiarati in marmellata di albicocche proveniente dalla Turchia; dalla Bulgaria per
clorpirifos e formetanato in peperoni dolci provenienti dalla Turchia; dalla Germania
per Salmonella in cibo da masticare per cane proveniente dall’India, per aflatossine
in noci di pistacchio in guscio provenienti dagli Stati Uniti, per aflatossine in pistacchi
kernels provenienti dall’ Iran e per Escherichia coli produttrice di shigatossine in filetti
di manzo refrigerati e manzo arrosto provenienti dal Brasile; dal Regno Unito per
aflatossine in arachidi kernels provenienti dalla Cina, per improprio certificato(i)
sanitario per polvere di paprika proveniente dall’ Etiopia e per tentativo di importare
illegalmente lumache congelate e carne di capra provenienti dagli Stati Uniti, via
Camerun; dalla Lituania per aflatossine in pistacchi provenienti dall’ Iran; dal Belgio
per sostanza non autorizzata ofloxacina in zampe posteriori di coniglio congelate
provenienti dalla Cina, per Salmonella in petti di pello congelato provenienti dal
Brasile e per Salmonella in tagli di pollo preparati congelati provenienti dal Brasile;
dalla Spagna per aflatossine in noci di terra senza guscio provenienti dalla Cina e
per scarso controllo della temperatura (tra -6.4 e -4.7 °C) di tonno pinna gialla
congelato (Thunnus albacares) proveniente dalle Seychelles; dalla Finlandia per
conta troppo alta di Enterobacteriaceae in cibo da masticare per cani proveniente
dalla Nuova Zelanda; dalla Grecia per Salmonella enterica ser. Bongori in semi di
sesamo provenienti dal Sudan.
Allerta notificati dall’ Italia per: Listeria monocytogenes in prosciutto proveniente
dall’Italia, per mercurio in fette di squalo blu congelato (Prionace glauca)
proveniente dalla Spagna, per livello residuo superiore a MRL per la sulfadimetossina
in maiale refrigerato proveniente dall’Italia, per mercurio in pesce spada congelato
(Xiphias gladius) proveniente dal Portogallo.
Allerta notificati: dalla Francia per mercurio in bistecche di pesce spada congelate
provenienti dal Vietnam, via Olanda, confezionate in Francia; dalla Spagna per
sostanze non autorizzate sildenafil tiono analogo e vardenafil in integratore
alimentare proveniente dal Regno Unito; dalla Lituania per frammenti di vetro in
marmellata di lamponi in vasetti di vetro provenienti dalla Polonia; dalla Germania
per Salmonella in bacche di goji secche provenienti dalla Germania e Cina,
confezionate in Italia, per lactoproteina non dichiarata in yogurt alternativo a base
di cocco proveniente dalla Francia, per Listeria monocytogenes in formaggio
gorgonzola dolce proveniente dall’Italia, per contenuto troppo alto di semi di
ambrosia (Ambrosia spp.) in mangimi misti piccioni provenienti dalla Polonia, per
colorante non autorizzato from Syria, via the Netherlands e per unauthorised colour
Rhodamine B in rape rosse affettate provenienti dal Libano, via Danimarca; dalla
Slovenia per migrazione di formaldeide dal cucchiaio di melammina proveniente
dalla Cina, via Italia; dall’Olanda per contenuto troppo alto di semi di ambrosia
(Ambrosia spp.) in mangime per uccelli proveniente dall’ Ungheria, per mercurio in
lombi marlin provenienti dal Belgio, con materia prima proveniente dal Vietnam, per
uova non dichiarate in insalata di pasta con salmone affumicato e condimento di
rafano provenienti dall’Olanda, per benzo(a)pirene, diossine, idrocarburi policiclici
aromatici e clorprofam e sostanza non autorizzata antrachinone in olio di canapa
proveniente dall’ Olanda; dal Regno Unito per tracce di glutine e di senape in
pancetta, fagioli e prodotti a base di olio provenienti dalla Romania.
Nella lista delle informative troviamo notificate: dall’Italia per Listeria
monocytogenes in salmone affumicato a fette refrigerato proveniente dalla
Spagna, per mercurio in amberjack refrigerato (Seriola spp.) proveniente dalla
Spagna, per Salmonella in fegato di pollo congelato proveniente dalla Polonia, via
Olanda, per Salmonella enterica ser. Typhimurium in cannolicchi curvi vivi (Ensis
directus) provenienti dall’ Olanda e per infestazione parassitaria da Anisakis
(massiva) di nasello refrigerato (Merluccius spp) proveniente dalla Spagna; dalla
Spagna per non autorizzato nuovo ingrediente alimentare Epimedium in integratore
alimentare proveniente dalla Spagna; dalla Svezia per uso non autorizzato di
colorante E 122 - azorubina in rape sottaceto provenienti dal Libano; dalla
Danimarca per caratteristiche organolettiche non idonee (cattivo odore e sapore)
di bevande proteiche provenienti dalla Danimarca; dal Regno Unito per Listeria
monocytogenes in funghi di giglio provenienti dalla Tailandia, per corpo estraneo
(bullone metallico) in frittelle di lenticchie congelate provenienti dall’India, per
midollo spinale attaccato alle carcasse di quarti di manzo refrigerati provenienti
dalla Polonia e per alta conta di Escherichia coli in ogbono (Irvingia gabonensis)
proveniente dalla Nigeria; dalla Lituania per non autorizzato nuovo ingrediente
alimentare nitrato di creatina in integratori alimentari per atleti provenienti dalla
Spagna, per sostanza non autorizzata 3,3'-diindolilmetano (DIM) in integratore
alimentare proveniente dagli Stati Uniti, via Olanda, per migrazione di ferro e nickel
dalla griglia del barbecue proveniente dalla Cina e per non autorizzato nuovo
ingrediente alimentare Epimedium grandiflorum in integratore alimentare
proveniente dal Regno Unito; da Latvia per sospetto di adulterazione (non indicata
urea: .024 %) di lievito alimentare proveniente dalla Russia; dal Belgio per Salmonella
enterica ser. Infantis in pasto di agnello proveniente dalla Nuova Zelanda e per
conta troppo alta di Enterobacteriaceae in cibo di pollo per cani proveniente
dall’Olanda; dalla Germania per glutine non dichiarato e frumento in mais speziato
proveniente dalla Turchia; dalla Romania per clorpirifos in uva e peperoni gialli
provenienti dalla Turchia; dalla Francia per ciguatossine in filetti di dentice rosso
congelato (Lutjanus spp) provenienti dall’ India e per non autorizzato nuovo
ingrediente alimentare solfato di agmatina in integratore alimentare proveniente
dagli Stati Uniti, via Olanda; dalla Slovenia per migrazione of formaldeide da ciotola
di melammina proveniente dalla Cina, via Italia; da Cipro per mercurio in bluenose
congelato (Hyperoglyphe antarctica) proveniente dalla Namibia; dal Lussemburgo
per alto livello di alcalinità in acqua alcalina proveniente dalla Germania e per
Salmonella in pollo arrosto tailandese refrigerato proveniente dal Belgio; dalla
Repubblica Ceca per Salmonella enterica ser. Enteritidis in petti di pollo refrigerati
provenienti dalla Polonia.
Fonte: rasff.eu
1600 prodotti potrebbero interferire con il sistema ormonale. La lista francese
dei pesticidi suscettibili di contenere interferenti endocrini.
I ministri francesi della Transizione ecologica e dell’Agricoltura, Nicolas Hulot e
Stéphane Travert, hanno reso pubblica la lista dei pesticidi autorizzati, suscettibili di
contenere sostanze classificabili come interferenti endocrini, cioè le sostanze in
grado di interferire con il sistema ormonale e di causare patologie anche gravi.
Il 4 luglio, gli esperti degli Stati membri dell’Ue hanno approvato i criteri
scientifici proposti dalla Commissione europea per identificare gli interferenti
endocrini presenti nei pesticidi e nei biocidi. Il 13 luglio, come promesso da Hulot –
criticato da molti per il voto favorevole della Francia alla proposta della
Commissione Ue, alla quale si era opposta per un anno – i due ministri francesi
hanno pubblicato la lista dei biocidi e dei fitofarmaci contenenti interferenti
endocrini.
Le due liste comprendono circa 1.600 prodotti autorizzati in Francia e il ministro Hulot
ha precisato che gli Stati dell’Ue hanno approvato i criteri, ma le agenzie
scientifiche devono ancora svolgere il lavoro di dettaglio, sostanza per sostanza, al
fine di verificare il loro carattere di interferenti endocrini. La lista francese, quindi,
comprende i prodotti contenenti una o più sostanze di cui è stato accertato il
carattere di interferenti endocrini, ma anche quelle sostanze che sono sospettate di
esserlo e quelle di cui è plausibile ritenere che lo siano. Dopo che le agenzie
sanitarie europee avranno finito il loro lavoro di dettaglio, alcune sostanze
potrebbero uscire dalla lista e altre, che attualmente non sono comprese,
potrebbero entrarvi. (Articolo di Beniamino Bonardi)
Fonte: www.ilfattoalimentare.it
Controlli: più di mille tonnellate di prodotti falsi sequestrati nel 2016. Bene I residui
negli alimenti: contaminato solo lo 0,12%. La relazione del Piano nazionale integrato
per la sicurezza alimentare.
Il Ministero della salute ha pubblicato la relazione annuale del Piano nazionale integrato per la sicurezza alimentare
Come ogni anno, il Ministero della salute fa il punto sui controlli e le analisi svolti sugli
alimenti nel nostro paese. Nei giorni sorsi è stato pubblicato il rapporto 2016 del
Piano nazionale integrato (PNI) per la sicurezza alimentare, uno strumento nato per
tutelare e garantire la salute dei consumatori. La relazione (qui in forma integrale) è
stata realizzata con la collaborazione del Ministero per le politiche agricole, il
Ministero dell’ambiente, le Regioni e tutti le autorità che si occupano dei controlli.
Ecco un riassunto della situazione.
Il grosso dei controlli lo effettuano le Asl, attraverso i Servizi di igiene degli alimenti e
quelli veterinari, che in tutto il 2016 hanno ispezionato oltre 275 mila tra impianti
produttivi, attrezzature e mezzi di trasporto rilevando più di 54 mila infrazioni. I
laboratori, poi, hanno effettuato poco meno di 99 mila analisi su quasi 40 mila
campioni di alimenti, bevande e materiali a contatto con gli alimenti: solo 931 di
questi sono risultati fuori legge, meno dello 0,25% del totale.
Buone notizie anche dalle analisi mirate per la ricerca di residui negli alimenti di
origine animale e nel miele: le analisi su oltre 41 mila campioni hanno identificato
solo 49 prodotti contaminati, pari a una percentuale dello 0,12%. Le categorie di
residui che sono stati individuati più spesso sono gli antibiotici e altri farmaci
veterinari, con 18 campioni contaminati ciascuna.
Solo lo 0,12% degli alimenti di origine animale contengono residui contaminanti, come antibiotici e farmaci veterinari
Per quanto riguarda i controlli svolti dai Carabinieri del Nas, nel 2016 sono state svolte
più di 33 mila ispezioni nell’ambito della sicurezza alimentare, che hanno individuato
ben 11 mila irregolarità. Il nucleo Repressione frodi del Ministero per le politiche
agricole, invece, ha svolto più di 21 mila controlli su oltre 12 mila operatori del settore
agroalimentare e 30 mila prodotti.
Le Capitanerie di Porto, invece, hanno scoperto ben 2600 illeciti nel settore dei
prodotti ittici, su oltre 25 mila controlli effettuati nell’arco dello scorso anno. Per
quanto riguarda la tutela della salute e le frodi a danno dell’Unione europea, il
Corpo Forestale nel corso dei suoi oltre 9 mila controlli ha denunciato 165 persone
per reati accertati e ha notificato più di mille illeciti, per un importo complessivo di
oltre 3 milioni di euro di sanzioni.
Per quanto riguarda l’agropirateria, cioè la contraffazione dei prodotti
agroalimentari, i Carabinieri hanno ispezionato più di 700 aziende e sequestrato oltre
800 tonnellate di prodotti falsi, per un valore di quasi 5 milioni di euro. La Guardia di
Finanza, inoltre, ha sequestrato altre 215 tonnellate di cibo e quasi 336 mila litri di
bevande e alimenti liquidi, che erano oggetto di frodi alimentari o sofisticazioni.
Oltre ai prodotti italiani vengono controllati anche tutti gli alimenti importati in Italia
I controlli non si limitano solo agli alimenti prodotti in Italia, ma ovviamente sono
rivolti anche a cibi e bevande importati dall’estero. Ad esempio, nel corso del 2016 i
Posti di ispezione di frontiera (Pif) hanno svolto 40 mila ispezioni documentali su
prodotti di origine animale destinati al consumo umano, di cui poco meno della
metà (oltre 19 mila) sono stati fisicamente ispezionati e 1774 campionati. Oltre 1400
campioni riguardavano pesce, molluschi e crostacei (86%). La seconda categoria
più controllata dai Pif è quella della carne bovina.
Mentre i Pif controllano gli alimenti di origine animale, gli Usmaf (Uffici di sanità
marittima area di frontiera) ispezionano i prodotti vegetali e i materiali a contatto
con gli alimenti. Nel 2016 sono stati effettuati quasi 150 mila controlli documentali
(100% delle partite), mentre le ispezioni fisiche sono state oltre 7 mila e i campioni
inviati ai laboratori quasi 5 mila.
Infine, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha realizzato quasi 20 mila controlli su
alimenti importati e presso i suoi laboratori ha analizzato oltre 24 mila campioni,
scoprendo più di 400 criticità. Le dogane si occupano anche dei controlli su cibi e
bevande introdotti nel paese da viaggiatori internazionali e nell’ambito di questi
controlli ha scoperto quasi 3 mila alimenti che non rispettavano le norme italiane,
con il sequestro di oltre 60 tonnellate e 264 litri di prodotti di origine animale (carne e
prodotti a base di carne, latte e latticini).
Fonte: www.ilfattoalimentare.it
Integratori alimentari, il nuovo decreto sui botanicals notificato a Bruxelles.
Il Ministero della Salute ha di recente notificato alla Commissione Europea, nel
sistema TRIS, il nuovo progetto di decreto atto a regolare l’impiego di sostanze e
preparati vegetali negli integratori alimentari. In abrogazione del decreto del 9.7.12,
tuttora in vigore nella versione aggiornata con successivo decreto 27.3.14.
Il nuovo decreto sui botanicals non differisce in misura rilevante rispetto al
precedente, al di fuori della parte relativa al mutuo riconoscimento. Laddove si
precisa che, ai fini della commercializzazione di integratori alimentari non conformi
alla disciplina nazionale, l’operatore interessato deve dimostrare che tali prodotti
sono legalmente in commercio nello Stato membro di provenienza. E che le
sostanze e i preparati vegetali contenuti non siano colà considerati ‘nuovi alimenti’,
ai sensi del regolamento Novel foods (art. 4).
I due allegati riportano l’elenco di sostanze e preparati vegetali ammessi negli
integratori alimentari, e la ‘Documentazione da predisporre e procedure da seguire
per l’impiego di sostanze e preparati vegetali negli integratori‘.
L’allegato 1 della proposta di decreto assembla le due liste in precedenza raccolte
in allegati 1 e 1-bis (attuale ‘Lista Belfrit’) del DM 9.7.12. In analogia al precedente
decreto l’elenco delle piante contempla, oltre al nome botanico, le relative parti
che possono venire impiegate. Nonché un campo note che riporta, in aggiunta a
quelle presenti, ulteriori avvertenze per l’etichettatura. In sintonia con le previsioni
già adottate in Belgio e Francia, mediante appositi provvedimenti nazionali.
La lista delle sostanze e preparati vegetali non riporta i riferimenti agli effetti fisiologici
che è possibile rivendicare a livello nazionale in relazione a ciascun botanical. È
peraltro possibile continuare a riferirsi ai claim pubblicati sul sito del Ministero.
Aspettando Godot, vale a dire l’adozione di una decisione finale, da parte della
Commissione europea, sull’autorizzazione dei claim riferiti ai botanicals. (2)
I funghi ammessi negli integratori sono stati raggruppati in un elenco separato
rispetto alle altre voci, cui si abbina un’utile tabella che identifica tutte le parti
impiegabili e la relativa spiegazione.
L’allegato 2 del provvedimento riprende poi in linea generale i contenuti delle attuali
‘Linee guida sulla documentazione a supporto dell’impiego di sostanze e preparati
vegetali negli integratori alimentari‘.
Il progetto di decreto è tuttora soggetto al periodo ordinario di sospensione
trimestrale, in attesa del via libera da parte della Commissione europea in accordo
con gli Stati membri, entro il 29.9.17. Se ne attende l’adozione formale nei mesi
successivi, presumibilmente a inizio 2018.
Andrea Piccoli e Dario Dongo
Note
(1) DGSAN, Ufficio IV
(2) La Commissione europea, si ricorda, sospese il percorso autorizzatorio nel 2010. Dopo avere dato
atto dell’irragionevole disparità dei criteri di valutazione dei claim sui farmaci tradizionali di origine
vegetale, rispetto a quelli su alimenti e bevande.
Fonte: foodagriculturerequirements.com
Pepe non “bio” in un alimento biologico? Risponde l’avvocato Dario Dongo.
Caro Dario buongiorno,
stiamo mettendo a punto la ricetta di un prodotto alimentare destinato a
consumatori vegani, che intendiamo sottoporre a certificazione bio.
Tutti gli ingredienti utilizzati sono biologici, al di fuori del solo pepe aggiunto per
finalità aromatiche.
Da una nostra interpretazione del regolamento europeo sul biologico riteniamo che
quel pepe spezzato possa essere parte di quel 5% tollerato come non biologico.
L’ente di certificazione cui ci siamo rivolti è tuttavia di opinione diversa, adducendo
che quel 5% di ‘non biologico’ può soltanto essere quello specificatamente riportato
nell’allegato IX del regolamento 889/2008. E ipotizza un’incompatibilità con
la direttiva 88/388/CE.
Grato di un Tuo prezioso chiarimento, Ti saluto cordialmente
Gianfranco
Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in diritto alimentare
Caro Gianfranco,
il regolamento (CE) n. 889/08 ammette l’impiego di ‘sostanze aromatizzanti naturali
o preparazioni aromatiche’ nella trasformazione di prodotti alimentari biologici. (1)
Riferendo, in tutta evidenza, a materie prime di origine agricola. Tra le quali si
inseriscono il pepe e altre spezie, oltre alle erbe aromatiche.
Il regolamento (CE) n. 834/07 è a sua volta chiaro nel definire i ‘Criteri per taluni
prodotti e sostanze nella trasformazione‘ dei prodotti biologici, prevedendo
che ‘L’autorizzazione dei prodotti e delle sostanze per l’uso nella produzione
biologica e la loro inclusione nell’elenco ristretto di prodotti e sostanze di cui
all’articolo 19, paragrafo 2, lettere b) e c), è soggetta agli obiettivi e ai principi
enunciati nel titolo II e ai seguenti criteri valutati complessivamente:
i) non sono disponibili alternative autorizzate conformemente al presente capo;
ii) senza ricorrere a tali prodotti e sostanze, sarebbe impossibile produrre o
conservare gli alimenti o rispettare determinati requisiti dietetici previsti sulla base
della normativa comunitaria. Inoltre, i prodotti e le sostanze di cui all’articolo 19,
paragrafo 2, lettera b), si trovano in natura e possono soltanto aver subito processi
meccanici, fisici, biologici, enzimatici o microbici salvo ove tali prodotti e sostanze
derivanti da tali fonti non siano disponibili in quantitativi o qualità sufficienti sul
mercato.‘ (2)
L’utilizzo di erbe aromatiche e spezie non certificate come biologiche nella
preparazione di alimenti ‘bio’ – entro il limite del 5% in peso degli ingredienti di
origine agricola (2) – è perciò fuor di dubbio legittima.
La direttiva 88/388/CE a cui l’ente certificatore fa pure riferimento, del resto, è stata
abrogata dal reg. UE 872/2012 (recante il c.d. elenco europeo degli aromi). Tale
normativa in ogni caso riferisce una lista di sostanze chimiche di sintesi – le quali di
per sé non sono compatibili con le produzioni biologiche – nel cui novero le erbe e
spezie come è ovvio non figurano.
Un cordialissimo saluto e a presto
Dario
Note
(1) Reg. CE 889/08, articolo 27. ‘Uso di taluni prodotti e sostanze nella trasformazione degli alimenti:
Ai fini dell’articolo 19, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (CE) n. 834/2007, solo le seguenti
sostanze possono essere utilizzate nella trasformazione degli alimenti biologici, ad eccezione del vino:
a) le sostanze elencate nell’allegato VIII del presente regolamento;
b) le preparazioni a base di microrganismi ed enzimi normalmente utilizzate nella trasformazione degli
alimenti;
c) sostanze e prodotti definiti all’articolo 1, paragrafo 2, lettera b), punto i), e all’articolo 1,
paragrafo 2, lettera c), della direttiva 88/388/CEE del Consiglio (14) ed etichettati come sostanze
aromatizzanti naturali o preparazioni aromatiche naturali conformemente all’articolo 9, paragrafo 1,
lettera d), e all’articolo 9, paragrafo 2, della stessa direttiva. (…)’
(2) Reg. CE 834/07, articolo 21. Vedasi anche l’articolo 19
(3) Reg. CE 834/07, articolo 23.4.ii
Fonte: foodagriculturerequirements.com

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  • 1. News 31/SA/2017 Lunedì, 31 Luglio 2017 Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticidi Nella settimana n.30 del 2017 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 71 (11 quelle inviate dal Ministero della salute italiano). Tra i lotti respinti alla frontiera si segnalano notificati: dall’ Italia per scarso controllo della temperatura (tra -2.2 e -4.7 °C) di strisce e tentacoli di seppie sbiancate congetale (Sepia pharaonis) provenienti dall’ India; da Malta per solfiti non dichiarati in marmellata di albicocche proveniente dalla Turchia; dalla Bulgaria per clorpirifos e formetanato in peperoni dolci provenienti dalla Turchia; dalla Germania per Salmonella in cibo da masticare per cane proveniente dall’India, per aflatossine in noci di pistacchio in guscio provenienti dagli Stati Uniti, per aflatossine in pistacchi kernels provenienti dall’ Iran e per Escherichia coli produttrice di shigatossine in filetti di manzo refrigerati e manzo arrosto provenienti dal Brasile; dal Regno Unito per aflatossine in arachidi kernels provenienti dalla Cina, per improprio certificato(i) sanitario per polvere di paprika proveniente dall’ Etiopia e per tentativo di importare illegalmente lumache congelate e carne di capra provenienti dagli Stati Uniti, via Camerun; dalla Lituania per aflatossine in pistacchi provenienti dall’ Iran; dal Belgio per sostanza non autorizzata ofloxacina in zampe posteriori di coniglio congelate provenienti dalla Cina, per Salmonella in petti di pello congelato provenienti dal Brasile e per Salmonella in tagli di pollo preparati congelati provenienti dal Brasile; dalla Spagna per aflatossine in noci di terra senza guscio provenienti dalla Cina e per scarso controllo della temperatura (tra -6.4 e -4.7 °C) di tonno pinna gialla congelato (Thunnus albacares) proveniente dalle Seychelles; dalla Finlandia per conta troppo alta di Enterobacteriaceae in cibo da masticare per cani proveniente dalla Nuova Zelanda; dalla Grecia per Salmonella enterica ser. Bongori in semi di sesamo provenienti dal Sudan. Allerta notificati dall’ Italia per: Listeria monocytogenes in prosciutto proveniente dall’Italia, per mercurio in fette di squalo blu congelato (Prionace glauca) proveniente dalla Spagna, per livello residuo superiore a MRL per la sulfadimetossina
  • 2. in maiale refrigerato proveniente dall’Italia, per mercurio in pesce spada congelato (Xiphias gladius) proveniente dal Portogallo. Allerta notificati: dalla Francia per mercurio in bistecche di pesce spada congelate provenienti dal Vietnam, via Olanda, confezionate in Francia; dalla Spagna per sostanze non autorizzate sildenafil tiono analogo e vardenafil in integratore alimentare proveniente dal Regno Unito; dalla Lituania per frammenti di vetro in marmellata di lamponi in vasetti di vetro provenienti dalla Polonia; dalla Germania per Salmonella in bacche di goji secche provenienti dalla Germania e Cina, confezionate in Italia, per lactoproteina non dichiarata in yogurt alternativo a base di cocco proveniente dalla Francia, per Listeria monocytogenes in formaggio gorgonzola dolce proveniente dall’Italia, per contenuto troppo alto di semi di ambrosia (Ambrosia spp.) in mangimi misti piccioni provenienti dalla Polonia, per colorante non autorizzato from Syria, via the Netherlands e per unauthorised colour Rhodamine B in rape rosse affettate provenienti dal Libano, via Danimarca; dalla Slovenia per migrazione di formaldeide dal cucchiaio di melammina proveniente dalla Cina, via Italia; dall’Olanda per contenuto troppo alto di semi di ambrosia (Ambrosia spp.) in mangime per uccelli proveniente dall’ Ungheria, per mercurio in lombi marlin provenienti dal Belgio, con materia prima proveniente dal Vietnam, per uova non dichiarate in insalata di pasta con salmone affumicato e condimento di rafano provenienti dall’Olanda, per benzo(a)pirene, diossine, idrocarburi policiclici aromatici e clorprofam e sostanza non autorizzata antrachinone in olio di canapa proveniente dall’ Olanda; dal Regno Unito per tracce di glutine e di senape in pancetta, fagioli e prodotti a base di olio provenienti dalla Romania. Nella lista delle informative troviamo notificate: dall’Italia per Listeria monocytogenes in salmone affumicato a fette refrigerato proveniente dalla Spagna, per mercurio in amberjack refrigerato (Seriola spp.) proveniente dalla Spagna, per Salmonella in fegato di pollo congelato proveniente dalla Polonia, via Olanda, per Salmonella enterica ser. Typhimurium in cannolicchi curvi vivi (Ensis directus) provenienti dall’ Olanda e per infestazione parassitaria da Anisakis (massiva) di nasello refrigerato (Merluccius spp) proveniente dalla Spagna; dalla Spagna per non autorizzato nuovo ingrediente alimentare Epimedium in integratore alimentare proveniente dalla Spagna; dalla Svezia per uso non autorizzato di colorante E 122 - azorubina in rape sottaceto provenienti dal Libano; dalla Danimarca per caratteristiche organolettiche non idonee (cattivo odore e sapore) di bevande proteiche provenienti dalla Danimarca; dal Regno Unito per Listeria
  • 3. monocytogenes in funghi di giglio provenienti dalla Tailandia, per corpo estraneo (bullone metallico) in frittelle di lenticchie congelate provenienti dall’India, per midollo spinale attaccato alle carcasse di quarti di manzo refrigerati provenienti dalla Polonia e per alta conta di Escherichia coli in ogbono (Irvingia gabonensis) proveniente dalla Nigeria; dalla Lituania per non autorizzato nuovo ingrediente alimentare nitrato di creatina in integratori alimentari per atleti provenienti dalla Spagna, per sostanza non autorizzata 3,3'-diindolilmetano (DIM) in integratore alimentare proveniente dagli Stati Uniti, via Olanda, per migrazione di ferro e nickel dalla griglia del barbecue proveniente dalla Cina e per non autorizzato nuovo ingrediente alimentare Epimedium grandiflorum in integratore alimentare proveniente dal Regno Unito; da Latvia per sospetto di adulterazione (non indicata urea: .024 %) di lievito alimentare proveniente dalla Russia; dal Belgio per Salmonella enterica ser. Infantis in pasto di agnello proveniente dalla Nuova Zelanda e per conta troppo alta di Enterobacteriaceae in cibo di pollo per cani proveniente dall’Olanda; dalla Germania per glutine non dichiarato e frumento in mais speziato proveniente dalla Turchia; dalla Romania per clorpirifos in uva e peperoni gialli provenienti dalla Turchia; dalla Francia per ciguatossine in filetti di dentice rosso congelato (Lutjanus spp) provenienti dall’ India e per non autorizzato nuovo ingrediente alimentare solfato di agmatina in integratore alimentare proveniente dagli Stati Uniti, via Olanda; dalla Slovenia per migrazione of formaldeide da ciotola di melammina proveniente dalla Cina, via Italia; da Cipro per mercurio in bluenose congelato (Hyperoglyphe antarctica) proveniente dalla Namibia; dal Lussemburgo per alto livello di alcalinità in acqua alcalina proveniente dalla Germania e per Salmonella in pollo arrosto tailandese refrigerato proveniente dal Belgio; dalla Repubblica Ceca per Salmonella enterica ser. Enteritidis in petti di pollo refrigerati provenienti dalla Polonia. Fonte: rasff.eu
  • 4. 1600 prodotti potrebbero interferire con il sistema ormonale. La lista francese dei pesticidi suscettibili di contenere interferenti endocrini. I ministri francesi della Transizione ecologica e dell’Agricoltura, Nicolas Hulot e Stéphane Travert, hanno reso pubblica la lista dei pesticidi autorizzati, suscettibili di contenere sostanze classificabili come interferenti endocrini, cioè le sostanze in grado di interferire con il sistema ormonale e di causare patologie anche gravi. Il 4 luglio, gli esperti degli Stati membri dell’Ue hanno approvato i criteri scientifici proposti dalla Commissione europea per identificare gli interferenti endocrini presenti nei pesticidi e nei biocidi. Il 13 luglio, come promesso da Hulot – criticato da molti per il voto favorevole della Francia alla proposta della Commissione Ue, alla quale si era opposta per un anno – i due ministri francesi hanno pubblicato la lista dei biocidi e dei fitofarmaci contenenti interferenti endocrini.
  • 5. Le due liste comprendono circa 1.600 prodotti autorizzati in Francia e il ministro Hulot ha precisato che gli Stati dell’Ue hanno approvato i criteri, ma le agenzie scientifiche devono ancora svolgere il lavoro di dettaglio, sostanza per sostanza, al fine di verificare il loro carattere di interferenti endocrini. La lista francese, quindi, comprende i prodotti contenenti una o più sostanze di cui è stato accertato il carattere di interferenti endocrini, ma anche quelle sostanze che sono sospettate di esserlo e quelle di cui è plausibile ritenere che lo siano. Dopo che le agenzie sanitarie europee avranno finito il loro lavoro di dettaglio, alcune sostanze potrebbero uscire dalla lista e altre, che attualmente non sono comprese, potrebbero entrarvi. (Articolo di Beniamino Bonardi) Fonte: www.ilfattoalimentare.it Controlli: più di mille tonnellate di prodotti falsi sequestrati nel 2016. Bene I residui negli alimenti: contaminato solo lo 0,12%. La relazione del Piano nazionale integrato per la sicurezza alimentare. Il Ministero della salute ha pubblicato la relazione annuale del Piano nazionale integrato per la sicurezza alimentare Come ogni anno, il Ministero della salute fa il punto sui controlli e le analisi svolti sugli alimenti nel nostro paese. Nei giorni sorsi è stato pubblicato il rapporto 2016 del Piano nazionale integrato (PNI) per la sicurezza alimentare, uno strumento nato per tutelare e garantire la salute dei consumatori. La relazione (qui in forma integrale) è stata realizzata con la collaborazione del Ministero per le politiche agricole, il Ministero dell’ambiente, le Regioni e tutti le autorità che si occupano dei controlli. Ecco un riassunto della situazione.
  • 6. Il grosso dei controlli lo effettuano le Asl, attraverso i Servizi di igiene degli alimenti e quelli veterinari, che in tutto il 2016 hanno ispezionato oltre 275 mila tra impianti produttivi, attrezzature e mezzi di trasporto rilevando più di 54 mila infrazioni. I laboratori, poi, hanno effettuato poco meno di 99 mila analisi su quasi 40 mila campioni di alimenti, bevande e materiali a contatto con gli alimenti: solo 931 di questi sono risultati fuori legge, meno dello 0,25% del totale. Buone notizie anche dalle analisi mirate per la ricerca di residui negli alimenti di origine animale e nel miele: le analisi su oltre 41 mila campioni hanno identificato solo 49 prodotti contaminati, pari a una percentuale dello 0,12%. Le categorie di residui che sono stati individuati più spesso sono gli antibiotici e altri farmaci veterinari, con 18 campioni contaminati ciascuna. Solo lo 0,12% degli alimenti di origine animale contengono residui contaminanti, come antibiotici e farmaci veterinari Per quanto riguarda i controlli svolti dai Carabinieri del Nas, nel 2016 sono state svolte più di 33 mila ispezioni nell’ambito della sicurezza alimentare, che hanno individuato ben 11 mila irregolarità. Il nucleo Repressione frodi del Ministero per le politiche agricole, invece, ha svolto più di 21 mila controlli su oltre 12 mila operatori del settore agroalimentare e 30 mila prodotti. Le Capitanerie di Porto, invece, hanno scoperto ben 2600 illeciti nel settore dei prodotti ittici, su oltre 25 mila controlli effettuati nell’arco dello scorso anno. Per quanto riguarda la tutela della salute e le frodi a danno dell’Unione europea, il Corpo Forestale nel corso dei suoi oltre 9 mila controlli ha denunciato 165 persone per reati accertati e ha notificato più di mille illeciti, per un importo complessivo di oltre 3 milioni di euro di sanzioni. Per quanto riguarda l’agropirateria, cioè la contraffazione dei prodotti agroalimentari, i Carabinieri hanno ispezionato più di 700 aziende e sequestrato oltre
  • 7. 800 tonnellate di prodotti falsi, per un valore di quasi 5 milioni di euro. La Guardia di Finanza, inoltre, ha sequestrato altre 215 tonnellate di cibo e quasi 336 mila litri di bevande e alimenti liquidi, che erano oggetto di frodi alimentari o sofisticazioni. Oltre ai prodotti italiani vengono controllati anche tutti gli alimenti importati in Italia I controlli non si limitano solo agli alimenti prodotti in Italia, ma ovviamente sono rivolti anche a cibi e bevande importati dall’estero. Ad esempio, nel corso del 2016 i Posti di ispezione di frontiera (Pif) hanno svolto 40 mila ispezioni documentali su prodotti di origine animale destinati al consumo umano, di cui poco meno della metà (oltre 19 mila) sono stati fisicamente ispezionati e 1774 campionati. Oltre 1400 campioni riguardavano pesce, molluschi e crostacei (86%). La seconda categoria più controllata dai Pif è quella della carne bovina. Mentre i Pif controllano gli alimenti di origine animale, gli Usmaf (Uffici di sanità marittima area di frontiera) ispezionano i prodotti vegetali e i materiali a contatto con gli alimenti. Nel 2016 sono stati effettuati quasi 150 mila controlli documentali (100% delle partite), mentre le ispezioni fisiche sono state oltre 7 mila e i campioni inviati ai laboratori quasi 5 mila. Infine, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha realizzato quasi 20 mila controlli su alimenti importati e presso i suoi laboratori ha analizzato oltre 24 mila campioni, scoprendo più di 400 criticità. Le dogane si occupano anche dei controlli su cibi e bevande introdotti nel paese da viaggiatori internazionali e nell’ambito di questi controlli ha scoperto quasi 3 mila alimenti che non rispettavano le norme italiane, con il sequestro di oltre 60 tonnellate e 264 litri di prodotti di origine animale (carne e prodotti a base di carne, latte e latticini). Fonte: www.ilfattoalimentare.it
  • 8. Integratori alimentari, il nuovo decreto sui botanicals notificato a Bruxelles. Il Ministero della Salute ha di recente notificato alla Commissione Europea, nel sistema TRIS, il nuovo progetto di decreto atto a regolare l’impiego di sostanze e preparati vegetali negli integratori alimentari. In abrogazione del decreto del 9.7.12, tuttora in vigore nella versione aggiornata con successivo decreto 27.3.14. Il nuovo decreto sui botanicals non differisce in misura rilevante rispetto al precedente, al di fuori della parte relativa al mutuo riconoscimento. Laddove si precisa che, ai fini della commercializzazione di integratori alimentari non conformi alla disciplina nazionale, l’operatore interessato deve dimostrare che tali prodotti sono legalmente in commercio nello Stato membro di provenienza. E che le sostanze e i preparati vegetali contenuti non siano colà considerati ‘nuovi alimenti’, ai sensi del regolamento Novel foods (art. 4). I due allegati riportano l’elenco di sostanze e preparati vegetali ammessi negli integratori alimentari, e la ‘Documentazione da predisporre e procedure da seguire per l’impiego di sostanze e preparati vegetali negli integratori‘. L’allegato 1 della proposta di decreto assembla le due liste in precedenza raccolte in allegati 1 e 1-bis (attuale ‘Lista Belfrit’) del DM 9.7.12. In analogia al precedente decreto l’elenco delle piante contempla, oltre al nome botanico, le relative parti che possono venire impiegate. Nonché un campo note che riporta, in aggiunta a quelle presenti, ulteriori avvertenze per l’etichettatura. In sintonia con le previsioni già adottate in Belgio e Francia, mediante appositi provvedimenti nazionali. La lista delle sostanze e preparati vegetali non riporta i riferimenti agli effetti fisiologici che è possibile rivendicare a livello nazionale in relazione a ciascun botanical. È peraltro possibile continuare a riferirsi ai claim pubblicati sul sito del Ministero. Aspettando Godot, vale a dire l’adozione di una decisione finale, da parte della Commissione europea, sull’autorizzazione dei claim riferiti ai botanicals. (2) I funghi ammessi negli integratori sono stati raggruppati in un elenco separato rispetto alle altre voci, cui si abbina un’utile tabella che identifica tutte le parti impiegabili e la relativa spiegazione. L’allegato 2 del provvedimento riprende poi in linea generale i contenuti delle attuali ‘Linee guida sulla documentazione a supporto dell’impiego di sostanze e preparati
  • 9. vegetali negli integratori alimentari‘. Il progetto di decreto è tuttora soggetto al periodo ordinario di sospensione trimestrale, in attesa del via libera da parte della Commissione europea in accordo con gli Stati membri, entro il 29.9.17. Se ne attende l’adozione formale nei mesi successivi, presumibilmente a inizio 2018. Andrea Piccoli e Dario Dongo Note (1) DGSAN, Ufficio IV (2) La Commissione europea, si ricorda, sospese il percorso autorizzatorio nel 2010. Dopo avere dato atto dell’irragionevole disparità dei criteri di valutazione dei claim sui farmaci tradizionali di origine vegetale, rispetto a quelli su alimenti e bevande. Fonte: foodagriculturerequirements.com Pepe non “bio” in un alimento biologico? Risponde l’avvocato Dario Dongo. Caro Dario buongiorno, stiamo mettendo a punto la ricetta di un prodotto alimentare destinato a consumatori vegani, che intendiamo sottoporre a certificazione bio. Tutti gli ingredienti utilizzati sono biologici, al di fuori del solo pepe aggiunto per finalità aromatiche. Da una nostra interpretazione del regolamento europeo sul biologico riteniamo che quel pepe spezzato possa essere parte di quel 5% tollerato come non biologico. L’ente di certificazione cui ci siamo rivolti è tuttavia di opinione diversa, adducendo che quel 5% di ‘non biologico’ può soltanto essere quello specificatamente riportato nell’allegato IX del regolamento 889/2008. E ipotizza un’incompatibilità con la direttiva 88/388/CE. Grato di un Tuo prezioso chiarimento, Ti saluto cordialmente Gianfranco
  • 10. Risponde l’avvocato Dario Dongo, Ph.D. in diritto alimentare Caro Gianfranco, il regolamento (CE) n. 889/08 ammette l’impiego di ‘sostanze aromatizzanti naturali o preparazioni aromatiche’ nella trasformazione di prodotti alimentari biologici. (1) Riferendo, in tutta evidenza, a materie prime di origine agricola. Tra le quali si inseriscono il pepe e altre spezie, oltre alle erbe aromatiche. Il regolamento (CE) n. 834/07 è a sua volta chiaro nel definire i ‘Criteri per taluni prodotti e sostanze nella trasformazione‘ dei prodotti biologici, prevedendo che ‘L’autorizzazione dei prodotti e delle sostanze per l’uso nella produzione biologica e la loro inclusione nell’elenco ristretto di prodotti e sostanze di cui all’articolo 19, paragrafo 2, lettere b) e c), è soggetta agli obiettivi e ai principi enunciati nel titolo II e ai seguenti criteri valutati complessivamente: i) non sono disponibili alternative autorizzate conformemente al presente capo; ii) senza ricorrere a tali prodotti e sostanze, sarebbe impossibile produrre o conservare gli alimenti o rispettare determinati requisiti dietetici previsti sulla base della normativa comunitaria. Inoltre, i prodotti e le sostanze di cui all’articolo 19, paragrafo 2, lettera b), si trovano in natura e possono soltanto aver subito processi meccanici, fisici, biologici, enzimatici o microbici salvo ove tali prodotti e sostanze derivanti da tali fonti non siano disponibili in quantitativi o qualità sufficienti sul mercato.‘ (2) L’utilizzo di erbe aromatiche e spezie non certificate come biologiche nella preparazione di alimenti ‘bio’ – entro il limite del 5% in peso degli ingredienti di origine agricola (2) – è perciò fuor di dubbio legittima. La direttiva 88/388/CE a cui l’ente certificatore fa pure riferimento, del resto, è stata abrogata dal reg. UE 872/2012 (recante il c.d. elenco europeo degli aromi). Tale normativa in ogni caso riferisce una lista di sostanze chimiche di sintesi – le quali di per sé non sono compatibili con le produzioni biologiche – nel cui novero le erbe e spezie come è ovvio non figurano. Un cordialissimo saluto e a presto
  • 11. Dario Note (1) Reg. CE 889/08, articolo 27. ‘Uso di taluni prodotti e sostanze nella trasformazione degli alimenti: Ai fini dell’articolo 19, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (CE) n. 834/2007, solo le seguenti sostanze possono essere utilizzate nella trasformazione degli alimenti biologici, ad eccezione del vino: a) le sostanze elencate nell’allegato VIII del presente regolamento; b) le preparazioni a base di microrganismi ed enzimi normalmente utilizzate nella trasformazione degli alimenti; c) sostanze e prodotti definiti all’articolo 1, paragrafo 2, lettera b), punto i), e all’articolo 1, paragrafo 2, lettera c), della direttiva 88/388/CEE del Consiglio (14) ed etichettati come sostanze aromatizzanti naturali o preparazioni aromatiche naturali conformemente all’articolo 9, paragrafo 1, lettera d), e all’articolo 9, paragrafo 2, della stessa direttiva. (…)’ (2) Reg. CE 834/07, articolo 21. Vedasi anche l’articolo 19 (3) Reg. CE 834/07, articolo 23.4.ii Fonte: foodagriculturerequirements.com