1. News 34/SA/2015
Lunedì,31 Agosto 2015
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi
Frammenti di vetro in capperi (capparsi spinosa) dalla Spagna; Listeria
monocytogenes in prosciutto affumicato dal Belgio.
Nella settimana n°34 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta
europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 41.
L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende ben 12 casi:
mercurio in carpaccio refrigerato di pesce spada proveniente dall'Italia; frammenti
di vetro in capperi (capparsi spinosa) dalla Spagna; salmonella onireke in foglie
amare provenienti dai Paesi Bassi; senape non dichiarato in coriandolo polvere di
cumino dall'India; salmonella (presenza / 25g) in foglie di betel dall'India; troppo alto
contenuto di vitamina B6 (> 60 mg / pezzo) in integratori alimentari attraverso i Paesi
Bassi; tracce di arachidi (2,5 mg / kg - ppm) peperoncino in polvere prodotto nei
Paesi Bassi, con materie prime provenienti dalla Cina; non dichiarato ingrediente il
latte in hamburger di manzo congelati da Irlanda; sostanza non autorizzata sildenafil
tiono analogico in integratore alimentare da Lettonia; istamina nel tonno pinna
gialla scongelati dalla Spagna; cadmio (0,130 mg / kg - ppm) in carote dalla
Polonia; Listeria monocytogenes (<10 CFU / g) in prosciutto affumicato dal Belgio
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un
intervento urgente troviamo:
2. contenuto troppo alto di E 210 - acido benzoico in a ravanello conservato
(Raphanus sativus) provenienti dalla Cina; alto contenuto di solfiti ( congelati
decapitati shell su gamberetti (Metapenaeus affinis) dall'India, attraverso la
Danimarca .
Informazioni per l'attenzione:
cadmio (2,0810 mg / kg - ppm) in scampi congelati (Metanephrops spp) dalla
Nuova Zelanda; chlorpyrifos (5,5 mg / kg - ppm), cipermetrina (4,5 mg / kg - ppm),
ometoato (0,23 mg / kg - ppm) e dimetoato (2,5 mg / kg - ppm) e non autorizzato
sostanza Chlorfluazuron (0,7 mg / kg -sostanza Chlorfluazuron (0,7 mg / kg - ppm ) in
foglie di pandan dalla Thailandia; alto numero di Escherichia coli (3 su 5 campioni) a
cresta di gallo menta dalla Cambogia; senape sommerso (> 14 mg / kg - ppm) e
tracce di arachidi (<2,5 mg / kg - ppm) in polvere di cumino dall'India; sospetto di
Mycobacterium tuberculosis in carcasse di capra provenienti dalla Spagna; livello di
residui al di sopra per enrofloxacina (437 mg / kg - ppb) in uso terra in uso per
animali da compagnia; riso per sushi da Francia infestato da insetti (riso punteruolo,
Sitophilus); cloramfenicolo (sostanza vietata - 2.98 mg / kg - ppb) in mangimi minerali
per suinetti dalla Lituania.
Infine tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala:
Listeria monocytogenes (<10 CFU / g) in prosciutto affumicato dal Belgio;
deterioramento di intere disidratate zenzero dall'India; rischio soffocamento a causa
del consumo (grandi pezzi) di caramelle dalla Cina; scarso controllo della
temperatura (-7,2, -7,4, -7,2, -5, -5.7, -5.8 ° C) di tonno pinna gialla congelato
(Thunnus albacares) da Belize; salmonella (presenza / 25g) in foglie di betel
dall'India; certificato sanitario fraudolenta (s) per noccioline sbucciate e arachidi
dalla Cina; ossitetraciclina (135,5 mg / kg - ppb) autorizzato nelle congelato
Gambero chiaro (Penaeus vannamei) dal Vietnam; aflatossine in arachidi sgusciate
dalla Cina; aflatossine della torta di cotone dal Madagascar; aflatossine (B1 = 3.11
mg / kg - ppb) semi di arachidi scottati dal Brasile; dimetoato (0,18 mg / kg - ppm) in
baccelli di piselli da Kenya.
Dr Schar ritira in Italia e in Europa barrette Twin Bar contaminate da Salmonella.
Coinvolte altre 5 aziende.
Le barrette di cioccolato “Twin Bar”, prodotte in Svizzera dalla multinazionale Dr
Schar, leader nel mercato del senza glutine, sono state ritirate dal commercio per la
3. presenza di salmonella: l’agente batterico più di frequente responsabile delle
tossinfezioni alimentari. «Non possono essere esclusi rischi per la salute», ha
comunicato l’Ufficio Federale della Sicurezza Alimentare e di Veterinaria (Usav)
raccomandando di non consumare il prodotto, che è stato nel frattempo già stato
ritirato dal mercato. Stando a quanto affermato dall’azienda, le barrette sono state
ritirate «informando le farmacie e i punti vendita specializzati, dopo che il produttore
che rifornisce varie aziende in Europa ha informato della possibilità che il prodotto
contenesse tracce di salmonella».
Oltre a Dr. Shär, ci sono altre cinque le aziende costrette a ritirare per la stessa
ragione alcuni prodotti dal mercato: Consenza, Atkins, Damhert Nutrition, Valeo
Foods e Bakers Delight. Almeno 14 i Paesi interessati dal provvedimento: quasi tutti in
Europa, oltre ad Australia e Stati Uniti. Al momento si tratta di una misura
precauzionale, visto che non risultano casi confermati con sintomatologie inerenti:
febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea che si manifestano tra le sei e
le 72 ore successive al consumo di un alimento contaminato.
L’Usav è stato informato tramite il Sistema di allarme rapido per gli alimenti e i
mangimi dell’Unione europea .Poiché le barrette in questione sono vendute anche
in Italia, è stato subito disposto il loro ritiro dagli scaffali. I lotti coinvolti riportano le
seguenti date come termine minimo di conservazioni 21.05.16, 22.05.16, 26.05.16,
07.07.16, 08.07.16 e 09.07.16. ( Articolo a cura di Fabio di Todaro)
Fonte:ilfattoalimentare.it
L’Autorità UE per la sicurezza alimentare conferma: i pesticidi spray sono un rischio
per le api.
“I pesticidi neonicotinoidi applicati sotto forma di spray fogliari rappresentano un
rischio per le api”. Lo conferma l’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare.
“L’Autorità – si legge on line, qui – ha pubblicato le proprie valutazioni sui rischi per le
api da clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam per tutti gli usi che non siano la
concia delle sementi e il trattamento in forma granulare, già vietati. Per i casi in cui
non è stato possibile portare a termine la valutazione, sono stati individuati o
comunque non esclusi rischi elevati. In altri casi la valutazione del rischio non ha
potuto essere portata a termine a causa di lacune nei dati”.
I produttori dei pesticidi, Bayer CropScience e Syngenta, dopo l’annuncio di Efsa si
sono detti preoccupati per la salute delle api ma hanno negato evidenze
4. scientifiche che dimostrino che i pesticidi siano connessi alla progressiva scomparsa
degli impollinatori e hanno contestato la procedura con la quale è stata eseguita la
valutazione. Syngenta avrebbe anche minacciato di citare in giudizio i funzionari
Efsa responsabili della ricerca. Secondo i dati dell’International Union for the
Conservation of Nature, che ha compilato una “red list”, qui, circa un quarto dei
bombo e un’ape da miele su dieci sono a rischio estinzione (nella foto AFP, un’ape
a Godewaersvelde, nel nord della Francia).
L’agenzia europea che ha sede a Parma spiega che “le attuali conclusioni sono in
linea con quelle raggiunte due anni fa, quando furono valutati i rischi per le api
derivanti dalle tre sostanze quando vengono utilizzate per la concia delle sementi o
in forma di granuli. La Commissione europea ha chiesto valutazioni relative a tutti gli
altri usi dopo aver imposto limitazioni più severe sull’uso di neonicotinoidi nel 2013″.
“L’uso delle tre sostanze per la concia delle sementi o del terreno è attualmente
proibito sulle colture che attraggono le api e sui cereali diversi dai cereali invernali,
fatta eccezione per gli usi in serra. Anche il loro impiego nei trattamenti fogliari è
proibito sulle colture che attraggono le api e sui cereali, tranne che in serra o dopo
la fioritura”, ricorda l’Autorità. Secondo Greenpeace, però, la conferma arrivata
oggi non potrà che far aumentare la pressione sulla Commissione Europea affinché
estenda l’attuale messa al bando di queste sostanze a tutti gli impieghi e a tutte le
colture.
Le api e gli altri impollinatori – ricordano gli ambientalisti – giocano un ruolo
fondamentale nella produzione di cibo: circa un terzo delle colture alimentari a
livello globale dipendono direttamente dal servizio di impollinazione naturale offerto
dalle api e da altri animali. L’attuale bando Ue non copre tutti gli impieghi né tutte
le colture. Ad esempio, sono permessi l’uso in serra e l’applicazione spray nei frutteti
dopo la fioritura. Inoltre, alcuni Paesi europei hanno concesso delle deroghe al
bando.
“L’Efsa conferma quanto già dimostrato da un gran numero di evidenze scientifiche:
i neonicotinoidi rappresentano una grave minaccia per le api e per il futuro
dell’agricoltura”, sottolinea Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura
Sostenibile di Greenpeace Italia. “La Commissione Europea – aggiunge – dovrebbe
estendere la messa la bando a qualsiasi impiego di queste sostanze e a tutte le
colture, e porre fine alla questione delle deroghe nazionali. Esistono diverse
alternative alle sostanze chimiche di sintesi, l’Unione Europea dovrebbe
incoraggiare gli agricoltori ad adottarle”.
Fonte:ilsole24ore.it