L’educazione è il primo fattore di trasformazione verso lo sviluppo sostenibile, poiché accresce le capacità delle persone di trasformare le loro visioni della società nella realtà.
L’educazione promuove i valori, i comportamenti e gli stili di vita richiesti per un futuro sostenibile. Parliamo quindi di Pedagogia Trasformativa che attraverso percorsi educativi formativi(UDA) aiuta le persone ad acquisire quegli strumenti (social Skills) che muovono le persone ad andare nella direzione che desiderano.
L’educazione è il primo fattore di trasformazione verso lo sviluppo sostenibile, poiché accresce le capacità delle persone di trasformare le loro visioni della società nella realtà.
L’educazione promuove i valori, i comportamenti e gli stili di vita richiesti per un futuro sostenibile. Parliamo quindi di Pedagogia Trasformativa che attraverso percorsi educativi formativi(UDA) aiuta le persone ad acquisire quegli strumenti (social Skills) che muovono le persone ad andare nella direzione che desiderano.
Sviluppo sostenibile: "GLI ITALIANI E LO SVILUPPO SOSTENIBILE" ricerca realizzata da CE&CO per ecoseven. Con questa ricerca, ci siamo quindi posti l’obiettivo di verificare, presso un campione di cittadini italiani: - quanto il tema dello sviluppo sostenibile sia sentito e come venga declinato; - quali siano, tra i comportamenti considerati importanti per contribuire in prima persona allo sviluppo sostenibile.
Impatto ambientale e sviluppo sostenibile - Francesco CufariImage Line
Un incontro tecnico a Rizziconi (Rc) per scoprire la fertilizzazione completa per via fogliare e le nuove tecniche di potatura verde per il kiwi | Relazione di Francesco Cufari, divulgatore Arssa
Sviluppo sostenibile: "GLI ITALIANI E LO SVILUPPO SOSTENIBILE" ricerca realizzata da CE&CO per ecoseven. Con questa ricerca, ci siamo quindi posti l’obiettivo di verificare, presso un campione di cittadini italiani: - quanto il tema dello sviluppo sostenibile sia sentito e come venga declinato; - quali siano, tra i comportamenti considerati importanti per contribuire in prima persona allo sviluppo sostenibile.
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Un incontro tecnico a Rizziconi (Rc) per scoprire la fertilizzazione completa per via fogliare e le nuove tecniche di potatura verde per il kiwi | Relazione di Francesco Cufari, divulgatore Arssa
Un percorso didattico per la sviluppo sostenibile: A Scuola con lo Scatol8®Scatol8
Il file contiene schede didattiche per sviluppare un percorso di apprendimento basato sul Sistema Scatol8®. La struttura modulare permette ad Insegnanti, Studenti e Genitori di personalizzare le attività in funzione delle priorità educative e delle configurazioni delle reti di rilevamento.
Retrospettiva Ubuntera 2004-2010: Agilità come vantaggio competitivo? Breve panoramica sulle metodologie Agili e analisi degli elementi di differenziazione di Ubuntu.
n che modo consumatori
consapevoli possono
contribuire allo sviluppo
sostenibile?
Un’analisi a partire dal
consumo alimentare.
Gianluca Brunori, Adanella Rossi,
Francesca Guidi, Alessandra Lari
La Strategia per lo sviluppo sostenibile nel POR FESR 2014-2020 - Graziella PIsuSardegna Ricerche
Presentazione di Graziella Pisu del Centro regionale di Programmazione della Regione Sardegna durante l'evento "Edilizia sostenibile. La domanda pubblica si indirizza alla sostenibilità ambientale. Le imprese sarde sono pronte?", svoltosi il 4 marzo 2016 a Cagliari e organizzato nell'ambito delle attività della Rete Sardegna Produce Verde.
Progetto "Riuso, riciclo, recupero e….riduco", elaborato e realizzato dalle classi quarte della scuola primaria Lambruschini, Istituto Comprensivo Darsena di Viareggio. Formulario 2015.
StartTer e lo sviluppo sostenibile del territorio - EICMA 2009Starting4®
Lo sviluppo sostenibile dei territori: dalle teorie ai risultati.
Come fare per essere orientati al risultato?
Quale approccio e quali fattori critici influiscono sul successo di un progetto di sviluppo locale?
Internet per l’agricoltura: quali scenari - Ivano ValmoriImage Line
Un incontro tecnico a Rizziconi (Rc) per scoprire la fertilizzazione completa per via fogliare e le nuove tecniche di potatura verde per il kiwi | Relazione di Ivano Valmori, Direttore Agronotizie - Image Line Network
24imo Forum di Medicina Vegetale - Bari, 13 dicembre 2012. Per saperne di più, leggi i reportage su Agronotizie:
• http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2012/12/20/la-medicina-vegetale-incontra-il-clima/17020
• http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2012/12/20/alieni-diserbi-e-normative/17022
• http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2012/12/20/pubblico-chiama-privato-risponde/17021
“Economia Circolare: a che punto siamo in Italia? Analisi dei risultati emer...FaberLab
Le slide della presentazione della dott.ssa Tiziana Massara, Project Manager area sviluppo e innovazione Associazione Italiana per lo Sviluppo dell’Economia Circolare (AISEC) durante il workshop "Economia circolare in Italia: una sfida per le pmi. Crescere tra sostenibilità, innovazione e competitività".
Flavio De Trane
La sostenibilità, termine che alcuni anni or sono richiamava alla mente concetti legati alla semplice attenzione all’ambiente e all’impegno alla riduzione delle emissioni e dei gas serra, diviene il fulcro attorno a cui ruotano i Sustainable Development Goals (SDG), ovvero i 17 obiettivi interconnessi che costituiscono l’Agenda 2030, definita dall'Organizzazione delle Nazioni Unite come la strategia "per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti", in grado di trasformare il nostro mondo. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 costituiscono un impegno per tutti i Paesi, perché affrontano in toto lo sviluppo economico e sociale, concentrandosi su questioni relative alla pace, alla povertà, alla fame, al diritto alla salute e all'istruzione, al lavoro, alla crescita economica inclusiva e sostenibile, alla tutela dell'ambiente, ai modelli di produzione e consumo, all'uguaglianza sociale e di genere, alla giustizia.
Gli impegni assunti dai Paesi hanno un sicuro riverbero nel tessuto economico e produttivo, chiamato in prima linea a contribuire alla realizzazione degli obiettivi. E questo contributo viene reso possibile dalla realizzazione di iniziative e azioni che prendono la forma di progetti. Progetti che dovranno includere i temi della sostenibilità, attraversando un cambiamento critico, per trasformare le tecniche di gestione in pratiche attente ai temi non solo economici, ma anche sociali ed ambientali.
L'intervento è volto a fornire una proposta di integrazione della Sostenibilità in alcune note pratiche di project management, nello specifico relative a:
Schema processi tratto dal PMBoK versione 6 (A Guide to the Project Management Body of Knowledge)
Nuovo impianto principi nella versione 7 del PMBoK
ISO 21502 (Project programme and portfolio management – Guidance on project management)
pervenendo a rendere completa la trattazione delle pratiche in oggetto con tema oggi di estrema importanza.
Azione 21 locale. Gli strumenti per lo Sviluppo Sostenibile e gli Enti PubbliciChiara Scalabrino
(Alph. order) Antonini, F. , Cecconi, R., Giacomazzi, F., Marcello, L., Onnis, G., Oteri, D., Rizzi, E. e Scalabrino, C. (2005). Azione 21 locale. Gli strumenti per lo Sviluppo Sostenibile e gli Enti Pubblici (Local action 21 – Tools for sustainability and the Ligurian Public Bodies). Genoa: Regione Liguria and ARPAL.
Negli ultimi anni, ha assunto sempre maggiore importanza il concetto di "sviluppo sostenibile".
I processi economici, sociali ed ecologici sono strettamente collegati tra loro e l'intervento di attori pubblici e privati non deve avvenire in modo settoriale, bensì bisogna diffondere un nuovo
modo di pensare che consideri benessere economico, sociale ed ambientale come obiettivi collegati tra loro e capaci di supportarsi reciprocamente.
Questo volumetto nasce quindi con l'obiettivo di contribuire a diffondere la cultura ambientale
ed una conoscenza di base sugli "strumenti di sostenibilità" utili per intraprendere percorsi ambientalmente sostenibili, affinché gli obiettivi in campo ambientale diventino occasioni consapevoli per azioni di sviluppo sociale ed economico.
I libretto presenta la III Ricognizione regionale dell'adozione degli strumenti di sostenibilità tra gli enti pubblici della Liguria.
Social Responsability. Case study: Poste ItalianeMichele Palumbo
Description_project: con questo progetto siamo andati a esaminare quello che ad oggi risulta una pratica poco adottata dalle aziende: il bilancio sociale.
Le aziende che adottano questo approccio sociale acquistano un notevole vantaggio competitivo, nel medio-lungo termine.
È il caso di Poste Italiane che già da diversi anni è parte attiva nel sociale, acquisendo sempre più fiducia da parte dei vecchi e nuovi clienti.
Sustainability from the Rio conference to the recent technologies. Ecological footprint and waste management. A seminar during the Selvatica Event in Biella. Palazzo Gromo Losa.
V. Bacco - Il ciclo di vita dell’edificio sostenibileGreen Bat 2014
15/05/214 - GREEN BAT 214 - Convegno "COSTRUIRE SOSTENIBILE: ANALISI, EFFICIENTAMENTO, CERTIFICAZIONE" Intervento dell'ing. Vincenzo Bacco, presidente ordine ingegneri della Provincia BAT
Blue Economy: la natura come guida e lo sviluppo delle tecnologieSaraRiccio1
With my thesis I have tried to describe the characteristics and principles of the Blue Economy approach, which represents one of the different circular business models implemented over the last fifty years as an alternative to the linear system of production, distribution and consumption of goods. In particular, based on ethical principles, the Blue Economy approach tries to offer an answer to the fundamental needs of local communities, introducing innovative and sustainable production processes that, inspired by nature, generate multiple economic, environmental and social benefits.
www.docgreen.it - l'opinione di Massimiliano Atelli, presidente del Comitato per lo sviluppo del Verde pubblico. Intervista su AF2_014, il periodico del CONAF (Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi/Forestali)
144 Green Energy - Intervista a Cristian Randieri - I figli di Archimede N. 2...Cristian Randieri PhD
Il continuo ed inesorabile peggioramento delle condizioni ambientali del nostro pianeta è un indicatore palese che in questo momento l’umanità non è in condizione di avviare una politica atta ad invertire le attuali tendenze. Nonostante vi sia una provata consapevolezza e conoscenza scientifica delle modalità con cui l’essere umano modifica l’ambiente e su come tutto ciò comporti effetti negativi, disastrosi, immediati e duraturi, alla sua salute, nonostante vi siano tutti gli strumenti tecnici necessari per modificarne le cause, rimane un dato di fatto che i vari ambiti in cui i cicli virtuosi delle rinnovabili e dello sviluppo sostenibile non sono completamente ancora parte del tessuto sociale e della consapevolezza del singolo.
Oltre la Apea: modelli eco-innovativi e infrastrutture produttive per la Gree...WWF ITALIA
Intervento di Mario Zambrini, di Ambiente Italia, alla giornata di studio “Proposte green per l’economia e il lavoro in Liguria. Il futuro non è dei combustibili fossili” organizzata da Greenpeace, Legambiente, WWF, SI’ Rinnovanili NO nucleare, ARCI, Coordinamento Free e CNA.
1. I.T.I.S. ALBERT EINSTEIN ROMA Problematiche Modulo 1- Area TDP Triennio Energetico-Ambientale B . Pellegrini - M. Paletta Materiali reperiti in Rete e riassemblati logicamente
2. “ Sviluppo che soddisfa i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità per le generazioni future di soddisfare i loro” da Our Common Future, 1987 , report della Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo ( Brundtland Commission) Cos'e' ?
3. Questa definizione è i mportante perchè introduce nel dibattito politico-economico i diritti delle generazioni future , cioè di coloro che non sono ancora nati e che nasceranno tra 10, 50, 100, 1000 anni. In avvenire deve esistere un mondo adatto ad essere abitato Agisci in modo che le conseguenze delle tue azioni siano compatibili con la permanenza di un'autentica vita umana sulla terra Principio di responsabilità Nuovo imperativo etico
4. Se vogliamo " avanzare qualcosa " per le generazioni future, l'attenzione non deve tanto essere incentrata sui bisogni, ma sulle risorse e su come farne uso senza distruggerle o comprometterne un uso futuro. lo sviluppo sostenibile come una specie di piano regolatore della crescita economica Ridurre consumi Aumentare risorse
5. Dopo anni di ricerche, dibattiti e conferenze, anche il concetto di sviluppo sostenibile si è evoluto: oggi infatti si parla di sostenibilità dello sviluppo. Questa nuova definizione nasce a seguito del rapporto elaborato, nel 1991, dall'UNEP e dal WWF che affermava: "migliorare la qualità della vita mantenendosi nei limiti della capacità di carico degli ecosistemi terrestri".
6. Viene introdotto il concetto di " capacità portante dei sistemi ecologici”, superata la quale si rischia di compromettere le caratteristiche proprie dell'ecosistema. Tale affermazione è molto importante in quanto ci permette di capire la differenza concettuale che esiste tra sviluppo sostenibile e sostenibilità dello sviluppo. Nella definizione è sottintesa un'ottica antropocentrica secondo la quale l'ecosistema economico/finanziario è in ogni caso prioritario rispetto a quello ecologico/politico. La definizione e' data in un'ottica biocentrica , afferma il primato dell'ecosistema ecologico/politico su quello economico/finanziario. Sviluppo sostenibile Sostenibilità dello sviluppo
7. La Carta della Terra è stata concepita oltre dieci anni fa (1987) dopo lo shock di Chernobyl , che mise al primo posto nell'agenda dei grandi della terra la questione ambientale. Tutela ambientale, sviluppo compatibile e promozione sociale, questi i capisaldi della Carta che vuole, nelle intenzioni dei promotori, affiancare ed integrare la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.
9. Uno sviluppo sostenibile deve conciliare tre elementi: la solidarietà sociale, l'efficienza economica e la funzionalità dell'ambiente naturale. Questi tre ambiti sono dipendenti gli uni dagli altri. Nelle decisioni riguardanti l'assetto dello spazio vitale va tenuto conto di queste tre dimensioni mediante una valutazione ed una ponderazione di ordine globale. Lo sviluppo sostenibile nella pianificazione del territorio richiede un equilibrio fra quanto può essere addossato ecologicamente ad un determinato spazio e le diverse esigenze della società e dell'economia. Se si mira solo ad ottimizzare gli aspetti di uno dei tre elementi, si avranno per lo più delle conseguenze negative per gli altri due.
10.
11. Come si può vedere dal grafico lo sviluppo tradizionale ha man mano ridotto il capitale naturale trasformandolo in sviluppo economico. Questo processo può essere attenuato dalle innovazioni tecnologiche che spostano verso destra la curva senza però risolvere il problema alla base della scarsità. La storia economica mondiale ci ha insegnato diversi paradigmi dello sviluppo: Sviluppo Tradizionale
12. La risposta razionale può arrivare soltanto dall'introduzione di un nuovo paradigma di sviluppo conosciuto come sviluppo sostenibile . Non si tratta di una negazione della crescita, come molti credono, bensì della crescita economica rispettosa dei limiti ambientali. Così come il piccolo mondo antico non era in grado di gestire i complessi rapporti internazionali di quello moderno, allo stesso modo il vecchio modo di concepire lo sviluppo come antagonista dell'ambiente non è in grado di risolvere problemi come l'effetto serra o il buco dell'ozono ed è destinato ad essere sostituito con il paradigma della sostenibilità in cui la tutela dell'ambiente è in correlazione diretta con la crescita economica . Questa nuova visione dello sviluppo è diventata una vera e propria necessità storica dell'umanità. Sviluppo Sostenibile
13. Non si tratta di una negazione della crescita, come molti credono, bensì della crescita economica rispettosa dei limiti ambientali. La tutela dell'ambiente è in correlazione diretta con la crescita economica Paradigma della Sostenibilità Decrescita
14. E' possibile costruire una vera e propria piramide della sostenibilità, ponendo alla base proprio la dimensione ambientale che attraverso la fornitura di risorse naturali, di servizi all’ecosistema e di benessere alla società svolge un ruolo fondamentale di supporto sia alla dimensione economica che a quella sociale. Proprio per la sua triplice dimensione ambientale, sociale ed economica, lo sviluppo sostenibile necessita di sostanziali mutamenti nei comportamenti individuali e nelle scelte dei decisori operanti ai diversi livelli (internazionale – nazionale - territoriale) di governo politico ed amministrativo
15. Perseguire un modello di sviluppo sostenibile non è sicuramente una cosa semplice, ma certamente un sforzo congiunto tra cittadini e istituzioni potrà rendere meno difficile il percorso Sono infatti i cittadini che con il loro stile di vita, le piccole azioni e i comportamenti quotidiani di consumo e gestione delle risorse possono contribuire alla sostenibilità. È necessario far crescere nel cittadino la consapevolezza del proprio ruolo di attore fondamentale nell'attuazione di un modello di "consumo sostenibile", orientando le proprie scelte verso beni e prodotti rispettosi dell'ambiente, che consentano di contenere i consumi, ridurre i costi e, soprattutto, le emissioni di gas inquinanti.
16.
17. Obiettivo trasversale dell'Unione europea enunciato ribadito Consiglio di Göteborg - 2001-2002 Prima strategia EU x SSS Consiglio europeo - 2006 Nuova SSS
18. Con delibera CIPE del 28 dicembre 1993 , l'Italia recepisce l'orientamento delle politiche ambientali europee ed emana il primo Piano Nazionale per lo sviluppo sostenibile , redatto dalla Commissione per l'Ambiente globale del Ministero dell'Ambiente. Nel 2002 , il CIPE approva la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile , che per il decennio 2002-2012 individua i principali obiettivi ed azioni per quattro aree prioritarie: clima; natura e biodiversità; qualità dell'ambiente e della vita negli ambienti urbani; uso sostenibile e gestione delle risorse naturali e dei rifiuti. Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile http://www2.minambiente.it/SvS/svs/docs/strategia_azione_ambientale.pdf
19. Uno strumento volontario per dimostrare il proprio impegno alla prevenzione dell’inquinamento. La certificazione ambientale è uno strumento governato dal mercato, nato per dare un vantaggio competitivo alle imprese più responsabili nella protezione ambientale. Certificare “ambientalmente” un’organizzazione comporta: · riduzione costi, rischi e imprevisti · impegno per lo sviluppo sostenibile Un’organizzazione realizza il proprio Sistema di Gestione Ambientale : identificando i principali aspetti ambientali, tenendoli sotto controllo, coordinando tutte le attività con impatto ambientale e distribuendo responsabilità specifiche per la loro realizzazione. Cos'e'?
20. La certificazione ambientale corrisponde ad una dichiarazione di conformità che le aziende possono richiedere per dimostrare il miglioramento delle proprie prestazioni perseguendo da un lato la tutela dell’ambiente e dall’altro l’ottimizzazione dei sistemi produttivi e l’abbattimento dei costi. La dichiarazione di conformità è emessa in seguito a una verifica ispettiva da parte di una persona o di una società indipendente autorizzata a norma di legge, addetta a certificare che il Sistema di Gestione Ambientale di un’organizzazione, un determinato prodotto, processo o servizio, è conforme ai requisiti di uno standard, inteso come una serie di parametri predeterminati e riconosciuti. Cos'e'?
21. E' un processo partecipativo che porta alla costruzione di un progetto di sviluppo locale sostenibile condiviso Nel 1992, a Rio de Janeiro, 183 capi di stato, 700 associazioni di volontariato e migliaia di rappresentanti della società civile hanno partecipato alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo . Il documento principale della conferenza è l’Agenda 21 : un volume di 300 pagine che definisce il programma d’azioni per lo sviluppo sostenibile del ventunesimo secolo. Cos'e'?
22. Lo sviluppo sostenibile proposto dall’Agenda 21 è lo sviluppo che garantisce il benessere economico, la qualità ambientale, i diritti sociali e politici. Nei 40 capitoli che costituiscono l’Agenda 21 si affrontano tematiche quali la cooperazione internazionale, i modelli di consumo, di diritto alla salute e alla casa, le problematiche ambientali che vanno dalla tutela del suolo al trasporto dei rifiuti pericolosi. Un’attenzione particolare viene rivolta agli attori territoriali: donne, giovani e bambini, comunità tradizionali, organizzazioni non governative, amministrazioni locali, impresa e finanza, comunità scientifica e tecnica, agricoltori. Il documento sottolinea come non ci possa essere sviluppo sostenibile se le diverse componenti della società non vengono interpellate e coinvolte. Cos'e'?
23. Nel capitolo 28 si invitano le amministrazioni locali ad avviare, entro il 1996, processi di consultazione della popolazione per attivare le Agende 21 locali: “ Ogni autorità locale deve dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese e adottare l’Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso le autorità locali possono apprendere dai cittadini, dalle comunità locali e dalle imprese gli elementi necessari a formulare le migliori strategie. Il processo di consultazione aumenta la coscienza dei cittadini sulle questioni dello sviluppo sostenibile”. Quando si parla di Agenda 21, quindi, si fa riferimento tanto al documento di Rio quanto al processo partecipativo di Agenda 21 locale che porta alla costruzione di un progetto di sviluppo locale sostenibile condiviso Finalità
24. Si ripresenta il problema di trovare un sistema di indicatori che permetta di valutare la sostenibilità dei processi di sviluppo messi in atto. Purtroppo al momento questo problema rimane aperto perché non si dispone ancora di una metodologia condivisa e consolidata che consenta di tradurre in numeri e valori il comportamento di un paese. La necessità di disporre di indicatori che prendano in considerazione elementi di carattere economico, ambientale e sociale, impliciti nella definizione di sviluppo sostenibile, è emersa con forza in occasione della conferenza di Rio de Janeiro nel 1992
25. Le principali strategie per implementare lo sviluppo sostenibile sono le seguenti: · Strategia dell’efficienza: attraverso innovazioni tecniche e organizzative le risorse possono essere usate in modo più efficiente. · Strategia della consistenza: attraverso risorse rinnovabili e cicli economici chiusi l’ecologia dei flussi di materia ed energia può essere migliorata. · Strategia della permanenza: attraverso innovazioni tecniche la durata dei prodotti può essere allungata. · Strategia della sufficienza: attraverso nuovi stili di vita il consumo di risorse può essere minimizzato e la vita può diventare più soddisfacente. · Educazione e impegno sociale: attraverso l’educazione e l’impegno sociale in comunità quali le scuole, i quartieri e le associazioni, la giustizia sociale, la soddisfazione e lo sviluppo sostenibile possono venir discussi e vissuti.
26.
27. http://www.greencrossitalia.it/ita/acqua/risorse_acqua/desertificazione/nazioni_unite.htm un po'di tutto- vedere carta della terra http://www.geopod.it/classe-quinta esperienza scolastica http://www.volint.it/scuola/pubblico/1svumano/lezioni.htm ok materiale didattico http://www.icbernareggio.it/progetti/ambiente esperienza scolastica educazione ambientale I materiali presenti in queste slides sono una libera rielaborazione di contenuti vari reperiti in rete. by ITIS A. Einstein - Roma