Impatto ambientale e sviluppo sostenibile - Francesco CufariImage Line
Un incontro tecnico a Rizziconi (Rc) per scoprire la fertilizzazione completa per via fogliare e le nuove tecniche di potatura verde per il kiwi | Relazione di Francesco Cufari, divulgatore Arssa
CRISI ECOLOGICA E SOCIALE - UN FUTURO SOSTENIBILE IN EUROPA? M. Morosini, ...morosini1952
Come ospitare degnamente 9-10 miliardi di abitanti della Terra, quanti arriveremo a essere nel 2050, senza stravolgere gli equilibri ecologici su cui si fondano l’alimentazione, il benessere e l’intera economia? Il progetto «Futuro sostenibile» da cui è scaturito un rapporto 1 del Wuppertal Institut 2 (cfr la scheda a p. XXX) vuole dare una risposta a questa domanda drammatica, offrendo un’opportunità di condurre anche in Italia una campagna per una svolta del nostro Paese verso la sostenibilità sociale ed ecologica secondo criteri d’equità globale. In questo momento storico il conflitto tra ecologia e giustizia palesa la sostenibilità come vero programma di sopravvivenza, perché la drammatica alternativa è tra la sostenibilità o l’autodistruzione. Lungi dal servire solo alla protezione dei panda e delle balene, l’ecologia è l’unica opzione per garantire sulla Terra il diritto d’ospitalità a un numero crescente di esseri umani. «Dobbiamo portare davanti agli occhi dell’opinione pubblica due ingiustizie: che i beni di questo mondo siano ripartiti in modo così sproporzionato e che quest’iniqua distribuzione non venga modificata». Quando nel 1958 il cardinale Joseph Frings pronunciò queste parole nel discorso di fondazione di Misereor, l’organizzazione tedesca cattolica per la cooperazione allo sviluppo che finanziò lo studio del 1996, forse non immaginava che 50 anni dopo i numeri di miliardari e di malnutriti nonché il grado di disuguaglianza che li separa avrebbero raggiunto record storici su un pianeta che già oggi potrebbe nutrire tutti i suoi abitanti. Fedele a quella consegna del 1958, lo scienziato tedesco Wolfgang Sachs Sachs, curatore del progetto, documenta l’evoluzione globale di povertà e ricchezza, constata l’inadeguatezza di molte ricette di sviluppo e conclude che «voler mitigare la povertà senza mitigare la ricchezza è ipocrisia» 3. Quel fuoco d’artificio di risorse che l’Europa brucia non è ripetibile nel mondo, non di certo con un numero crescente d’esseri umani. I due patrimoni che permisero l’ascesa dell’Europa non sono più a disposizione all’infinito: i combustibili fossili destabilizzano il clima e vanno esaurendosi, e per le materie prime biotiche 4 non sono più disponibili colonie oltreoceano. È questa la tragedia attuale: l’immaginario dei Paesi emergenti s’ispira alla civiltà euroatlantica, ma i mezzi per la sua realizzazione non sono più a disposizione. I ceti dei consumatori globali nel Nord e nel Sud, degli imprenditori e degli investitori sono chiamati a cedere alla natura e a chi sta peggio nel mondo una parte del loro potere in termini di capitale e confort. Se non lo faranno, resterà ben poco di ciò che ora rende la loro posizione così desiderabile. Il vero problema non è se vi sono risorse sufficienti, ma a chi sono destinate e per che cosa esse sono ripartite quando diventano scarse. Una politica ambientale che non si occupi anche di politica sociale non avrà successo.
Sviluppo sostenibile: "GLI ITALIANI E LO SVILUPPO SOSTENIBILE" ricerca realizzata da CE&CO per ecoseven. Con questa ricerca, ci siamo quindi posti l’obiettivo di verificare, presso un campione di cittadini italiani: - quanto il tema dello sviluppo sostenibile sia sentito e come venga declinato; - quali siano, tra i comportamenti considerati importanti per contribuire in prima persona allo sviluppo sostenibile.
Gli impatti umani sull'ambiente. Una premessa alla valutazione economica dei servizi ecologici.
Finora per le esercitazioni del corso “Progettazione ecologica per la qualità ambientale” ho esposto:
Alcuni aspetti della VAS e del Pgt Vigevano 2010
Alcuni aspetti dei sistemi di misurazione della qualità dell'aria-acqua-suolo.
E ora allarghiamo la visione sugli impatti a scala vasta
Human Impacts on environment: a forward to understand ecoservices economic assessments.
So far for the exercises of the course "Progettazione ecologica per la qualità ambientale" I explained:
Some aspects of the SEA and the Pgt-Piano di governo del territorio of Vigevano Municipality 2010
Some aspects of the measurement systems of air quality-water-soil .. And now we expand the vision on the impacts on a large scale
"Progetto acqua" scuola primari Gigante/Porto- I.C. Comenioricciouno
La caratteristica fondamentale dell'educazione ambientale è la sua trasversalità, in relazione alla globalità con cui si presentano i problemi nel reale.
Gli alunni sono stati guidati alla scoperta e conoscenza, sempre più consapevole e approfondita, dell' ambiente naturale nei suoi elementi costitutivi e, in particolare, dell' elemento "Acqua" come bene primario prezioso, da utilizzare e preservare responsabilmente
Impatto ambientale e sviluppo sostenibile - Francesco CufariImage Line
Un incontro tecnico a Rizziconi (Rc) per scoprire la fertilizzazione completa per via fogliare e le nuove tecniche di potatura verde per il kiwi | Relazione di Francesco Cufari, divulgatore Arssa
CRISI ECOLOGICA E SOCIALE - UN FUTURO SOSTENIBILE IN EUROPA? M. Morosini, ...morosini1952
Come ospitare degnamente 9-10 miliardi di abitanti della Terra, quanti arriveremo a essere nel 2050, senza stravolgere gli equilibri ecologici su cui si fondano l’alimentazione, il benessere e l’intera economia? Il progetto «Futuro sostenibile» da cui è scaturito un rapporto 1 del Wuppertal Institut 2 (cfr la scheda a p. XXX) vuole dare una risposta a questa domanda drammatica, offrendo un’opportunità di condurre anche in Italia una campagna per una svolta del nostro Paese verso la sostenibilità sociale ed ecologica secondo criteri d’equità globale. In questo momento storico il conflitto tra ecologia e giustizia palesa la sostenibilità come vero programma di sopravvivenza, perché la drammatica alternativa è tra la sostenibilità o l’autodistruzione. Lungi dal servire solo alla protezione dei panda e delle balene, l’ecologia è l’unica opzione per garantire sulla Terra il diritto d’ospitalità a un numero crescente di esseri umani. «Dobbiamo portare davanti agli occhi dell’opinione pubblica due ingiustizie: che i beni di questo mondo siano ripartiti in modo così sproporzionato e che quest’iniqua distribuzione non venga modificata». Quando nel 1958 il cardinale Joseph Frings pronunciò queste parole nel discorso di fondazione di Misereor, l’organizzazione tedesca cattolica per la cooperazione allo sviluppo che finanziò lo studio del 1996, forse non immaginava che 50 anni dopo i numeri di miliardari e di malnutriti nonché il grado di disuguaglianza che li separa avrebbero raggiunto record storici su un pianeta che già oggi potrebbe nutrire tutti i suoi abitanti. Fedele a quella consegna del 1958, lo scienziato tedesco Wolfgang Sachs Sachs, curatore del progetto, documenta l’evoluzione globale di povertà e ricchezza, constata l’inadeguatezza di molte ricette di sviluppo e conclude che «voler mitigare la povertà senza mitigare la ricchezza è ipocrisia» 3. Quel fuoco d’artificio di risorse che l’Europa brucia non è ripetibile nel mondo, non di certo con un numero crescente d’esseri umani. I due patrimoni che permisero l’ascesa dell’Europa non sono più a disposizione all’infinito: i combustibili fossili destabilizzano il clima e vanno esaurendosi, e per le materie prime biotiche 4 non sono più disponibili colonie oltreoceano. È questa la tragedia attuale: l’immaginario dei Paesi emergenti s’ispira alla civiltà euroatlantica, ma i mezzi per la sua realizzazione non sono più a disposizione. I ceti dei consumatori globali nel Nord e nel Sud, degli imprenditori e degli investitori sono chiamati a cedere alla natura e a chi sta peggio nel mondo una parte del loro potere in termini di capitale e confort. Se non lo faranno, resterà ben poco di ciò che ora rende la loro posizione così desiderabile. Il vero problema non è se vi sono risorse sufficienti, ma a chi sono destinate e per che cosa esse sono ripartite quando diventano scarse. Una politica ambientale che non si occupi anche di politica sociale non avrà successo.
Sviluppo sostenibile: "GLI ITALIANI E LO SVILUPPO SOSTENIBILE" ricerca realizzata da CE&CO per ecoseven. Con questa ricerca, ci siamo quindi posti l’obiettivo di verificare, presso un campione di cittadini italiani: - quanto il tema dello sviluppo sostenibile sia sentito e come venga declinato; - quali siano, tra i comportamenti considerati importanti per contribuire in prima persona allo sviluppo sostenibile.
Gli impatti umani sull'ambiente. Una premessa alla valutazione economica dei servizi ecologici.
Finora per le esercitazioni del corso “Progettazione ecologica per la qualità ambientale” ho esposto:
Alcuni aspetti della VAS e del Pgt Vigevano 2010
Alcuni aspetti dei sistemi di misurazione della qualità dell'aria-acqua-suolo.
E ora allarghiamo la visione sugli impatti a scala vasta
Human Impacts on environment: a forward to understand ecoservices economic assessments.
So far for the exercises of the course "Progettazione ecologica per la qualità ambientale" I explained:
Some aspects of the SEA and the Pgt-Piano di governo del territorio of Vigevano Municipality 2010
Some aspects of the measurement systems of air quality-water-soil .. And now we expand the vision on the impacts on a large scale
"Progetto acqua" scuola primari Gigante/Porto- I.C. Comenioricciouno
La caratteristica fondamentale dell'educazione ambientale è la sua trasversalità, in relazione alla globalità con cui si presentano i problemi nel reale.
Gli alunni sono stati guidati alla scoperta e conoscenza, sempre più consapevole e approfondita, dell' ambiente naturale nei suoi elementi costitutivi e, in particolare, dell' elemento "Acqua" come bene primario prezioso, da utilizzare e preservare responsabilmente
Questo è solamente uno dei primi POWERPOINT che pubblicherò quì! Per altri bellissimi Powerpoint vi invito a seguirvi sulla mia pagina Instangram SchoolP.
2. INDICE
• Ecosistemi e società
• Cambiamenti climatici e inquinamento
• Catastrofi naturali e rischi ambientali
• Risorse naturali e fonti energetiche
• Le risorse idriche
4. Gli ecosistemi
Un ecosistema è costituito da organismi viventi e sostanze non viventi
in grado di interagire tra loro ed adattarsi all’ambiente in cui vivono.
Un ecosistema deve avere delle caratteristiche ben precise ossia:
deve essere un sistema aperto;
è interconnesso con altri ecosistemi;
è formato da una componente abiotica (non vivente) e da una
componente biotica (vivente);
mantiene un equilibrio dinamico .
5. Ecosistemi naturali
Gli ecosistemi naturali presenti sulla
Terra sono tutti quelli che si formano in
natura:
La Foresta;
La Savana;
La Steppa;
Il Deserto;
La Tundra;
La Macchia Mediterranea.
All’interno degli ecosistemi naturali ci
sono però anche quelli acquatici:
Ecosistemi marini;
Ecosistemi di acqua dolce.
6. Ecosistemi naturali a rischio
Un ecosistema è in equilibrio. Quando viene
turbato dall’intervento dell’uomo rischia di
scomparire perché non è più in grado di
ripristinarsi in quell’habitat.
Sono state individuate 651 riserve della biosfera in
tutto il mondo, di cui 13 sono in Italia. Sono zone
marine e terrestri in cui si seguono oggi precisi
progetti per tutelare la biodiversità e la
conservazione dell’ecosistema e testimoniano la
possibilità di una convivenza pacifica fra natura e
uomo.
7. Ecosistemi artificiali
Un ecosistema artificiale è caratterizzato
dall’intervento dell’uomo che ha modificato e adattato
l’ambiente circostante per sopravvivere più a lungo e
in migliori condizioni.
Ad oggi, gli ecosistemi artificiali presenti sulla Terra
sono:
Ecosistemi urbani e industriali;
Ecosistemi rurali;
Ecosistemi agricoli.
8. Biodiversità
La biodiversità è la varietà degli
esseri viventi che popolano la Terra,
e si misura a livello di geni, specie,
popolazioni e di ecosistemi.
Anche noi facciamo parte della
biodiversità e sfruttiamo ciò che ci
mette a disposizione:
Grazie a essa la Natura è in grado di
fornirci cibo, acqua, energia e risorse
per la nostra vita quotidiana.
9. Inquinamento
L'inquinamento è un fenomeno che preoccupa l'uomo. Può essere
provocato da cause naturali o dall'intervento dell'uomo. Gli inquinanti
viaggiano nell'aria, si uniscono a sostanze dell'atmosfera e, con la
pioggia, arrivano nell'ambiente in cui viviamo producendo malesseri
psicofisici alla salute dell'uomo e dell'ambiente.
I principali tipi di inquinamento sono:
inquinamento termico;
inquinamento acustico;
inquinamento elettromagnetico.
10. Inquinamento atmosferico
L'inquinamento atmosferico è la diffusione in
atmosfera di gas e polveri sottilissime. Le principali
fonti di inquinamento sono le attività industriali ed il
traffico.
Inquinamento idrico
L'acqua ha un forte potere autodepurativo ed ha
un'alta capacità solvente, per cui scioglie e trasporta
sostanze chimiche. L'inquinamento idrico si produce
quando le sostanze sciolte nell'acqua superano la sua
capacità autodepurativa.
Inquinamento del suolo
Sul suolo si scaricano le cause fisiche, come l'erosione
dovuta al mancato controllo dello scorrimento delle
acque di superficie. Ci sono poi cause chimiche, come
le piogge acide o come l'uso di fertilizzanti e pesticidi
in agricoltura. Ci sono, infine, fenomeni come quelli
provocati dalle discariche.
11. La capacità di scarico degli
ecosistemi
Per produrre nuova ricchezza
bisogna eliminare spazi verdi. Per
ottenere capitale fisico come case e
strade bisogna distruggere capitale
naturale.
Tra il settecento e l’ottocento, la
rivoluzione agraria, quella
demografica, industriale e dei
trasporti apportarono una grande
svolta tra le comunità umane e
quelle ambientali.
Con l’affermazione di nuove
tecnologie si ebbe la duplicazione
della capacità di produzione, che
provocò l’accelerazione di
estrazione di tutti i beni naturali e di
quelli energetici.
12. Impronta ecologica
L'impronta ecologica misura l'area
biologicamente produttiva di mare e di
terra necessaria per la rigenerazione delle
risorse consumate da una popolazione
umana e ad assorbire i rifiuti prodotti. Per
calcolare l'impronta ecologica si mette in
relazione la quantità di ogni bene
consumato. L'impronta ecologica si
domanda quanto territorio è necessario
per sostenere quella popolazione. Il
principale vantaggio è che ogni valore
viene riportato in termini di spazio,
rendendo in maniera più comprensibile il
consumo di risorse di una popolazione in
base ai suoi consumi attuali. Lo
svantaggio è che si può però generare
incongruenze comunicative.
14. I CAMBIAMENTI CLIMATICI E L’INQUINAMENTO
ATMOSFERICO
Gli effetti delle attività umane
sull'ambiente risultano evidenti anche
dall'analisi dei cambiamenti climatici
della Terra. Dopo la fine delle ere
glaciali preistoriche, per circa 10000
anni (cioè dall'inizio del neolitico) il
clima del nostro pianeta è rimasto
relativamente costante. Nell'ultimo
secolo, invece, la temperatura media si
è innalzata in modo considerevole, e le
stime prevedono un forte incremento
nel prossimo futuro.
15. Effetto serra
L'effetto serra è il fenomeno di riscaldamento globale del nostro pianeta
dovuto alla presenza di alcuni gas nell'atmosfera terrestre. Tuttavia, l'effetto
serra è anche un problema ambientale.
Ci sono due tipi di effetti serra:
• L'effetto serra naturale;
• L'effetto serra antropico.
16. Global Warming
Nel corso degli ultimi decenni la temperatura media sulla Terra è cresciuta.
Oggi gli effetti del global warming sono visibili soltanto sotto forma di
fenomeni meteo più estremi, come lo scioglimento dei ghiacci polari e la
desertificazione.
Le cause del global warming sono la deforestazione e l’uso dei combustibili
fossili da parte dell’uomo.
17. L’aria
• L'inquinamento atmosferico nuoce all'ambiente e alla salute umana.
• L’inquinamento atmosferico è un problema locale, paneuropeo e di tutto
l’emisfero.
• Il particolato, il biossido di azoto e l’ozono troposferico sono attualmente
considerati i tre inquinanti che in maniera più significativa incidono sulla
salute umana.
18. Le acque
L'acqua e sicuramente uno degli elementi
fondamentali per la vita dell'uomo, alterarne le
qualità (quindi inquinarla), significa
danneggiare, o comunque, mettere a rischio la
salute del genere umano.
Cause:
• Possiamo partire dicendo che la principale
causa dell'inquinamento idrico è l'uomo, nel
senso che molte forme di avvelenamento
delle acque sono dovute ad azioni degli
esseri umani.
19. I suoli
Nel corso del tempo, con la continua
metamorfosi delle città, l'allargamento delle
zone industriali, l'agricoltura e la costruzione di
infrastrutture, si è arrivati ad una situazione di
degrado del suolo da non sottovalutare,
soprattutto perché queste attività, oltre a
trasformare il paesaggio (desertificazione,
erosione), provocano inquinamento.
Cause:
• I rifiuti solidi, liquidi e gassosi sono la causa
principale dell'inquinamento del suolo.
20. Le leggi contro l’inquinamento
La tutela dell’ambiente è, a livello mondiale, un’esigenza fondamentale per
assicurare il benessere e il progresso della società. Eppure in Italia si avverte,
sia da parte dello Stato sia da parte dei cittadini, una scarsa sensibilità verso i
problemi ambientali. Non si tiene assolutamente conto del fatto che le risorse
naturali sono spesso irriproducibili e, una volta consumate, vanno
irrimediabilmente perdute.
22. Le risorse naturaliUno dei principali problemi nel mondo anche se si fa fatica ad accettarlo è
l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali
Questo sfruttamento ci sta portando a fronteggiare delle vere e proprie
catastrofi ambientali dovute a vari fattori :
- l’ inefficienza delle istituzioni
- lo scarso interessamento dell’ opinione pubblica
- gli interessi economici dei grandi gruppi industriali che controllano il
mercato
23. I rischi naturali
fin dall’antichità gli esseri umani si sono ritrovati a fronteggiare delle
vere e proprie catastrofi naturali che hanno creato danni
irreparabili
fra queste troviamo :
- i terremoti
- i maremoti
- le alluvioni
- le eruzioni vulcaniche
- le trombe d’aria
24. I rischi antropici
I rischi che la natura comporta sono tutti sulla coscienza
dell’uomo poiché se accadano la colpa è solamente nostra.
Questo dovrebbe farci riflettere sul fatto che ormai la terra in cui
viviamo non ne può più delle nostre attività e quindi queste
catastrofi sono un modo con cui la terra si ribellla alle nsotre
attività
Il rischio antropico più distruttivo è il disesto idrogeologico
25.
26. LE RISORSE NON RINNOVABILI
• Sono classificate come non rinnovabili, dunque, le risorse presenti in
natura in quantità finita, o che richiedono tempi di rigenerazione
lunghissimi, superiori a quelli della vita umana. Rientrano in questa
categoria alcune materie prime: i MINERALI e il LEGNAME possono
essere riciclati per nuovi usi mentre i combustibili fossili (carbone,
petrolio e gas naturale) sono risorse non rinnovabili che,
consumandosi durante l’uso, non sono più utilizzabili in alcuna forma,
quindi non possono nemmeno essere riciclati
27. IL CARBONE E
IL PETROLIO
Dall’accumulo, seguito da seppellimento e
trasformazione chimica, di resti di esseri viventi,
derivano materiali, come i carboni fossili e il petrolio,
che non contengono minerali inorganici, ma sono in
prevalenza costituiti, rispettivamente, da carbonio
elementare e da suoi derivati. I carboni e il petrolio si
possono tuttavia includere tra le rocce sedimentarie
organogene, perché i detriti organici da cui si
originano si depositano in strati in particolari
ambienti di sedimentazione, dove sono ricoperti da
sedimenti argillosi che ne impediscono la rapida
decomposizione per azione dell’ossigeno e dei
batteri decompositori aerobici: in queste condizioni
il materiale organico non viene distrutto, ma può
conservarsi e subire lente modificazioni che, in
periodi di tempo molto lunghi, ne trasformano
radicalmente la natura biochimica.
28. Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.
In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in
giacimenti di gas naturale.
Viene prodotto anche dai seguenti processi di decomposizione:
nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude)
nelle discariche
durante la digestione negli animali e in altri processi naturali.
dall'attività vulcanica.
Tra i gas naturali ricordiamo il butano, l’etano e il propano, anche se sicuramente il più diffuso e
conosciuto è il Metano
Il metano è un idrocarburo semplice formato da un atomo di carbonio e quattro di idrogeno; la sua
formula chimica è CH₄, e si trova in natura sotto forma di gas, la cui densità è 0,656 kg/m³.
L’utilizzo e il trasporto del metano avviene allo stato gassoso, attraverso una rete di gasdotti che
collega i luoghi di produzione (Algeria Tunisia e Libia in Africa, Ucraina e Kazakistan nel nord Europa
e in Asia) ai Paesi consumatori.
30. CHERNOBYL
Il disastro di Chernobyl avvenne il 26 aprile 1986 presso la centrale
nucleare V.I. Lenin situata in Ucraina settentrionale (all'epoca parte
dell'Unione Sovietica), a 3 km dalla città di Pryp"jat' e 18 km da quella
di Chernobyl, 16 km a sud del confine con la Bielorussia. Le cause
furono indicate variamente in gravi mancanze da parte del personale,
sia tecnico sia dirigenziale, in problemi relativi alla struttura e alla
progettazione dell'impianto stesso e della sua errata gestione
economica e amministrativa.
31. LE RISORSE NATURALI RINNOVABILI
Il problema dell’approvvigionamento energetico è oggi una delle priorità mondiali
non solo a causa della crescita della popolazione ma soprattutto per la crescita dei
consumi energetici, soprattutto se si considera che oggi oltre l’80% delle fonti è
ancora costituito dai combustibili fossili e dall’ uranio, cioè da risorse non
rinnovabili.
Una possibile soluzione è data dalle energie alternative, che sfruttano risorse
naturali rinnovabili. Per il momento, però, fatta eccezione per l’energia
idroelettrica, il loro rendimento energetico è ancora relativamente basso.
Le fonti rinnovabili presentano grandi vantaggi quali l’inesauribilità ed il basso
l’impatto ambientale, non vi è infatti immissione di sostanze inquinanti
nell’ambiente. Però di contro per la loro produzione è necessaria l’occupazione di
ampi spazi e notevoli investimenti economici visti i costi di realizzazione degli
impianti ed a fine ciclo produttivo si andrà incontro ad alti costi di smaltimento dei
materiali con cui sono stati realizzati.
32. L’ENERGIA SOLARE
L'energia solare è l'energia associata alla radiazione solare e
rappresenta la fonte primaria di energia sulla Terra.
È, infatti, la forma di energia normalmente utilizzata dagli organismi
autotrofi, cioè quelli che eseguono la fotosintesi, comunemente indicati
come "vegetali" (da cui si originano anche i combustibili fossili); gli altri
organismi viventi sfruttano, invece, l'energia chimica ricavata dai
vegetali o da altri organismi che a loro volta si nutrono di vegetali e
quindi in ultima analisi sfruttano anch'essi l'energia solare, se pur
indirettamente. Può essere utilizzata direttamente a scopi energetici
per produrre calore o energia elettrica con varie tipologie di impianto.
33. L’ENERGIA EOLICA
L’energia eolica è una delle fonti energetiche sfruttate sin dagli
antichi. È di per sé, l’energia cinetica del vento e la sua conversione
in energia meccanica o elettrica. Sicuramente l’applicazione più
antica è quella nautica, tramite l’uso della vela, quella nei mulini a
vento, e oggi invece l’energia eolica è sfruttata per la produzione
elettrica.
L’energia eolica è l’energia cinetica prodotta dall’aria in movimento
e solitamente detta vento. Il vento è il movimento dell’aria sulla
superficie terrestre, tra zone di alta pressione e bassa pressione.
Le differenze di temperature quindi generano differenze di
pressione. La presenza di due punti con differente pressione
atmosferica origina una forza, detta “forza del gradiente di
pressione”, che agisce premendo su una massa d’aria per tentare
di ristabilire l’equilibrio e dunque dando luogo al fenomeno del
vento. Inoltre, la rotazione della Terra trascina l’atmosfera intorno
ad essa causando movimento di grosse masse d’aria (Forza di
Coriolis). Questi effetti naturalmente si combinano tra loro
portando alla naturale variabilità dei venti.
Difficilmente un aerogeneratore è “solo”: ci si riferisce dunque
spesso a “parchi eolici” quando decine (a volte centinaia) di
generatori vengono concentrati in una zona favorevole alla
produzione di energia.
34. L’ENERGIA IDROELETTRICA E MAREOMOTRICE
• L'energia idroelettrica è una fonte energetica rinnovabile che origina
dall'acqua tramite lo sfruttamento della trasformazione, al
superamento di un dato dislivello, dell'energia gravitazionale presente
all'interno di una data massa di acqua ad una quota altimetrica,
in energia cinetica.
35. Oggi esistono diversi metodi di sfruttamento dell'energia delle
maree:
• sollevamento di un peso in contrapposizione alla forza di
gravità;
• la compressione dell'aria in opportuni cassoni e
movimentazione di turbine in seguito alla sua espansione;
• movimento di ruote a pale;
• riempimento di bacini e successivo svuotamento con
passaggio in turbine.
Quest'ultimo sembra dare i migliori risultati, nell'effettivo
impiego. Il problema più importante allo sviluppo di tale
tecnologia resta comunque lo sfasamento tra massima
ampiezza di marea disponibile (la cui cadenza è prevedibile sulla
base delle fasi lunari e solari) e domanda di energia nelle ore di
punta. Infatti nei giorni di insufficienza nell'afflusso d'acqua la
produzione di elettricità cesserebbe. In Francia nei pressi
di Saint-Malo esiste un grosso impianto di questo genere.
36. • L'energia geotermica è
l'energia generata per mezzo
di fonti geologiche di calore e
può essere considerata una
forma di energia
alternativa e rinnovabile, se
valutata in tempi brevi. Grazie
alla peculiarità della
geotermia, questa energia può
essere utilizzata sia come
fonte di energia elettrica che
come fonte di calore, secondo
il processo
della cogenerazione. L'energia
geotermica è dunque usata
anche per la produzione di
energia termica (calore e
acqua calda).L’ENERGIA GEOTERMICA
37. LE BIOMASSE
Si possono definire "biomasse"
quei prodotti di origine forestale o
agricola (includendo i loro residui
ed escludendo i rifiuti urbani o
zootecnici), provenienti cioè da
colture, energetiche o tradizionali.
Le biomasse ed i
combustibili da esse derivate
emettono nell'atmosfera, durante
la combustione, una quantità di
anidride carbonica più o meno
corrispondente a quella che viene
assorbita in precedenza dai
vegetali durante il processo di
crescita (fotosintesi clorofilliana).
L'impiego delle
biomasse ai fini energetici non
provoca quindi il rilascio di nuova
anidride carbonica, principale
responsabile dell'effetto serra.
38. Non adatto a chi soffre di mal di mare
Le
risorse idriche
39. L'acqua è una risorsa fondamentale per la sopravvivenza
di tutti gli esseri viventi, ed è proprio questo elemento che
differenzia la Terra da tutti gli altri pianeti del Sistema
Solare: infatti i tre quarti della superficie terrestre sono
ricoperti da oceani, mari, laghi e fiumi.
40. • a scopo agricolo
• a scopo domestico
• a scopo industriale
https://youtu.be/yfdAg_Nc9GU
L'ACQUA È USATA PRINCIPALMENTE:
41. Le isole di plastica sono degli ammassi di tonnellate di
plastica di oggetti monouso che si trovano oggi nel bel
mezzo dell'Oceano Pacifico e del Mar Tirreno, tra la
Corsica e l'isola d'Elba.
42. La giornata internazionale dell'acqua, World Water Day, è
una ricorrenza indetta dall'ONU a partire dal 22 marzo del
1992 allo scopo di sensibilizzare la gente sulle
problematiche riguardanti questa preziosa risorsa.
https://youtu.be/8FqTYlL7p1k