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marzo 2023
Jacinda Ardern:
la grande rinuncia
Perché un altro tipo di politica è possibile:
la storia della ex-premier della Nuova Zelanda
2
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Chi siamo #1
Mi chiamo Dino Amenduni: classe 1984, di Bari, sono socio,
consulente politico e strategic planner dell’agenzia di comunicazione Proforma.
Curo due laboratori di comunicazione politica, elettorale e storytelling
alle università di Perugia e Bologna.
Faccio parte dello staff del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia.
Collaboro con il progetto giornalistico Valigia Blu.
@doonie
dino.amenduni@proformaweb.it
3
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Chi siamo #2
Mi chiamo Vincenzo Napolitano, mi occupo di analisi strategica,
comunicazione istituzionale per le aziende e comunicazione politica
per rappresentanti politici nelle istituzioni.
Dal 2020 faccio parte del team strategico di Proforma.
vincenzo.napolitano@proformaweb.it
4
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
1. Chi è Jacinda Ardern?
2. 
L’annuncio delle dimissioni da premier della Nuova Zelanda
(e l’impatto sulla comunicazione politica contemporanea)
3. I momenti decisivi della sua carriera politica
4. 
Cosa ci insegna il suo percorso? Un playbook
per una leadership moderna, progressista, efficace
Sommario
Chi è Jacinda Ardern?
L'ascesa rapidissima e il ritiro inaspettato
5
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
6
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Jacinda Kate Laurell Ardern è una politica neozelandese,
40ª Primo ministro della storia del suo paese e alla guida
del Partito Laburista della Nuova Zelanda dal 2017 al 2023.
Dopo due mandati di governo, il 19 gennaio 2023 ha annunciato
le proprie dimissioni sia dai vertici del suo partito, sia dalla carica
di Primo Ministro, citando una carenza di “energie psico-fisiche
per svolgere al meglio il proprio incarico” e il desiderio di voler stare
più vicina alla propria famiglia.
Ha dunque rinunciato a candidarsi ad un terzo mandato.
Chi è Jacinda Ardern?
7
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Ardern era stata eletta deputata per la prima
volta nel 2008, diventando (a 28 anni) la più
giovane deputata nella storia della Nuova
Zelanda, la seconda donna a guidare il suo
partito nel 2017 (e la più giovane a farlo), la terza
donna a governare la nazione (ancora una volta
con il record di precocità).
La sua gentilezza, la sua disponibilità e la sua
immagine pop l’hanno resa famosa ben oltre
i confini della Nuova Zelanda.
Chi è Jacinda Ardern?
8
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
La storia di Ardern non è quella di una “underdog”
della politica, che si è fatta largo sgomitando o
approfittando di una situazione favorevole, ma è più
quella di un astro nascente, di un talento politico
che si è via via strutturato e preparato
ad affrontare le sfide del ruolo a cui aspirava.
Una donna preparata, una ricercatrice che prima
fa gavetta nelle file del partito, all’ombra di una
grande leadership femminile come quella dell’ex
primo ministro Helen Clark, poi raccoglie i frutti
della sua esperienza con i giusti tempi.
2008: a star is born
9
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Nel 2008, anno del suo esordio come parlamentare
neozelandese, viene eletta all’unanimità Presidente
dell’Unione Internazionale della Gioventù Socialista.
Alla base del suo impegno politico ci sono due
priorità, che declinerà fin dalla sua prima campagna
elettorale: il contrasto all’emergenza climatica
e la lotta alla povertà infantile.
Il suo primo discorso in Parlamento è un manifesto
di valori e idee che accompagneranno culturalmente
la sua intera carriera politica.
2008: a star is born
10
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Ad agosto del 2017, Jacinda Ardern
diventa leader del Labour Party
neozelandese, in un momento assai
delicato, ad un mese dalle elezioni
nazionali. Il partito è all’opposizione
e i conservatori del National Party
sono favoriti per la vittoria.
Ardern è la più giovane leader del Labour
e la seconda donna, dopo Helen Clark,
ad aver assunto la carica.
2017: vittoria e governo di coalizione
Nella foto, Helen Clark, già prima ministra neozelandese, si congratula con Jacinda
Ardern ad un evento elettorale del Labour nel 2017.
11
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Grazie al carisma e al messaggio politico
incentrato sui diritti, ambiente e giustizia
sociale, il Labour Party raccoglie moltissime
donazioni e alle elezioni di settembre ottiene
un risultato tale da rendere impossibile un
altro governo guidato dal National Party
(destra). Per poter governare, però, Ardern ha
bisogno di un patto di coalizione, che realizza
con il Greens Party e con il NZ First, un partito
nazionalista e populista di centrodestra.
Jacinda Ardern è così la terza donna nella
storia a guidare il governo neozelandese.
2017: vittoria e governo di coalizione
12
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Nel 2020 la Nuova Zelanda è di nuovo chiamata
alle elezioni politiche; nel frattempo Jacinda Ardern
è già diventata una leader riconosciuta a livello
internazionale.
La risposta del suo governo al massacro di Christchurch
e la gestione esemplare della pandemia da Covid-19,
unite ai buoni risultati del suo governo, si traducono in
un grande successo elettorale.
Il Labour Party stravince le elezioni nazionali e
ottiene la maggioranza assoluta in Parlamento;
potrebbe dunque governare da solo. Ciononostante,
Ardern sceglie di mantenere un’alleanza strategica
con il Greens Party.
2020: la grande vittoria
13
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Il 19 gennaio del 2023, nel corso di un punto stampa
a Auckland e in modo quasi del tutto inaspettato,
Jacinda Ardern ha comunicato le sue imminenti
dimissioni, unite all’intenzione di non candidarsi
per un terzo mandato alle successive elezioni
politiche dell’ottobre 2023.
Il suo discorso, che dura poco più di due minuti,
può già essere considerato una pietra miliare
della (comunicazione) politica contemporanea.
2023: l’annuncio a sorpresa
L'ultimo discorso
Il manifesto politico più lucido nel momento più duro
14
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
15
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Empatia, competenza, risolutezza
Dal primo discorso nel 2008 fino all’annuncio della fine della sua carriera
politica 15 anni dopo, l’autorevolezza internazionale di Jacinda Ardern
diventa via via più emblematica: la notorietà delle sue posizioni e del
suo profilo politico superano velocemente i confini geografici e il peso
politico della Nuova Zelanda. Ardern diventa un punto di riferimento
per i suoi valori e per le sue politiche, acquisendo un ruolo di primo
piano nel campo progressista internazionale.
Le parole, i discorsi e le azioni politiche di Ardern ritrovano sostanza
e concretezza proprio nel discorso in cui annuncia le sue dimissioni:
“Spero di lasciare i neozelandesi con la convinzione che si può essere
gentili e forti allo stesso tempo; empatici ma risoluti, ottimisti
ma concentrati. E che ciascuno dei miei connazionali può essere
leader a suo modo – un leader che sa quando è il tempo di lasciare.”
16
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
L’annuncio delle dimissioni
In pochi minuti, Jacinda Ardern delinea una spiegazione precisa
delle sue motivazioni:
“Ho deciso di lasciare perché un ruolo di così grande privilegio
porta delle responsabilità – la responsabilità di avere
consapevolezza di essere la persona giusta per guidare il paese,
e di avere la stessa consapevolezza quando smetti di esserlo.
So cosa comporta fare questo lavoro. E so di non avere
abbastanza energia per rendergli giustizia. È semplicemente così.
Sono umana. I politici sono umani. Diamo tutto quello
che possiamo dare per tutto il tempo in cui possiamo farlo.
E poi arriva il momento di lasciare. Per me, quel momento
è arrivato.”
17
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
L’annuncio delle dimissioni
Poi, il punto politico e quello umano:
“Sono stati i cinque anni e mezzo più soddisfacenti della mia vita. Ma hanno
anche portato le loro sfide: mentre le nostre priorità erano il diritto alla casa,
la lotta alla povertà giovanile e il cambiamento climatico, abbiamo dovuto
affrontare un attentato terroristico nel nostro paese, un grande disastro
naturale, la pandemia globale e la conseguente crisi economica.
Non voglio dare l’impressione che le difficoltà che si possono incontrare
in politica sono la ragione per cui si smette di farla. Hanno certamente
avuto un impatto anche su di me. Siamo umani dopo tutto, ma non sono
state alla base della mia decisione.
Voglio ringraziare mio marito Clarke e mia figlia Neve, le persone che
hanno maggiormente dovuto sacrificarsi. A Neve: mamma non vede l’ora
di esserci per il primo giorno di scuola. E Clarke: finalmente ci sposeremo.”
18
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
L’annuncio delle dimissioni
La potenza di questo discorso poggia su due architravi
di eguale importanza.
In primo luogo Ardern ripristina un principio che è sempre
stato associato all’attività politica in ruoli istituzionali, cioè
quella del ‘servizio a tempo’; un qualcosa che si svolge in una
parte della propria vita, quando si presentano le condizioni
più adatte per farlo, ma che non coincide in modo assoluto
con la propria vita personale e professionale.
19
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
L’annuncio delle dimissioni
È un messaggio che è da sempre associato ai ruoli elettivi,
anche in Italia: per esempio, lo statuto del PD prevede la
possibilità di candidarsi per massimo tre mandati, ma la
grande quantità di deroghe concesse in questi anni hanno
reso sostanzialmente nullo questo dettame.
Il MoVimento5Stelle ha costruito parte delle sue fortune
sul ‘limite dei due mandati’ in Parlamento, poi parzialmente
derogato con l’introduzione del cosiddetto ‘mandato zero’.
Per tirare le somme, un po' in tutto il mondo, anche ad
altissimi livelli istituzionali, questo messaggio ha visto
ben poche applicazioni.
20
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
L’annuncio delle dimissioni
La forza comunicativa delle parole di Ardern è stata però
ulteriormente amplificata dalla coerenza tra il tono e i
contenuti del suo discorso e lo stile di leadership da lei
mostrato interpretando il ruolo di prima ministra.
Tutto appare perfettamente coerente, armonico e
dunque credibile, mostrando così quanto sia efficace,
nella comunicazione contemporanea, la capacità di
far coincidere la propria biografia personale con il
messaggio politico che si intende rappresentare.
I momenti decisivi
della sua carriera politica
Da Christchurch al Covid, sette anni di sfide inedite
21
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
22
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Rachel Pannett sul Washington Post e Ben Doherty
sul Guardian hanno ricostruito i momenti principali
della presidenza Ardern dal 2017 ad oggi.
Entrambi sottolineano il largo apprezzamento che la
premier neozelandese ha ricevuto per la sua capacità
di “gestione calma” del suo paese durante anni tra
i più impegnativi della storia recente, ma che negli
ultimi mesi i primi sentimenti di malcontento nei
suoi confronti sono emersi insieme ai primi segnali
di recessione economica, conseguente anche alla
gestione molto assertiva della pandemia.
I momenti decisivi della sua carriera politica
23
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Il primo evento cruciale con cui Jacinda Ardern si è dovuta
misurare è stato l’attentato terroristico di Christchurch
nel marzo 2019 in cui un terrorista, un suprematista
bianco, ha ucciso 50 persone e ne ha ferite a decine
all’interno di due moschee, nel più grave assalto
con armi da fuoco nella storia della Nuova Zelanda.
Per approfondimenti - Uniti nell’amore e non divisi dall’odio. La lezione politica
e umana della Nuova Zelanda dopo la strage di Christchurch
I momenti decisivi della sua carriera politica
24
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
25
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
La leadership di Ardern, in questo caso, è stata tangibile
per tre circostanze.
1. 
Il giorno dopo l’attentato, la premier neozelandese ha
incontrato la comunità musulmana locale indossando
un hijab (un copricapo a velo utilizzato dalle donne di
quella comunità) e nel suo discorso ha rappresentato
il sentimento di unità e di vicinanza della Nuova
Zelanda.
I momenti decisivi della sua carriera politica
26
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
2. 
Nel suo primo intervento in Parlamento
dopo l’accaduto, Ardern ha esordito con
la frase As-salamu alaykum (“Che la pace sia
con voi” in arabo), per ribadire ciò che era stato
manifestato nell’incontro con la comunità
musulmana; successivamente
ha chiesto di citare i nomi delle persone colpite
dall’attentato ma di non farlo con quello
dell’assalitore: “È un terrorista, è un criminale,
è un estremista. Ma nelle mie parole, lui
resterà senza nome”.
3. 
Sei giorni dopo, il governo neozelandese
ha bandito l’acquisto di fucili d’assalto.
I momenti decisivi della sua carriera politica
27
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Ardern ha dimostrato le stesse capacità empatiche
solo pochi mesi dopo, in seguito all’eruzione di un
vulcano nell’isola neozelandese di Whakaari (o
‘isola bianca’), che ha causato 22 morti e 25 feriti.
La premier si è infatti recata sul luogo subito dopo
l’inizio dell’emergenza, ringraziando e abbracciando
gli operatori della protezione civile, i vigili del fuoco
e la polizia, e dichiarando poco dopo alla stampa
che essi erano andati “ben oltre le loro capacità” pur
di aiutare chi era stato colpito dal disastro naturale.
I momenti decisivi della sua carriera politica
28
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Il maggior riconoscimento globale della leadership di Jacinda
Ardern è però legato alla gestione delle prime fasi della
pandemia da Covid-19 in Nuova Zelanda, e alla volontà di
investire senza esitazioni su un approccio guidato dalle evidenze
scientifiche.
Contrariamente a ciò che è stato visto in altre parti del mondo
(e certamente favorita dalla geografia), Ardern ha deciso di
chiudere le frontiere esterne dell’arcipelago della Nuova
Zelanda già agli inizi di marzo del 2020, e di sottoporre i
connazionali di ritorno a un severo regime di quarantena.
Questa scelta ha causato forti proteste nel paese, manifestazioni
di piazza e dimostrazioni di protesta davanti al Parlamento,
durate per settimane.
I momenti decisivi della sua carriera politica
29
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
È stata criticata, inoltre, una certa lentezza nell’approvvigionamento
dei vaccini e un eccessivo aumento delle difficoltà economiche
legate all’impossibilità di accogliere lavoratori migranti.
L’auto-isolamento volontario dal resto del mondo ha però restituito
risultati incontrovertibili: il paese ha registrato infatti il più basso
tasso di mortalità legata al Covid nei paesi ‘occidentali’ del
mondo, secondo la Johns Hopkins University, con 2500 vittime
su cinque milioni di residenti.
I momenti decisivi della sua carriera politica
30
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Giovane e donna: due elementi spesso oggetto
di critiche da commentatori abituati a considerare
“uomini maturi” la normalità in politica.
La premier uscente della Nuova Zelanda era salita
da subito agli onori della cronaca perché aveva
iniziato a svolgere il suo incarico all’età di 37
anni: con la sua nomina era infatti diventata la
più giovane premier in attività al mondo in quel
momento (e la seconda più giovane nella storia
della Nuova Zelanda).
I momenti decisivi della sua carriera politica
31
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Un anno dopo, nel 2018, Ardern è stata
la seconda donna nella storia a partorire
mentre svolgeva la più alta funzione politica
nel suo paese (la prima era stata Benazir
Bhutto, in Pakistan, nel 1990); tre mesi dopo
è intervenuta all’assemblea nazionale delle
Nazioni Unite a New York portando con sé sua
figlia Neve.
I momenti decisivi della sua carriera politica
32
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
La vittoria delle elezioni del 2020, ottenuta con la maggioranza
assoluta della rappresentanza parlamentare, le ha permesso di
costruire il governo maggiormente inclusivo della storia del suo
paese. Il Partito Laburista, da lei guidato, ha portato in Parlamento
il maggior numero di donne, persone di colore, indigene e della
comunità LGBTQ+ di sempre in Nuova Zelanda.
Dal 2022 il paese oceanico è la prima ‘democrazia avanzata’ il cui la
rappresentanza femminile in Parlamento è maggioritaria. La Nuova
Zelanda è il secondo paese al mondo dopo la Norvegia per accesso
alle garanzie democratiche secondo il Democracy Index curato
dal settimanale The Economist, aggiornato pochi giorni fa (l’Italia,
considerata una ‘democrazia imperfetta’, è al trentunesimo posto).
I momenti decisivi della sua carriera politica
33
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
34
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Tutto ciò non l’ha però protetta da domande maschiliste.
A novembre 2022 ha fatto discutere una clip in cui la premier
neozelandese, che stava ospitando l’omologa finlandese
Sanna Marin (che a sua volta è diventata la più giovane
prima ministra al mondo, essendo di cinque anni più giovane
di Ardern) in un incontro bilaterale, si è ritrovata a dover
rispondere alla domanda di un giornalista (uomo) che le
chiedeva se l’incontro fosse stato organizzato solo perché
le premier di Nuova Zelanda e Finlandia erano accomunate
dall’essere “due giovani donne”.
I momenti decisivi della sua carriera politica
35
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Ardern ha replicato chiedendosi perché la stessa
domanda non era stata posta in passato durante
un incontro tra l’ex premier neozelandese
John Key e l’ex presidente degli Stati Uniti
Barack Obama.
Marin ha replicato con una frase definitiva
sull’argomento: “Ci siamo incontrate
perché siamo prime ministre”.
I momenti decisivi della sua carriera politica
36
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
L’immagine, lo stile e il carattere di Ardern sono diventati
elementi di culto fra gli appassionati di politica, al punto da
coniare il termine Jacindamania, per indicare l’ammirazione
per la premier neozelandese.
Ardern ha saputo coniugare lo stile istituzionale e la
grammatica propria della politica di tradizione anglosassone
con elementi pop, che unite ad alcune risposte brucianti, come
quella al conduttore radiofonico Mark Richardson, hanno fatto
discutere i commentatori e galvanizzato il suo seguito.
Jacindamania
37
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Ad aggiungere carne al fuoco della Jacindamania
ci ha pensato Stephen Colbert, popolare conduttore
televisivo statunitense che ha intervistato spesso Ardern
e ha raccontato al suo pubblico il lavoro, gli obiettivi
e la vita quotidiana della premier neozelandese.
In più, ha generato grande entusiasmo la scoperta degli
esordi da DJ di Jacinda Ardern: i più curiosi sono andati
a caccia delle sue immagini al mixer e delle sue playlist.
E se questo non basta, beh, sappiatelo: se siete in
aeroporto e avete bisogno di aprire una birra, Jacinda
Ardern non vi lascerà da soli.
P.S. Dopo questo episodio, una birreria neozelandese
le ha dedicato una birra, la “Juice Cinda”.
Jacindamania
38
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
La scelta di Ardern è solo imputabile al peso di questi anni di
governo?
La realpolitik ci spinge sempre a pensare ad una visione
più cinica delle cose: come scrive Hilary Whiteman di CNN,
l’aumento del costo degli affitti e della qualità della vita, alcuni
risultati economici non all’altezza delle aspettative e alcuni
obiettivi mancati su welfare e tasse possono essere ritenuti
elementi di critica politica al Governo Ardern.
Al tempo stesso non è abbastanza per giustificare una
decisione così repentina e inaspettata, alla vigilia delle elezioni.
L’uscita di scena
39
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Ardern ha dovuto fronteggiare livelli di crescente misoginia
nel corso del suo mandato, a partire dal lockdown
connesso alla pandemia da COVID-19.
Tess McClure, sul The Guardian, ricorda che la polizia
neozelandese ha visto ‘triplicare le minacce contro Ardern’
nel corso del 2022.
L’ex premier neozelandese Helen Clark ha dichiarato che
Ardern ha dovuto affrontare “un’ondata di odio nei suoi
confronti che non ha avuto precedenti nella storia della Nuova
Zelanda”, frutto di una “tendenza alla polarizzazione che
potrebbe rendere l’attività politica sempre meno attrattiva”.
L’uscita di scena
40
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Tutto ciò potrebbe aver contribuito alla sua decisione più
di quanto la stessa Ardern abbia voluto ammettere, e la
frase da lei pronunciata il giorno dopo l’annuncio della fine
della sua esperienza politica, “ho dormito profondamente
per la prima volta da tanto tempo”, ha ulteriormente dato
adito a speculazioni sulle reali ragioni della sua scelta.
Allo stesso tempo la leadership di Ardern nel tempo
ha mostrato un tale livello di credibilità e di coerenza
tra dichiarazioni e scelte politiche da rendere qualsiasi
retroscena scarsamente utile all’analisi.
L’uscita di scena
41
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Jacinda Ardern ha lasciato il ruolo di premier a un’età
(42 anni) in cui in molti paesi del mondo (Italia inclusa)
è difficile emergere nel quadro politico nazionale.
Lo ha fatto alla vigilia di una campagna elettorale
non meno complessa di altre campagne, ma forse
nel primo momento in cui nonostante tutto ciò che
ha affrontato non sarebbe stata una chiara favorita.
Lo ha annunciato in un discorso in cui ha posto al centro
le sue emozioni e l’attaccamento alla sua famiglia,
esattamente come ha fatto durante tutto l’arco della
sua esperienza da leader della Nuova Zelanda.
L’uscita di scena
42
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Non possiamo sapere se ha ragione Hilary Whiteman della CNN
in questa sua analisi, se il burnout è reale anche in politica o se l’uscita
di scena della Ardern nasconde motivazioni politiche più profonde,
legate all’azione di governo o alla gestione del consenso o del partito.
Al netto dell’opportunità politica, Jacinda Ardern è il volto più riconoscibile
e più affermato della politica neozelandese, quindi non possiamo
che restare a quanto ha detto: lascia perché consapevole di non avere
più le energie per svolgere adeguatamente l’incarico, mostrando
un senso di responsabilità nei confronti dei suoi connazionali
che, a mente lucida, va considerato molto maggiore rispetto al restare
alla guida del paese a ogni costo, persino se forte di un mandato popolare.
L’uscita di scena
Cosa ci insegna
il suo percorso?
Un playbook per una leadership moderna, progressista, efficace
43
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
44
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Jacinda Ardern ha restituito un’enorme solidità a due principi
considerati desueti o inapplicabili: ha interpretato il ruolo istituzionale
più alto non dimenticando che la politica dovrebbe essere un’attività
a tempo e ha dimostrato, attraverso il suo modo di governare, che
la dicotomia tra lo stile di leadership basato sull’empatia e quello
basato sulla razionalità e sulla scienza, che per mesi ha generato
una discussione anche nel nostro paese (a proposito, per esempio,
delle modalità di comunicazione adoperate dall’ex premier Giuseppe
Conte e dal suo successore Mario Draghi) in realtà non esiste, perché
si può essere allo stesso tempo, proprio come la stessa Ardern ha
dichiarato nel suo discorso di addio, “kind but strong, empathetic
but decisive, optimistic but focused”.
Cosa ci insegna il suo percorso?
45
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Circa un mese dopo l’annuncio delle dimissioni di Ardern, un’altra
donna alla guida della sua nazione decide di compiere una scelta
simile: Nicola Sturgeon, leader dello Scottish National Party e
dal 2014 alla guida della Scozia, decide di annunciare le proprie
dimissioni dai suoi incarichi.
Entrambe le decisioni sono unite da alcuni tratti comuni, a
partire dalla comune consapevolezza di non avere più le energie
necessarie per servire al meglio il proprio paese e ancor di più
i propri connazionali dopo essere state in prima linea in anni
difficilissimi, a partire dalla gestione della pandemia.
Cosa ci insegna il suo percorso?
46
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Entrambe hanno dedicato la propria esperienza politica
alla riduzione delle diseguaglianze, con una particolare
attenzione alla lotta alla povertà infantile.
Entrambe hanno fatto fare passi in avanti significativi,
ai loro paesi, sul fronte dei diritti. Entrambe sono state
attiviste sui temi dell’emergenza climatica. Entrambe
hanno dovuto sacrificare la propria famiglia, a partire dai
propri figli, pur di svolgere al meglio il loro ruolo.
Cosa ci insegna il suo percorso?
47
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Ardern e Sturgeon hanno dimostrato cosa vuol dire essere
leader progressiste e femministe e anche la scelta di lasciare
in un momento in cui entrambe avrebbero potuto rivincere
le prossime elezioni è una gigantesca prova di modernità:
è la dimostrazione, spesso sottovalutata in un’epoca in cui
apparire forti, brutali, invincibili, senza esitazioni sembra
l’unico modo per poter stare al mondo, di quanto sia potente
invece il comportamento opposto, e cioè il mostrarsi con
sincerità davanti agli occhi dei propri elettori anche nelle
avversità.
Cosa ci insegna il suo percorso?
48
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Probabilmente resisterà ancora per qualche anno la tesi opposta:
“le donne non possono fare politica ad alti livelli, non sopportano
le pressioni, sono troppo emotive”.
A nostro parere, questi sono i rantoli di un maschilismo oramai fuori tempo,
gli stessi rantoli che hanno portato sia Ardern sia Sturgeon a subire
le brutali conseguenze della misoginia: in entrambi i casi le minacce,
le ingiurie, gli insulti nei loro confronti sono via via aumentate
col passare del tempo, come se governare bene un paese ed essere donna
allo stesso tempo fosse un affronto troppo grande da sopportare
per chi non riesce a immaginare un mondo diverso da quello esistente.
Eppure quel mondo non solo è possibile, ma è già reale.
Cosa ci insegna il suo percorso?
49
Jacinda Ardern: la grande rinuncia
Jacinda Ardern: una sitografia
www.theguardian.com/world/2023/jan/19/the-key-moments-of-jacinda-ardern-time-as-prime-minister-of-nz-new-zealand
www.theguardian.com/world/2023/jan/19/jacinda-ardern-resigns-as-prime-minister-of-new-zealand
www.linkiesta.it/blog/2021/04/jacinda-ardern-di-francesco-foti
www.youtube.com/watch?v=NTcNbv7tm80
www.youtube.com/watch?v=Hx9CVz107Kw
edition.cnn.com/2023/01/19/asia/ardern-when-to-stop-intl/index.html
edition.cnn.com/2023/01/19/world/new-zealand-jacinda-ardern-leadership-intl-hnk/index.html
www.washingtonpost.com/world/2023/01/19/jacinda-ardern-highlights-new-zealand-prime-minister
www.washingtonpost.com/world/2023/01/23/ardern-jacinda-legacy-resignation-new-zealand
www.stuff.co.nz/national/politics/95325359/what-does-jacinda-ardern-want-her-maiden-speech-to-parliament-in-2008-explained-it-all
Bari - 70121 via Principe Amedeo, 82/A
Roma - 00185 via Marsala, 29/H
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Grazie.
Tutte le nostre presentazioni
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Jacinda Ardern: la grande Rinuncia

  • 1. marzo 2023 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Perché un altro tipo di politica è possibile: la storia della ex-premier della Nuova Zelanda
  • 2. 2 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Chi siamo #1 Mi chiamo Dino Amenduni: classe 1984, di Bari, sono socio, consulente politico e strategic planner dell’agenzia di comunicazione Proforma. Curo due laboratori di comunicazione politica, elettorale e storytelling alle università di Perugia e Bologna. Faccio parte dello staff del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. Collaboro con il progetto giornalistico Valigia Blu. @doonie dino.amenduni@proformaweb.it
  • 3. 3 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Chi siamo #2 Mi chiamo Vincenzo Napolitano, mi occupo di analisi strategica, comunicazione istituzionale per le aziende e comunicazione politica per rappresentanti politici nelle istituzioni. Dal 2020 faccio parte del team strategico di Proforma. vincenzo.napolitano@proformaweb.it
  • 4. 4 Jacinda Ardern: la grande rinuncia 1. Chi è Jacinda Ardern? 2. L’annuncio delle dimissioni da premier della Nuova Zelanda (e l’impatto sulla comunicazione politica contemporanea) 3. I momenti decisivi della sua carriera politica 4. Cosa ci insegna il suo percorso? Un playbook per una leadership moderna, progressista, efficace Sommario
  • 5. Chi è Jacinda Ardern? L'ascesa rapidissima e il ritiro inaspettato 5 Jacinda Ardern: la grande rinuncia
  • 6. 6 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Jacinda Kate Laurell Ardern è una politica neozelandese, 40ª Primo ministro della storia del suo paese e alla guida del Partito Laburista della Nuova Zelanda dal 2017 al 2023. Dopo due mandati di governo, il 19 gennaio 2023 ha annunciato le proprie dimissioni sia dai vertici del suo partito, sia dalla carica di Primo Ministro, citando una carenza di “energie psico-fisiche per svolgere al meglio il proprio incarico” e il desiderio di voler stare più vicina alla propria famiglia. Ha dunque rinunciato a candidarsi ad un terzo mandato. Chi è Jacinda Ardern?
  • 7. 7 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Ardern era stata eletta deputata per la prima volta nel 2008, diventando (a 28 anni) la più giovane deputata nella storia della Nuova Zelanda, la seconda donna a guidare il suo partito nel 2017 (e la più giovane a farlo), la terza donna a governare la nazione (ancora una volta con il record di precocità). La sua gentilezza, la sua disponibilità e la sua immagine pop l’hanno resa famosa ben oltre i confini della Nuova Zelanda. Chi è Jacinda Ardern?
  • 8. 8 Jacinda Ardern: la grande rinuncia La storia di Ardern non è quella di una “underdog” della politica, che si è fatta largo sgomitando o approfittando di una situazione favorevole, ma è più quella di un astro nascente, di un talento politico che si è via via strutturato e preparato ad affrontare le sfide del ruolo a cui aspirava. Una donna preparata, una ricercatrice che prima fa gavetta nelle file del partito, all’ombra di una grande leadership femminile come quella dell’ex primo ministro Helen Clark, poi raccoglie i frutti della sua esperienza con i giusti tempi. 2008: a star is born
  • 9. 9 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Nel 2008, anno del suo esordio come parlamentare neozelandese, viene eletta all’unanimità Presidente dell’Unione Internazionale della Gioventù Socialista. Alla base del suo impegno politico ci sono due priorità, che declinerà fin dalla sua prima campagna elettorale: il contrasto all’emergenza climatica e la lotta alla povertà infantile. Il suo primo discorso in Parlamento è un manifesto di valori e idee che accompagneranno culturalmente la sua intera carriera politica. 2008: a star is born
  • 10. 10 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Ad agosto del 2017, Jacinda Ardern diventa leader del Labour Party neozelandese, in un momento assai delicato, ad un mese dalle elezioni nazionali. Il partito è all’opposizione e i conservatori del National Party sono favoriti per la vittoria. Ardern è la più giovane leader del Labour e la seconda donna, dopo Helen Clark, ad aver assunto la carica. 2017: vittoria e governo di coalizione Nella foto, Helen Clark, già prima ministra neozelandese, si congratula con Jacinda Ardern ad un evento elettorale del Labour nel 2017.
  • 11. 11 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Grazie al carisma e al messaggio politico incentrato sui diritti, ambiente e giustizia sociale, il Labour Party raccoglie moltissime donazioni e alle elezioni di settembre ottiene un risultato tale da rendere impossibile un altro governo guidato dal National Party (destra). Per poter governare, però, Ardern ha bisogno di un patto di coalizione, che realizza con il Greens Party e con il NZ First, un partito nazionalista e populista di centrodestra. Jacinda Ardern è così la terza donna nella storia a guidare il governo neozelandese. 2017: vittoria e governo di coalizione
  • 12. 12 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Nel 2020 la Nuova Zelanda è di nuovo chiamata alle elezioni politiche; nel frattempo Jacinda Ardern è già diventata una leader riconosciuta a livello internazionale. La risposta del suo governo al massacro di Christchurch e la gestione esemplare della pandemia da Covid-19, unite ai buoni risultati del suo governo, si traducono in un grande successo elettorale. Il Labour Party stravince le elezioni nazionali e ottiene la maggioranza assoluta in Parlamento; potrebbe dunque governare da solo. Ciononostante, Ardern sceglie di mantenere un’alleanza strategica con il Greens Party. 2020: la grande vittoria
  • 13. 13 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Il 19 gennaio del 2023, nel corso di un punto stampa a Auckland e in modo quasi del tutto inaspettato, Jacinda Ardern ha comunicato le sue imminenti dimissioni, unite all’intenzione di non candidarsi per un terzo mandato alle successive elezioni politiche dell’ottobre 2023. Il suo discorso, che dura poco più di due minuti, può già essere considerato una pietra miliare della (comunicazione) politica contemporanea. 2023: l’annuncio a sorpresa
  • 14. L'ultimo discorso Il manifesto politico più lucido nel momento più duro 14 Jacinda Ardern: la grande rinuncia
  • 15. 15 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Empatia, competenza, risolutezza Dal primo discorso nel 2008 fino all’annuncio della fine della sua carriera politica 15 anni dopo, l’autorevolezza internazionale di Jacinda Ardern diventa via via più emblematica: la notorietà delle sue posizioni e del suo profilo politico superano velocemente i confini geografici e il peso politico della Nuova Zelanda. Ardern diventa un punto di riferimento per i suoi valori e per le sue politiche, acquisendo un ruolo di primo piano nel campo progressista internazionale. Le parole, i discorsi e le azioni politiche di Ardern ritrovano sostanza e concretezza proprio nel discorso in cui annuncia le sue dimissioni: “Spero di lasciare i neozelandesi con la convinzione che si può essere gentili e forti allo stesso tempo; empatici ma risoluti, ottimisti ma concentrati. E che ciascuno dei miei connazionali può essere leader a suo modo – un leader che sa quando è il tempo di lasciare.”
  • 16. 16 Jacinda Ardern: la grande rinuncia L’annuncio delle dimissioni In pochi minuti, Jacinda Ardern delinea una spiegazione precisa delle sue motivazioni: “Ho deciso di lasciare perché un ruolo di così grande privilegio porta delle responsabilità – la responsabilità di avere consapevolezza di essere la persona giusta per guidare il paese, e di avere la stessa consapevolezza quando smetti di esserlo. So cosa comporta fare questo lavoro. E so di non avere abbastanza energia per rendergli giustizia. È semplicemente così. Sono umana. I politici sono umani. Diamo tutto quello che possiamo dare per tutto il tempo in cui possiamo farlo. E poi arriva il momento di lasciare. Per me, quel momento è arrivato.”
  • 17. 17 Jacinda Ardern: la grande rinuncia L’annuncio delle dimissioni Poi, il punto politico e quello umano: “Sono stati i cinque anni e mezzo più soddisfacenti della mia vita. Ma hanno anche portato le loro sfide: mentre le nostre priorità erano il diritto alla casa, la lotta alla povertà giovanile e il cambiamento climatico, abbiamo dovuto affrontare un attentato terroristico nel nostro paese, un grande disastro naturale, la pandemia globale e la conseguente crisi economica. Non voglio dare l’impressione che le difficoltà che si possono incontrare in politica sono la ragione per cui si smette di farla. Hanno certamente avuto un impatto anche su di me. Siamo umani dopo tutto, ma non sono state alla base della mia decisione. Voglio ringraziare mio marito Clarke e mia figlia Neve, le persone che hanno maggiormente dovuto sacrificarsi. A Neve: mamma non vede l’ora di esserci per il primo giorno di scuola. E Clarke: finalmente ci sposeremo.”
  • 18. 18 Jacinda Ardern: la grande rinuncia L’annuncio delle dimissioni La potenza di questo discorso poggia su due architravi di eguale importanza. In primo luogo Ardern ripristina un principio che è sempre stato associato all’attività politica in ruoli istituzionali, cioè quella del ‘servizio a tempo’; un qualcosa che si svolge in una parte della propria vita, quando si presentano le condizioni più adatte per farlo, ma che non coincide in modo assoluto con la propria vita personale e professionale.
  • 19. 19 Jacinda Ardern: la grande rinuncia L’annuncio delle dimissioni È un messaggio che è da sempre associato ai ruoli elettivi, anche in Italia: per esempio, lo statuto del PD prevede la possibilità di candidarsi per massimo tre mandati, ma la grande quantità di deroghe concesse in questi anni hanno reso sostanzialmente nullo questo dettame. Il MoVimento5Stelle ha costruito parte delle sue fortune sul ‘limite dei due mandati’ in Parlamento, poi parzialmente derogato con l’introduzione del cosiddetto ‘mandato zero’. Per tirare le somme, un po' in tutto il mondo, anche ad altissimi livelli istituzionali, questo messaggio ha visto ben poche applicazioni.
  • 20. 20 Jacinda Ardern: la grande rinuncia L’annuncio delle dimissioni La forza comunicativa delle parole di Ardern è stata però ulteriormente amplificata dalla coerenza tra il tono e i contenuti del suo discorso e lo stile di leadership da lei mostrato interpretando il ruolo di prima ministra. Tutto appare perfettamente coerente, armonico e dunque credibile, mostrando così quanto sia efficace, nella comunicazione contemporanea, la capacità di far coincidere la propria biografia personale con il messaggio politico che si intende rappresentare.
  • 21. I momenti decisivi della sua carriera politica Da Christchurch al Covid, sette anni di sfide inedite 21 Jacinda Ardern: la grande rinuncia
  • 22. 22 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Rachel Pannett sul Washington Post e Ben Doherty sul Guardian hanno ricostruito i momenti principali della presidenza Ardern dal 2017 ad oggi. Entrambi sottolineano il largo apprezzamento che la premier neozelandese ha ricevuto per la sua capacità di “gestione calma” del suo paese durante anni tra i più impegnativi della storia recente, ma che negli ultimi mesi i primi sentimenti di malcontento nei suoi confronti sono emersi insieme ai primi segnali di recessione economica, conseguente anche alla gestione molto assertiva della pandemia. I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 23. 23 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Il primo evento cruciale con cui Jacinda Ardern si è dovuta misurare è stato l’attentato terroristico di Christchurch nel marzo 2019 in cui un terrorista, un suprematista bianco, ha ucciso 50 persone e ne ha ferite a decine all’interno di due moschee, nel più grave assalto con armi da fuoco nella storia della Nuova Zelanda. Per approfondimenti - Uniti nell’amore e non divisi dall’odio. La lezione politica e umana della Nuova Zelanda dopo la strage di Christchurch I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 24. 24 Jacinda Ardern: la grande rinuncia
  • 25. 25 Jacinda Ardern: la grande rinuncia La leadership di Ardern, in questo caso, è stata tangibile per tre circostanze. 1. Il giorno dopo l’attentato, la premier neozelandese ha incontrato la comunità musulmana locale indossando un hijab (un copricapo a velo utilizzato dalle donne di quella comunità) e nel suo discorso ha rappresentato il sentimento di unità e di vicinanza della Nuova Zelanda. I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 26. 26 Jacinda Ardern: la grande rinuncia 2. Nel suo primo intervento in Parlamento dopo l’accaduto, Ardern ha esordito con la frase As-salamu alaykum (“Che la pace sia con voi” in arabo), per ribadire ciò che era stato manifestato nell’incontro con la comunità musulmana; successivamente ha chiesto di citare i nomi delle persone colpite dall’attentato ma di non farlo con quello dell’assalitore: “È un terrorista, è un criminale, è un estremista. Ma nelle mie parole, lui resterà senza nome”. 3. Sei giorni dopo, il governo neozelandese ha bandito l’acquisto di fucili d’assalto. I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 27. 27 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Ardern ha dimostrato le stesse capacità empatiche solo pochi mesi dopo, in seguito all’eruzione di un vulcano nell’isola neozelandese di Whakaari (o ‘isola bianca’), che ha causato 22 morti e 25 feriti. La premier si è infatti recata sul luogo subito dopo l’inizio dell’emergenza, ringraziando e abbracciando gli operatori della protezione civile, i vigili del fuoco e la polizia, e dichiarando poco dopo alla stampa che essi erano andati “ben oltre le loro capacità” pur di aiutare chi era stato colpito dal disastro naturale. I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 28. 28 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Il maggior riconoscimento globale della leadership di Jacinda Ardern è però legato alla gestione delle prime fasi della pandemia da Covid-19 in Nuova Zelanda, e alla volontà di investire senza esitazioni su un approccio guidato dalle evidenze scientifiche. Contrariamente a ciò che è stato visto in altre parti del mondo (e certamente favorita dalla geografia), Ardern ha deciso di chiudere le frontiere esterne dell’arcipelago della Nuova Zelanda già agli inizi di marzo del 2020, e di sottoporre i connazionali di ritorno a un severo regime di quarantena. Questa scelta ha causato forti proteste nel paese, manifestazioni di piazza e dimostrazioni di protesta davanti al Parlamento, durate per settimane. I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 29. 29 Jacinda Ardern: la grande rinuncia È stata criticata, inoltre, una certa lentezza nell’approvvigionamento dei vaccini e un eccessivo aumento delle difficoltà economiche legate all’impossibilità di accogliere lavoratori migranti. L’auto-isolamento volontario dal resto del mondo ha però restituito risultati incontrovertibili: il paese ha registrato infatti il più basso tasso di mortalità legata al Covid nei paesi ‘occidentali’ del mondo, secondo la Johns Hopkins University, con 2500 vittime su cinque milioni di residenti. I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 30. 30 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Giovane e donna: due elementi spesso oggetto di critiche da commentatori abituati a considerare “uomini maturi” la normalità in politica. La premier uscente della Nuova Zelanda era salita da subito agli onori della cronaca perché aveva iniziato a svolgere il suo incarico all’età di 37 anni: con la sua nomina era infatti diventata la più giovane premier in attività al mondo in quel momento (e la seconda più giovane nella storia della Nuova Zelanda). I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 31. 31 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Un anno dopo, nel 2018, Ardern è stata la seconda donna nella storia a partorire mentre svolgeva la più alta funzione politica nel suo paese (la prima era stata Benazir Bhutto, in Pakistan, nel 1990); tre mesi dopo è intervenuta all’assemblea nazionale delle Nazioni Unite a New York portando con sé sua figlia Neve. I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 32. 32 Jacinda Ardern: la grande rinuncia La vittoria delle elezioni del 2020, ottenuta con la maggioranza assoluta della rappresentanza parlamentare, le ha permesso di costruire il governo maggiormente inclusivo della storia del suo paese. Il Partito Laburista, da lei guidato, ha portato in Parlamento il maggior numero di donne, persone di colore, indigene e della comunità LGBTQ+ di sempre in Nuova Zelanda. Dal 2022 il paese oceanico è la prima ‘democrazia avanzata’ il cui la rappresentanza femminile in Parlamento è maggioritaria. La Nuova Zelanda è il secondo paese al mondo dopo la Norvegia per accesso alle garanzie democratiche secondo il Democracy Index curato dal settimanale The Economist, aggiornato pochi giorni fa (l’Italia, considerata una ‘democrazia imperfetta’, è al trentunesimo posto). I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 33. 33 Jacinda Ardern: la grande rinuncia
  • 34. 34 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Tutto ciò non l’ha però protetta da domande maschiliste. A novembre 2022 ha fatto discutere una clip in cui la premier neozelandese, che stava ospitando l’omologa finlandese Sanna Marin (che a sua volta è diventata la più giovane prima ministra al mondo, essendo di cinque anni più giovane di Ardern) in un incontro bilaterale, si è ritrovata a dover rispondere alla domanda di un giornalista (uomo) che le chiedeva se l’incontro fosse stato organizzato solo perché le premier di Nuova Zelanda e Finlandia erano accomunate dall’essere “due giovani donne”. I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 35. 35 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Ardern ha replicato chiedendosi perché la stessa domanda non era stata posta in passato durante un incontro tra l’ex premier neozelandese John Key e l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Marin ha replicato con una frase definitiva sull’argomento: “Ci siamo incontrate perché siamo prime ministre”. I momenti decisivi della sua carriera politica
  • 36. 36 Jacinda Ardern: la grande rinuncia L’immagine, lo stile e il carattere di Ardern sono diventati elementi di culto fra gli appassionati di politica, al punto da coniare il termine Jacindamania, per indicare l’ammirazione per la premier neozelandese. Ardern ha saputo coniugare lo stile istituzionale e la grammatica propria della politica di tradizione anglosassone con elementi pop, che unite ad alcune risposte brucianti, come quella al conduttore radiofonico Mark Richardson, hanno fatto discutere i commentatori e galvanizzato il suo seguito. Jacindamania
  • 37. 37 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Ad aggiungere carne al fuoco della Jacindamania ci ha pensato Stephen Colbert, popolare conduttore televisivo statunitense che ha intervistato spesso Ardern e ha raccontato al suo pubblico il lavoro, gli obiettivi e la vita quotidiana della premier neozelandese. In più, ha generato grande entusiasmo la scoperta degli esordi da DJ di Jacinda Ardern: i più curiosi sono andati a caccia delle sue immagini al mixer e delle sue playlist. E se questo non basta, beh, sappiatelo: se siete in aeroporto e avete bisogno di aprire una birra, Jacinda Ardern non vi lascerà da soli. P.S. Dopo questo episodio, una birreria neozelandese le ha dedicato una birra, la “Juice Cinda”. Jacindamania
  • 38. 38 Jacinda Ardern: la grande rinuncia La scelta di Ardern è solo imputabile al peso di questi anni di governo? La realpolitik ci spinge sempre a pensare ad una visione più cinica delle cose: come scrive Hilary Whiteman di CNN, l’aumento del costo degli affitti e della qualità della vita, alcuni risultati economici non all’altezza delle aspettative e alcuni obiettivi mancati su welfare e tasse possono essere ritenuti elementi di critica politica al Governo Ardern. Al tempo stesso non è abbastanza per giustificare una decisione così repentina e inaspettata, alla vigilia delle elezioni. L’uscita di scena
  • 39. 39 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Ardern ha dovuto fronteggiare livelli di crescente misoginia nel corso del suo mandato, a partire dal lockdown connesso alla pandemia da COVID-19. Tess McClure, sul The Guardian, ricorda che la polizia neozelandese ha visto ‘triplicare le minacce contro Ardern’ nel corso del 2022. L’ex premier neozelandese Helen Clark ha dichiarato che Ardern ha dovuto affrontare “un’ondata di odio nei suoi confronti che non ha avuto precedenti nella storia della Nuova Zelanda”, frutto di una “tendenza alla polarizzazione che potrebbe rendere l’attività politica sempre meno attrattiva”. L’uscita di scena
  • 40. 40 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Tutto ciò potrebbe aver contribuito alla sua decisione più di quanto la stessa Ardern abbia voluto ammettere, e la frase da lei pronunciata il giorno dopo l’annuncio della fine della sua esperienza politica, “ho dormito profondamente per la prima volta da tanto tempo”, ha ulteriormente dato adito a speculazioni sulle reali ragioni della sua scelta. Allo stesso tempo la leadership di Ardern nel tempo ha mostrato un tale livello di credibilità e di coerenza tra dichiarazioni e scelte politiche da rendere qualsiasi retroscena scarsamente utile all’analisi. L’uscita di scena
  • 41. 41 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Jacinda Ardern ha lasciato il ruolo di premier a un’età (42 anni) in cui in molti paesi del mondo (Italia inclusa) è difficile emergere nel quadro politico nazionale. Lo ha fatto alla vigilia di una campagna elettorale non meno complessa di altre campagne, ma forse nel primo momento in cui nonostante tutto ciò che ha affrontato non sarebbe stata una chiara favorita. Lo ha annunciato in un discorso in cui ha posto al centro le sue emozioni e l’attaccamento alla sua famiglia, esattamente come ha fatto durante tutto l’arco della sua esperienza da leader della Nuova Zelanda. L’uscita di scena
  • 42. 42 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Non possiamo sapere se ha ragione Hilary Whiteman della CNN in questa sua analisi, se il burnout è reale anche in politica o se l’uscita di scena della Ardern nasconde motivazioni politiche più profonde, legate all’azione di governo o alla gestione del consenso o del partito. Al netto dell’opportunità politica, Jacinda Ardern è il volto più riconoscibile e più affermato della politica neozelandese, quindi non possiamo che restare a quanto ha detto: lascia perché consapevole di non avere più le energie per svolgere adeguatamente l’incarico, mostrando un senso di responsabilità nei confronti dei suoi connazionali che, a mente lucida, va considerato molto maggiore rispetto al restare alla guida del paese a ogni costo, persino se forte di un mandato popolare. L’uscita di scena
  • 43. Cosa ci insegna il suo percorso? Un playbook per una leadership moderna, progressista, efficace 43 Jacinda Ardern: la grande rinuncia
  • 44. 44 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Jacinda Ardern ha restituito un’enorme solidità a due principi considerati desueti o inapplicabili: ha interpretato il ruolo istituzionale più alto non dimenticando che la politica dovrebbe essere un’attività a tempo e ha dimostrato, attraverso il suo modo di governare, che la dicotomia tra lo stile di leadership basato sull’empatia e quello basato sulla razionalità e sulla scienza, che per mesi ha generato una discussione anche nel nostro paese (a proposito, per esempio, delle modalità di comunicazione adoperate dall’ex premier Giuseppe Conte e dal suo successore Mario Draghi) in realtà non esiste, perché si può essere allo stesso tempo, proprio come la stessa Ardern ha dichiarato nel suo discorso di addio, “kind but strong, empathetic but decisive, optimistic but focused”. Cosa ci insegna il suo percorso?
  • 45. 45 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Circa un mese dopo l’annuncio delle dimissioni di Ardern, un’altra donna alla guida della sua nazione decide di compiere una scelta simile: Nicola Sturgeon, leader dello Scottish National Party e dal 2014 alla guida della Scozia, decide di annunciare le proprie dimissioni dai suoi incarichi. Entrambe le decisioni sono unite da alcuni tratti comuni, a partire dalla comune consapevolezza di non avere più le energie necessarie per servire al meglio il proprio paese e ancor di più i propri connazionali dopo essere state in prima linea in anni difficilissimi, a partire dalla gestione della pandemia. Cosa ci insegna il suo percorso?
  • 46. 46 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Entrambe hanno dedicato la propria esperienza politica alla riduzione delle diseguaglianze, con una particolare attenzione alla lotta alla povertà infantile. Entrambe hanno fatto fare passi in avanti significativi, ai loro paesi, sul fronte dei diritti. Entrambe sono state attiviste sui temi dell’emergenza climatica. Entrambe hanno dovuto sacrificare la propria famiglia, a partire dai propri figli, pur di svolgere al meglio il loro ruolo. Cosa ci insegna il suo percorso?
  • 47. 47 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Ardern e Sturgeon hanno dimostrato cosa vuol dire essere leader progressiste e femministe e anche la scelta di lasciare in un momento in cui entrambe avrebbero potuto rivincere le prossime elezioni è una gigantesca prova di modernità: è la dimostrazione, spesso sottovalutata in un’epoca in cui apparire forti, brutali, invincibili, senza esitazioni sembra l’unico modo per poter stare al mondo, di quanto sia potente invece il comportamento opposto, e cioè il mostrarsi con sincerità davanti agli occhi dei propri elettori anche nelle avversità. Cosa ci insegna il suo percorso?
  • 48. 48 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Probabilmente resisterà ancora per qualche anno la tesi opposta: “le donne non possono fare politica ad alti livelli, non sopportano le pressioni, sono troppo emotive”. A nostro parere, questi sono i rantoli di un maschilismo oramai fuori tempo, gli stessi rantoli che hanno portato sia Ardern sia Sturgeon a subire le brutali conseguenze della misoginia: in entrambi i casi le minacce, le ingiurie, gli insulti nei loro confronti sono via via aumentate col passare del tempo, come se governare bene un paese ed essere donna allo stesso tempo fosse un affronto troppo grande da sopportare per chi non riesce a immaginare un mondo diverso da quello esistente. Eppure quel mondo non solo è possibile, ma è già reale. Cosa ci insegna il suo percorso?
  • 49. 49 Jacinda Ardern: la grande rinuncia Jacinda Ardern: una sitografia www.theguardian.com/world/2023/jan/19/the-key-moments-of-jacinda-ardern-time-as-prime-minister-of-nz-new-zealand www.theguardian.com/world/2023/jan/19/jacinda-ardern-resigns-as-prime-minister-of-new-zealand www.linkiesta.it/blog/2021/04/jacinda-ardern-di-francesco-foti www.youtube.com/watch?v=NTcNbv7tm80 www.youtube.com/watch?v=Hx9CVz107Kw edition.cnn.com/2023/01/19/asia/ardern-when-to-stop-intl/index.html edition.cnn.com/2023/01/19/world/new-zealand-jacinda-ardern-leadership-intl-hnk/index.html www.washingtonpost.com/world/2023/01/19/jacinda-ardern-highlights-new-zealand-prime-minister www.washingtonpost.com/world/2023/01/23/ardern-jacinda-legacy-resignation-new-zealand www.stuff.co.nz/national/politics/95325359/what-does-jacinda-ardern-want-her-maiden-speech-to-parliament-in-2008-explained-it-all
  • 50. Bari - 70121 via Principe Amedeo, 82/A Roma - 00185 via Marsala, 29/H tel 0805240227 www.proformaweb.it proforma@proformaweb.it Grazie. Tutte le nostre presentazioni sono disponibili gratuitamente su www.slideshare.net/proformaweb