Una guida, realizzata da Proforma per ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), per la gestione di crisi di comunicazione nelle istituzioni pubbliche.
Qui trovate il webinar con l'illustrazione dettagliata dei contenuti delle slide e una lunga sessione di domande e risposte - http://www.anci.it/comunicare-ai-tempi-dellansia-collettiva-il-webinar-di-anci-con-proforma-scarica-i-materiali/
Silence is sexy - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'...Proforma
Nell'era dei social media, dei post pubblicati ogni ora, dei talk show ogni giorno, dei sondaggi ogni settimana, della campagna elettorale permanente, è possibile tornare a immaginare il silenzio come strumento di comunicazione, il vuoto come elemento di costruzione del senso, l'assenza come metodo di costruzione del consenso?
(la mia lezione a #Laprof18)
“Facciamo come fanno loro” - Gli errori nella comunicazione politica, quando ...Proforma
In comunicazione politica l'epic fail è sempre dietro l'angolo.
Ma ci sono alcune coordinate che possono valere come perimetro entro il quale rimanere per evitare almeno gli errori più grossolani. Attenzioni semplici, che però, nonostante tutto, spesso sono disattese.
Nel settembre 2015, Matteo Salvini si dice disponibile ad ospitare un profugo a casa sua.
Questo episodio ha molte più implicazioni di quelle subito apparenti, non solo dal punto di vista della comunicazione politica.
Da qui, alcune annotazioni e una domanda: nell'Italia della ipersemplificazione di ogni messaggio e di un analfabeta funzionale su due, è ancora possibile comunicare qualcosa di razionale?
Slide presentate alla Festa nazionale della comunicazione del PD il 26 settembre 2015
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social mediaProforma
A. Come la politica dovrebbe comunicare online: la guida di Twitter
B. Politica e social media: regole minime di sopravvivienza
C. Cinque post di successo sui social media
(Moduli presentati allo IED, Roma, 17 dicembre 2015)
Sette idee (opinabilissime) sullo storytelling politicoProforma
1. È una scelta i cui effetti non si esauriscono in poche ore e in qualche titolo di giornale
2. Una sola storia non basta: i racconti vanno rinnovati più volte nel tempo
3. È parlare il linguaggio degli elettori e non quello degli eletti
4. È uno strumento per massimizzare l’efficacia dei contenuti politici, e non funziona in assenza di contenuti
5. È un metodo spesso convincente per trasformare i punti di debolezza in punti di forza
6. Funziona molto peggio senza il ricorso alle metafore
(e le metafore non funzionano senza una rappresentazione visiva)
7. Non teme i sondaggi e, anzi, prova a ribaltarli.
Metafore, slide, fuffa e contenuti: come distinguere un buon racconto da una supercazzola. Nella presentazione trovate analisi, casi pratici, comparazioni nel panorama italiano e internazionale della comunicazione politica degli ultimi 60 anni.
Silence is sexy - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'...Proforma
Nell'era dei social media, dei post pubblicati ogni ora, dei talk show ogni giorno, dei sondaggi ogni settimana, della campagna elettorale permanente, è possibile tornare a immaginare il silenzio come strumento di comunicazione, il vuoto come elemento di costruzione del senso, l'assenza come metodo di costruzione del consenso?
(la mia lezione a #Laprof18)
“Facciamo come fanno loro” - Gli errori nella comunicazione politica, quando ...Proforma
In comunicazione politica l'epic fail è sempre dietro l'angolo.
Ma ci sono alcune coordinate che possono valere come perimetro entro il quale rimanere per evitare almeno gli errori più grossolani. Attenzioni semplici, che però, nonostante tutto, spesso sono disattese.
Nel settembre 2015, Matteo Salvini si dice disponibile ad ospitare un profugo a casa sua.
Questo episodio ha molte più implicazioni di quelle subito apparenti, non solo dal punto di vista della comunicazione politica.
Da qui, alcune annotazioni e una domanda: nell'Italia della ipersemplificazione di ogni messaggio e di un analfabeta funzionale su due, è ancora possibile comunicare qualcosa di razionale?
Slide presentate alla Festa nazionale della comunicazione del PD il 26 settembre 2015
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social mediaProforma
A. Come la politica dovrebbe comunicare online: la guida di Twitter
B. Politica e social media: regole minime di sopravvivienza
C. Cinque post di successo sui social media
(Moduli presentati allo IED, Roma, 17 dicembre 2015)
Sette idee (opinabilissime) sullo storytelling politicoProforma
1. È una scelta i cui effetti non si esauriscono in poche ore e in qualche titolo di giornale
2. Una sola storia non basta: i racconti vanno rinnovati più volte nel tempo
3. È parlare il linguaggio degli elettori e non quello degli eletti
4. È uno strumento per massimizzare l’efficacia dei contenuti politici, e non funziona in assenza di contenuti
5. È un metodo spesso convincente per trasformare i punti di debolezza in punti di forza
6. Funziona molto peggio senza il ricorso alle metafore
(e le metafore non funzionano senza una rappresentazione visiva)
7. Non teme i sondaggi e, anzi, prova a ribaltarli.
Metafore, slide, fuffa e contenuti: come distinguere un buon racconto da una supercazzola. Nella presentazione trovate analisi, casi pratici, comparazioni nel panorama italiano e internazionale della comunicazione politica degli ultimi 60 anni.
Le emozioni positive possono diventare virali?Proforma
La comunicazione politica contemporanea è caratterizzata da un uso massiccio di emozioni primarie negative come paura e rabbia. Chi ha utilizzato questa modalità ha spesso vinto le elezioni, di recente.
Anni di stimolazione dell'elettorato attraverso la paura e la rabbia stanno però restituendo il conto. Gli utenti sono sempre più stressati e sempre meno contenti di leggere contenuti politici online: esattamente il contrario di ciò che si sperava quando i social media iniziavano, una decina di anni fa, a diventare strumenti di comunicazione di massa.
La responsabilità dei politici e dei consulenti oggi risiede anche nel provare a cercare altre strade, più costruttive e meno ansiogene, per comunicare in modo efficace. Al TedX Salerno ho spiegato qual è, secondo me, la strada migliore per invertire questa tendenza.
(slide di Dino Amenduni)
Il giornalismo degli sms d'amore pubblicati in prima pagina in nome della libertà di stampa, dei titoli a nove colonne urlati per vendere (?) una copia in più, dei retroscena attesi, sperati e, se proprio non si riesce, inventati può dare lezioni di morale alla politica? (Le slide di Andrea Camorrino per #LaProf19)
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italiaDino Amenduni
Avere “millecinquecento lettori” non basta più: i pensieri di Enzo Forcella applicati alla campagna elettorale permanente.
Cosa fare?
1. Spostare il centro del proprio lavoro dalla sola ricerca della notizia alla verifica dell’attendibilità delle informazioni offerte dai politici
2. Decidere: o si fa il tifo, o si fanno analisi
3. Ricordarsi che il lettore è il lettore e non (solo) il politico
4. Stare un po’ più su Facebook e un po’ meno su Twitter
(e stare un po’ di più online in generale)
5. (se possibile) ridurre i momenti di aggregazione informale con i politici, e anche con i comunicatori politici
(Slide presentate a Cortina Tra Le Righe, 13 luglio 2015)
Cinque post politici di successo sui social mediaProforma
Cinque case history di successo e qualche appunto su cosa possiamo imparare da queste storie per la comunicazione politica online.
1. Hillary Clinton e un commento a un post di una pagina Facebook (luglio 2015)
2. Graziano Delrio versus Giorgia Meloni sulle corsie preferenziali a Roma (agosto 2015)
3. Matteo Salvini a Strasburgo dopo il referendum in Grecia (video da due minuti - luglio 2015)
4. Matteo Renzi (subito) dopo la finale Pennetta-Vinci agli US Open (settembre 2015)
5. Barack Obama e il tweet più popolare della storia della comunicazione politica (novembre 2012)
Tra complessità e banalizzazione, un’etica della comunicazione politica
Le slide di Andrea Camorrino durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
La campagna di Antonio Decaro, sindaco di Bari, è diventata una piccola case history, se non altro per l’incredibile risultato finale. Giovanni Sasso a #LaProf19 ha provato a raccontarla come una serie tv. Guardando le sinossi dei singoli episodi, da dietro le quinte, per cercare di capire, alla fine, se esista una storia più grande che li tiene tutti insieme.
Oggi, il tempo delle passioni tristi. Il ruolo delle emozioni nella comunicaz...Proforma
In una società che si fonda sulla rabbia, con la politica che se ne ciba e la rilancia, esiste un possibile percorso diverso per il comunicatore politico?
Proforma - corso universitario di comunicazione politica allo IED: tutte le s...Proforma
Tutti i moduli delle lezioni che Proforma ha tenuto allo IED, all'interno del corso universitario in comunicazione politica.
1. Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria del guru.
2. Governare la complessità nella patria degli analfabeti funzionali.
3. Bari, elezioni comunali 2014: la case-history
4. Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le lezioni (Faccioni sui manifesti, etica aziendale, marketing virale, gestione delle comunità online: una selezione delle questioni
più frequenti raccolte in questi anni)
5. Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali (Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano)
6. Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media (e cosa possiamo imparare da queste storie)
Se la politica senza risposte non può più garantire la felicità, almeno deve gestire il suo simulacro.
Il packaging della felicità, senza la felicità dentro.
Brexit, Trump, referendum: lezioni dalla politica del 2016Proforma
Errori, buone pratiche, obiettivi e scelte strategiche: traccia di lavoro per le prossime elezioni dopo le esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti e Italia.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria de...Proforma
Nonostante una vulgata alla moda sostenga diversamente, la politica è cosa diversa da un prodotto commerciale.
E il guru è una figura mitologica.
Questo è quello che abbiamo sostenuto alla nostra prima lezione allo IED, corso di comunicazione politica.
Vincere l’internet senza usare il clickbait - otto consigli per l'ottimizzazi...Proforma
1. Individua l'eroe
2. Punta su interessi di nicchia
3. Trova storie che ispirino i comportamenti virtuosi delle persone
4. Sii multimediale
5. Usa didascalie descrittive e con un linguaggio familiare
6. Usa testi emozionanti e creano interesse
7. Inserisci tutte le informazioni indispensabili in didascalia
8. Non creare enfasi dove non serve
Quattro consigli per divulgare le informazioni medico-scientifiche in modo efficace (slide presentata al convegno CIPOMO - Collegi Italiani dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri, "Dei Medici del Web e della Tecnologia")
I consiglieri del principe - scienziati della politica come spin doctor?Proforma
Analisi dei Big data e psicometria: due cose che gli accademici
sanno fare meglio dei comunicatori.
(intervento all'interno di una tavola rotonda durante la Scuola Italiana di Scienza Politica, Urbino, 14 settembre 2017)
Antonio Decaro - Amministrative Bari 2014 - storia della campagna elettoraleDino Amenduni
Sei mesi di scelte, decisioni strategiche, idee creative, video, sfottò, stroncature, sondaggi, aneddoti. Tre campagne in una (Primarie, Amministrative, ballottaggio). In questa presentazione c'è tutto (o quasi). È la storia della campagna elettorale di Antonio Decaro, il nuovo sindaco di Bari.
Lo storytelling al servizio della comunicazione istituzionale Proforma
Slide, video, tormentoni: diritti e doveri di chi deve parlare ai cittadini.
Contenuti della presentazione:
- l'ingresso delle slide a Palazzo Chigi
- il ruolo delle metafore nella comunicazione di lungo periodo
- il ruolo dei leader nella comunicazione istituzionale
- il ruolo dei video nella comunicazione istituzionale
- l’integrazione tra comunicazione istituzionale ed elettorale
- l’effetto-Trump sulle regole classiche della comunicazione politica
(presentato alla Scuola Holden sabato 25 marzo 2017)
La risposta è dentro di te ma (a volte) è sbagliataProforma
Opportunità e rischi delle scorciatoie che il nostro cervello adotta per farci vivere. Un approfondimento su tre euristiche: della rappresentatività, della disponibilità, dell'affetto.
Un approccio "evoluto" alla comunicazione pubblica, a 16 anni dalla legge 150/2000. Come ripensare la funzione di comunicazione nelle organizzazioni pubbliche. Secondo incontro del laboratorio formativo in Comunicazione pubblica - Resp scientifico Pina Lalli
Le emozioni positive possono diventare virali?Proforma
La comunicazione politica contemporanea è caratterizzata da un uso massiccio di emozioni primarie negative come paura e rabbia. Chi ha utilizzato questa modalità ha spesso vinto le elezioni, di recente.
Anni di stimolazione dell'elettorato attraverso la paura e la rabbia stanno però restituendo il conto. Gli utenti sono sempre più stressati e sempre meno contenti di leggere contenuti politici online: esattamente il contrario di ciò che si sperava quando i social media iniziavano, una decina di anni fa, a diventare strumenti di comunicazione di massa.
La responsabilità dei politici e dei consulenti oggi risiede anche nel provare a cercare altre strade, più costruttive e meno ansiogene, per comunicare in modo efficace. Al TedX Salerno ho spiegato qual è, secondo me, la strada migliore per invertire questa tendenza.
(slide di Dino Amenduni)
Il giornalismo degli sms d'amore pubblicati in prima pagina in nome della libertà di stampa, dei titoli a nove colonne urlati per vendere (?) una copia in più, dei retroscena attesi, sperati e, se proprio non si riesce, inventati può dare lezioni di morale alla politica? (Le slide di Andrea Camorrino per #LaProf19)
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italiaDino Amenduni
Avere “millecinquecento lettori” non basta più: i pensieri di Enzo Forcella applicati alla campagna elettorale permanente.
Cosa fare?
1. Spostare il centro del proprio lavoro dalla sola ricerca della notizia alla verifica dell’attendibilità delle informazioni offerte dai politici
2. Decidere: o si fa il tifo, o si fanno analisi
3. Ricordarsi che il lettore è il lettore e non (solo) il politico
4. Stare un po’ più su Facebook e un po’ meno su Twitter
(e stare un po’ di più online in generale)
5. (se possibile) ridurre i momenti di aggregazione informale con i politici, e anche con i comunicatori politici
(Slide presentate a Cortina Tra Le Righe, 13 luglio 2015)
Cinque post politici di successo sui social mediaProforma
Cinque case history di successo e qualche appunto su cosa possiamo imparare da queste storie per la comunicazione politica online.
1. Hillary Clinton e un commento a un post di una pagina Facebook (luglio 2015)
2. Graziano Delrio versus Giorgia Meloni sulle corsie preferenziali a Roma (agosto 2015)
3. Matteo Salvini a Strasburgo dopo il referendum in Grecia (video da due minuti - luglio 2015)
4. Matteo Renzi (subito) dopo la finale Pennetta-Vinci agli US Open (settembre 2015)
5. Barack Obama e il tweet più popolare della storia della comunicazione politica (novembre 2012)
Tra complessità e banalizzazione, un’etica della comunicazione politica
Le slide di Andrea Camorrino durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
La campagna di Antonio Decaro, sindaco di Bari, è diventata una piccola case history, se non altro per l’incredibile risultato finale. Giovanni Sasso a #LaProf19 ha provato a raccontarla come una serie tv. Guardando le sinossi dei singoli episodi, da dietro le quinte, per cercare di capire, alla fine, se esista una storia più grande che li tiene tutti insieme.
Oggi, il tempo delle passioni tristi. Il ruolo delle emozioni nella comunicaz...Proforma
In una società che si fonda sulla rabbia, con la politica che se ne ciba e la rilancia, esiste un possibile percorso diverso per il comunicatore politico?
Proforma - corso universitario di comunicazione politica allo IED: tutte le s...Proforma
Tutti i moduli delle lezioni che Proforma ha tenuto allo IED, all'interno del corso universitario in comunicazione politica.
1. Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria del guru.
2. Governare la complessità nella patria degli analfabeti funzionali.
3. Bari, elezioni comunali 2014: la case-history
4. Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le lezioni (Faccioni sui manifesti, etica aziendale, marketing virale, gestione delle comunità online: una selezione delle questioni
più frequenti raccolte in questi anni)
5. Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali (Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano)
6. Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media (e cosa possiamo imparare da queste storie)
Se la politica senza risposte non può più garantire la felicità, almeno deve gestire il suo simulacro.
Il packaging della felicità, senza la felicità dentro.
Brexit, Trump, referendum: lezioni dalla politica del 2016Proforma
Errori, buone pratiche, obiettivi e scelte strategiche: traccia di lavoro per le prossime elezioni dopo le esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti e Italia.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria de...Proforma
Nonostante una vulgata alla moda sostenga diversamente, la politica è cosa diversa da un prodotto commerciale.
E il guru è una figura mitologica.
Questo è quello che abbiamo sostenuto alla nostra prima lezione allo IED, corso di comunicazione politica.
Vincere l’internet senza usare il clickbait - otto consigli per l'ottimizzazi...Proforma
1. Individua l'eroe
2. Punta su interessi di nicchia
3. Trova storie che ispirino i comportamenti virtuosi delle persone
4. Sii multimediale
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6. Usa testi emozionanti e creano interesse
7. Inserisci tutte le informazioni indispensabili in didascalia
8. Non creare enfasi dove non serve
Quattro consigli per divulgare le informazioni medico-scientifiche in modo efficace (slide presentata al convegno CIPOMO - Collegi Italiani dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri, "Dei Medici del Web e della Tecnologia")
I consiglieri del principe - scienziati della politica come spin doctor?Proforma
Analisi dei Big data e psicometria: due cose che gli accademici
sanno fare meglio dei comunicatori.
(intervento all'interno di una tavola rotonda durante la Scuola Italiana di Scienza Politica, Urbino, 14 settembre 2017)
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Sei mesi di scelte, decisioni strategiche, idee creative, video, sfottò, stroncature, sondaggi, aneddoti. Tre campagne in una (Primarie, Amministrative, ballottaggio). In questa presentazione c'è tutto (o quasi). È la storia della campagna elettorale di Antonio Decaro, il nuovo sindaco di Bari.
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Slide, video, tormentoni: diritti e doveri di chi deve parlare ai cittadini.
Contenuti della presentazione:
- l'ingresso delle slide a Palazzo Chigi
- il ruolo delle metafore nella comunicazione di lungo periodo
- il ruolo dei leader nella comunicazione istituzionale
- il ruolo dei video nella comunicazione istituzionale
- l’integrazione tra comunicazione istituzionale ed elettorale
- l’effetto-Trump sulle regole classiche della comunicazione politica
(presentato alla Scuola Holden sabato 25 marzo 2017)
La risposta è dentro di te ma (a volte) è sbagliataProforma
Opportunità e rischi delle scorciatoie che il nostro cervello adotta per farci vivere. Un approfondimento su tre euristiche: della rappresentatività, della disponibilità, dell'affetto.
Un approccio "evoluto" alla comunicazione pubblica, a 16 anni dalla legge 150/2000. Come ripensare la funzione di comunicazione nelle organizzazioni pubbliche. Secondo incontro del laboratorio formativo in Comunicazione pubblica - Resp scientifico Pina Lalli
Positive News e comunicazione pubblica - come costruire un nuovo "racconto" d...Pierluigi De Rosa
Come costruire una nuova narrazione della PA? Come contrastare le rappresentazioni mediatiche negative? Non è solo una questione di media relations. Occorre una gestione integrata degli strumenti comunicativi all'interno e all'esterno dell'ente pubblico. L'obiettivo è porre le basi per un nuovo sistema di notiziabilità in grado di sfruttare in modo strategico le risorse della comunicazione 2.0- Università degli Studi di Udine, Polo di Santa Chiara, Seminario per gli studenti di Relazioni Pubbliche, 21 ottobre 2015
Laboratorio di comunicazione delle emergenze ambientaliSnpambiente
Presentazione di Francesca Maffini al Laboratorio tenutosi a Torino il 17 aprile 2018, finalizzato alla redazione di linee guida del Snpa per la gestione della comunicazione nelle situazioni di emergenza ambientale. Iniziativa a cura di Arpa Piemonte e "Rete comunicazione e informazione Snpa"
La crisi legata al corona virus purtroppo durerà ancora, occorre che i Comuni e gli amministratori si attrezzino per rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini. Qui trovate 10 consigli pratici per usare al meglio i social media e la comunicazione digital per aiutarvi a svolgere questo difficile compito.
Per aiuto o maggiori informazioni: deluciadario@gmail.com
Nuovi scenari della comunicazione pubblica. Proposte per una nuova narrazione...Pierluigi De Rosa
La comunicazione pubblica a 16 anni dalla legge 150/2000. Rappresentazione mediatica della PA, contesto esterno e interno; strategie e strumenti per applicare alla comunicazione pubblica alcune forme di giornalismo emergente, dal constructive journalism alle positive news. Seminario presso il corso di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e d'impresa - Università di Bologna, 3 marzo 2016
Comunicazione di crisi:quali spazi di dialogo tra comunicatori e giornalisti?Pierluigi De Rosa
Le slide del mio intervento al seminario "COmunicazione di crisi: comunicatori e giornalisti a confronto", organizzato da ASER (Associazione Stampa Emilia-Romagna) e FERPI Emilia-ROmagna.Bologna, 10 giugno 2016
#Pagnoncelli: I luoghi del confronto sono sempre più autoreferenziali, a partire dai #social network, spazi di #libertà e di #democrazia trasformati in club a cui sono ammesse solo le #persone che la pensano nello stesso modo. E il problema si verifica anche con i numeri, perché si assiste a quel fenomeno che lo psicologo sociale americano Daniel Herda definisce #emotional #innumeracy, cioè “#ignoranza numerica legata alle #emozioni”: le persone sovrastimano fenomeni che considerano #pericolo o #minaccia.
C'è una differenza sostanziale tra la realtà e la verità percepita. Lo psicologo sociale americano Daniel Herda ha individuato un fenomeno, la emotional innumeracy, cioè “ignoranza numerica legata alle emozioni”: le persone sovrastimano fenomeni che considerano pericolo o minaccia.
In un ecosistema dell'informazione colmo di distorsioni, è possibile comunicare distinguendosi dal rumore di fondo o inevitabilmente si finisce con accrescerlo?
Come gestire la propria presenza in un dibattito pubblicoProforma
Una guida alla gestione di workshop, confronti, tavole rotonde, con suggerimenti su come prepararsi al meglio, su come organizzare i propri interventi, sulla corretta gestione sui tempi e su come risultare convincenti ed empatici agli occhi del pubblico.
Come preparare uno speech di sette minuti in due oreProforma
Le variabili da considerare, gli obiettivi da perseguire (e ciò che è impossibile ottenere), i suggerimenti sull'organizzazione dei contenuti, l'importanza della platea e del contesto: una piccola guida per imparare a preparare speech brevi in poco tempo.
La storia dell'ex premier neozelandese, che a 42 anni e dopo un'esperienza politica che l'ha resa celebre in tutto il mondo, ha deciso di lasciare l'incarico con un discorso che pone nuovi interrogativi e nuove sfide per chi ricopre un incarico pubblico.
La comunicazione (politica): una professione tra sartoria e data analysisProforma
Avere dei dati scientifici che aiutano nella analisi e nella elaborazione di strategie è fondamentale e, nonostante possa sembrare scontato che si proceda in questo modo, non sempre lo è.
Contemporaneamente, per chi fa il nostro mestiere esiste una quota di artigianato, di lavoro fatto a mano, di intuito, a volte di azzardo che, condiviso con il committente, comporta il rischio dell'errore.
Milano sempre + Milano - la campagna elettorale di Beppe Sala (Amministrative...Proforma
• La prima mossa, forse decisiva
• Le tre linee strategiche della campagna
• La primavera: il momento più importante, lontano dai riflettori
• Milano sempre piùMilano: la campagna creativa
• Le scelte di advertising online
• I risultati
• Cosa abbiamo imparato da questa campagna elettorale
Come si gestisce la reputazione di un brand (imparando da storie realmente ac...Proforma
La reputazione è il vero valore aggiunto in qualsiasi strategia di comunicazione contemporanea. A parità di azioni tecniche, un mittente solido e credibile ha più possibilità di raggiungere il proprio obiettivo.
Per questo motivo qualsiasi minaccia alla reputazione di brand e qualsiasi potenziale crisi di comunicazione richiede l'adozione di scelte forti, coerenti e consistenti nel tempo, in modo da evitare la perdita del più grosso capitale simbolico di cui qualsiasi mittente, nell'era della sfiducia generalizzata nei confronti delle istituzioni tradizionali, gode in questo momento storico.
All'interno della presentazione abbiamo analizzato casi di successo e di fallimento di grandi aziende, istituzioni e politici, per scoprire quali sono le variabili da tenere d'occhio quando ci si trova in situazioni di promozione o difesa della propria immagine di brand.
Gli attuali limiti e i nuovi effetti dei confronti tra candidati in TVProforma
La centralità del formato del dibattito televisivo tra i politici è sempre meno evidente. Alla valutazione sul confronto in sé si sostituisce la battaglia per produrre la migliore frase ad effetto; lo spin su come sia effettivamente andato il confronto influenza più del confronto in sé; i candidati sono 'risorse abbondanti', le loro parole sono facilmente reperibili su qualsiasi media; i cicli della notizia sono brevissimi, e dunque il giorno successivo a un confronto si parla già di altro; il formato dei confronti televisivi, pensati più per intrattenere che per informare, obbligano i politici a condensare pensiero complesso in pochi secondi, contribuendo a un'ulteriore banalizzazione del discorso pubblico oltre che alla perdita di interesse per lo spettatore.
(presentazione per il Master InsideUSA2020)
Criteri di notiziabilità - quando un atto politico diventa notizia e quando noProforma
1. Il ruolo delle euristiche e il loro impatto sull’agenda setting
2. L’importanza della “Line of the day”
3. Come gestire la logica “Horse Race”
4. Il ruolo dei botta e risposta e le opportunità di reframing
5. Il ruolo della reputazione dei mittenti politici
(Le slide di Dino Amenduni a #LaProf19)
Perché i politici hanno bisogno di un sito personaleProforma
Queste slide servono a rispondere alla domanda: “A che servono i siti ora che si può far passare tutta la comunicazione digitale di un politico attraverso gli account sui social media?”
E le risposte sono quattro:
- per raccogliere dati
- per far conoscere meglio il programma
- per essere più facilmente rintracciabili sui motori di ricerca
- a supporto dello storytelling personale.
(Slide presentate al WordCamp Bari 2019, 18 maggio)
Six stories to understand how to promote, protect or compromise your online r...Proforma
Three WINS, three FAILS and five considerations in order to get by on social media (presented at INFORM-INIO workshop, organized by European Commission, Palermo, May 16th)
La storia di Alexandria Ocasio-Cortez, la più giovane deputata d'AmericaProforma
La sua storia, le sue scelte politiche, le strategie di comunicazione, perché ha vinto le elezioni: il racconto dell'affermazione di una 29enne che ha imposto una riflessione sui nuovi modi di fare alla politica e comunicazione negli Stati Uniti e non solo.
Uno spettro si aggira(va) per l'Europa - versione estesaProforma
Senza più le grandi ideologie, o almeno così si dice, al comunicatore politico è spesso richiesta la costruzione della "visione". Ma è una strada perseguibile?
Senza più le grandi ideologie, o almeno così si dice, al comunicatore politico è spesso richiesta la costruzione della "visione". Ma è una strada perseguibile?
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propr...Proforma
La reputazione è il vero "algoritmo" della comunicazione contemporanea. Un mittente che riesce a essere credibile nel bel mezzo di una profondissima crisi di fiducia nei confronti delle istituzioni ha un vantaggio competitivo su tutti gli altri, e l'efficacia delle proprie strategie di comunicazione gode di un moltiplicatore. Abbiamo provato a spiegarvi perché nell'aggiornamento di questa presentazione, con nuovi dati, tabelle e casi di studio.
Da Gianni Rodari ad Aldo Biscardi. Una lettura della comunicazione politica t...Proforma
Senza un immaginario potente dove tenere piantate le radici, il linguaggio della politica rimane muto.
Le parole scricchiolano, si confondono, confondono.
Da Gianni Rodari ad Aldo Biscardi. Una lettura della comunicazione politica t...
Comunicare nell'emergenza - extended version
1. Vademecum per i sindaci
ai tempi dell’ansia collettiva
Comunicare
nell’Emergenza
2. Proforma è un’agenzia di comunicazione nata a Bari nel 1996.
Presto alla sede barese se n’è aggiunta una romana, ma rimaniamo
orgogliosamente meridionali.
Offriamo creatività e consulenza strategica, senza far distinzione fra
mezzi tradizionali e nuovi media. Siamo a nostro agio con entrambi
perché ci appassionano i nuovi linguaggi della comunicazione e ne
seguiamo costantemente l’evoluzione.
Frequentiamo molto la comunicazione politica, un settore “di trincea”
che ci ha permesso di sviluppare competenze utili anche per i clienti
istituzionali e commerciali. La politica ci ha insegnato a riconoscere
situazioni critiche e reagire in fretta, a realizzare azioni instant mirate
ma anche a elaborare strategie di lungo periodo.
In ciò che facciamo portiamo sempre il nostro contributo di riflessione:
mai limitarsi a eseguire acriticamente, ma comunicare pensando.
CHI È PROFORMA
2
Comunicare nell’Emergenza
3. PREMESSA DI METODO
IN COMUNICAZIONE I FORMAT NON ESISTONO
Siamo convinti che non esistano rigidi modelli preimpostati che
vadano bene per tutte le realtà. A maggior ragione se parliamo,
come in questo caso, a comuni diversissimi tra loro per dimensioni,
popolazione, stratificazione socio-economica. E a sindaci
anch’essi diversi tra loro per stile comunicativo, livelli di consenso,
dimestichezza con gli strumenti della comunicazione. Eppure
in un momento eccezionale come questo, forse qualche regola
“universale” si può cercare di individuarla.
L’avvertenza è sempre quella: non applicatela mai in modo
automatico. Cercate di calarla nella vostra realtà e di adattarla al
contesto. Niente è più nocivo di un’azione di comunicazione
forzata, imposta dall’alto, incoerente.
3
Comunicare nell’Emergenza
4. due premesse di scenario
la colpa è sempre del sindaco
la comunicazione è nel caos
5. In una recente campagna elettorale abbiamo scritto persino
una canzone sul fatto che la colpa è sempre del sindaco.
Ebbene, in contesti ordinari, è abitudine dei cittadini interpretare
qualunque accadimento in città come diretta responsabilità
del sindaco. Sia che si tratti di cose belle, sia di cose brutte.
In situazioni emergenziali, questa dinamica si moltiplica.
Non importa quanta e quale sia tecnicamente e giuridicamente
la responsabilità diretta del sindaco in materia di salute pubblica.
Egli sarà automaticamente visto come responsabile
dalla maggior parte della cittadinanza.
PREMESSE DI SCENARIO
A. LA “COLPA” È SEMPRE DEL SINDACO
IL RAP “È colpa di Decaro”
5
Comunicare nell’Emergenza
6. Non siamo così ambiziosi da pensare di poter invertire con la
comunicazione questa dinamica distorta. Ma possiamo provare
a gestirla nel migliore dei modi. Provare a ridurne i rischi.
Provare addirittura a trasformarla in una opportunità per
migliorare il rapporto tra amministrazione e cittadini.
Parafrasando l’Uomo Ragno, da grandi poteri derivano
grandi responsabilità, da grandi responsabilità derivano
grandi doveri. Primo tra tutti quello di comunicare
con i cittadini.
PREMESSE DI SCENARIO
A. LA “COLPA” È SEMPRE DEL SINDACO
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7. Esistono tre questioni, tra loro fortemente intrecciate, che
rendono il quadro assai più complesso rispetto al passato:
a. Rovesciamento della gerarchia degli influenzatori
b. Ingresso nella “era biomediatica”
c. Infodemia
PREMESSE DI SCENARIO
B. LA SITUAZIONE È CAOTICA
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8. A. ROVESCIAMENTO DELLA GERARCHIA DEGLI INFLUENZATORI
Chi un tempo era considerato l’ispiratore dei comportamenti dei cittadini
(incluso quelli elettorali) è oggi il mittente più screditato in assoluto.
Le persone tendono a fidarsi molto più del parere di persone presenti
all’interno delle proprie cerchie relazionali, reali o digitali, rispetto a
quello di politici e media.
PREMESSE DI SCENARIO
B. LA SITUAZIONE È CAOTICA
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Comunicare nell’Emergenza
10. B. INGRESSO NELL’ERA BIOMEDIATICA
Prima dei social media:
La comunicazione politica e istituzionale prima dei social media
consisteva in un rapporto dialogico tra media e politica, in cui i
cittadini (non impegnati attivamente nella vita politica) erano
fruitori del prodotto di quel dialogo.
I media erano ‘gatekeeper’: decidevano cosa era
notiziabile e cosa no. Ciò che non passava da quel filtro
era sostanzialmente invisibile.
PREMESSE DI SCENARIO
B. LA SITUAZIONE È CAOTICA
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11. Oggi:
Ogni utente è potenzialmente un vettore di
comunicazione attraverso i suoi canali social e può
informare gruppi di persone di grandezza diversa, oltre
a essere a sua volta informato dai media (e da altri
utenti). Questo porta alla frammentazione delle fonti
informative, alla perdita di potere di filtro da parte
dei media tradizionali e anche alla possibilità della
comunicazione politica di ‘disintermediare’, cioè di fare
a meno dei media per comunicare con i cittadini.
PREMESSE DI SCENARIO
B. LA SITUAZIONE È CAOTICA
Fig. 2 - L’utenza complessiva di social network, piattaforme online e servizi di messaggistica
(val. %)
Fonte: indagine Censis, 2019
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12. Esempio: in un comune sotto i 10mila abitanti non c’è né una
tv né un giornale locale. Il sindaco di quel comune ha una pagina
Facebook con 2000 “mi piace”. Supponiamo che il 70% degli utenti
che seguono quella pagina risieda nel comune amministrato da
quel sindaco (1400 persone) -> ogni post Facebook potrebbe essere
visto dal 14% della popolazione (al netto di eventuali condivisioni
da parte degli utenti), dunque la pagina FB di quel sindaco è
di fatto il mezzo di comunicazione più ‘forte’ della città.
PREMESSE DI SCENARIO
B. LA SITUAZIONE È CAOTICA
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13. C. INFODEMIA
L’infodemia è la «circolazione di una quantità eccessiva di informazioni,
talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su
un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili»
(dai Neologismi del Vocabolario Treccani - qui un approfondimento).
L’infodemia è favorita da tre conflitti:
• conflitti tra livelli istituzionali: se un’amministrazione dice/decide
una cosa e un’altra ne dice/decide un’altra, i cittadini non sapranno
a quale amministrazione credere e si affideranno più facilmente al
“sentito dire”;
PREMESSE DI SCENARIO
B. LA SITUAZIONE È CAOTICA
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Comunicare nell’Emergenza
14. • conflitti tra esperti: se le persone considerate competenti
e/o titolate a prendere decisioni in circostanze di crisi
si contraddicono tra loro, soprattutto pubblicamente,
i cittadini non sapranno a quale versione credere;
• conflitti tra media: se l’atteggiamento di giornali
e televisioni cambia molto rapidamente nel corso del tempo,
i cittadini saranno disorientati.
PREMESSE DI SCENARIO
B. LA SITUAZIONE È CAOTICA
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Comunicare nell’Emergenza
16. È certamente importante chiarire le singole competenze,
le singole responsabilità, ma ciò non deve costituire il cuore
della comunicazione di un sindaco. Un sindaco che, in situazioni
di emergenza, si limiti a dire “non è mia competenza, non è mia
responsabilità”, che si tratti di chiudere le scuole, di far controllare i
voli, di allestire tende davanti agli ospedali, di disporre quarantena
per categorie di persone) sarà percepito come una figura
debole, nella quale non si può confidare.
È un atteggiamento che potrebbe dare qualche risultato positivo
nel brevissimo periodo ma che sarebbe senz’altro deleterio nella
costruzione o nel consolidamento del rapporto sindaco-cittadino.
1. NO SCARICABARILE
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Comunicare nell’Emergenza
17. Il difetto opposto rispetto allo scaricabarile è quello di
ritagliarsi un ruolo eccessivo nella gestione della crisi.
Accentrare su di sé tutta la comunicazione di crisi,
scavalcare le competenze altrui, eccedere nella presenza
sui social e sui media tradizionali locali e non, finisce per
drogare la figura del sindaco ben al di là del suo
ruolo.
E per confermare, invece di disinnescarla, la dinamica
“è sempre colpa del sindaco” a cui accennavamo all’inizio.
Il che, in situazioni di crisi sanitaria, può trasformarsi in una
sciagura.
2. NO ECCESSO DI PROTAGONISMO
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Comunicare nell’Emergenza
18. È fondamentale provare a rispondere al desiderio più diffuso
nella popolazione: quello di ricevere informazioni chiare e precise.
Esistono purtroppo (vedi infodemia) tante e diverse fonti, a volte
con informazioni controverse.
Il ruolo del sindaco in questo caso può essere quello
di filtro, selezionando le informazioni più utili alla propria
comunità, rispetto alla comunicazione spesso molto ridondante o
complessa proveniente da enti superiori. Selezionando, o creando
appositamente, luoghi reali e/o virtuali sui quali è possibile
approfondire.
3. LE INFORMAZIONI PRIMA DI TUTTO
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Comunicare nell’Emergenza
19. Due esempi di attivazione di una modalità di comunicazione
di crisi:
1. Rispondere a tutti i commenti che arrivano sui
social (anche se fino a quel momento non si era fatto così):
questo permette sia di verificare quali sono le tipologie di
richiesta più frequenti, sia di trasformare gli utenti (informati
da una fonte istituzionale) in vettori di informazioni corrette
sui loro profili.
2. Realizzare una sezione di domande e risposte
frequenti (FAQ) sul sito istituzionale o su un sito dedicato
(vedi punto 7), basandosi anche sul tipo di sollecitazioni
provenienti dai social: se molti utenti fanno la stessa
domanda, vuol dire che c’è un buco di comunicazione
istituzionale su un tema rilevante, che va colmato con un
gesto più “formale” da parte dell’Amministrazione.
3. LE INFORMAZIONI PRIMA DI TUTTO
[FAQ del Governo su Italia zona arancione]
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Comunicare nell’Emergenza
20. Il cittadino ha bisogno di punti di riferimento, di sentirsi rassicurato.
Ciò non vuol dire minimizzare il problema ma collocare sempre tutte
le informazioni in un corretto contesto.
Ovvero spiegare perché si sono prese alcune decisioni, a cosa
servono, quali sono i rischi potenziali.
E spiegarlo con tono calmo, serio, sereno non ansiogeno.
Il sindaco deve rappresentare il tutore della tenuta psicologica
della sua comunità.
4. IL SINDACO CAPOFAMIGLIA
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Comunicare nell’Emergenza
21. L’utilizzo eccessivo della propria immagine può essere un difetto
nella comunicazione di un sindaco. Ma in situazioni come queste,
il ricorso a un video può essere utile. La comunicazione deve
risultare empatica, non fredda e distaccata. E dunque una
voce, due occhi e un volto, possono assolvere al compito
molto meglio di un testo scritto.
Nelle zone non sottoposte a particolari limitazioni, potrebbe essere
sensato realizzare un video all’aperto, da un’area della città in cui
si svolgono attività “normali”. In questo modo, senza che il sindaco
debba necessariamente sottolineare a parole la normalità, essa si
manifesterebbe semplicemente con le immagini.
5. VOCE E VOLTO PER CREARE EMPATIA
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Comunicare nell’Emergenza
22. Si può anche pensare di fare un video in diretta,
per aumentare ancora di più la percezione di realismo
e di verità dell’operazione di comunicazione. Il senso è:
cittadini, non siete soli, io sono con voi, sono tra voi,
siamo una comunità forte e coesa.
Possono sembrare particolari irrilevanti, ma, perché il video
sia efficace, si consiglia una inquadratura in primo piano e
una durata non superiore ai 3-4 minuti.
5. VOCE E VOLTO PER CREARE EMPATIA
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Comunicare nell’Emergenza
23. Situazioni di crisi come quella in corso, in cui tutti i cittadini, simultaneamente,
investono il loro “patrimonio emotivo” su un singolo argomento, possono
rappresentare per alcuni ghiotte occasioni per accaparrarsi facile consenso.
Ma bisogna fare molta attenzione. Se qualcuno crede di capitalizzare
consenso screditando la controparte politica, attaccandola in
modo sferzante, anche se ve ne siano oggettivi motivi, si sbaglia.
Una crisi nazionale impattante come quella del coronavirus, da un punto
di vista della psicologia del cittadino, è esattamente sovrapponibile a una
situazione di guerra. C’è un nemico esterno, condiviso, forte e potenzialmente
assai pericoloso, e dunque chiunque si metta di traverso, remi contro, o crei
polemiche surrettizie, verrà associato a un “traditore”.
In situazioni di ordinaria amministrazione il cittadino tende a disprezzare
le scaramucce e i litigi tra politici. In situazioni di crisi e di pericolo, le trova
insopportabili e fortemente nocive. A nocumento di chi le amplifica o prova a
specularci sopra.
6. RIMANDARE LE POLEMICHE
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Comunicare nell’Emergenza
24. Due sono le vie di comunicazione: una permanente, una occasionale
e di emergenza.
Nel primo caso si può pensare alla creazione di una pagina
web dedicata alla raccolta di tutte le informazioni, un punto di
riferimento per il cittadino dove troverà conforto e, soprattutto,
chiarezza “fuori” del caotico mondo informativo della rete.
Nel caso di comunicazioni urgenti si potrà invece fare
uso dei profili social, di una chat WhatsApp o Telegram
dedicata (anche attraverso la funzione broadcast, cioè messaggi
unidirezionale uno-a-molti), della newsletter del sito succitato.
7. I MEZZI DA UTILIZZARE E PERCHÉ
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Comunicare nell’Emergenza
25. Gli obiettivi di comunicazione saranno quindi due:
• lead generation: dopo aver creato notorietà nei confronti
del sito: si punterà alla raccolta di dati/iscritti. Trattandosi di un
servizio di pubblica utilità non dovrebbe essere difficile ottenere
una lead generation corposa in tempi relativamente brevi e senza
eccessivi sforzi economici.
• reach: attraverso sponsorizzazioni mirate, messaggi broadcast
e DEM (messaggi di posta elettronica all’indirizzario raccolto),
si cercherà di fare arrivare le comunicazioni più urgenti al maggior
numero possibile di cittadini. A questi mezzi è sempre auspicabile
affiancare un lavoro di ufficio stampa puntuale.
7. I MEZZI DA UTILIZZARE E PERCHÉ
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Comunicare nell’Emergenza
26. Come detto in premessa, una delle principali cause del disordine informativo
è il conflitto (pubblico) tra livelli istituzionali. Questo può valere, nel “piccolo”,
anche all’interno del Comune: se un sindaco dice una cosa diversa dal
suo assessore o da un suo dirigente, i cittadini potrebbero preferire
fidarsi di una voce terza, anche se non verificata.
Per questo è fondamentale stabilire un “protocollo” interno di
comunicazione tra gli assessorati e i dirigenti dei settori più
interessati dalla crisi per decidere chi deve parlare, cosa dire, come
e quando. Può essere utile fissare una breve riunione giornaliera di
coordinamento, supportata da strumenti di messaggistica istantanea
(esempio: chat Whatsapp) per la gestione delle questioni in tempo reale.
È fondamentale coordinare i tempi di comunicazione, i toni e che la gestione
e la risoluzione dei problemi sia realmente collegiale. Immettere informazioni
imprecise o avventate da canali istituzionali può infatti vanificare il buon
lavoro fatto dal resto dell’Amministrazione.
8. COORDINAMENTO DELLE VOCI
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Comunicare nell’Emergenza
27. La coesione di una comunità, fisica o digitale che sia, passa dall’identificazione
tra il sindaco i suoi concittadini, a partire dai comportamenti quotidiani.
Tradotto in termini concreti, la comunicazione di crisi richiede due
accorgimenti (che in realtà sono validi sempre):
• se esistono regole specifiche, i pubblici amministratori devono
essere i primi a rispettarle e a comunicare il fatto che le stanno
rispettando attraverso i loro canali di comunicazione;
• se durante la gestione di una crisi di comunicazione si commette
un errore (il che è assolutamente possibile), va ammesso e va offerta
l’informazione in versione corretta. È ciò che in fondo si richiede ai
cittadini per ridurre i rischi di infodemia, dunque gli amministratori devono
essere i primi a dare l’esempio.
9. IL PATTO DI RESPONSABILITÀ
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Comunicare nell’Emergenza
28. Ricerca Ipsos, giugno 2018: a parità di
caratteristiche di un determinato prodotto
(prodotto, prezzo, strategia di comunicazione
per lanciarlo, strategie di distribuzione
per farlo arrivare ai clienti), la reputazione
del brand che lancia quel prodotto è un
moltiplicatore dell’efficacia dell’azione
di comunicazione.
10. IL VERO ALGORITMO È LA REPUTAZIONE
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DISTRUST A
GREAT DEAL
DISTRUST
A LITTLE
NEUTRAL TRUST
A LITTLE
TRUST A
GREAT DEAL
MEMORABLE ADS BELIEVABLE ADS PAY MORE FOR FEEL GOOD ABOUT PRODUCT USE
34%
54%
18%
12%
7%
38%
58%
39%
25%
13%
42%
46%
73%
37%
16%
57%
74%
88%
69%
37%
76%
85%
96%
87%
64%
Two metrics that are dramatically impacted by
trust are feeling good about using a product/
service, and being willing to pay a premium
for it. Feeling good about using a product/
service has a linear relationship with trust –
as trust increases, so does the percentage
Advertising believability suffers most from
active distrust, while willingness to pay a
premium benefits the most from active trust.
People who are neutral toward a company
are willing to believe the ads, but they are
unwilling to pay a premium. This suggests
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Comunicare nell’Emergenza
29. Applicare molti (se non tutti) i consigli qui indicati permette di
difendere la propria reputazione come mittenti della comunicazione
istituzionale, e ciò permette di risultare più credibili anche in periodi
lontani dalla crisi (ad esempio a distanza ravvicinata dalle elezioni).
Al contrario: sbagliare (o scomparire) in comunicazione di crisi può
comportare danni reputazionali, anche permanenti.
suggerimento
Realizzare un sondaggio subito dopo la fine di un
evento che ha richiesto l’adozione di una strategia di crisi
per verificare se la reputazione dei mittenti è migliorata o
peggiorata durante quelle giornate, e per valutare eventuali
mosse future per capitalizzare il tesoretto reputazionale o
per ridurre l’effetto negativo di eventuali azioni errate.
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Comunicare nell’Emergenza
31. proformaweb.it
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