Le scritture del mito la figura di Ulisse nel tempo. Sperimentazione PON Clas...Marlentar
Nell'ambito del PON Lingua, Letteratura e Cultura in una dimensione europea nella Scuola presidio Battisti Giovanni XXIII di Corato (tutor Maria Lina Tarricone) , la classe 3^ B guidata dalla prof.ssa Silvana Cantatore ha realizzato la sperimentazione del percorso di Italiano Le scritture del mito-La figura di Ulisse nel tempo.
Le scritture del mito la figura di Ulisse nel tempo. Sperimentazione PON Clas...Marlentar
Nell'ambito del PON Lingua, Letteratura e Cultura in una dimensione europea nella Scuola presidio Battisti Giovanni XXIII di Corato (tutor Maria Lina Tarricone) , la classe 3^ B guidata dalla prof.ssa Silvana Cantatore ha realizzato la sperimentazione del percorso di Italiano Le scritture del mito-La figura di Ulisse nel tempo.
Omero, Iliade
di Alessandro Baricco
Libro primo - Criseide
Letto e rielaborato dagli alunni della I H
Liceo Scientifico Pitagora Rende (CS)
www.ilpitagora.it/blog
2-Ami Ritorna-Una promessa dalle stelle (italiano)Ami Livros
Definito il best-seller della letteratura New Age, Ami ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Ora Ami ritorna sulla Terra, mantenendo la sua promessa. Lo accompagna Vinka, ragazzina di un altro mondo, e la piccola coppia viene trasportata da Ami a visitare diversi pianeti, nei quali conoscono esseri sorprendenti.
Si va così tessendo la trama di un romanzo cosmico tra due anime gemelle, benché provenienti da mondi diversi, mentre Ami espone i suoi meravigliosi insegnamenti, tesi a risvegliare una nuova coscienza, più universale, di pace e fratellanza.
I bambini hanno una memoria straordinaria. Quando ero bambino, mia nonna radunava me ed i miei fratelli e ci raccontava le favole che aveva ascoltato da una vecchietta, quando lei era bambina.
Social Media Marketing: primo Project Work Master in Marketing Management
OBIETTIVO: Il web è oggi il luogo in cui il consumatore conosce per la prima volta un brand, ne ricerca informazioni e consulta i pareri che altri consumatori e cerchie di amici raccomandano attraverso i social media. È qui che si rafforza la consapevolezza del brand e la brand experience. Lo studio analizza il rapporto tra le aziende italiane e le strategie di social media marketing in tre settori di riferimento: moda/luxury, food & beverage e turismo con uno sguardo alle nuove tendenze mobile.
A cura di Giulia Manzo, Floriana Zerbo, Chiara Abbate, Silvia Duca
Il progetto completo è disponibile su http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-MKT-social-media-marketing
Omero, Iliade
di Alessandro Baricco
Libro primo - Criseide
Letto e rielaborato dagli alunni della I H
Liceo Scientifico Pitagora Rende (CS)
www.ilpitagora.it/blog
2-Ami Ritorna-Una promessa dalle stelle (italiano)Ami Livros
Definito il best-seller della letteratura New Age, Ami ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Ora Ami ritorna sulla Terra, mantenendo la sua promessa. Lo accompagna Vinka, ragazzina di un altro mondo, e la piccola coppia viene trasportata da Ami a visitare diversi pianeti, nei quali conoscono esseri sorprendenti.
Si va così tessendo la trama di un romanzo cosmico tra due anime gemelle, benché provenienti da mondi diversi, mentre Ami espone i suoi meravigliosi insegnamenti, tesi a risvegliare una nuova coscienza, più universale, di pace e fratellanza.
I bambini hanno una memoria straordinaria. Quando ero bambino, mia nonna radunava me ed i miei fratelli e ci raccontava le favole che aveva ascoltato da una vecchietta, quando lei era bambina.
Social Media Marketing: primo Project Work Master in Marketing Management
OBIETTIVO: Il web è oggi il luogo in cui il consumatore conosce per la prima volta un brand, ne ricerca informazioni e consulta i pareri che altri consumatori e cerchie di amici raccomandano attraverso i social media. È qui che si rafforza la consapevolezza del brand e la brand experience. Lo studio analizza il rapporto tra le aziende italiane e le strategie di social media marketing in tre settori di riferimento: moda/luxury, food & beverage e turismo con uno sguardo alle nuove tendenze mobile.
A cura di Giulia Manzo, Floriana Zerbo, Chiara Abbate, Silvia Duca
Il progetto completo è disponibile su http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-MKT-social-media-marketing
Sicurezza sul lavoro: primo Project Work, Master in Risorse Umane e Organizzazione
OBIETTIVO: Il lavoro presenta una panoramica generale sulla cultura della sicurezza e sui modelli di comportamento più significativi da implementare nelle realtà aziendali, al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori e un ambiente produttivo ed efficiente. All’interno del contesto italiano ed europeo, abbiamo individuato, come buone prassi, alcune aziende promotrici d’iniziative volte a garantire il rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.
A cura di Noemi Billeci, Barbara Conversano, Valentina Caputo, Luca Lotito, Saverio Cantatore
Il project work completo è disponibile on line su http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw05-ruo-sicurezza
Employer Branding: primo Project Work, Master in Risorse Umane e Organizzazione
OBIETTIVO: ll Project Work di cui ci siamo occupati si è sviluppato a partire da una ricerca bibliografica, per comprendere appieno lo stato dell'arte e le fonti autorevoli a livello italiano e internazionale in materia di Employer Branding. Abbiamo poi analizzato le metodologie standardizzate che la letteratura offre, indicando anche gli indici di valutazione più utilizzati. Si è poi ragionato su alcune case histories, al fine di confrontare lo stato di fatto con le indicazioni teoriche studiate. Infine abbiamo provato a fornire alcuni spunti di riflessione sulle nuove opportunità che i social media offrono alle strategie di Employer Branding.
A cura di Salvatore di Iulio, Maria Carmela Florio, Rocco Fontana, Silvia Gregorio, Vincenzo Sabato
Ipersegmentazione dei mercati e standardizzazione dei prodotti: primo Project Work, Master in Marketing Management
OBIETTIVO: Partiti da una ricerca bibliografica, abbiamo approfondito l'evoluzione della figura del consumatore dagli anni '50 sino ad oggi e analizzato come i sistemi produttivi abbraccino, vicendevolmente, sia la mass production, intensa come "unicità", che la mass customization.
Tale nuovo approccio di business ha modificato il modo di operare delle imprese coniugando efficienza produttiva e coinvolgimento del consumatore in un mercato globale.
A cura di Antonio Modola, Federica Santoro, Maria Grazia Garofalo, Raffaele Libroia, Roberta Amodio
Il progetto completo è on line su http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-MKT-ipersegmentazione-dei-mercati
Project Work Master in Risorse Umane: Intervista a Barbara Spangaro - SEA Aer...ISTUD Business School
Intervista a Barbara Spangaro, Responsabile Gestione HR Staff, Sviluppo e Welfare - SEA Aeroporti di Milano
Intervista a cura di Alberto Barbella, Germana Barlocco, Cristina Gallina, Alessandro Nocera, Debora Sinatra - Master in Risorse Umane e Organizzazione 2015-2016
Come vengono utilizzati i social network in azienda? Survey su 200 manager condotta da Fondazione ISTUD presentati da Adriano Solidoro Docente di Organizzazione aziendale, Università Bicocca di Milano
Gestione degli "Expatriates": primo Project Work, Master in Risorse Umane e Organizzazione
OBIETTIVO: Tramite un’approfondita analisi di contributi teorici e “case history” sulle tematiche emergenti per la gestione degli expatriates, si offre un contributo critico per chi vive o vorrebbe avvicinarsi alla sfidante realtà dell’International Mobility.
A cura di Daniela Carrozza, Antonio De Pascali, Marica Di Marino, Marika Gurnale, Bianca Traina
Il project work completo è disponibile sul sito http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-RUO-gestione-degli-expatriate
V.E.D.U.T.A. Valori Esistenziali contro il Dolore nelle Unità di Terapia e As...ISTUD Business School
Presentazione di Maria Giulia Marini al congresso di Federdolore (Taorimina 5 ottobre 2012) del progetto VEDUTA Valori Esistenziali contro il Dolore nelle Unità di Terapia e Assistenza
Lead3.0 Academy: primi risultati progetto europeo su E-leadership skillsISTUD Business School
Presentati da Simonetta Manzini, ricercatrice di ISTUD, i primi risultati del progetto europeo "Lead3.0 Academy" sulle competenze di E-leadership dei manager e sui bisogni formativi.
Il progetto mira a creare un’Alleanza per la Conoscenza tra il mondo delle università e quello delle imprese con il fine di diffondere tra i formatori l’uso dei MOOCs (Massive Open Online Courses) e delle OER- (Open Educational Resources) per sviluppare le competenze trasversali di e-leadership richieste dal mercato del lavoro nell’era digitale.
Gli obiettivi operativi del progetto sono:
Identificare le competenze trasversali dei nuovi leader sia a livello individuale che a livello organizzativo/strategico;
Identificare le competenze mancanti dei formatori e svolgere un’analisi dei gap esistenti per sviluppare un programma formativo e degli approcci didattici, basati sul Web 3.0 e sulle OER, finalizzati a migliorare le competenze trasversali;
Creare, mettere in atto e testate un ambiente virtuale e un kit di strumenti per i formatori, che permetta processi formativi finalizzati alla formazione delle competenze trasversali di e-leadership;
Predisporre una Comunità di Pratica di formatori finalizzata all’utilizzo del Web 3.0 e delle Risorse didattiche aperte nell’educazione sulle competenze trasversali di e-leadership.
Il progetto ha come capofila la Fondazione Istud e include un consorzio di alto livello formato da 9 partner di 7 paesi diversi (2 università – Università di Coventry e Università delle Scienze Applicate di Münster; 2 grandi gruppi aziendali – Gruppo Auchan e Unicredit; 2 Business school- Fondazione ISTUD e Fondazione OIC Polonia; un network internazionale per l’educazione d’impresa – La Fondazione europea per il management e lo sviluppo EFMD; 2 imprese – Gruppo Pragma e Advancis Business Services) e due partner associati.
Il progetto Le@d3.0 Academy creerà e testerà, in sinergia con iniziative già in atto, metodi di formazione innovativi basati sui MOOC e sulle OER e meccanismi di cooperazione tra il mondo delle università e quello delle imprese, che facilitino lo scambio, il flusso e la co-creazione di conoscenza tra i formatori di contesti e settori differenti per lo sviluppo delle “competenze trasversali di e-leadership”.
Presentazione a Milano il 3 novembre 2015.
Verso un benessere intelligente nelle organizzazioni di lavoro in ItaliaISTUD Business School
Risultati della ricerca “Benessere e stato di salute nel mondo dei servizi in Italia: una prospettiva di genere”, sviluppata da Fondazione ISTUD per il Ministero del Lavoro presentati a Milano il 9 marzo 2015 da Maria Giulia Marini
Presentazione di Maria Giulia Marini in occasione del Bio Pharma Day di Milano sull'attuale scenario italiano per i giovani laureati in discipline scientifiche
Age management: primo Project Work, Master in Risorse Umane e Organizzazione
OBIETTIVO: Approfondire la tematica dell'age management nelle sue dinamiche e nei suoi risultati operativi, tracciando lo stato dell'arte e indicando le buone pratiche in ambito organizzativo. Con il proposito di definire un modello di chiave di lettura sulla tematica dell'age diversity.
A cura di: Valentina Brambilla, Davide Mario La Piana, Emilia Pennacchi, Silvia Sinnona, Sara Dienstbier
Il project work completo è disponibile su http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-RUO-age-management
Strategie di internazionalizzazione dei brand: primo Project Work, Master in Marketing Management
Obiettivo: Definire le strategie e gli strumenti attraverso cui un'azienda avvia un processo di internazionalizzazione del proprio brand, con particolare riferimento alle differenze socio-culturali presenti nei mercati internazionali. Un focus è stato infine posto sui trend di comportamento dei consumatori del lusso nel mercato cinese e sull'analisi del caso Salvatore Ferragamo.
A cura di Beatrice Baà, Chiara Sangiorgio, Roberta Novembre, Cristiana Basso.
Il progetto completo è disponibile su http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-MKT-internazionalizzazione-del-brand
Presentazione di Morag McGill sul tema del leader perfetto presentata durante il Workshop ISTUD "Riflessioni sul tema della leadership nel mondo delle imprese" del 28 febbraio 2013
Informazioni e spunti sul nuovo scenario di business basato sull’esperienza. L'analisi di un esempio pratico di Customer Journey multicanale attraverso l’utilizzo delle tecnologie Adobe Marketing Cloud.
Raccontiamo l'Odissea in filastrocca, composta e cantata sulla musica di Bocca di Rosa di De Andrè. Lavoro creato con alunni di classe quinta primaria per un laboratorio di teatro.
Giudice per una profezia, poeta per amore, mentore (per mia scelta personale)Davide Aresi
Impossibile non rimanere affascinati dal magistrato Benito Melchionna, Uomo di immensa cultura votato alla sua divulgazione, carismatico e magnetico.
Dedito a temi ambientali, bioetica, diritto (è bhe!), responsabilità professionale, sicurezza ed educazione scolastica, ho la grande fortuna di incontrarlo periodicamente per lavoro (è presidente dell'Organismo di Vigilanza di Sidip Srl, azienda per la quale opero attualmente). Ogni occasione si trasforma immancabilmente in educazione vera e propria, non semplice lezione. Coglie lo spunto, lo rielabora e te lo ripropone con una nuova chiave di lettura, spronandoti benevolmente ad acutizzare il tuo pensiero in merito. Discussioni e conversazioni lasciano sempre un insegnamento potente ma sincero.
E' stato ispiratore di uno dei miei tatuaggi. Lunga vita a lei Giudice Melchionna, Elogiatore della Trasgressione!
Approfondisci grazie a questo articolo di Qui Bergamo
Project Work Alternanza scuola lavoro a cura di Martina Fiore, Carlo Melis, Teodora Rossi e Francesca Spadaro, studenti del Master in Risorse Umane ISTUD
manager sono sotto pressione come mai prima, coinvolti nel loro lavoro quotidiano in sfide enormi: la globalizzazione, la costante tensione allo sviluppo personale, un business sempre più aggressivo H24 e 24/7, l’incertezza crescente nei processi decisionali. Il mondo sta cambiando alla velocità della luce. Siamo nell’era del digitale, della sharing economy e dell’Internet of things; della open innovation e dello smart working. Un vero “brave new world”, citando Shakespeare e Huxley. Le organizzazioni e le persone che si trovano a gestire questa complessità non possono permettersi di rimanere in attesa, ma devono riuscire ad anticipare il futuro e il mondo che sarà. E’ necessario un adeguamento nel mindset dei leader, e di conseguenza nelle skill manageriali e professionali, nei modelli di gestione. Così anche la management education dovrà dare una risposta forte, anche attraverso nuove modalità come i MOOC (Massive Open Online Courses), all’utilizzo di metodologie esperienziali e blended, applicando anche teorie innovative come quelle del connettivismo del Professor George Siemens, che studia l’apprendimento di individui e organizzazioni basandosi sul paradigma delle reti. Per avere un ruolo strategico – quasi disruptive – nell’accompagnamento e nella crescita delle persone in questa trasformazione profonda, e aiutare il business e il successo dell’impresa.
Quali sono dunque le competenze chiave per i nuovi e-Leader dell’era digitale e quali nuove forme prenderà la formazione manageriale? Sempre più i manager dovranno promuovere collaborazione e networking, incentivare l’innovazione collaborativa (co-innovation), sviluppare e consolidare la fiducia tra network e gruppi di lavoro, vivere l’apprendimento continuo. Il tutto mediato e filtrato dalle grandiose opportunità legate all’utilizzo delle nuove tecnologie, per diffondere e far crescere una vera e propria cultura dell’innovazione e del digitale in tutti i processi di lavoro e ambiti dell’organizzazione.
Crowdfunding applicato alla ricerca scientifica: il caso mitilo dorato ISTUD Business School
Crowdfunding applicato alla ricerca scientifica: Il sequenziamento del genoma del mitilo dorato (Limnoperna fortunei) presentato da Francesco Dondero, Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", alla tavola rotonda ISTUD e TIM4Expo sul Crowdfunding del 26/01/2015
La narrazione come strumento di conoscenza della persona affetta da PsoriasiISTUD Business School
Io e la mia psoriasi: la narrazione come strumento di conoscenza della persona affetta da Psoriasi. A cura di Anna Graziella Burroni, Tito Agnusdei, Serena Pezzetta, Ilaria Proietti – MNEMOS – Master in Medicina Narrativa Applicata alle Organizzazioni Sanitarie, I edizione
Medicina della Narrazione applicata alla Fibromialgia: un nuovo possibile approccio gestionale e terapeutico per un difficile rapporto medico-paziente. A cura di Davide De Nardo – MNEMOS – Master in Medicina Narrativa Applicata alle Organizzazioni Sanitarie, I edizione
Narrazioni del personale infermieristico senior dedicato all’OncologiaISTUD Business School
Narrazioni del personale infermieristico senior dedicato all’Oncologia raccolte da Gabriella Gorzegno, Monia Lunghi, Micaela Pagliano – MNEMOS – Master in Medicina Narrativa Applicata alle Organizzazioni Sanitarie, I edizione
Risultati della ricerca dell'Osservatorio Giovani e Lavoro e alcuni consigli di personal branding per il ciclo di incontri ISTUD DAYS 2014 (Bari, Roma, Napoli)
Poster presentato al VI congresso ICAR (Italian Conference on AIDS and retrovirus), 25-27 maggio 2014, Roma
Lo scopo dello studio "emotions of people living with HIV" è quello di determinare, attraverso l'utilizzo di un approccio narrativo, le emozioni prevalenti delle persone che vivono con l'HIV per comprendere cosa hanno provato in alcune aree critiche del percorso di cura.
Comprendere quali sono le emozioni è un obiettivo importante per contribuire a sviluppare una maggiore consapevolezza nelle persone con HIV e permettere agli operatori sanitari di attivare un'assistenza più attenta all'individuo.
Osservatorio Giovani e lavoro: Generation Y Ready for work around the world?ISTUD Business School
I risultati della ricerca dell'Osservatorio internazionale 2013 di Fondazione ISTUD su giovani e lavoro. Presentazione del 15 aprile 2014 presso Assolombarda.
La Medicina Narrativa è professionalizzante, ed è una competenza di base legata al patrimonio delle scienze sociali che contribuisce a migliorare il modo di lavorare, fornendo gli strumenti concreti per un approccio di cura basato sull’ascolto di cui beneficia l’intero sistema delle cure.
Green Marketing: Primo Project Work, Master in Marketing Management
OBIETTIVO: Approfondire la tematica del Green Marketing con focus sulla comunicazione green e sul greenwashing; acquisire consapevolezza della green economy in Italia, dei suoi punti di forza e delle sue opportunità, considerando alcuni casi aziendali: COCA - COLA HBC Italia, Ikea e Coop adriatica.
A cura di Serena Zammartini, Roberta Luna Pazienza, Letizia Marzulli, Vito Macaddino
Il progetto completo è disponibile on line sul sito http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-MKT-green-marketing
Welfare aziendale: primo Project Work, Master in Risorse Umane e Organizzazione
OBIETTIVO: mostrare l'importanza del secondo welfare in Italia, visto come principale canale per rispondere ai nuovi rischi e bisogni sociali attraverso soluzioni pensate ad hoc per soddisfare le necessità e le esigenze individuali. Attraverso l'analisi dettagliata delle politiche di welfare di grandi e piccole realtà aziendali mostriamo come il secondo welfare sia un proficuo investimento per le aziende e un considerevole incentivo per i lavoratori in una logica win-win.
A cura di Marcello Andriola, Daniele Boscari, Angela Fedele, Marta Pedronetto, Valentina Selmi
Il project work completo è on line su http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-RUO-welfare-aziendale
Relazioni industriali: primo Project Work, Master in Risorse Umane e Organizzazione
OBIETTIVO: Esplorare i concetti chiave delle Relazioni Industriali e ragionare sulla loro evoluzione attraverso i cambiamenti socio-economici e politico-istituzionali, con l'intento di pensarle come un sistema complesso di piani di azione tra loro interconnessi e popolati da attori sociali (l’azienda, il sindacato e i lavoratori) legati l’un l’altro da una forte interdipendenza.
A cura di Iolanda Tartaglia, Andrea Antonelli, Cinzia Palmiero, Martino Carrieri, Angela Bova
Il project work completo è on line sul sito: http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-RUO-relazioni-industriali
Medicina narrativa. Ritornare a se stessi attraverso la narrazione – I Feaci- il popolo dell’ascolto
1. Ritornare a se stessi attraverso la narrazione –
I Feaci- il popolo dell’ascolto
Maria Giulia Marini1
“Poseidone era in collera con noi perché noi siamo i felici accompagnatori di tutti”.
“Hai da sapere che non ci sono piloti tra i Feaci, e non ci sono timoni, come hanno le
altre navi: ma esse da sole conoscono i pensieri e le intenzioni degli uomini, e
conoscono le città e i fertili campi di tutte le genti e varcano rapidissime l’abisso del
mare, avvolte da una nuvola di nebbia”: “Non hanno in mente i Feaci l’arco o la faretra
ma sempre alberi e remi e navi ben equilibrate”
Quando ci avviciniamo all’Odissea per la prima volta, nella nostra civiltà mediterranea,
siamo generalmente bambini e giovani adolescenti, attratti soprattutto dagli incantesimi
della maga Circe, dall’orrore del pasto di Polifemo, dal canto delle sirene e dall’otre dei
venti aperto che Eolo donò a Odisseo. Rimaniamo affascinati dall’incalzare delle
vicende, e ci possiamo annoiare ai primi canti del poema, quelli della Telemachia,
dedicati alla crescita di Telemaco, al suo diventare grande, e alle prime vicende di
Odisseo, dall’abbandono dell’isola di Calipso fino all’arrivo a Scheria, l’Isola dei Feaci. E
qui aspettiamo con ansia, in questa suspence, sapientemente generata da Omero che
Odisseo cominci a narrare le proprie avventure in prima persona. Il resto rimane sullo
sfondo. Ma il poema è tessuto ad arte e fa diventare grandi anche noi soprattutto
attraverso la sua architettura, anche se i primi mattoni a prima vista, sono quelli che ci
appaiono meno seduttivi.
Dopo un concilio tra dei il cui nocciolo è la questione della
responsabilità/irresponsabilità umana, il narratore sposta l’attenzione verso un essere
umano ancora ragazzo, rappresentato da Telemaco, il cui compito è affrancarsi e
liberarsi da sua madre Penelope. Per la prima volta affronterà il suo viaggio pericoloso
in solitaria, senza neanche comunicare a sua madre la partenza. La mai dichiarata
vedova seppure di famiglia non disagiata, vivrà, dopo quello forzato del marito, un
secondo abbandono: il distacco necessario del figlio affinché tutti crescano, tutti
imparino e diventino grandi. Compresa lei medesima, niente più mamma possessiva. Il
mito è secco, non emette giudizi, non esiste comportamento buono o cattivo da parte di
madre e figlio, c’è solo fame e sete di vicende umane.
Questo pabulum della Telemachia ci apre le porte al farsi “grande” del protagonista
Odisseo nell’Isola dei Feaci. Ma come è possibile un farsi grande di Odisseo, già il più
grande , il più astuto e versatile tra gli eroi degli Achei? Sì, parleremo proprio del suo
crescere e ne capiremo il perché.
L’isola dei Feaci è detta Scheria: diverse sono le interpretazioni circa la sua
collocazione geografica. Omero ce la pone vicino a Itaca, ma poco importa, tanto,
ovunque sia i Feaci, hanno navi talmente veloci da saper traghettare e viaggiare in
condizioni in cui il tempo viene compresso, quasi annullato. La loro tecnologia consiste
nella raffinatezza di un pensiero da comandare le rotte delle navi. Su Scheria le persone
sono civili, non usano le armi, lontane dalla violenza gratuita; la moderazione e
1
Epidemiologa e counselor, divulgatrice delle Humanities for Health in Italia
2. l’equilibrio sono i fili continui nelle parole di Alcinoo- da nous, mente e axxe, forza, il
Re dallo spirito forte e la bontà e la saggezza sono le Virtù che connotano la Regina
Virtù, ovvero Arete in greco per l’appunto. La regina stessa dunque si chiama Virtù, ha
un potere immenso per essere una donna, concilia, e guida la mente e il cuore del
marito: lui semplicemente l’ascolta e l’adora. Eccola finalmente nell’Odissea una donna
che non ricorre a sotterfugi o prigionie in luoghi di incanto come la natura dell’isola di
Ogigia, un Eden che racchiude persino le quattro fonti del paradiso terreste, o la selva
intricata del paesaggio della maga Circe.
Nausicaa, ben allevata da padre Alcinoo e madre Arete, non può essere che una brava
ragazza, bella e obbediente che gioca a palla sulla riva del mare dopo aver lavato i
panni: la sua realtà è solare, bianca, trasparente: il suo nome ha a che fare con il mare,
naus è imbarcazione, e Nausicaa traghetterà Odisseo al palazzo reale della sua famiglia.
Eppure i Feaci, traghettatori dell’umanità, non sono facili a essere conquistati: chiusi
con gli stranieri, prima di aprirsi desiderano conoscerne i dettagli: Nausicaa chiederà a
Odisseo il suo nome ma lui non le risponderà, ponendo un’altra domanda: e ancora una
volta la Regina Arete gli chiederà il nome e lui risponderà oudos, sono Nessuno, il
famoso termine con cui si era presentato a Polifemo, quella parola che gli aveva salvato
la vita. Ma su quest’isola Ulisse è ancora più oudos di come era sbarcato nell’isola dei
Ciclopi. Oudos nei fatti, non ha più niente, ha perso nave, compagni, ruolo di comando,
viveri, averi, è la quintessenza della nullità. Eccolo oudos che chiede a gran voce subito,
senza mezzi termini, senza procrastinazioni ai Feaci: “e voi affrettatevi con l’apparire
dell’aurora a farmi andare nella mia patria, infelice come sono, anche se ho sofferto”.
Non si è ancora presentato, non ha detto il suo nome ma ha già chiesto quanto desidera.
Odisseo li informa sommariamente che viene da Ogigia, ne descrive le bellezze e i
piaceri, un paio di canti prima era nel pieno del comfort goduto fino in fondo, anche la
sera in cui rinuncia all’immortalità offertagli da Calipso, con la quale però non si nega il
giacere nel letto fino all’ultimo momento. Ad Arete, dice un pezzettino di verità,:
Calipso- colei che nasconde e che l’aveva nascosto per sette anni, i simbolici sette anni
che scolpiscono il ritmo della storia- “non mi persuase mai sino in fondo al cuore”.
Odisseo è perso e confuso: si era allontanato vent’anni prima dai propri affetti, dalla sua
casa, dalla sua patria, dal suo nucleo originario: ha collezionato storie su storie, trionfi
su trionfi, titoli su titoli, ma in realtà è un povero oudos che oggi definiremmo un uomo
di mezza età, senza lavoro, con una separazione familiare e un po’ di amanti lasciate in
diversi luoghi, in profonda crisi esistenziale. E ora desidera una cosa sola, con grande
chiarezza, il suo nostos, il ritorno alle sue origini, alla sua persona, alla sua sostanza
umana, alle sue tradizioni: il resto, le conquiste e i successi contano poco, sono solo
sovrastrutture che gli hanno permesso di sopravvivere, ma non di vivere.
I Feaci che vivono in qualche isola del mare nostrum di cui non è ben chiara la sua
dislocazione a Occidente o a Oriente, in un regno umano e organizzato e non un regno
divino, sono i traghettatori in quanto con i pensieri stessi, possono guidare le navi in
mare aperto: la loro concentrazione della mente (la nous di Alcinoo, la mente forte) è
tale che compiono viaggi che apparentemente sembrano miracolosi, ma non lo sono.
Sono frutto delle menti forti e vedenti, non accecate “dall’ira funesta che infiniti
addusse lutti agli Achei” e questo vale non solo per Achille ma per la grande
maggioranza dei greci, un popolo reso vulnerabile dalla tremenda passione con cui
vivono le emozioni: i Feaci sono invece marinai maturi e consapevoli, non bambini
guerrieri.
Mentre Telemaco è in giro per il mare e si accinge a diventare grande, Odisseo (oudos,
quanta assonanza) sta tornando a sé stesso, chiede di andare a casa. Sembra cosa facile,
ecco ora Alcinoo lo asseconda e gli promette che domani stesso lo riporterà in patria: è
3. una corsa in discesa, i Feaci sono gentili, Arete è buona, le navi sono pronte, ma Odisseo
che razionalmente dichiara il suo intento nella sostanza non è affatto pronto.
Demodoco (il pensiero del popolo, da demos – popolo e dokeo- pensare) l’aedo comincia
a cantare delle gesta di Ilio, e “Odisseo si copriva il capo e piangeva. Allora versava
lacrime senza farsi scorgere dagli altri.” “Solo Alcinoo lo notò e se ne accorse.” Una
prima volta Alcinoo interrompe il racconto, dando tregua allo strazio di Ulisse, e iniziano
dei tornei di armi che sospendono le gesta raccontate ma che danno ad Odisseo la
possibilità di far vedere il suo valore; dopo tutto, i Feaci non sono dei militari, e Ulisse,
seppur Atena sia sempre al suo fianco, ha esperienza a e ha combattuto per molti anni.
Il fratello di Nausicaa nella sua sconfitta ai giochi con Ulisse conferma che i Feaci sono
dei dilettanti nell’uso delle armi e quindi sono un popolo pacifico.
Ma, nel poema, l’aedo Demodoco non dà tregua e di nuovo riprende: “e cantava che i
figli degli Achei distrussero la città riversandosi fuori dal cavallo, lasciando il loro
nascondiglio …” E Odisseo si struggeva … come piange una sposa abbracciando il caro
marito che è caduto davanti alla sua città e alle sue genti… ella lo vede morire
palpitare e si rovescia su di lui e si lamenta ad alta voce … così Odisseo versava giù
dalle ciglia lacrime da destare pietà.” Solo Alcinoo lo vede, il suo pensiero è lucidissimo
ed è osservatore presente: il Re chiede all’aedo di interrompere il canto e dà tempo ad
Odisseo per riprendersi per poi finalmente chiedergli “e dimmi perché piangi e sospiri
ascoltando la sorte dei danai argivi e di Ilio? … O forse qualche parente ti è morto?
Ulisse ha capitolato: il suo dolore è pari a quello di una sposa che ha perso il marito in
guerra, che ha avuto un lutto, morti in famiglia, sottolineato dalla domanda di Alcinoo.
Il crollo di oudos, che aveva recuperato in giornata un po’ d’orgoglio fittizio in una
schermaglia giocosa d’armi, è totale.
E qui finalmente inizia il suo racconto vero, quello genuino, non più fatto di mezze
verità, ma la versione autentica dei fatti: e da questo punto nel poema attraverso
questa sosta nel lutto sugli orrori visti e vissuti e sui crimini provocati, oudos recupera
per la prima volta il suo vero nome e autentico Odisseo e lo dichiara.
I Feaci sono lì cinti ad ascoltarlo, senza esprimere un giudizio morale, condanne o lodi di
approvazione: lo accolgono punto, con il cuore e con la mente, quella mente che sa
traghettare le navi senza la fatica dei remi, un sistema di pensiero superiore, nell’unità
e non più della dualità del Bene e del Male. Spirito Forte e Virtù- re e regina- assieme ai
figli e ai dodici membri del consiglio dei savi offrono un ascolto totale e incondizionato,
quello che alcuni studiosi hanno paragonato alla relazione che avviene nello studio
dell’analista. Ulisse non confessa chiedendo perdono, racconta ai Feaci e a sé stesso: e
attraverso il tempo del suo narrare, periodo in cui il ritorno in patria è ritardato, piange,
si commuove, si stupisce, e supera la sua crisi di mezz’età. Attraverso il tempo della
riflessione, la capacità di essere introspettivo, in questo luogo sospeso, con questi
ascoltatori attenti, così concentrati che non si perdono una delle sole parole del
racconto di Odisseo, egli si risana, guarisce, e da essere sopravvissuto sbattuto dalla
risacca su una spiaggia, cresce ritrovando sé stesso, pronto per il vero nostos, quello
che lo attende in patria. Mentre Telemaco cresce nel suo fare, Ulisse cresce nel suo
essere ritrovato e recupera il suo nome, pieno di significato.
I Feaci riporteranno in patria Odisseo e una delle loro navi sarà trasformata in scoglio,
come da maledizione di Poseidone, ancora accecato d’ira per l’accecamento del figlio
Polifemo: chiunque avrebbe aiutato tra gli umani Odisseo sarebbe stato punito. Ma i
Feaci hanno tante navi, sono un popolo ricco e ospiteranno le gesta degli Argonauti: e
l’incontro con Odisseo deve essere scolpito nella memoria, anche attraverso la
pietrificazione della nave a simbolo dell’eterno ricordo. Ci piace anche pensare che
quella nave fosse teleguidata dal pensiero, da nocchieri che stavano sulle coste
4. dell’isola di Scheria e che attraverso il potere della mente abbiamo potuto traghettare
sano e salvo Ulisse in patria. E che tutto quello che l’istintivo Poseidon ha trasformato in
pietra sia stata una nave vuota, senza vite umane.
L’augurio che mi sono posta scrivendo queste poche righe sui Feaci è contribuire perché
tra le persone comuni si possa recuperare la capacità di stare assieme per ascoltare le
proprie Odissee a vicenda, senza giudicare, in un vicendevole aiuto per ritrovare se
stessi: vi sono periodi in cui la mente è sgombra e nitida come quella dei Feaci e periodi
in cui si è e ci si sente oudos. L’incontro tra umani va ben oltre l’ospitalità superficiale
e sta proprio nella conoscenza reciproca, quella che si svela, in un ambiente di fiducia
da costruire lentamente e tale da permettere di dire la verità dietro la maschera, per
esprimere dolori e tempi felici. Per permettersi di ritrovare, attraverso il racconto ad
altri, chiarezza di navigazione e guidare da soli la propria nave verso il luogo desiderato.
Ecco a che serve l’isola dei Feaci, la cassa di risonanza della narrazione delle vicende
umane.