1. Introduzione
Nel 266 a.c. Roma ormai era una potenza economica e
politica pronta alla conquista del Mediterraneo, il
primo passo fu lo scontro contro cartagine, una città di
origine Fenicia che i romani chiamavano Punici (Dal
nome Guerre puniche)
2. Cronologia
• 265 a.c. I Mamertini chiedono aiuto a Cartagine
• 264 a.c. Sbarco dei Romani comandati dal console
Appio Claudio Caudice
• 264-241 a.c. Prima guerra punica
• 225-222 a.c. Conquista Romana dell’italia
settentrionale
• 218-202 a.c. Seconda guerra Punica
• 219 a.c. Annibale attacca Sagunto
• 217 a.c. Annibale marcia su Roma
• 149-146 a.c. Terza guerra punica
• 146 a.c. Sconfitta definitiva di Cartagine
3. Cartagine,Economia,territori ed
esercito
• Cartagine era una grande città più popolosa di Roma, i suoi
territori comprendevano parte dell’Africa settentrionale,
parte della Sardegna, della Corsica e della Sicilia
occidentale.
• Si trattava di un impero economico piu che territoriale.
Cartagine essendo una città di origine Fenicia era
interessata di più ai commerci e controllava in modo
diretto solo parte dei suoi domini.
• Cartagine non possedeva un esercito di terra forte. In caso
di guerra assoldava truppe mercenarie guidate da generali
Cartaginesi. La flotta sia commerciale che militare
costituiva il fulcro della sua potenza e aveva reso i
Cartaginesi marinai espertissimi.
4. Cause della guerra
• Cartagine era una grande potenza marittima e mercantile,
Roma aveva un economia ancora principiante, agricola i cui
interessa i cui interessi erano legati alla terraferma. Non
avevano mai avuto conflitti fra di loro, tanto da stipulare un
trattato d’amicizia nel 280 a.c. L’espansione Romana nella
penisola però cambiò la situazione perché proiettò Roma
verso il Mediterraneo. Il terreno dello scontro fu la Sicilia,
ambita per le sue risorse.
• La scintilla che generò lo scontro venne dal conflitto fra
Siracusa e i Marmetini (un gruppo di mercenari campani). Il
tiranno di Siracusa chiede aiuto a Cartagine e anche i
Marmetini avanzarono una richiesta d’aiuto ma stavolta a
Roma.
6. La prima guerra punica
• Nel 264 a.C. ebbe inizio la prima guerra punica. Roma occupò Messina e, anche se i Cartaginesi si
ritirarono dalla zona dello stretto, le truppe romane non si arrestarono, anzi Siracusa, che si era
alleata con Cartagine venne costretta alla resa. In seguito furono conquistate Agrigento e la Sicilia
occidentale cartaginese . Si creò tuttavia una situazione di stallo, perché i Romani rimasero bloccati
in alcune roccaforti cartaginesi tra cui Palermo. Divenne quindi chiaro che sarebbe stato
impossibile cacciare i cartaginesi dall’isola fino a quando essi avessero mantenuto il predominio sul
mare. A questo punto a Roma prese la decisione di affrontare Cartagine dove questa era più forte,
sul mare, e allestì una forte flotta da guerra. Una delle caratteristiche più importanti delle navi
usate dai romani era “il corvo” che permetteva di agganciare la nave avversaria e consentire la
lotta corpo a corpo nella quale i legionari eccellevano. Una flotta di navi al comando del console
Caio Duilio ottenne, ne 260 a.C. una vittoria nei pressi dell’attuale Milazzo. Nel 256 a.C. dopo un
altro successo sul mare presso capo Ecnomo un corpo di spedizione guidato dal console Attilio
Regolo sbarcò sulle coste africane, ma venne annientate dai cartaginesi. La guerra durò altri tredici
anni, fino alla vittoria della flotta romana ottenuta da Quinto Lutazio Catulo presso le isole Egadi. Al
termine della guerra i Cartaginesi dovettero accettare dure condizioni di pace : la restituzione di
tutti i prigionieri, il pagamento di un’indennità di guerra e la rinuncia totale alla Sicilia. La Sicilia
divenne così la prima provincia romana, cioè il primo territorio conquistato fuori dalla penisola
italica e governato da un magistrato romano. Così dopo la sconfitta, Cartagine non fu più in grado
di pagare i propri mercenari in Sardegna e in Corsica, i quali si ribellarono aprendo le porte
all’occupazione romana.
11. La seconda guerra punica
L’oligarchia dei mercanti e degli armatori che guidava la politica di Cartagine venne
fortemente penalizzata dalla perdita dei domini siciliani, dalla fine del monopolio
dei commerci marittimi e dalle indennità di guerra imposte da Roma. Questa
oligarchia capeggiata dai Barca, intraprese una politica di espansione in Spagna e
conquistarono buona parte della penisola iberica facendo preoccupare Roma. Nel
226 a.C. Roma impose un trattato in cui la politica di espansione cartaginese non
poteva sorpassare il fiume Ebro. Dopo la morte del generale cartaginese Asdrubale
successe Annibale, un abilissimo comandante. Nel 219 a.C. Annibale conquistò
Sagunto alleata di Roma, in questo modo i cartaginesi indussero i romani a un
secondo conflitto. Annibale creò una strategia per combattere i romani via terra
anziché via mare. Annibale voleva distruggere prima gli alleati di Roma e poi Roma
stessa. Nel 218 a.C. iniziò la seconda guerra punica e Annibale fuggito a un esercito
romano, raggiunse le Alpi e le sorpassò con settanta mila uomini e elefanti. Giunse
poi nella pianura padana e con l’aiuto dei galli sconfisse gli eserciti romani prima
sul Ticino e poi sul Trebbia, e infine sul Trasimeno (217 a.C.).
12. Roma era ormai sul punto di attaccare, però Annibale si diresse verso l’Umbria dove
sperava di ottenere un unione di popolazioni italiche contro Roma. Roma intanto aveva
eletto dittatore Quinto Fabio Massimo il “Temporeggiatore” (Cunctator), che decise di
puntare a una tattica di logoramento del nemico, disturbando la marcia e i
rifornimenti. Nel 216 a.C. però sotto i consoli Varrone e Lucio Emilio Paolo subì una
tremenda sconfitta a Canne in cui Roma perse quasi 50.000 uomini. Annibale decise
poi di stabilire il suo quartier generale a Capua per far riposare le truppe e ricevere
sostegno da Cartagine. Sfortunatamente per Annibale la presenza dei romani in
Spagna limitò però la possibilità di aiuti da Cartagine. Così i cartaginesi trascorsero gli
anni che vanno dal 211 al 216 a.C. a Capua. Nel 212 a.C. i romani conquistarono
Siracusa e nel 211 Capua venne rasa al suolo dai romani e Annibale scappò più a sud. Il
comando dell’esercito di Spagna venne affidato successivamente a Publio Cornelio
Scipione. Nel 207 a.C. Asdrubale che cercò di rientrare in Italia dalla Spagna fu sconfitto
e ucciso. Quando rientrò in Italia Scipione riuscì a portare la guerra in Africa ottenendo
una serie di vittorie che costrinsero i cartaginesi a richiamare Annibale in patria. Nel
202 a.C. a Zama Annibale venne sconfitto definitivamente. Così ci fu un trattato di pace
in cui Cartagine doveva rinunciare a ogni possedimento fuori dall’Africa, consegnare la
flotta da guerra, pagare un’enorme indennità e la subordinazione al consenso di Roma
su qualunque iniziativa di politica estera. Cartagine rimase intatta ma la sua potenza
era ormai distrutta.
15. La terza guerra punica
• Nel 149 a.c. la reazione dei Cartaginesi all’ennesima minaccia dei
Numidi offrì alla fazione anticartaginese del senato Romano l’occasione
per dichiarare guerra. La terza guerra punica consistette nell’assedio di
Cartagine guidato da Scipione Miliano, figlio di Scipione l’Africano. Alla
fine, nel 146 a.c. la città fu espugnata e rasa al suolo, gli abitanti fatti
schiavi, il suo territorio fu incorporato allo stato Romano come
provincia d’Africa, nello stesso anno Roma intervenne con il pugno di
ferro anche in Grecia che mal sopportava l’ingerenza politica Romana e
la crescente presenza di mercanti italici. Quando scoppiò una ribellione
l’esercito Romano prese e devastò molte città, in particlare l’antica e
illustre Corinto, culla della rivolte che venne spogliata di ogni ricchezze
prima di essere distrutta. La Grecia fu accorpata alla provincia di
Macedonia.
LAVORO SVOLTO DAGLI ALUNNI:
Alex Fortuna, Andrea Alessandrini, Alessio Gatta, Matteo Ticconi.