"Riassemblare il sociale. Actor Network Theory" di Bruno Latour
Presentato da Simonetta Simoni al Complexity Literacy Meeting 2023 organizzato dal Complexity Institute
«Spesso si sottolinea l’urgenza di cambiare la nostra società. E a buona ragione, perché quella in cui viviamo è una vera e propria gabbia che toglie il fiato, secondo Bruno Latour. Per farlo, però, bisognerebbe prima cercare di cambiare la nozione stessa di “società”, ritornando al significato originario di “sociale” per rintracciare nuove possibili connessioni. Il sociale non indica infatti un dominio specifico, ma un movimento di riassociazione e riassemblaggio in perenne mutamento. Partendo dalle recenti intuizioni degli studi scientifici, Latour espande il significato di “sociale” per applicarlo agli umani e alle società moderne, così come a coralli, babbuini, alberi, api, formiche e balene, nel tentativo di perseguire una nuova “scienza della convivenza” che tenga conto della coesistenza di “elettori ed elettroni, ONG e OGM”. Dalla tecnologia alla salute, dalle organizzazioni di mercato all’arte, dalla religione al diritto, dal management alla politica, Latour esplora campi molto diversi per proporre un nuovo approccio di ricerca nelle scienze sociali: una “sociologia delle associazioni”, divenuta nota come Actor-Network Theory, in cui il sociale è il risultato di associazioni di entità eterogenee e non di una definizione a priori.» Latour con l'Actor-Network Theory ci ha proposto un modo di vedere la società come associazione di umani e non umani in un mondo che non è più spaccato in due: persone senzienti, da una parte, ed esseri inanimati, dall’altra; entità culturali da un lato, entità tecnico-scientifiche, dall’altro, siano esse batteri, capesante, battelli, o computer. L'ANT propone una diversa idea del sociale, e della scienza che se ne occupa: il sociale non è qualcosa di strutturato, che sta da qualche parte e spiega tutto il resto, ma è un tipo di associazioni. E la sociologia non può che essere una scienza di queste associazioni, qualsiasi sia la natura degli elementi di cui sono fatte.
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro presentato da Simonetta Simoni: " Riassemblare il sociale"
1. COMPLEXITY INSTITUTE - APS
Corso Genova 32 - 16043 Chiavari – GE - CF: 90059610106
www.complexityinstitute.it
complex.institute@gmail.com
LA SCHEDA DEL “LIBRO CONSIGLIATO”
Da: Simonetta Simoni
1. TITOLO: Riassemblare il sociale. Actor Network Theory
EVENTUALE TITOLO EDIZIONE ORIGINALE: Reassembling the social - An Introduction to Actor
Network Theory
2. AUTORE: Bruno Latour
EVENTUALI NOTE SULL’AUTORE: Bruno Latour, sociologo della scienza, filosofo e antropologo
francese, professore a Scienze Politiche a Parigi
3. CASA EDITRICE: Meltemi
4. ANNO PUBBLICAZIONE: 2022
EVENTUALE ANNO EDIZIONE ORIGINALE: 2005
5. BANDELLA LATERALE con breve descrizione dei contenuti del “Libro Consigliato”:
«Spesso si sottolinea l’urgenza di cambiare la nostra società. E a buona ragione, perché quella in
cui viviamo è una vera e propria gabbia che toglie il fiato, secondo Bruno Latour. Per farlo, però,
bisognerebbe prima cercare di cambiare la nozione stessa di “società”, ritornando al significato
originario di “sociale” per rintracciare nuove possibili connessioni. Il sociale non indica infatti un
dominio specifico, ma un movimento di riassociazione e riassemblaggio in perenne mutamento.
Partendo dalle recenti intuizioni degli studi scientifici, Latour espande il significato di “sociale” per
applicarlo agli umani e alle società moderne, così come a coralli, babbuini, alberi, api, formiche e
balene, nel tentativo di perseguire una nuova “scienza della convivenza” che tenga conto della
coesistenza di “elettori ed elettroni, ONG e OGM”. Dalla tecnologia alla salute, dalle organizzazioni
di mercato all’arte, dalla religione al diritto, dal management alla politica, Latour esplora campi
molto diversi per proporre un nuovo approccio di ricerca nelle scienze sociali: una “sociologia delle
associazioni”, divenuta nota come Actor-Network Theory, in cui il sociale è il risultato di
associazioni di entità eterogenee e non di una definizione a priori.» Latour con l'Actor-Network
Theory ci ha proposto un modo di vedere la società come associazione di umani e non umani in un
mondo che non è più spaccato in due: persone senzienti, da una parte, ed esseri inanimati,
dall’altra; entità culturali da un lato, entità tecnico-scientifiche, dall’altro, siano esse batteri,
capesante, battelli, o computer. L'ANT propone una diversa idea del sociale, e della scienza che se
ne occupa: il sociale non è qualcosa di strutturato, che sta da qualche parte e spiega tutto il resto,
ma è un tipo di associazioni. E la sociologia non può che essere una scienza di queste associazioni,
qualsiasi sia la natura degli elementi di cui sono fatte.
2. COMPLEXITY INSTITUTE - APS
Corso Genova 32 - 16043 Chiavari – GE - CF: 90059610106
www.complexityinstitute.it
complex.institute@gmail.com
6. PERCHE’ CONSIGLIO QUESTO LIBRO (max 300 parole):
Leggo e studio Bruno Latour da almeno vent'anni e lo considero, insieme ad Edgar Morin, uno dei
sociologi più importanti e innovativi del 900. Pur non essendo incluso tra gli autori più letti e citati
del paradigma della complessità, il suo linguaggio e le sue teorie di studioso della scienza ne sono
profondamente intrise laddove si parla di interazioni, reti, interdipendenza e agency distribuita su
una miriade di attori diversi, umani e non -umani, tecnologici.
In questo libro ho ritrovato non solo la sintesi del suo percorso di ricerca più che trentennale ma
anche la critica e autocritica di alcuni "malintesi" sull'uso dell'Actor Network Theory, soprattutto in
sociologia. Infatti la teoria sociale tradizionale pensa ai non-umani come intermediari, cioè come
sorta di veicoli che “simbolizzano”, “rappresentano”, “esprimono” una realtà che preesiste, mentre
l’ANT invece pensa i vari elementi eterogenei come mediatori di agency. E questo mi sembra
particolarmente interessante anche per il dibattito odierno su ChatGpt e l'Intelligenza artificiale.
Latour è stato un eccellente teorico del paradigma della rete e della società-rete. Secondo lui il
sociologo che descrive la rete le sta dando forma, perché ne ri-assembla i partecipanti. Proprio
mentre fornisce un resoconto di ciò che osserva, segue le tracce dei suoi attori, nota quali elementi
trasformano ciò che c’era prima in qualcosa di diverso, rileva cosa è mediatore e cosa no. I ricercatori
non stanno sopra, o dietro la rete, ma tra le sue maglie. La piattezza il regime visivo ed
epistemologico della teoria dell’ANT viene proprio da tale posizione all'interno della rete, conclude
Latour. E questa è una collocazione in cui mi sono sentita spesso anch'io.