Il contributo è dedicato a un'analisi storica, sociale e biblioteconomica del ruolo delle biblioteche pubbliche, al fine di suggerire nuove chiavi di comprensione sul dibattito attuale e sulle azioni che le biblioteche possono mettere in atto.
La prima parte dell'incontro ripercorrerà l'evoluzione della struttura e delle funzioni delle biblioteche pubbliche negli ultimi 15-20 anni, con riferimento alle esperienze sia straniere che italiane.
Verranno quindi analizzate le conseguenze della crisi economica e della rivoluzione tecnologica sulla storia più recente delle biblioteche pubbliche, passando in rassegna le attuali sfide e minacce alla loro sopravvivenza.
Anche attraverso la presentazione di esempi, vicende e casi, ci si interrogherà su potenzialità e difficoltà insite nel percorso che va dalla biblioteca tradizionale a quella sociale per arrivare infine a quella partecipativa.
I modelli di riferimento recentemente adottati dalle biblioteche pubbliche verranno approfonditi alla luce di due differenti chiavi di lettura:
1. lo status della biblioteca pubblica all'interno del comparto dei servizi pubblici e del welfare;
2. il dibattito sulle funzioni della public library nell'America degli anni Settanta
Nell'ultima parte dell'incontro si individueranno alcune possibili strategie e linee di azione che le biblioteche pubbliche possono mettere in atto sia a livello gestionale che sul piano dell'azione politica e sociale.
Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidanoAnna Galluzzi
L'intervento si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strategie di sviluppo delle biblioteche, in particolare delle biblioteche pubbliche, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dei servizi, a seguito dei rilevanti cambiamenti di contesto intervenuti negli ultimi anni, tra cui la crisi economica globale da un lato e la rivoluzione tecnologica dall’altro. Nello specifico, sono discussi temi quali: il rapporto tra grandi e piccole biblioteche e, dunque, tra centralizzazione e convergenza dei servizi e decentramento e personalizzazione; la dialettica tra ricerca della massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi e necessità di funzionalizzazione degli stessi; la tendenza verso l’ampliamento delle funzioni e la convergenza dei servizi pubblici territoriali negli spazi delle biblioteche; infine, la spinta verso il coinvolgimento degli utenti nella costruzione dei servizi e dei suoi percorsi di sviluppo. L'intervento si conclude con una riflessione su quanto dei cambiamenti in atto nelle biblioteche passi nella percezione pubblica, e a titolo esemplificativo proporrà una riflessione sul recente Rapporto indipendente sulle biblioteche inglesi.
Present and future of public libraries under the today's threats and opportunities.
Presente e futuro delle biblioteche pubbliche di fronte alle minacce e opportunità dell'oggi.
Biblioteche: accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globaleAnna Galluzzi
A partire dal tradizionale ruolo svolto dalle biblioteche nei processi di accesso alla conoscenza, l'articolo si interroga su come cambia tale posizionamento nell'ecosistema informativo determinato dall'avvento del digitale. L'obiettivo è quello di valutare le possibili strategie per ricondurre a unità il piano di azione locale e quello globale, avendo chiari i diversi livelli a cui può essere declinata la mission delle biblioteche (da quello socio-culturale a quello tipologico, infine a quello istituzionale) e le relazioni tra governance e azioni intraprese. In particolare si propongono percorsi di sviluppo, a livello territoriale e di rete, in quattro aree: semplicità, visibilità, partecipazione e inclusività. Dopo una breve ricognizione degli ostacoli interni ed esterni al raggiungimento di tali obiettivi, l'articolo propone alcune raccomandazioni utili per i bibliotecari.
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studioAnna Galluzzi
Argomenti trattati:
• La mission della biblioteca pubblica
• Collocazione della biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Gestire il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidanoAnna Galluzzi
L'intervento si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strategie di sviluppo delle biblioteche, in particolare delle biblioteche pubbliche, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dei servizi, a seguito dei rilevanti cambiamenti di contesto intervenuti negli ultimi anni, tra cui la crisi economica globale da un lato e la rivoluzione tecnologica dall’altro. Nello specifico, sono discussi temi quali: il rapporto tra grandi e piccole biblioteche e, dunque, tra centralizzazione e convergenza dei servizi e decentramento e personalizzazione; la dialettica tra ricerca della massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi e necessità di funzionalizzazione degli stessi; la tendenza verso l’ampliamento delle funzioni e la convergenza dei servizi pubblici territoriali negli spazi delle biblioteche; infine, la spinta verso il coinvolgimento degli utenti nella costruzione dei servizi e dei suoi percorsi di sviluppo. L'intervento si conclude con una riflessione su quanto dei cambiamenti in atto nelle biblioteche passi nella percezione pubblica, e a titolo esemplificativo proporrà una riflessione sul recente Rapporto indipendente sulle biblioteche inglesi.
Present and future of public libraries under the today's threats and opportunities.
Presente e futuro delle biblioteche pubbliche di fronte alle minacce e opportunità dell'oggi.
Biblioteche: accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globaleAnna Galluzzi
A partire dal tradizionale ruolo svolto dalle biblioteche nei processi di accesso alla conoscenza, l'articolo si interroga su come cambia tale posizionamento nell'ecosistema informativo determinato dall'avvento del digitale. L'obiettivo è quello di valutare le possibili strategie per ricondurre a unità il piano di azione locale e quello globale, avendo chiari i diversi livelli a cui può essere declinata la mission delle biblioteche (da quello socio-culturale a quello tipologico, infine a quello istituzionale) e le relazioni tra governance e azioni intraprese. In particolare si propongono percorsi di sviluppo, a livello territoriale e di rete, in quattro aree: semplicità, visibilità, partecipazione e inclusività. Dopo una breve ricognizione degli ostacoli interni ed esterni al raggiungimento di tali obiettivi, l'articolo propone alcune raccomandazioni utili per i bibliotecari.
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studioAnna Galluzzi
Argomenti trattati:
• La mission della biblioteca pubblica
• Collocazione della biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Gestire il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
Identità e ruoli della biblioteca pubblica: imparare dal passato e riflettere...Anna Galluzzi
A partire da definizioni e posizionamento della biblioteca pubblica rispetto al welfare, ci si interrogherà sui relativi ruoli e funzioni, in particolare durante i periodi di crisi economica e sociale. Attraverso un'esercitazione da svolgere insieme ai partecipanti al corso, si prenderà coscienza dei meccanismi di costruzione e rafforzamento della library faith, di cui si andranno a indagare le origini nell'America del dopoguerra. Anche utilizzando numerosi esempi del contesto italiano e internazionale, si arriverà così a comprendere cosa può essere oggi la biblioteca pubblica e si acquisiranno elementi di progettazione strategica.
Biblioteche pubbliche, welfare e democrazia: sulle tracce di un rapporto diff...Anna Galluzzi
Nel 1946 l'American Library Association commissionò al Social Science Research Council un approfondito ed estensivo studio sulla biblioteca pubblica americana. Fu così costituito un team di scienziati sociali, guidato dal politologo ed economista Robert D. Leigh, per condurre un'indagine, comunemente nota come Public Library Inquiry, i cui risultati furono pubblicati in sette volumi negli anni successivi. Lo studio doveva valutare in termini sociologici, culturali e umani fino a che punto le biblioteche stessero raggiungendo i loro obiettivi e quale fosse il loro contributo attuale e potenziale alla società americana.
A partire da alcuni dati emergenti da una recente indagine che io e Chiara Faggiolani stiamo portando avanti sulle biblioteche pubbliche italiane, il mio intervento si riallaccerà ai risultati della Public Library Inquiry per approfondire la complessità del rapporto tra biblioteche pubbliche, welfare e democrazia al di là della retorica.
Vivere pericolosamente. La biblioteca pubblica e le sue contraddizioniAnna Galluzzi
A partire dalla storia della public library e dalla sua costante necessità di trovare una legittimazione sociale, passerò in rassegna alcuni nodi che periodicamente ritornano nel dibattito, in particolare nei momenti di crisi: biblioteca per tutti o per una minoranza; utenza propria e impropria; spazio pubblico o civico; buona letteratura o desiderata degli utenti; funzione educativa o intrattenimento; funzione culturale o sociale; attività legate al libro e alla lettura o anche altre.
Le mille e una aspettativa: i bibliotecari pubblici di fronte al mondo che ca...Anna Galluzzi
L'intervento costituisce l'avvio di una riflessione che sarà sviluppata più ampiamente nei prossimi mesi a partire da una ricerca che verrà svolta insieme a Chiara Faggiolani. La ricerca ha lo scopo di fare emergere tendenze, aspettative e bisogni comuni relativi alle nuove sedi bibliotecarie ad ampio spettro e bassa soglia, sempre più «luogo di approdo di numerose "derive urbane" e di emersione di una domanda sociale, più o meno latente, presente nel territorio». I bibliotecari sono dunque chiamati a interpretare, oltre a quelli tradizionali, ruoli sempre più ampi e diversificati: attivi social manager, esperti di tecnologie per la gestione e l'utilizzo degli ebook, collaboratori di Wikipedia, animatori culturali a tutto tondo, gestori di makerspaces, facilitatori dell'apprendimento e della creazione di conoscenza, formatori nell'ambito della digital and information literacy, attori del welfare sociale nei servizi legati all'occupazione, alla salute, agli immigrati. L'esito è un senso di inadeguatezza e di spaesamento in alcuni casi, ovvero una scelta basata su propensioni e preferenze individuali in altri. La sfida è capire fin dove si possono ampliare i margini delle competenze del bibliotecario pubblico e da che punto in poi bisogna ragionare sulla complementarità e la compresenza di figure professionali differenti, in un generale ripensamento del welfare locale e dell'uso degli spazi bibliotecari.
Misurare il valore è possibile? La valutazione d'impatto delle bibliotecheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al 16. workshop Teca del mediterraneo, "Costruire comunità nel presente per creare futuro: il nuovo ruolo delle Biblioteche e dei Centri di documentazione"
Information literacy: formare nuove competenze nelle biblioteche pubblicheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al Convegno delle Stelline 2016 (http://www.convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=4), che presenta, con alcune riflessioni, i risultati dell'indagine - condotta dal Gruppo di studio AIB sull'Information Literacy - sulle attività di information literacy svolte negli ultimi anni dalle biblioteche pubbliche.
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Servizi di reference e assistenza al pubblicospanero
LA BIBLIOTECA PUBBLICA E IL TERRITORIO: CORSO DI AGGIORNAMENTO PER BIBLIOTECARI E VOLONTARI NEL NOVARESE I servizi di reference e assistenza al pubblico
E-book italiani: quale bibliodiversità? Lo stato dell’arte 2011. versione ridotta del paper presentatoda Laura Testoni in occasione del 57 congresso dell'AIB (Associazione italiana biblioteche), Roma 17-18 novembre 2011
Ma non c'e' gia' tutto su Google? Corso AIB, Imperia 27/01/2010Laura Testoni
Slide del corso: “...Ma non c'è già tutto su Google?” 3.ed. Banche dati, biblioteche digitali, VRD e nuovi servizi “web 2.0”. Verso un servizio reference su misura per l'utente della biblioteca. Strumenti, metodi e risorse per recuperare e organizzare le fonti informative.
Docente: Laura Testoni
Quando informarsi non basta: Fatti e opinioni all'epoca della complessitàAnna Galluzzi
Secondo l’Oxford Dictionary la parola dell’anno per il 2016 è “post-verità”. Il termine “post-verità” si riferisce “a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l'opinione pubblica”. Questo fenomeno ha avuto particolare risonanza in occasione di vicende importanti a livello internazionale come il referendum sulla Brexit e l’elezione di Donald Trump, ma ha anche molto a che fare con la nostra esperienza quotidiana su Internet e sui social network. L'esplosione della post-verità e il fatto che l'opinione pubblica appaia particolarmente sensibile ad essa e poco incline alle verifiche fanno sì che quello delle “bufale” sia diventato un gigantesco business con cui alcuni siti realizzano grandi guadagni. Dall’altro lato, i singoli individui (anche coloro che sono dotati di strumenti intellettuali e critici) navigano sempre più a vista nel costruirsi quella che viene definita un’opinione informata, che è poi considerata la condizione primaria di una democrazia in buona salute.
In questa presentazione si proverà a comprendere com’è cambiato il processo di costruzione della conoscenza e il rapporto tra fatti e opinioni dopo l’avvento di Internet, facendo riferimento in particolare al volume di David Weinberger, Too big to know, pubblicato nel 2011 e tradotto in italiano con il titolo La stanza intelligente. L’obiettivo è quello di analizzare il fenomeno in maniera non ideologica per abbracciarne la complessità ed evitare risposte semplicistiche e scontate, nonché di interrogarsi su quale ruolo possano avere in questo mutato contesto le professioni tradizionalmente votate alla formazione e alla mediazione informativa, come insegnanti, giornalisti, bibliotecari.
Identità e ruoli della biblioteca pubblica: imparare dal passato e riflettere...Anna Galluzzi
A partire da definizioni e posizionamento della biblioteca pubblica rispetto al welfare, ci si interrogherà sui relativi ruoli e funzioni, in particolare durante i periodi di crisi economica e sociale. Attraverso un'esercitazione da svolgere insieme ai partecipanti al corso, si prenderà coscienza dei meccanismi di costruzione e rafforzamento della library faith, di cui si andranno a indagare le origini nell'America del dopoguerra. Anche utilizzando numerosi esempi del contesto italiano e internazionale, si arriverà così a comprendere cosa può essere oggi la biblioteca pubblica e si acquisiranno elementi di progettazione strategica.
Biblioteche pubbliche, welfare e democrazia: sulle tracce di un rapporto diff...Anna Galluzzi
Nel 1946 l'American Library Association commissionò al Social Science Research Council un approfondito ed estensivo studio sulla biblioteca pubblica americana. Fu così costituito un team di scienziati sociali, guidato dal politologo ed economista Robert D. Leigh, per condurre un'indagine, comunemente nota come Public Library Inquiry, i cui risultati furono pubblicati in sette volumi negli anni successivi. Lo studio doveva valutare in termini sociologici, culturali e umani fino a che punto le biblioteche stessero raggiungendo i loro obiettivi e quale fosse il loro contributo attuale e potenziale alla società americana.
A partire da alcuni dati emergenti da una recente indagine che io e Chiara Faggiolani stiamo portando avanti sulle biblioteche pubbliche italiane, il mio intervento si riallaccerà ai risultati della Public Library Inquiry per approfondire la complessità del rapporto tra biblioteche pubbliche, welfare e democrazia al di là della retorica.
Vivere pericolosamente. La biblioteca pubblica e le sue contraddizioniAnna Galluzzi
A partire dalla storia della public library e dalla sua costante necessità di trovare una legittimazione sociale, passerò in rassegna alcuni nodi che periodicamente ritornano nel dibattito, in particolare nei momenti di crisi: biblioteca per tutti o per una minoranza; utenza propria e impropria; spazio pubblico o civico; buona letteratura o desiderata degli utenti; funzione educativa o intrattenimento; funzione culturale o sociale; attività legate al libro e alla lettura o anche altre.
Le mille e una aspettativa: i bibliotecari pubblici di fronte al mondo che ca...Anna Galluzzi
L'intervento costituisce l'avvio di una riflessione che sarà sviluppata più ampiamente nei prossimi mesi a partire da una ricerca che verrà svolta insieme a Chiara Faggiolani. La ricerca ha lo scopo di fare emergere tendenze, aspettative e bisogni comuni relativi alle nuove sedi bibliotecarie ad ampio spettro e bassa soglia, sempre più «luogo di approdo di numerose "derive urbane" e di emersione di una domanda sociale, più o meno latente, presente nel territorio». I bibliotecari sono dunque chiamati a interpretare, oltre a quelli tradizionali, ruoli sempre più ampi e diversificati: attivi social manager, esperti di tecnologie per la gestione e l'utilizzo degli ebook, collaboratori di Wikipedia, animatori culturali a tutto tondo, gestori di makerspaces, facilitatori dell'apprendimento e della creazione di conoscenza, formatori nell'ambito della digital and information literacy, attori del welfare sociale nei servizi legati all'occupazione, alla salute, agli immigrati. L'esito è un senso di inadeguatezza e di spaesamento in alcuni casi, ovvero una scelta basata su propensioni e preferenze individuali in altri. La sfida è capire fin dove si possono ampliare i margini delle competenze del bibliotecario pubblico e da che punto in poi bisogna ragionare sulla complementarità e la compresenza di figure professionali differenti, in un generale ripensamento del welfare locale e dell'uso degli spazi bibliotecari.
Misurare il valore è possibile? La valutazione d'impatto delle bibliotecheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al 16. workshop Teca del mediterraneo, "Costruire comunità nel presente per creare futuro: il nuovo ruolo delle Biblioteche e dei Centri di documentazione"
Information literacy: formare nuove competenze nelle biblioteche pubblicheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al Convegno delle Stelline 2016 (http://www.convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=4), che presenta, con alcune riflessioni, i risultati dell'indagine - condotta dal Gruppo di studio AIB sull'Information Literacy - sulle attività di information literacy svolte negli ultimi anni dalle biblioteche pubbliche.
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Servizi di reference e assistenza al pubblicospanero
LA BIBLIOTECA PUBBLICA E IL TERRITORIO: CORSO DI AGGIORNAMENTO PER BIBLIOTECARI E VOLONTARI NEL NOVARESE I servizi di reference e assistenza al pubblico
E-book italiani: quale bibliodiversità? Lo stato dell’arte 2011. versione ridotta del paper presentatoda Laura Testoni in occasione del 57 congresso dell'AIB (Associazione italiana biblioteche), Roma 17-18 novembre 2011
Ma non c'e' gia' tutto su Google? Corso AIB, Imperia 27/01/2010Laura Testoni
Slide del corso: “...Ma non c'è già tutto su Google?” 3.ed. Banche dati, biblioteche digitali, VRD e nuovi servizi “web 2.0”. Verso un servizio reference su misura per l'utente della biblioteca. Strumenti, metodi e risorse per recuperare e organizzare le fonti informative.
Docente: Laura Testoni
Quando informarsi non basta: Fatti e opinioni all'epoca della complessitàAnna Galluzzi
Secondo l’Oxford Dictionary la parola dell’anno per il 2016 è “post-verità”. Il termine “post-verità” si riferisce “a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l'opinione pubblica”. Questo fenomeno ha avuto particolare risonanza in occasione di vicende importanti a livello internazionale come il referendum sulla Brexit e l’elezione di Donald Trump, ma ha anche molto a che fare con la nostra esperienza quotidiana su Internet e sui social network. L'esplosione della post-verità e il fatto che l'opinione pubblica appaia particolarmente sensibile ad essa e poco incline alle verifiche fanno sì che quello delle “bufale” sia diventato un gigantesco business con cui alcuni siti realizzano grandi guadagni. Dall’altro lato, i singoli individui (anche coloro che sono dotati di strumenti intellettuali e critici) navigano sempre più a vista nel costruirsi quella che viene definita un’opinione informata, che è poi considerata la condizione primaria di una democrazia in buona salute.
In questa presentazione si proverà a comprendere com’è cambiato il processo di costruzione della conoscenza e il rapporto tra fatti e opinioni dopo l’avvento di Internet, facendo riferimento in particolare al volume di David Weinberger, Too big to know, pubblicato nel 2011 e tradotto in italiano con il titolo La stanza intelligente. L’obiettivo è quello di analizzare il fenomeno in maniera non ideologica per abbracciarne la complessità ed evitare risposte semplicistiche e scontate, nonché di interrogarsi su quale ruolo possano avere in questo mutato contesto le professioni tradizionalmente votate alla formazione e alla mediazione informativa, come insegnanti, giornalisti, bibliotecari.
Il profilo del "bibliotecario-professionista" in Italia : norma uni e legge 4...libriedocumenti
Conferenza tenuta presso la ex SSAB da Flavia Cancedda il 23-04-2015 nell'ambito del 9. ciclo "Biblioteche libri documenti: dall'informazione alla conoscenza", a.a. 2014-2015, Prof.ssa M.T. Biagetti
Breve sitografia contiene una selezione di:
Associazioni
Archivi elettronici e portali
Biblioteche e cataloghi
Periodici elettronici
Editoria elettronica
Strumenti e tutorial
e altri link utili
Corso di formazione per bibliotecari di pubblica lettura del Sistema Bibliotecario Milano Est: "Come organizzare e condurre un Gruppo di Lettura", a cura di Roberto Spoldi (Biblioteca di Segrate) e Luigi Favalli (sociologo, esperto di gestione nei gruppi e esperto letterario). Giugno 2008
Biblioteche e Wikipedia: Wikipedia come ambiente di lavoro collaborativo per ...Pierfranco Minsenti
La biblioteca connessa: come cambiano le strategie di servizio al tempo dei social network
Milano, Palazzo delle Stelline, 14 marzo 2014
http://www.convegnostelline.it/
rel. Sergio Staffiere
La biblioteca e le istituzioni: comuni, province, regioni.
La cooperazione tra le biblioteche e i Sistemi Bibliotecari. Il trattamento delle informazioni personali.
Il tentativo di segnare un percorso di cambiamento attorno alla provocazione che vuole salvare la biblioteca cambiando i bibliotecari anche con la musica e le poesia e con altro ancora in un confronto partecipato.
Viaggio fra i portali : la condivisione di conoscenze, notizie e documenti.
ICT 14 - Corso di formazione destinata a impiegati, volontarie, volontari, stagiaires e programmi occupazionali nell’ambito del progetto Ipazia-Libri presso la Biblioteca comunale di Bellinzona, Introduzione e pratica alle ICT, tecnologie della comunicazione e dell’informazione con cenni di biblioteconomia teorica ed esercitazioni pratiche.
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...Complexity Institute
Perché è così importante la cultura umanistica nelle scuole di oggi? Perché, secondo la Nussbaum, aiuta ad aprire le menti dei giovani al pensiero critico e al dialogo, approfondisce lo sviluppo dell’empatia e della comprensione dell’altro, consente di conoscere ciò che è lontano dal vivere quotidiano e dal soddisfacimento immediato dei bisogni individuali, spinge ad alzare lo sguardo dal proprio sé e dagli obiettivi di breve termine.
2. La biblioteca pubblica: definizione e
posizionamento
Le sue origini storiche e l’evoluzione degli ultimi
15 anni
I modelli di biblioteca pubblica
Le conseguenze della crisi economica e della
rivoluzione tecnologica
3. Imparare dal passato: l’America degli anni
Settanta
Riflettere sul presente: il rapporto con il welfare
Verso la biblioteca sociale e partecipata
Strategie e linee d’azione possibili
4.
5. Fenomeno su scala mondiale che si incontra in società e
culture differenti e a diversi livelli di sviluppo
Organizzazione istituita, sostenuta e finanziata dalla
comunità, tramite l’amministrazione locale, regionale o
nazionale, oppure tramite altre forme di organizzazione
collettiva
(Linee guida IFLA/Unesco 2001)
6. L’unica che necessita di ridisegnare continuamente la
propria organizzazione, le proprie raccolte, i propri
servizi, seguendo i cambiamenti della società, del
contesto in cui nasce e cresce
(Leslie Burger, past President ALA)
7.
8. Seconda metà del XIX secolo con l'industrializzazione
e l'ascesa della classe proletaria
Il welfare o stato sociale è costituito dall’insieme dei
beni e servizi che vengono categorizzati come sociali
Strumento di pace sociale e processo di formazione
del ceto medio
9. Crisi economica degli anni ’70
Anni ‘80-’90: fine del modello economico-politico del
socialismo reale
Messa in discussione e ampliamento degli spazi di
gestione privata
Vittoria del capitalismo finanziario
10. Conseguenze sociali
erosione del ceto medio e processi di polarizzazione sociale
concentrazione di potere e ricchezza in un numero sempre più
limitato di persone
nascita di un nuovo proletariato grazie all’avvento della
società low cost
alla base della piramide sociale “nuovi poveri ed esclusi”
11. Crisi dei sistemi democratici tradizionali:
perdita di centralità dei parlamenti
strapotere di partiti sempre più sganciati dalle loro basi
distanza e crescente disinteresse dei cittadini nei confronti della politica
nascita di movimenti “politici” alternativi
trasferimento del dibattito politico nelle arene mediatiche
assenza di politiche di medio e lungo termine a vantaggio di obiettivi con
ricadute elettorali
forte crisi dello stato nazionale, schiacciato tra livello globale e locale
12. Crisi finanziaria globale a partire dal 2008
critica del turbocapitalismo
crisi del welfare a fronte di risorse pubbliche sempre più
scarse
ha acquisito credito la categoria dei beni comuni
13. Rischio di marginalizzazione politica e sociale
Crescente esigenza di cambiamento e adattamento a un
contesto politico, economico, sociale e tecnologico
nuovo
I bibliotecari si interrogano sulle direzioni da prendere
e su come e quanto le biblioteche debbano cambiare
21. conciliare piccole e grandi dimensioni
realizzare servizi personalizzati, ma al contempo
standardizzati
potenziare le funzioni di svago e, al contempo,
rafforzare quelle di studio e di ricerca
lavorare sulle componenti funzionali, ma anche su quelle
esperienziali
rilanciare la biblioteca come luogo pubblico della città
mescolare fisicità e virtualità
24. c'è chi entra per scaldarsi d'inverno
chi perché ha bisogno di aiuto per cercare lavoro
chi per usare attrezzature e software che alcune
biblioteche mettono a disposizione
chi perché c'è un bagno
chi perché c'è Internet e il wifi gratis
chi per utilizzare le prese elettriche
chi per frequentare un corso
chi per leggere i giornali
chi perché non sa come impiegare il proprio tempo
chi per prendere dei libri o dei dvd in prestito
chi perché vuole socializzare
chi perché è appena arrivato nel nostro paese e non
sa come districarsi con la burocrazia
chi per partecipare ad un'iniziativa della
biblioteca
chi perché ha bisogno di un posto silenzioso
dove studiare
chi perché necessita di uno spazio per lavorare
in gruppo
chi perché ha bisogno di un posto sicuro dove
portare i bambini per attività ludico-formative
non scolastiche
chi perché è uno dei pochi posti in cui non devi
giustificare perché sei lì ed è gratis
chi perché si sente solo
chi perché è il posto più vicino e aperto più a
lungo dove fermarsi per fare varie cose
Si amplia la base dell’utenza, oppure si trasforma la sua composizione?
25. UTENTI/USI “PROPRI”?
Utenti “bibliografici” = quelli
interessati alle collezioni
Utenti “culturali” = quelli interessati
alla fruizione degli spazi per attività
ludico-culturali e formative
Utenti “partecipanti” = quelli
desiderosi di diventare parte attiva
nella organizzazione di iniziative e
nella produzione di nuova
conoscenza
UTENTI/USI “IMPROPRI”?
Utenti “sociali” = singoli e gruppi con
bisogni di natura più propriamente
afferente al welfare sociale
Utenti “occupanti” e/o “free riders” =
coloro che non sono alla ricerca di un
servizio, bensì vengono in biblioteca
per utilizzarne le facilities (bagni,
prese, sedie) e/o perché è un luogo
non obbligatorio, gratuito e dove puoi
stare senza un motivo preciso
Poi ci sono gli studenti con i libri personali =
utenza “propria” o “impropria”?
27. I nuovi volti della biblioteca pubblica.Tra cultura e accoglienza, a cura di Maurizio Bergamaschi.
Milano: Franco Angeli, 2015
Problemi reali... Interrogativi legittimi
28.
29. 1946: Public Library Inquiry
Jesse H. Shera, Foundations of the public
library.The origins of the public library
movement in New England 1629-1855.
Chicago:The shoe string press, 1965
Articoli pubblicati su Library journal tra il
1974 e il 1976
Lawrence J. White, The public library in the
1980s:The problems of choice. Lexington:
Lexington Book, 1983
30. Crisi economica e sociale seguita alla crisi
energetica
ci si interroga sulla natura delle biblioteche pubbliche
e sull’opportunità del loro finanziamento pubblico
già dagli anni ’50-’60 si torna a studiare la storia della
public library americana
il dibattito si trascina fino agli anni ‘80
31. Tipologia di utenti: Gli unici che usano regolarmente la biblioteca
sono ragazzi e bambini.Crollo dell'uso dopo l'età della scuola
Livello di istruzione: sono molto scolarizzati. Chi ha studiato di
più è abituato a fare affidamento sui libri come fonti informative e
ricreative
Status economico: La maggioranza proviene dalle classi a medio
reddito; non è usato né dai ricchi né dai poveri. Istituzione
sostenuta dalla classe media
Concentrazione/dispersione dell'uso: pochi usano tanto, tanti
usano poco.
32. Nuovi servizi ampliano l'utenza? Gli stessi utenti che sono più attenti alle proposte
culturali tendono a usare anche i nuovi servizi
La biblioteca pubblica non è utilizzata come fonte di informazione. Il reference è usato
da un'utenza più specializzata
La fiction costituisce il 65% della circolazione, e nelle biblioteche più piccole ancora di
più. Metà della circolazione riguarda la "poor fiction"
La circolazione diminuisce nelle fasi di prosperità e aumenta in quelle depressive
I consigli del bibliotecario influenzano le letture? Poco (più amici, recensioni, pubblicità)
Il pubblico generale sconta ampia ignoranza sulla biblioteca (chi la finanzia, che servizi fa,
dove sta)
La gente pensa che la chiusura delle biblioteche danneggerebbe la cittadinanza ma non
loro; la biblioteca è considerata simbolicamente una cosa buona e giusta (ma qualcosa
che altri usano).
23% entra in biblioteca per altri usi (luogo di incontro o uso del telefono)
33. Conclusioni:
La biblioteca pubblica è aperta a tutti ma attrae una
minoranza che si autoseleziona
L'universalità è impossibile, per quanto aggressiva possa
essere la promozione
Dare strumenti politici e critici non è una funzione realmente
svolta dalla biblioteca, perché chi ne avrebbe bisogno non la
utilizza
Servire meglio la minoranza e non inseguire la maggioranza?
34. La biblioteca pubblica non ha mai veramente raggiunto il
pubblico al quale in teoria si rivolgeva (ossia quello che ne
avrebbe avuto bisogno) e non ha mai effettivamente
realizzato i suoi obiettivi di redistribuzione culturale
Però ha usufruito della cosiddetta “library faith”:
leggere è una cosa di per sé buona
la lettura dei libri è utile e morale
l’accesso gratuito e libero all’informazione accresce il progresso
individuale e migliora il processo democratico
39. rigidità istituzionali / limitata rapidità di risposta e di
adattamento ai cambiamenti
risorse umane che non si rinnovano
stato effettivo delle biblioteche, al di là delle poche
realtà avanzate e/o di eccellenza
40. risorse economiche in diminuzione
condizioni proibitive imposte da editori e fornitori /
obsoleta normativa sul copyright
privatizzazione delle attività di gestione e accesso alla
conoscenza
41.
42. Ritornare al passato? In che modo limitare l’accesso? Quali usi
sono propriamente "bibliotecari"? Chi stabilisce cosa è
opportuno che avvenga in biblioteca?
Non intervenire? Non bastano i facili populismi e le altrettanto
facili risposte puramente ideologiche o romantiche
Ask your community? La comunità non è un tutto omogeneo,
e forse oggi più che mai non c’è niente di più articolato,
contraddittorio e conflittuale
43. •mission e finalità istituzionali
•aspettative degli utenti verso la biblioteca
•come cambia il mondo e la società intorno a noi
Questi tre input devono essere tenuti tutti e tre in conto
(checks and balances)
45. Terreno di gioco, arbitri e giocatori:
Bibliotecari tra competenze e alleanze
46.
47. BOLOGNA
Straniero in cerca di lavoro si presenta
in biblioteca
Va reindirizzato ai servizi per l’impiego
presenti sul territorio, non
necessariamente in centro, non
necessariamente con orari di apertura
ampi
PADERNO DUGNANO
Famiglia problematica con figli che da
quando hanno scoperto la biblioteca
trascorrono lì parecchio tempo,
usandone i servizi ma anche creando
non pochi problemi
La mamma chiede di non prestare più
libri al figlio
Perché dunque non portare il welfare territoriale in biblioteca,
integrando personale e competenze?
48. Già negli anni ‘90 e ‘00 tendenza a far convergere tipologie di
spazi e servizi differenti in un’unica struttura (one-stop-shops)
Negli ultimi anni, condivisione degli spazi - e talvolta anche del
personale - con altri sportelli al cittadino delle
amministrazioni locali
Convergenza e condivisione di spazi e finalità con persone e
gruppi presenti sul territorio
49.
50. Basta un bibliotecario competente e gentile a gestire le problematiche della
convivenza tra utenti, talvolta con difficoltà mentali o provenienti da situazioni
di disagio?
Basta un bibliotecario facilitatore e mediatore a gestire utilizzi degli spazi che
talvolta contraddicono le regole minime della convivenza civile?
Basta un bibliotecario "smanettone" a garantire il corretto funzionamento di
un makerspace ovvero mettere in piedi servizi tecnologicamente avanzati?
Basta l'apertura mentale e la volontà del bibliotecario a rendere le biblioteche
più partecipative?
51. Idea store,Tower Hamlets, Londra
Le persone desideravano avere
supporto formativo oltre che
informazioni.
Nell’autunno del 1998 il Consiglio
[comunale] si accordò sullo sviluppare
una strategia che mettesse insieme
biblioteche e formazione per gli adulti.
Da allora la partnership si è ampliata,
con l’aiuto delTower Hamlets College,
il più importante soggetto che si
occupa di formazione sul territorio.
Biblioteca San Giorgio di Pistoia
attività dedicate all'educazione non
formale degli adulti, che fanno parte,
in alcuni casi, dell'offerta formativa del
sistema EDA della provincia di Pistoia
Corsi di scrittura
Corsi di lingua straniera
Corsi sul benessere personale e
interpersonale
Corsi sul fai da te e tempo libero
Corsi di informatica e di alfabetizzazione
digitale
52. Dokk1, Aarhus, Denmark
Abbiamo messo insieme un
certo numero di servizi pubblici
in un unico posto per rendere
tutto più facile per voi.
I servizi includono informazioni
e assistenza, assicurazione
medica, passaporti, patenti,
cerimonie di matrimonio e aiuto
per l’uso self service delle
tecnologie, tra le altre cose.
PuntoPero e PuntoCerchiate
Servizi alla persona; Lavori
Pubblici; Ecologia; Edilizia
Privata; Commercio [SUAP]
Sportello unico attività
produttive;Tributi; Cultura;
Anagrafe
53. San Francisco Public Library
Leah Esguerra, un’operatrice sociale a
San Francisco, inizia la sua giornata
girando tra gli scaffali della Biblioteca
centrale della città.
Cerca senzatetto che hanno bisogno
della sua assistenza.
Esguerra è la prima operatrice sociale di
biblioteca. Dal 2009, fornisce servizi
sociali e programmi sociali di azione sul
campo a molti utenti senzatetto della
biblioteca.
Biblioteca Sormani di Milano
«Abbiamo chiamato i Servizi sociali, cercato
un'associazione di volontariato e messo in
piedi il primo gruppo di "auto aiuto" formato
dagli stessi nostri utenti borderline, che
proveranno a interagire e ad aiutarsi fra di
loro». Non solo.
Parise, con l'appoggio di Paola Bocci,
consigliera comunale referente per le
biblioteche, ha pensato di mettere a
disposizione dei senzatetto della Sormani una
stanza ad hoc, con computer e un animatore
del Comune che farà la regia degli incontri
finalizzati a inventare magari un futuro
diverso, un curriculum, un lavoro.