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Le biblioteche di fronte alle sfide del futuro
Biblioteca Cantonale di Lugano, 23 ottobre 2015
Michele Santoro
La biblioteca postmoderna rivisitata
Funzioni, spazi, servizi
Michele Santoro, Università di Bologna
michele.santoro@unibo.it 1
Partiamo dal titolo
 La biblioteca postmoderna…
 rivisitata
 ampia presenza nella letteratura professionale
 bibliografia specifica all’indirizzo
https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGV
mYXVsdGRvbWFpbnxtaWNoZWxlbWFyaWFzYW50b3JvfGd4
OjdjM2RjMDNjMjFkOTc1NzE
 rivisitazione di alcune ipotesi e proposte
 complemento del titolo: Funzioni, spazi, servizi
 indagine di natura biblioteconomica 2
Il postmoderno e i suoi “patroni”
3
Il postmoderno
“una miniera di nozioni tra loro in conflitto”
4
Il postmoderno
 importanza del “post”:
 presa di distanze dalla “modernità” ( fede
nella razionalità, nella scienza e nello sviluppo
dell’umanità)
 rifiuto dell’idea di progresso ( l’uomo come
guida della storia)
 rifiuto del realismo ( la realtà esiste
indipendentemente dalla conoscenza che ne
abbiamo di essa)
5
Il postmoderno
 incredulità verso le metanarrazioni
 i grandi racconti della modernità (l’illuminismo,
l’idealismo, il marxismo…):
 progetti onnicomprensivi e totalizzanti
 che si attribuiscono compito di interpretare la
storia e guidare l’emancipazione sociale
 legittimando istituzioni e pratiche sociali
 e dando vita a un sapere predeterminato e
univoco
6
Il postmoderno
 l’epoca odierna è ricca fenomeni che si
oppongono alla rigida razionalità modernista
 anche in seguito agli sviluppi tecnologici
 e alla nascita di forme dinamiche di diffusione
delle conoscenze
 la società attuale è caratterizzata dalla
frammentazione, dalla complessità, dalla
pluralità dei punti di vista
 crisi delle grandi narrazioni
 grande spazio alle piccole narrazioni 7
Le piccole narrazioni
 forme di conoscenza “locali”
 non dipendono da una convalida “dall’alto”
 ma sono interne alle comunità in cui si
manifestano
 sono in grado di esprimere nuovi contenuti
 e realizzare una diversa “costruzione di senso”
 validata di volta in volta dalle comunità di
riferimento
8
Il ruolo delle comunità
 la società postmoderna è costituita da comunità
molteplici e differenziate
 ciascuna con i propri valori e i propri simboli
 ad esse è affidato il compito di accogliere e
validare le conoscenze di volta in volta prodotte
distanza enorme rispetto alla modernità
in cui il sapere era elaborato e trasmesso in
forme unitarie, predeterminate e non
negoziabili ._
9
Caratteri del postmoderno
 più in generale, il postmoderno si caratterizza per:
 il primato della cultura rispetto alla natura
 la conseguente “mercificazione” e
“massificazione” della cultura
 l’esaltazione della differenza fra gli elementi che
costituiscono la società
diversificazione culturale
 l’enfasi sugli aspetti di frammentazione e
molteplicità dei punti di vista
10
Caratteri del postmoderno
 rifiuto dell’idea di una realtà esterna al soggetto
costruzione sociale della realtà
 gli individui creano diverse visioni del mondo
 legittimate dalle diverse comunità di riferimento
la conoscenza è socialmente costruita
messa in discussione di ogni pretesa di
autorità di tipo scientifico, culturale e sociale
11
12
Caratteri del postmoderno
 sviluppo delle idee postmoderne in architettura,
nelle arti visive, in letteratura…
 non un nuovo stile
 ma un riutilizzo ironico e spregiudicato di
forme del passato
 in cui è abolita ogni distinzione tra i prodotti
alti della cultura e quelli della cultura di massa
 il postmoderno come “ironia, gioco
metalinguistico, enunciazione al quadrato” (U.
Eco) 13
Barry Kite, A little postmodern night music 14
15
Critiche al postmoderno
 Fredric Jameson: il postmoderno come prodotto
della colonizzazione della cultura da parte del
tardo-capitalismo
 Jurgen Habermas: “progetto incompiuto della
modernità”  visione neoconservatrice del
postmoderno, che esalta gli aspetti più irrazionali
e regressivi del pensiero
 Maurizio Ferraris: contesta l’idea della realtà
come costruzione sociale  esiste una realtà
“inemendabile”, indipendente dai nostri punti di
vista e “resistente” alle nostre interpretazioni
16
Alternative terminologiche
 il termine “postmoderno” considerato troppo
ambiguo e polisemico, quindi inadeguato
 in alternativa:
 tarda modernità
 società post-tradizionale (Anthony Giddens)
 surmodernità (Marc Augé)
 modernità liquida (Zygmunt Bauman)
 ipermodernità
 altermodernità ._
17
Il postmoderno e le biblioteche
 ingresso di queste idee nel mondo bibliotecario
 il concetto di biblioteca postmoderna declinato a
diversi livelli
 livello più superficiale  biblioteca condizionata
dalle tecnologie  visione erronea:
a) il pensiero postmoderno è lontano dal
determinismo tecnologico
b) molti studiosi considerano la tecnologia una
condizione necessaria ma non sufficiente per
la definizione della biblioteca postmoderna 18
La biblioteca postmoderna
 rifiuta il precedente paradigma bibliotecario,
fondato su requisiti di ordine, di gerarchia e di
razionalità
 accoglie la visione della pluralità dei saperi,
delle opinioni e dei punti di vista
e quindi rifiuta gli aspetti di esclusione e di
pregiudizio spesso presenti nelle biblioteche
che hanno dato vita ad atteggiamenti
autoritari, gerarchizzanti e maschili
19
La biblioteca postmoderna
 rifiuta le idee di progresso e di supremazia
scientifica tipiche della modernità
che hanno portato alla creazione di raccolte
documentarie perfettamente coerenti con
l’ordine del sapere
e sistemi di organizzazione delle conoscenze
(cataloghi, soggettari, classificazioni…) basati
su una visione razionalista e scientificizzante
20
La biblioteca postmoderna
 afferma l’importanza delle realtà locali
 che permettono la nascita e lo sviluppo delle
piccole narrazioni
le quali danno vita a nuovi contenuti e a una
diversa costruzione di senso
validata dalle diverse comunità di riferimento
21
La biblioteca postmoderna
 accoglie l’idea del “decentramento” del sapere
che quindi non si può più organizzare in
forme unitarie e gerarchiche come nelle
classificazioni e nei tesauri
 accoglie l’idea che non esiste conoscenza che
non sia socialmente costruita
la conoscenza è creata dagli individui nella
loro continua produzione di senso
e validata dalle comunità di riferimento
22
La biblioteca postmoderna
 decisa riconfigurazione della mission della
biblioteca
finora basata sull’acquisizione e
l’ordinamento dei documenti secondo criteri
predefiniti
e che oggi invece si concentra sull’utente
come depositario di idee e conoscenze
 la biblioteca al servizio degli utenti
 rilevanti trasformazioni nei servizi (reference,
catalogazione, gestione delle raccolte) 23
Il servizio di reference
 non concepito più come un rapporto ‘gerarchico’
 tra un esperto (il bibliotecario) custode di un
sapere esclusivo
 e un utente privo di strumenti
 ma una relazione dinamica tra bibliotecario e
utente
 il bibliotecario diventa “co-creatore” di
conoscenza, facilitatore e guida:
 organizza il processo di apprendimento
 e fornisce all’utente gli strumenti per un vero e
proprio empowerment 24
La catalogazione
 si riduce l’enfasi tipicamente “modernista” sulla
standardizzazione e sulle regole
 a vantaggio di un sistema di linee guida capace
di venire incontro ai nuovi bisogni degli utenti:
 RDA (Resource Description and Access)
 concepito come “linee guida piuttosto che un
insieme di norme”
 “profonda trasformazione dei concetti e della
prassi, tale da portare al superamento del
termine stesso di catalogazione” 25
La gestione delle raccolte
 finora basata su criteri rigidi e gerarchicamente
orientati
 superati dall’attuale dimensione di mutabilità e
incertezza
 e non adattabili all’ambiente digitale
 il nuovo modello può venire dal web:
 gli aspetti di fluidità e non sequenzialità
 possono attenuare le rigidità che finora hanno
condizionato questo servizio
26
La biblioteca postmoderna
 numerose critiche a questa visione:
 subordinazione al paradigma tecnologico
(Wisner)
 disinteresse verso le collezioni e i loro
contenuti (Kruk)
 superficialità verso gli aspetti legati
all’economia dell’informazione
 e svalutazione degli strumenti di
organizzazione del sapere come cataloghi,
classificazioni, tesauri (Buschman e Brosio) ._27
La dimensione odierna
 rinnovato interesse verso le idee postmoderne
 anche alla luce dei recenti sviluppi intervenuti in
ambito tecnologico e sociale:
 diffusione planetaria di Internet
 aumento enorme delle comunità
 fondate su una stretta condivisione di
interessi, attitudini e stili di vita
 e che trovano ampie possibilità di
espressione nell’ambiente digitale
28
La dimensione odierna
 tematiche esaminate
dal sociologo francese
Michel Maffesoli
 che le inserisce nel
solco del postmoderno
 offrendo nuove
prospettive di analisi
della società odierna
29
Maffesoli
 recupera l’idea delle narrazioni locali e la
estende alla situazione attuale
 caratterizzata da un numero enorme di
comunità  forme di tribalismo:
 l’individuo cerca di ritagliarsi spazi emozionali
stringendo legami di tipo comunitario
 si aggrega cioè con altri individui sulla base
di criteri “prossemici”
 tende a rivalutare tutto ciò che è locale
 e ottiene una forte condivisione di valori 30
Maffesoli
 “neotribalismo postmoderno”
 numero enorne di tribù
 che hanno l’obiettivo di condividere
sentimenti e idee
 questo accentua la frammentazione della
società
 che diventa una “nebulosa inafferrabile priva
di un centro preciso e di periferie ben
identificabili”
31
La dimensione odierna
 raffigurazione dell’attuale realtà socioculturale
 contrassegnata da una fortissima interazione
fra gli individui
 ulteriormente potenziata dalla presenza
pervasiva e dominante dei social media
 che favoriscono una crescita esponenziale
delle comunità
 e consentono una condivisione intensa e
coinvolgente di opinioni e punti di vista
32
I social media e le biblioteche
 il fenomeno dei social media dà vita a un’infinità
di discussioni e polemiche
 ma caratterizza più di ogni altro la dimensione
odierna
 e coinvolge anche il mondo delle biblioteche:
 i social media usati per agevolare i contatti
 e migliorare la socialità fra biblioteche e utenti
 ma anche per facilitare l’utilizzo dei servizi
33
I social media e le biblioteche
 usati sia nelle biblioteche accademiche
 strettamente integrati nella vita dell’università
 creazione di “spazi di affinità” che favoriscono
scambi e interazioni
 sia nelle biblioteche pubbliche
 accrescono l’aspetto “amichevole” con cui si
presentano a un vasto pubblico
 aumentano il coinvogimento delle persone
attraverso la condivisione di pratiche ed
esperienze 34
La biblioteca odierna
 la dimensione “comunitaria” tipica della società
 pervade anche il mondo bibliotecario
 e modifica il tradizionale rapporto fra biblioteca
e utente
 non più basato su un’asettica erogazione di
conoscenze
 ma legato ad aspetti personali ed
“esperienziali”
35
La biblioteca odierna
 importanza delle
comunità nell’analisi
biblioteconomica di
David Lankes
 basata su nuove
prospettive culturali
 tra cui quella
postmoderna ha un
rilievo particolare
36
Visione postmoderna di Lankes
 autore dell’Atlas of new librarianship
 tradotto in italiano come Atlante della
biblioteconomia «moderna»
 si richiama esplicitamente a principi postmoderni:
la conoscenza come costruzione sociale
l’importanza della dimensione locale
 da ciò nascono le “conversazioni”
 intese come interazioni reciproche o “scambio
partecipato”
37
Visione postmoderna di Lankes
 approccio critico verso tutto ciò che è ritenuto
una verità indiscutibile
 idea della conoscenza come processo sociale
che le persone costruiscono giorno dopo giorno
attraverso le loro interazioni
 concetto di “biblioteconomia partecipativa”
 basato sulle idee di inclusione, condivisione,
collaborazione
 e sul ruolo fondamentale delle comunità
38
La biblioteca e la comunità
 importanza delle comunità nelle analisi di
Maffesoli e Lankes
 presenza pervasiva nella società
 forte impatto sulle biblioteche
 che si aprono a notevoli cambiamenti
 sia dal punto di vista dei servizi
 che dell’architettura e della disposizione degli
spazi
39
La biblioteca odierna
 oggi, anche grazie alla spinta delle comunità
 le biblioteche diventano uno spazio di
condivisione
 e non solo di trasmissione e recupero
dell’informazione:
 presenza di ambienti accoglienti e gradevoli
 in cui vi sia la possibilità di socializzare, di
incontrare persone con interessi simili ai propri
 di trovare occasioni di svago oltre che di
discussione e di approfondimento culturale 40
La biblioteca odierna
 le biblioteche come third place (Oldenburg)
 o come Alti Luoghi (Maffesoli):
 spazi di socialità plasmati da affetti ed
emozioni comuni
 in cui vi è una chiara manifestazione delle
comunità che li abitano
 e dove il ritrovarsi insieme, anche senza uno
scopo preciso, ha un importante valore
emotivo e sociale
41
Biblioteche accademiche
 nascita di ambienti innovativi e dinamici
 finalizzati sia a facilitare l’integrazione fra le
funzioni bibliotecarie e le attività accademiche
 sia a incentivare la socializzazione e la
condivisione di pratiche ed esperienze
 Information Commons  spazi e servizi “resi
comuni”)
 Learning Commons  focus sull’apprendimento
42
L’Information Commons di Sheffield
La biblioteca universitaria
di Amsterdam
44
Biblioteche pubbliche
 intese come luoghi inclusivi, relazionali, sociali,
da parte delle diverse comunità di fruitori
 che esprimono motivazioni sempre più legate alle
relazioni interpersonali
 nuove opzioni che vanno al di là della
tradizionale offerta informativa
 ma che rispondono alle richieste delle comunità
 organizzazione di attività e di corsi
 allestimento di veri e propri laboratori in cui gli
utenti possono esprimere attitudini e interessi45
46
Idea Store di Crisp Street, Londra
Biblioteca San Giorgio Pistoia
La biblioteca postmoderna
rivisitata
 riaffermazione in chiave locale e comunitaria
delle idee postmoderne
 evidente corrispondenza con l’odierna realtà
delle biblioteche
 chiara rappresentazione della svolta che esse
hanno messo in atto
 tanto nella gestione dei servizi quanto nella
disposizione degli spazi
47
La biblioteca postmoderna
 c’è una biblioteca che fin dal nome ha voluto
assumere una veste postmoderna
 la Kenyatta University Post Modern Library
 la più grande biblioteca del Kenya ed una delle
prime dieci dell’Africa
 forma architettonica particolare
 organizzazione dei servizi legata alle
esigenze di una specifica comunità
 impiego di strumenti innovativi come i social
media 48
Kenyatta University
Postmodern Library
49
Michele Santoro
La biblioteca postmoderna rivisitata
Grazie dell’attenzione
50

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Michele Santoro - La biblioteca postmoderna rivisitata

  • 1. Le biblioteche di fronte alle sfide del futuro Biblioteca Cantonale di Lugano, 23 ottobre 2015 Michele Santoro La biblioteca postmoderna rivisitata Funzioni, spazi, servizi Michele Santoro, Università di Bologna michele.santoro@unibo.it 1
  • 2. Partiamo dal titolo  La biblioteca postmoderna…  rivisitata  ampia presenza nella letteratura professionale  bibliografia specifica all’indirizzo https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGV mYXVsdGRvbWFpbnxtaWNoZWxlbWFyaWFzYW50b3JvfGd4 OjdjM2RjMDNjMjFkOTc1NzE  rivisitazione di alcune ipotesi e proposte  complemento del titolo: Funzioni, spazi, servizi  indagine di natura biblioteconomica 2
  • 3. Il postmoderno e i suoi “patroni” 3
  • 4. Il postmoderno “una miniera di nozioni tra loro in conflitto” 4
  • 5. Il postmoderno  importanza del “post”:  presa di distanze dalla “modernità” ( fede nella razionalità, nella scienza e nello sviluppo dell’umanità)  rifiuto dell’idea di progresso ( l’uomo come guida della storia)  rifiuto del realismo ( la realtà esiste indipendentemente dalla conoscenza che ne abbiamo di essa) 5
  • 6. Il postmoderno  incredulità verso le metanarrazioni  i grandi racconti della modernità (l’illuminismo, l’idealismo, il marxismo…):  progetti onnicomprensivi e totalizzanti  che si attribuiscono compito di interpretare la storia e guidare l’emancipazione sociale  legittimando istituzioni e pratiche sociali  e dando vita a un sapere predeterminato e univoco 6
  • 7. Il postmoderno  l’epoca odierna è ricca fenomeni che si oppongono alla rigida razionalità modernista  anche in seguito agli sviluppi tecnologici  e alla nascita di forme dinamiche di diffusione delle conoscenze  la società attuale è caratterizzata dalla frammentazione, dalla complessità, dalla pluralità dei punti di vista  crisi delle grandi narrazioni  grande spazio alle piccole narrazioni 7
  • 8. Le piccole narrazioni  forme di conoscenza “locali”  non dipendono da una convalida “dall’alto”  ma sono interne alle comunità in cui si manifestano  sono in grado di esprimere nuovi contenuti  e realizzare una diversa “costruzione di senso”  validata di volta in volta dalle comunità di riferimento 8
  • 9. Il ruolo delle comunità  la società postmoderna è costituita da comunità molteplici e differenziate  ciascuna con i propri valori e i propri simboli  ad esse è affidato il compito di accogliere e validare le conoscenze di volta in volta prodotte distanza enorme rispetto alla modernità in cui il sapere era elaborato e trasmesso in forme unitarie, predeterminate e non negoziabili ._ 9
  • 10. Caratteri del postmoderno  più in generale, il postmoderno si caratterizza per:  il primato della cultura rispetto alla natura  la conseguente “mercificazione” e “massificazione” della cultura  l’esaltazione della differenza fra gli elementi che costituiscono la società diversificazione culturale  l’enfasi sugli aspetti di frammentazione e molteplicità dei punti di vista 10
  • 11. Caratteri del postmoderno  rifiuto dell’idea di una realtà esterna al soggetto costruzione sociale della realtà  gli individui creano diverse visioni del mondo  legittimate dalle diverse comunità di riferimento la conoscenza è socialmente costruita messa in discussione di ogni pretesa di autorità di tipo scientifico, culturale e sociale 11
  • 12. 12
  • 13. Caratteri del postmoderno  sviluppo delle idee postmoderne in architettura, nelle arti visive, in letteratura…  non un nuovo stile  ma un riutilizzo ironico e spregiudicato di forme del passato  in cui è abolita ogni distinzione tra i prodotti alti della cultura e quelli della cultura di massa  il postmoderno come “ironia, gioco metalinguistico, enunciazione al quadrato” (U. Eco) 13
  • 14. Barry Kite, A little postmodern night music 14
  • 15. 15
  • 16. Critiche al postmoderno  Fredric Jameson: il postmoderno come prodotto della colonizzazione della cultura da parte del tardo-capitalismo  Jurgen Habermas: “progetto incompiuto della modernità”  visione neoconservatrice del postmoderno, che esalta gli aspetti più irrazionali e regressivi del pensiero  Maurizio Ferraris: contesta l’idea della realtà come costruzione sociale  esiste una realtà “inemendabile”, indipendente dai nostri punti di vista e “resistente” alle nostre interpretazioni 16
  • 17. Alternative terminologiche  il termine “postmoderno” considerato troppo ambiguo e polisemico, quindi inadeguato  in alternativa:  tarda modernità  società post-tradizionale (Anthony Giddens)  surmodernità (Marc Augé)  modernità liquida (Zygmunt Bauman)  ipermodernità  altermodernità ._ 17
  • 18. Il postmoderno e le biblioteche  ingresso di queste idee nel mondo bibliotecario  il concetto di biblioteca postmoderna declinato a diversi livelli  livello più superficiale  biblioteca condizionata dalle tecnologie  visione erronea: a) il pensiero postmoderno è lontano dal determinismo tecnologico b) molti studiosi considerano la tecnologia una condizione necessaria ma non sufficiente per la definizione della biblioteca postmoderna 18
  • 19. La biblioteca postmoderna  rifiuta il precedente paradigma bibliotecario, fondato su requisiti di ordine, di gerarchia e di razionalità  accoglie la visione della pluralità dei saperi, delle opinioni e dei punti di vista e quindi rifiuta gli aspetti di esclusione e di pregiudizio spesso presenti nelle biblioteche che hanno dato vita ad atteggiamenti autoritari, gerarchizzanti e maschili 19
  • 20. La biblioteca postmoderna  rifiuta le idee di progresso e di supremazia scientifica tipiche della modernità che hanno portato alla creazione di raccolte documentarie perfettamente coerenti con l’ordine del sapere e sistemi di organizzazione delle conoscenze (cataloghi, soggettari, classificazioni…) basati su una visione razionalista e scientificizzante 20
  • 21. La biblioteca postmoderna  afferma l’importanza delle realtà locali  che permettono la nascita e lo sviluppo delle piccole narrazioni le quali danno vita a nuovi contenuti e a una diversa costruzione di senso validata dalle diverse comunità di riferimento 21
  • 22. La biblioteca postmoderna  accoglie l’idea del “decentramento” del sapere che quindi non si può più organizzare in forme unitarie e gerarchiche come nelle classificazioni e nei tesauri  accoglie l’idea che non esiste conoscenza che non sia socialmente costruita la conoscenza è creata dagli individui nella loro continua produzione di senso e validata dalle comunità di riferimento 22
  • 23. La biblioteca postmoderna  decisa riconfigurazione della mission della biblioteca finora basata sull’acquisizione e l’ordinamento dei documenti secondo criteri predefiniti e che oggi invece si concentra sull’utente come depositario di idee e conoscenze  la biblioteca al servizio degli utenti  rilevanti trasformazioni nei servizi (reference, catalogazione, gestione delle raccolte) 23
  • 24. Il servizio di reference  non concepito più come un rapporto ‘gerarchico’  tra un esperto (il bibliotecario) custode di un sapere esclusivo  e un utente privo di strumenti  ma una relazione dinamica tra bibliotecario e utente  il bibliotecario diventa “co-creatore” di conoscenza, facilitatore e guida:  organizza il processo di apprendimento  e fornisce all’utente gli strumenti per un vero e proprio empowerment 24
  • 25. La catalogazione  si riduce l’enfasi tipicamente “modernista” sulla standardizzazione e sulle regole  a vantaggio di un sistema di linee guida capace di venire incontro ai nuovi bisogni degli utenti:  RDA (Resource Description and Access)  concepito come “linee guida piuttosto che un insieme di norme”  “profonda trasformazione dei concetti e della prassi, tale da portare al superamento del termine stesso di catalogazione” 25
  • 26. La gestione delle raccolte  finora basata su criteri rigidi e gerarchicamente orientati  superati dall’attuale dimensione di mutabilità e incertezza  e non adattabili all’ambiente digitale  il nuovo modello può venire dal web:  gli aspetti di fluidità e non sequenzialità  possono attenuare le rigidità che finora hanno condizionato questo servizio 26
  • 27. La biblioteca postmoderna  numerose critiche a questa visione:  subordinazione al paradigma tecnologico (Wisner)  disinteresse verso le collezioni e i loro contenuti (Kruk)  superficialità verso gli aspetti legati all’economia dell’informazione  e svalutazione degli strumenti di organizzazione del sapere come cataloghi, classificazioni, tesauri (Buschman e Brosio) ._27
  • 28. La dimensione odierna  rinnovato interesse verso le idee postmoderne  anche alla luce dei recenti sviluppi intervenuti in ambito tecnologico e sociale:  diffusione planetaria di Internet  aumento enorme delle comunità  fondate su una stretta condivisione di interessi, attitudini e stili di vita  e che trovano ampie possibilità di espressione nell’ambiente digitale 28
  • 29. La dimensione odierna  tematiche esaminate dal sociologo francese Michel Maffesoli  che le inserisce nel solco del postmoderno  offrendo nuove prospettive di analisi della società odierna 29
  • 30. Maffesoli  recupera l’idea delle narrazioni locali e la estende alla situazione attuale  caratterizzata da un numero enorme di comunità  forme di tribalismo:  l’individuo cerca di ritagliarsi spazi emozionali stringendo legami di tipo comunitario  si aggrega cioè con altri individui sulla base di criteri “prossemici”  tende a rivalutare tutto ciò che è locale  e ottiene una forte condivisione di valori 30
  • 31. Maffesoli  “neotribalismo postmoderno”  numero enorne di tribù  che hanno l’obiettivo di condividere sentimenti e idee  questo accentua la frammentazione della società  che diventa una “nebulosa inafferrabile priva di un centro preciso e di periferie ben identificabili” 31
  • 32. La dimensione odierna  raffigurazione dell’attuale realtà socioculturale  contrassegnata da una fortissima interazione fra gli individui  ulteriormente potenziata dalla presenza pervasiva e dominante dei social media  che favoriscono una crescita esponenziale delle comunità  e consentono una condivisione intensa e coinvolgente di opinioni e punti di vista 32
  • 33. I social media e le biblioteche  il fenomeno dei social media dà vita a un’infinità di discussioni e polemiche  ma caratterizza più di ogni altro la dimensione odierna  e coinvolge anche il mondo delle biblioteche:  i social media usati per agevolare i contatti  e migliorare la socialità fra biblioteche e utenti  ma anche per facilitare l’utilizzo dei servizi 33
  • 34. I social media e le biblioteche  usati sia nelle biblioteche accademiche  strettamente integrati nella vita dell’università  creazione di “spazi di affinità” che favoriscono scambi e interazioni  sia nelle biblioteche pubbliche  accrescono l’aspetto “amichevole” con cui si presentano a un vasto pubblico  aumentano il coinvogimento delle persone attraverso la condivisione di pratiche ed esperienze 34
  • 35. La biblioteca odierna  la dimensione “comunitaria” tipica della società  pervade anche il mondo bibliotecario  e modifica il tradizionale rapporto fra biblioteca e utente  non più basato su un’asettica erogazione di conoscenze  ma legato ad aspetti personali ed “esperienziali” 35
  • 36. La biblioteca odierna  importanza delle comunità nell’analisi biblioteconomica di David Lankes  basata su nuove prospettive culturali  tra cui quella postmoderna ha un rilievo particolare 36
  • 37. Visione postmoderna di Lankes  autore dell’Atlas of new librarianship  tradotto in italiano come Atlante della biblioteconomia «moderna»  si richiama esplicitamente a principi postmoderni: la conoscenza come costruzione sociale l’importanza della dimensione locale  da ciò nascono le “conversazioni”  intese come interazioni reciproche o “scambio partecipato” 37
  • 38. Visione postmoderna di Lankes  approccio critico verso tutto ciò che è ritenuto una verità indiscutibile  idea della conoscenza come processo sociale che le persone costruiscono giorno dopo giorno attraverso le loro interazioni  concetto di “biblioteconomia partecipativa”  basato sulle idee di inclusione, condivisione, collaborazione  e sul ruolo fondamentale delle comunità 38
  • 39. La biblioteca e la comunità  importanza delle comunità nelle analisi di Maffesoli e Lankes  presenza pervasiva nella società  forte impatto sulle biblioteche  che si aprono a notevoli cambiamenti  sia dal punto di vista dei servizi  che dell’architettura e della disposizione degli spazi 39
  • 40. La biblioteca odierna  oggi, anche grazie alla spinta delle comunità  le biblioteche diventano uno spazio di condivisione  e non solo di trasmissione e recupero dell’informazione:  presenza di ambienti accoglienti e gradevoli  in cui vi sia la possibilità di socializzare, di incontrare persone con interessi simili ai propri  di trovare occasioni di svago oltre che di discussione e di approfondimento culturale 40
  • 41. La biblioteca odierna  le biblioteche come third place (Oldenburg)  o come Alti Luoghi (Maffesoli):  spazi di socialità plasmati da affetti ed emozioni comuni  in cui vi è una chiara manifestazione delle comunità che li abitano  e dove il ritrovarsi insieme, anche senza uno scopo preciso, ha un importante valore emotivo e sociale 41
  • 42. Biblioteche accademiche  nascita di ambienti innovativi e dinamici  finalizzati sia a facilitare l’integrazione fra le funzioni bibliotecarie e le attività accademiche  sia a incentivare la socializzazione e la condivisione di pratiche ed esperienze  Information Commons  spazi e servizi “resi comuni”)  Learning Commons  focus sull’apprendimento 42
  • 45. Biblioteche pubbliche  intese come luoghi inclusivi, relazionali, sociali, da parte delle diverse comunità di fruitori  che esprimono motivazioni sempre più legate alle relazioni interpersonali  nuove opzioni che vanno al di là della tradizionale offerta informativa  ma che rispondono alle richieste delle comunità  organizzazione di attività e di corsi  allestimento di veri e propri laboratori in cui gli utenti possono esprimere attitudini e interessi45
  • 46. 46 Idea Store di Crisp Street, Londra Biblioteca San Giorgio Pistoia
  • 47. La biblioteca postmoderna rivisitata  riaffermazione in chiave locale e comunitaria delle idee postmoderne  evidente corrispondenza con l’odierna realtà delle biblioteche  chiara rappresentazione della svolta che esse hanno messo in atto  tanto nella gestione dei servizi quanto nella disposizione degli spazi 47
  • 48. La biblioteca postmoderna  c’è una biblioteca che fin dal nome ha voluto assumere una veste postmoderna  la Kenyatta University Post Modern Library  la più grande biblioteca del Kenya ed una delle prime dieci dell’Africa  forma architettonica particolare  organizzazione dei servizi legata alle esigenze di una specifica comunità  impiego di strumenti innovativi come i social media 48
  • 50. Michele Santoro La biblioteca postmoderna rivisitata Grazie dell’attenzione 50