New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Identità e ruoli della biblioteca pubblica: imparare dal passato e riflettere...Anna Galluzzi
A partire da definizioni e posizionamento della biblioteca pubblica rispetto al welfare, ci si interrogherà sui relativi ruoli e funzioni, in particolare durante i periodi di crisi economica e sociale. Attraverso un'esercitazione da svolgere insieme ai partecipanti al corso, si prenderà coscienza dei meccanismi di costruzione e rafforzamento della library faith, di cui si andranno a indagare le origini nell'America del dopoguerra. Anche utilizzando numerosi esempi del contesto italiano e internazionale, si arriverà così a comprendere cosa può essere oggi la biblioteca pubblica e si acquisiranno elementi di progettazione strategica.
Present and future of public libraries under the today's threats and opportunities.
Presente e futuro delle biblioteche pubbliche di fronte alle minacce e opportunità dell'oggi.
Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studioAnna Galluzzi
Argomenti trattati:
• La mission della biblioteca pubblica
• Collocazione della biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Gestire il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
Biblioteche e Wikipedia: Wikipedia come ambiente di lavoro collaborativo per ...Pierfranco Minsenti
La biblioteca connessa: come cambiano le strategie di servizio al tempo dei social network
Milano, Palazzo delle Stelline, 14 marzo 2014
http://www.convegnostelline.it/
Biblioteche pubbliche, welfare e democrazia: sulle tracce di un rapporto diff...Anna Galluzzi
Nel 1946 l'American Library Association commissionò al Social Science Research Council un approfondito ed estensivo studio sulla biblioteca pubblica americana. Fu così costituito un team di scienziati sociali, guidato dal politologo ed economista Robert D. Leigh, per condurre un'indagine, comunemente nota come Public Library Inquiry, i cui risultati furono pubblicati in sette volumi negli anni successivi. Lo studio doveva valutare in termini sociologici, culturali e umani fino a che punto le biblioteche stessero raggiungendo i loro obiettivi e quale fosse il loro contributo attuale e potenziale alla società americana.
A partire da alcuni dati emergenti da una recente indagine che io e Chiara Faggiolani stiamo portando avanti sulle biblioteche pubbliche italiane, il mio intervento si riallaccerà ai risultati della Public Library Inquiry per approfondire la complessità del rapporto tra biblioteche pubbliche, welfare e democrazia al di là della retorica.
Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidanoAnna Galluzzi
L'intervento si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strategie di sviluppo delle biblioteche, in particolare delle biblioteche pubbliche, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dei servizi, a seguito dei rilevanti cambiamenti di contesto intervenuti negli ultimi anni, tra cui la crisi economica globale da un lato e la rivoluzione tecnologica dall’altro. Nello specifico, sono discussi temi quali: il rapporto tra grandi e piccole biblioteche e, dunque, tra centralizzazione e convergenza dei servizi e decentramento e personalizzazione; la dialettica tra ricerca della massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi e necessità di funzionalizzazione degli stessi; la tendenza verso l’ampliamento delle funzioni e la convergenza dei servizi pubblici territoriali negli spazi delle biblioteche; infine, la spinta verso il coinvolgimento degli utenti nella costruzione dei servizi e dei suoi percorsi di sviluppo. L'intervento si conclude con una riflessione su quanto dei cambiamenti in atto nelle biblioteche passi nella percezione pubblica, e a titolo esemplificativo proporrà una riflessione sul recente Rapporto indipendente sulle biblioteche inglesi.
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Biblioteche per tutti? Imparare dal passato e riflettere sul presenteAnna Galluzzi
Il contributo è dedicato a un'analisi storica, sociale e biblioteconomica del ruolo delle biblioteche pubbliche, al fine di suggerire nuove chiavi di comprensione sul dibattito attuale e sulle azioni che le biblioteche possono mettere in atto.
La prima parte dell'incontro ripercorrerà l'evoluzione della struttura e delle funzioni delle biblioteche pubbliche negli ultimi 15-20 anni, con riferimento alle esperienze sia straniere che italiane.
Verranno quindi analizzate le conseguenze della crisi economica e della rivoluzione tecnologica sulla storia più recente delle biblioteche pubbliche, passando in rassegna le attuali sfide e minacce alla loro sopravvivenza.
Anche attraverso la presentazione di esempi, vicende e casi, ci si interrogherà su potenzialità e difficoltà insite nel percorso che va dalla biblioteca tradizionale a quella sociale per arrivare infine a quella partecipativa.
I modelli di riferimento recentemente adottati dalle biblioteche pubbliche verranno approfonditi alla luce di due differenti chiavi di lettura:
1. lo status della biblioteca pubblica all'interno del comparto dei servizi pubblici e del welfare;
2. il dibattito sulle funzioni della public library nell'America degli anni Settanta
Nell'ultima parte dell'incontro si individueranno alcune possibili strategie e linee di azione che le biblioteche pubbliche possono mettere in atto sia a livello gestionale che sul piano dell'azione politica e sociale.
Vivere pericolosamente. La biblioteca pubblica e le sue contraddizioniAnna Galluzzi
A partire dalla storia della public library e dalla sua costante necessità di trovare una legittimazione sociale, passerò in rassegna alcuni nodi che periodicamente ritornano nel dibattito, in particolare nei momenti di crisi: biblioteca per tutti o per una minoranza; utenza propria e impropria; spazio pubblico o civico; buona letteratura o desiderata degli utenti; funzione educativa o intrattenimento; funzione culturale o sociale; attività legate al libro e alla lettura o anche altre.
Il mutamento dei pubblici contemporanei: visitatori, utenti, partecipantiSara Radice
Intervento sul mutamento dei pubblici contemporanei; da visitatori, a utenti, a partecipanti, presentato al seminario Design e valorozzazione del patrimonio culturale, organizzato il 26 febbraio 2015 dal centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana presso l'Archivio di Stato di Milano
Identità e ruoli della biblioteca pubblica: imparare dal passato e riflettere...Anna Galluzzi
A partire da definizioni e posizionamento della biblioteca pubblica rispetto al welfare, ci si interrogherà sui relativi ruoli e funzioni, in particolare durante i periodi di crisi economica e sociale. Attraverso un'esercitazione da svolgere insieme ai partecipanti al corso, si prenderà coscienza dei meccanismi di costruzione e rafforzamento della library faith, di cui si andranno a indagare le origini nell'America del dopoguerra. Anche utilizzando numerosi esempi del contesto italiano e internazionale, si arriverà così a comprendere cosa può essere oggi la biblioteca pubblica e si acquisiranno elementi di progettazione strategica.
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Argomenti trattati:
• La mission della biblioteca pubblica
• Collocazione della biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Gestire il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
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Milano, Palazzo delle Stelline, 14 marzo 2014
http://www.convegnostelline.it/
Biblioteche pubbliche, welfare e democrazia: sulle tracce di un rapporto diff...Anna Galluzzi
Nel 1946 l'American Library Association commissionò al Social Science Research Council un approfondito ed estensivo studio sulla biblioteca pubblica americana. Fu così costituito un team di scienziati sociali, guidato dal politologo ed economista Robert D. Leigh, per condurre un'indagine, comunemente nota come Public Library Inquiry, i cui risultati furono pubblicati in sette volumi negli anni successivi. Lo studio doveva valutare in termini sociologici, culturali e umani fino a che punto le biblioteche stessero raggiungendo i loro obiettivi e quale fosse il loro contributo attuale e potenziale alla società americana.
A partire da alcuni dati emergenti da una recente indagine che io e Chiara Faggiolani stiamo portando avanti sulle biblioteche pubbliche italiane, il mio intervento si riallaccerà ai risultati della Public Library Inquiry per approfondire la complessità del rapporto tra biblioteche pubbliche, welfare e democrazia al di là della retorica.
Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidanoAnna Galluzzi
L'intervento si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strategie di sviluppo delle biblioteche, in particolare delle biblioteche pubbliche, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dei servizi, a seguito dei rilevanti cambiamenti di contesto intervenuti negli ultimi anni, tra cui la crisi economica globale da un lato e la rivoluzione tecnologica dall’altro. Nello specifico, sono discussi temi quali: il rapporto tra grandi e piccole biblioteche e, dunque, tra centralizzazione e convergenza dei servizi e decentramento e personalizzazione; la dialettica tra ricerca della massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi e necessità di funzionalizzazione degli stessi; la tendenza verso l’ampliamento delle funzioni e la convergenza dei servizi pubblici territoriali negli spazi delle biblioteche; infine, la spinta verso il coinvolgimento degli utenti nella costruzione dei servizi e dei suoi percorsi di sviluppo. L'intervento si conclude con una riflessione su quanto dei cambiamenti in atto nelle biblioteche passi nella percezione pubblica, e a titolo esemplificativo proporrà una riflessione sul recente Rapporto indipendente sulle biblioteche inglesi.
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Biblioteche per tutti? Imparare dal passato e riflettere sul presenteAnna Galluzzi
Il contributo è dedicato a un'analisi storica, sociale e biblioteconomica del ruolo delle biblioteche pubbliche, al fine di suggerire nuove chiavi di comprensione sul dibattito attuale e sulle azioni che le biblioteche possono mettere in atto.
La prima parte dell'incontro ripercorrerà l'evoluzione della struttura e delle funzioni delle biblioteche pubbliche negli ultimi 15-20 anni, con riferimento alle esperienze sia straniere che italiane.
Verranno quindi analizzate le conseguenze della crisi economica e della rivoluzione tecnologica sulla storia più recente delle biblioteche pubbliche, passando in rassegna le attuali sfide e minacce alla loro sopravvivenza.
Anche attraverso la presentazione di esempi, vicende e casi, ci si interrogherà su potenzialità e difficoltà insite nel percorso che va dalla biblioteca tradizionale a quella sociale per arrivare infine a quella partecipativa.
I modelli di riferimento recentemente adottati dalle biblioteche pubbliche verranno approfonditi alla luce di due differenti chiavi di lettura:
1. lo status della biblioteca pubblica all'interno del comparto dei servizi pubblici e del welfare;
2. il dibattito sulle funzioni della public library nell'America degli anni Settanta
Nell'ultima parte dell'incontro si individueranno alcune possibili strategie e linee di azione che le biblioteche pubbliche possono mettere in atto sia a livello gestionale che sul piano dell'azione politica e sociale.
Vivere pericolosamente. La biblioteca pubblica e le sue contraddizioniAnna Galluzzi
A partire dalla storia della public library e dalla sua costante necessità di trovare una legittimazione sociale, passerò in rassegna alcuni nodi che periodicamente ritornano nel dibattito, in particolare nei momenti di crisi: biblioteca per tutti o per una minoranza; utenza propria e impropria; spazio pubblico o civico; buona letteratura o desiderata degli utenti; funzione educativa o intrattenimento; funzione culturale o sociale; attività legate al libro e alla lettura o anche altre.
Il mutamento dei pubblici contemporanei: visitatori, utenti, partecipantiSara Radice
Intervento sul mutamento dei pubblici contemporanei; da visitatori, a utenti, a partecipanti, presentato al seminario Design e valorozzazione del patrimonio culturale, organizzato il 26 febbraio 2015 dal centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana presso l'Archivio di Stato di Milano
Michele Santoro - La biblioteca postmoderna rivisitata
1. Le biblioteche di fronte alle sfide del futuro
Biblioteca Cantonale di Lugano, 23 ottobre 2015
Michele Santoro
La biblioteca postmoderna rivisitata
Funzioni, spazi, servizi
Michele Santoro, Università di Bologna
michele.santoro@unibo.it 1
2. Partiamo dal titolo
La biblioteca postmoderna…
rivisitata
ampia presenza nella letteratura professionale
bibliografia specifica all’indirizzo
https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGV
mYXVsdGRvbWFpbnxtaWNoZWxlbWFyaWFzYW50b3JvfGd4
OjdjM2RjMDNjMjFkOTc1NzE
rivisitazione di alcune ipotesi e proposte
complemento del titolo: Funzioni, spazi, servizi
indagine di natura biblioteconomica 2
5. Il postmoderno
importanza del “post”:
presa di distanze dalla “modernità” ( fede
nella razionalità, nella scienza e nello sviluppo
dell’umanità)
rifiuto dell’idea di progresso ( l’uomo come
guida della storia)
rifiuto del realismo ( la realtà esiste
indipendentemente dalla conoscenza che ne
abbiamo di essa)
5
6. Il postmoderno
incredulità verso le metanarrazioni
i grandi racconti della modernità (l’illuminismo,
l’idealismo, il marxismo…):
progetti onnicomprensivi e totalizzanti
che si attribuiscono compito di interpretare la
storia e guidare l’emancipazione sociale
legittimando istituzioni e pratiche sociali
e dando vita a un sapere predeterminato e
univoco
6
7. Il postmoderno
l’epoca odierna è ricca fenomeni che si
oppongono alla rigida razionalità modernista
anche in seguito agli sviluppi tecnologici
e alla nascita di forme dinamiche di diffusione
delle conoscenze
la società attuale è caratterizzata dalla
frammentazione, dalla complessità, dalla
pluralità dei punti di vista
crisi delle grandi narrazioni
grande spazio alle piccole narrazioni 7
8. Le piccole narrazioni
forme di conoscenza “locali”
non dipendono da una convalida “dall’alto”
ma sono interne alle comunità in cui si
manifestano
sono in grado di esprimere nuovi contenuti
e realizzare una diversa “costruzione di senso”
validata di volta in volta dalle comunità di
riferimento
8
9. Il ruolo delle comunità
la società postmoderna è costituita da comunità
molteplici e differenziate
ciascuna con i propri valori e i propri simboli
ad esse è affidato il compito di accogliere e
validare le conoscenze di volta in volta prodotte
distanza enorme rispetto alla modernità
in cui il sapere era elaborato e trasmesso in
forme unitarie, predeterminate e non
negoziabili ._
9
10. Caratteri del postmoderno
più in generale, il postmoderno si caratterizza per:
il primato della cultura rispetto alla natura
la conseguente “mercificazione” e
“massificazione” della cultura
l’esaltazione della differenza fra gli elementi che
costituiscono la società
diversificazione culturale
l’enfasi sugli aspetti di frammentazione e
molteplicità dei punti di vista
10
11. Caratteri del postmoderno
rifiuto dell’idea di una realtà esterna al soggetto
costruzione sociale della realtà
gli individui creano diverse visioni del mondo
legittimate dalle diverse comunità di riferimento
la conoscenza è socialmente costruita
messa in discussione di ogni pretesa di
autorità di tipo scientifico, culturale e sociale
11
13. Caratteri del postmoderno
sviluppo delle idee postmoderne in architettura,
nelle arti visive, in letteratura…
non un nuovo stile
ma un riutilizzo ironico e spregiudicato di
forme del passato
in cui è abolita ogni distinzione tra i prodotti
alti della cultura e quelli della cultura di massa
il postmoderno come “ironia, gioco
metalinguistico, enunciazione al quadrato” (U.
Eco) 13
16. Critiche al postmoderno
Fredric Jameson: il postmoderno come prodotto
della colonizzazione della cultura da parte del
tardo-capitalismo
Jurgen Habermas: “progetto incompiuto della
modernità” visione neoconservatrice del
postmoderno, che esalta gli aspetti più irrazionali
e regressivi del pensiero
Maurizio Ferraris: contesta l’idea della realtà
come costruzione sociale esiste una realtà
“inemendabile”, indipendente dai nostri punti di
vista e “resistente” alle nostre interpretazioni
16
17. Alternative terminologiche
il termine “postmoderno” considerato troppo
ambiguo e polisemico, quindi inadeguato
in alternativa:
tarda modernità
società post-tradizionale (Anthony Giddens)
surmodernità (Marc Augé)
modernità liquida (Zygmunt Bauman)
ipermodernità
altermodernità ._
17
18. Il postmoderno e le biblioteche
ingresso di queste idee nel mondo bibliotecario
il concetto di biblioteca postmoderna declinato a
diversi livelli
livello più superficiale biblioteca condizionata
dalle tecnologie visione erronea:
a) il pensiero postmoderno è lontano dal
determinismo tecnologico
b) molti studiosi considerano la tecnologia una
condizione necessaria ma non sufficiente per
la definizione della biblioteca postmoderna 18
19. La biblioteca postmoderna
rifiuta il precedente paradigma bibliotecario,
fondato su requisiti di ordine, di gerarchia e di
razionalità
accoglie la visione della pluralità dei saperi,
delle opinioni e dei punti di vista
e quindi rifiuta gli aspetti di esclusione e di
pregiudizio spesso presenti nelle biblioteche
che hanno dato vita ad atteggiamenti
autoritari, gerarchizzanti e maschili
19
20. La biblioteca postmoderna
rifiuta le idee di progresso e di supremazia
scientifica tipiche della modernità
che hanno portato alla creazione di raccolte
documentarie perfettamente coerenti con
l’ordine del sapere
e sistemi di organizzazione delle conoscenze
(cataloghi, soggettari, classificazioni…) basati
su una visione razionalista e scientificizzante
20
21. La biblioteca postmoderna
afferma l’importanza delle realtà locali
che permettono la nascita e lo sviluppo delle
piccole narrazioni
le quali danno vita a nuovi contenuti e a una
diversa costruzione di senso
validata dalle diverse comunità di riferimento
21
22. La biblioteca postmoderna
accoglie l’idea del “decentramento” del sapere
che quindi non si può più organizzare in
forme unitarie e gerarchiche come nelle
classificazioni e nei tesauri
accoglie l’idea che non esiste conoscenza che
non sia socialmente costruita
la conoscenza è creata dagli individui nella
loro continua produzione di senso
e validata dalle comunità di riferimento
22
23. La biblioteca postmoderna
decisa riconfigurazione della mission della
biblioteca
finora basata sull’acquisizione e
l’ordinamento dei documenti secondo criteri
predefiniti
e che oggi invece si concentra sull’utente
come depositario di idee e conoscenze
la biblioteca al servizio degli utenti
rilevanti trasformazioni nei servizi (reference,
catalogazione, gestione delle raccolte) 23
24. Il servizio di reference
non concepito più come un rapporto ‘gerarchico’
tra un esperto (il bibliotecario) custode di un
sapere esclusivo
e un utente privo di strumenti
ma una relazione dinamica tra bibliotecario e
utente
il bibliotecario diventa “co-creatore” di
conoscenza, facilitatore e guida:
organizza il processo di apprendimento
e fornisce all’utente gli strumenti per un vero e
proprio empowerment 24
25. La catalogazione
si riduce l’enfasi tipicamente “modernista” sulla
standardizzazione e sulle regole
a vantaggio di un sistema di linee guida capace
di venire incontro ai nuovi bisogni degli utenti:
RDA (Resource Description and Access)
concepito come “linee guida piuttosto che un
insieme di norme”
“profonda trasformazione dei concetti e della
prassi, tale da portare al superamento del
termine stesso di catalogazione” 25
26. La gestione delle raccolte
finora basata su criteri rigidi e gerarchicamente
orientati
superati dall’attuale dimensione di mutabilità e
incertezza
e non adattabili all’ambiente digitale
il nuovo modello può venire dal web:
gli aspetti di fluidità e non sequenzialità
possono attenuare le rigidità che finora hanno
condizionato questo servizio
26
27. La biblioteca postmoderna
numerose critiche a questa visione:
subordinazione al paradigma tecnologico
(Wisner)
disinteresse verso le collezioni e i loro
contenuti (Kruk)
superficialità verso gli aspetti legati
all’economia dell’informazione
e svalutazione degli strumenti di
organizzazione del sapere come cataloghi,
classificazioni, tesauri (Buschman e Brosio) ._27
28. La dimensione odierna
rinnovato interesse verso le idee postmoderne
anche alla luce dei recenti sviluppi intervenuti in
ambito tecnologico e sociale:
diffusione planetaria di Internet
aumento enorme delle comunità
fondate su una stretta condivisione di
interessi, attitudini e stili di vita
e che trovano ampie possibilità di
espressione nell’ambiente digitale
28
29. La dimensione odierna
tematiche esaminate
dal sociologo francese
Michel Maffesoli
che le inserisce nel
solco del postmoderno
offrendo nuove
prospettive di analisi
della società odierna
29
30. Maffesoli
recupera l’idea delle narrazioni locali e la
estende alla situazione attuale
caratterizzata da un numero enorme di
comunità forme di tribalismo:
l’individuo cerca di ritagliarsi spazi emozionali
stringendo legami di tipo comunitario
si aggrega cioè con altri individui sulla base
di criteri “prossemici”
tende a rivalutare tutto ciò che è locale
e ottiene una forte condivisione di valori 30
31. Maffesoli
“neotribalismo postmoderno”
numero enorne di tribù
che hanno l’obiettivo di condividere
sentimenti e idee
questo accentua la frammentazione della
società
che diventa una “nebulosa inafferrabile priva
di un centro preciso e di periferie ben
identificabili”
31
32. La dimensione odierna
raffigurazione dell’attuale realtà socioculturale
contrassegnata da una fortissima interazione
fra gli individui
ulteriormente potenziata dalla presenza
pervasiva e dominante dei social media
che favoriscono una crescita esponenziale
delle comunità
e consentono una condivisione intensa e
coinvolgente di opinioni e punti di vista
32
33. I social media e le biblioteche
il fenomeno dei social media dà vita a un’infinità
di discussioni e polemiche
ma caratterizza più di ogni altro la dimensione
odierna
e coinvolge anche il mondo delle biblioteche:
i social media usati per agevolare i contatti
e migliorare la socialità fra biblioteche e utenti
ma anche per facilitare l’utilizzo dei servizi
33
34. I social media e le biblioteche
usati sia nelle biblioteche accademiche
strettamente integrati nella vita dell’università
creazione di “spazi di affinità” che favoriscono
scambi e interazioni
sia nelle biblioteche pubbliche
accrescono l’aspetto “amichevole” con cui si
presentano a un vasto pubblico
aumentano il coinvogimento delle persone
attraverso la condivisione di pratiche ed
esperienze 34
35. La biblioteca odierna
la dimensione “comunitaria” tipica della società
pervade anche il mondo bibliotecario
e modifica il tradizionale rapporto fra biblioteca
e utente
non più basato su un’asettica erogazione di
conoscenze
ma legato ad aspetti personali ed
“esperienziali”
35
36. La biblioteca odierna
importanza delle
comunità nell’analisi
biblioteconomica di
David Lankes
basata su nuove
prospettive culturali
tra cui quella
postmoderna ha un
rilievo particolare
36
37. Visione postmoderna di Lankes
autore dell’Atlas of new librarianship
tradotto in italiano come Atlante della
biblioteconomia «moderna»
si richiama esplicitamente a principi postmoderni:
la conoscenza come costruzione sociale
l’importanza della dimensione locale
da ciò nascono le “conversazioni”
intese come interazioni reciproche o “scambio
partecipato”
37
38. Visione postmoderna di Lankes
approccio critico verso tutto ciò che è ritenuto
una verità indiscutibile
idea della conoscenza come processo sociale
che le persone costruiscono giorno dopo giorno
attraverso le loro interazioni
concetto di “biblioteconomia partecipativa”
basato sulle idee di inclusione, condivisione,
collaborazione
e sul ruolo fondamentale delle comunità
38
39. La biblioteca e la comunità
importanza delle comunità nelle analisi di
Maffesoli e Lankes
presenza pervasiva nella società
forte impatto sulle biblioteche
che si aprono a notevoli cambiamenti
sia dal punto di vista dei servizi
che dell’architettura e della disposizione degli
spazi
39
40. La biblioteca odierna
oggi, anche grazie alla spinta delle comunità
le biblioteche diventano uno spazio di
condivisione
e non solo di trasmissione e recupero
dell’informazione:
presenza di ambienti accoglienti e gradevoli
in cui vi sia la possibilità di socializzare, di
incontrare persone con interessi simili ai propri
di trovare occasioni di svago oltre che di
discussione e di approfondimento culturale 40
41. La biblioteca odierna
le biblioteche come third place (Oldenburg)
o come Alti Luoghi (Maffesoli):
spazi di socialità plasmati da affetti ed
emozioni comuni
in cui vi è una chiara manifestazione delle
comunità che li abitano
e dove il ritrovarsi insieme, anche senza uno
scopo preciso, ha un importante valore
emotivo e sociale
41
42. Biblioteche accademiche
nascita di ambienti innovativi e dinamici
finalizzati sia a facilitare l’integrazione fra le
funzioni bibliotecarie e le attività accademiche
sia a incentivare la socializzazione e la
condivisione di pratiche ed esperienze
Information Commons spazi e servizi “resi
comuni”)
Learning Commons focus sull’apprendimento
42
45. Biblioteche pubbliche
intese come luoghi inclusivi, relazionali, sociali,
da parte delle diverse comunità di fruitori
che esprimono motivazioni sempre più legate alle
relazioni interpersonali
nuove opzioni che vanno al di là della
tradizionale offerta informativa
ma che rispondono alle richieste delle comunità
organizzazione di attività e di corsi
allestimento di veri e propri laboratori in cui gli
utenti possono esprimere attitudini e interessi45
46. 46
Idea Store di Crisp Street, Londra
Biblioteca San Giorgio Pistoia
47. La biblioteca postmoderna
rivisitata
riaffermazione in chiave locale e comunitaria
delle idee postmoderne
evidente corrispondenza con l’odierna realtà
delle biblioteche
chiara rappresentazione della svolta che esse
hanno messo in atto
tanto nella gestione dei servizi quanto nella
disposizione degli spazi
47
48. La biblioteca postmoderna
c’è una biblioteca che fin dal nome ha voluto
assumere una veste postmoderna
la Kenyatta University Post Modern Library
la più grande biblioteca del Kenya ed una delle
prime dieci dell’Africa
forma architettonica particolare
organizzazione dei servizi legata alle
esigenze di una specifica comunità
impiego di strumenti innovativi come i social
media 48