Present and future of public libraries under the today's threats and opportunities.
Presente e futuro delle biblioteche pubbliche di fronte alle minacce e opportunità dell'oggi.
Biblioteche per tutti? Imparare dal passato e riflettere sul presenteAnna Galluzzi
Il contributo è dedicato a un'analisi storica, sociale e biblioteconomica del ruolo delle biblioteche pubbliche, al fine di suggerire nuove chiavi di comprensione sul dibattito attuale e sulle azioni che le biblioteche possono mettere in atto.
La prima parte dell'incontro ripercorrerà l'evoluzione della struttura e delle funzioni delle biblioteche pubbliche negli ultimi 15-20 anni, con riferimento alle esperienze sia straniere che italiane.
Verranno quindi analizzate le conseguenze della crisi economica e della rivoluzione tecnologica sulla storia più recente delle biblioteche pubbliche, passando in rassegna le attuali sfide e minacce alla loro sopravvivenza.
Anche attraverso la presentazione di esempi, vicende e casi, ci si interrogherà su potenzialità e difficoltà insite nel percorso che va dalla biblioteca tradizionale a quella sociale per arrivare infine a quella partecipativa.
I modelli di riferimento recentemente adottati dalle biblioteche pubbliche verranno approfonditi alla luce di due differenti chiavi di lettura:
1. lo status della biblioteca pubblica all'interno del comparto dei servizi pubblici e del welfare;
2. il dibattito sulle funzioni della public library nell'America degli anni Settanta
Nell'ultima parte dell'incontro si individueranno alcune possibili strategie e linee di azione che le biblioteche pubbliche possono mettere in atto sia a livello gestionale che sul piano dell'azione politica e sociale.
Biblioteche: accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globaleAnna Galluzzi
A partire dal tradizionale ruolo svolto dalle biblioteche nei processi di accesso alla conoscenza, l'articolo si interroga su come cambia tale posizionamento nell'ecosistema informativo determinato dall'avvento del digitale. L'obiettivo è quello di valutare le possibili strategie per ricondurre a unità il piano di azione locale e quello globale, avendo chiari i diversi livelli a cui può essere declinata la mission delle biblioteche (da quello socio-culturale a quello tipologico, infine a quello istituzionale) e le relazioni tra governance e azioni intraprese. In particolare si propongono percorsi di sviluppo, a livello territoriale e di rete, in quattro aree: semplicità, visibilità, partecipazione e inclusività. Dopo una breve ricognizione degli ostacoli interni ed esterni al raggiungimento di tali obiettivi, l'articolo propone alcune raccomandazioni utili per i bibliotecari.
L’esperienza dei Bibliopoint di Roma, di Giovanna Micaglio (Biblioteche di Roma)Luisa Marquardt
Giovanna Micaglio, Responsabile dei Servizi Studi, Università, Scuola, PCTO e coordinatrice della Rete Bibliopoint dell’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale, illustra la genesi, le caratteristiche, lo sviluppo e lo stato dell'arte del servizio Bibliopoint.
Sono 43 i Bibliopoint di Roma, esempio virtuoso di cooperazione tra l’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale e le scuole romane.
I Bibliopoint si sono rivelati nell’arco di 17 anni una realtà costantemente in crescita e fortemente radicata nel quartiere costituendo a volte l’unica istituzione in grado di soddisfare i bisogni culturali dei cittadini nelle zone più isolate del vasto e problematico territorio di Roma Capitale.
Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidanoAnna Galluzzi
L'intervento si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strategie di sviluppo delle biblioteche, in particolare delle biblioteche pubbliche, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dei servizi, a seguito dei rilevanti cambiamenti di contesto intervenuti negli ultimi anni, tra cui la crisi economica globale da un lato e la rivoluzione tecnologica dall’altro. Nello specifico, sono discussi temi quali: il rapporto tra grandi e piccole biblioteche e, dunque, tra centralizzazione e convergenza dei servizi e decentramento e personalizzazione; la dialettica tra ricerca della massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi e necessità di funzionalizzazione degli stessi; la tendenza verso l’ampliamento delle funzioni e la convergenza dei servizi pubblici territoriali negli spazi delle biblioteche; infine, la spinta verso il coinvolgimento degli utenti nella costruzione dei servizi e dei suoi percorsi di sviluppo. L'intervento si conclude con una riflessione su quanto dei cambiamenti in atto nelle biblioteche passi nella percezione pubblica, e a titolo esemplificativo proporrà una riflessione sul recente Rapporto indipendente sulle biblioteche inglesi.
Present and future of public libraries under the today's threats and opportunities.
Presente e futuro delle biblioteche pubbliche di fronte alle minacce e opportunità dell'oggi.
Biblioteche per tutti? Imparare dal passato e riflettere sul presenteAnna Galluzzi
Il contributo è dedicato a un'analisi storica, sociale e biblioteconomica del ruolo delle biblioteche pubbliche, al fine di suggerire nuove chiavi di comprensione sul dibattito attuale e sulle azioni che le biblioteche possono mettere in atto.
La prima parte dell'incontro ripercorrerà l'evoluzione della struttura e delle funzioni delle biblioteche pubbliche negli ultimi 15-20 anni, con riferimento alle esperienze sia straniere che italiane.
Verranno quindi analizzate le conseguenze della crisi economica e della rivoluzione tecnologica sulla storia più recente delle biblioteche pubbliche, passando in rassegna le attuali sfide e minacce alla loro sopravvivenza.
Anche attraverso la presentazione di esempi, vicende e casi, ci si interrogherà su potenzialità e difficoltà insite nel percorso che va dalla biblioteca tradizionale a quella sociale per arrivare infine a quella partecipativa.
I modelli di riferimento recentemente adottati dalle biblioteche pubbliche verranno approfonditi alla luce di due differenti chiavi di lettura:
1. lo status della biblioteca pubblica all'interno del comparto dei servizi pubblici e del welfare;
2. il dibattito sulle funzioni della public library nell'America degli anni Settanta
Nell'ultima parte dell'incontro si individueranno alcune possibili strategie e linee di azione che le biblioteche pubbliche possono mettere in atto sia a livello gestionale che sul piano dell'azione politica e sociale.
Biblioteche: accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globaleAnna Galluzzi
A partire dal tradizionale ruolo svolto dalle biblioteche nei processi di accesso alla conoscenza, l'articolo si interroga su come cambia tale posizionamento nell'ecosistema informativo determinato dall'avvento del digitale. L'obiettivo è quello di valutare le possibili strategie per ricondurre a unità il piano di azione locale e quello globale, avendo chiari i diversi livelli a cui può essere declinata la mission delle biblioteche (da quello socio-culturale a quello tipologico, infine a quello istituzionale) e le relazioni tra governance e azioni intraprese. In particolare si propongono percorsi di sviluppo, a livello territoriale e di rete, in quattro aree: semplicità, visibilità, partecipazione e inclusività. Dopo una breve ricognizione degli ostacoli interni ed esterni al raggiungimento di tali obiettivi, l'articolo propone alcune raccomandazioni utili per i bibliotecari.
L’esperienza dei Bibliopoint di Roma, di Giovanna Micaglio (Biblioteche di Roma)Luisa Marquardt
Giovanna Micaglio, Responsabile dei Servizi Studi, Università, Scuola, PCTO e coordinatrice della Rete Bibliopoint dell’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale, illustra la genesi, le caratteristiche, lo sviluppo e lo stato dell'arte del servizio Bibliopoint.
Sono 43 i Bibliopoint di Roma, esempio virtuoso di cooperazione tra l’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale e le scuole romane.
I Bibliopoint si sono rivelati nell’arco di 17 anni una realtà costantemente in crescita e fortemente radicata nel quartiere costituendo a volte l’unica istituzione in grado di soddisfare i bisogni culturali dei cittadini nelle zone più isolate del vasto e problematico territorio di Roma Capitale.
Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidanoAnna Galluzzi
L'intervento si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strategie di sviluppo delle biblioteche, in particolare delle biblioteche pubbliche, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dei servizi, a seguito dei rilevanti cambiamenti di contesto intervenuti negli ultimi anni, tra cui la crisi economica globale da un lato e la rivoluzione tecnologica dall’altro. Nello specifico, sono discussi temi quali: il rapporto tra grandi e piccole biblioteche e, dunque, tra centralizzazione e convergenza dei servizi e decentramento e personalizzazione; la dialettica tra ricerca della massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi e necessità di funzionalizzazione degli stessi; la tendenza verso l’ampliamento delle funzioni e la convergenza dei servizi pubblici territoriali negli spazi delle biblioteche; infine, la spinta verso il coinvolgimento degli utenti nella costruzione dei servizi e dei suoi percorsi di sviluppo. L'intervento si conclude con una riflessione su quanto dei cambiamenti in atto nelle biblioteche passi nella percezione pubblica, e a titolo esemplificativo proporrà una riflessione sul recente Rapporto indipendente sulle biblioteche inglesi.
Le mille e una aspettativa: i bibliotecari pubblici di fronte al mondo che ca...Anna Galluzzi
L'intervento costituisce l'avvio di una riflessione che sarà sviluppata più ampiamente nei prossimi mesi a partire da una ricerca che verrà svolta insieme a Chiara Faggiolani. La ricerca ha lo scopo di fare emergere tendenze, aspettative e bisogni comuni relativi alle nuove sedi bibliotecarie ad ampio spettro e bassa soglia, sempre più «luogo di approdo di numerose "derive urbane" e di emersione di una domanda sociale, più o meno latente, presente nel territorio». I bibliotecari sono dunque chiamati a interpretare, oltre a quelli tradizionali, ruoli sempre più ampi e diversificati: attivi social manager, esperti di tecnologie per la gestione e l'utilizzo degli ebook, collaboratori di Wikipedia, animatori culturali a tutto tondo, gestori di makerspaces, facilitatori dell'apprendimento e della creazione di conoscenza, formatori nell'ambito della digital and information literacy, attori del welfare sociale nei servizi legati all'occupazione, alla salute, agli immigrati. L'esito è un senso di inadeguatezza e di spaesamento in alcuni casi, ovvero una scelta basata su propensioni e preferenze individuali in altri. La sfida è capire fin dove si possono ampliare i margini delle competenze del bibliotecario pubblico e da che punto in poi bisogna ragionare sulla complementarità e la compresenza di figure professionali differenti, in un generale ripensamento del welfare locale e dell'uso degli spazi bibliotecari.
Misurare il valore è possibile? La valutazione d'impatto delle bibliotecheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al 16. workshop Teca del mediterraneo, "Costruire comunità nel presente per creare futuro: il nuovo ruolo delle Biblioteche e dei Centri di documentazione"
Identità e ruoli della biblioteca pubblica: imparare dal passato e riflettere...Anna Galluzzi
A partire da definizioni e posizionamento della biblioteca pubblica rispetto al welfare, ci si interrogherà sui relativi ruoli e funzioni, in particolare durante i periodi di crisi economica e sociale. Attraverso un'esercitazione da svolgere insieme ai partecipanti al corso, si prenderà coscienza dei meccanismi di costruzione e rafforzamento della library faith, di cui si andranno a indagare le origini nell'America del dopoguerra. Anche utilizzando numerosi esempi del contesto italiano e internazionale, si arriverà così a comprendere cosa può essere oggi la biblioteca pubblica e si acquisiranno elementi di progettazione strategica.
Information literacy: formare nuove competenze nelle biblioteche pubblicheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al Convegno delle Stelline 2016 (http://www.convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=4), che presenta, con alcune riflessioni, i risultati dell'indagine - condotta dal Gruppo di studio AIB sull'Information Literacy - sulle attività di information literacy svolte negli ultimi anni dalle biblioteche pubbliche.
Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studioAnna Galluzzi
Argomenti trattati:
• La mission della biblioteca pubblica
• Collocazione della biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Gestire il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
Vivere pericolosamente. La biblioteca pubblica e le sue contraddizioniAnna Galluzzi
A partire dalla storia della public library e dalla sua costante necessità di trovare una legittimazione sociale, passerò in rassegna alcuni nodi che periodicamente ritornano nel dibattito, in particolare nei momenti di crisi: biblioteca per tutti o per una minoranza; utenza propria e impropria; spazio pubblico o civico; buona letteratura o desiderata degli utenti; funzione educativa o intrattenimento; funzione culturale o sociale; attività legate al libro e alla lettura o anche altre.
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
56º Congresso nazionale AIB.
Accesso aperto alla conoscenza. Accesso libero alla biblioteca.
Firenze, Palazzo dei Congressi
3–5 novembre 2010.
http://www.aib.it/aib/congr/c56/prog.htm3
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Biblioteche pubbliche, welfare e democrazia: sulle tracce di un rapporto diff...Anna Galluzzi
Nel 1946 l'American Library Association commissionò al Social Science Research Council un approfondito ed estensivo studio sulla biblioteca pubblica americana. Fu così costituito un team di scienziati sociali, guidato dal politologo ed economista Robert D. Leigh, per condurre un'indagine, comunemente nota come Public Library Inquiry, i cui risultati furono pubblicati in sette volumi negli anni successivi. Lo studio doveva valutare in termini sociologici, culturali e umani fino a che punto le biblioteche stessero raggiungendo i loro obiettivi e quale fosse il loro contributo attuale e potenziale alla società americana.
A partire da alcuni dati emergenti da una recente indagine che io e Chiara Faggiolani stiamo portando avanti sulle biblioteche pubbliche italiane, il mio intervento si riallaccerà ai risultati della Public Library Inquiry per approfondire la complessità del rapporto tra biblioteche pubbliche, welfare e democrazia al di là della retorica.
Servizi di reference e assistenza al pubblicospanero
LA BIBLIOTECA PUBBLICA E IL TERRITORIO: CORSO DI AGGIORNAMENTO PER BIBLIOTECARI E VOLONTARI NEL NOVARESE I servizi di reference e assistenza al pubblico
Le mille e una aspettativa: i bibliotecari pubblici di fronte al mondo che ca...Anna Galluzzi
L'intervento costituisce l'avvio di una riflessione che sarà sviluppata più ampiamente nei prossimi mesi a partire da una ricerca che verrà svolta insieme a Chiara Faggiolani. La ricerca ha lo scopo di fare emergere tendenze, aspettative e bisogni comuni relativi alle nuove sedi bibliotecarie ad ampio spettro e bassa soglia, sempre più «luogo di approdo di numerose "derive urbane" e di emersione di una domanda sociale, più o meno latente, presente nel territorio». I bibliotecari sono dunque chiamati a interpretare, oltre a quelli tradizionali, ruoli sempre più ampi e diversificati: attivi social manager, esperti di tecnologie per la gestione e l'utilizzo degli ebook, collaboratori di Wikipedia, animatori culturali a tutto tondo, gestori di makerspaces, facilitatori dell'apprendimento e della creazione di conoscenza, formatori nell'ambito della digital and information literacy, attori del welfare sociale nei servizi legati all'occupazione, alla salute, agli immigrati. L'esito è un senso di inadeguatezza e di spaesamento in alcuni casi, ovvero una scelta basata su propensioni e preferenze individuali in altri. La sfida è capire fin dove si possono ampliare i margini delle competenze del bibliotecario pubblico e da che punto in poi bisogna ragionare sulla complementarità e la compresenza di figure professionali differenti, in un generale ripensamento del welfare locale e dell'uso degli spazi bibliotecari.
Misurare il valore è possibile? La valutazione d'impatto delle bibliotecheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al 16. workshop Teca del mediterraneo, "Costruire comunità nel presente per creare futuro: il nuovo ruolo delle Biblioteche e dei Centri di documentazione"
Identità e ruoli della biblioteca pubblica: imparare dal passato e riflettere...Anna Galluzzi
A partire da definizioni e posizionamento della biblioteca pubblica rispetto al welfare, ci si interrogherà sui relativi ruoli e funzioni, in particolare durante i periodi di crisi economica e sociale. Attraverso un'esercitazione da svolgere insieme ai partecipanti al corso, si prenderà coscienza dei meccanismi di costruzione e rafforzamento della library faith, di cui si andranno a indagare le origini nell'America del dopoguerra. Anche utilizzando numerosi esempi del contesto italiano e internazionale, si arriverà così a comprendere cosa può essere oggi la biblioteca pubblica e si acquisiranno elementi di progettazione strategica.
Information literacy: formare nuove competenze nelle biblioteche pubblicheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al Convegno delle Stelline 2016 (http://www.convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=4), che presenta, con alcune riflessioni, i risultati dell'indagine - condotta dal Gruppo di studio AIB sull'Information Literacy - sulle attività di information literacy svolte negli ultimi anni dalle biblioteche pubbliche.
Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studioAnna Galluzzi
Argomenti trattati:
• La mission della biblioteca pubblica
• Collocazione della biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Gestire il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
Vivere pericolosamente. La biblioteca pubblica e le sue contraddizioniAnna Galluzzi
A partire dalla storia della public library e dalla sua costante necessità di trovare una legittimazione sociale, passerò in rassegna alcuni nodi che periodicamente ritornano nel dibattito, in particolare nei momenti di crisi: biblioteca per tutti o per una minoranza; utenza propria e impropria; spazio pubblico o civico; buona letteratura o desiderata degli utenti; funzione educativa o intrattenimento; funzione culturale o sociale; attività legate al libro e alla lettura o anche altre.
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
56º Congresso nazionale AIB.
Accesso aperto alla conoscenza. Accesso libero alla biblioteca.
Firenze, Palazzo dei Congressi
3–5 novembre 2010.
http://www.aib.it/aib/congr/c56/prog.htm3
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Biblioteche pubbliche, welfare e democrazia: sulle tracce di un rapporto diff...Anna Galluzzi
Nel 1946 l'American Library Association commissionò al Social Science Research Council un approfondito ed estensivo studio sulla biblioteca pubblica americana. Fu così costituito un team di scienziati sociali, guidato dal politologo ed economista Robert D. Leigh, per condurre un'indagine, comunemente nota come Public Library Inquiry, i cui risultati furono pubblicati in sette volumi negli anni successivi. Lo studio doveva valutare in termini sociologici, culturali e umani fino a che punto le biblioteche stessero raggiungendo i loro obiettivi e quale fosse il loro contributo attuale e potenziale alla società americana.
A partire da alcuni dati emergenti da una recente indagine che io e Chiara Faggiolani stiamo portando avanti sulle biblioteche pubbliche italiane, il mio intervento si riallaccerà ai risultati della Public Library Inquiry per approfondire la complessità del rapporto tra biblioteche pubbliche, welfare e democrazia al di là della retorica.
Servizi di reference e assistenza al pubblicospanero
LA BIBLIOTECA PUBBLICA E IL TERRITORIO: CORSO DI AGGIORNAMENTO PER BIBLIOTECARI E VOLONTARI NEL NOVARESE I servizi di reference e assistenza al pubblico
Digital library: riflessioni su scelte e obiettivi. Visibilità delle collezio...4Science
I webinar di 4Science
Abstract
Come Alberto Salarelli scrive nel suo recente contributo in Bibliotecae.it, la storia delle biblioteche digitali è una “storia complessa”. Sono “uno strumento che ha visto mutare il proprio pubblico di riferimento, prima identificabile sostanzialmente con la platea dei professionisti della ricerca per poi aprirsi progressivamente verso le istanze di un’utenza meno specialistica ma, non di rado, particolarmente ansiosa di usufruire degli immensi patrimoni custoditi negli istituti della memoria collettiva, finalmente accessibili dal proprio computer”. Questo mutamento ci deve far riflettere sulle scelte dei contenuti, sugli obiettivi e su nuove modalità (e approcci) di valorizzazione.
Presentazione tenuta durante il convegno Biblioteche per ragazzi: cosa c’è dietro l’angolo? Lunedì 1 Dicembre a Milano,per il ventennale della rivista Sfoglialibro
Viaggio fra i portali : la condivisione di conoscenze, notizie e documenti.
ICT 14 - Corso di formazione destinata a impiegati, volontarie, volontari, stagiaires e programmi occupazionali nell’ambito del progetto Ipazia-Libri presso la Biblioteca comunale di Bellinzona, Introduzione e pratica alle ICT, tecnologie della comunicazione e dell’informazione con cenni di biblioteconomia teorica ed esercitazioni pratiche.
Intervento di Francesco Langella "Le buone pratiche della biblioteca De Amicis tra promozione alla lettura, servizi al pubblico e osseravtorio sull'immaginario giovanile
2. INTRODUZIONE
La biblioteca del XXI secolo è molto più di un luogo di conservazione di volumi o di
diffusione della cultura: oggi essa rappresenta uno spazio di incontro e socializzazione, di identità
comunitaria, di scambio e riflessione.
Volano di questo cambiamento sono state soprattutto le nuove tecnologie: Internet e i
formati digitali, che hanno rivisto e fatto ripensare il concetto di biblioteca che, per secoli, era
rimasto in piedi immutato. Certamente, l'obiettivo di una biblioteca è rimasto lo stesso: quello di
fornire un'ampia serie di servizi legati alla cultura; tuttavia, la perdita di gran parte dell'aspetto
«fisico» del patrimonio librario ha necessariamente posto nuove questioni.
Pertanto, oggi è ancora più netta la distinzione fra "biblioteca di conservazione" e "biblioteca
di pubblica lettura" (cfr Antonella Agnoli, Le piazze del sapere, Bari, Laterza 2009) in quanto le
nuove tecnologie hanno modellato un nuovo concetto di biblioteca che non solo non può più fare a
meno dell'informatica e della Rete, ma offre una nuova gamma di servizi in ausilio soprattutto delle
fasce più deboli.
Così configurata, la biblioteca del XXI secolo è un luogo di cui nessuna comunità cittadina
che aspiri a essere definita "culturalmente vivace" potrebbe fare a meno.
In effetti, se il cittadino è abituato a pensare alle biblioteche come luoghi di conservazione
del materiale librario, allora è ovvio che la parola "biblioteca" evochi spazi opprimenti, con scaffali
pieni di volumi fin sul soffitto, pieni di polvere pronta ad assalire l'«utente» che ne sfogli le pagine.
Ma, accanto alle biblioteche di conservazione sopra menzionate (che, pure, hanno un loro
senso) esistono anche le biblioteche di pubblica lettura.
In queste tipologie di biblioteca si possono trovare non solo libri ma tanti nuovi servizi:
computer connessi a Internet; emeroteche digitali; videoteche su supporto digitale e in streaming;
personale competente in grado di rispondere a varie domande e reperire determinate informazioni.
Si possono inoltre frequentare corsi di vario tipo: di informatica, per esempio, oppure di lingue
straniere o di italiano per stranieri.
A chi si rivolge questo tipo di biblioteca? A tutti: soprattutto alle fasce considerate più
«deboli»; agli anziani privi di alfabetizzazione informatica; ai disoccupati che hanno bisogno di
supporto per la ricerca di lavoro; agli scolari e agli studenti che non hanno gli strumenti per
svolgere la lezione in flipped classroom; a chi non può permettersi una connessione Internet; a chi
ha bisogno di aiuto per inviare una mail o compilare un modulo online indispensabile per
interfacciarsi con la pubblica amministrazione; a chi vuole formare un gruppo di lettura; a chi ha
bisogno di un posto tranquillo per studiare portandosi da casa i propri libri; a chi vuole lanciare una
nuova start-up e ha bisogno di idee; a chi vuole incontrarsi con persone che condividono le proprie
passioni; anche, a chi vuole incontrare persone totalmente diverse da sé e lasciarsi contaminare da
nuove visioni del mondo…
2
3. La biblioteca che stiamo per immaginare è un luogo di conoscenza, di eguaglianza, di
socialità, di sviluppo. È un luogo che riduce la sofferenza sociale delle fasce più deboli, è un luogo
di aggregazione, si ispira a ideali di democrazia reali. Pertanto occorre porsi il problema di chi, e
come, “abiterà” i suoi spazi. È una biblioteca che si rinnova, non più deposito polveroso di volumi
ma biblioteca aperta alle persone, creatrice di conoscenza e motore culturale della comunità e
nucleo del cambiamento sociale positivo.
Essa offre ai giovani che tenderebbero ad aggregarsi in luoghi tendenzialmente a rischio od
orientati al consumismo (self service shops, bar…) un’alternativa gradevole, accogliente e sicura.
Lo stesso dicasi per gli anziani, gli immigrati, i disoccupati ed altre fasce deboli, che nella
biblioteca trovano, oltre che un luogo di socializzazione, un simbolo delle istituzioni che dà loro
certezze e sicurezza. A questa domanda sociale la biblioteca è in grado di dare molte risposte.
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4. 1. Analisi della situazione specifica
La comunità cittadina di Mottola (TA) sente da tempo la necessità di una biblioteca
funzionale e "funzionante". Finora, pur nominalmente presente, la gloriosa biblioteca intitolata al
giurista Vito Sansonetti è stata come assente. Inoltre, nel corso degli anni, altre nuove situazioni
hanno aggravato la situazione della biblioteca, di fatto annullandola.
La situazione della Civica Biblioteca è infatti descrivibile come segue:
- il patrimonio librario è fermo da due decenni in quanto non è stato effettuato un acquisto
sistematico di nuovi volumi sin dalla fine degli anni Novanta;
- anche l'acquisto di nuove suppellettili (scaffali, schedari, computer) è stato, parimenti,
trascurato;
- la biblioteca ha subìto un trasloco, effettuato con modalità inidonee, dalla storica sede di
Piazza XX Settembre all'edificio "Perasso" (ex asilo), pertanto nella nuova sedela collocazione dei
volumi è andata persa, rendendo, di fatto, inutile lo schedario storico esistente e pressoché
impossibile il reperimento dei volumi;
- gran parte della scaffalatura presente, risalente perlomeno agli anni Sessanta, non rispetta
le attuali norme di sicurezza;
- il nuovo edificio che ospita la biblioteca è privo di impianti atti alla connessione Internet,
con o senza fili, di fatto tagliando non solo gran parte dei potenziali servizi proponibili al pubblico,
ma anche mettendo il personale dipendente che opera nell'edificio nella condizione di non poter
lavorare nel migliore dei modi, rendendo difficile se non impossibile la schedatura on line dei
volumi e l'interfaccia col polio bibliotecario jonico "BiblJoRete" al quale la biblioteca è
regolarmente abbonata;
- il nuovo edificio necessita urgentemente di messa a norma dal punto di vista della sicurezza e
dell'accesso da parte di utenti diversamente abili.
Sull'altro piatto della bilancia, c'è da registrare l'attivazione, una decina di anni fa, di un
progetto che ha portato alla schedatura del patrimonio del libro antico della biblioteca, oggi
consultabile sul polo BiblJoRete; ma si tratta, forse, dell'unico intervento positivo degno di nota di
cui la biblioteca civica "Vito Sansonetti" abbia beneficiato.
A questa situazione in cui versa biblioteca è da aggiungere un altro elemento: l'archivio
storico del Comune di Mottola (TA), che, attualmente depositato in locali del palazzo comunale,
non è mai stato adeguatamente valorizzato; inoltre, a quanto pare, è stato oggetto di continui furti
sia negli anni passati sia in tempi recentissimi e pertanto necessita urgentemente di essere tutelato,
preservato e reso fruibile con modalità idonee.
Fatte le considerazioni di cui sopra, emerge che la situazione in questo settore è più che
critica.
4
5. 2. Analisi dei bisogni
La popolazione di Mottola (TA) è in sofferenza demografica, nel senso che l'età media degli
abitanti s'innalza sempre più a causa di un bilancio demografico nettamente in passivo (poche
nascite, molti decessi, molti giovani che emigrano lasciando il paese); inoltre, la qualità della vita,
soprattutto nella zona "alta" e urbanisticamente più vecchia del paese, risente della carenza se non
addirittura della mancanza di servizi, commerciali ma soprattutto culturali, tra cui un servizio
bibliotecario degno di questo nome, oltre a presentare una scarsa attenzione per l'inclusione e per il
rispetto delle diversabilità, con la presenza di innumerevoli barriere architettoniche. È stato da poco
pianificato un processo di rigenerazione urbana, che riguarda soprattutto la zona storica del paese;
tuttavia, tale progetto andrebbe supportato con ulteriori iniziative.
Questa situazione generale porta allo sviluppo di varie problematiche, prima fra tutte la
"fuga di cervelli" che, come il classico serpente che si morde la coda, non fa altro che aggravare il
bilancio demografico già pessimo e allontana dal paese le menti più capaci.
Di converso, la scarsa offerta culturale e sociale manda in sofferenza le fasce più deboli,
come gli anziani (che rappresentano, come già esposto, il campione di popolazione più
significativo: cfr dati ISTAT 2017), gli immigrati, che hanno bisogno di usufruire di servizi di vario
tipo, e i giovani e giovanissimi appartenenti alle fasce economicamente più deboli, i quali, pur
facendo parte della generazione dei "nativi digitali", raramente sono in realtà dei "competenti
digitali". In effetti, una biblioteca "di pubblica lettura" ben fornita e fruibile potrebbe fungere da
sostegno sociale per molte di queste categorie: essa, infatti, può offrire cultura e inclusione,
connessione alla Rete e ai suoi servizi, consulenza burocratica e informatica.
D'altro canto, anche nelle fasce sociali più abbienti e prive di situazioni di difficoltà si
registra un livello di literacy non sempre soddisfacente; sebbene i vari istituti scolastici presenti in
loco svolgano un egregio lavoro per quanto riguarda l'alfabetizzazione e l'istruzione dei giovani,
tuttavia la propensione di questi ultimi alla lettura in autonomia è scarsa; modestissimo è il
consumo di quotidiani e di periodici di ogni tipo; pur registrandosi la presenza di un'edicola/libreria,
l'acquisto di libri è scarso e quasi del tutto affidato a pochi "lettori forti"; moltissime sono le
famiglie nelle quali non entra alcun libro ad eccezione di quelli scolastici. Sebbene stiano per partire
encomiabili progetti per cercare di correggere questa incresciosa situazione, come ad esempio "Nati
per leggere" ad opera dell'associazione locale Avamposto.Educativo (progetto che, si badi bene, per
problemi logistici e tecnici non può essere svolto negli attuali locali della biblioteca comunale),
tuttavia tantissimo è il lavoro che resta da fare.
Da non trascurare, infine, una discreta presenza di cittadini immigrati, che rappresentano,
con 297 unità, circa il 2% della popolazione (dati ISTAT al 1° gennaio 2017), i quali, soprattutto per
quanto riguardano gli alunni e i neo-arrivati, necessitano primariamente di migliorare
l'alfabetizzazione alla lingua italiana, soprattutto negli aspetti che riguardano i livelli della lettura e
della scrittura. Questi servizi sono spesso affidati unicamente all'impegno delle associazioni che,
con i loro volontari, offrono un supporto all'integrazione
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6. Pertanto, dal quadro qui tracciato si evidenzia che la popolazione mottolese necessita
urgentemente che i servizi bibliotecari vengano efficacemente fatti ripartire e siano adeguatamente
potenziati, con particolare attenzione alle nuove tecnologie e agli aspetti che favoriscano
l'integrazione sociale delle fasce svantaggiate e l'interscambio culturale e generazionale.
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7. 3. Breve storia dell'edificio oggetto dell'intervento
L'immobile «Perasso» che ospita attualmente la biblioteca, edificato negli anni Trenta del
secolo scorso e terminato nel 1935, ha ospitato per decenni un asilo infantile gestito da Enti
religiosi. Una volta realizzato un nuovo immobile comunale adibito a tale scopo, il vecchio edificio
è rimasto nella disponibilità del Comune ma non ha mai ritrovato una sua identità. Sviluppato su tre
livelli, nel piano inferiore, accessibile da via Risorgimento, ospita alcune classi dell'IPSS «Lentini»,
fornito di vari servizi tra cui accesso per disabili e rete Internet. Nel 2013, con il trasferimento del
patrimonio librario della biblioteca «Vito Sansonetti», precedentemente ospitato in locali del
palazzo comunale, l'edificio viene ribattezzato "Palazzo della cultura" ma, poco frequentato e
afflitto da numerosi problemi logistici, tecnici e operativi, esso stenta a trovare una sua fruibilità.
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8. 4. Obiettivi e interventi
a. Recupero e restauro dell'immobile
L'immobile «Perasso» che ospita la biblioteca e in cui verrà realizzato il progetto necessita
di vari interventi per la sua messa a norma e per migliorarne la fruibilità. In particolare si tratta di:
- abbattimento di barriere architettoniche. L'edificio, terminato nel 1935, non possiede
accessi per le disabilità o per particolari categorie di utenti (mamme con passeggino, ad esempio,
per l'avvio del progetto «Nati per leggere»), pertanto si prevede di realizzare una rampa per
l'accesso all'ingresso principale su via Salvo d'Acquisto e un ascensore per il raggiungimento del
primo e del secondo livello;
- conseguimento del certificato prevenzione incendi (CPI), necessario per le "Biblioteche
o archivi di materiale cartaceo con quantitativi in massa superiore a 5.000 kg", il quale è
attualmente assente, ponendo quindi l'edificio in una situazione di pericolosità;
- messa a norma e potenziamento degli impianti elettrico e telefonico; realizzazione di
una rete Wifi;
- efficientamento energetico sostituendo gli infissi inadeguati e riparando quelli difettosi.
b. collocazione e catalogazione del patrimonio librario, restauro del patrimonio librario
Come riferito nell'introduzione alla presente relazione, attualmente il patrimonio librario è
collocato in modo erroneo e alla rinfusa, rendendolo di fatto inutilizzabile; pertanto si rende
necessario il rifacimento della collocazione libraria nonché della catalogazione, da effettuarsi in
maniera digitale direttamente su OPAC. Inoltre, poiché numerosi volumi, anche antichi e di pregio,
sono logori a causa dell'eccessivo uso oppure sono danneggiati da agenti quali umidità, rossori,
roditori, tarli e acari, occorre intervenire per realizzare un restauro degli stessi;
Per quanto riguarda l'archivio comunale, da trasferire nelle stanze dell'edificio (cfr infra), è
prevista la messa a disposizione dell'inventario già disponibile, eventualmente da potenziare con
una più dettagliata descrizione del contenuto dei faldoni, almeno per quanto riguarda quelli più
antichi e/o preziosi, cercando inoltre di avere contezza di eventuali documenti e/o cartelle mancanti
rispetto al catalogato.
c. acquisizione di forniture e realizzazione di servizi per il rafforzamento della cittadinanza
attiva
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9. Il Palazzo "Perasso" ha attualmente una sala riunioni poco o per nulla sfruttata; si prevede di
potenziarla e di utilizzarla anche come sala conferenze, anche per proiezioni di materiale
cinematografico (il proiettore in dotazione non è collegato alla rete e pertanto non è mai stato
utilizzato) e come sala per piccole rappresentazioni. Il potenziamento prevede: acquisto di schermo
per proiezioni; acquisto di lettore blu-ray per lettura e proiezione dischi ottici; impianto audio di
qualità con mixer, casse e microfoni. La sala verrà concessa alle associazioni per svolgere riunioni,
ai cittadini per costituire gruppi di lettura nonché verrà utilizzata per effettuare le assemblee della
consulta delle associazioni.
d. costituzione di centri di informazione e di documentazione relativo al patrimonio storico
e culturale del territorio
Si prevede il seguente intervento:
- è previsto il trasferimento presso il locali della biblioteca anche dell'ampio archivio storico
comunale, attualmente custodito in locali del Municipio. L'archivio storico comunale di Mottola è
costituito da uno dei fondi preunitari meno lacunosi dell'intera provincia di Taranto, sebbene il
pessimo stato di conservazione e di ordinamento in cui ha spesso versato abbia determinato la
perdita di vari atti. Il fondo, che oggi evidenzia ormai una continuità di serie documentarie solo a
partire dal 1805, è costituito da serie documentarie particolari (deliberazioni del Decurionato, del
Consiglio e della Giunta, protocolli della corrispondenza, repertori del cancelliere e del segretario
comunale, stati discussi ecc.) e dalla serie del carteggio, a sua volta articolata in due sottoserie
corrispondenti al carteggio preunitario e postunitario. Un recente inventario, a cura di Angelo
Pavone, è stato realizzato in cinque volumi nel nel 2011.
e. qualificazione e rafforzamento dei servizi bibliotecari anche mediante tecnologie digitali.
L'intervento previsto è la costituzione di una biblioteca digitale, tramite la digitalizzazione e
trasformazione in ebook, consultabili e scaricabili non solo in loco ma anche on line tramite sito o
app, di pubblicazioni, soprattutto di cultura locale, con particolare attenzione a quelle cadute nel
pubblico dominio. In biblioteca sono infatti custoditi libri, periodici e documenti di vario tipo, di
grande interesse per la cultura locale ma che, proprio per questo loro carattere circoscritto, finora
non sono mai ricaduti nell'interesse delle più grandi e famose biblioteche on line (Google Books,
Gallica, Archive.org...) ma che pur tuttavia meriterebbero di essere digitalizzati, non solo per
garantirne una più ampia diffusione, ma anche per sottrarle all'oblio e al disfacimento dei supporti.
Tale intervento consentirebbe infatti di preservare molti documenti che, per la loro rarità rarità e per
il cattivo stato di conservazione, rischierebbero di andare perduti. Per tale operazione è previsto
l'acquisto di scanner A3 di adeguata qualità e rapidità.
In particolare, si pensa di digitalizzare il seguente materiale:
- le bibliografie complete di autori mottolesi, o il cui nome è legato a Mottola, le cui opere
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10. sono cadute nel pubblico dominio (Gerolamo Gerloni, Antonio Sabato, Vito Sansonetti, Marco
Lupo, Oronzo Mario Scarano, Giacinto Scarano, Gaetano Semeraro, Francesco Caramia...)
attualmente non reperibili nei repositori on line;
- le collezioni di periodici, con particolare attenzione per quelle più datate e pertanto che
maggiormente necessitano di essere preservate: La Vespa (1898-1899), Il Riassunto (1905-1906),
La Rivista (1980), La nuova Vespa (1984-1988), Motula (1988-2008).
- vari atti, opuscoli e fascicoli di rilevanza storica, come le arringhe sugli usi civici tra
Mottola e Noci et similia.
Inoltre, poiché il patrimonio della biblioteca può contare su due fondi particolari, il Fondo
Filippo D'Onghia, con alcuni testi di medicina, e, soprattutto, il cospicuo Fondo Paolo Scarano,
specializzato su testi inerenti la storia dell'America latina, anche in lingua straniera, è d'uopo
valorizzarli con azioni mirate; è necessaria non solo la catalogazione e collocazione dei volumi,
tuttora assente, ma occorre entrare in sinergia con Scuole e Dipartimenti universitari specializzati in
Storia della medicina e Storia dell'America latina per dare il giusto rilievo a tale patrimonio librario.
Tutto l'edificio verrà valorizzato tramite installazione di adeguata cartellonistica e
segnaletica, oltre che con l'acquisto di suppellettili e scaffali a norma. In particolare, si prevede di
dotare l'archivio storico di adeguata scaffalatura compattabile.
f. costituzione di sistemi bibliotecari diffusi, anche tramite la realizzazione di esperienze di
bookcrossing;
Il progetto prevede la realizzazione di una community che consenta, tramite app, social o
altri strumenti, la condivisione degli ebook e delle pubblicazioni digitali libere da diritti e
liberamente distribuibili, da aprire e leggere direttamente su device mobile. A tale scopo verrà
creato un catalogo delle pubblicazioni digitali composto dai repository di risorse on line (Liberliber,
Gutenberg.org, Gallica, Google Books, Archive.org...) ma anche dalla collezione creata
direttamente in loco presso la bilbioteca "Sansonetti" (ebook contenenti testi locali di pubblico
dominio, pubblicazioni periodiche...) La distribuzione e lo scambio delle pubblicazioni digitali
avviene innanzi tutto in loco, con scambio via bluetooth o pendrive dai terminali della biblioteca ai
device dell'utenza; successivamente, essa può proseguire autonomamente e on line tramite classici
canali di scambio fra utenti (mail, sistemi di chat e messaging...) a un livello peer-to-peer.
Si vuole, pertanto, costituire in tal modo una sorta di "biblioteca digitale BYOD" (Bring
Your Own Device) in cui l'utente si reca col proprio dispositivo nei locali fisici della biblioteca e
può caricare sul proprio dispositivo libri e testi che possono essere letti ovunque e che, essendo i
contenuti liberi da diritti d'autore, possono essere passati ad altri utenti.
g. forniture e servizi di storytelling (storie narrate), anche interattivo che utilizzino il
racconto come sperimentazione interdisciplinare che abbraccia letteratura, arti visive, new media e
cinema, teatro;
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11. La collaborazione con le associazioni del territorio porterà alla realizzazione di vari servizi
ed eventi:
- Con l'Associazione "Compagnia Pufa" è in cantiere il progetto "Teatro in biblioteca", che
prevede la rappresentazione e/o riduzione di testi teatrali e/o narrativi, lettura di poesie,
performance sperimentali con l'ausilio di video e luci. Le performance si svolgeranno nella sala
conferenze dell'edificio. Per l'allestimento degli eventi è necessario l'acquisto di un proiettore
mobile, di luci di scena, di microfoni di scena e di alcune props (scenografia, ribalta, quinte).
- A cura dell'Associazione "Libriamoci" è previsto il progetto "Libri viventi" (cfr sezione h),
nonché eventi che prevedono letture pubbliche di testi integrali, soprattutto di forte impatto sociale,
didattico ed educativo. Per il loro allestimento è previsto l'acquisto di mini-amplificatore, di casse
acustiche da interni, di leggii e microfoni per voce.
Inoltre, per lo studio e l'approfondimento della cinematografia, per l'ascolto di tracce audio
su supporto ottico e in formato digitale, nonché per la visione di documentari tematici, è previsto
l'allestimento di una sala audiovisivi fornita di n. 4 postazioni video per cinematografia, ciascuna
collegata a un lettore blu-ray (visione e studio di opere cinematografiche, ascolto cd audio) e a un
pc fornito di capiente hard disk, interno o esterno (con tracce mp3, filmati e documentari precaricati
da consultare tramite ricerca per ambito e/o per parola chiave, oltre a un corposo archivio di libri
elettronici in formato epub).
h. "storie di vite significative"
E' prevista l'attivazione del progetto "Libri viventi", a cura dell'Associazione "Libriamoci".
Il progetto consiste nell'incontrare periodicamente uomini e donne, diversi per età, origine, ceto,
cultura, che si raccontino, offrano se stessi e la loro storia. In tal modo si creerà un'empatia tra
"pubblico" e "libro vivente", con uno scambio attivo di sapere e di esperienze. In particolare:
- gli anziani del luogo esporranno i loro ricordi, le loro esperienze, anche e soprattutto in
merito a tradizioni, usanze e ricorrenze, permettendone la raccolta a studiosi e insegnanti e
innescando cosi' un meccanismo che rafforza l'identità culturale della comunità;
- immigrati, anziani, senzatetto, artisti, emarginati, persone che hanno vissuto un passato di
esperienze forti: sono i "libri viventi" che racconteranno il loro vissuto, vincendo la diffidenza e la
paura degli altri e favorendo l'empatia e l'inclusione.
Per la descrizione di esperienze pregresse di analoghi progetti di "biblioteche viventi", cfr
Antonella Agnoli, Le piazze del sapere, cit. e Caro sindaco, parliamo di biblioteche (Editrice
Bibliografica, 2011).
i. servizi ludico/didattici che incentivino forme di interazione generazionale
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12. L'Associazione "Avamposto.Educativo" ha già proposto ed attivato su Mottola il progetto
nazionale "Nati per leggere", che però deve attualmente essere svolto in locali differenti da quelli
della biblioteca a causa dell'assenza del CPI (Certificato Prevenzione Incendi) nei locali che la
ospita. L'implementazione del progetto permetterebbe di portare il progetto in biblioteca, suo
naturale habitat, nonché di potenziare adeguatamente il servizio acquistando e mettendo a
disposizione libri, suppellettili (sedia di lettura, scaffali a misura di bimbo, tappetini in gomma...) e
spazi.
(cfr anche supra, sez. h "libri viventi")
j. Implementazione di diversi sistemi di accesso alla lettura per l'abbattimento delle barriere
percettive
Per favorire l'accesso al libro e alla lettura a soggetti con deficit visivi, nonché per
potenziare la fruizione del libro e del testo scritto in generale da parte di tutti gli utenti, è previsto
l'acquisto di audiolibri e l'implementazione di software di sintesi vocale per la "lettura elettronica"
di ebook e testi digitali, in modo da consentire la fruizione orale di questi ultimi.
k. percorsi finalizzati all'abbattimento delle barriere culturali, religiose e di genere
(cfr supra, sez. h "libri viventi")
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