Present and future of public libraries under the today's threats and opportunities.
Presente e futuro delle biblioteche pubbliche di fronte alle minacce e opportunità dell'oggi.
Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidanoAnna Galluzzi
L'intervento si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strategie di sviluppo delle biblioteche, in particolare delle biblioteche pubbliche, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dei servizi, a seguito dei rilevanti cambiamenti di contesto intervenuti negli ultimi anni, tra cui la crisi economica globale da un lato e la rivoluzione tecnologica dall’altro. Nello specifico, sono discussi temi quali: il rapporto tra grandi e piccole biblioteche e, dunque, tra centralizzazione e convergenza dei servizi e decentramento e personalizzazione; la dialettica tra ricerca della massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi e necessità di funzionalizzazione degli stessi; la tendenza verso l’ampliamento delle funzioni e la convergenza dei servizi pubblici territoriali negli spazi delle biblioteche; infine, la spinta verso il coinvolgimento degli utenti nella costruzione dei servizi e dei suoi percorsi di sviluppo. L'intervento si conclude con una riflessione su quanto dei cambiamenti in atto nelle biblioteche passi nella percezione pubblica, e a titolo esemplificativo proporrà una riflessione sul recente Rapporto indipendente sulle biblioteche inglesi.
Biblioteche per tutti? Imparare dal passato e riflettere sul presenteAnna Galluzzi
Il contributo è dedicato a un'analisi storica, sociale e biblioteconomica del ruolo delle biblioteche pubbliche, al fine di suggerire nuove chiavi di comprensione sul dibattito attuale e sulle azioni che le biblioteche possono mettere in atto.
La prima parte dell'incontro ripercorrerà l'evoluzione della struttura e delle funzioni delle biblioteche pubbliche negli ultimi 15-20 anni, con riferimento alle esperienze sia straniere che italiane.
Verranno quindi analizzate le conseguenze della crisi economica e della rivoluzione tecnologica sulla storia più recente delle biblioteche pubbliche, passando in rassegna le attuali sfide e minacce alla loro sopravvivenza.
Anche attraverso la presentazione di esempi, vicende e casi, ci si interrogherà su potenzialità e difficoltà insite nel percorso che va dalla biblioteca tradizionale a quella sociale per arrivare infine a quella partecipativa.
I modelli di riferimento recentemente adottati dalle biblioteche pubbliche verranno approfonditi alla luce di due differenti chiavi di lettura:
1. lo status della biblioteca pubblica all'interno del comparto dei servizi pubblici e del welfare;
2. il dibattito sulle funzioni della public library nell'America degli anni Settanta
Nell'ultima parte dell'incontro si individueranno alcune possibili strategie e linee di azione che le biblioteche pubbliche possono mettere in atto sia a livello gestionale che sul piano dell'azione politica e sociale.
Biblioteche: accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globaleAnna Galluzzi
A partire dal tradizionale ruolo svolto dalle biblioteche nei processi di accesso alla conoscenza, l'articolo si interroga su come cambia tale posizionamento nell'ecosistema informativo determinato dall'avvento del digitale. L'obiettivo è quello di valutare le possibili strategie per ricondurre a unità il piano di azione locale e quello globale, avendo chiari i diversi livelli a cui può essere declinata la mission delle biblioteche (da quello socio-culturale a quello tipologico, infine a quello istituzionale) e le relazioni tra governance e azioni intraprese. In particolare si propongono percorsi di sviluppo, a livello territoriale e di rete, in quattro aree: semplicità, visibilità, partecipazione e inclusività. Dopo una breve ricognizione degli ostacoli interni ed esterni al raggiungimento di tali obiettivi, l'articolo propone alcune raccomandazioni utili per i bibliotecari.
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Le mille e una aspettativa: i bibliotecari pubblici di fronte al mondo che ca...Anna Galluzzi
L'intervento costituisce l'avvio di una riflessione che sarà sviluppata più ampiamente nei prossimi mesi a partire da una ricerca che verrà svolta insieme a Chiara Faggiolani. La ricerca ha lo scopo di fare emergere tendenze, aspettative e bisogni comuni relativi alle nuove sedi bibliotecarie ad ampio spettro e bassa soglia, sempre più «luogo di approdo di numerose "derive urbane" e di emersione di una domanda sociale, più o meno latente, presente nel territorio». I bibliotecari sono dunque chiamati a interpretare, oltre a quelli tradizionali, ruoli sempre più ampi e diversificati: attivi social manager, esperti di tecnologie per la gestione e l'utilizzo degli ebook, collaboratori di Wikipedia, animatori culturali a tutto tondo, gestori di makerspaces, facilitatori dell'apprendimento e della creazione di conoscenza, formatori nell'ambito della digital and information literacy, attori del welfare sociale nei servizi legati all'occupazione, alla salute, agli immigrati. L'esito è un senso di inadeguatezza e di spaesamento in alcuni casi, ovvero una scelta basata su propensioni e preferenze individuali in altri. La sfida è capire fin dove si possono ampliare i margini delle competenze del bibliotecario pubblico e da che punto in poi bisogna ragionare sulla complementarità e la compresenza di figure professionali differenti, in un generale ripensamento del welfare locale e dell'uso degli spazi bibliotecari.
Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidanoAnna Galluzzi
L'intervento si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strategie di sviluppo delle biblioteche, in particolare delle biblioteche pubbliche, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dei servizi, a seguito dei rilevanti cambiamenti di contesto intervenuti negli ultimi anni, tra cui la crisi economica globale da un lato e la rivoluzione tecnologica dall’altro. Nello specifico, sono discussi temi quali: il rapporto tra grandi e piccole biblioteche e, dunque, tra centralizzazione e convergenza dei servizi e decentramento e personalizzazione; la dialettica tra ricerca della massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi e necessità di funzionalizzazione degli stessi; la tendenza verso l’ampliamento delle funzioni e la convergenza dei servizi pubblici territoriali negli spazi delle biblioteche; infine, la spinta verso il coinvolgimento degli utenti nella costruzione dei servizi e dei suoi percorsi di sviluppo. L'intervento si conclude con una riflessione su quanto dei cambiamenti in atto nelle biblioteche passi nella percezione pubblica, e a titolo esemplificativo proporrà una riflessione sul recente Rapporto indipendente sulle biblioteche inglesi.
Biblioteche per tutti? Imparare dal passato e riflettere sul presenteAnna Galluzzi
Il contributo è dedicato a un'analisi storica, sociale e biblioteconomica del ruolo delle biblioteche pubbliche, al fine di suggerire nuove chiavi di comprensione sul dibattito attuale e sulle azioni che le biblioteche possono mettere in atto.
La prima parte dell'incontro ripercorrerà l'evoluzione della struttura e delle funzioni delle biblioteche pubbliche negli ultimi 15-20 anni, con riferimento alle esperienze sia straniere che italiane.
Verranno quindi analizzate le conseguenze della crisi economica e della rivoluzione tecnologica sulla storia più recente delle biblioteche pubbliche, passando in rassegna le attuali sfide e minacce alla loro sopravvivenza.
Anche attraverso la presentazione di esempi, vicende e casi, ci si interrogherà su potenzialità e difficoltà insite nel percorso che va dalla biblioteca tradizionale a quella sociale per arrivare infine a quella partecipativa.
I modelli di riferimento recentemente adottati dalle biblioteche pubbliche verranno approfonditi alla luce di due differenti chiavi di lettura:
1. lo status della biblioteca pubblica all'interno del comparto dei servizi pubblici e del welfare;
2. il dibattito sulle funzioni della public library nell'America degli anni Settanta
Nell'ultima parte dell'incontro si individueranno alcune possibili strategie e linee di azione che le biblioteche pubbliche possono mettere in atto sia a livello gestionale che sul piano dell'azione politica e sociale.
Biblioteche: accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globaleAnna Galluzzi
A partire dal tradizionale ruolo svolto dalle biblioteche nei processi di accesso alla conoscenza, l'articolo si interroga su come cambia tale posizionamento nell'ecosistema informativo determinato dall'avvento del digitale. L'obiettivo è quello di valutare le possibili strategie per ricondurre a unità il piano di azione locale e quello globale, avendo chiari i diversi livelli a cui può essere declinata la mission delle biblioteche (da quello socio-culturale a quello tipologico, infine a quello istituzionale) e le relazioni tra governance e azioni intraprese. In particolare si propongono percorsi di sviluppo, a livello territoriale e di rete, in quattro aree: semplicità, visibilità, partecipazione e inclusività. Dopo una breve ricognizione degli ostacoli interni ed esterni al raggiungimento di tali obiettivi, l'articolo propone alcune raccomandazioni utili per i bibliotecari.
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Le mille e una aspettativa: i bibliotecari pubblici di fronte al mondo che ca...Anna Galluzzi
L'intervento costituisce l'avvio di una riflessione che sarà sviluppata più ampiamente nei prossimi mesi a partire da una ricerca che verrà svolta insieme a Chiara Faggiolani. La ricerca ha lo scopo di fare emergere tendenze, aspettative e bisogni comuni relativi alle nuove sedi bibliotecarie ad ampio spettro e bassa soglia, sempre più «luogo di approdo di numerose "derive urbane" e di emersione di una domanda sociale, più o meno latente, presente nel territorio». I bibliotecari sono dunque chiamati a interpretare, oltre a quelli tradizionali, ruoli sempre più ampi e diversificati: attivi social manager, esperti di tecnologie per la gestione e l'utilizzo degli ebook, collaboratori di Wikipedia, animatori culturali a tutto tondo, gestori di makerspaces, facilitatori dell'apprendimento e della creazione di conoscenza, formatori nell'ambito della digital and information literacy, attori del welfare sociale nei servizi legati all'occupazione, alla salute, agli immigrati. L'esito è un senso di inadeguatezza e di spaesamento in alcuni casi, ovvero una scelta basata su propensioni e preferenze individuali in altri. La sfida è capire fin dove si possono ampliare i margini delle competenze del bibliotecario pubblico e da che punto in poi bisogna ragionare sulla complementarità e la compresenza di figure professionali differenti, in un generale ripensamento del welfare locale e dell'uso degli spazi bibliotecari.
Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studioAnna Galluzzi
Argomenti trattati:
• La mission della biblioteca pubblica
• Collocazione della biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Gestire il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
Identità e ruoli della biblioteca pubblica: imparare dal passato e riflettere...Anna Galluzzi
A partire da definizioni e posizionamento della biblioteca pubblica rispetto al welfare, ci si interrogherà sui relativi ruoli e funzioni, in particolare durante i periodi di crisi economica e sociale. Attraverso un'esercitazione da svolgere insieme ai partecipanti al corso, si prenderà coscienza dei meccanismi di costruzione e rafforzamento della library faith, di cui si andranno a indagare le origini nell'America del dopoguerra. Anche utilizzando numerosi esempi del contesto italiano e internazionale, si arriverà così a comprendere cosa può essere oggi la biblioteca pubblica e si acquisiranno elementi di progettazione strategica.
Biblioteche pubbliche, welfare e democrazia: sulle tracce di un rapporto diff...Anna Galluzzi
Nel 1946 l'American Library Association commissionò al Social Science Research Council un approfondito ed estensivo studio sulla biblioteca pubblica americana. Fu così costituito un team di scienziati sociali, guidato dal politologo ed economista Robert D. Leigh, per condurre un'indagine, comunemente nota come Public Library Inquiry, i cui risultati furono pubblicati in sette volumi negli anni successivi. Lo studio doveva valutare in termini sociologici, culturali e umani fino a che punto le biblioteche stessero raggiungendo i loro obiettivi e quale fosse il loro contributo attuale e potenziale alla società americana.
A partire da alcuni dati emergenti da una recente indagine che io e Chiara Faggiolani stiamo portando avanti sulle biblioteche pubbliche italiane, il mio intervento si riallaccerà ai risultati della Public Library Inquiry per approfondire la complessità del rapporto tra biblioteche pubbliche, welfare e democrazia al di là della retorica.
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Vivere pericolosamente. La biblioteca pubblica e le sue contraddizioniAnna Galluzzi
A partire dalla storia della public library e dalla sua costante necessità di trovare una legittimazione sociale, passerò in rassegna alcuni nodi che periodicamente ritornano nel dibattito, in particolare nei momenti di crisi: biblioteca per tutti o per una minoranza; utenza propria e impropria; spazio pubblico o civico; buona letteratura o desiderata degli utenti; funzione educativa o intrattenimento; funzione culturale o sociale; attività legate al libro e alla lettura o anche altre.
Misurare il valore è possibile? La valutazione d'impatto delle bibliotecheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al 16. workshop Teca del mediterraneo, "Costruire comunità nel presente per creare futuro: il nuovo ruolo delle Biblioteche e dei Centri di documentazione"
Servizi di reference e assistenza al pubblicospanero
LA BIBLIOTECA PUBBLICA E IL TERRITORIO: CORSO DI AGGIORNAMENTO PER BIBLIOTECARI E VOLONTARI NEL NOVARESE I servizi di reference e assistenza al pubblico
Information literacy: formare nuove competenze nelle biblioteche pubblicheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al Convegno delle Stelline 2016 (http://www.convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=4), che presenta, con alcune riflessioni, i risultati dell'indagine - condotta dal Gruppo di studio AIB sull'Information Literacy - sulle attività di information literacy svolte negli ultimi anni dalle biblioteche pubbliche.
E-book italiani: quale bibliodiversità? Lo stato dell’arte 2011. versione ridotta del paper presentatoda Laura Testoni in occasione del 57 congresso dell'AIB (Associazione italiana biblioteche), Roma 17-18 novembre 2011
Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studioAnna Galluzzi
Argomenti trattati:
• La mission della biblioteca pubblica
• Collocazione della biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Gestire il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
Identità e ruoli della biblioteca pubblica: imparare dal passato e riflettere...Anna Galluzzi
A partire da definizioni e posizionamento della biblioteca pubblica rispetto al welfare, ci si interrogherà sui relativi ruoli e funzioni, in particolare durante i periodi di crisi economica e sociale. Attraverso un'esercitazione da svolgere insieme ai partecipanti al corso, si prenderà coscienza dei meccanismi di costruzione e rafforzamento della library faith, di cui si andranno a indagare le origini nell'America del dopoguerra. Anche utilizzando numerosi esempi del contesto italiano e internazionale, si arriverà così a comprendere cosa può essere oggi la biblioteca pubblica e si acquisiranno elementi di progettazione strategica.
Biblioteche pubbliche, welfare e democrazia: sulle tracce di un rapporto diff...Anna Galluzzi
Nel 1946 l'American Library Association commissionò al Social Science Research Council un approfondito ed estensivo studio sulla biblioteca pubblica americana. Fu così costituito un team di scienziati sociali, guidato dal politologo ed economista Robert D. Leigh, per condurre un'indagine, comunemente nota come Public Library Inquiry, i cui risultati furono pubblicati in sette volumi negli anni successivi. Lo studio doveva valutare in termini sociologici, culturali e umani fino a che punto le biblioteche stessero raggiungendo i loro obiettivi e quale fosse il loro contributo attuale e potenziale alla società americana.
A partire da alcuni dati emergenti da una recente indagine che io e Chiara Faggiolani stiamo portando avanti sulle biblioteche pubbliche italiane, il mio intervento si riallaccerà ai risultati della Public Library Inquiry per approfondire la complessità del rapporto tra biblioteche pubbliche, welfare e democrazia al di là della retorica.
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Vivere pericolosamente. La biblioteca pubblica e le sue contraddizioniAnna Galluzzi
A partire dalla storia della public library e dalla sua costante necessità di trovare una legittimazione sociale, passerò in rassegna alcuni nodi che periodicamente ritornano nel dibattito, in particolare nei momenti di crisi: biblioteca per tutti o per una minoranza; utenza propria e impropria; spazio pubblico o civico; buona letteratura o desiderata degli utenti; funzione educativa o intrattenimento; funzione culturale o sociale; attività legate al libro e alla lettura o anche altre.
Misurare il valore è possibile? La valutazione d'impatto delle bibliotecheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al 16. workshop Teca del mediterraneo, "Costruire comunità nel presente per creare futuro: il nuovo ruolo delle Biblioteche e dei Centri di documentazione"
Servizi di reference e assistenza al pubblicospanero
LA BIBLIOTECA PUBBLICA E IL TERRITORIO: CORSO DI AGGIORNAMENTO PER BIBLIOTECARI E VOLONTARI NEL NOVARESE I servizi di reference e assistenza al pubblico
Information literacy: formare nuove competenze nelle biblioteche pubblicheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al Convegno delle Stelline 2016 (http://www.convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=4), che presenta, con alcune riflessioni, i risultati dell'indagine - condotta dal Gruppo di studio AIB sull'Information Literacy - sulle attività di information literacy svolte negli ultimi anni dalle biblioteche pubbliche.
E-book italiani: quale bibliodiversità? Lo stato dell’arte 2011. versione ridotta del paper presentatoda Laura Testoni in occasione del 57 congresso dell'AIB (Associazione italiana biblioteche), Roma 17-18 novembre 2011
Biblioteche e Wikipedia: Wikipedia come ambiente di lavoro collaborativo per ...Pierfranco Minsenti
La biblioteca connessa: come cambiano le strategie di servizio al tempo dei social network
Milano, Palazzo delle Stelline, 14 marzo 2014
http://www.convegnostelline.it/
Franco Cavalleri - Musei e digitale - Rinascita Digitale | DAY #5Stefano Saladino
La digitalizzazione è ormai un “must” per tutte le realtà, grandi e piccole, del turismo e del settore museale. Anzi, più si è piccoli, maggiore è la necessità di digitalizzare il proprio patrimonio, come leva per farsi conoscere, promuovere la propria offerta, acquisire nuovi clienti o visitatori, offrire loro nuove modalità di fruizione della offerta turistica, culturale, museale. La digitalizzazione rappresenta, di fatto, un modo per riempire il gap tra Grandi e Piccoli.
Già, ma…cosa e come digitalizzare?
Diritto di parola e di esistenza delle comunità patrimonialiAdriano De Vita
Adriano De Vita - Per convegno internazionale “ Il patrimonio culturale. Scenari 2015” Venezia, 26-28 Novembre 2015.
Come le comunità patrimoniali possono creare modelli culturali attraverso l'esercizio della parola pubblica.
Digital library: riflessioni su scelte e obiettivi. Visibilità delle collezio...4Science
I webinar di 4Science
Abstract
Come Alberto Salarelli scrive nel suo recente contributo in Bibliotecae.it, la storia delle biblioteche digitali è una “storia complessa”. Sono “uno strumento che ha visto mutare il proprio pubblico di riferimento, prima identificabile sostanzialmente con la platea dei professionisti della ricerca per poi aprirsi progressivamente verso le istanze di un’utenza meno specialistica ma, non di rado, particolarmente ansiosa di usufruire degli immensi patrimoni custoditi negli istituti della memoria collettiva, finalmente accessibili dal proprio computer”. Questo mutamento ci deve far riflettere sulle scelte dei contenuti, sugli obiettivi e su nuove modalità (e approcci) di valorizzazione.
I principi dell'IFLA inerenti la biblioteca pubblica, il suo significato di servizio pubblico. Quali sono le finalità e gli obiettivi di una organizzazione che deve essere orientata al cliente ed alla customer satisfation, riuscendo ad essere un'agenzia di promozione e sviluppo per il territorio e la comunità in cui si trova inscritta.
Il mutamento dei pubblici contemporanei: visitatori, utenti, partecipantiSara Radice
Intervento sul mutamento dei pubblici contemporanei; da visitatori, a utenti, a partecipanti, presentato al seminario Design e valorozzazione del patrimonio culturale, organizzato il 26 febbraio 2015 dal centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana presso l'Archivio di Stato di Milano
2. Di cosa ci occupiamo
Analisi del contesto e interrogativi
biblioteconomici
I modelli interpretativi e i casi di studio
Una finestra sulla realtà italiana
Biblioteche pubbliche: quali possibilità di
sopravvivenza?
Biblioteche: istituzioni senza tempo o fenomeni
sociali?
3. Analisi del contesto e
interrogativi biblioteconomici
Dinamica pubblico/privato e
stato sociale
Economia della conoscenza
Urbanizzazione globale e città
4. La classificazione dei beni
Criteri di classificazione:
Rivalità
Escludibilità
Scarsità
Sovranità dell’individuo
Esternalità
Stato o mercato?
5. La classificazione dei beni
Beni pubblici puri
Beni sociali:
beni sociali puri
beni meritori
Beni privati
6. Lo stato sociale: le origini
Sistema politico-economico-sociale con la
finalità di ridurre le diseguaglianze sociali
Seconda metà del XIX secolo con
l'industrializzazione e l'ascesa della classe
proletaria
Strumento di pace sociale e processo di
formazione del ceto medio
7. Lo stato sociale: cos’è accaduto dopo
Crisi economica degli anni ’70
Anni ‘80-’90: caduta del muro di Berlino e del
modello economico-politico del socialismo reale
Messa in discussione ideologica e pratica delle
politiche di welfare
Ampliamento degli spazi di gestione privata
Vittoria del capitalismo finanziario
(“turbocapitalismo”)
8. Lo stato sociale: cos’è accaduto dopo
Crisi finanziaria globale a partire dal 2008
Critica del turbocapitalismo
Nuovi spazi di consenso sociale per i beni
pubblici e per il benessere svincolato dalla
crescita economica
Ha acquisito credito la categoria dei beni
comuni
9. E la biblioteca pubblica dove si colloca?
Nel mondo angloamericano
seconda metà dell’800
un intervento rivolto prevalentemente alla working class a
fini di pacificazione e di garanzia di stabilità sociale
originale categoria di bene pubblico
sostanzialmente meritorio a livello statale
trattato a livello locale come un bene comune in quanto
sottoposto alla scelta (sebbene non gestito direttamente)
dalla comunità cui era destinato
10. E la biblioteca pubblica dove si colloca?
In Francia:
nazionalizzazionedel patrimonio bibliotecario
dopo la Rivoluzione
idea che il patrimonio culturale appartiene a tutti
i cittadini
la
declinazione francese si avvicina di più al
concetto di “bene pubblico puro”
questo tipo di bene entrerà a far parte dell’offerta
dello stato sociale
11. E la biblioteca pubblica dove si colloca?
La collocazione rispetto alla dinamica
pubblico/privato dipende da:
soggetto
pubblico titolare del bene (stato o
comunità locale)
accezione del concetto di bene pubblico
funzionalizzazione del bene all’erogazione di
servizi
natura dei servizi erogati
12. Analisi del contesto e
interrogativi biblioteconomici
Dinamica pubblico/privato e stato
sociale
Economia della conoscenza
Urbanizzazione globale e città
13. Dall’economia di servizi
all’economia della conoscenza
Caratteristiche di rilievo
globalizzazione dei mercati
importanza della tecnologia e dell’innovazione
potere della finanza
Conseguenze sociali
erosione del ceto medio
concentrazione di potere e ricchezza
nuovo proletariato e società low cost
“nuovi poveri ed esclusi”
14. Economia della conoscenza e stato sociale
Sono compatibili?
secondoalcuni, lo stato è un ostacolo al pieno
dispiegarsi delle potenzialità del mercato
secondo altri, esistono esperienze che smentiscono
questa interpretazione anche nel panorama
occidentale, es. quella finlandese
15. Economia della conoscenza e Internet
Sfruttamento economico e appropriazione
privatistica del bene “conoscenza”
La conoscenza però è un bene non scarso, non rivale
e non escludibile
Scontro tra:
coloro che promuovono forme restrittive per l’accesso ai
contenuti della produzione intellettuale
e
coloro che immettono in rete contenuti disponibili liberamente
e gratuitamente
16. Analisi del contesto e
interrogativi biblioteconomici
Dinamica pubblico/privato e stato
sociale
Economia della conoscenza
Urbanizzazione globale e
città
17. La città contemporanea
La vita urbana è una condizione dell’uomo
contemporaneo (fenomeno
dell’urbanizzazione globale)
Le grandi dimensioni sono
tendenzialmente un tratto tipico della città
contemporanea e della vita urbana
18. La città contemporanea
Policentrica e decentrata, ma al
contempo sempre più convergente sul
proprio centro
Politiche di riappropriazione della città, di
recupero di aree degradate o di zone
abbandonate dall’industria
Edutainment al centro di queste politiche
19. E le biblioteche?
Possono configurarsi come strumento di
riappropriazione del territorio?
In che misura possono partecipare delle politiche di
riqualificazione urbana?
Possono essere utilizzate come strumento per
creare centralità?
In che misura e con quali modalità?
20. Mobilità e uso del tempo
Luogo di flussi, da un lato delle merci e
delle persone, dall’altro delle informazioni
e delle esperienze attraverso la rete
Il flusso delle persone
compulsion to mobility
compulsion to proximity
21. Mobilità e uso del tempo
Uso del tempo
servizi fruibili in maniera compatibile
con i tempi della propria vita
peso determinante del tempo del lavoro
retribuito
scarsità di tempo a disposizione delle
persone
modello delle città 24/7
sincronizzazione e desincronizzazione
22. Economia, servizi, svago
Terziarizzazione e convergenza
Morfologia ad arcipelago
Mcdonaldizzazione ed economia
esperienziale
23. Economia, servizi, svago
Spazi pubblici e privati
lo spazio pubblico è ancora
essenziale
trasformazione della natura degli
spazi pubblici
necessità di attrarre funzioni
economiche, finanziarie e
residenziali
24. Politica e governo del territorio
Gestione dei problemi economici a livello
sovranazionale
Crescente centralità della politica urbana e
locale
Obiettivo della politica urbana è attirare
nella città un numero crescente di city
users e applicare strategie nel city
marketing
25. Di cosa ci occupiamo
Analisi del contesto e interrogativi
biblioteconomici
I modelli interpretativi e i casi di studio
Una finestra sulla realtà italiana
Biblioteche pubbliche: quali possibilità di
sopravvivenza?
Biblioteche: istituzioni senza tempo o fenomeni
sociali?
26. Quali modelli esistenti e possibili?
Biblioteca di nicchia
Reference library
Biblioteca-libreria
Biblioteca-spazio urbano
Biblioteca-luogo esperienziale
27. La biblioteca di nicchia
“lunga coda”: chi può vantare una sua
funzione e competenza specifica deve
utilizzarla e valorizzarla
Le città sono la “coda lunga dello
spazio urbano”
28. La reference library
Centralità assoluta dell’apprendimento
continuo
Biblioteca d’informazione, di studio, di
formazione e ricerca, di divulgazione o
d’intrattenimento
Forte personalizzazione del servizio
29. La biblioteca-libreria
Organizzazione immediatamente
comprensibile da parte dell’utente
Criteri adoperati nella realizzazione di una
libreria o comunque di un’attività
commerciale
Non solo presenza di spazi di ristorazione e
intrattenimento e allungamento degli orari
di apertura
30. Biblioteca-spazio urbano e sociale
Si interroga, oltre che sulla sua
localizzazione, sul bacino d’utenza al quale
si rivolge e per il quale deve costruire i suoi
servizi
Risponde anche a bisogni più strettamente
sociali, rispetto ai quali la biblioteca
tradizionale ha normalmente grosse
difficoltà a collocarsi
31. Biblioteca “esperienziale”
Dal “servizio” all’“esperienza”
Rendere la biblioteca un luogo esperienziale
(senza trasformarlo in un parco a tema) :
strumenti che sappiano catturare l’attenzione e la
partecipazione degli utenti
sperimentazione delle nuove forme di
socializzazione della conoscenza
rendere unico ed originale il modo in cui fruire dei
servizi della biblioteca
32. I casi di studio
Seattle Public Library
Idea Stores, Tower Hamlets
Borough, London
33. Seattle Public Library
Realizzazione di uno spazio urbano
interno
Reinterpretazione originale delle funzioni
bibliotecarie (mixing chamber, living
room, book spiral etc.)
Uso originale della Dewey
Biblioteca esperienziale
34. Idea Stores, Tower Hamlets Borough, London
La filosofia
puntareda un lato su un insieme di bestseller e
altro materiale bibliografico ben scelto, dall’altro
su nicchie bibliografiche
inpiù offrire altri servizi di valore, come corsi di
formazione, informazione sulla salute e sul
lavoro, attività culturale e di intrattenimento
35. Idea Stores, Tower Hamlets Borough, London
Declino delle biblioteche di quartiere
Principi di base:
Edifici belli e accessibili
Scelte architettoniche ispirate agli spazi commerciali e di
intrattenimento
Politica di marketing
Ampi orari di apertura in linea con i negozi circostanti
Servizi centrati sugli utenti e sui bisogni locali,
Attività di informazione e formazione
Rinnovare l’immagine polverosa di biblioteche e
bibliotecari
36. Idea Stores, Tower Hamlets Borough, London
Strategia del 2009:
estensione dell’offerta di servizi
servizi informativi sul lavoro e sulla salute
riconfigurare il sistema delle biblioteche di
quartiere
co-localizzazione con altri servizi pubblici e
comunali
37. Qualche caratteristica comune
Localizzazione
Valore architettonico
Presenza nell’edificio di spazi per altre funzioni
Funzione urbana
Orari di apertura
Riflessione sulle collezioni e sulla loro
organizzazione
Rapporti con altri soggetti urbani, non solo di area
culturale
Molteplicità degli usi previsti
Successo di pubblico
Luoghi di svago, non solo di studio e di lavoro
38. La multipurpose library
Si potrebbe ipotizzare che il modello della
biblioteca pubblica del futuro sia in un certo
senso la somma di quelli analizzati
È questa che chiamiamo multipurpose
library
39. La multipurpose library
conciliare piccole e grandi dimensioni
realizzare servizi personalizzati, ma al
contempo standardizzati
potenziare le funzioni di svago e, al
contempo, rafforzare quelle di studio e di
ricerca
lavorare sulle componenti funzionali, ma
anche su quelle esperienziali e metaforiche
rilanciare la biblioteca come luogo pubblico
della città
40. Di cosa ci occupiamo
Analisi del contesto e interrogativi
biblioteconomici
I modelli interpretativi e i casi di studio
Una finestra sulla realtà italiana
Biblioteche pubbliche: quali possibilità di
sopravvivenza?
Biblioteche: istituzioni senza tempo o fenomeni
sociali?
41. Gli interrogativi e le risposte dei bibliotecari
Attività culturali e di intrattenimento: sì o
no?
La grande dimensione è un vantaggio o no?
Spazi vuoti e multifunzionali, oppure
articolati e funzionalizzati?
Separazione della biblioteca moderna da
quella storica o no?
42. Gli interrogativi e le risposte dei bibliotecari
Rapporto tra enciclopedismo e
specializzazione
Rapporto tra rispetto delle regole e libertà
degli utenti
Riproduzione in biblioteca delle stesse
dinamiche relazionali e conflittuali che sono
presenti nel mondo esterno
43. Di cosa ci occupiamo
Analisi del contesto e interrogativi
biblioteconomici
I modelli interpretativi e i casi di studio
Una finestra sulla realtà italiana
Biblioteche pubbliche: quali possibilità di
sopravvivenza?
Biblioteche: istituzioni senza tempo o fenomeni
sociali?
44. Perché le biblioteche pubbliche
potrebbero sopravvivere
“Infrastrutture della democrazia”
Sono nel mercato della conoscenza
Strumento per creare uguaglianza
Spazio pubblico puro?
Reference svolto da personale
specializzato
45. Perché le biblioteche pubbliche
potrebbero sopravvivere
Espressione di un paradigma conoscitivo
che punta contestualmente all’ampiezza e
alla profondità
Patrimonio documentario posseduto in
esclusiva
Supporto del tempo libero e dello svago dei
cittadini
46. Perché le biblioteche pubbliche
potrebbero morire
Crisi dello stato sociale
Erosione del ceto medio e processi di
polarizzazione sociale
Ruolo di camera di compensazione
verso svantaggiati e nuovi esclusi
47. Perché le biblioteche pubbliche
potrebbero morire
“Infrastruttura della democrazia”: la stessa
democrazia nelle forme in cui la conosciamo
sta attraversando una profonda crisi
Il prevalere di un’ottica economicistica
Internet e la convergenza al digitale
48. Alcune domande che hanno posto a me
Come commenta lei la possibilità di privatizzare la gestione
delle biblioteche inglesi, soprattutto alla luce della storia
delle Public Library e delle loro peculiarità?
http://tropicodellibro.it/notizie/biblioteche-privatizzazione/
E come le suonerebbe invece una simile eventualità nel
contesto italiano, da valutare come antidoto ai tagli che ne
mettono a repentaglio la sopravvivenza?
La possibilità che le biblioteche siano affidate in gestione a
volontari, come sta accadendo nel Regno Unito:
http://tropicodellibro.it/notizie/biblioteche-autori/
Che opportunità/rischi sarebbero legati a questo tipo di
scelta, secondo lei?
49. Alcune domande che hanno posto a me
Anche in Italia si sta sperimentando, pare, nella direzione
di trattare un "bene meritorio" come "bene comune".
L'esempio è quello del Teatro Valle Bene Comune di Roma
che si sta costituendo come Fondazione i cui soci fondatori
sono i cittadini. Lei che opinione ha di questo tentativo, e
come invece vedrebbe un simile modello di gestione e
amministrazione fortemente "dal basso" applicato alle
biblioteche?
Più in generale: ritiene che biblioteche, librerie e case
editrici potrebbero in qualche modo fare fronte comune
contro la crisi che le minaccia e, sempre più di frequente,
travolge?
50. Alcune domande che hanno posto a me
Ha risposto qui Stefano Parise:
http://tropicodellibro.it/notizie/biblioteche-aib
La situazione italiana è diversa da quella
degli altri paesi occidentali?
52. Di cosa ci occupiamo
Analisi del contesto e interrogativi
biblioteconomici
I modelli interpretativi e i casi di studio
Una finestra sulla realtà italiana
Biblioteche pubbliche: quali possibilità di
sopravvivenza?
Biblioteche: istituzioni senza tempo o
fenomeni sociali?
53. C’è spazio nel futuro per le biblioteche?
Le società le fanno le persone e le scelte politiche
(M. Castells)
I bibliotecari non possono rinunciare ai loro valori
fondamentali (l’equità, l’universalità, l’inclusione,
l’apertura, la libertà personale, la lotta alla
censura)
D’altra parte, non confrontarsi con la realtà è un
atteggiamento utopistico e ideologico destinato al
fallimento
54. C’è spazio nel futuro per le biblioteche?
maggiore efficienza, elevare i livelli di
cooperazione, tagliare i rami secchi e
rivedere la geografia bibliotecaria dei
nostri paesi
conoscenza come bene comune
no a una visione snobistica ed elitaria
55. C’è spazio nel futuro per le biblioteche?
non tagliare fuori sia gli altri attori del
tradizionale “ciclo del sapere” sia i nostri
potenziali utenti
non sostituirsi agli utenti nella formulazione
dei giudizi e fiducia nelle loro possibilità
occasioni alla gente per esprimersi,
organizzarsi, sviluppare se stessi
56. C’è spazio nel futuro per le biblioteche?
Le biblioteche possono svolgere
responsabilmente, eticamente e con mente
aperta il loro ruolo fino in fondo, anche
accettando di trasformarsi in qualcos’altro
Biblioteche fisiche potrebbero estinguersi
nella forma in cui le conosciamo, ma i
bibliotecari e le loro competenze?
Destrutturazione e percezione pubblica