Introduzione
                     Vita




               Berkeley e
Pensiero
                  Matrix
Le cose esistono nella
 Berkeley
                               percezione




                                            Percepiamo qualità
Dio fonda la   Dio percepisce
                                                 sensibili:
   realtà       l’intera realtà
                                             immaterierialismo




                                   Matrix
George Berkeley, filosofo irlandese, nato a Dysert nel 1685, insegnò
greco, ebraico e teologia al Trinity College di Dublino, dove divenuto
pastore, fu anche predicatore.
Fu proprio in questo periodo della sua vita che scrisse due libri, partendo
da Locke e Cartesio, nei quali riassume il pensiero centrale del proprio
sistema filosofico nel celebre motto “esse est percipi”.
Dopo alcuni anni trascorsi in studi e viaggi concepì il proposito di
evangelizzare e civilizzare i selvaggi d'America dove rimase quattro anni e
scrisse nuovi libri. In questo periodo la sua filosofia presenta una più
ampia visione che si diluisce però in un mistico platonismo, criticamente
infondato.
Muore a Oxford nel 1753.
PENSIERO
                              Le idee astratte (esistono solo idee particolari)



Berkeley                                            (non esistono senza le
                              Le qualità primarie   secondarie e una mente
 nega
                                                    che le pensi)

                                                    (non può essere
                              La sostanza materiale dimostrata e non
                                                    può    fungere da
                                                    causa attiva delle
                                                    idee)




           Affermando che
           Esse est percipi
Berkeley ritiene che la causa principale degli errori sia la credenza
che il nostro spirito possieda la capacità di formare idee astratte …
“Come farebbe l’idea di uomo,se tale idea esclude tutti gli uomini e
contemporaneamente li include?”
per lui le idee astratte non esistono, sono contraddittorie e le idee
generali non sono altro che segni indicanti idee particolari di un certo
tipo . Questa forma così radicale ritiene che le presunte idee generali
non esistano e che siano considerate soltanto come nomi da qui
nominalismo.
Tale negazione delle idee astratte è un ulteriore arma usata da
Berkeley contro il concetto di materia: non è possibile prescindere
dalle idee particolari perché ciò che si ottiene non ha nulla di positivo
neanche a livello mentale




                               SCETTICISMO
Scetticismo il quale è prodotto proprio dal pensare. Per Berkeley
la radice dello scetticismo sta nell’affermare delle cose esterne
alle idee:in questo caso non si potrebbe accertarne la
corrispondenza se non uscendo dal pensare (percepire).




                        CRISTIANESIMO
”Se fosse certo che le qualità
        primarie sono unite
   inscindibilmente con tutte le
    altre qualità sensibili e non
 possono venir separate da esse
    nemmeno col pensiero ,ne
 seguirebbe evidentemente che
   esse esistono soltanto nella
  mente;in breve l’estensione,la
  forma ed il moto ,astratti dalle
    altre qualità sensibili,sono
inconcepibili. Dove dunque sono
     le altre qualità sensibili vi
     saranno anche le qualità
       primarie: cioè,saranno
   anch’esse nella mente e non
               altrove”.
Ammettendo questa definizione Berkeley contrappone la propria:le qualità
sensibili sono idee impresse nei sensi e il loro sostrato è lo spirito.
Respingendo il sostrato materiale delle qualità sensibili,ultimo rifugio del
materialismo,affermando che esso,dovendo essere,per definizione, diverso
dalle idee sensibili,non avrà nessun rapporto con la nostra percezione, per
cui non ci sarà modo di dimostrarne l’esistenza.
“La realtà consta di idee che per esistere devono essere percepite”




“Tutto l’ ordine dei cieli e tutte le cose che riempiono la terra, tutti
quei corpi insomma che formano l’enorme impalcatura dell’
universo non hanno alcuna sussistenza senza una mente” Tutto
ciò che esiste è idea pensata o spirito pensante.
FINITO (l’ uomo)= riceve passivamente le idee

    LO SPIRITO
                             INFINITO (dio) = invia attivamente le idee




                     Le leggi di natura sono le
                     regole fisse con cui dio
                     produce in noi le idee



“ Le idee impresse non son creazioni della mia volontà. V’ è dunque qualche altra
volontà, ossia un altro spirito che la produce”… Trattato sui principi della conoscenza
umana.
SPIRITO


• E’ causa delle idee,


•Lo spirito che percepisce fa essere percepite le cose;


• le idee sono impresse in noi da uno spirito infinito;


• Spirito = mente, anima, io … sono tutti sinonimi che indicano
l’essere che percepisce;


• non è corretto ipotizzare l’esistenza di una realtà esterna
indipendente da uno spirito che la percepisce.
DIO

Le idee devono essere impresse
in noi da uno spirito infinito cioè
Dio                                           Afferma con esattezza
                                              l’esistenza di Dio

L’esistenza delle cose richiede
che vengano continuamente
percepite da una mente.
                                             Dio non è una sola
                                               verità ontologica
                                                necessaria per
                                               spiegare la causa
Dio  mente infinità grazie                  delle idee ma anche
a cui le idee esistono                            qualcosa di
quando non vengono                            indispensabile per
percepite.                                  chiarire la sorte delle
                                            idee quando noi non
                                                 le pensiamo.
LE LEGGI DÌ NATURA


• Le leggi della natura non sono altro che le leggi con cui Dio imprime in
noi le idee
• Non sono immutabili, noi non possiamo sapere se l’agire di Dio sia
sempre uniforme e quindi come potrebbe Dio cambiare le leggi da lui
stabilite.
• L’azione divina non si limita a produrre idee nella nostra mente ma le
produce con tale regolarità e organicità che si possono chiamare e sono
leggi di natura.




In questo modo Berkeley dimostrò che tutto dipende da Dio e di
conseguenza che l’ateo non ha più alcuna ragione di sostenere la sua
empietà. Per Berkeley il materialismo è origine dell’ateismo.
• la percezione di una sensazione non     Nel film, il protagonista Neo
è garanzia della presenza di una          scopre di che il mondo in cui
causa esterna che la produca.             tutti viviamo è un mondo
                                          fittizio creato dalle macchine.
• Dio per Berkeley
                                           Le macchine per Matrix
                                           (usano gli uomini per
                                           sfruttare a pieno la loro
                                           energia)
 •esse est percipi                          Per Neo e per tutti gli
                                            altri è un vero e proprio
    Ex:come spiega Morpheus a Neo:
                                            stile di vita e tutti gli
    gli uomini che hanno superato i
                                            uomini ne sono cosi
    trenta anni non possono venire
                                            assuefatti, il distacco e in
    “salvati” poiché il loro cervello è
                                            un certo senso la verità
    ormai abituato alla finzione e non
                                            sono difficilissime da
    sopravvivrebbe
                                            digerire.
• Berkeley è un religioso e un   Neo, l’unico,l’eletto che può
uomo di chiesa, credeva          modellare a suo piacimento il
fermamente in Dio e in Gesù.     programma.

• Berkeley pensava che solo      Neo non è il creatore ma è
Dio (o suo figlio) poteva        solo un “messia” inviato
modificare la realtà artefatta   dallo stesso creatore del
                                 programma.
A.S. 2009 – 20010
     Liceo Scientifico “G. Vailati” di Genzano di Roma
                        Classe IV A

La presentazione è stata realizzata da Chiara
Bonanni, Marco Gambetti, Marta Giannotti,     Flavia
Rosati e Lorenzo Serra nell’ambito di un’attività di
webquest coordinata dal Prof. Pietro Volpones

Insieme alle presentazioni, gli studenti hanno realizzato l’ebook “Razionalismo
ed empirismo”, reperibile al seguente indirizzo web:
 http://www.liceovailati.it/doceboKms/index.php?modname=documents&op=documents

Berkeley

  • 2.
    Introduzione Vita Berkeley e Pensiero Matrix
  • 3.
    Le cose esistononella Berkeley percezione Percepiamo qualità Dio fonda la Dio percepisce sensibili: realtà l’intera realtà immaterierialismo Matrix
  • 4.
    George Berkeley, filosofoirlandese, nato a Dysert nel 1685, insegnò greco, ebraico e teologia al Trinity College di Dublino, dove divenuto pastore, fu anche predicatore. Fu proprio in questo periodo della sua vita che scrisse due libri, partendo da Locke e Cartesio, nei quali riassume il pensiero centrale del proprio sistema filosofico nel celebre motto “esse est percipi”. Dopo alcuni anni trascorsi in studi e viaggi concepì il proposito di evangelizzare e civilizzare i selvaggi d'America dove rimase quattro anni e scrisse nuovi libri. In questo periodo la sua filosofia presenta una più ampia visione che si diluisce però in un mistico platonismo, criticamente infondato. Muore a Oxford nel 1753.
  • 5.
    PENSIERO Le idee astratte (esistono solo idee particolari) Berkeley (non esistono senza le Le qualità primarie secondarie e una mente nega che le pensi) (non può essere La sostanza materiale dimostrata e non può fungere da causa attiva delle idee) Affermando che Esse est percipi
  • 6.
    Berkeley ritiene chela causa principale degli errori sia la credenza che il nostro spirito possieda la capacità di formare idee astratte … “Come farebbe l’idea di uomo,se tale idea esclude tutti gli uomini e contemporaneamente li include?” per lui le idee astratte non esistono, sono contraddittorie e le idee generali non sono altro che segni indicanti idee particolari di un certo tipo . Questa forma così radicale ritiene che le presunte idee generali non esistano e che siano considerate soltanto come nomi da qui nominalismo. Tale negazione delle idee astratte è un ulteriore arma usata da Berkeley contro il concetto di materia: non è possibile prescindere dalle idee particolari perché ciò che si ottiene non ha nulla di positivo neanche a livello mentale SCETTICISMO
  • 7.
    Scetticismo il qualeè prodotto proprio dal pensare. Per Berkeley la radice dello scetticismo sta nell’affermare delle cose esterne alle idee:in questo caso non si potrebbe accertarne la corrispondenza se non uscendo dal pensare (percepire). CRISTIANESIMO
  • 8.
    ”Se fosse certoche le qualità primarie sono unite inscindibilmente con tutte le altre qualità sensibili e non possono venir separate da esse nemmeno col pensiero ,ne seguirebbe evidentemente che esse esistono soltanto nella mente;in breve l’estensione,la forma ed il moto ,astratti dalle altre qualità sensibili,sono inconcepibili. Dove dunque sono le altre qualità sensibili vi saranno anche le qualità primarie: cioè,saranno anch’esse nella mente e non altrove”.
  • 9.
    Ammettendo questa definizioneBerkeley contrappone la propria:le qualità sensibili sono idee impresse nei sensi e il loro sostrato è lo spirito. Respingendo il sostrato materiale delle qualità sensibili,ultimo rifugio del materialismo,affermando che esso,dovendo essere,per definizione, diverso dalle idee sensibili,non avrà nessun rapporto con la nostra percezione, per cui non ci sarà modo di dimostrarne l’esistenza.
  • 10.
    “La realtà constadi idee che per esistere devono essere percepite” “Tutto l’ ordine dei cieli e tutte le cose che riempiono la terra, tutti quei corpi insomma che formano l’enorme impalcatura dell’ universo non hanno alcuna sussistenza senza una mente” Tutto ciò che esiste è idea pensata o spirito pensante.
  • 11.
    FINITO (l’ uomo)=riceve passivamente le idee LO SPIRITO INFINITO (dio) = invia attivamente le idee Le leggi di natura sono le regole fisse con cui dio produce in noi le idee “ Le idee impresse non son creazioni della mia volontà. V’ è dunque qualche altra volontà, ossia un altro spirito che la produce”… Trattato sui principi della conoscenza umana.
  • 12.
    SPIRITO • E’ causadelle idee, •Lo spirito che percepisce fa essere percepite le cose; • le idee sono impresse in noi da uno spirito infinito; • Spirito = mente, anima, io … sono tutti sinonimi che indicano l’essere che percepisce; • non è corretto ipotizzare l’esistenza di una realtà esterna indipendente da uno spirito che la percepisce.
  • 13.
    DIO Le idee devonoessere impresse in noi da uno spirito infinito cioè Dio Afferma con esattezza l’esistenza di Dio L’esistenza delle cose richiede che vengano continuamente percepite da una mente. Dio non è una sola verità ontologica necessaria per spiegare la causa Dio  mente infinità grazie delle idee ma anche a cui le idee esistono qualcosa di quando non vengono indispensabile per percepite. chiarire la sorte delle idee quando noi non le pensiamo.
  • 14.
    LE LEGGI DÌNATURA • Le leggi della natura non sono altro che le leggi con cui Dio imprime in noi le idee • Non sono immutabili, noi non possiamo sapere se l’agire di Dio sia sempre uniforme e quindi come potrebbe Dio cambiare le leggi da lui stabilite. • L’azione divina non si limita a produrre idee nella nostra mente ma le produce con tale regolarità e organicità che si possono chiamare e sono leggi di natura. In questo modo Berkeley dimostrò che tutto dipende da Dio e di conseguenza che l’ateo non ha più alcuna ragione di sostenere la sua empietà. Per Berkeley il materialismo è origine dell’ateismo.
  • 15.
    • la percezionedi una sensazione non Nel film, il protagonista Neo è garanzia della presenza di una scopre di che il mondo in cui causa esterna che la produca. tutti viviamo è un mondo fittizio creato dalle macchine. • Dio per Berkeley Le macchine per Matrix (usano gli uomini per sfruttare a pieno la loro energia) •esse est percipi Per Neo e per tutti gli altri è un vero e proprio Ex:come spiega Morpheus a Neo: stile di vita e tutti gli gli uomini che hanno superato i uomini ne sono cosi trenta anni non possono venire assuefatti, il distacco e in “salvati” poiché il loro cervello è un certo senso la verità ormai abituato alla finzione e non sono difficilissime da sopravvivrebbe digerire.
  • 16.
    • Berkeley èun religioso e un Neo, l’unico,l’eletto che può uomo di chiesa, credeva modellare a suo piacimento il fermamente in Dio e in Gesù. programma. • Berkeley pensava che solo Neo non è il creatore ma è Dio (o suo figlio) poteva solo un “messia” inviato modificare la realtà artefatta dallo stesso creatore del programma.
  • 17.
    A.S. 2009 –20010 Liceo Scientifico “G. Vailati” di Genzano di Roma Classe IV A La presentazione è stata realizzata da Chiara Bonanni, Marco Gambetti, Marta Giannotti, Flavia Rosati e Lorenzo Serra nell’ambito di un’attività di webquest coordinata dal Prof. Pietro Volpones Insieme alle presentazioni, gli studenti hanno realizzato l’ebook “Razionalismo ed empirismo”, reperibile al seguente indirizzo web: http://www.liceovailati.it/doceboKms/index.php?modname=documents&op=documents