Nell'editare/ curare la redazione/ recensire, schedare o introdurre un libro, sia romanzo che saggio, è importante vederlo nel suo insieme attraverso una analisi critica complessiva dei suoi componenti e della sia coerenza interna.
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
Analisi del testo
1. Nicoletta Salvatori 2014-2015
Nicoletta Salvatori - 2015
Analisi di un testo Lavorare sui testi
significa conoscerli
1
Analizzare e commentare un brano letterario in prosa significa non solo comprendere a fondo il testo in ogni sua parte, ma anche
interpretare i messaggi, approfondirne i temi, esprimere opinioni ed elaborare fondati giudizi critici.
Non c'è correzione, per quanto marginale o insignificante, che non valga la pena di effettuare.
Di cento correzioni, ognuna può sembrare meschina e pedante; insieme, possono determinare un nuovo livello del testo.
Theodor Adorno, Minima moralia, 1951
2. Caratteristiche del testo
2
tempo reale (periodo storico in cui
si svolge) ≢tempo della storia
Il mondo narrativo sia esterno che interno
(mondo psichico dei personaggi)
protagonista/antagonista/spalla/comprimari
/comparse/naratore/narratari
la trama della storia
Ogni testo
NARRATIVO
possiede
LUOGO
TEMPO
PERSONAGGI
EVENTI
Ogni testo non
NARRATIVO
possiede
TESI PRINCIPALE
ARGOMENTAZIONI
INFORMAZIONI
…
TESTO ARGOMENTATIVO
TESTO ESPOSITIVO
TESTO INFORMATIVO
3. Organizzazione del testo
3
TESTO NARRATIVO SAGGIO
PARTI
CAPITOLI
INDICE
DEDICA
PRESENTAZIONE/INTRODUZIONE
OPZIONALI
NECESSARI
PARTI
CAPITOLI
INDICI
DEDICA
PRESENTAZIONE/INTRODUZIONE
PARAGRAFI
INFOGRAFICA/IMMAGINI
EPILOGO
BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA
4. Analisi e commento
Analizzare, editare o commentare un brano letterario in prosa significa non solo comprendere a
fondo il testo in ogni sua parte, ma anche
❖ interpretarne i messaggi,
❖ comprenderne (ed eventualmente migliorane) struttura e organizzazione
❖ approfondirne i temi,
❖ elaborare fondati giudizi critici.
IL LAVORO PRELIMINARE consiste dunque nel
❖ leggere attentamente il testo (individuando errori sintattici e semantici)
❖ eventualmente collocarlo in un “genere”
❖ suddividerlo in sequenze narrative
❖ definirne la funzione (obiettiva, narrativa, riflessiva, lirica, espositiva, dialogica, argomentativa)
❖ verificarne la coerenza e la tenuta interna
4
5. Preliminari
• Le sequenze descrittive descrivono in modo dettagliato un luogo, una persona, un animale, un
fenomeno, uno stato d’animo. Esse rallentano l’azione, in quanto al loro interno non accadono eventi.
• Le sequenze narrative sono imperniate sull’azione, quindi fanno procedere la narrazione (al contrario
delle sequenze descrittive).
• Le sequenze riflessive riportano commenti, giudizi o riflessioni del narratore o dei personaggi della
storia. Determinano un arresto della narrazione e si possono definire statiche.
• Le sequenze liriche sono caratterizzate da un linguaggio proprio della poesia, ricco di immagini e di
figure retoriche (es. “Addio ai monti” nei Promessi Sposi).
• Le sequenze espositive forniscono, in modo chiaro e preciso, informazioni e spiegazioni necessarie per
comprendere una situazione.
• Le sequenze dialogiche consistono nei dialoghi dei personaggi, riportati sotto forma di discorso diretto.
• Le sequenze argomentative si hanno quando l’autore, il narratore o i personaggi enunciano una loro
precisa posizione per giustificare il proprio pensiero o per convincere il proprio interlocutore.
Tutte le tipologie di testo possono convivere in un’opera letteraria o in un saggio
5
6. Testo letterario
Le prime domande che dobbiamo porci riguardano
l’oggetto del racconto
❖ Quale messaggio vuole trasmettere?
❖ Qual è il centro nevralgico della storia? ovvero
la sua domanda drammaturgia centrale?
❖ In che modo questo messaggio viene trasmesso?
Il modo in cui l’autore trasmette il messaggio riguarda invece:
❖ il mondo narrativo in cui viene collocata la storia
❖ la scelta dei personaggi
❖ Il genere narrativo che ha scelto (giallo, fantasy,
romanzo storico, contemporaneo…)
6
7. Il messaggio
Una volta si chiamava “la morale della storia” e non è così facile da individuare…
Ogni storia che si rispetti non è solo una cronaca di eventi: il racconto non rispecchia la vita la
interpreta, le dà un senso, una struttura, le costruisce intorno un messaggio universale che in
realtà la vita non ha. Diversamente non potrebbe avere una conclusione se non la morte!
Nel ciclo dei vinti di Verga, ad esempio, il tema comune è l'indiscussa lotta dell'uomo per
l'esistenza, mentre negli Indifferenti di Moravia il tema è rappresentato dalla meschinità e
dalle ipocrisie della società borghese, per il ciclo di Harry Potter al centro ci sono la difficoltà e
l’avventura di diventare adulti e trovare il proprio posto nel mondo…
Se non c’è messaggio non c’è romanzo ma diario, cronaca, autobiografismo, …
7
Se volete un lieto fine, questo dipende, naturalmente, da dove interrompete la vostra storia. (Orson Welles)
8. Il nucleo
Ogni storia gira intorno a una domanda
drammaturgica principale che spinge
il lettore ad andare avanti nella lettura,
per vedere come va a finire.
Scaturisce dalla combinazione di tre elementi:
❖ il protagonista,
❖ il suo obiettivo/desiderio
❖ l’ostacolo al suo raggiungimento.
La risposta (sì, no, forse), giustifica la storia.
Renzo e Lucia si sposeranno?
Achab sconfiggerà la balena bianca?
Il commissario Maigret inchioderà l’assassino?
Mr Darcy troverà l’amore di Elisabeth?
DOMANDA DRAMMATURGICA PRINCIPALE
9. Tecniche narrative
❖ Sei tappe in una storia
9
Renzo e Lucia si devono sposare/Questo matrimonio
non s’ha da fare/la fuga di Renzo, il rapimento di
Lucia/La peste nera/Fra Cristoforo nel lazzaretto e la
morte d Don Rodrigo/Vissero felici e contenti
La situazione iniziale/stabilità
L’incidente scatenante/conflitto
Le complicazioni/crisi
L’apice della crisi/climax
Lo scioglimento dell’intreccio/dénuement
La risoluzione finale/conclusione
L’analisi delle tecniche narrative
comporta l’esame accurato di
alcune componenti di un
romanzo:
❖ MONDO NARRATIVO
❖ NARRATORE e focalizzazione
❖ PAROLE E PENSIERI DEI
PERSONAGGI
❖ REGISTRI linguistici
❖ STRUTTURA DEI PERIODI ritmo
narrativo
❖
10. Il mondo narrativo
10
Ogni storia racconta un cambiamento a cui un MONDO
(esterno o interiore, dell’ambiente o del personaggio) va incontro
Ordine iniziale
Disordine intermedio
Nuovo ordine finale
narrazione ≣ storia
eventi e azioni
+ mondo
personaggi e ambiente
mondo esterno
mondo intimo
❖ Si dice che esistano in tutto 7 trame e ogni nuova storia non è che un plagio.
Ciò che la rende originale è il mondo narrativo che viene costruito attorno alla trama
11. Il mondo narrativo
10
Ogni storia racconta un cambiamento a cui un MONDO
(esterno o interiore, dell’ambiente o del personaggio) va incontro
Ordine iniziale
Disordine intermedio
Nuovo ordine finale
narrazione ≣ storia
eventi e azioni
+ mondo
personaggi e ambiente
mondo esterno
mondo intimo
❖ Si dice che esistano in tutto 7 trame e ogni nuova storia non è che un plagio.
Ciò che la rende originale è il mondo narrativo che viene costruito attorno alla trama
mondo interno
singola persona
sottomondo
ambienti professionali/affettivi
sovramondo
società/stato/pianeta
12. Il mondo narrativo
10
Ogni storia racconta un cambiamento a cui un MONDO
(esterno o interiore, dell’ambiente o del personaggio) va incontro
Ordine iniziale
Disordine intermedio
Nuovo ordine finale
narrazione ≣ storia
eventi e azioni
+ mondo
personaggi e ambiente
mondo esterno
mondo intimo
Sette elementi sono alla base della costruzione del mondo narrativo (Carlo Tullio Argan)
TOPOS
il territorio
EPOS
la memoria storica
ETHOS
i valori condivisi
LOGOS
il linguaggio
GENOS
la stirpe
TELOS
le finalità sociali
CHRONOS
il tempo
❖ Si dice che esistano in tutto 7 trame e ogni nuova storia non è che un plagio.
Ciò che la rende originale è il mondo narrativo che viene costruito attorno alla trama
mondo interno
singola persona
sottomondo
ambienti professionali/affettivi
sovramondo
società/stato/pianeta
13. Topos
11
La descrizione dei luoghi, sia interni che esterni, consente al lettore di definire
l’ambiente in cui si svolge la vicenda, la descrizione del personaggio lo rende vivo e
consente la identificazione o l’immedesimazione nella storia:
❖ A volte il luogo o l’aspetto fisico acquisiscono un valore fortemente simbolico o
possono generare conflitti e contrasti narrativi che mettono in moto la storia
(conquiste di territori, essere presi per un altro (sosia), cambiare aspetto, cambiare
casa, cambiare lavoro….)
TOPOS
il territorio
AMBIENTE
habitat
casa
luogo di lavoro
PERSONAGGIO
fisicità
14. Topos
11
La descrizione dei luoghi, sia interni che esterni, consente al lettore di definire
l’ambiente in cui si svolge la vicenda, la descrizione del personaggio lo rende vivo e
consente la identificazione o l’immedesimazione nella storia:
❖ A volte il luogo o l’aspetto fisico acquisiscono un valore fortemente simbolico o
possono generare conflitti e contrasti narrativi che mettono in moto la storia
(conquiste di territori, essere presi per un altro (sosia), cambiare aspetto, cambiare
casa, cambiare lavoro….)
TOPOS
il territorio
AMBIENTE
habitat
casa
luogo di lavoro
PERSONAGGIO
fisicità
“Intorno a noi si apriva un paesaggio unico. a sud, fino al Kilimangiaro,
le vaste pianure della grande zona di caccia; a ovest e a nord la falda
delle colline che parevano un parco, con dietro le foreste; più in là, fino
al monte Kenya, la terra tutta ondulata della riserva kikuyu, lunga
più di 150 chilometri….” (La mia Africa - Karen Blixen)
“Il vecchio era magro e scarno e aveva rughe profonde alla nuca.
Sulle guance aveva le chiazze del cancro della pelle, provocato
dai riflessi del sole sul mare tropicale. Le mani avevano cicatrici
profonde che gli erano venute trattenendo con le lenze i pesci
pesanti…” (il vecchio e il mare - Ernst Hemingway)
15. EPOS - La storia
“Forse per comprendere meglio gli avvenimenti in cui mi
trovai coinvolto è bene che io ricordi quando stava
avvenendo in quello scorcio di secolo…” - Umberto Eco - Il
Nome della Rosa
12
“Emma Woodhouse era vissuta circa 21 anni nel mondo senza
conoscere dispiaceri e contrarietà. Era la minore delle due figlie di
un padre quanto mai affettuoso e indulgente e, in seguito al
matrimonio della sorella era rimasta padrona di casa assai per
tempo….” - Jane Austen - Emma
“Tu sai chi li uccise e poi - e questa è la cosa veramente
misteriosa - cercò di uccidere anche te. Ma non ci riuscì.
Ti sei mai chiesto come hai quella cicatrice sulla fronte
Harry?” - J.K.Rowling - Harry Potter e la pietra filosofale
memoria storica collettiva - storia personale
16. Ethos - Telos - Logos
Spesso i conflitti tra valori sociali e personali sono all’origine del contrasto
narrativo, una delle molle più efficaci di una storia - (Fahrenheit 451 - Ray Bradbury)
13
Ethos: insieme nelle norme di convivenza sociale (valori)presenti nel mondo narrativo
condivise o meno dal personaggio
Telos: è sia il fine comune collettivo sia un traguardo individuale da raggiungere
imposto dalla società, dal gruppo di appartenenza o da se stessi
Può essere conscio o inconscio, più o meno compreso o condiviso. Spesso è parte
della domanda drammaturgia centrale che dà origine alla storia.
Logos: nel mondo narrativo convivono più linguaggi. Linguaggio sociale, linguaggio
specialistico del mondo professionale o familiare.
17. Ethos - Telos - Logos
Spesso i conflitti tra valori sociali e personali sono all’origine del contrasto
narrativo, una delle molle più efficaci di una storia - (Fahrenheit 451 - Ray Bradbury)
13
Ethos: insieme nelle norme di convivenza sociale (valori)presenti nel mondo narrativo
condivise o meno dal personaggio
Telos: è sia il fine comune collettivo sia un traguardo individuale da raggiungere
imposto dalla società, dal gruppo di appartenenza o da se stessi
Può essere conscio o inconscio, più o meno compreso o condiviso. Spesso è parte
della domanda drammaturgia centrale che dà origine alla storia.
Logos: nel mondo narrativo convivono più linguaggi. Linguaggio sociale, linguaggio
specialistico del mondo professionale o familiare.
Esempi - Conflitti scaturiti da scontri tra valori
Il nome della Rosa - Umberto Eco
Orgoglio e pregiudizio - Jane Austen
The Giver - Lois Lowry
18. Ethos - Telos - Logos
Spesso i conflitti tra valori sociali e personali sono all’origine del contrasto
narrativo, una delle molle più efficaci di una storia - (Fahrenheit 451 - Ray Bradbury)
13
Ethos: insieme nelle norme di convivenza sociale (valori)presenti nel mondo narrativo
condivise o meno dal personaggio
Telos: è sia il fine comune collettivo sia un traguardo individuale da raggiungere
imposto dalla società, dal gruppo di appartenenza o da se stessi
Può essere conscio o inconscio, più o meno compreso o condiviso. Spesso è parte
della domanda drammaturgia centrale che dà origine alla storia.
Logos: nel mondo narrativo convivono più linguaggi. Linguaggio sociale, linguaggio
specialistico del mondo professionale o familiare.
Esempi - Conflitti scaturiti da scontri tra valori
Il nome della Rosa - Umberto Eco
Orgoglio e pregiudizio - Jane Austen
The Giver - Lois Lowry
Esempi - Traguardi consci e inconsci, sociali e individuali
Amleto (vendicare il padre - diventare adulto)
Il socio (avere successo - difendere la giustizia)
L’uomo bicentenario (servire gli umani - diventare umano)
Il signore degli anelli (possedere l’anello per…)
19. Ethos - Telos - Logos
Spesso i conflitti tra valori sociali e personali sono all’origine del contrasto
narrativo, una delle molle più efficaci di una storia - (Fahrenheit 451 - Ray Bradbury)
13
Ethos: insieme nelle norme di convivenza sociale (valori)presenti nel mondo narrativo
condivise o meno dal personaggio
Telos: è sia il fine comune collettivo sia un traguardo individuale da raggiungere
imposto dalla società, dal gruppo di appartenenza o da se stessi
Può essere conscio o inconscio, più o meno compreso o condiviso. Spesso è parte
della domanda drammaturgia centrale che dà origine alla storia.
Logos: nel mondo narrativo convivono più linguaggi. Linguaggio sociale, linguaggio
specialistico del mondo professionale o familiare.
Esempi - Conflitti scaturiti da scontri tra valori
Il nome della Rosa - Umberto Eco
Orgoglio e pregiudizio - Jane Austen
The Giver - Lois Lowry
Esempi - Traguardi consci e inconsci, sociali e individuali
Amleto (vendicare il padre - diventare adulto)
Il socio (avere successo - difendere la giustizia)
L’uomo bicentenario (servire gli umani - diventare umano)
Il signore degli anelli (possedere l’anello per…)
Esempi - Diversità tra linguaggi/diversità tra culture
Le lingue diverse del Signore degli anelli - science fiction
Il romanzo storico - Il dialetto di Camilleri
Master and commander e il gergo marinaresco…
20. Genos
il mondo narrativo prevede la costruzione di una rete di relazioni: legami di sangue,
parentele, delle amicizie. L’insieme delle macro e micro relazioni che si creano tra i personaggi e
creano coesione in una comunità Drammi sociali/familiari/lavorativi
14
Genos
❖ L’albero genealogico dei Black in Harry
Potter
❖ Le Appendici del Signore degli Anelli
❖ Le genealogie bibliche
❖ I Buddenbrook di T. Mann,
❖ Il Gattopardo di T. di Lampedusa
❖ I Montecchi e i Capuleti in Romeo e Giulietta
Le relazioni raccontano molto del mondo dei
personaggi e spesso sono alla base di contrasti
e conflitti che arricchiscono la storia oppure ne
costituiscono la stessa essenza.
21. Genos
il mondo narrativo prevede la costruzione di una rete di relazioni: legami di sangue,
parentele, delle amicizie. L’insieme delle macro e micro relazioni che si creano tra i personaggi e
creano coesione in una comunità Drammi sociali/familiari/lavorativi
14
Genos
❖ L’albero genealogico dei Black in Harry
Potter
❖ Le Appendici del Signore degli Anelli
❖ Le genealogie bibliche
❖ I Buddenbrook di T. Mann,
❖ Il Gattopardo di T. di Lampedusa
❖ I Montecchi e i Capuleti in Romeo e Giulietta
Le relazioni raccontano molto del mondo dei
personaggi e spesso sono alla base di contrasti
e conflitti che arricchiscono la storia oppure ne
costituiscono la stessa essenza.
22. Chronos
15
Il tempo in un racconto non è unitario: c’è il TEMPO DEL MONDO NARRATIVO e
quello DELLA STORIA che vi si svolge. È raro che il mondo narrativo sia senza tempo
(fumetti, soap opera), perché sarebbe sospeso in un eterno presente (un mondo senza una
storia, ma che può ospitare storie semplificate). Il tempo del mondo narrativo (la Storia) è
la condizione per cui vi accadano eventi interessanti (le storie) e i personaggi evolvano.
TEMPO DELLA
STORIA
TEMPO DELLA
FABULA
TEMPO DELL’
INTRECCIO
⎨
Concatenazione degli eventi della storia
narrati cronologicamente: è una astrazione del lettore
che la ricostruisce o del recensore o sceneggiatore
Gli stessi eventi ma posti dall’autore in un ordine
narrativo arbitrario che può restringere o dilatare i
fatti attraverso la digressione (la Monaca di Monza)
il riassunto (sintesi)
l’ellissi (eliminazione di eventi)
il flashback
il flash forward …
TEMPO DEL
MONDO
il periodo storico in cui si svolge la vicenda, deducibile dalle informazioni fornite
dal narratore o individuabile mediante elementi interni al testo (oggetti, abitudini,
stili di vita, ecc.)
TEMPO DEL
PERSONAGGIO
L’età reale e l’età percepita
(tempo della coscienza)
23. Narratore
La narrazione non è necessariamente condotta dall’autore stesso del romanzo o
del racconto: chi espone la storia può essere il protagonista, un altro personaggio
o un narratore fuori campo che ci fa conoscere gli eventi senza prendervi parte.
16
AUTORE Chi ha scritto il testo
NARRATORE La voce che narra la storia. Il narratore fa parte della finzione narrativa
NARRATARIO Colui a cui la storia viene raccontata, il ricevente (implicito o esplicito e parte della narrazione)
NARRATORE
⎨
ESTERNO
INTERNO
OGGETTIVO
SOGGETTIVO
PROTAGONISTA
PERSONAGGIO
Focalizzazione esterna
Focalizzazione zero
Focalizzazione interna
⎨
⎨ ⎨
24. Narratore
Narratore interno: il narratore può essere il protagonista della vicenda oppure
un’altro personaggio che vi partecipa o un testimone dei fatti. Si esprime alla
prima persona singolare. (il Mattia Pascal di Pirandello - il dottor Watson in
Sherlok Holmes)
Narratore esterno: racconta i fatti, le parole, i pensieri dei personaggi rimanendo
al di fuori della storia ed esprimendosi alla terza persona singolare. È pura voce
narrante e, come tale, può presentare la storia in modo oggettivo (se non
interviene nella narrazione, Verga nei Malavoglia) o soggettivo se inserisce nella
Narrazione commenti, valutazioni e giudizi. (Manzoni nei Promessi Sposi)
Può accadere che durante il racconto il narratore iniziale (di primo grado),
ceda la funzione del narratore ad un’altra voce narrante (di secondo grado) che a
sua volta può essere interno o esterno.
17
25. Narratore
Narratore interno: il narratore può essere il protagonista della vicenda oppure
un’altro personaggio che vi partecipa o un testimone dei fatti. Si esprime alla
prima persona singolare. (il Mattia Pascal di Pirandello - il dottor Watson in
Sherlok Holmes)
Narratore esterno: racconta i fatti, le parole, i pensieri dei personaggi rimanendo
al di fuori della storia ed esprimendosi alla terza persona singolare. È pura voce
narrante e, come tale, può presentare la storia in modo oggettivo (se non
interviene nella narrazione, Verga nei Malavoglia) o soggettivo se inserisce nella
Narrazione commenti, valutazioni e giudizi. (Manzoni nei Promessi Sposi)
Può accadere che durante il racconto il narratore iniziale (di primo grado),
ceda la funzione del narratore ad un’altra voce narrante (di secondo grado) che a
sua volta può essere interno o esterno.
17
Ne Il Nome della Rosa di Umberto Eco, il narratore Adso
de Melk è onnisciente e interno alla storia
26. Narratore
Narratore interno: il narratore può essere il protagonista della vicenda oppure
un’altro personaggio che vi partecipa o un testimone dei fatti. Si esprime alla
prima persona singolare. (il Mattia Pascal di Pirandello - il dottor Watson in
Sherlok Holmes)
Narratore esterno: racconta i fatti, le parole, i pensieri dei personaggi rimanendo
al di fuori della storia ed esprimendosi alla terza persona singolare. È pura voce
narrante e, come tale, può presentare la storia in modo oggettivo (se non
interviene nella narrazione, Verga nei Malavoglia) o soggettivo se inserisce nella
Narrazione commenti, valutazioni e giudizi. (Manzoni nei Promessi Sposi)
Può accadere che durante il racconto il narratore iniziale (di primo grado),
ceda la funzione del narratore ad un’altra voce narrante (di secondo grado) che a
sua volta può essere interno o esterno.
17
Ne Il Nome della Rosa di Umberto Eco, il narratore Adso
de Melk è onnisciente e interno alla storia
Ne L’isola del tesoro (1883) la storia è raccontata da
un ragazzo, con le capacità, le conoscenze e i timori
della sua età. A metà romanzo però ci sono alcuni
capitoli raccontati da un altro protagonista adulto.
27. Il punto di vista
18
è il punto di vista di un narratore esterno che non si lascia
coinvolgere nella narrazione, ma si limita a registrare solo ciò che
vede in un determinato luogo o momento. Tecnica impiegata nei
romanzi polizieschi, nei romanzi veristi o neorealisti, ove l’autore si
eclissa per lasciare parlare i fatti.
FOCALIZZAZIONE ESTERNA
FOCALIZZAZIONE INTERNA
FOCALIZZAZIONE ZERO Si ha quando il racconto è condotto da un narratore onnisciente, il
quale tutto sa e conosce (anche i pensieri e i sentimenti dei
personaggi), tutto vede e tutto giudica della vicenda che espone.
(Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi)
è il punto di vista di un narratore interno che presenta la vicenda
in base alla sua particolare ottica, secondo una prospettiva parziale
e soggettiva. (Zeno Cosini protagonista de “La coscienza di Zeno”
di Italo Svevo).
Cambiare punto di vista durante una narrazione è possibile solo se alla base c’è
una precisa e complessa struttura narrativa
28. Il punto di vista
18
è il punto di vista di un narratore esterno che non si lascia
coinvolgere nella narrazione, ma si limita a registrare solo ciò che
vede in un determinato luogo o momento. Tecnica impiegata nei
romanzi polizieschi, nei romanzi veristi o neorealisti, ove l’autore si
eclissa per lasciare parlare i fatti.
FOCALIZZAZIONE ESTERNA
FOCALIZZAZIONE INTERNA
FOCALIZZAZIONE ZERO Si ha quando il racconto è condotto da un narratore onnisciente, il
quale tutto sa e conosce (anche i pensieri e i sentimenti dei
personaggi), tutto vede e tutto giudica della vicenda che espone.
(Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi)
è il punto di vista di un narratore interno che presenta la vicenda
in base alla sua particolare ottica, secondo una prospettiva parziale
e soggettiva. (Zeno Cosini protagonista de “La coscienza di Zeno”
di Italo Svevo).
Cambiare punto di vista durante una narrazione è possibile solo se alla base c’è
una precisa e complessa struttura narrativa
Se si ha la focalizzazione esterna prevale il discorso diretto: l’autore cede la
parola ai personaggi (es. Ha detto: “Sono stanca”). Può avere varie forme:
Dialogo: scambio di battute tra due o più personaggi
Soliloquio: un personaggio parla tra sé e sé in prima persona
Flusso di coscienza: i pensieri così come si presentano nella mente
29. Il punto di vista
18
è il punto di vista di un narratore esterno che non si lascia
coinvolgere nella narrazione, ma si limita a registrare solo ciò che
vede in un determinato luogo o momento. Tecnica impiegata nei
romanzi polizieschi, nei romanzi veristi o neorealisti, ove l’autore si
eclissa per lasciare parlare i fatti.
FOCALIZZAZIONE ESTERNA
FOCALIZZAZIONE INTERNA
FOCALIZZAZIONE ZERO Si ha quando il racconto è condotto da un narratore onnisciente, il
quale tutto sa e conosce (anche i pensieri e i sentimenti dei
personaggi), tutto vede e tutto giudica della vicenda che espone.
(Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi)
è il punto di vista di un narratore interno che presenta la vicenda
in base alla sua particolare ottica, secondo una prospettiva parziale
e soggettiva. (Zeno Cosini protagonista de “La coscienza di Zeno”
di Italo Svevo).
Cambiare punto di vista durante una narrazione è possibile solo se alla base c’è
una precisa e complessa struttura narrativa
Se il narratore è onnisciente prevale il discorso indiretto (di solito introdotto
da verbi quali pensare, dire, affermare, chiedere…es. “Ha detto che era stanca”).
Se si ha la focalizzazione esterna prevale il discorso diretto: l’autore cede la
parola ai personaggi (es. Ha detto: “Sono stanca”). Può avere varie forme:
Dialogo: scambio di battute tra due o più personaggi
Soliloquio: un personaggio parla tra sé e sé in prima persona
Flusso di coscienza: i pensieri così come si presentano nella mente
30. Il punto di vista
18
è il punto di vista di un narratore esterno che non si lascia
coinvolgere nella narrazione, ma si limita a registrare solo ciò che
vede in un determinato luogo o momento. Tecnica impiegata nei
romanzi polizieschi, nei romanzi veristi o neorealisti, ove l’autore si
eclissa per lasciare parlare i fatti.
FOCALIZZAZIONE ESTERNA
FOCALIZZAZIONE INTERNA
FOCALIZZAZIONE ZERO Si ha quando il racconto è condotto da un narratore onnisciente, il
quale tutto sa e conosce (anche i pensieri e i sentimenti dei
personaggi), tutto vede e tutto giudica della vicenda che espone.
(Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi)
è il punto di vista di un narratore interno che presenta la vicenda
in base alla sua particolare ottica, secondo una prospettiva parziale
e soggettiva. (Zeno Cosini protagonista de “La coscienza di Zeno”
di Italo Svevo).
Cambiare punto di vista durante una narrazione è possibile solo se alla base c’è
una precisa e complessa struttura narrativa
Se il narratore è onnisciente prevale il discorso indiretto (di solito introdotto
da verbi quali pensare, dire, affermare, chiedere…es. “Ha detto che era stanca”).
Se si ha la focalizzazione esterna prevale il discorso diretto: l’autore cede la
parola ai personaggi (es. Ha detto: “Sono stanca”). Può avere varie forme:
Dialogo: scambio di battute tra due o più personaggi
Soliloquio: un personaggio parla tra sé e sé in prima persona
Flusso di coscienza: i pensieri così come si presentano nella mente
Prevale il discorso indiretto libero: con omissione dei verbi reggenti, come
diceva, pensava che… (es. Malpelo fu colto da una tal paura di veder
comparire fra la rena anche il piede nudo del babbo, che non volle mai più
darvi un colpo di zappa; gliela dessero a lui sul capo, la zappa)
31. Narratari
Il narratario è il destinatario della narrazione presente come
personaggio all’interno del racconto o implicito.
❖ I giovani narratari delle novelle del Decameron che, di volta in
volta, ascoltano la novella raccontata da uno di loro
❖ Nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis, di Ugo Foscolo il narratario è
l’amico al quale le lettere sono indirizzate.
❖ Nella Coscienza di Zeno di Italo Svevo il narratori è il dottore al
quale è rivolto il diario che scrive il protagonista, e che, nella
premessa, mette in guardia il lettore sui meccanismi della
coscienza che minano la verità di alcuni fatti.
Per l’autore è interessante usare questa funzione per moltiplicare
il gioco delle interpretazioni possibili del racconto.
19
32. Personaggi
Un personaggio autentico è quello che sembra uscire dalla carta e vivere di vita
propria. Tanto più autentico risulterà il personaggio, maggiore sarà la
predisposizione del lettore a identificarsi con lui, quindi ad emozionarsi.
❖ descrizione fisica
❖ linguaggio
❖ mondo interiore
❖ storia personale
20
33. Personaggi
Un personaggio autentico è quello che sembra uscire dalla carta e vivere di vita
propria. Tanto più autentico risulterà il personaggio, maggiore sarà la
predisposizione del lettore a identificarsi con lui, quindi ad emozionarsi.
❖ descrizione fisica
❖ linguaggio
❖ mondo interiore
❖ storia personale
20
Perché una trama funzioni occorre anche
che i personaggi siano coerenti.
La coerenza richiede che il personaggio si
attenga, come nella vita, a regole che
limitano l’identità delle persone.
Il personaggio può cambiare e il lettore
deve essere messo al corrente
di questa possibilità
(don Abbondio non cambia,
l’Innominato si)
34. Personaggi
Un personaggio autentico è quello che sembra uscire dalla carta e vivere di vita
propria. Tanto più autentico risulterà il personaggio, maggiore sarà la
predisposizione del lettore a identificarsi con lui, quindi ad emozionarsi.
❖ descrizione fisica
❖ linguaggio
❖ mondo interiore
❖ storia personale
20
Perché una trama funzioni occorre anche
che i personaggi siano coerenti.
La coerenza richiede che il personaggio si
attenga, come nella vita, a regole che
limitano l’identità delle persone.
Il personaggio può cambiare e il lettore
deve essere messo al corrente
di questa possibilità
(don Abbondio non cambia,
l’Innominato si)
Il desiderio del personaggio principale è
LA DOMANDA DRAMMATURGICA FONDAMENTALE
Capitano Achab
sconfiggere il mostro
Mary Poppins
salvare mr Banks
Humbert Humbert
Lolita
Harry Potter
vendicare i genitori
La domanda drammaturgica principale spinge il lettore ad andare avanti nella lettura
Scaturisce dalla combinazione di tre elementi:
il protagonista, il suo obiettivo/desiderio e l’ostacolo al suo raggiungimento.
35. Registri e ritmo
❖ Registro aulico e solenne: l’autore usa
vocaboli vari, citazioni colte, una sintassi
molto studiata e riccamente elaborata.
❖ Registro formale: il lessico è studiato ma
sobrio, senza ricercatezze, la sintassi è
elegante ma senza eccessi il registro.
❖ Registro medio: la scelta lessicale è
precisa ma non particolarmente
studiata, la sintassi corretta, ma l’autore
si astiene da qualunque eleganza.
❖ Registro colloquiale: i vocaboli sono
generici, la sintassi è semplificata o
tipica del parlato e talora si avvale di
espressioni gergali o dialettali.
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❖ Ritmo veloce: la sintassi è semplice,
scarna e il periodo strutturato su frasi per
lo più brevi, indipendenti accostate tra di
loro da una virgola o da una
congiunzione (coordinazione o paratassi.)
Il ritmo narrativo è stringato talora
addirittura concitato.
❖ Ritmo lento: la sintassi è elaborata e
presenta frasi lunghe e complesse,
costituite da proposizioni principali dalle
quali dipendono varie proposizioni
secondarie (subordinazione o ipotassi).
Il linguaggio usato e modo di costruire le frasi costituisce un elemento fondamentale dello stile
di un autore e influisce sul ritmo narrativo. Deve perciò essere compreso e mantenuto.
36. Inquadramento storico-letterario
Nell’editare/ curare la redazione/ recensire, schedare o introdurre un libro, sia romanzo che saggio, è
importante vederlo nel suo insieme attraverso una analisi critica complessiva per esempio:
❖ Collocando l’autore e la sua opera in una particolare corrente letteraria.
❖ Analizzando se vi siano motivi ricorrenti nella produzione letteraria di un autore.
❖ Dando adopera una contestualizzazione storica
❖ Analizzando la coerenza interna del testo e la tenuta delle affermazioni riportate
- Confronti tra personaggi
- Confronti tra la vicenda narrata e altri aventi analoghi reali o fittizi, passati o presenti, raccontati
dallo stesso o da altri autori. Questo settore richiede competenze non solo letterarie, ma anche di
carattere storico o di attualità, oltre che una buona capacità di giudizio
- Analisi delle tecniche stilistiche e sulle modalità espressive
❖ Confrontando il testo con la produzione di altri autori noti o con libri che riguardano lo stesso tema
❖ Analizzando le opinioni/correnti letterarie contemporanee estranee o opposte a quelle dell’autore
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37. Inquadramento storico-letterario
Nell’editare/ curare la redazione/ recensire, schedare o introdurre un libro, sia romanzo che saggio, è
importante vederlo nel suo insieme attraverso una analisi critica complessiva per esempio:
❖ Collocando l’autore e la sua opera in una particolare corrente letteraria.
❖ Analizzando se vi siano motivi ricorrenti nella produzione letteraria di un autore.
❖ Dando adopera una contestualizzazione storica
❖ Analizzando la coerenza interna del testo e la tenuta delle affermazioni riportate
- Confronti tra personaggi
- Confronti tra la vicenda narrata e altri aventi analoghi reali o fittizi, passati o presenti, raccontati
dallo stesso o da altri autori. Questo settore richiede competenze non solo letterarie, ma anche di
carattere storico o di attualità, oltre che una buona capacità di giudizio
- Analisi delle tecniche stilistiche e sulle modalità espressive
❖ Confrontando il testo con la produzione di altri autori noti o con libri che riguardano lo stesso tema
❖ Analizzando le opinioni/correnti letterarie contemporanee estranee o opposte a quelle dell’autore
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