Curricoli per la creatività Laboratori e discipline performative
Quanto serve la creatività nella azione didattica?
Quanto l’innovazione metodologica richiede il pensiero creativo? E poi: perché dobbiamo creare innovazione?
L’Apprendimento Cooperativo (=AC) è un metodo di insegnamento/apprendimento che nasce dalle teorizzazioni sull’interdipendenza sociale e si propone, principalmente, di migliorare l’apprendimento sfruttando tutte le risorse presenti nella classe.
Stili Cognitivi
Il modo di pensare è connotato da individualità e diversità, regimi di pensiero che non si pongono in relazione gerarchica né sono indicativi del livello di intelligenza, ma forme privilegiate di far funzionare il cervello, modi diversi di percepire, apprendere, ricordare, disporsi verso il mondo, operare
Curricoli per la creatività Laboratori e discipline performative
Quanto serve la creatività nella azione didattica?
Quanto l’innovazione metodologica richiede il pensiero creativo? E poi: perché dobbiamo creare innovazione?
L’Apprendimento Cooperativo (=AC) è un metodo di insegnamento/apprendimento che nasce dalle teorizzazioni sull’interdipendenza sociale e si propone, principalmente, di migliorare l’apprendimento sfruttando tutte le risorse presenti nella classe.
Stili Cognitivi
Il modo di pensare è connotato da individualità e diversità, regimi di pensiero che non si pongono in relazione gerarchica né sono indicativi del livello di intelligenza, ma forme privilegiate di far funzionare il cervello, modi diversi di percepire, apprendere, ricordare, disporsi verso il mondo, operare
Incontro con dirigenti MC
1. introduzione al curricolo
2. competenze
3. costruire il curricolo
4. tecnologie e didattica (scuola digitale, nativi digitali, didattica digitale: esistono??)
Progettare nella società complessa costruendo una rete di dispositivi. Creare una rete in formato digitale utilizzabile a lezione per l'orinetamento degli studenti e per la consapevolezza del docente.
La lingua per lo studio delle disciplineGiusi Landi
Sin dalla prima classe di scuola primaria è possibile porre le basi per impostare un metodo di studio per le discipline, a partire dalla comprensione/composizione di semplicissimi testi: l'idea di base è che l'alunno debba imparare a studiare non per contenuti, ma per concetti e relazioni di concetti. Si tratta, quindi di abituare a individuare/comprendere alcuni blocchi concettuali e a legarli tra loro con relazioni di natura temporale, descrittiva, argomentativa.
Tale competenza diventerà essenziale per studiare negli anni successivi le diverse discipline.
La parola “MATEMATICA" deriva dalla parola greca μάθημα (màthema) che significa "conoscenza o apprendimento"; μαθηματικός (mathematikós) significava invece "appassionato del conoscere".
Per la costruzione di un laboratorio matematico.
Incontro con dirigenti MC
1. introduzione al curricolo
2. competenze
3. costruire il curricolo
4. tecnologie e didattica (scuola digitale, nativi digitali, didattica digitale: esistono??)
Progettare nella società complessa costruendo una rete di dispositivi. Creare una rete in formato digitale utilizzabile a lezione per l'orinetamento degli studenti e per la consapevolezza del docente.
La lingua per lo studio delle disciplineGiusi Landi
Sin dalla prima classe di scuola primaria è possibile porre le basi per impostare un metodo di studio per le discipline, a partire dalla comprensione/composizione di semplicissimi testi: l'idea di base è che l'alunno debba imparare a studiare non per contenuti, ma per concetti e relazioni di concetti. Si tratta, quindi di abituare a individuare/comprendere alcuni blocchi concettuali e a legarli tra loro con relazioni di natura temporale, descrittiva, argomentativa.
Tale competenza diventerà essenziale per studiare negli anni successivi le diverse discipline.
La parola “MATEMATICA" deriva dalla parola greca μάθημα (màthema) che significa "conoscenza o apprendimento"; μαθηματικός (mathematikós) significava invece "appassionato del conoscere".
Per la costruzione di un laboratorio matematico.
CHI È IL BIBLIOPROF?
Cambio di profilo
Venute meno le tradizionali figure di operatori che, provenienti da varie situazioni -soprattutto da inidoneità all’insegnamento- assolvevano la funzione di bibiotecari è necessario ripensare il ruolo e la funzione della biblioteca
Rivoluzione epistemica
Avvertendo la necessità di creare nella scuola situazioni ad alta stimolazione per tutte le situazioni formative la biblioteca assume il ruolo di ambiente formativo ad approccio laboratoriale
Laboratorio
Il nuovo modello di fruizione della lettura anche attraverso gli strumenti tecnologici determina l’esigenza di ridisegnare la topologia della biblioteca che assume il ruolo di spazio multiplo per la blended-learning
Cooperativa Integrazione: Esperienze e buone pratiche del Laboratorio di Didattica Speciale
Istituto Comprensivo G. Falcone Copertino Lecce
Scuola Inclusiva. Percorsi di ricerca metodologico-didattici che permettano di migliorare il successo formativo di ogni alunno
Rete Il Veliero Parlante
Corso di formazione a.s. 2016-2017
DAL RAV INFANZIA AL PUER 5
Valutare nella Scuola dell’Infanzia.
Strumenti per la continuità
VALUTARE GLI ALUNNI “ECCELLENTI”
Come valorizziamo gli alunni plusdotati
L’alunno eccellente deve saper essere un cittadino attivo; deve sapersi relazionare positivamente con gli adulti di riferimento e con i compagni di classe; deve essere un modello positivo “da imitare”
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA di BASE
Dalla scuola dell’insegnamento alla scuola dell’apprendimento
Perché valutare
per valorizzare
La valutazione nella scuola dell’infanzia: diamo voce a chi non ha parole
La valutazione nella scuola primaria: imparare ad imparare
La valutazione nella secondaria di 1° grado: autovalutazione e portfolio
Job & Future per Orientare e Imparare
Con la Legge 107/2015 si tenta di ribaltare lo schema educativo della scuola Italiana, ancora incardinato sullo schema “PRIMA IMPARO, POI FACCIO”
attraverso l’introduzione obbligatoria dell’alternanza scuola-lavoro che diventa parte integrante dell’offerta formativa.
Muri che raccontano. Per trasformare una scuola tradizionale in ambiente di apprendimento emozionale
di Ornella Castellano dirigente scolastico IC Falcone Copertino Lecce
Curricoli per la creatività Laboratori e discipline performative
Quanto serve la creatività nella azione didattica?
Quanto l’innovazione metodologica richiede il pensiero creativo? E poi: perché dobbiamo creare innovazione?
Il distacco tra società e scuola può essere colmato attraverso l'applicazione didattica del costruttivismo e l'apprendimento in ambiente tecnologico web 2.0
VALUTARE GLI ALUNNI “ECCELLENTI”
Allo studente che apprende ed alla personale autoaffermazione attraverso l’autovalutazione.
Valutazione del suo processo formativo
La valutazione dello studente riviste un ruolo centrale nel
framework organizzativo del nostro Istituto: OLTRE LE DISCIPLINE
Allo studente che apprende ed alla personale autoaffermazione attraverso l’autovalutazione.
Valutazione del suo processo formativo
2. I metodi didattici (dal greco, méthodos,
“via che conduce”) sono modalità operative
che facilitano l'acquisizione significativa,
stabile e fruibile dei contenuti proposti
dall'azione di insegnamento. Il metodo è,
quindi, percorso o itinerario da seguire per
ottenere risultati validi e affidabili in un
qualsiasi settore dello studio o dell'azione
didattica.
3. La metodologia, a sua volta, può essere definita
come discorso sul metodo; è la riflessione sul
metodo. Il compito della metodologia è di ricercare e
studiare, correttamente e criticamente, i metodi di
insegnamento, di provarne la validità e l’efficacia, di
tradurli in modelli operativi atti a costruire,
analizzare, migliorare.
4. Lo scopo di un metodo didattico è di
creare le condizioni che consentano
l'attivazione delle operazioni intellettuali
necessarie all'assimilazione dei
contenuti dell'apprendimento nella
struttura conoscitiva dell'allievo.
5. Si deve ripensare il ruolo
della scuola da luogo
dell’insegnamento a luogo
dell’apprendimento.
Le proposte didattiche devono connettersi in piani di
lavoro adatti ad ogni bambino.
6. Laboratorio, come spazio dedicato alla
manipolazione cognitiva
L’OBIETTIVO è CREARE LUOGHI PER
L’APPRENDIMENTO ADATTI A
CIASCUNO
Creiamo un ponte…
Che attraversi i campi d’esperienza e le discipline
7. Nei laboratori per favorire apprendimenti di
tipo significativo
Fondati sul learning by doing: imparare
attraverso il fare
In questo modo non si esclusivizza la
competenza gnoseologica
… Don Lorenzo Milani ci raccomanda di puntare ai
saperi essenziali e dar di più a chi ha avuto
meno
8. IL PROBLEM SOLVING
«Risolvere problemi significa trovare una
strada per uscire da una difficoltà, una
strada per aggirare un ostacolo, per
raggiungere uno scopo che non sia
immediatamente raggiungibile. Risolvere
problemi è un’impresa specifica
dell’intelligenza e l’intelligenza è il dono
specifico del genere umano: si può
considerare il risolvere problemi come
l’attività più caratteristica del genere
umano» (Polya, 1983).
LA LOGICA
Processo mentale che utilizza gli
strumenti logico-razionali,
giustificando a ogni passaggio i
meccanismi operativi adoperati.
Basato sulla manipolazione di
simboli (concetti, rappresentazioni
astratte) che rappresentano oggetti,
eventi o idee, presuppone la
capacità di astrarre dal contesto le
operazioni logiche e di coordinarle in
un sistema globale di relazioni
attraverso la formulazione di ipotesi
e l’inferenza delle relative
conseguenze.
Laboratorio…
Contenuti trasversali
9. Dunque, il primo tipo di conoscenza attiene a
quella che potremmo chiamare percettiva,
immediata.
Questo genere di conoscenza è stata
considerata la base di ogni nostro sapere dalla
dottrina empirista giacché essa garantisce di
ricavare le informazioni direttamente
dall’esterno. Il mondo si rivela per quello che è
attraverso la percezione.
I tre generi di conoscenza: oggettivale,
competenziale, proposizionale
Il sapere competenziale è un
“saper fare”. Se dico “So giocare a
scacchi” intendo dire che conosco
le regole degli scacchi e sono
abbastanza abile da poter
affrontare una sfida senza cadere
al di fuori delle regole. Questo
genere di conoscenza riguarda la
praticità, è un’abilità.
La conoscenza di proposizioni non implica necessariamente la percezione: noi
possiamo sapere che una certa frase è vera, anche senza poterla verificare.
La conoscenza proposizionale è quella più interessante perché consente di fare
inferenze nonché di operare generalizzazioni. D’altra parte, la maggioranza delle
nostre “conoscenze” non ci pervengono direttamente dall’esperienza ma sono
mediate attraverso la testimonianza di altri oppure ci pervengono da ragionamenti
verbali o, in generale, da deduzioni in linguaggi formali quel tanto che basta da
consentirci di derivare delle conclusioni da premesse.
10. La conoscenza procedurale, più spesso definita in italiano con il termine inglese
know-how, è la conoscenza del “come” una certa operazione dev’essere
correttamente eseguita. La conoscenza procedurale è diversa dagli altri tipi di
conoscenza quali ad esempio la conoscenza proposizionale, in quanto essa è
direttamente rivolta ad un determinato scopo.
Per questa sua caratteristica, quella cioè di essere legata alla risoluzione di un
problema specifico, la conoscenza procedurale è meno generale di quella
proposizionale.
Coinvolge più facoltà, quali ad esempio la manualità e la pratica
Conoscenza procedurale
Algoritmi
11. Sembra che presso i pitagorici la geometria sia stata posta
per la prima volta sotto forma deduttiva.
Va pure ricordato Platone a cui si debbono notevoli
contributi circa la risoluzione di problemi geometrici e
sopratutto nei riguardi dell’uso della logica nello studio
della geometria, che egli metteva a fondamento degli
studi filosofici.
I documenti più antichi pervenuti a noi sono il PAPIRO DI RIND (egiziano)
e le tavolette per la matematica (babilonesi).
Lasciamo tracce anche noi…
Laboratorio…
Attività
12. IL RETICOLO
Questo reticolo ha la forma della rete del pescatore.
ATTIVITA’
Colora in modo diverso le righe:
Colora in modo diverso le colonne:
Colora di giallo la terza riga e di verde la quarta colonna:
13. GIOCHIAMO SUL RETICOLO
Lucio parte con la sua bicicletta dalla colonna 6;
Alessandra parte con la sua bicicletta dalla riga O
Dove si incontrano?
1 2 3 4 5 6 7 8 9
A
E
I
O
U
SI INCONTRANO IN _____________
COLORA DI GIALLO LA STRADA DI ALE E DI ROSSO QUELLA DI LUCIO
17. Il salto del cavallo
GEOEQUAZIONI
WWW.MATH.IT
Memories aritmetici
LE TORRI DI HANOI
SUDOKU
GRIGLIE LOGICHE
IL GIOCO DEL 45
SCOPRI IL NUMERO
TETRIS
DAMA CINESE
TANGRAM
18. A Marco Polo che sta
descrivendo un ponte, pietra
per pietra Kublai Khan chiede:
“Ma qual è la pietra che
sostiene il ponte?” “Il ponte” –
risponde Marco Polo, -“ non è
sostenuto da questa o quella
pietra ma dalla linea dell'arco
che esse formano“ (I. Calvino
– Le città invisibili)
Perchè vogliamo un ponte…
Per andare oltre le stereotipie didattiche
Per cercare percorsi di apprendimento significativi
Per favorire l’arricchimento di ogni alunno