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Ornella Castellano
Il disegno infantile dallo
scarabocchio alle prime forme
Come procederemo:
• 10 minuti per realizzare il vostro lavoro
• Conversazione sui contenuti
• Commento sui lavori personali
• Dibattito
Cosa dovete fare
• Facciamo IL GIOCO DELLE NUVOLE
• Io comincio e tu continui…
•Dai un titolo
•Cosa significa per te?
• Il lattante fin dai primi giorni di vita osserva la realtà che
lo circonda, a pochi mesi d'età si accorge che alcuni
oggetti lanciati o trascinati contro le superfici producono
delle tracce, capisce ben presto che è possibile raggruppare
cose come penne, gessi, matite ecc. in categorie d'oggetti
che lasciano tracce precise. La scoperta della traccia è
fondamentale, il lattante si rende conto che un suo
movimento dell'apparato respiratorio origina una traccia
sonora che egli è in grado di udire e che possono udire
anche gli altri. Il successo lo incoraggia a ripetere l'azione,
per l'aspetto piacevole che ha per lui e per gli effetti che ha
sulle altre persone.
Siamo alla ricerca di una globalità dei
linguaggi e della possibilità di
attivare abilità e competenze più
vicine alle esigenze del sociale.
Il linguaggio verbale PAROLA
è solo uno dei linguaggi.
Vediamo brevemente quali sono le tracce lasciate dal
bambino a livello di insight, pseudo consapevole:
LALLAZIONE: compare intorno ai 3 mesi; senza
intenzione comunicativa. Per il bambino serve ad
occupare l’apparato fonatorio con i gridolini e i pianti
senza lacrime CONTROLLO SULL’AMBIENTE
Il bambino modifica a proprio vantaggio l’ambiente.
È una sperimentazione di suoni
Il bambino cerca di riprodurre suoni piacevoli
La traccia grafica si struttura più avanti nel tempo
perché richiede lo sviluppo neuropsicologico.
Di solito compare intorno ai 9 mesi
I primi strumenti sono costituiti da tutto ciò che
fuoriesce dal corpo del bambino: bava, cibo, cacca.
A differenza della traccia sonora,
quella grafica ha il vantaggio di
durare; è percettivamente stabile.
La traccia sonora sarà il
mezzo per la relazione col
TU. È prevalentemente
RELAZIONALE.
La traccia grafica sarà il
mezzo per la relazione col
SE’. È prevalentemente
AUTORIFLESSIVA
Queste due tracce hanno un percorso evolutivo
evidenziabile dal punto di vista semantico.
La progressione va dall’indefinito al definito.
Oltre alla semantica c’è la prosodia, cioè gli elementi che
possono essere usati a livello conscio o inconscio.
Vengono usati a livello conscio solo da tecnici del
disegno: artisti, pubblicisti, ecc.
A livello grafico la prosodia è costituita da tutti i
parametri grafici:
•OCCUPAZIONE DELLO SPAZIO
•TRATTO
•PRESSIONE
•COLORE
Solo un accenno alla lezione specifica
sui tratti di prosodia……………
La linea organica, morbida o curva.
Corrisponde all’emisfero destro.
È dionisiaco. Immaginativa, estroversa, accomodante.
Culturalmente si può identificare con la Grecia
Sono tondi l’eroe ed il suo aiutante…
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Corrisponde all’emisfero destro.
È apollinea, molto struttrata. Ragionamento ed introversione.
Culturalmente si può identificare con Roma.
…l’antagonista è spigoloso…
Torniamo a noi…..
Come nel sonoro io entro in sintonia con la prosodia
dell’altro, anche col grafico entro O MENO in relazione
con la prosodia dell’altro.
Nel disegno ci sono più chiavi di lettura: ad esempio
esiste una differenza fra il disegno pubblico e il disegno
privato.
La scrittura è una forma di disegno particolare,
simbolizzata, con progressione obbligata (alto-basso; six-
dex). Difficilmente assolve una funzione figurativa.
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un PALCOSCENICO
sul quale si svolge una drammatizzazione.
Col disegno i bambini chiacchierano.
Collegano l’onomatopea del suono con l’onomatopea del
gesto.
Per questo il disegno non è solo un prodotto finito, ma è
un prodotto in divenire.
Il disegno non ha la
progressione obbligata della
scrittura ma è libera ed è
emotivamente guidata.
Il bambino deve esprimersi…Lo farà nella forma che lo
gratifica di più…..
È generalmente ad un anno d'età che il bambino prende in mano la
matita, i primi segni sono più il prodotto di colpi che il bambino dà sul
foglio ( tanto da provocare dei buchi), che la volontà di produrre dei
segni grafici. Il controllo motorio del bambino è ancora molto limitato,
mentre la sua carica d'energia e d'entusiasmo è grande.
Verso i 16 - 18 mesi. Il b. è affascinato dal suo
scarabocchiare disordinato, che rappresenta per lui una
forma di gioco, un piacere puro fino a sé stesso.
Fra i due e i tre anni il bambino incomincia a dare un
nome ai suoi scarabocchi, mostrando di voler
attribuire dei significati al mondo circostante.
Se il mio prodotto grafico non è
accettato tenderò ad usare altri
canali comunicativi.
Una richiesta troppo anticipata di significazione inibisce
fortemente
Vediamo:
COSA HAI DISEGNATO? Fa scattare
forme di autoconvinzione negativa circa la
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MI RACCONTI IL TUO DISEGNO?
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SI DEVE INSEGNARE AL BAMBINO AD
OSSERVARE. Il bambino guarda un oggetto,
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osservazione.
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parte del corpo in cui non interviene il
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di lasciare una traccia" (Oliverio Ferrraris A.
" Il significato del disegno infantile" Boringhieri 1978).
Rhoda Kellog
Arte autoappresa
La Kellog si riferisce al disegno come progressivo
divenire verso una certa forma.
I BAMBINI DISEGNANO PER DISEGNARE.
La motivazione è la ricerca interna del proprio senso di
armonia e di estetica.
TUTTI I BAMBINI SANNO DISEGNARE FINCHE’
GLI ADULTI NON GLIELO INSEGNANO.
E' molto difficile far capire ad un adulto che "arte" non
significa affatto "copia" della realtà. Picasso sosteneva
appunto che gli adulti non dovrebbero insegnare a disegnare ai
fanciulli, ma dovrebbero imparare da loro. Gli adulti che
insegnano ai bambini a disegnare in maniera realistica non
sono effettivamente di aiuto e possono anche provocare un
danno.
Lasciati a se stessi, senza l'intervento degli adulti, i
fanciulli sviluppano di solito una gamma di forme che li
mette in grado di raggiungere lo stadio culminante
dell'arte autoappresa. Quindi se sono particolarmente
dotati, possono anche diventare grandi artisti, non
contaminati dalla mediocrità degli adulti di buon senso.
Tuttavia, pochi fanciulli godono effettivamente di
questa opportunità, e la maggior parte abbandona le
attività artistiche dopo i primi anni di scuola.
“… E’ semplice e forse anche giustificabile liquidare i primi scarabocchi
come attività priva di significato o considerare l’attività artistica dei
bambini come una imperfetta testimonianza del loro ambiente …
... Per molto tempo si è creduto che il piacere primario che i bambini
traggono dallo scarabocchio sia quello del movimento, o piacere
motorio, ma altrettanto bene potremmo sostenere che il piacere primario
è quello visivo …
… Poiché la maggior parte degli adulti considera l’abilità del disegno
rappresentativo come una dote eccezionale posseduta da pochi individui,
e poiché quasi tutti i bambini sono in grado di tracciare degli
scarabocchi, è molto difficile per noi, nella nostra qualità di adulti,
renderci conto del fatto che questi ultimi possono costituire documenti
preziosi per la comprensione dell’origine dell’arte.”
R. Kelogg –La comprensione dell’arte infantile
IL CORPO CHE SI MUOVE E CHE
LASCIA UN’IMPRONTA NELLO
SPAZIO LASCIA LE TRACCE
RICONDUCIBILI AI 20
SCARABOOCCHI
FONDAMENTALI E CHE SONO
RICONOSCIBILI IN TUTTE LE
FORME D’ARTE.
.
Fase di sviluppo dello scarabocchio
• Rhoda Kellog ha identificato quattro stadi per lo
sviluppo delle capacità grafiche spontanee dai primi
segni dei bambini di meno di 2 anni alle
rappresentazioni grafiche di quelli di 5 anni che
cominciano a copiare gli schemi offerti dalla società.
Il primo stadio è detto Stadio dei modelli (2 anni) è
caratterizzato dalla produzione di:
Scarabocchi Elementari: sono semplici segni (linee singole,
multiple, zig-zag, spirali cerchi imperfetti ecc.) espressione
di variazione della tensione muscolare che non richiedono
controllo visivo.
Modelli di Organizzazione: consistono nelle differenti
modalità utilizzate dai bambini nel collocare gli scarabocchi
sul foglio di carta (centrale, orizzontale, diagonale ecc.)
La forma circolare è la prediletta a questa età, perché è dovuta
ad un movimento di base che il b. compie facendo agire
insieme la spalla, il braccio, il polso, la mano e le dita.
Questo movimento è ripreso in arte-terapia come esercizio di
riscaldamento per aiutare il soggetto a mettersi in contatto con
sé stesso.
Il secondo stadio è detto Stadio delle forme (2-3
anni) è caratterizzato dalla produzione di:
• Diagrammi: sono i primi segni realizzati dal bambino che possiedono
una organizzazione interna e consistono in linee singole utilizzate per
formare croci, triangoli, ovali e altre forme che vengono disegnate
utilizzando come riferimento i bordi del foglio. I bambini disegnano i
diagrammi combinandoli fra loro o con scarabocchi semplici.
• Forme Diagrammatiche Emergenti: costituiscono un livello di
transizione prima dei diagrammi, sono disegnate senza usare come
riferimento il bordo del foglio, non presentano ancora forme definite.
• Il terzo stadio è detto Stadio del disegno (3-4 anni)
in cui il bambino raggiunge la capacità di unificare
tra loro i Diagrammi per formare delle combinazioni .
I disegni più diffusi in questo stadio sono i soli, i
radiali formati da 2 o più croci centrati sullo stesso
punto. Il bambino a questa età non scarabocchia più
solo per il piacere del movimento o per sentire la
resistenza della matita sul foglio, ma per
rappresentare sensazioni interne vissute intensamente.
Inizialmente sarà una forma rotonda con due appendici
inferiori, quindi la testa e le gambe. Gradualmente gli
altri elementi compariranno: le braccia come due fili
attaccati alla testa, poi ancora un altro cerchio per
definire "la pancia" e infine dei segni per caratterizzare il
viso. Questi ultimi saranno indistintamente posti dentro o
fuori dal cerchio "viso" e solo diversi mesi dopo
troveranno una collocazione esatta.
Intorno ai tre anni e mezzo, con l'arricchirsi
dell'esperienza del bambino e del suo mondo interno
rappresentativo, emergono timidamente i primi abbozzi
della "FIGURA UMANA".
L'ultimo stadio è quello Pittorico (4-5 anni) è lo
stadio del disegno rappresentativo. Il bambino
comincia a disegnare simultaneamente figure
umane, animali, edifici, vegetazione e mezzi di
trasporto, combinando fra loro e differenziando le
forme dei precedenti stadi. I primi disegni non sono
basati sull'osservazione di oggetti o persone
dell'ambiente del bambino, ma sono composizioni
estetiche frutto di un precedente lavoro: una
graduale evoluzione dai primi scarabocchi fino al
disegno rappresentativo.
• La successione cronologica degli stadi è
orientativa sono frequenti regressioni o
salti in avanti che dipendono dalla
differenza individuale di ogni bambino e
dalla stimolazione ambientale a cui è
sottoposto.
• Il colore è utilizzato in modo assolutamente
personale e soggettivo; il viso potrà perciò
essere rosso, blu o di qualsiasi altro colore
che piaccia al "piccolo artista": ciò che ha
importanza per il bambino è il
soddisfacimento del suo piacere.
IL DISEGNO E’ PRIORITARIAMENTE GIOCARE CON LE
FORME, LE LINEE, I COLORI.
All’ingresso della scuola primaria ci sarà la caduta
psicologica della parte figurativa; per questo è compito
della pre-scuola educare al disegno
A 2 -3 anni si studia lo stadio del disegno
Il bambino comincia a unire le forme e poi giunge a
forme socialmente significative.
Funzioni del disegno
• FUNZIONE RIPRODUTTIVA
Disegnando il bambino riproduce la realtà e
le situazioni della realtà per come le ha
osservate e per quanto sa fare.
• Ha valore cognitivo
Il bambino coglie il mondo
• Fenomeni di trasparenza (gambe sotto le
gonne; mobili dentro le case…
• Errori logici e metrici (case e fiori della
stessa grandezza)
E’ produttivo promuovere
l’osservazione della realtà e non lo è
l’intervento sul disegno
FUNZIONE NARRATIVA
• Narrazione a strati
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FUNZIONE PROIETTIVA
• Il bambino utilizza il disegno come un
palcoscenico su cui interpreta il proprio
personale modo di sentire la realtà esterna e
quella interna
FUNZIONE ESPRESSIVA
• Attraverso la scelta delle forme e dei colori
il bambino “mette fuori” imprimendolo sul
foglio, qualcosa di sé.
• Cambiando forma, misura e colore del
foglio si modificherebbero alcune
stereotipie.
Al bambino lasciamo spazio e tempo; almeno mezz'ora al
giorno per disegnare ciò che preferisce per favorire lo
sviluppo del grado più elevato di intelligenza, cioè quello
simbolico-astratto.
Lasciando sviluppare adeguatamente le proprie capacità
artistiche, imparerà a leggere bene e in breve tempo. Infatti
disegnare sviluppa nel fanciullo la capacità necessaria
all'apprendimento della lettura e della scrittura. Inoltre lo
scarabocchiare e il disegnare sviluppano le sottili abilità
muscolari necessarie per tracciare segni precisi sul foglio,
quindi anche l'imparare a scrivere sarà facilitato.
• “… E’ semplice e forse anche giustificabile liquidare i primi
scarabocchi come attività priva di significato o considerare l’attività
artistica dei bambini come una imperfetta testimonianza del loro
ambiente… ... Per molto tempo si è creduto che il piacere primario
che i bambini traggono dallo scarabocchio sia quello del movimento,
o piacere motorio, ma altrettanto bene potremmo sostenere che il
piacere primario è quello visivo… …Poiché la maggior parte degli
adulti considera l’abilità del disegno rappresentativo come una dote
eccezionale posseduta da pochi individui, e poiché quasi tutti i
bambini sono in grado di tracciare degli scarabocchi, è molto difficile
per noi, nella nostra qualità di adulti, renderci conto del fatto che
questi ultimi possono costituire documenti preziosi per la
comprensione dell’origine dell’arte.”
• R. Kelogg –La comprensione dell’arte infantile
Argomenti collegati:
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2- Interpretazione psicologica del colore
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strumento di diagnosi
Bibliografia
BRUNO MUNARI Rose nell’insalata
STERN Dalla semiologia al linguaggio
LOWENFELD Creatività e sviluppo mentale
RISPOLI Macchie, pastrocchi
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Evoluzione del disegno

  • 1. Ornella Castellano Il disegno infantile dallo scarabocchio alle prime forme
  • 2. Come procederemo: • 10 minuti per realizzare il vostro lavoro • Conversazione sui contenuti • Commento sui lavori personali • Dibattito
  • 3. Cosa dovete fare • Facciamo IL GIOCO DELLE NUVOLE • Io comincio e tu continui… •Dai un titolo •Cosa significa per te?
  • 4. • Il lattante fin dai primi giorni di vita osserva la realtà che lo circonda, a pochi mesi d'età si accorge che alcuni oggetti lanciati o trascinati contro le superfici producono delle tracce, capisce ben presto che è possibile raggruppare cose come penne, gessi, matite ecc. in categorie d'oggetti che lasciano tracce precise. La scoperta della traccia è fondamentale, il lattante si rende conto che un suo movimento dell'apparato respiratorio origina una traccia sonora che egli è in grado di udire e che possono udire anche gli altri. Il successo lo incoraggia a ripetere l'azione, per l'aspetto piacevole che ha per lui e per gli effetti che ha sulle altre persone.
  • 5. Siamo alla ricerca di una globalità dei linguaggi e della possibilità di attivare abilità e competenze più vicine alle esigenze del sociale. Il linguaggio verbale PAROLA è solo uno dei linguaggi.
  • 6. Vediamo brevemente quali sono le tracce lasciate dal bambino a livello di insight, pseudo consapevole: LALLAZIONE: compare intorno ai 3 mesi; senza intenzione comunicativa. Per il bambino serve ad occupare l’apparato fonatorio con i gridolini e i pianti senza lacrime CONTROLLO SULL’AMBIENTE Il bambino modifica a proprio vantaggio l’ambiente.
  • 7. È una sperimentazione di suoni Il bambino cerca di riprodurre suoni piacevoli La traccia grafica si struttura più avanti nel tempo perché richiede lo sviluppo neuropsicologico. Di solito compare intorno ai 9 mesi I primi strumenti sono costituiti da tutto ciò che fuoriesce dal corpo del bambino: bava, cibo, cacca.
  • 8. A differenza della traccia sonora, quella grafica ha il vantaggio di durare; è percettivamente stabile. La traccia sonora sarà il mezzo per la relazione col TU. È prevalentemente RELAZIONALE. La traccia grafica sarà il mezzo per la relazione col SE’. È prevalentemente AUTORIFLESSIVA
  • 9. Queste due tracce hanno un percorso evolutivo evidenziabile dal punto di vista semantico. La progressione va dall’indefinito al definito. Oltre alla semantica c’è la prosodia, cioè gli elementi che possono essere usati a livello conscio o inconscio. Vengono usati a livello conscio solo da tecnici del disegno: artisti, pubblicisti, ecc.
  • 10. A livello grafico la prosodia è costituita da tutti i parametri grafici: •OCCUPAZIONE DELLO SPAZIO •TRATTO •PRESSIONE •COLORE Solo un accenno alla lezione specifica sui tratti di prosodia……………
  • 11. La linea organica, morbida o curva. Corrisponde all’emisfero destro. È dionisiaco. Immaginativa, estroversa, accomodante. Culturalmente si può identificare con la Grecia Sono tondi l’eroe ed il suo aiutante…
  • 12. La linea retta o geometrica . Corrisponde all’emisfero destro. È apollinea, molto struttrata. Ragionamento ed introversione. Culturalmente si può identificare con Roma. …l’antagonista è spigoloso…
  • 13. Torniamo a noi….. Come nel sonoro io entro in sintonia con la prosodia dell’altro, anche col grafico entro O MENO in relazione con la prosodia dell’altro. Nel disegno ci sono più chiavi di lettura: ad esempio esiste una differenza fra il disegno pubblico e il disegno privato. La scrittura è una forma di disegno particolare, simbolizzata, con progressione obbligata (alto-basso; six- dex). Difficilmente assolve una funzione figurativa.
  • 14. IL FOGLIO è un PALCOSCENICO sul quale si svolge una drammatizzazione. Col disegno i bambini chiacchierano. Collegano l’onomatopea del suono con l’onomatopea del gesto. Per questo il disegno non è solo un prodotto finito, ma è un prodotto in divenire.
  • 15. Il disegno non ha la progressione obbligata della scrittura ma è libera ed è emotivamente guidata. Il bambino deve esprimersi…Lo farà nella forma che lo gratifica di più…..
  • 16. È generalmente ad un anno d'età che il bambino prende in mano la matita, i primi segni sono più il prodotto di colpi che il bambino dà sul foglio ( tanto da provocare dei buchi), che la volontà di produrre dei segni grafici. Il controllo motorio del bambino è ancora molto limitato, mentre la sua carica d'energia e d'entusiasmo è grande. Verso i 16 - 18 mesi. Il b. è affascinato dal suo scarabocchiare disordinato, che rappresenta per lui una forma di gioco, un piacere puro fino a sé stesso. Fra i due e i tre anni il bambino incomincia a dare un nome ai suoi scarabocchi, mostrando di voler attribuire dei significati al mondo circostante.
  • 17. Se il mio prodotto grafico non è accettato tenderò ad usare altri canali comunicativi. Una richiesta troppo anticipata di significazione inibisce fortemente Vediamo:
  • 18. COSA HAI DISEGNATO? Fa scattare forme di autoconvinzione negativa circa la propria capacità comunicativa. MI RACCONTI IL TUO DISEGNO? Ci permette di aver accesso ai processi compiuti o in divenire
  • 19. Il bambino che chiede all’adulto di disegnare per lui ha paura di non riuscirci. È insicuro. SI DEVE INSEGNARE AL BAMBINO AD OSSERVARE. Il bambino guarda un oggetto, lo pensa e poi disegna i particolari.
  • 20. Osserva e scarabocchia. Il bambino scriverà tanto meglio quanto più avrà scarabocchiato e non quanto più modelli stereotipati ha conquistato. Tutta la prima fascia evolutiva deve favorire la capacità di osservazione.
  • 21. "Lo scarabocchio è all'inizio un evento cinetico che provoca piacere motorio e visivo, un espressione dei movimenti della mano e del braccio sostenuti da un'attività globale di tutto o di una parte del corpo in cui non interviene il fattore intellettivo se non l'intenzione di lasciare una traccia" (Oliverio Ferrraris A. " Il significato del disegno infantile" Boringhieri 1978).
  • 22. Rhoda Kellog Arte autoappresa La Kellog si riferisce al disegno come progressivo divenire verso una certa forma. I BAMBINI DISEGNANO PER DISEGNARE. La motivazione è la ricerca interna del proprio senso di armonia e di estetica. TUTTI I BAMBINI SANNO DISEGNARE FINCHE’ GLI ADULTI NON GLIELO INSEGNANO.
  • 23. E' molto difficile far capire ad un adulto che "arte" non significa affatto "copia" della realtà. Picasso sosteneva appunto che gli adulti non dovrebbero insegnare a disegnare ai fanciulli, ma dovrebbero imparare da loro. Gli adulti che insegnano ai bambini a disegnare in maniera realistica non sono effettivamente di aiuto e possono anche provocare un danno.
  • 24. Lasciati a se stessi, senza l'intervento degli adulti, i fanciulli sviluppano di solito una gamma di forme che li mette in grado di raggiungere lo stadio culminante dell'arte autoappresa. Quindi se sono particolarmente dotati, possono anche diventare grandi artisti, non contaminati dalla mediocrità degli adulti di buon senso. Tuttavia, pochi fanciulli godono effettivamente di questa opportunità, e la maggior parte abbandona le attività artistiche dopo i primi anni di scuola.
  • 25. “… E’ semplice e forse anche giustificabile liquidare i primi scarabocchi come attività priva di significato o considerare l’attività artistica dei bambini come una imperfetta testimonianza del loro ambiente … ... Per molto tempo si è creduto che il piacere primario che i bambini traggono dallo scarabocchio sia quello del movimento, o piacere motorio, ma altrettanto bene potremmo sostenere che il piacere primario è quello visivo … … Poiché la maggior parte degli adulti considera l’abilità del disegno rappresentativo come una dote eccezionale posseduta da pochi individui, e poiché quasi tutti i bambini sono in grado di tracciare degli scarabocchi, è molto difficile per noi, nella nostra qualità di adulti, renderci conto del fatto che questi ultimi possono costituire documenti preziosi per la comprensione dell’origine dell’arte.” R. Kelogg –La comprensione dell’arte infantile
  • 26. IL CORPO CHE SI MUOVE E CHE LASCIA UN’IMPRONTA NELLO SPAZIO LASCIA LE TRACCE RICONDUCIBILI AI 20 SCARABOOCCHI FONDAMENTALI E CHE SONO RICONOSCIBILI IN TUTTE LE FORME D’ARTE.
  • 27. .
  • 28. Fase di sviluppo dello scarabocchio • Rhoda Kellog ha identificato quattro stadi per lo sviluppo delle capacità grafiche spontanee dai primi segni dei bambini di meno di 2 anni alle rappresentazioni grafiche di quelli di 5 anni che cominciano a copiare gli schemi offerti dalla società.
  • 29. Il primo stadio è detto Stadio dei modelli (2 anni) è caratterizzato dalla produzione di: Scarabocchi Elementari: sono semplici segni (linee singole, multiple, zig-zag, spirali cerchi imperfetti ecc.) espressione di variazione della tensione muscolare che non richiedono controllo visivo. Modelli di Organizzazione: consistono nelle differenti modalità utilizzate dai bambini nel collocare gli scarabocchi sul foglio di carta (centrale, orizzontale, diagonale ecc.)
  • 30. La forma circolare è la prediletta a questa età, perché è dovuta ad un movimento di base che il b. compie facendo agire insieme la spalla, il braccio, il polso, la mano e le dita. Questo movimento è ripreso in arte-terapia come esercizio di riscaldamento per aiutare il soggetto a mettersi in contatto con sé stesso.
  • 31. Il secondo stadio è detto Stadio delle forme (2-3 anni) è caratterizzato dalla produzione di: • Diagrammi: sono i primi segni realizzati dal bambino che possiedono una organizzazione interna e consistono in linee singole utilizzate per formare croci, triangoli, ovali e altre forme che vengono disegnate utilizzando come riferimento i bordi del foglio. I bambini disegnano i diagrammi combinandoli fra loro o con scarabocchi semplici. • Forme Diagrammatiche Emergenti: costituiscono un livello di transizione prima dei diagrammi, sono disegnate senza usare come riferimento il bordo del foglio, non presentano ancora forme definite.
  • 32. • Il terzo stadio è detto Stadio del disegno (3-4 anni) in cui il bambino raggiunge la capacità di unificare tra loro i Diagrammi per formare delle combinazioni . I disegni più diffusi in questo stadio sono i soli, i radiali formati da 2 o più croci centrati sullo stesso punto. Il bambino a questa età non scarabocchia più solo per il piacere del movimento o per sentire la resistenza della matita sul foglio, ma per rappresentare sensazioni interne vissute intensamente.
  • 33. Inizialmente sarà una forma rotonda con due appendici inferiori, quindi la testa e le gambe. Gradualmente gli altri elementi compariranno: le braccia come due fili attaccati alla testa, poi ancora un altro cerchio per definire "la pancia" e infine dei segni per caratterizzare il viso. Questi ultimi saranno indistintamente posti dentro o fuori dal cerchio "viso" e solo diversi mesi dopo troveranno una collocazione esatta. Intorno ai tre anni e mezzo, con l'arricchirsi dell'esperienza del bambino e del suo mondo interno rappresentativo, emergono timidamente i primi abbozzi della "FIGURA UMANA".
  • 34.
  • 35. L'ultimo stadio è quello Pittorico (4-5 anni) è lo stadio del disegno rappresentativo. Il bambino comincia a disegnare simultaneamente figure umane, animali, edifici, vegetazione e mezzi di trasporto, combinando fra loro e differenziando le forme dei precedenti stadi. I primi disegni non sono basati sull'osservazione di oggetti o persone dell'ambiente del bambino, ma sono composizioni estetiche frutto di un precedente lavoro: una graduale evoluzione dai primi scarabocchi fino al disegno rappresentativo.
  • 36. • La successione cronologica degli stadi è orientativa sono frequenti regressioni o salti in avanti che dipendono dalla differenza individuale di ogni bambino e dalla stimolazione ambientale a cui è sottoposto.
  • 37. • Il colore è utilizzato in modo assolutamente personale e soggettivo; il viso potrà perciò essere rosso, blu o di qualsiasi altro colore che piaccia al "piccolo artista": ciò che ha importanza per il bambino è il soddisfacimento del suo piacere.
  • 38. IL DISEGNO E’ PRIORITARIAMENTE GIOCARE CON LE FORME, LE LINEE, I COLORI. All’ingresso della scuola primaria ci sarà la caduta psicologica della parte figurativa; per questo è compito della pre-scuola educare al disegno A 2 -3 anni si studia lo stadio del disegno Il bambino comincia a unire le forme e poi giunge a forme socialmente significative.
  • 39. Funzioni del disegno • FUNZIONE RIPRODUTTIVA Disegnando il bambino riproduce la realtà e le situazioni della realtà per come le ha osservate e per quanto sa fare. • Ha valore cognitivo
  • 40. Il bambino coglie il mondo • Fenomeni di trasparenza (gambe sotto le gonne; mobili dentro le case… • Errori logici e metrici (case e fiori della stessa grandezza) E’ produttivo promuovere l’osservazione della realtà e non lo è l’intervento sul disegno
  • 41. FUNZIONE NARRATIVA • Narrazione a strati • Narrazione simbolizzata
  • 42. FUNZIONE PROIETTIVA • Il bambino utilizza il disegno come un palcoscenico su cui interpreta il proprio personale modo di sentire la realtà esterna e quella interna
  • 43. FUNZIONE ESPRESSIVA • Attraverso la scelta delle forme e dei colori il bambino “mette fuori” imprimendolo sul foglio, qualcosa di sé. • Cambiando forma, misura e colore del foglio si modificherebbero alcune stereotipie.
  • 44. Al bambino lasciamo spazio e tempo; almeno mezz'ora al giorno per disegnare ciò che preferisce per favorire lo sviluppo del grado più elevato di intelligenza, cioè quello simbolico-astratto. Lasciando sviluppare adeguatamente le proprie capacità artistiche, imparerà a leggere bene e in breve tempo. Infatti disegnare sviluppa nel fanciullo la capacità necessaria all'apprendimento della lettura e della scrittura. Inoltre lo scarabocchiare e il disegnare sviluppano le sottili abilità muscolari necessarie per tracciare segni precisi sul foglio, quindi anche l'imparare a scrivere sarà facilitato.
  • 45. • “… E’ semplice e forse anche giustificabile liquidare i primi scarabocchi come attività priva di significato o considerare l’attività artistica dei bambini come una imperfetta testimonianza del loro ambiente… ... Per molto tempo si è creduto che il piacere primario che i bambini traggono dallo scarabocchio sia quello del movimento, o piacere motorio, ma altrettanto bene potremmo sostenere che il piacere primario è quello visivo… …Poiché la maggior parte degli adulti considera l’abilità del disegno rappresentativo come una dote eccezionale posseduta da pochi individui, e poiché quasi tutti i bambini sono in grado di tracciare degli scarabocchi, è molto difficile per noi, nella nostra qualità di adulti, renderci conto del fatto che questi ultimi possono costituire documenti preziosi per la comprensione dell’origine dell’arte.” • R. Kelogg –La comprensione dell’arte infantile
  • 46. Argomenti collegati: 1- Tratti prosodici del disegno 2- Interpretazione psicologica del colore 3- Il disegno da strumento di espressione a strumento di diagnosi
  • 47. Bibliografia BRUNO MUNARI Rose nell’insalata STERN Dalla semiologia al linguaggio LOWENFELD Creatività e sviluppo mentale RISPOLI Macchie, pastrocchi
  • 48. E a tutte . . . Buon viaggio!