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Cooperativa Integrazione
Esperienze e buone pratiche del
Laboratorio di Didattica Speciale
COPERTINO - LECCE
I nostri dati
• Totale alunni Istituto: n. 930
• Alunni con diagnosi di disabilità: n. 23
Scuola dell’Infanzia:
Tot. Alunni: 242
Alunni speciali: 3
Deroghe totali: 1
Deroghe parziali: 2
Docenti: n. 2
Scuola Primaria:
Tot. Alunni: 424
Alunni speciali: 9
Deroghe totali: 2
Deroghe parziali: 7
Docenti: n. 5
Scuola Secondaria:
Tot. Alunni: 264
Alunni speciali: 11
Deroghe totali: 3
Deroghe parziali: 8
Docenti: n. 6
La sfida…
• il senso del nostro operare, la nostra mission:
No child left behind poeticamente reso da
Tullio De Mauro con Non uno di meno
Creare percorsi di ricerca metodologico-
didattici che permettano di migliorare il
successo formativo di ogni alunno
Nei laboratori per favorire apprendimenti
di tipo significativo
Fondati sul learning by doing: imparare
attraverso il fare
In questo modo non si esclusivizza la
competenza gnoseologica
… Don Lorenzo Milani ci raccomanda di
puntare ai saperi essenziali e dar di più a chi
ha avuto meno
A Marco Polo che sta
descrivendo un ponte, pietra
per pietra Kublai Khan chiede:
“Ma qual è la pietra che
sostiene il ponte?” “Il ponte” –
risponde Marco Polo, -“ non è
sostenuto da questa o quella
pietra ma dalla linea dell'arco
che esse formano“ (I. Calvino
– Le città invisibili)
Perchè vogliamo un ponte…
Per andare oltre le stereotipie didattiche
Per cercare percorsi di apprendimento significativi
Per favorire l’arricchimento di ogni alunno
Il nostro laboratorio/ponte
Un ambiente di circa 40
mq., dotato di tornio,
forno per ceramica,
computer, tavoli da lavoro,
pannelli da esposizione
Tre ambienti più
piccoli, collocati tra le
classi dei diversi plessi,
per interventi
individualizzati pensati
per favorire l’ascolto,
la produzione e il
contenimento
dell’ansia La palestra
coperta e i
campetti
all’aperto
Il parco in cui sono allocate
le nostre due scuole: la
primaria e la secondaria
Spazio plurale Poli-strutturato
Luogo/Non luogo della
sperimentazione
Itinerari didattici
• Percorsi per la realizzazione di opere
artistiche, a cura dei docenti Gruppo H, per i
ragazzi diversamente abili
• Percorsi di formazione, a cura dei docenti di
classe, per tutti i ragazzi della classe
• Incontri con esperti
• Itinerari di riformulazione dei contenuti per la
produzione di materiali didattici
• Partecipazione ad attività sportivo/motorie
si pone come finalità generale di sviluppare nei bambini e nei ragazzi la
consapevolezza della diversità come valore da vivere e da condividere
Propone esperienze significative e motivanti per tutti gli
alunni per ridurre il disagio degli alunni diversamente abili,
bypassando i comportamenti problema, sviluppando
abilità cognitive, comunicative, relazionali, sociali, di
autovalutazione ; stimolando l’ autonomia personale,
l’assunzione di responsabilità e il senso di autostima e di
appartenenza al gruppo agevolando lo spirito cooperativo
metodologia
• Di tipo cooperativo
• Seminari
• Ricerca e documentazione scientifica
• Scrittura creativa
Il cooperative learning può rappresentare una risposta
ai nuovi bisogni educativi e di formazione, aiutando a
sviluppare le abilità relazionali, a migliorare il clima di
classe/laboratorio e riconoscere il gruppo come
strumento di crescita.
Questa definizione sottolinea l'elemento di interazione
caratteristico dell'apprendimento cooperativo
Collaborare (labor-cum) vuol dire lavorare
insieme, il che implica una condivisione di
compiti, e una esplicita intenzione di
‘aggiungere valore', per creare qualcosa di
nuovo o differente attraverso un processo
collaborativo deliberato e strutturato, in
contrasto con un semplice scambio di
informazioni o esecuzione di istruzioni.
Una collaborazione di successo prevede un qualche
accordo su obiettivi e valori comuni, il mettere
insieme competenze individuali a vantaggio del
gruppo come tutt'uno, l'autonomia di chi apprende e
la flessibilità nell'organizzazione di gruppo.
Perché ci sia un'efficace collaborazione o cooperazione,
ci deve essere una reale interdipendenza tra i membri
di un gruppo nella realizzazione di un compito, un
impegno nel mutuo aiuto, un senso di responsabilità
per il gruppo e i suoi obiettivi e deve essere posta
attenzione alle abilità sociali e interpersonali nello
sviluppo dei processi di gruppo.
Nella nostra Cooperativa Integrazione tutte le attività si ispirano al
LEARNING BY DOING, conoscere attraverso il “fare” per costruire
meglio la propria identità.
I ragazzi, in piccoli gruppi, si aiutano reciprocamente e si sentono
responsabili del reciproco percorso. L’insegnante, facilitatore ed
organizzatore delle attività, struttura un “ambiente di apprendimento”,
favorito da un clima relazionale positivo che trasforma ogni attività di
apprendimento in un processo di problem solving.
Ogni gruppo ha il compito di curare una parte del prodotto, ne ha
la responsabilità. A conclusione ognuno di loro può dire:
Quella casa … , quel fiore … ,
quello ……… l’ho fatto io!
Jacob Moreno
• Il gruppo determina particolari situazioni
d’apprendimento grazie alla moltiplicazione degli io
che nell’interazione aumentano le esperienze
individuali e giungono alla liberazione catartica della
spontaneità il cui blocco, come intuì Jacob Moreno,
limita il potenziale creativo di ciascuno.
• Nel gruppo, però, ciascuno elabora le esperienze
comuni in maniera originale, con i personali mezzi
cognitivi e secondo le proprie esigenze e diventa
“terapeuta di sé stesso”.
Jerom Bruner
• Un altro elemento che caratterizza il nostro laboratorio ponte
è il ricorso alla narrazione come metodo per la costruzione
del sé.
• Ciascuno, narrando i propri vissuti e alimentandosi delle
narrazioni altrui, costruisce la propria identità
Celestine Freinet
• Il laboratorio come luogo del rinforzo e della memoria
collettiva
• La documentazione dell’itinerario e la predisposizione di
materiale di sintesi murale, accattivante e percettivamente
stimolante, favorisce l’apprendimento
Il ponte per Giovanni
Tipologia disabilità: sordo con gravissima compromissione
generale.
Giovanni nella nostra Cooperativa Integrazione oltre gli itinerari di
manipolazione e stimolazione sensoriale seguiva anche il
percorso IN CORPORE SANO, di psicomotricità in acqua.
Previo coinvolgimento del competente
servizio dell’AUSL locale, abbiamo
richiesto ed attenuto,
da parte del Settore Sviluppo Socio-
Educativo Culturale della Provincia di
Lecce, un operatore per attività
domiciliare extrascolastica di
supporto psico-pedagogico.
• L’operatrice è diventata membro della
Cooperativa Integrazione, seguendo i momenti
di programmazione e verifica scuola; ha
collaborato pienamente coi docenti di
sostegno e ha seguito Giovanni nel pomeriggio
a casa, ma lo ha anche accompagnato in
laboratorio e in piscina, permettendo un pieno
coinvolgimento della famiglia.
Anno scolastico 2007/08
Anno scolastico 2008/09
Progetto didattico 2009/10Progetto didattico 2009/10
Scrittori in erba…
in carta pesta con struttura in
metallo ancorato su basamento
di legno ( da “vestire” secondo
Pronti ?!? Guardate tutti l’obiettivo … Con me … Cissssssssss!”.
Il click della fotocamera fermò un momento importante per la squadra di calcio
dell’Istituto Comprensivo “Magistrato Giovanni Falcone” di Copertino: La
qualificazione ai giochi sportivi junores nella specialità calcio.
La sfida era galattica, in palio il prestigio del gruppo e un viaggio a Disneyland Paris
… a proposito di sport …
Questo è l’inizio della storia
scritta dagli alunni delle
quarte classi dello scorso
anno.
Una storia commovente che
permette di affrontare con
serenità la tematica della
trisonia del cromosoma 21.
A SIMONE
A GENNARO
A CHRISTIAN
Laboratorio di lettura eLaboratorio di lettura e
scrittura creativascrittura creativa
Classi quarte Scuola PrimariaClassi quarte Scuola Primaria
La storia si ispira alla nostra quotidianità
Squadra di pesistica CAMPIONATO NAZIONALE
Pronti ?!? Guardate tutti l’obiettivo …
Con me … Cissssssssss!”
Il click della fotocamera fermò un momento importante per la squadra
di pesistica dell’Istituto Comprensivo “Magistrato Giovanni Falcone”
di Copertino: La qualificazione ai giochi sportivi juniores …
E Giuseppe c’è!
Back – stage
Il racconto
Approfondimenti
il fair play nello sport
caro diario
pillole di scienza
Credits
…solo qualche pagina…
Lo sport ha un ruolo importante sia nelle grandi, che nelle piccole comunità.
Cominciando dalle partite e dai tornei amatoriali, organizzati per piacere e per
distrazione, per finire ai campionati ufficiali e alle federazioni, tutti partecipano,
giocano, si allenano e apprendono. Lo sport, d’altra parte, non solo può migliorare la
salute ed educare gli uomini di tutte le età e soprattutto i giovani, può anche favorire
lo sviluppo economico e sociale. Le diverse attività legate allo sport possono, infatti,
creare lavoro, contribuendo al superamento della povertà. Lo sport concorre anche a
edificare la cultura della pace e della tolleranza, che insieme superano le frontiere e
le etnie in nome dell’intesa e del mutuo rispetto. Bisogna essere sereni di fronte alla
sconfitta, nessuno è capace di vincere sempre. Talvolta si vince, talvolta si perde, ma
quando si perde bisogna mantenere la propria dignità. In questo modo si ha il rispetto
degli altri. Non bisogna accusare nessuno delle proprie sconfitte. Bisogna lottare
contro la corruzione, gli stimolanti, il razzismo e le droghe.
Le prime regole del “fair play” si sono elaborate nella società aristocratica inglese. Se
non le si rispetta, vuol dire che non si è degni di giocare. Se non si accettano le regole
e i principi del gioco in nome della vittoria a tutti i costi, si è considerati indegni e
disonesti e si è disprezzati profondamente
IL FAIR PLAY NELLO SPORT
IMPEGNO - RISPETTO - SPORTIVO - FESTA - IMBROGLI - REGOLE
- VITTORIA - SCONFITTA - DIGNITA’ - GIOCO
C O J V I E C A R I O L
S C O N F I T T A M S F
D I M P E G N O J B P R
I S V I F T D R K R O D
G Z I T O E S I M O R N
N E T L F N P S Q G T A
I V T M G I O C O L I O
T L O F E S R T F I V C
A I R E G O L E O O O E
E N I S B E H I T L A Z
H M A T R I S P E T T O
C P F A U C H E T Y O I
LE PAROLE NASCOSTE
Oggi non ti voglio parlare delle solite cose, cioè delle ultime tendenze
della moda per ragazzine, oppure dei giochi per la playstation, ma
voglio parlarti di un argomento che miche mi ha toccato il cuore : la
trisomia 21.
In passato, a volte, avevo sentito parlare di … bambini “down” senza
ben capire che cosa significasse ciò …
Sapevo soltanto che questi bambini erano un po’ diversi dai soliti
bambini: un po’ strani, un po’ goffi nell’aspetto, con gli occhi a mandorla
come i cinesini, e , comunque , bisognosi d’aiuto perché incapaci di
cavarsela da soli . Oggi, pero’, a scuola ho potuto chiarirmi le idee su
questi “particolari”bambini down e ho scoperto su di loro molte cose
che non sapevo,alcune veramente strabilianti …
Caro Diario,
Trisomia 21
in pillole di scienza
La sindrome di Down è una delle più note patologie prodotte da un'anomalia
nell'accoppiamento dei cromosomi.
I cromosomi sono strutture genetiche all'interno delle quali è contenuto il DNA,
ossia tutte le informazioni giuste, dalle quali dipendono tutte le nostre
caratteristiche somatiche principali! ( colore degli occhi, colore della
pelle,altezza, ect..). Normalmente ogni essere umano ha 23 cromosomi XX che
derivano dalla mamma, e 23 cromosomi XY che derivano dal papà. Questi
cromosomi si accoppiano durante la formazione dell'embrione in maniera esatta
andando a costituire il normale corredo cromosomico dell'individuo, cioè 46
cromosomi +XX (e nascerà una femmina) 46 cromosomi + XY (e nascerà un
maschio)!
Nella sindrome di Down è proprio questo il problema, cioè a livello dei cromosomi
si verifica una combinazione inspiegabile e ci si ritrova con un cromosoma in piu'!!!
In continuità con
l’attività laboratoriale
dello scorso anno, il
nostro obiettivo è
stato quello di
“vestire” la chioma
dell’albero con foglie
ed olive.
Progetto didattico:
Anno scolastico 2010-2011
Ma ….. non ci siamo
fermati qui ………. !
Volevamo arricchire il “nostro”
ANGOLO MEDITERRANEO,
ma ………..
www.apprendimentocooperativo.it
“Quando gli adulti nella scuola si dedicano allo scopo
entusiasmante e arduo di promuovere il loro stesso
apprendimento e quello dei loro colleghi ... quando prendono
sul serio il loro apprendimento, lo valorizzano e lo
promuovono, gli studenti lo notano e anch'essi vogliono
apprendere. La sinergia che emerge da gruppi di insegnanti che
apprendono insieme e si aiutano a vicenda costituisce una
grande potenzialità sia per migliorare i risultati degli studenti,
sia per creare un clima di cura e di attenzione nella comunità
scolastica. Il benessere della comunità è riflesso nel modo in cui
essa dà il benvenuto e alimenta le espressioni delle sue
diversità”.
Tratto da: WALD P., CASTLEBERRY, Insegnanti
che apprendono. Costruire una comunità
professionale che apprende, LAS, 2010)

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Cooperativa integrazione

  • 1. Cooperativa Integrazione Esperienze e buone pratiche del Laboratorio di Didattica Speciale COPERTINO - LECCE
  • 2. I nostri dati • Totale alunni Istituto: n. 930 • Alunni con diagnosi di disabilità: n. 23 Scuola dell’Infanzia: Tot. Alunni: 242 Alunni speciali: 3 Deroghe totali: 1 Deroghe parziali: 2 Docenti: n. 2 Scuola Primaria: Tot. Alunni: 424 Alunni speciali: 9 Deroghe totali: 2 Deroghe parziali: 7 Docenti: n. 5 Scuola Secondaria: Tot. Alunni: 264 Alunni speciali: 11 Deroghe totali: 3 Deroghe parziali: 8 Docenti: n. 6
  • 3. La sfida… • il senso del nostro operare, la nostra mission: No child left behind poeticamente reso da Tullio De Mauro con Non uno di meno Creare percorsi di ricerca metodologico- didattici che permettano di migliorare il successo formativo di ogni alunno
  • 4. Nei laboratori per favorire apprendimenti di tipo significativo Fondati sul learning by doing: imparare attraverso il fare In questo modo non si esclusivizza la competenza gnoseologica … Don Lorenzo Milani ci raccomanda di puntare ai saperi essenziali e dar di più a chi ha avuto meno
  • 5. A Marco Polo che sta descrivendo un ponte, pietra per pietra Kublai Khan chiede: “Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?” “Il ponte” – risponde Marco Polo, -“ non è sostenuto da questa o quella pietra ma dalla linea dell'arco che esse formano“ (I. Calvino – Le città invisibili) Perchè vogliamo un ponte… Per andare oltre le stereotipie didattiche Per cercare percorsi di apprendimento significativi Per favorire l’arricchimento di ogni alunno
  • 6. Il nostro laboratorio/ponte Un ambiente di circa 40 mq., dotato di tornio, forno per ceramica, computer, tavoli da lavoro, pannelli da esposizione Tre ambienti più piccoli, collocati tra le classi dei diversi plessi, per interventi individualizzati pensati per favorire l’ascolto, la produzione e il contenimento dell’ansia La palestra coperta e i campetti all’aperto Il parco in cui sono allocate le nostre due scuole: la primaria e la secondaria Spazio plurale Poli-strutturato Luogo/Non luogo della sperimentazione
  • 7. Itinerari didattici • Percorsi per la realizzazione di opere artistiche, a cura dei docenti Gruppo H, per i ragazzi diversamente abili • Percorsi di formazione, a cura dei docenti di classe, per tutti i ragazzi della classe • Incontri con esperti • Itinerari di riformulazione dei contenuti per la produzione di materiali didattici • Partecipazione ad attività sportivo/motorie
  • 8. si pone come finalità generale di sviluppare nei bambini e nei ragazzi la consapevolezza della diversità come valore da vivere e da condividere Propone esperienze significative e motivanti per tutti gli alunni per ridurre il disagio degli alunni diversamente abili, bypassando i comportamenti problema, sviluppando abilità cognitive, comunicative, relazionali, sociali, di autovalutazione ; stimolando l’ autonomia personale, l’assunzione di responsabilità e il senso di autostima e di appartenenza al gruppo agevolando lo spirito cooperativo
  • 9. metodologia • Di tipo cooperativo • Seminari • Ricerca e documentazione scientifica • Scrittura creativa Il cooperative learning può rappresentare una risposta ai nuovi bisogni educativi e di formazione, aiutando a sviluppare le abilità relazionali, a migliorare il clima di classe/laboratorio e riconoscere il gruppo come strumento di crescita.
  • 10. Questa definizione sottolinea l'elemento di interazione caratteristico dell'apprendimento cooperativo Collaborare (labor-cum) vuol dire lavorare insieme, il che implica una condivisione di compiti, e una esplicita intenzione di ‘aggiungere valore', per creare qualcosa di nuovo o differente attraverso un processo collaborativo deliberato e strutturato, in contrasto con un semplice scambio di informazioni o esecuzione di istruzioni.
  • 11. Una collaborazione di successo prevede un qualche accordo su obiettivi e valori comuni, il mettere insieme competenze individuali a vantaggio del gruppo come tutt'uno, l'autonomia di chi apprende e la flessibilità nell'organizzazione di gruppo. Perché ci sia un'efficace collaborazione o cooperazione, ci deve essere una reale interdipendenza tra i membri di un gruppo nella realizzazione di un compito, un impegno nel mutuo aiuto, un senso di responsabilità per il gruppo e i suoi obiettivi e deve essere posta attenzione alle abilità sociali e interpersonali nello sviluppo dei processi di gruppo.
  • 12. Nella nostra Cooperativa Integrazione tutte le attività si ispirano al LEARNING BY DOING, conoscere attraverso il “fare” per costruire meglio la propria identità. I ragazzi, in piccoli gruppi, si aiutano reciprocamente e si sentono responsabili del reciproco percorso. L’insegnante, facilitatore ed organizzatore delle attività, struttura un “ambiente di apprendimento”, favorito da un clima relazionale positivo che trasforma ogni attività di apprendimento in un processo di problem solving. Ogni gruppo ha il compito di curare una parte del prodotto, ne ha la responsabilità. A conclusione ognuno di loro può dire: Quella casa … , quel fiore … , quello ……… l’ho fatto io!
  • 13. Jacob Moreno • Il gruppo determina particolari situazioni d’apprendimento grazie alla moltiplicazione degli io che nell’interazione aumentano le esperienze individuali e giungono alla liberazione catartica della spontaneità il cui blocco, come intuì Jacob Moreno, limita il potenziale creativo di ciascuno. • Nel gruppo, però, ciascuno elabora le esperienze comuni in maniera originale, con i personali mezzi cognitivi e secondo le proprie esigenze e diventa “terapeuta di sé stesso”.
  • 14. Jerom Bruner • Un altro elemento che caratterizza il nostro laboratorio ponte è il ricorso alla narrazione come metodo per la costruzione del sé. • Ciascuno, narrando i propri vissuti e alimentandosi delle narrazioni altrui, costruisce la propria identità Celestine Freinet • Il laboratorio come luogo del rinforzo e della memoria collettiva • La documentazione dell’itinerario e la predisposizione di materiale di sintesi murale, accattivante e percettivamente stimolante, favorisce l’apprendimento
  • 15. Il ponte per Giovanni Tipologia disabilità: sordo con gravissima compromissione generale. Giovanni nella nostra Cooperativa Integrazione oltre gli itinerari di manipolazione e stimolazione sensoriale seguiva anche il percorso IN CORPORE SANO, di psicomotricità in acqua.
  • 16. Previo coinvolgimento del competente servizio dell’AUSL locale, abbiamo richiesto ed attenuto, da parte del Settore Sviluppo Socio- Educativo Culturale della Provincia di Lecce, un operatore per attività domiciliare extrascolastica di supporto psico-pedagogico.
  • 17. • L’operatrice è diventata membro della Cooperativa Integrazione, seguendo i momenti di programmazione e verifica scuola; ha collaborato pienamente coi docenti di sostegno e ha seguito Giovanni nel pomeriggio a casa, ma lo ha anche accompagnato in laboratorio e in piscina, permettendo un pieno coinvolgimento della famiglia.
  • 18.
  • 21. Progetto didattico 2009/10Progetto didattico 2009/10 Scrittori in erba…
  • 22. in carta pesta con struttura in metallo ancorato su basamento di legno ( da “vestire” secondo
  • 23.
  • 24. Pronti ?!? Guardate tutti l’obiettivo … Con me … Cissssssssss!”. Il click della fotocamera fermò un momento importante per la squadra di calcio dell’Istituto Comprensivo “Magistrato Giovanni Falcone” di Copertino: La qualificazione ai giochi sportivi junores nella specialità calcio. La sfida era galattica, in palio il prestigio del gruppo e un viaggio a Disneyland Paris … a proposito di sport … Questo è l’inizio della storia scritta dagli alunni delle quarte classi dello scorso anno. Una storia commovente che permette di affrontare con serenità la tematica della trisonia del cromosoma 21.
  • 25. A SIMONE A GENNARO A CHRISTIAN Laboratorio di lettura eLaboratorio di lettura e scrittura creativascrittura creativa Classi quarte Scuola PrimariaClassi quarte Scuola Primaria
  • 26. La storia si ispira alla nostra quotidianità Squadra di pesistica CAMPIONATO NAZIONALE
  • 27. Pronti ?!? Guardate tutti l’obiettivo … Con me … Cissssssssss!” Il click della fotocamera fermò un momento importante per la squadra di pesistica dell’Istituto Comprensivo “Magistrato Giovanni Falcone” di Copertino: La qualificazione ai giochi sportivi juniores … E Giuseppe c’è!
  • 28. Back – stage Il racconto Approfondimenti il fair play nello sport caro diario pillole di scienza Credits …solo qualche pagina…
  • 29. Lo sport ha un ruolo importante sia nelle grandi, che nelle piccole comunità. Cominciando dalle partite e dai tornei amatoriali, organizzati per piacere e per distrazione, per finire ai campionati ufficiali e alle federazioni, tutti partecipano, giocano, si allenano e apprendono. Lo sport, d’altra parte, non solo può migliorare la salute ed educare gli uomini di tutte le età e soprattutto i giovani, può anche favorire lo sviluppo economico e sociale. Le diverse attività legate allo sport possono, infatti, creare lavoro, contribuendo al superamento della povertà. Lo sport concorre anche a edificare la cultura della pace e della tolleranza, che insieme superano le frontiere e le etnie in nome dell’intesa e del mutuo rispetto. Bisogna essere sereni di fronte alla sconfitta, nessuno è capace di vincere sempre. Talvolta si vince, talvolta si perde, ma quando si perde bisogna mantenere la propria dignità. In questo modo si ha il rispetto degli altri. Non bisogna accusare nessuno delle proprie sconfitte. Bisogna lottare contro la corruzione, gli stimolanti, il razzismo e le droghe. Le prime regole del “fair play” si sono elaborate nella società aristocratica inglese. Se non le si rispetta, vuol dire che non si è degni di giocare. Se non si accettano le regole e i principi del gioco in nome della vittoria a tutti i costi, si è considerati indegni e disonesti e si è disprezzati profondamente IL FAIR PLAY NELLO SPORT
  • 30. IMPEGNO - RISPETTO - SPORTIVO - FESTA - IMBROGLI - REGOLE - VITTORIA - SCONFITTA - DIGNITA’ - GIOCO C O J V I E C A R I O L S C O N F I T T A M S F D I M P E G N O J B P R I S V I F T D R K R O D G Z I T O E S I M O R N N E T L F N P S Q G T A I V T M G I O C O L I O T L O F E S R T F I V C A I R E G O L E O O O E E N I S B E H I T L A Z H M A T R I S P E T T O C P F A U C H E T Y O I LE PAROLE NASCOSTE
  • 31. Oggi non ti voglio parlare delle solite cose, cioè delle ultime tendenze della moda per ragazzine, oppure dei giochi per la playstation, ma voglio parlarti di un argomento che miche mi ha toccato il cuore : la trisomia 21. In passato, a volte, avevo sentito parlare di … bambini “down” senza ben capire che cosa significasse ciò … Sapevo soltanto che questi bambini erano un po’ diversi dai soliti bambini: un po’ strani, un po’ goffi nell’aspetto, con gli occhi a mandorla come i cinesini, e , comunque , bisognosi d’aiuto perché incapaci di cavarsela da soli . Oggi, pero’, a scuola ho potuto chiarirmi le idee su questi “particolari”bambini down e ho scoperto su di loro molte cose che non sapevo,alcune veramente strabilianti … Caro Diario,
  • 32. Trisomia 21 in pillole di scienza La sindrome di Down è una delle più note patologie prodotte da un'anomalia nell'accoppiamento dei cromosomi. I cromosomi sono strutture genetiche all'interno delle quali è contenuto il DNA, ossia tutte le informazioni giuste, dalle quali dipendono tutte le nostre caratteristiche somatiche principali! ( colore degli occhi, colore della pelle,altezza, ect..). Normalmente ogni essere umano ha 23 cromosomi XX che derivano dalla mamma, e 23 cromosomi XY che derivano dal papà. Questi cromosomi si accoppiano durante la formazione dell'embrione in maniera esatta andando a costituire il normale corredo cromosomico dell'individuo, cioè 46 cromosomi +XX (e nascerà una femmina) 46 cromosomi + XY (e nascerà un maschio)! Nella sindrome di Down è proprio questo il problema, cioè a livello dei cromosomi si verifica una combinazione inspiegabile e ci si ritrova con un cromosoma in piu'!!!
  • 33.
  • 34. In continuità con l’attività laboratoriale dello scorso anno, il nostro obiettivo è stato quello di “vestire” la chioma dell’albero con foglie ed olive. Progetto didattico: Anno scolastico 2010-2011 Ma ….. non ci siamo fermati qui ………. ! Volevamo arricchire il “nostro” ANGOLO MEDITERRANEO, ma ………..
  • 35.
  • 36.
  • 37. www.apprendimentocooperativo.it “Quando gli adulti nella scuola si dedicano allo scopo entusiasmante e arduo di promuovere il loro stesso apprendimento e quello dei loro colleghi ... quando prendono sul serio il loro apprendimento, lo valorizzano e lo promuovono, gli studenti lo notano e anch'essi vogliono apprendere. La sinergia che emerge da gruppi di insegnanti che apprendono insieme e si aiutano a vicenda costituisce una grande potenzialità sia per migliorare i risultati degli studenti, sia per creare un clima di cura e di attenzione nella comunità scolastica. Il benessere della comunità è riflesso nel modo in cui essa dà il benvenuto e alimenta le espressioni delle sue diversità”. Tratto da: WALD P., CASTLEBERRY, Insegnanti che apprendono. Costruire una comunità professionale che apprende, LAS, 2010)